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Ambiente_e_Sicurezza..

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IGIENE DEL LAVORO<br />

Articolo<br />

SPECIALE<br />

Confronto tra i risultati di misura ottenuti in condizioni<br />

di certificazione e rilevati in campo per due differenti<br />

tipologie di martelli scalpellatori pneumatici<br />

per ciascun macchinario dagli standard<br />

contenuti nelle UNI EN<br />

12096:2000 e UNI EN 28662-1:1993.<br />

Essendo i dati di emissione dichiarati<br />

dal produttore in accordo con questi<br />

standard misurati in condizioni operative<br />

non necessariamente corrispondenti<br />

a quelle di reale impiego di ciascun<br />

macchinario, è legittimo porsi<br />

l’interrogativo se, e in che misura, essi<br />

siano utilizzabili nella valutazione e<br />

prevenzione del rischio vibrazioni.<br />

Per ciò che concerne l’esposizione<br />

a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio,<br />

sulla base degli studi finora<br />

svolti [5] sulla attendibilità dei dati di<br />

emissione forniti dal costruttore ai fini<br />

della prevenzione del rischio vibrazioni,<br />

è possibile fornire le indicazioni di<br />

massima riportate nella tabella 1. In<br />

essa si indicano come attendibili i valori<br />

di certificazione per le categorie di<br />

Figura 1<br />

macchinari per cui è stato dimostrato<br />

che il dato dichiarato non sottostima<br />

l’esposizione riscontrabile nelle tipiche<br />

condizioni operative di impiego<br />

del macchinario. Nel grafico di figura<br />

1 si riporta un confronto tra valori misurati<br />

in campo e valori misurati in<br />

condizione di certificazione per alcune<br />

tipologie di martelli scalpellatori<br />

pneumatici.<br />

Dal grafico di figura 1 si evidenzia<br />

che i valori misurati in campo presentano<br />

generalmente una maggiore variabilità<br />

e, in media, i valori di certificazione<br />

sottostimano l’esposizione rilevata<br />

in campo.<br />

L’esempio è utile per dimostrare<br />

come i dati dichiarati dal produttore<br />

consentano, comunque, di individuare<br />

tipologie di utensili in grado di produrre<br />

una minore esposizione a vibrazioni.<br />

Dall’analisi dello stesso grafico<br />

si evidenzia, inoltre, che, sommando<br />

al valore misurato in condizioni di<br />

certificazione la deviazione standard<br />

dei risultati ottenuti in campo, si ottiene<br />

una stima dell’esposizione più realistica<br />

e maggiormente cautelativa rispetto<br />

a quella ottenuta utilizzando il<br />

dato di certificazione tal quale.<br />

Per quanto riguarda le vibrazioni<br />

trasmesse al corpo intero va detto che<br />

allo stato attuale è piuttosto difficile<br />

reperire i dati di emissione forniti dal<br />

costruttore.<br />

Inoltre, la disponibilità di valori di<br />

certificazione è prevista solo per quei<br />

veicoli industriali che rientrano nell’ambito<br />

di applicazione della direttiva<br />

macchine.<br />

Pertanto, i valori di vibrazioni non<br />

sono dichiarati per numerose categorie<br />

di veicoli che espongono a vibrazioni<br />

WBV, quali mezzi di trasporto,<br />

motoscafi, elicotteri, motociclette, autoambulanze<br />

ecc.<br />

Va, peraltro, constatato che le vibrazioni<br />

trasmesse al corpo intero risentono<br />

fortemente delle condizioni<br />

operative, quali velocità di avanzamento<br />

del mezzo, tipologia di fondo<br />

stradale, condizioni di manutenzione<br />

del veicolo, caratteristiche individuali<br />

dei soggetti esposti ecc., pertanto, i<br />

valori dichiarati dai produttori vanno a<br />

maggior ragione utilizzati con estrema<br />

cautela, valutando attentamente le<br />

condizioni operative e le modalità di<br />

impiego dei veicoli.<br />

A titolo illustrativo, nella figura 2<br />

si riportano le tipiche incertezze di misura<br />

riscontrate per sei differenti categorie<br />

di veicoli nel corso di rilevazioni<br />

effettuate in campo dagli autori [6] .<br />

Appare, dunque, estremamente rilevante,<br />

nell’effettuazione della valu-<br />

[5] Per ulteriori informazioni si veda di Iole Pinto e Nicola Stacchini, La riduzione dell’esposizione a vibrazioni trasmesse al sistema<br />

mano-braccio nelle lavorazioni forestali, atti del Convegno Lavoro e Salute in Foresta, Trento, 31 maggio 2002, pag. 123; di T.<br />

Ward, Vibration emission of road breakers: Comparison of emission test data with vibration in real use, VIII international<br />

Conference on Hand-Arm Vibration, Umea, giugno 1998 e, infine, di Iole Pinto, Nicola Stacchini e Massimo Bovenzi, Vibrazioni<br />

mano-braccio: la certificazione delle emissioni nell’ambito delle Direttiva macchine, nel Giornale degli Igienisti Industriali n. 23,<br />

pag. 105, Usefulness of vibration emission declaration in the management of hand-armvibration risk at the workplace: grinding<br />

machines, VIII international Conference on Hand-Arm Vibration, Umea, giugno 1998, e La riduzione del rischio da esposizione a<br />

vibrazioni mano-braccio nel comparto dei materiali lapidei, dBA 94, Modena, ottobre 1994.<br />

[6] Si veda, di Iole Pinto e Nicola Stacchini, Uncertainty in the evaluation of occupational exposure to Whole-Body Vibration, III<br />

International Conference on Whole Body Vibration, Nancy, France, giugno 2005.<br />

40 www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com<br />

20 settembre 2005 ­ N. 18

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