Happenings - Zanotta SpA
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<strong>Happenings</strong><br />
Anno 1 n.5<br />
28 settembre 2006<br />
PRODUZIONE<br />
Edizioni<br />
che passione<br />
Un evento speciale<br />
per presentare<br />
la collezione Edizioni<br />
<strong>Zanotta</strong> 2006<br />
p.1-4<br />
L’INCONTRO<br />
Garth<br />
Roberts<br />
Impronta artistica<br />
e pragmatismo nello<br />
stile del giovane<br />
designer canadese<br />
p.5<br />
DAL DISEGNO<br />
AL PRODOTTO<br />
Brasilia<br />
Una sedutamanifesto<br />
del<br />
design organico<br />
di Lovegrove<br />
p.6<br />
MONDO<br />
Altagamma<br />
Promuovere<br />
l’italian style<br />
d’eccellenza<br />
nella sfida del<br />
mercato globale<br />
p.7<br />
FOCUS<br />
Domotica<br />
per il comfort<br />
Automatizzare<br />
lo spazio abitabile<br />
con sistemi<br />
e tecnologie efficienti<br />
p.8<br />
DEDICATO A<br />
Willie<br />
Landels<br />
Un progettista<br />
simbolo delle<br />
utopie abitative<br />
anni Settanta<br />
p.9<br />
NEWS<br />
Mostre,<br />
eventi,<br />
autori<br />
Appuntamenti da<br />
non perdere nel<br />
mondo del design<br />
p.10<br />
Testiera letto<br />
Metopa di<br />
Riccardo Dalisi<br />
(1989) per<br />
<strong>Zanotta</strong> Edizioni.<br />
In acciaio laccato<br />
verde, con decori<br />
in ottone dorato<br />
(oro 24 carati).<br />
Esemplare<br />
firmato.
ZABRO<br />
Alessandro Mendini<br />
1984.<br />
Tavolo-sedia.<br />
Esemplare firmato.<br />
Piano e sedile<br />
in legno laccato con<br />
decoro policromo<br />
dipinto a mano.<br />
Braccioli rivestiti<br />
in pelle. La sedia<br />
si trasforma in<br />
tavolo ribaltando<br />
il piano.<br />
PRODUZIONE<br />
Edizioni<br />
che passione!<br />
Un appuntamento speciale col design d’autore:<br />
è l’evento Edizioni 2006 allo <strong>Zanotta</strong> Shop di<br />
Milano, il 5 ottobre. In mostra i nuovi pezzi della<br />
collezione e i grandi delle passate Edizioni<br />
L’importante collezione di mobili firmati a edizione limitata continua<br />
nel terzo millennio una tradizione dell’universo <strong>Zanotta</strong>.<br />
Elementi d’arredo poetici ed espressivi firmati da autori che operano<br />
al confine tra design e arte, privi dei vincoli della produzione industriale.<br />
Pochi pezzi ogni anno, selezionatissime espressioni di scelte estetiche<br />
forti. Come particolari e scelti sono le tecniche e i materiali: vent’anni<br />
fa era l’impiallacciatura “a tranciato precomposto” ideata da Ettore<br />
Sottsass, tecnica che consentiva di avere decori e colori impensabili riportati<br />
sul legno. Oggi sono i ricami che si ottengono con macchine a controllo<br />
numerico e che guidano laser capaci di tagliare o saldare pezzi tridimensionali.<br />
Nascono cosi le Edizioni 2006. E li festeggiano, insieme ai<br />
protagonisti di questa nuova serie, i grandi delle passate Edizioni, con gli<br />
amici e i collaboratori di un’idea e una pratica industriale e di mercato<br />
destinate a durare nel tempo con rinnovata energia e passione. Insieme<br />
ai mobili, viene presentato il nuovo catalogo <strong>Zanotta</strong> Edizioni: prezioso<br />
volume che affianca i pezzi 2006 alle storiche Edizioni ancora in produzione<br />
e a tutte quelle dagli anni ‘80 a oggi anche se non più prodotte (ognuna<br />
col numero dei pezzi fabbricati, come in un catalogo d’arte). A vent’anni<br />
dall’indimenticabile stagione della sperimentazione di Zabro, voluta da<br />
Aurelio <strong>Zanotta</strong>, l’azienda propone dunque con forza il valore attuale di<br />
quell’esperienza: un “laboratorio” di arti applicate tra artigianato e design<br />
che ha dato forma a una delle avventure più indimenticabili del design<br />
internazionale.<br />
<strong>Happenings</strong><br />
n.5/06 p.2<br />
»<br />
Negli anni ottanta<br />
le edizioni Zabro,<br />
che Aurelio <strong>Zanotta</strong><br />
realizzò per la Nuova<br />
Alchimia, furono una<br />
notevole palestra di<br />
sperimentazione<br />
linguistica. Il design<br />
italiano aveva a quei<br />
tempi superato il guado<br />
del contro-design, del<br />
design radicale e dei<br />
primi aspetti del post<br />
modernismo. A me<br />
personalmente l'intensa<br />
esperienza di Zabro<br />
permise una<br />
concentrazione di<br />
molte ipotesi formali<br />
e concettuali,<br />
che <strong>Zanotta</strong> e<br />
Alessandro Guerriero<br />
trasformavano<br />
direttamente e molto<br />
in fretta in prototipi di<br />
mobili, oggetti e decori.<br />
Zabro è stata proprio<br />
la stagione conclusiva<br />
della parabola di<br />
Alchimia, resa possibile<br />
e legata alla sapienza<br />
artigianale di <strong>Zanotta</strong>.<br />
DORIS<br />
GENESIO<br />
Dominique Mathieu<br />
Alik Cavaliere<br />
2006.<br />
1990.<br />
Tavolino.<br />
Cassettiera.<br />
Esemplare firmato.<br />
Esemplare firmato.<br />
Base in acciaio,<br />
Struttura in legno<br />
gamba e piano in<br />
impiallacciato<br />
legno laccato<br />
in radica di<br />
lucido, colore rosso<br />
diversi colori.<br />
»<br />
(Ral 3003), bianco<br />
Maniglie<br />
(Ral 9016) o nero<br />
in fusione<br />
(Ral 9005). di bronzo Alessandro<br />
rappresentanti Mendini,<br />
la Genesi. 2003
»<br />
Questi mobili sono<br />
progettati e realizzati<br />
per servire, per svolgere<br />
una funzione precisa.<br />
Sono vere<br />
cassettiere,vere<br />
mensole,vere sedie,<br />
veri tavoli ...<br />
la continuazione di<br />
una tradizione antica<br />
di mobili preziosi.<br />
Alessandro Mendini<br />
»<br />
e Alessandro<br />
Guerriero, 1984<br />
VERYROUND<br />
Louise Campbell<br />
2006.<br />
Seduta.<br />
Esemplare firmato.<br />
Struttura in lamiera<br />
di acciaio, spessore<br />
2 mm, tagliata<br />
con laser<br />
tridimensionale,<br />
verniciata<br />
per esterni,<br />
colore bianco.<br />
NEOLIA<br />
Andrea Branzi<br />
1989.<br />
Testiera letto.<br />
Esemplare firmato.<br />
Struttura in<br />
acciaio verniciato,<br />
colore nero.<br />
Cristallo di sicurezza<br />
doppiato,<br />
spessore 12 mm,<br />
serigrafato.<br />
»<br />
Un giorno non meglio identificato del 1987<br />
andai a trovare a Nova Milanese il mio amico<br />
Aurelio <strong>Zanotta</strong>, con cui da un po’ di tempo<br />
non ci vedevamo - almeno dai tempi delle<br />
alterne vicende della produzione Zabro, iniziata<br />
con Alessandro Guerriero e Sandro Mendini. Gli<br />
portai in regalo il piccolo catalogo di una mostra<br />
fatta a Zurigo con la Società Artisti e Designer,<br />
che avevamo formato con Anna Lombardi e<br />
Paolo Scordia. Quei nostri oggetti mescolavano,<br />
letteralmente, arte e design: tavoli dipinti,<br />
tappeti a rilievo, chaise-longue decorate. Aurelio<br />
ci pensò su un po’, poi mi disse che sarebbe<br />
piaciuto anche a lui fare degli oggetti con<br />
qualche artista che avrei potuto fargli conoscere.<br />
Andammo così avanti per un po’, incontrando<br />
amici come Enzo Cucchi, Mimmo Paladino,<br />
Sandro Chia, Riccardo Dalisi... Sotto il marchio<br />
di <strong>Zanotta</strong> edizioni alcune delle loro idee presero<br />
forma e sostanza. Quella che era stata<br />
un’intuizione (il piccolo catalogo SAD si<br />
chiamava “Arte e Design per gli Anni Novanta”)<br />
si sarebbe rivelato un nuovo e importante filone<br />
di ricerca per l’industria italiana del mobile più<br />
colta e raffinata, come <strong>Zanotta</strong> è stata da<br />
sempre. Poi Aurelio <strong>Zanotta</strong> se n’è andato,<br />
lasciando un grande vuoto dentro chi lo ha<br />
conosciuto bene, come per fortuna è capitato a<br />
me. A distanza di quasi vent’anni, fa bene<br />
sapere che le nostre idee e intuizioni di allora<br />
mantengano ancora valore. L’augurio per le<br />
nuove Edizioni <strong>Zanotta</strong> è che vivano nello<br />
spirito del fondatore: coraggioso, indomabile,<br />
perfino caparbio nel voler raggiungere a tutti<br />
costi l’innovazione, autentica, dell’oggetto e<br />
della sua espressività. Del resto, senza<br />
innovazione, a che servono l’arte<br />
»<br />
e il design?<br />
Stefano Casciani, 2006<br />
<strong>Happenings</strong><br />
n.5/06 p.3<br />
MOMBASA<br />
Ettore Sottsass<br />
1989.<br />
Cassettiera.<br />
Esemplare firmato.<br />
Struttura superiore,<br />
piano cassettiera<br />
inferiore e piedi in<br />
multistrati impiallacciato<br />
in frassino verniciato<br />
a poro aperto, colore<br />
testa di moro. Struttura<br />
inferiore e cassetti<br />
in pero lucidato.<br />
Pomoli in ottone.
»<br />
La prima versione della panca<br />
Mariposa era in ferro battuto. Fu poi<br />
modificata da Aurelio <strong>Zanotta</strong><br />
usando del nastro di acciaio tagliato<br />
e verniciato a mano dal sottoscritto.<br />
Ogni pezzo diverso dall’altro…<br />
la scabrosità del taglio, quella sottile<br />
vibrazione della forma! L’avventura<br />
vissuta con <strong>Zanotta</strong> mentre si<br />
lavorava alle sedute Clessidra,<br />
Pavone, Mariposa e al letto Metopa<br />
è stata un’esperienza davvero<br />
speciale perché si è concretizzato per<br />
me un sogno ancor più forte del<br />
reale. È stata la triplice magia di un<br />
incontro. Quello tra l’irrefrenabile<br />
creatività napoletana (la mia) e<br />
l’assoluta competenza e tenacia<br />
dell’imprenditoria brianzola (di<br />
Aurelio, innanzi tutto). È stato anche<br />
l’incontro tra l’artigianato di qualità<br />
e l’industria moderna, nonché quello<br />
tra due uomini innamorati del loro<br />
lavoro e con una visione estetica<br />
comune, anche se da due punti di<br />
vista differenti (architetto e artista<br />
l’uno, capitano d’azienda e talentscout<br />
l’altro). Le Edizioni di <strong>Zanotta</strong><br />
sono un po’ il risultato di questo<br />
dialogo e di tanti altri<br />
»<br />
incontri felici.<br />
Riccardo Dalisi, 2006<br />
<strong>Happenings</strong><br />
n.5/06 p.4<br />
RAW<br />
Garth Roberts<br />
2006.<br />
Tavolo. Esemplare firmato.<br />
Struttura in acciaio verniciato,<br />
color grafite. Piano composto da doghe<br />
in legno di rovere massello invecchiato,<br />
spessore 42 mm, proveniente<br />
da foresta con gestione sostenibile,<br />
ossidato mediante vaporizzazione<br />
termica, finitura ad olio.<br />
Le doghe sono, a piacere, posizionabili<br />
allineate o sfalsate.<br />
ZEUS E TETI<br />
Prospero Rasulo<br />
2006.<br />
Sgabelli.<br />
Esemplari firmati.<br />
Struttura in gres fine<br />
porcellanato antigelivo<br />
per esterni, con doppia<br />
smaltatura manuale a<br />
spessore controllato,<br />
cotto a 1250°C<br />
con un ciclo di<br />
lavorazione di 36 ore,<br />
colore blu-marrone<br />
(Zeus), verde-giallo (Teti).<br />
MARIPOSA<br />
Riccardo Dalisi<br />
1989<br />
Panca. Nove esemplari<br />
numerati e firmati.<br />
Struttura in acciaio<br />
verniciato, colore<br />
azzurro. Sedile<br />
e schienale verniciati<br />
con interventi<br />
policromi dell’autore.<br />
Ogni serie è<br />
caratterizzata<br />
da un diverso soggetto<br />
della scultura posizionata<br />
sotto il sedile.<br />
FIORE<br />
Fabrizio Bertero,<br />
Andrea Panto,<br />
Simona Marzoli<br />
2006.<br />
Divisorio.<br />
Esemplare firmato.<br />
Pannello in acciaio<br />
tagliato al laser,<br />
verniciato colore bianco.<br />
Sono disponibili 2 versioni:<br />
a due pannelli 9211/2<br />
o a tre 9211/3.
<strong>Happenings</strong><br />
n.5/06 p.5<br />
L’INCONTRO<br />
Garth Roberts è una “new entry”<br />
tra i designer che hanno firmato le<br />
nuove Edizioni <strong>Zanotta</strong>. La sua<br />
abilità: unire uno stile artistico col<br />
pragmatismo della cultura nordica,<br />
sia europea sia americana.<br />
Come molti dei designer stranieri, Garth Roberts<br />
ha iniziato presto la sua attività: subito dopo<br />
l’Istituto di Industrial Design di Toronto,<br />
approda nello studio milanese di Patricia Urquiola e<br />
abbina i primi anni di lavoro a ripetuti viaggi nel nord<br />
Europa, Berlino soprattutto. Di origini canadesi, classe<br />
1973, Roberts continua ancora oggi a spostarsi<br />
assiduamente tra le due città europee e New York.<br />
D. Come ha influito questa sua formazione<br />
multiculturale nel modo che ha di affrontare la<br />
progettazione di mobili e complementi?<br />
R. Direi che è un aspetto sostanziale. Berlino, per<br />
esempio: qui ho potuto immergermi in una realtà assai<br />
diversa dal mood sofisticato di Milano, assimilando<br />
quel mix di creatività, energia e spirito artistico che mi<br />
ha consentito di affrontare il design con un approccio<br />
meno timido e accademico. A Milano, invece, ho avuto<br />
Oggetti con<br />
un’anima<br />
la fortuna di stare a stretto contatto con una figura di<br />
notevole calibro come la Urquiola e di “respirare”<br />
l’atmosfera unica che c’è in un luogo così cruciale<br />
per il mondo del design: la tradizione dei maestri,<br />
l’abilità degli industriali, il fiuto dei rivenditori…<br />
Per N.Y. è diverso ancora: ha a che fare con il tocco<br />
del moderno, credo.<br />
D. Cosa non dovrebbe mancare in un oggetto del<br />
design contemporaneo?<br />
R. Intanto l’aspetto emozionale: ogni cosa deve potersi<br />
rapportare con i suoi utilizzatori, che sono uomini e<br />
donne. Questo implica non solo un’attenzione ai fattori<br />
di praticità, utilità, ergonomia, ma anche far sì che un<br />
oggetto possa regalare un’emozione. Quando mi sono<br />
presentato nell’aprile del 2003 al Salone Satellite con<br />
un tavolo che sarebbe poi diventato il Raw di <strong>Zanotta</strong>,<br />
ritengo proprio di aver comunicato questa mia<br />
convinzione. Il materiale che avevo usato per il<br />
prototipo del tavolo era legno di quercia rossa, lasciato<br />
al naturale ma molto vecchio e dunque con una sua<br />
patina viva. Non a caso un’azienda come <strong>Zanotta</strong> si è<br />
incuriosita a quel mio progetto… penso ai molti pezzi<br />
“sensibili” che ha prodotto negli anni.<br />
D. Qual è il segreto, secondo la sua esperienza<br />
così trasversale, del successo di un buon elemento<br />
di design?<br />
R. Senza dubbio la fusione tra l’utilizzo di materiali<br />
adeguati (metallo e legno per la zona pranzo, per<br />
esempio, così come il tessuto nell’area della notte) e<br />
l’impiego di processi produttivi ad alto livello. In Italia<br />
questo non è difficile, data la presenza di aziende così<br />
esperte e in continua evoluzione. Qui da voi è facile<br />
cimentarsi con le lavorazioni più variegate e moderne,<br />
così come con le antiche tecniche dell’alto artigianato e<br />
dell’arte. Un vero paradiso del designer. L’importante è<br />
arrivare ben preparati, sapere cosa chiedere e a cosa<br />
rinunciare nell’ambito di un determinato progetto,<br />
perché possa funzionare davvero.<br />
In alto, disegno<br />
del tavolo Raw<br />
di Garth<br />
Roberts per<br />
<strong>Zanotta</strong>.<br />
Il piano è<br />
formato da<br />
doghe in legno<br />
di rovere<br />
invecchiato.<br />
La particolarità<br />
sta nel fatto<br />
che possono<br />
essere montate<br />
sfalsate<br />
o allineate a<br />
piacimento.<br />
A sinistra,<br />
ritratto del<br />
designer.
DAL DISEGNO AL PRODOTTO<br />
Una seduta-manifesto del design<br />
organico di Lovegrove<br />
<strong>Happenings</strong><br />
n.5/06 p.6<br />
Le forme vive di Brasilia<br />
Linee fluide, ispirate alla natura,<br />
spesso senza soluzione di<br />
continuità guidano il pensiero e i<br />
progetti di Ross Lovegrove, “scultore<br />
delle cose del quotidiano”. Grande<br />
appassionato di arte, design e<br />
architettura organiche ha tra i suoi<br />
principali ispiratori Carlo Mollino e gli<br />
scultori Henry Moore e Anish Kapoor.<br />
«Sono un artista-artigiano che ama<br />
forgiare i materiali e infondere poesia<br />
negli oggetti», afferma il designer gallese<br />
(nato a Cardiff nel ’58 e laureatosi in<br />
Design Industriale al Politecnico di<br />
Manchester nell’80, con Master alla<br />
Royal College of Art di Londra). «Il mio<br />
approccio al design è molto intuitivo,<br />
direi primordiale. Mi piace lavorare con<br />
cura a ogni progetto, anche di piccoli<br />
complementi e mobili esplorando le<br />
forme dell’umano e della natura. E<br />
trasponendole in qualche cosa di unico<br />
ed emozionale. Punto più alla forza della<br />
suggestione che alla perfezione<br />
ingegneristica. Anche per la poltrona<br />
Brasilia sono partito dal corpo e dalle<br />
forme organiche. L’ho pensata per<br />
funzionalità e leggerezza con una<br />
struttura in poliuretano rigido a disegno<br />
curvilineo, con un poggiapiedi abbinato a<br />
formare una chiase longue. Le linee dello<br />
schienale e dell’appoggio frontale a terra<br />
seguono il disegno di un’onda e si<br />
incontrano al centro, nella seduta. Il<br />
colore ideale è il bianco». Il risultato è un<br />
oggetto-scultura, un piccolo “manifesto”<br />
dell’organico concentrato in un pezzo di<br />
design. Eleonora e Francesca <strong>Zanotta</strong> ne<br />
vedono il prototipo nel 2003 e ne sono<br />
subito conquistate per la totale affinità<br />
coi nuovi progetti del terzo millennio che<br />
vogliono inserire in catalogo. Brasilia,<br />
come gli altri selezionati nei primi anni<br />
del duemila, risponde ai requisiti di<br />
prodotto con una forte componente di<br />
ricerca, un disegno innovativo, la<br />
garanzia di una continuità col linguaggio<br />
<strong>Zanotta</strong>. «L’incontro con l’azienda di<br />
Nova Milanese è stato molto<br />
soddisfacente. Credo, senza falsa<br />
modestia, per entrambi: dietro ogni<br />
grande industria c’è sempre un buon<br />
gruppo di creativi scelti. E mi piace<br />
sentirmi nel team», aggiunge Lovegrove,<br />
che continua: «Nel made in Italy di<br />
qualità, quello che conquista i progettisti<br />
stranieri come me è che si possono<br />
seguire in loco o nelle immediate<br />
vicinanze tutte le fasi di lavorazione,<br />
dalla scelta dei materiali e delle finiture<br />
ai dettagli fatti a mano, come quelli<br />
affidati a macchinari di alta tecniologia.<br />
Il tutto a fianco di tecnici molto<br />
preparati. E i risultati non mancano».<br />
ROSS LOVEGROVE<br />
designer inglese tra i più affermati, ha<br />
iniziato la sua poliedrica attività negli<br />
anni ’80 in Frog Design con progetti per<br />
Sony ed Apple. Subito è invitato a unirsi<br />
all’Atelier di Nimes con Jean Nouvel e<br />
Philip Starck, dove lavora fino all’88,<br />
anno in cui torna a Londra per<br />
cominciare con Studio X una fortunata<br />
serie di collaborazioni con grandi<br />
aziende di design nel mondo. Suoi lavori<br />
sono stati al MoMA e al Guggenheim di<br />
New York, all’Axis Centre in Giappone,<br />
al Pompidou di Parigi e al Design<br />
Museum di Londra. Nel 2006 è insignito<br />
del Wallpaper-Design Award.<br />
Ross Lovegrove; a sinistra,<br />
la poltrona Brasilia<br />
disegnata per <strong>Zanotta</strong>.
<strong>Happenings</strong><br />
n.5/06 p.7<br />
Gucci dalla<br />
campagna autunno<br />
inverno 2006/2007;<br />
a destra, chaise<br />
longue Lama di<br />
Ludovica e Roberto<br />
Palomba per<br />
<strong>Zanotta</strong> (2006).<br />
Sfida nel<br />
mercato globale<br />
MONDO Cosa e chi favorisce la dinamica<br />
azione dei nuovi mercati del lusso<br />
Le famiglie ad alto reddito e i<br />
giovani molto scolarizzati<br />
vogliono essere differenti e<br />
vivere una vita secondo i loro<br />
personali gusti…». Questa semplice ed<br />
efficace osservazione del<br />
vicepresidente di Gallup China Fang<br />
Xiaoguang lo scorso anno ad un<br />
convegno sulle opportunità offerte dal<br />
mercato cinese bene illustra la sfida e i<br />
benefici che le aziende italiane hanno<br />
di fronte. Soprattutto quelle che<br />
promuovono nel mondo l’italian style<br />
d’eccellenza. I dati sono lì a<br />
dimostrarlo. «Nell’ultimo convegno a<br />
Roma dove abbiamo analizzato i soli<br />
prodotti d’altissima qualità nei settori<br />
design, arredamento illuminazione,<br />
oggettistica per la casa, moda, orologi,<br />
nautica, abbiamo valutato i consumi<br />
mondiali 2003 pari 75 miliardi di euro,<br />
valore che nel 2004 ha visto un<br />
aumento del 5%, nel 2005 del 7% e le<br />
previsioni al 2006 sono di un altro<br />
7-8% in più», spiega Armando<br />
Branchini, Segretario Generale di<br />
Altagamma, l’associazione che<br />
raggruppa le imprese italiane al top<br />
per qualità del prodotto, immagine e<br />
successo del marchio. Attiva dal 1992<br />
Altagamma raggruppa 53 imprese che<br />
sviluppano un giro d’affari<br />
complessivo di circa 17,5 miliardi di<br />
euro, dei quali oltre l’80% destinato<br />
all’esportazione. E promuove la<br />
cultura dell’eccellenza, di cui sono<br />
espressione il modo di operare e i<br />
prodotti delle imprese che ne fanno<br />
parte. Il fine di Altagamma, così come<br />
quello delle simili associazioni di<br />
aziende super prestigiose in Francia<br />
(Comité Colbert) e in Gran Bretagna<br />
(Walpole) è il raggiungimento di<br />
obiettivi di consolidamento del<br />
successo internazionale non<br />
conseguibili a livello del singolo.<br />
«Le Imprese Altagamma sono le<br />
locomotive di un sistema economico<br />
che può riprendere un nuovo ciclo di<br />
crescita internazionale. Il ruolo di<br />
Altagamma è in primo luogo di fare da<br />
motore socio-culturale delle “imprese<br />
dell’eccellenza italiana”, favorendo lo<br />
scambio tra esperienze, strategie e<br />
politiche aziendali. Solo dal confronto<br />
si può trarre ispirazione per affermarsi<br />
nel mondo. Poi vengono l’innovazione<br />
del prodotto, la ricerca e lo sviluppo<br />
tecnologico e una buona rete<br />
distributiva - importante è quella<br />
monomarca (oggi sono 3800 i punti<br />
vendita monomarca delle imprese<br />
Altagamma nel mondo)». Branchini è<br />
un conoscitore e appassionato di<br />
design. È stato uno dei quattro<br />
fondatori di Domus Accademy e ha<br />
conosciuto bene Aurelio <strong>Zanotta</strong> con<br />
cui ha condiviso la passione istintiva<br />
per il design e il gusto per una visione<br />
avveniristica. Non a caso <strong>Zanotta</strong> è tra<br />
i protagonisti di Altagamma (accanto<br />
a Gucci, Alessi, Flos, Ferrari, Bulgari e<br />
tante altre) e parte del think-tank di<br />
imprese d’un settore cruciale del<br />
Made in Italy: l’arredo di design. Oggi<br />
la sfida è più importante, ma per gli<br />
imprenditori di Altagamma l’azione di<br />
gruppo, la condivisione di problemi e<br />
risorse e quindici anni di attento<br />
studio, osservazione e analisi servono<br />
ad avere meno sorprese.
Pochi ricordano “Mon<br />
Oncle”, un film francese<br />
di fine anni ‘50 in cui un<br />
allampanato Jacques Tati era alle<br />
prese con ambienti - abitazioni,<br />
uffici - completamente automatizzati:<br />
rumori bizzarri lo spaventavano,<br />
impazzivano fontane e sistemi<br />
di innaffiatura automatica, anche i<br />
cassetti prendevano vita autonoma<br />
per colpire il malcapitato protagonista.<br />
Garbatamente il film<br />
derideva le futuribili applicazioni<br />
della nascente industria elettronica.<br />
Il personal computer non era<br />
ancora apparso. La rivoluzione<br />
dell’informatica e della microinformatica<br />
a uso personale avrebbe<br />
cambiato radicalmente i termini<br />
del problema e le soluzioni. Oggi<br />
quella casa a portata di gag, per<br />
nostra fortuna, non si è mai realizzata<br />
e l’automazione del sistema<br />
domestico può finalmente diventare<br />
una cosa semplice, efficiente,<br />
funzionante, utile. È stata coniato<br />
un sostantivo “domotica” -non<br />
troppo felice per la verità- per<br />
descrivere le applicazioni di servosistemi<br />
e tecnologie informatiche<br />
di derivazione industriale all’abitazione.<br />
L’automazione dello spazio<br />
abitabile sta diventando anche nel<br />
nostro paese una realtà piuttosto<br />
importante. Non più ricchi gadget<br />
per pochi o di sola sostituzione di<br />
operazioni elementari: si tratta di<br />
introdurre tecnologie efficienti nell’ambito<br />
della sicurezza, del comfort<br />
e dell’efficienza<br />
dell’abitazione.<br />
SISTEMI POSSIBILI<br />
Le ricerche tecnologiche<br />
degli ultimi trent’anni<br />
hanno permesso<br />
di mettere a punto<br />
rilevatori di eventi fisico-chimici<br />
di dimensioni<br />
contenute e di<br />
lunga durata. Oggi i<br />
sistemi di rilevamento<br />
della presenza di gas,<br />
fumo e liquidi sono<br />
certificati e comunicano<br />
a distanza gli allarmi<br />
adeguati. Le stesse<br />
società di installazione<br />
sono consorziate<br />
con centri di soccorso<br />
e pronto intervento.<br />
La novità per la sicurezza<br />
dello spazio dell’abitare<br />
è l’adozione<br />
delle tecnologie senza<br />
fili -wireless- e dei<br />
dispositivi telefonici<br />
superleggeri (cellulare,<br />
smartphone e computer ). I sistemi<br />
wireless promettono la stessa<br />
efficienza dei sistemi meno recenti<br />
e hanno il vantaggio di raggiungere<br />
virtualmente i responsabili<br />
degli ambienti, 24 ore su 24. Sono<br />
inoltre facili da installare - senza<br />
ricorrere ad alcuna opera muraria<br />
o elettrica - e associati al personal<br />
computer consentono operazioni<br />
FOCUS<br />
Automatizzare lo spazio abitabile con<br />
sistemi e tecnologie efficienti<br />
DOMOTICA<br />
PER IL<br />
COMFORT<br />
Immagine tratta dal film “Mon Oncle” di Jacques Tati, 1958.<br />
a distanza e un centro comandi<br />
semplificato per controllare<br />
sovraccarichi di energia, movimenti<br />
di tapparelle, controllo della<br />
climatizzazione e delle presenze.<br />
È facile immaginare come si possa<br />
estendere questo tipo di controllo<br />
a uffici e negozi e quali vantaggi<br />
possa trarre un professionista o<br />
una piccola impresa con personale<br />
ridotto. Il videocontrollo<br />
oggi è talmente<br />
semplificato che viene<br />
fornito in kit, è “plug<br />
& play” e l’utente lo<br />
configura con il suo<br />
pc collegandosi al<br />
portale internet<br />
messo a disposizione<br />
dall’azienda che produce<br />
il kit stesso.<br />
APPLICAZIONI<br />
D’OGGI<br />
L’importanza sociale<br />
della automatizzazione<br />
e il controllo a<br />
distanza dell’abitazione<br />
viene ribadito da<br />
un intervento legislativo<br />
della provincia di<br />
Trento. Il Progetto<br />
Gabriele prevede una<br />
serie di contributi per<br />
finanziare in modo<br />
consistente l’installazione<br />
all’interno di<br />
abitazioni in cui risiedono<br />
persone anziane,<br />
sole, malate: per offrire un maggior<br />
grado di sicurezza e di tranquillità<br />
e aumentare il confort abitativo.<br />
È possibile ottenere un rimborso<br />
pari al 100% della spesa<br />
massima ammessa per l’installazione<br />
del telesoccorso, dei segnalatori<br />
di gas-fumo-incendio-acqua,<br />
per il sensore di rilevazione delle<br />
cadute e per l’avvisatore visivo del<br />
<strong>Happenings</strong><br />
n.5/06 p.8<br />
suono del telefono e della porta<br />
d’ingresso. Con lo slogan “la<br />
vostra casa in Sardegna sarà sempre<br />
con voi” le applicazioni domotiche<br />
di ultima generazione nell’isola<br />
stanno proponendo l’idea<br />
della “seconda prima casa”. Case<br />
indipendenti con giardino e piccole<br />
villette vicino al mare progettate<br />
e realizzate secondo gli standard<br />
europei: materiali e finiture di alta<br />
qualità, tipologia degli interni,<br />
valorizzazione degli spazi esterni.<br />
Accessoriate con sistemi antintrusione<br />
ed emergenze di ogni tipo,<br />
videocitofono multicamera, room<br />
monitor, avvio climatizzazione,<br />
diffusione sonora hifi, controllo<br />
ingressi e vani finestre. E per chi<br />
volesse ripetere con successo e<br />
senza guai le avventure di<br />
M.Hulot vale una visita - su<br />
appuntamento - alla villa sperimentale<br />
del gruppo Domotica<br />
Design di Piacenza e all’appartamento<br />
pilota del quartiere<br />
Euromilano Certosa, un complesso<br />
residenziale dotato delle più<br />
innovative e tecnologiche funzionalità<br />
abitative: domotica, connessione<br />
a larga banda e teleriscaldamento.<br />
Ville da sogno disposte su<br />
3.000 mq con 6 diversi livelli collegati<br />
da ascensori interni, un’ampia<br />
zona relax-fitness e un’area<br />
entertainment (con home-theatre).<br />
Il tutto in un ampio parco di<br />
oltre 10.000 mq (Ha collaborato<br />
Flavio Vida).
DEDICATO A<br />
<strong>Happenings</strong><br />
n.5/06 p.9<br />
Willie<br />
Landels<br />
In alto le tre<br />
misure della<br />
Throw Away:<br />
1 posto, 2 posti,<br />
3 posti. A destra,<br />
la poltrona<br />
fotografata da<br />
Gastone Jung<br />
nel 1968 in<br />
Vicolo Lavandai<br />
a Milano<br />
(artdirection<br />
Duilio<br />
Gregorini).<br />
Negli anni tra il ’60 e il ’70 la cultura<br />
europea del design vive una stagione<br />
di intensa creatività, che dalla<br />
swinging London imprime una svolta<br />
radicale nel modo di abitare. Qui un<br />
singolare designer, Willie Landels, con<br />
grande anticipo sui tempi, progetta e<br />
realizza per la sua abitazione un<br />
divano ready-made in materiale<br />
poliuretanico. Era il 1965 e Aurelio<br />
<strong>Zanotta</strong> sempre alla ricerca di idee e<br />
forme nuove lo scopre e lo mette in<br />
produzione. Throw Away<br />
(letteralmente “da buttare via”, in<br />
riferimento al costo contenuto e al<br />
nuovo materiale di cui è composto)<br />
sarà il primo divano nella storia a<br />
essere privo di struttura portante, un<br />
pezzo “disossato”. Costituito da<br />
quattro blocchi di poliuretano<br />
espanso incollati fra loro, Throw Away<br />
diventa uno dei simboli dell’utopia<br />
abitativa libera e informale dell’epoca<br />
e darà avvio a una serie di<br />
sperimentazioni leggendarie in<br />
perfetto stile Pop: la poltrona in Pvc<br />
gonfiabile Blow (’67) e la Sacco,<br />
imbottita di polistirolo espanso (’68).
NEWS<br />
Da non perdere<br />
Mostre, eventi, autori<br />
<strong>Happenings</strong><br />
n.5/06 p.10<br />
INVITO ALLA VISIONE<br />
“Eldorado” è la project<br />
room che GAMeC -<br />
Galleria d’Arte Moderna e<br />
Contemporanea- di<br />
Bergamo dedica ai giovani<br />
esponenti più interessanti<br />
dell’arte internazionale.<br />
Dal 14 ottobre è la volta<br />
del californiano Mungo<br />
Thomson per la prima<br />
volta in Italia con la<br />
mostra “Negative Space<br />
Variations”. Davanti ai<br />
monitor delle video<br />
installazioni e ai disegni di<br />
Thomson sei poltrone<br />
Sacco di <strong>Zanotta</strong> invitano<br />
alla sosta. Tutt’intorno,<br />
un’installazione sonora<br />
accompagna le opere<br />
dedicate ai temi della<br />
conoscenza e del rapporto<br />
con la tecnologia. Punto di<br />
partenza: le vedute stellari<br />
ottenute dal telescopio<br />
spaziale Hubble in orbita<br />
intorno alla Terra dal<br />
1990: una delle più<br />
profonde visioni del<br />
cosmo finora realizzate.<br />
INTERIEUR 06: UNA<br />
FESTA PER IL DESIGN<br />
Hai mai parlato con un<br />
famoso designer? Quante<br />
volte resti incantato da un<br />
oggetto ben concepito? Di<br />
cosa ti priveresti per<br />
comprarne uno? Non<br />
potevano mancare<br />
<strong>Zanotta</strong>, i suoi prodotti e i<br />
suoi designer, al megaevento<br />
per i vent’anni di<br />
INTERIEUR, biennale di<br />
design tra le più<br />
importanti d’Europa,<br />
ambientata nella città<br />
belga di Kortrijk.<br />
“Design(ed) For You” è lo<br />
slogan di INTERIEUR 06 e<br />
gli organizzatori<br />
promettono che sarà la<br />
più grande festa di design<br />
mai concepita: 500 marchi<br />
di livello internazionale,<br />
gli spazi espositivi<br />
ridisegnati per l’occasione<br />
e le sorprese non<br />
mancheranno. A Kortriijk,<br />
dal 13 al 22 ottobre. Tutti i<br />
dettagli nell’elegante sito<br />
www.interieur.be<br />
EDIZIONI IN MOSTRA<br />
Appuntamento speciale col<br />
design d’autore:<br />
l’esposizione antologica<br />
delle Edizioni <strong>Zanotta</strong> dal 5<br />
ottobre nel negozio<br />
monomarca di Milano.<br />
I pezzi della collezione 2006<br />
e i grandi delle passate<br />
Edizioni presentati dai<br />
designer (i pionieri<br />
e le “new entry”),<br />
accompagnati dal nuovo<br />
prezioso catalogo <strong>Zanotta</strong><br />
Edizioni. A vent’anni dalla<br />
sperimentazione di Zabro,<br />
voluta da Aurelio <strong>Zanotta</strong>,<br />
l’azienda ripropone<br />
con forza il valore di<br />
quell’esperienza: un<br />
“laboratorio” di arti<br />
applicate tra artigianato e<br />
design che ha dato forma a<br />
una delle avventure più<br />
indimenticabili del lungo<br />
percorso di <strong>Zanotta</strong>. Un’idea<br />
e una pratica industriale e di<br />
mercato destinate a durare<br />
nel tempo. <strong>Zanotta</strong> Shop,<br />
Piazza Tricolore a Milano,<br />
5 ottobre.<br />
CON DOMUS IN<br />
BIENNALE<br />
Prosegue alla Biennale<br />
Architettura di Venezia<br />
(fino all’11 novembre) il<br />
viaggio di <strong>Zanotta</strong> come<br />
sponsor dell’evento<br />
multimediale “La Piramide<br />
nel Pacifico - Idee di<br />
architettura e geopolitica<br />
per il rudere del Ryugyong<br />
Hotel di Pyongyang, Corea<br />
del Nord” che la rivista<br />
Domus diretta da Boeri ha<br />
montato a giugno alla<br />
Triennale di Milano. In<br />
mostra: 120 progetti e<br />
idee da tutto il mondo,<br />
per trasformare un<br />
simbolo del gigantismo<br />
dei despoti -l’edificio di<br />
cemento armato è alto<br />
330 metri- in una nuova<br />
antenna della<br />
comunicazione globale.<br />
Accanto ai progetti, le<br />
immagini inedite di<br />
Pyongyang proiettate<br />
nella sala allestita con 12<br />
poltrone Sacco di <strong>Zanotta</strong>.<br />
COMPASSO D’ORO<br />
A GENT<br />
Il 7 ottobre autorità,<br />
professionisti e<br />
imprenditori si danno<br />
appuntamento a Gent,<br />
nelle Fiandre, per<br />
festeggiare150 oggetti<br />
premiati col Compasso<br />
d’oro ADI dal ‘54 a oggi.<br />
La Collezione Storica è la<br />
dimostrazione tangibile di<br />
come il design industriale<br />
prodotto in Italia<br />
rappresenta una cultura<br />
imprenditoriale, progettuale<br />
e creativa esemplare.<br />
<strong>Zanotta</strong> è presente con la<br />
poltrona “Sacco”,<br />
l’appendiabiti “Sciangai”<br />
del trio De Pas-D’Urbino-<br />
Lomazzi, la chaise longue<br />
“Soft” di Werner Aisslinger<br />
e 3 oggetti che escono<br />
dalla fervida attività dei<br />
Castiglioni: il sedile<br />
“Allunaggio”, il mobile<br />
“Joy” e il tavolino<br />
“Cumano”. Museum<br />
Sierkunst en Vormgeving,<br />
Gent, 7 ottobre - 26<br />
novembre.<br />
LANCIA E ZANOTTA,<br />
ATTO SECONDO<br />
Prosegue il tour<br />
Lancia, storica casa<br />
automobilistica torinese,<br />
per il suo centenario.<br />
Ospite d’onore: il design<br />
italiano. Dopo Milano, è ora<br />
la volta di Bruxelles;<br />
prossime tappe le piazze di<br />
Parigi, Madrid, Roma,<br />
Berlino, Barcellona. Un<br />
viaggio tra i simboli e gli<br />
oggetti che hanno reso<br />
famoso il nostro Paese.<br />
Di <strong>Zanotta</strong>: 12 oggetti<br />
raccontano l’impresa e i<br />
suoi designer eccellenti: da<br />
Mollino ai Castiglioni, al trio<br />
De Pas-D’Urbino-Lomazzi,<br />
a Zanuso, a Barbieri.<br />
Progetto editoriale Giuliana Zoppis<br />
Progetto grafico Stefania Giarlotta<br />
Coordinamento e supervisione <strong>Zanotta</strong> spa<br />
Foto (pag. 7) Si ringrazia Gucci<br />
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