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Cer_318_completo xweb.pdf - Confindustria Ceramica

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�<br />

CERLETTERE<br />

10 CER novembre/dicembre 2009<br />

Innovazione e ricerca per<br />

contrastare il rischio di<br />

deindustrializzazione<br />

�<br />

Egregio presidente,<br />

da qualche mese rifletto spesso<br />

sui rischi di deindustrializzazione<br />

che corre il nostro territorio, in<br />

particolare il distretto ceramico.<br />

Non Le nascondo la forte preoccupazione,<br />

mia e dell’intera Cisl,<br />

preoccupazione aggravata anche<br />

dai dati diffusi a metà ottobre<br />

dall’Osservatorio sul mercato del<br />

lavoro della Provincia di Modena.<br />

Tuttavia non voglio lasciarmi<br />

vincere dal pessimismo, perché<br />

sono convinto che esista<br />

una via d’uscita da questa situazione.<br />

Vado sempre più convincendomi<br />

che per salvare il nostro territorio<br />

dai rischi di deindustrializzazione<br />

occorra puntare sull’innovazione<br />

di prodotto e processo. Per<br />

farlo, però, è necessario che i centri<br />

di ricerca bussino alle porte di tutte<br />

le piccole e medie imprese per accelerare<br />

l’ammodernamento e trasferimento<br />

tecnologico. Dobbiamo fare<br />

di tutto, infatti, affinché le nostre<br />

imprese escano dalla crisi più forti<br />

e competitive di prima. Di fronte<br />

alle difficoltà e all’incertezza,<br />

ampliate anche dal faticoso ricambio<br />

generazionale, avverto il pericolo<br />

che gli imprenditori abbandonino<br />

la nave senza cercare di salvarla.<br />

È un rischio, questo, che<br />

riguarda soprattutto il settore<br />

manifatturiero, la piccola e media<br />

subfornitura, le aziende che non<br />

hanno la forza per fare ricerca e<br />

andare sui mercato esteri. La crisi<br />

economico-finanziaria cominciata<br />

un anno fa ha accelerato un processo<br />

di riorganizzazione che<br />

avrebbe comunque investito, prima<br />

o poi, anche l’economia modenese,<br />

senza tuttavia minare la sua vocazione<br />

industriale e manifatturiera<br />

di qualità. È inutile che inseguiamo<br />

mire turistiche, culturali o artistiche;<br />

il festival della filosofia ha successo,<br />

ma dura<br />

solo tre giorni!<br />

Dobbiamo continuare<br />

a fare in<br />

modo innovativo<br />

ciò che sappiamo<br />

fare<br />

bene: produzioni<br />

di qualità,<br />

ma sviluppando<br />

quel qualcosa in più che prima era<br />

di nicchia e che adesso invece è<br />

fondamentale per conquistare i<br />

mercati (per esempio, l’eco-compatibilità<br />

dei prodotti). In questa trasformazione<br />

è decisivo il contributo<br />

dei centri di ricerca per l’innovazione<br />

e il trasferimento tecnologico.<br />

Devono uscire dai loro laboratori e<br />

fare un’azione capillare di “porta a<br />

porta” per aiutare tutte le imprese,<br />

soprattutto le medie e piccole, a<br />

trovare soluzioni nuove.<br />

Per questo noi della Cisl chiediamo<br />

alle istituzioni locali,<br />

provinciali e regionali, oltre<br />

che al governo, di sostenere questo<br />

grande sforzo di ammodernamento<br />

che consenta al nostro territorio di<br />

essere ancora una potenza industriale<br />

capace di esportare le sue<br />

Per scrivere al direttore: redazione@confindustriaceramica.it<br />

produzioni in tutto il mondo. È fondamentale<br />

far partire le opere pubbliche<br />

cantierabili e completare le<br />

infrastrutture, con l’apporto delle<br />

banche alle quali chiediamo di concedere<br />

maggiore fiducia alla voglia<br />

d’impresa che ancora caratterizza il<br />

nostro territorio, sostenendo i settori<br />

innovativi, come l’energetico e la<br />

tutela ambientale. Allo stesso tempo,<br />

bisogna adeguare il welfare per renderlo<br />

più universale,<br />

attento alla centralità<br />

della persona e accessibile<br />

a chi è attualmente<br />

escluso dai servizi.<br />

Francesco Falcone,<br />

segretario provinciale<br />

Cisl Modena<br />

Le convergenze possibili (e<br />

necessarie) nel rapporto<br />

banca-impresa<br />

�<br />

Gentile direttore,<br />

non passa giorno in cui il<br />

sistema creditizio non sia accusato,<br />

a diverso titolo, di restringere i<br />

canali del credito e conseguentemente<br />

di togliere ossigeno alle imprese,<br />

in una fase recessiva già di per sé<br />

provante.<br />

Purtroppo il sistema del credito<br />

si trova a dover operare<br />

all’interno di un quadro assai<br />

articolato, in cui giocano legittimi<br />

interessi apparentemente (sottolineo<br />

apparentemente) contrastanti. Ci<br />

sono le imprese, che ci valutano sì<br />

sulla qualità del servizio offerto, ma

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