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Il debito pubblico italiano dall'Unita' - Banca d'Italia

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4. La serie storica del <strong>debito</strong> <strong>pubblico</strong> <strong>italiano</strong><br />

Se confrontata con quelle precedenti, la nuova ricostruzione storica evidenzia un valore del passivo<br />

in media superiore (tav. 1) con riferimento sia al valore nominale del <strong>debito</strong> (fig. 2) sia alla sua<br />

incidenza sul prodotto (fig. 3). Le principali differenze sono riconducibili alla scelta del settore<br />

istituzionale, alla definizione adottata che prevede il consolidamento tra e nei sottosettori e al<br />

trattamento del <strong>debito</strong> estero.<br />

Figura 2<br />

16<br />

14<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

Debito delle Amministrazioni pubbliche - Confronto tra le ricostruzioni<br />

LN (milioni di euro)<br />

I guerra<br />

mondiale<br />

crisi<br />

del 29<br />

II guerra<br />

mondiale<br />

Maastricht<br />

circola<br />

zione<br />

dell'eu<br />

ro<br />

0<br />

1861<br />

1871<br />

1881<br />

1891<br />

1901<br />

1911<br />

1921<br />

1931<br />

1941<br />

1951<br />

1961<br />

1971<br />

1981<br />

1991<br />

2001<br />

Debito Amministrazioni pubbliche Confalonieri-Gatti (1986)<br />

Spinelli (1989) Salvemini-Zamagni (1993)<br />

Zamagni (1998)<br />

La ricostruzione qui presentata si discosta dalle precedenti soprattutto nel periodo fra le due guerre<br />

mondiali, principalmente in connessione con l’inclusione del <strong>debito</strong> estero come rilevato sopra. In<br />

particolare, per il periodo 1925-1932 sono incluse fra le passività, oltre al cosiddetto prestito<br />

Morgan, anche quelle trasferite alla Cassa autonoma di ammortamento dei debiti di guerra 41 e i due<br />

prestiti obbligazionari in dollari dei Comuni di Roma e di Milano. Le differenze rilevabili tra la<br />

metà degli anni cinquanta e la fine degli anni settanta, particolarmente marcate quelle rispetto alla<br />

ricostruzione di Spinelli (1989), derivano principalmente dalla diversa definizione del settore di<br />

41<br />

In Salvemini e Zamagni (1993) invece i dati riflettono le passività incluse nel Conto riassuntivo del Tesoro e i debiti<br />

esteri conseguenti la prima guerra mondiale sono esclusi dal <strong>debito</strong> <strong>pubblico</strong> dal 1926, quando le passività residue<br />

vennero trasferite alla Cassa autonoma di ammortamento dei debiti di guerra.<br />

17

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