VAS - Provincia di Cosenza
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Piano Faunistico Venatorio <strong>Provincia</strong>le (PFVP) della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Cosenza</strong><br />
Il raggiungimento <strong>di</strong> questo obiettivo specifico è in<strong>di</strong>ssolubilmente legato alla realizzazione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong><br />
ed indagini finalizzati ad aggiornare le conoscenze in materia ed i dati in possesso dell’Ente<br />
<strong>Provincia</strong>, attraverso la promozione della costituzione dell’Osservatorio Faunistico <strong>Provincia</strong>le.<br />
OS.4: Pianificazione degli interventi <strong>di</strong> miglioramento ambientale<br />
Nel paragrafo 3.11 della Pianificazione Faunistica Preliminare è illustrato il Piano <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong><br />
miglioramento ambientale e dei criteri per la corresponsione degli incentivi, con annesso<br />
<strong>di</strong>sciplinare per la corresponsione <strong>di</strong> incentivi a proprietari o conduttori che si impegnino per il<br />
ripristino <strong>di</strong> habitat.<br />
Scopo dei miglioramenti ambientali è quello <strong>di</strong> indurre un generalizzato incremento della <strong>di</strong>versità e<br />
della densità delle zoocenosi che perduri il più a lungo possibile.<br />
Il meccanismo per la realizzazione dei miglioramenti ambientali è costituito dalla presentazione, da<br />
parte <strong>di</strong> proprietari e conduttori dei fon<strong>di</strong> agricoli, <strong>di</strong> specifici progetti agli ATC e da questi alla<br />
<strong>Provincia</strong> per la definitiva approvazione e finanziamento.<br />
In base alle caratteristiche ambientali e vegetazionali del territorio della provincia <strong>di</strong> <strong>Cosenza</strong> si<br />
ritiene che i progetti potranno riguardare le seguenti tipologie <strong>di</strong> intervento:<br />
mantenimento e/o ripristino degli elementi fissi del paesaggio: siepi, fasce <strong>di</strong> arbusti,<br />
frangivento, vecchie sistemazioni agricole, laghetti, ecc.;<br />
semina <strong>di</strong> colture a perdere e/o rinuncia alla raccolta <strong>di</strong> coltivazioni idonee all’alimentazione<br />
della fauna selvatica su appezzamenti inferiori ad 1 ha;<br />
incremento e/o conservazione delle superfici ad incolto poste in ambienti ad agricoltura<br />
intensiva;<br />
pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> alimentazione e <strong>di</strong> abbeverata da rifornire nei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> maggiore<br />
carenza idrica od alimentare;<br />
mo<strong>di</strong>ficazione dei sistemi <strong>di</strong> coltivazione, attraverso una maggiore frammentazione degli<br />
appezzamenti e delle colture, il ripristino o l’adozione <strong>di</strong> rotazioni colturali con cereali<br />
autunno vernini e foraggere, il ricorso a lavorazioni minime del terreno ed a tecniche <strong>di</strong><br />
agricoltura biologica;<br />
ripulitura <strong>di</strong> prati e pascoli da essenze erbacee infestanti e non appetite dalla selvaggina su<br />
appezzamenti <strong>di</strong> superficie non superiore a 3 ha;<br />
riduzione dell’impiego <strong>di</strong> fitofarmaci più dannosi alla fauna selvatica, astensione dalle<br />
irrorazioni delle tare aziendali, dei fossati, dei ciglioni, delle scoline, dei frangivento, dei<br />
boschetti, dei confini tra una coltura ed un’altra, per una larghezza da 4 a 6 m;<br />
posticipazione dello sfalcio o dell’eventuale sovescio della vegetazione spontanea presente<br />
nelle tare aziendali e nei terreni ritirati dalla produzione a dopo la metà <strong>di</strong> luglio.<br />
posticipazione dell’aratura o dell’interramento delle stoppie;<br />
Maggio 2010 Rapporto Ambientale pag. 30 <strong>di</strong> 243