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Cer_318_completo xweb.pdf - Confindustria Ceramica

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CERDOSSIER<br />

SASSUOLO, IL DISTRETTO<br />

“gira” 30 milioni di tonnellate<br />

A tanto ammonta il<br />

traffico di materie<br />

prime, prodotto<br />

finito e trasporti da<br />

e all’indotto<br />

WWW<br />

Il rapporto è scaricabile da:<br />

www.confindustriaceramica.it/<br />

bookstore/studi e ricerche<br />

64 CER novembre/dicembre 2009<br />

di Alessandra Ferretti<br />

La straordinaria mobilità di<br />

materia prima e prodotto finito<br />

all’interno del distretto della ceramica,<br />

dove è localizzato il 79% della produzione<br />

nazionale, deve fare i conti con<br />

la parcellizzazione del sistema logistico<br />

e la crescita continua dei flussi di relazione<br />

tra gli stabilimenti e i centri di<br />

produzione, nonchè con l’alta percentuale<br />

di dipendenza delle aziende da<br />

gestori esterni di trasporti.<br />

A stabilirlo è il “Rapporto sullo<br />

stato dell’arte della logistica nel<br />

distretto ceramico e individuazione<br />

delle priorità di intervento”, promosso<br />

da <strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica,<br />

<strong>Cer</strong>form e Cargo Clay, curato dall’ing.<br />

Nicolò Pascale Guidotti Magnani,<br />

esperto di Supply Chain Management e<br />

presentato a fine 2007.<br />

Tra le tipologie di materia prima in<br />

arrivo al distretto, il 43% è rappresentato<br />

da feldspati, un altro 42% da argille,<br />

il 13% da sabbie e il 2% da caolini.<br />

Tra le piattaforme logistiche di supporto<br />

al distretto per i flussi di rifornimento,<br />

emergono la funzione di Dinazzano<br />

come piattaforma intermodale della<br />

materia prima e il porto di Ravenna.<br />

Per i flussi di distribuzione, invece,<br />

sono evidenti la funzione della piattaforma<br />

intermodale di Rubiera, i<br />

porti del Tirreno per i flussi overseas<br />

e lo snodo di Verona per le spedizioni<br />

dirette verso l’Europa centro-settentrionale.<br />

Tra i flussi movimentati nel distretto<br />

di Sassuolo e Scandiano, inbound e outbound,<br />

la quota via gomma è pari al<br />

79% e quella via ferro tocca il 21%. In<br />

questo secondo caso, la percentuale di<br />

inbound rispetto a quella outbound è<br />

piuttosto modesta, tanto più se si considerano<br />

le potenzialità di rifornimento<br />

della materia prima in transito sul<br />

porto di Ravenna (4,5 milioni circa),<br />

che poi prosegue via gomma alla volta<br />

del distretto.<br />

Con lo sviluppo della piattaforma<br />

intermodale di Dinazzano e la realizzazione<br />

dello scalo di Marzaglia, in fase<br />

di completamento, la capacità dell’intermodale<br />

nell’area di Modena e Reggio<br />

Emilia sarà di oltre 17 milioni tons,<br />

e il distretto avrà la possibilità di<br />

ampliare ulteriormente la quota ferro.<br />

Un ampliamento, questo condizionato<br />

tuttavia dai vincoli strutturali ed economici<br />

posti dai porti (Ravenna) e dal<br />

materiale rotabile.<br />

Come si potrebbero ottimizzare i trasporti<br />

in entrata e in uscita dal distretto?<br />

Un’opportunità potrebbe essere<br />

individuata nell’integrazione con flussi<br />

di business diversi dal ceramico che<br />

scambiano materiali tra le medesime<br />

regioni e che abbiano le stesse esigenze<br />

di trasporto.<br />

Ad oggi, il sistema di viabilità nel<br />

distretto ha raggiunto la saturazione e<br />

non regge alla continua crescita del tra-

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