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IL NOTIZIARIO - Comune di Bienno

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Sarà capitato tante volte anche<br />

a voi <strong>di</strong> essere interrogati<br />

con il quesito: “Di che paese<br />

sei?”, e, alla nostra risposta: “Sono<br />

<strong>di</strong> <strong>Bienno</strong>!”, normalmente ci sottolineano<br />

il modo unico con cui noi<br />

pronunciamo in <strong>di</strong>aletto “Bién”<br />

con quella “é” stretta stretta. Poi<br />

altra solita battuta con cui ci apostrofano<br />

è la frase: “ü e pò a l’otèr”<br />

che, pare, sia peculiarità <strong>di</strong> quelli<br />

<strong>di</strong> <strong>Bienno</strong>, forse dovuta al fatto che<br />

nel passato i biennesi, a cagione<br />

della red<strong>di</strong>tizia attività nelle fucine,<br />

potessero darsi “buon tempo”.<br />

A tal proposito rammento anche<br />

un aneddoto che mi raccontava<br />

sempre mio suocero a proposito<br />

<strong>di</strong> un sacerdote biennese del passato,<br />

don Erlocchi. Quando questi<br />

era in visita presso la casa <strong>di</strong> qualche<br />

fedele e, gli veniva chiesto se<br />

preferisse prendere un caffè oppure<br />

un bicchiere <strong>di</strong> vino, pare rispondesse:<br />

“Intanto che aspetto il caffè<br />

bevo il bicchiere <strong>di</strong> vino”. Quin<strong>di</strong><br />

….”ü e pò a l’otèr” applicato alla<br />

lettera. Battute a parte, mi piace<br />

concludere questa mia <strong>di</strong>ssertazione<br />

vedendo in tutto questo non<br />

una forma <strong>di</strong> egoismo, ma bensì lo<br />

spirito esuberante, aperto, simpatico,<br />

generoso, magari un tantino invadente,<br />

<strong>di</strong> noi biennesi. É una sorta<br />

<strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione all’ospitalità,<br />

alla conversazione, <strong>di</strong>ciamolo….<br />

un po’ sfacciata, tipica delle genti<br />

<strong>di</strong> <strong>Bienno</strong>. Nel 1586, il Governatore<br />

<strong>di</strong> Brescia conte Onorio Scotto ed<br />

il Capitano Gabriele Cornaro visitando<br />

<strong>Bienno</strong> ebbero a <strong>di</strong>re: “terra<br />

delle più populate della Valle, posta<br />

in un bellissimo sito abbondante<br />

d’ogni cosa dove si fanno i petti<br />

à botta d’archibugio, e in essa si<br />

veggono molte fucine e costumano<br />

in quella terra <strong>di</strong> dar un tanto<br />

per huomo a chi con arme va ad<br />

incontrare il Rettore quando va in<br />

visita e per questo vi va una gran<strong>di</strong>ssima<br />

quantità <strong>di</strong> gente”. Già da<br />

allora dunque, quella <strong>di</strong> <strong>Bienno</strong>,<br />

Ü E PÒ A L’OTÈR<br />

una comunità aperta e <strong>di</strong>namica<br />

verso gli ospiti in cui ci riconosciamo<br />

e ci riconoscono ancora oggi.<br />

Siamo al termine <strong>di</strong> un altro anno<br />

della nostra vita, anno particolare,<br />

che sarà ricordato come l’anno<br />

delle emergenze. Infiniti sono stati i<br />

ragionamenti sull’emergenza rifiuti<br />

della Campania, oppure sull’emergenza<br />

“clandestini”, per non parlare<br />

dell’emergenza economica<br />

dovuta al crollo delle borse. Paure<br />

e circostanze che se, da una parte<br />

generano apprensione, dall’altra<br />

possono nascondere insensibilità<br />

e ipocrisie verso l’ambiente unita<br />

alla preoccupazione del solo<br />

nostro benessere a favore del consumismo<br />

sfrenato. Sono i segnali<br />

<strong>di</strong> un mondo che sta cambiando,<br />

dell’inesorabile effetto <strong>di</strong> questa<br />

società globale che ci porta a<br />

conoscere tutto <strong>di</strong> tutti, ma che, ci<br />

porta anche ad assimilare le paure<br />

<strong>di</strong> tutti. Un immaginario collettivo<br />

che a volte crea problemi che<br />

non ci sono con il risultato <strong>di</strong> generare<br />

solo egoismi collettivi. Paradossalmente<br />

questa logica delle<br />

cose ci da una vista puntuale sui<br />

mali del mondo ma ci rende miopi<br />

sui problemi <strong>di</strong> casa nostra. L’augurio<br />

che posso fare a tutti noi è quello<br />

<strong>di</strong> acquisire più fiducia verso il futuro<br />

in modo da non essere tentati<br />

alla chiusura egoistica in noi stessi<br />

preoccupandoci solo della tutela<br />

del nostro benessere, ma <strong>di</strong> tentare<br />

l’apertura agli altri. Potrebbe<br />

essere un Santo Natale <strong>di</strong>verso se<br />

riuscissimo a vedere in Gesù bambino<br />

un portatore <strong>di</strong> emergenze,<br />

quelle vere.A nome dell’Amministrazione<br />

Comunale porgo a tutti<br />

l’augurio affinché il 2009 sia un<br />

grande nuovo anno con l’autentico<br />

spirito aperto del …… ü e pò a<br />

l’otèr.<br />

Il Sindaco<br />

E<strong>di</strong>toriale<br />

L’augurio<br />

<strong>di</strong> acquisire<br />

più fiducia<br />

verso il futuro.<br />

<strong>IL</strong> <strong>NOTIZIARIO</strong><br />

Pagina aperta su <strong>Bienno</strong><br />

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