biopolitica - MECCANICISMO - Liceo Scientifico Statale "E. Fermi ...
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Il primo modello di corpo nero di Planck era rappresentato da una sfera conduttrice<br />
al centro della quale si colloca un risonatore. In assenza di risonatori<br />
Planck definisce un campo libero attraverso una funzione potenziale sviluppata<br />
in serie di Fourier di periodo T, supponendo che contribuiscano al campo solo<br />
i coefficienti più alti della serie, cioè quelli corrispondenti a lunghezze d’onda<br />
piccole rispetto alla cavità. Sempre in assenza di risonatori calcola la funzione<br />
che descrive l’irraggiamento di energia al di fuori della sfera, tenendo le stesse<br />
restrizioni sui coefficienti di Fourier anche di questa serie. Nell’equazione da lui<br />
ottenuta per l’irraggiamento con quest’approssimazione si evidenzia un termine<br />
lentamente variabile ed uno velocemente variabile. Applicando i soliti argomenti<br />
sulle medie, Planck fa vedere che i termini velocemente variabili non contribuiscono<br />
a determinare l’irraggiamento e così ottiene una formula ulteriormente<br />
ridotta, che rappresenta l’intensità lentamente variabile di un campo che varia<br />
rapidamente nel tempo. La prima parte della serie non andava oltre.<br />
A questo punto possiamo notare che Planck, scartando i termini rapidamente<br />
variabili, ha operato la stessa distinzione che nella teoria dei gas si fa tra grandezze<br />
macroscopiche e grandezze microscopiche e tenendo solo le prime, così<br />
come in teoria dei gas dato che le grandezze microscopiche non sono misurabili,<br />
ha legato alle prime l’irreversibilità. Una concessione fondamentale allo schema<br />
di Boltzmann, che tuttavia non è reso esplicitamente.<br />
Il programma di Planck era ambizioso, ma se fosse riuscito a portarlo a termine<br />
così come lo aveva concepito, avrebbe concluso il lavoro sulla termodinamica<br />
iniziato da Clausius, avrebbe posto fine alla discussione sull’irreversibilità, demolendo<br />
tanto le visioni degli energetisti, quanto l’interpretazione statistica di<br />
Boltzmann, risolvendo le contraddizioni apertesi nel quadro del determinismo<br />
meccanicista, che ne sarebbe invece uscito completo e rinnovato.<br />
Il teorema-H elettromagnetico<br />
Questo programma viene direttamente attaccato da Boltzmann, che, quattro<br />
mesi dopo la presentazione di Planck, fa notare, in un’esposizione alla Accademia,<br />
che le equazioni che Planck aveva ottenuto erano inservibili per gli scopi<br />
dichiarati, in quanto erano invarianti per inversione temporale anche in presenza<br />
di un oscillatore.<br />
Nella seconda parte, presentata nel luglio del 1897, Planck non aggiunge nulla<br />
di nuovo, liquidando le obiezioni come semplici equivoci che si sarebbero chiariti<br />
in seguito.Le tecniche derivate da Planck nella prima parte, le applica nella terza,<br />
presentata alla fine del 1897, alla cavità con il risonatore al centro. Usando<br />
le equazioni per il momento di dipolo dell’oscillatore che aveva ricavato negli<br />
articoli precedenti, trova una serie di Fourier per il momento di dipolo in funzione<br />
del tempo. Applicando poi le stesse tecniche usate per il campo primario<br />
al campo totale ottiene nuove formule per l’intensità del campo, che sono della<br />
stessa forma. L’equazione che ottiene è composta di due termini, entrambi delle<br />
sommatorie, uno costante ed uno variabile nel tempo. A questo punto Planck,<br />
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