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Comunità in cammino - Coccaglio

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Comunità <strong>in</strong> ascolto<br />

Alla scoperta di SC - 4<br />

la Costituzione del Concilio sulla liturgia<br />

In l<strong>in</strong>ea con le ultime <strong>in</strong>dicazioni del vescovo Giulio e con quanto stabilito, di conseguenza, dal<br />

Consiglio Pastorale, cont<strong>in</strong>uiamo la lettura della Costituzione sulla Liturgia “Sacrosantum<br />

Concilium” (SC) del Concilio Ecumenico Vaticano II.<br />

PRINCIPI GENERALI per la riforma<br />

e la promozione della sacra liturgia (2)<br />

Non occorrono commenti ai paragrafi qui presentati:<br />

sono chiari di per sé. Salvo qualche eccezione, ci limitiamo<br />

perciò a qualche breve nota.<br />

Liturgia e preghiera personale<br />

. La vita spirituale tuttavia non si esaurisce nella<br />

12 partecipazione alla sola liturgia. a) Il cristiano,<br />

<strong>in</strong>fatti, benché chiamato alla preghiera <strong>in</strong> comune, è<br />

sempre tenuto a entrare nella propria stanza per pregare<br />

il Padre <strong>in</strong> segreto (Mt. 6, 6); anzi, secondo l'<strong>in</strong>segnamento<br />

dell'Apostolo (1Ts. 5,17; Ef. 6, 18), è<br />

tenuto a pregare <strong>in</strong>cessantemente. L'Apostolo ci <strong>in</strong>segna<br />

anche a portare cont<strong>in</strong>uamente nel nostro corpo<br />

i patimenti di Gesù morente, aff<strong>in</strong>ché anche la vita di<br />

Gesù si manifesti nella nostra carne mortale (2Cor.<br />

4,10). Per questo nel sacrificio della messa preghiamo<br />

il Signore che, «accettando l'offerta del sacrificio spirituale»,<br />

faccia «di noi stessi un’offerta eterna». b)<br />

a) V. “La vecchia Pieve” di maggio,<br />

a pag. 11, par. 9 e relativo commento.<br />

Il par. 12, <strong>in</strong>tende però<br />

fare riferimento <strong>in</strong> maniera specifica<br />

alla vita di preghiera, come si<br />

può facilmente capire da qello che<br />

segue.<br />

b) Le varie forme di preghiera personale<br />

<strong>in</strong>tegrano, preparano e<br />

prolungano la preghiera liturgica.<br />

Nel dialogo personale ci si educa a<br />

quel rapporto personale con il<br />

Signore che rende possibile vivere<br />

la celebrazione liturgica non come<br />

atto a cui si assiste passivamente<br />

come spettatori; d’altro canto, la<br />

celebrazione comunitaria ci educa<br />

a non vivere la preghiera personale<br />

come forma <strong>in</strong>timistica f<strong>in</strong>e a se<br />

stessa.<br />

10<br />

di don Giovanni<br />

Liturgia e pii esercizi<br />

. I «pii esercizi» del popolo cristiano, purché<br />

13 siano conformi alle leggi e alle norme della<br />

Chiesa, sono vivamente raccomandati, soprattutto<br />

quando si compiono per mandato della Sede apostolica.<br />

Di speciale dignità godono anche quei «sacri<br />

esercizi» delle Chiese particolari che vengono compiuti<br />

per disposizione dei vescovi, secondo le consuetud<strong>in</strong>i<br />

o i libri legittimamente approvati. c) Bisogna<br />

però che tali esercizi siano regolati tenendo conto dei<br />

tempi liturgici e <strong>in</strong> modo da armonizzarsi con la liturgia;<br />

deriv<strong>in</strong>o <strong>in</strong> qualche modo da essa e ad essa <strong>in</strong>troducano<br />

il popolo, dal momento che la liturgia è per<br />

natura sua di gran lunga superiore ai pii esercizi. d)<br />

Bergamo: S. Michele al pozzo bianco<br />

c) Per es. la Novena di Pentecoste, il rosario, le varie giornate<br />

di preghiera, come quella<br />

<strong>in</strong>detta per la prima volta quest’anno<br />

dal Papa per il 24 maggio a<br />

favore della Chiesa che è <strong>in</strong> C<strong>in</strong>a.<br />

d) E’ quanto qui a <strong>Coccaglio</strong> cerchiamo<br />

di fare, per es., nel vivere la<br />

devozione mariana di maggio,<br />

armonizzandola con il contesto<br />

pasquale-pentecostale.<br />

II. Necessità di promuovere<br />

l'educazione liturgica e la partecipazione<br />

attiva<br />

. È ardente desiderio<br />

14 della madre Chiesa che<br />

tutti i fedeli vengano formati a<br />

quella piena, consapevole e<br />

attiva partecipazione alle celebrazioni<br />

liturgiche, e) che è

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