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inform 2 - UIL SGK

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DIRITTI E DOVERI<br />

DEI CITTADINI<br />

<strong>UIL</strong> <strong>SGK</strong><br />

Art. 13<br />

La libertà personale è inviolabile.<br />

4<br />

Ricorrere più frequentemente alle<br />

offerte speciali, ridurre le spese per il<br />

tempo libero, acquistare con frequenza<br />

prodotti non di marca, utilizzare i risparmi<br />

per far fronte alle spese quotidiane,<br />

modifi care i propri consumi alimentari.<br />

La reazione più diffusa per affrontare<br />

la crisi è consistita ovviamente nell’attuare<br />

comportamenti di spesa sostitutivi<br />

o comportamenti tesi a mediare<br />

tra qualità e prezzo: gli acquirenti sono<br />

diventati sempre più oculati, confrontano<br />

molto più frequentemente i prezzi di<br />

un medesimo prodotto tra più esercizi<br />

commerciali e, soprattutto, ricorrono,<br />

più che nel passato, a offerte speciali e<br />

vendite sottocosto. In secondo ordine,<br />

le famiglie effettuano piccole e grandi<br />

rinunce in merito alle spese per il tempo<br />

libero.<br />

Il rischio di una solidarietà selettiva.<br />

Quasi il 69% degli italiani ritiene<br />

che in caso di bisogno si può contare<br />

sull’aiuto degli altri, mentre l’idea che la<br />

cooperazione tra persone sia un portato<br />

della natura umana trova l’accordo<br />

di oltre il 75% degli italiani. Tuttavia,<br />

solo il 17,9% dei cittadini si organizza<br />

spesso o molto spesso con gli altri per<br />

risolvere un problema comune, ed è il<br />

50% degli italiani a ritenere che l’immigrazione<br />

aumenti l’insicurezza, mentre<br />

è il 35% a pensare che gli altri gruppi<br />

etnici arricchiscano la vita culturale del<br />

nostro Paese (54% è il dato medio europeo).<br />

BUSINNES SOCIALE<br />

La possibile deriva verso una politica<br />

centrata esclusivamente sull’ordine<br />

pubblico sembra essere un<br />

ulteriore portato di una societá di una<br />

molecolarizzazione esasperata, che<br />

piuttosto che scegliere la strada faticosa<br />

delle relazioni e della solidarietá, ripiega<br />

su se stessa chiamando in gioco le responsabilitá<br />

del singolo e la necessitá<br />

della pena.<br />

Rom, rumeni, nomadi, zingari, irregolari,<br />

immigrati si mescolano nei<br />

linguaggio dei politici e dei media<br />

infl uenzando la percezione della<br />

gente comune ed insieme dimostrando<br />

come siano poco chiari i contorni, le<br />

cifre, le manifestazioni dell’oggetto che<br />

si vuole affrontare.<br />

Solo attraverso un approccio insieme<br />

sociologico e quantitativo sará possibile<br />

distinguere tra cittadini onesti e delinquenti<br />

abituali o potenziali; tra irregolari<br />

che lavorano e irregolari che non fanno<br />

niente; tra chi vive in condizioni decorose<br />

e chi non ha un tetto dove dormire e,<br />

conseguentemente circoscrivere l’universo<br />

di coloro che rappresentano un<br />

reale pericolo per l’incolumitá della nostra<br />

popolazione nei confronti dei quali<br />

vanno messi in campo interventi fermi<br />

e mirati.<br />

Questo il quadro che in più riprese ha<br />

fotografato il Censis - Centro Studi Investimenti<br />

Sociali, con il quale ci evidenzia<br />

• una situazione di piccole e grandi rinunce<br />

per le famiglie italiane a causa<br />

del ridotto potere d’acquisto dei salari<br />

• la necessitá, in linea di principio, di<br />

una cooperazione tra le persone ma<br />

che non si riesce a concretizzare adeguatamente<br />

• la percezione che l’immigrazione sia<br />

l’equivalente di insicurezza<br />

Non è ammessa forma alcuna di detenzione,<br />

di ispezione o perquisizione<br />

personale, né qualsiasi altra restrizione<br />

della libertà personale, se non per atto<br />

motivato dall’autorità giudiziaria e nei<br />

soli casi e modi previsti dalla legge.<br />

In casi eccezionali di necessità ed urgenza,<br />

indicati tassativamente dalla<br />

legge, l’autorità di pubblica sicurezza<br />

può adottare provvedimenti provvisori,<br />

che devono essere comunicati entro<br />

quarantotto ore all’autorità giudiziaria<br />

e, se questa non li convalida nelle successive<br />

quarantotto ore, si intendono<br />

revocati e restano privi di ogni effetto.<br />

E’ punita ogni violenza fisica e morale<br />

sulle persone comunque sottoposte a<br />

restrizioni di libertà.<br />

La legge stabilisce i limiti massimi della<br />

carcerazione preventiva.<br />

La possibile deriva verso una politica<br />

centrata esclusivamente sull’ordine<br />

pubblico, e condizionata dalla paura<br />

percepita, e non invece orientata verso<br />

obiettivi quali il miglioramento delle condizioni<br />

di reddito, di sicurezza e qualità<br />

del lavoro dei cittadini, sará foriera di ulteriori<br />

cocenti delusioni. Nonché cattiva<br />

messaggera per i nostri giovani che li<br />

potrá indurre a comportamenti deplorevoli<br />

se non criminali, dove violenza,<br />

intolleranza e discriminazione prenderanno<br />

il posto dei valori positivi in cui ci<br />

riconosciamo.<br />

Se mala tempora currunt, non<br />

è forse a causa della nostra incapacità<br />

ad affrontare la sfida più<br />

vera e importante, quella alla povertà<br />

?<br />

Molti di noi, con il salario che percepiscono,<br />

non arrivano alla quarta settimana,<br />

ma miliardi di persone soffrono<br />

quotidianamente la fame.<br />

Secondo il premio Nobel per la<br />

pace, il bengalese Muhammad Yunus,<br />

noto come il banchiere dei poveri,<br />

questa sfi da si può vincere con lo<br />

sviluppo e la diffusione del “business<br />

sociale”: un nuovo tipo di attività economica<br />

che ha di mira la realizzazione<br />

di obiettivi sociali anziché la massimizzazione<br />

del profi tto.<br />

Non elemosina dunque, né aiuti pubblici<br />

a pioggia, bensì una forma di iniziativa<br />

economica capace di attivare le dinamiche<br />

migliori del libero mercato conciliandole<br />

con l’aspirazione ad un mondo più<br />

umano, più giusto, più pulito.<br />

Gianni Frezzato<br />

gianni.frezzato@uilaltoadige.it

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