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biopolitica - MECCANICISMO - Liceo Scientifico Statale "E. Fermi ...

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le molecole collidenti fossero scorrelate. Quest’assunzione, se sembrava plausibile<br />

da farsi prima della collisione, appariva una notevole forzatura nel casso delle<br />

velocità di due molecole che si fossero appena urtate, poiché si poteva supporre<br />

che la collisione stessa introducesse una correlazione tra queste. Boltzmann,<br />

che partecipò alle discussioni britanniche sul teorema-H, accettò la conclusione<br />

di Burbury sulla necessità di un’ipotesi aggiuntiva ed arguì che questa poteva<br />

essere giustificata assumendo che il cammino libero medio in un gas sia sufficientemente<br />

lungo rispetto alla distanza media tra due molecole: in questo modo<br />

una data molecola difficilmente incontrerà di nuovo la molecola con la quale ha<br />

colliso poco prima e alla quale si è così correlata. (Boltzmann 1896-1898, pp.<br />

40-41). Allo stesso tempo ammise che la stessa ipotesi poteva non essere sempre<br />

valida nei gas reali, specialmente ad alte densità, e che la ricorrenza poteva<br />

effettivamente verificarsi.<br />

Quest’ipotesi, detta Condizione A o disordine molare, si identificava inizialmente<br />

con la convenzione per cui le molecole sarebbero distribuite a caso tra gli<br />

elementi dello spazio delle velocità [8]. Boltzmann, sviluppando ulteriormente il<br />

suo punto di vista, comprese però che questa condizione non è sufficiente: nel<br />

I volume delle Teoria dei gas scriveva che, anche presupponendo il disordine<br />

molare,<br />

coppie di molecole (o gruppi di parecchie molecole contenute in uno spazio<br />

infinitesimo) possono manifestare determinata regolarità.<br />

Una distribuzione<br />

che manifesta regolarità di questo tipo sarà detta molecolarmente<br />

ordinata. Una distribuzione molecolarmente ordinata (per citare soltanto<br />

due esempi dall’infinità di casi possibili) sarebbe quella nella quale la<br />

velocità di ogni molecola è diretto verso la più vicina di quelle contigue,<br />

o quell’altra per la quale ogni molecola con velocità inferiore a qualche<br />

valore prefissato abbia 10 molecole lente nelle sue vicinanze. . . 8<br />

Boltzmann evidenziò come il disordine molecolare sia necessario perché il numero<br />

di collisioni possa essere derivato mediante il calcolo delle probabilità e<br />

chiarì che assicurasi che questa condizione sia verificata all’istante iniziale non<br />

è sufficiente poiché qualche tipo di ordinamento può generarsi anche attraverso<br />

processi del tutto casuali 9 . Non riuscendo a trovare una definizione esplicita<br />

per tale condizione, Boltzmann propose uno stratagemma: la validità dell’equazione<br />

per l’evoluzione temporale della funzione di distribuzione può ≪comunque<br />

essere considerata come una definizione dell’espressione: la distribuzione è molecolarmente<br />

disordinata≫ 10 . Quest’operazione fu ripetuta da Planck due anni<br />

più tardi per definire il suo concetto di “radiazione naturale”. Kuhn suggerisce<br />

che<br />

8 cit. in [8] p. 122<br />

9 Nella terminologia moderna si fa distinzione tra “numeri random” e “numeri generati da<br />

un processo random”: preparando una tabella di numeri casuali da usarsi in studi statistici,<br />

si devono rigettare certi sottoinsiemi, per esempio quelli nei quali ciascuna cifra compaia con<br />

una frequenza che si discosta di molto dal 10 %, perché questi sono sconvenienti prodotti<br />

non-random di un processo random [9].<br />

10 cit. in [8]<br />

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