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Cer_318_completo xweb.pdf - Confindustria Ceramica

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2 3<br />

4<br />

abbastanza accurata, quando si lavora<br />

su produzioni tradizionali. “Nascono<br />

invece grossi problemi - osserva Bardaro<br />

- quando devono entrare in produzione<br />

oggetti nuovi, dal design diverso<br />

dalla norma”. Insomma, quando si fa<br />

realmente innovazione di prodotto le<br />

aziende sanitarie rischiano di trovarsi<br />

impreparate, o comunque di dover<br />

realizzare lunghe e costose prove (tornando<br />

e ritornando allo stampo) prima<br />

di ottenere un manufatto rispondente<br />

alle specifiche richieste.<br />

Cinque, fondamentalmente, gli step<br />

di cui si compone il metodo ideato<br />

dal Cetma, “metodo - rileva Bardaro -<br />

che nei suoi dettagli è coperto da<br />

riservatezza”. Primo, l’acquisizione<br />

dei dati input, dallo schizzo del<br />

manufatto alle specifiche del ciclo di<br />

cottura, fino all’analisi di campioni di<br />

barbottina (vitreous china o fire clay).<br />

Secondo passo, la caratterizzazione<br />

sperimentale e la simulazione numerica,<br />

che permettono di prevedere<br />

accuratamente il tipo di deformazione<br />

e, dunque, di passare al terzo step, la<br />

modellazione virtuale 3D tramite<br />

software CAD, preliminare alla realizzazione<br />

dello stampo - o meglio, del<br />

negativo dello stampo - tramite macchine<br />

a controllo numerico. Quindi lo<br />

stampo vero e proprio, da cui ricavare<br />

il prodotto finito.<br />

5<br />

Il metodo innovativo di progettazione<br />

degli stampi rappresenta, osserva<br />

Bardaro, una sorta di reverse engineering.<br />

Si parte dal prodotto finito, cioè<br />

dagli schizzi, dalle reali dimensioni del<br />

manufatto, dai tempi di colaggio adottati<br />

a livello industriale, per arrivare a<br />

un modello virtuale, quindi a un<br />

modello di stampo reale - il negativo -<br />

“contro-ritirato” e “contro-deformato”,<br />

in grado cioè di replicare con la massima<br />

accuratezza possibile quanto<br />

avviene al manufatto (in termini di<br />

ritiro del materiale e di deformazione)<br />

durante la fase di essiccazione e cottura.<br />

Quattro, fondamentalmente, i vantaggi<br />

prevedibili: anzitutto una riduzione<br />

consistente dei tempi di progettazione<br />

degli stampi, specie su prodotti<br />

nuovi; quindi un aumento della<br />

possibilità stessa di mettere in produzione<br />

nuovi prodotti a costi industriali<br />

sostenibili; terzo, una maggiore accuratezza<br />

(anche su produzioni “standard”)<br />

degli stampi, una riduzione<br />

della difettologia, la possibilità - da<br />

ultimo - di sfruttare al meglio le<br />

potenzialità delle macchine a controllo<br />

numerico.<br />

Ad essere sul mercato, di qui a<br />

pochi mesi, sarà l’intero “pacchetto”. Il<br />

Cetma e i partner - in particolare a<br />

collaborare a Si.Sta.<strong>Cer</strong> sono state tra i<br />

partner scientifici: ENEA, Università<br />

CERINNOVAZIONE TECNOLOGICA<br />

2-3-4-5. A partire dai risultati delle analisi<br />

numeriche, è possibile realizzare la geometria del<br />

modello contro-deformato mediante tecniche CAM<br />

e macchine a controllo numerico. La figura 4<br />

mostra il modello in resina del manufatto controdeformato<br />

realizzato mediante lavorazione con<br />

macchine a controllo numerico, a partire dal quale<br />

si possono ottenere due semistampi in gesso (2-3),<br />

utili per la produzione del prodotto finito (5).<br />

I piccoli scostamenti tra il modello cotto realizzato<br />

e il modello CAD di partenza sono risultati in linea<br />

con gli standard richiesti dalle aziende del settore.<br />

del Salento e D’Apollonia; tra i partner<br />

industriali: Acpa Service, Euroconsulting<br />

e Modelli <strong>Cer</strong>amici di Civita<br />

Castellana (che ha realizzato materialmente<br />

gli stampi) - hanno infatti<br />

intenzione di proporre il servizio “progettazione<br />

stampi” come una soluzione<br />

“chiavi in mano”, dallo schizzo allo<br />

stampo vero e proprio. “Attualmente i<br />

tempi e i costi necessari per la produzione<br />

di un nuovo componente sono<br />

elevati e limitano fortemente la capacità<br />

produttiva e la flessibilità delle<br />

imprese del settore”, sottolinea Bardaro.<br />

Tempi che, grazie ai risultati del<br />

progetto Si.Sta.<strong>Cer</strong>, si riducono di<br />

almeno il 50%. Mentre l’artigianalità<br />

potrebbe essere meglio indirizzata laddove<br />

rappresenta un reale valore<br />

aggiunto, cioè nell’innovazione di stile<br />

e di design che, qualora realizzata con<br />

continuità, permetterebbe all’industria<br />

italiana del sanitario di stare un passo<br />

avanti rispetto alla concorrenza estera,<br />

sempre pronta a “prendere spunto”<br />

dalle nostre produzioni. “Per copiare<br />

una linea ci vorrà sempre un po’ di<br />

tempo - conclude il responsabile di<br />

Si.Sta.<strong>Cer</strong>. - quindi dare la possibilità<br />

alle aziende italiane di cambiare le<br />

serie in tempi rapidi significa consentire<br />

loro di stare sul mercato”.<br />

foschini@contestoweb.com<br />

2009 novembre/dicembre CER 57

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