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Ambiente_e_Sicurezza..

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IGIENE DEL LAVORO<br />

Articolo<br />

cialistiche in occasione del controllo<br />

sanitario preventivo o periodico dovrà<br />

essere deciso dal medico competente<br />

sulla base dei sintomi riportati dal lavoratore<br />

e dei risultati dell’esame clinico<br />

obiettivo. Un supplemento di indagini<br />

specialistiche può rendersi necessario<br />

per:<br />

l formulare correttamente una diagnosi<br />

clinica di malattia da vibrazioni<br />

meccaniche;<br />

l studiare con accuratezza i disturbi<br />

riportati dal lavoratore;<br />

l procedere a una accurata valutazione<br />

funzionale e prognostica del caso;<br />

l acquisire elementi clinico-laboratoristici<br />

per la diagnosi differenziale;<br />

l valutare il danno biologico in sede<br />

medico-legale.<br />

Le linee guida della SIMLII riportano<br />

in dettaglio le procedure e le<br />

tecniche specialistiche per l’esecuzione<br />

di indagini vascolari, neurofisiologiche,<br />

radiologiche ed ematoimmunologiche<br />

nei lavoratori esposti<br />

a vibrazioni mano-braccio, nonché le<br />

indagini specialistiche (diagnostica<br />

per immagini, consulenza ortopedica,<br />

fisiatrica e neurologica) a cui,<br />

eventualmente, sottoporre i lavoratori<br />

esposti a vibrazioni trasmesse al<br />

corpo intero che evidenzino quadri<br />

clinici compatibili con la presenza di<br />

patologie a carico della colonna vertebrale.<br />

Queste ulteriori indagini diagnostiche<br />

possono essere effettuate dal medico<br />

competente stesso qualora ne abbia<br />

l’abilitazione e la comprovata capacità,<br />

oppure da specialisti nelle appropriate<br />

discipline mediche. Va sottolineata<br />

la necessità che gli operatori<br />

sanitari adottino strumentazione e procedure<br />

standardizzate per le indagini<br />

specialistiche.<br />

SPECIALE<br />

La denuncia<br />

di malattia professionale<br />

Nel D.M. 27 aprile 2004 [2] , che riporta<br />

l’aggiornamento dell’elenco delle<br />

malattie per le quali è obbligatoria<br />

la denuncia ai sensi dell’art. 139,<br />

D.P.R. n. 1124/1965 e seguenti modifiche,<br />

le patologie da vibrazioni trasmesse<br />

al sistema mano-braccio sono<br />

inserite nella lista I (gruppo 2 - malattie<br />

da agenti fisici), ovvero la lista<br />

contenente le malattie la cui origine<br />

lavorativa è considerata di elevata<br />

probabilità. In particolare, sono citate<br />

le seguenti patologie:<br />

l sindrome di Raynaud secondaria<br />

(angioneurosi delle dita delle mani);<br />

l osteoartropatie (polso, gomito,<br />

spalla);<br />

l sindrome del tunnel carpale;<br />

l altre neuropatie degli arti superiori;<br />

l tendiniti-tenosinoviti del segmento<br />

mano-polso.<br />

Nel medesimo D.M. 27 aprile<br />

2004, le patologie da vibrazioni trasmesse<br />

al corpo intero «per le attività<br />

di guida di automezzi pesanti e conduzione<br />

di mezzi meccanici» sono inserite<br />

nella lista II (gruppo 2 - malattie<br />

da agenti fisici), ovvero la lista contenente<br />

le malattie la cui origine lavorativa<br />

è considerata di limitata probabilità.<br />

In particolare, sono citate le seguenti<br />

patologie:<br />

l spondilodiscopatie del tratto lombare;<br />

l ernia discale lombare.<br />

È opportuno ricordare che l’elenco<br />

delle malattie incluse nel decreto, peraltro,<br />

già previsto dall’art. 10, D.Lgs.<br />

n. 38/2000, ha uno scopo ben preciso,<br />

cioè quello di elencare le patologie<br />

«da tenere sotto osservazione ai fini<br />

della revisione delle tabelle delle malattie<br />

professionali di cui agli articoli<br />

3 e 211 del testo unico».<br />

Gli artt. 3 e 211, D.P.R. n. 1124/<br />

1965, più volte modificati, riportano<br />

le malattie professionali tabellate<br />

(l’ultimo elenco [3] è quello approvato<br />

con il D.P.R. n. 336/1994 [4] ). Pertanto,<br />

la denuncia ai sensi dell’art. 139,<br />

D.P.R. n. 1124/1965 non equivale né<br />

al referto (art. 365 c.p.) né al primo<br />

certificato di malattia professionale<br />

(art. 52, D.P.R. n. 1124/1965), ma viene<br />

utilizzata solo a fini statistico-epidemiologici.<br />

Ne deriva che l’invio<br />

della denuncia di cui all’art. 139,<br />

D.P.R. n. 1124/1965 non implica l’avvio<br />

della procedura prevista all’invio<br />

del referto all’Autorità Giudiziaria, né<br />

che l’Istituto Assicuratore attiverà il<br />

percorso per il riconoscimento della<br />

patologia denunciata in quanto questo<br />

avviene solo dopo che il datore di lavoro<br />

ha provveduto a segnalarne l’esistenza<br />

ai sensi del citato art. 52, D.P.R.<br />

n. 1124/1965.<br />

Nella lista ufficiale delle malattie<br />

professionali riconosciute dall’Unione<br />

europea (raccomandazione della<br />

Commissione 19 settembre 2003, n.<br />

2003/670/CE) [5] sono inserite le malattie<br />

vascolari e osteoarticolari causate<br />

dall’esposizione a vibrazioni manobraccio<br />

(Allegato I, voci 505.01 e<br />

505.02), mentre le «discopatie della<br />

colonna dorsolombare provocate da<br />

vibrazioni verticali ripetute dell’insieme<br />

del corpo» (Allegato II, voce<br />

2.502) sono menzionate nell’elenco<br />

delle malattie di sospetta origine professionale<br />

che potrebbero essere inserite<br />

in futuro nell’Allegato I dell’elenco<br />

europeo.<br />

La legislazione italiana riconosce<br />

come indennizzabili solamente l’angiopatia<br />

e l’osteoartropatia da utensili<br />

vibranti [6] . La tabella delle malattie<br />

[2] In Gazzetta Ufficiale del 10 giugno 2004, n. 134.<br />

[3] L’ultimo elenco delle tabelle delle malattie professionali approvato con il D.P.R. n. 336/1994 è disponibile on line all’indirizzo<br />

www.inail.it.<br />

[4] In Gazzetta Ufficiale del 7 giugno 1994, n. 131.<br />

[5] In G.U.C.E. L 25 settembre 2003, n. 238.<br />

[6] Nel D.P.R. n. 336/1994:<br />

• voce 52 della tabella delle malattie professionali nell’industria;<br />

• voce 27 della tabella delle malattie professionali nell’agricoltura, limitatamente alle lavorazioni forestali con uso di motoseghe<br />

portatili).<br />

28 www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com<br />

20 settembre 2005 ­ N. 18

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