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VAS - Provincia di Cosenza

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Piano Faunistico Venatorio <strong>Provincia</strong>le (PFVP) della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Cosenza</strong><br />

7 MISURE, CRITERI E INDIRIZZI PER LA MITIGAZIONE DEGLI EFFETTI ATTESI<br />

7.1 Quadro delle criticità, degli in<strong>di</strong>rizzi e dei criteri per annullare, ridurre, compensare gli<br />

eventuali impatti negativi<br />

I contenuti del presente paragrafo riprendono quelli presenti nel paragrafo 3.15 della Pianificazione<br />

Faunistica Preliminare, a loro volta frutto <strong>di</strong> un’intensa collaborazione tra gli estensori del piano e<br />

quelli della <strong>VAS</strong>. Tale collaborazione, avvenuta a valle della consultazione preliminare, a<br />

testimonianza <strong>di</strong> una proficua interazione in itinere tra aspetti <strong>di</strong> pianificazione e valutazione degli<br />

impatti sull’ambiente, ha condotto, da un lato, alla presenza nel Piano stesso della valutazione<br />

degli impatti e dell’in<strong>di</strong>viduazione delle corrispondenti misure <strong>di</strong> mitigazione e, dall’altro, ha fatto sì<br />

che, nell’ambito del Rapporto Ambientale e dello Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Incidenza, non si ritenga necessario<br />

considerare ulteriori impatti né aggiungere ulteriori misure compensative o <strong>di</strong> mitigazione.<br />

L’attività venatoria, per la sua natura <strong>di</strong> fruizione degli ambienti naturali e <strong>di</strong> prelievo a carico delle<br />

risorse faunistiche, può avere impatti, sia <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>retto che in<strong>di</strong>retto, sulle <strong>di</strong>verse specie<br />

selvatiche appartenenti o meno a quelle cacciabili. Di minore entità, se non nullo, può essere<br />

invece considerato l’impatto dell’attività venatoria sugli habitat naturali da cui <strong>di</strong>pende la<br />

sopravvivenza delle specie.<br />

Tali impatti non devono essere sempre qualificati in maniera negativa, visto che sia le attività<br />

venatorie che quelle gestionali, laddove programmate in maniera congrua rispetto agli obiettivi ed<br />

alle risorse <strong>di</strong>sponibili, possono essere considerate non solo sostenibili ma ad<strong>di</strong>rittura riequilibratici<br />

<strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> degrado. È il caso, ad esempio, della efficace azione <strong>di</strong> controllo sulle popolazioni <strong>di</strong><br />

cinghiale esercitato dall’attività venatoria: <strong>di</strong> fatto la caccia oggi è il principale strumento <strong>di</strong><br />

contenimento della specie ed immaginare una azione alternativa ugualmente efficace ed<br />

economica non appare possibile.<br />

Il ruolo esercitato sull’ambiente dall’attività venatoria e dalla gestione della fauna selvatica è<br />

duplice: se da un lato emerge l’importanza degli interventi <strong>di</strong> tutela della fauna selvatica, dall’altro<br />

occorre considerare anche le mo<strong>di</strong>ficazioni sugli equilibri naturali provocate dalla caccia (pressione<br />

venatoria eccessiva, prelievi non commisurati, ecc.) oppure da azioni <strong>di</strong> gestione faunistica<br />

(ripopolamenti, attività <strong>di</strong> controllo, ecc.).<br />

Lo strumento del piano faunistico-venatorio, con la sua funzione progettuale e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong><br />

gestione, deve poter consentire <strong>di</strong> evidenziare, controllare e ridurre i potenziali fattori <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo<br />

indotti dall’attività venatoria, ma anche dalle stesse azioni <strong>di</strong> gestione previsti nel piano stesso.<br />

Il Piano Faunistico Venatorio <strong>Provincia</strong>le ha significative connessioni con la gestione e la<br />

conservazione dei siti della rete Natura 2000, come pure con i siti delle aree protette presenti nella<br />

provincia <strong>di</strong> <strong>Cosenza</strong>: parchi statali, parchi regionali, riserve statali, riserve regionali. Infatti varie<br />

Maggio 2010 Rapporto Ambientale pag. 97 <strong>di</strong> 243

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