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VAS - Provincia di Cosenza

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Piano Faunistico Venatorio <strong>Provincia</strong>le (PFVP) della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Cosenza</strong><br />

− Promuovere una gestione forestale che<br />

favorisca l’evoluzione naturale della<br />

vegetazione;<br />

− Salvaguardare le interconnessioni<br />

biologiche tra i SIC limitrofi valorizzando<br />

gli elementi <strong>di</strong> connettività ambientale.<br />

Programma provinciale<br />

previsione prevenzione del<br />

rischio<br />

La concezione <strong>di</strong> una nuova cultura <strong>di</strong><br />

previsione e prevenzione dei rischi è stata<br />

sviluppata nel contesto <strong>di</strong> un progetto organico<br />

<strong>di</strong> Autotutela e Autoprotezione che ha<br />

riguardato tre ambiti fondamentali: la<br />

organizzazione tecnica e amministrativa<br />

interna alla <strong>Provincia</strong>, la conoscenza<br />

scientificamente basata dei rischi naturali, la<br />

loro previsione, prevenzione e possibile<br />

riduzione ed il sostegno alla formazione,<br />

crescita e autorganizzazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong><br />

volontariato moderno, attrezzato e<br />

consapevole del proprio importante ruolo<br />

istituzionale e sociale.<br />

Le attività del Piano sono state articolate in<br />

tre fasi, caratterizzate da obiettivi <strong>di</strong>versi.<br />

La prima è stata finalizzata alla previsione,<br />

attraverso l’identificazione dei rischi presenti<br />

nel territorio provinciale, analizzando a<br />

scala comunale le principali tipologie<br />

(inondazione, frana, sisma, incen<strong>di</strong>o,<br />

mareggiata ed erosione costiera).<br />

L’indagine è stata sviluppata sia attraverso<br />

la raccolta e la riorganizzazione delle<br />

informazioni <strong>di</strong>sponibili, sia attraverso<br />

approfon<strong>di</strong>menti sistematici ed indagini<br />

mirate. Le attività sviluppate nella prima<br />

fase sono state riportate in un volume <strong>di</strong><br />

sintesi realizzato nel 1999.<br />

La seconda fase è stata de<strong>di</strong>cata<br />

all’aggiornamento dei dati,<br />

all’approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> alcuni tematismi<br />

come il rischio <strong>di</strong> erosione costiera. In<br />

questa fase è stato affrontato anche il<br />

problema della prevenzione e in particolare<br />

degli interventi non strutturali, sviluppando<br />

numerose problematiche connesse alla<br />

gestione dell’emergenza.<br />

La terza fase ha consentito <strong>di</strong> sviluppare un<br />

ulteriore aggiornamento dell’analisi del<br />

rischio, per tener conto dei risultati<br />

conseguiti con il PAI (Piano <strong>di</strong> Assetto<br />

Idrogeologico Regionale), che aveva<br />

comunque ampiamente attinto ai risultati<br />

conseguiti nella prima fase <strong>di</strong> attuazione del<br />

Programma <strong>di</strong> Previsione e Prevenzione. La<br />

terza fase, tuttavia, riguarda principalmente<br />

la prevenzione, attraverso l’identificazione <strong>di</strong><br />

interventi <strong>di</strong> tipo strutturale (interventi <strong>di</strong><br />

sistemazione <strong>di</strong> versanti in frana e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa<br />

Il Piano contiene norme ed in<strong>di</strong>rizzi per la<br />

mitigazione dei rischi, recepiti e parte integrante<br />

dalle norme <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo del PTCP.<br />

Maggio 2010 Rapporto Ambientale pag. 49 <strong>di</strong> 243

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