esse. Ciò rappresenta un serio ostacolo nellapartecipazione alle attiv<strong>it</strong>à di ricerca, maanche nell'accesso ai risultati della ricerca tecnologica.La collaborazione fra PMI del nord e delsud del mondo, lo scambio e l'osmosi fra attiv<strong>it</strong>àe mercati rappresenta una strada che consentedi ridurre il gap tecnologico e manageriale.Due sono gli assi portanti di questa collaborazione:• il trasferimento tecnologico;• il business match-making.Uno dei lim<strong>it</strong>i è rappresentato da una strutturadel cap<strong>it</strong>ale che rende difficoltoso investirein modo consistente in innovazione. Perquesta ragione diventa fondamentale il sostegnoist<strong>it</strong>uzionale. È quindi responsabil<strong>it</strong>à deigoverni e delle ist<strong>it</strong>uzioni pubbliche e private,nazionali e sovranazionali favorire gli scambi eaccompagnare la delocalizzazione delleimprese tram<strong>it</strong>e la definizione di strategie specifichee di programmi di internazionalizzazione,anche attraverso la identificazione divocazioni nazionali e regionali sulle qualicostruire alleanze a geometria variabile, nell'amb<strong>it</strong>odelle quali paesi forti e paesi menoforti si accordano per affrontare insieme mercatida sviluppare.In questo contesto, uno strumento che puòfavorire questi processi di integrazione è rappresentatodalla net economy e dalle tecnologieICT, caratterizzate da un elevato tasso diinnovazione e cambiamento, e che rendono ilposizionamento strategico di una nazionerelativamente variabile. Le logiche che governanola società dell'informazione e l'attuazionedi pol<strong>it</strong>iche adeguate possono tradursi inrapidi e consistenti recuperi di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à.La rivoluzione innescata dalla nasc<strong>it</strong>a diInternet ha invest<strong>it</strong>o tutti i settori produttivi enon, ed oggi rappresenta la chance per il superamentodelle barriere fisiche e tecnologiche.Per una coerente e costante azione di penetrazioneè necessario proseguire e rafforzare leazioni intraprese coerentemente con l'iniziativaE-Europe del Consiglio Europeo di Feiradel 19-20 giugno del 2000, e mettere in pratica,come ha fatto l'Italia con il Piano perl'Innovazione dig<strong>it</strong>ale, la Comunicazionedella Commissione europea del marzo 2003.Questo richiede l'attuazione di pol<strong>it</strong>iche diformazione, pol<strong>it</strong>iche fiscali, pol<strong>it</strong>iche di protezionedella proprietà intellettuale e progettiorganici di immissione in rete per la e-society,l'e-government, l'e-commerce.La proprietà intellettuale, in particolare laprotezione della creativ<strong>it</strong>à, è anche pietramiliare della net economy. La sua tutela è unmomento essenziale della pol<strong>it</strong>ica industriale.Chi oggi offre il prodotto tecnologicamentepiù avanzato, compete e vince. Ed il fruttodella continua ricerca e dell'incessante svilupposi chiama, per l'appunto, proprietà intellettuale.Pertanto, difendere la proprietà intellettualesignifica difendere chi ricerca, chi investe,chi è più creativo tra i nostri imprend<strong>it</strong>ori.Ma oltre ad una realtà, la net economy, èun'opportun<strong>it</strong>à, specialmente per il Meridioned'Europa.Dunque l'innovazione come fattore chiavesi cui puntare per sostenere la compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>àdelle PMI alla luce delle sfide e delle opportun<strong>it</strong>àdella globalizzazione.Ed è proprio la promozione delle PMIinnovative il tema centrale scelto per la secondaconferenza ministeriale, tematica coerentee complementare con il dibatt<strong>it</strong>o già avviato aBologna nel 2000 in occasione della primaconferenza OCSE sulle PMI.In particolare, la Carta di Bologna ha riconosciutol'importanza di promuovere partnershippubbliche-private per l'innovazione,la necess<strong>it</strong>à di mobil<strong>it</strong>arsi per diffondere unacultura dell'innovazione, anche attraverso unmigliore accesso ai finanziamenti, alle retinazionali e globali, sottolineando il ruolocatalizzatore che il settore pubblico può giocarein tale amb<strong>it</strong>o.L'INSME, rete internazionale per le PMIfu lanciata come proposta <strong>it</strong>aliana a Bolognanel 2000 ed è oggi un esempio di partnershippubblica-privata su scala globale che coinvolgei 42 paesi del Processo di Bologna. L'IN-SME ha l'obiettivo di essere una rete operati-58 <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – settembre 2004 – Focus
va e di promuovere attiv<strong>it</strong>à e progetti congiunt<strong>it</strong>ra i membri per favorire i processi diinnovazione nelle PMI attraverso il rafforzamentodel ruolo degli intermediari e delleloro reti di servizi.In tale contesto, il Ministro ricorda la particolareattenzione che l'Italia dedica al temadelle reti di innovazione e del trasferimentotecnologico transnazionale al fine di valorizzarei risultati della ricerca, rendere maggiormenteaccessibile alle imprese la conoscenzaesistente, creare sinergie ed economie di scalatra gli attori coinvolti.Rapporto RUR, DPF, Formez, Censis sule “C<strong>it</strong>tà dig<strong>it</strong>ali in Italia” (42)Per il settimo anno, nel 2003 la RUR (ReteUrbana delle Rappresentanze - www.rur.<strong>it</strong>),in collaborazione con Dipartimento dellaFunzione Pubblica, Formez e Censis, ha presentatol'indagine sulle “C<strong>it</strong>tà dig<strong>it</strong>ali inItalia”: oltre 500 s<strong>it</strong>i ist<strong>it</strong>uzionali di regioni,province e comuni sono stati sottoposti a rilevazionediretta attraverso una griglia di analisidi oltre 120 indicatori. Uno dei punti difocalizzazione dell'indagire riguarda l'evoluzionedelle reti ed i nuovi spazi per l'erogazionedei servizi.Tra il 1996 e il 2002 le regioni e gli entilocali hanno avviato i primi progetti telematici,portando on line le proprie strutture,informazioni, servizi. Questo cammino, chetrova oggi riconoscimento e impulso da partedel Governo centrale, ha attraversato in unaprima fase un processo di ist<strong>it</strong>uzionalizzazionedella telematica. Nel momento in cui le PAiniziano a considerare Internet come uno deicanali principali di comunicazione ist<strong>it</strong>uzionale,si fanno promotrici di iniziative telematicheche hanno come obiettivo l'innovazione ela modernizzazione del governo pubblico.Questa fase vede la cresc<strong>it</strong>a esponenziale dellapresenza on line di s<strong>it</strong>i ist<strong>it</strong>uzionali, che giungeormai praticamente al completamento:tutte le regioni, le province ed i comuni capoluogodi provincia hanno un s<strong>it</strong>o Internet. Alivello nazionale, si registra che i comuni conpiù di 5.000 ab<strong>it</strong>anti che hanno un s<strong>it</strong>o sonoquasi il 70% del totale.Oggi, nella fase di consolidamento delfenomeno, alla logica relazionale ("Internet èuno strumento per la comunicazione bi- emulti-direzionale") che coinvolgeva più soggettisul terr<strong>it</strong>orio si sovrappone, viene sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>ala logica ist<strong>it</strong>uzionale ("Internet è unostrumento in più per informare il c<strong>it</strong>tadino")che si lim<strong>it</strong>a ad una relazione unidirezionalePA-c<strong>it</strong>tadino. Le prospettive di democraziaelettronica espresse a metà degli anni Novantanon sono confortate oggi da progetti strutturatidi comunicazione tra c<strong>it</strong>tadini su argomentidi interesse pubblico. Pochissime leesperienze che intendono mettere in contattoc<strong>it</strong>tadini e amministratori in vista di un contributoattivo del c<strong>it</strong>tadino, con le sue opinioni,allo sviluppo del terr<strong>it</strong>orio. Poche anche lesperimentazioni di comunicazione attraversocanali alternativi. La logica multicanale è oggipresente, con s<strong>it</strong>i wap e servizi via sms, in 6s<strong>it</strong>i regionali, nel 7% dei s<strong>it</strong>i provinciali e nel12,7% dei s<strong>it</strong>i dei comuni capoluogo.Internet è visto come uno strumento di trasparenza,ma non ancora se non in rari casicome strumento di partecipazione dei c<strong>it</strong>tadinialla v<strong>it</strong>a della comun<strong>it</strong>à e alle scelte sul terr<strong>it</strong>orio.A fronte di questa sostanziale unidirezional<strong>it</strong>àdella comunicazione, si sta aprendo tuttaviaoggi una fase di professionalizzazione deiservizi: l'impegno ad erogare on line i serviziprior<strong>it</strong>ari per c<strong>it</strong>tadini e imprese spinge leamministrazioni a cercare nuovamente la coo-42. L'indagine sulle “C<strong>it</strong>tà Dig<strong>it</strong>ali in Italia” (2003) qui sintetizzata, è realizzata da RUR (RUR è l'Associazione promossadal Censis per elaborare e sostenere proposte innovative per le trasformazioni della c<strong>it</strong>tà e del terr<strong>it</strong>orio), in collaborazionecon Dipartimento della Funzione Pubblica, Formez e Censis. L'indagine analizza il fenomeno attraverso le seidimensioni che cost<strong>it</strong>uiscono la metodologia di indagine ARPA-L (Analisi delle Reti delle Pubbliche Amministrazioni):contenuti ist<strong>it</strong>uzionali e trasparenza amministrativa; qual<strong>it</strong>à e interattiv<strong>it</strong>à dei servizi; usabil<strong>it</strong>à e accessibil<strong>it</strong>à; cooperazione,relazional<strong>it</strong>à e commun<strong>it</strong>ies; marketing terr<strong>it</strong>oriale; professionalizzazione dei dispos<strong>it</strong>ivi tecnologici.<strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – settembre 2004 – Focus 59
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