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RESOCONTO INTEGRALE della seduta consiliare - Comune di ...

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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 1 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliari<strong>RESOCONTO</strong> <strong>INTEGRALE</strong><strong>della</strong> <strong>seduta</strong> <strong>consiliare</strong>DI GIOVEDI' 8 GIUGNO 200015.PRESIEDE IL PRESIDENTEMARIA CLARA MUCIINDICEComunicazione del Sindaco ............................. p. 3Mozione sull’attivazione <strong>di</strong> classi <strong>di</strong>scuola me<strong>di</strong>a presso la scuola “G. Pascoli” .... p. 4Approvazione verbali precedente <strong>seduta</strong> ....... p. 13Ratifica delibera <strong>della</strong> Giunta Municipalen. 84 dell’11.5.2000 avente per oggetto:“Variazioni bilancio esercizio finanziario2000” ................................................................. p. 13Mozione sull’attivazione <strong>di</strong> classi <strong>di</strong> scuolame<strong>di</strong>a presso la scuola “G. Pascoli” (Seguito<strong>della</strong> <strong>di</strong>scussione e votazione) ........................ p. 14Ratifica delibera <strong>della</strong> Giunta Municipalen. 84 dell’11.5.2000 avente per oggetto: “Variazionibilancio esercizio finanziario 2000”(Seguito <strong>della</strong> <strong>di</strong>scussione e votazione) .............. p. 15P.I.P. Canavaccio — Revoca assegnazionelotto terreno alla <strong>di</strong>tta Spadoni Alessandro<strong>di</strong> Peglio ............................................................. p. 18Approvazione definitiva piano attuativo <strong>di</strong>iniziativa privata relativo ad un intervento<strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica inlocalità Canavaccio ........................................... p. 22Adozione delle <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong>impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> carburanti .......... p. 26Assegnazione <strong>di</strong> un appezzamento <strong>di</strong> terrenointerno al P.I.P. <strong>di</strong> Canavaccio alla DittaTecnoA s.r.l. ...................................................... p. 34Comunicazioni, interrogazioni, interpellanzee mozioni ............................................................ p. 35


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 2 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariLa <strong>seduta</strong> inizia alle 18,00Il Presidente Maria Clara Muci con l'assistenza del Segretario Generale dott. EnnioBraccioni, procede alla verifica del numero dei consiglieri intervenuti, e l'appellonominale dà il seguente risultato:GALUZZI Massimo — SindacoBALDUCCI GiuseppeBARTOLUCCI RanieroBASTIANELLI ValentinoBRAVI AdrianaCECCARINI LorenzoCIAMPI LuciaCOLOCCI FrancescoEDERA GuidoFATTORI GabrieleFOSCHI ElisabettaGAMBINI MaurizioMAROLDA GerardoMECHELLI LinoMUCI Maria ClaraMUNARI MarcoPANDOLFI Clau<strong>di</strong>aROSSI LorenzoSERAFINI AlceoTORELLI LuigiVIOLINI OPERONI LeonardopresentepresentepresentepresentepresentepresentepresentepresentepresentepresentepresenteassentepresentepresentepresentepresentepresentepresentepresentepresentepresenteAccertato che sono presenti n. 20 consiglieri e che risulta pertanto assicurato ilnumero legale, il Presidente <strong>di</strong>chiara aperta la <strong>seduta</strong> e nomina scrutatori i consiglieriBastianelli, Edera e Mechelli.Prendono altresì parte alla <strong>seduta</strong> gli Assessori Giorgio Ubal<strong>di</strong>, Luciano Stefanini,Marco Spalacci e Lucia Spacca.SEDUTA PRECEDENTE: N. 14 — DI GIOVEDI' 27 APRILE 2000


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 5 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariEcco perché noi chie<strong>di</strong>amo l’attivazione delleclassi <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a presso la scuola elementare,in quanto, se ciò non avvenisse gli alunnidovrebbero interrompere la scuola elementarepassando tutti alla scuola me<strong>di</strong>a Volponi. Questaè la ragione che ha spinto a preparare lamozione.Naturalmente ogni famiglia sarà libera <strong>di</strong>iscrivere il figlio a uno dei due <strong>di</strong>mensionamenti,oppure <strong>di</strong> cambiarli se per ragioni proprie loriterrà opportuno. Non c’è nessun vincolo.L’istituzione delle classi <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a al<strong>di</strong>mensionamento Pascoli non obbliga le famigliealla continuità presso la Scuola Pascoli,comunque se volessero cambiare potrebberofarlo.Perché lo chie<strong>di</strong>amo al Consiglio comunale?Perché il D. Lgs. 112 del 31 marzo 1998delega ai Comuni l’istituzione, l’aggregazione,la fusione, la soppressione <strong>di</strong> scuole <strong>di</strong> gradoinferiore e siccome entrerà presumibilmente invigore dal gennaio del 2001, riteniamo opportunoche l’Amministrazione già si impegniperché nove mesi saranno pochi e istituire unascuola me<strong>di</strong>a non è cosa che si può fare in pochigiorni, in quanto innanzitutto richiede laristrutturazione <strong>della</strong> scuola Pascoli che molticonoscono. Si può anche chiedere una visita,così si può prendere coscienza, come abbiamogià fatto per altre scuole, anche <strong>della</strong> scuolaPascoli. Sono consapevole che i lavori da farerichiedono una somma enorme, però chiedoche si prepari un progetto, si stabiliscano dellepriorità, si in<strong>di</strong>chino i tempi e naturalmente siin<strong>di</strong>chi anche dove reperire la somma, perchéistituire le classi <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a senza gliambienti, i laboratori e tutto ciò che serve,rimarrebbe <strong>di</strong> fatto sulla carta, mentre io pensoche i genitori, quando scelgono, devono averetutte le garanzie per i propri figli.PRESIDENTE. Ha la parola il consiglierePandolfi.CLAUDIA PANDOLFI. Credo che tuttiabbiano letto le mozioni che abbiamo presentato,comunque per dare alcune informazioni aiconsiglieri che non avessero avuto tempo <strong>di</strong>leggerle, i due istituti comprensivi, così come sipresentano attualmente non rispondono affattoalla logica <strong>di</strong> una pari opportunità dell’offertaformativa ma a una logica puramente numerica.L’istituto comprensivo Volponi comprendele scuole materne <strong>di</strong> Canavaccio,Cammazzasette con circa 40 alunni e scuoleme<strong>di</strong>e con 12 classi con circa 350 alunni. Abbiamoquin<strong>di</strong> 40 alunni delle elementari e 350alunni <strong>della</strong> scuola me<strong>di</strong>a. L’istituto comprensivoPascoli ha cinque scuole materne con untotale <strong>di</strong> 200 alunni, 4 classi <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>aubicate a Gallo <strong>di</strong> Petriano per un totale <strong>di</strong> 80alunni. Credo che questi numeri possano darel’idea <strong>della</strong> <strong>di</strong>screpanza che c’è fra i due istituti.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereBravi.ADRIANA BRAVI. Mi associo a nome <strong>di</strong>tutti a quello che ha detto la signora Ciampi.Siamo perfettamente d’accordo tutti sull’impegnoforte che il <strong>Comune</strong> si deve assumere percreare le con<strong>di</strong>zioni, in tempi utili, all’attivazione<strong>di</strong> queste due classi. Mi riferisco ai requisitifunzionali, organizzativi e strutturali <strong>di</strong>competenza del <strong>Comune</strong>. Riba<strong>di</strong>sco anch’ioche il <strong>Comune</strong> deve fare questo, deve dare a noiconsiglieri un programma, deve far conoscereil progetto dei lavori <strong>di</strong> adeguamento e <strong>di</strong>ristrutturazione <strong>della</strong> struttura e i tempi entro iquali sono fissati i lavori, affinché tutti quantipossano conoscere e verificare lo stato <strong>di</strong> avanzamentodegli stessi, per evitare <strong>di</strong> arrivare almomento dell’attivazione senza essere pronti.Penso che sia dovere dell’Amministrazionecomunale fare questo, anche per permettereai genitori dei ragazzi che devono iscriversi<strong>di</strong> fare una scelta volontaria, consapevole esicura. Ci aspettiamo quin<strong>di</strong> che l’Amministrazionecomunale quanto prima ci presenti questoprogetto che on sarà facile ma che è comunqueda fare, affinché le cose vengano effettuatein tempi utili.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereTorelli.LUIGI TORELLI. Innanzitutto sono d’accordocon la collega Ciampi quando ha chiesto<strong>di</strong> unificare le due mozioni che sono identicheal <strong>di</strong> là <strong>di</strong> qualche aggettivo in più o in meno,


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 6 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariquin<strong>di</strong> penso che sia giusto che sia una mozione<strong>di</strong> tutto il Consiglio comunale, perché siamotutti consapevoli <strong>della</strong> complessità e dell’importanzadel problema.Penso che come Consiglio abbiamo unaopportunità da sfruttare fino in fondo, nel sensoche fino a pochi anni fa Urbino aveva tre scuoleme<strong>di</strong>e, poi per gli accorpamenti si sono ridottead una; adesso abbiamo la possibilità <strong>di</strong> avere<strong>di</strong> nuovo due scuole me<strong>di</strong>e, con una<strong>di</strong>versificazione nell’offerta <strong>della</strong> formazioneeducativa per i nostri ragazzi e questa è unacosa molto importante.Penso che tutte le componenti che sonocoinvolte nella soluzione <strong>di</strong> questi problemidebbano fare la loro parte, nel senso che ègiusto il richiamo che viene fatto nella mozione,nel senso che l’Amministrazione comunaledeve mettere in atto tutto quello che è <strong>di</strong> suacompetenza per quanto riguarda le strutture, inmodo che a settembre del 2001, quando dovrebbeandare in vigore la verticalizzazione lestrutture stesse siano idonee. Questo non vuol<strong>di</strong>re soltanto mettere a posto due aule, cioè ledue prime che dovrebbero andare alla Pascoli,ma mettere a posto anche un’aula per laboratorio<strong>di</strong> artistica, un’aula per laboratorio <strong>di</strong> inglesee così via. Insomma, tutte quelle strutture cheservono per svolgere un’attività <strong>di</strong>dattica chesia altamente qualificante per i ragazzi.Penso che anche gli insegnanti da questopunto <strong>di</strong> vista dovrebbero dare una mano consistente,nel senso che, con l’autonomia, si apreuna specie <strong>di</strong> “concorrenza” nel senso miglioredel termine, cioè una competizione nel dare iservizi migliori per quanto riguarda la formazioneai citta<strong>di</strong>ni, in questo caso ai ragazzi.Questo vuol <strong>di</strong>re che gli insegnanti che sarannocoinvolti nella verticalizzazione <strong>della</strong> Pascolidovrebbero quanto meno elaborare il POF (Progettoofferta formativa) il più stimolante possibileper le famiglie che possono poi essereincentivate a lasciare i ragazzi nella nuovastruttura — che sta già nella verticalizzazione— prendendo i ragazzi stessi anche dal bacinopiù generale e più ampio del comune <strong>di</strong> Urbino.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereColocci.FRANCESCO COLOCCI. Una brevissimaosservazione che è forse quasi superflua, checomunque sottolinea la necessità <strong>di</strong> creare lestrutture e le attrezzature per quanto riguarda ilcosiddetto plesso scolastico Pascoli, per riferircia qualcosa <strong>di</strong> preciso, sulla base <strong>di</strong> un’offertaformativa. Cosa significa, questo? Che il progettoche l’Amministrazione comunale dovrebbemettere in atto, dovrebbe essere preceduto,almeno, da un’idea <strong>di</strong> offerta formativa. Torellistesso parlava <strong>della</strong> possibile <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> offerta,come ovvio, e quin<strong>di</strong> la struttura e leattrezzature devono essere mirate all’offertaformativa.Il <strong>Comune</strong> qui non ha competenze specifiche,però in questo senso si può probabilmente<strong>di</strong>alogare e avere contributi anche da chi,senza ovviamente pretese <strong>di</strong> competenza, puòessere — come il nuovo assessore, che ha fattoscuola fino a tempi recenti <strong>di</strong>rigendo un importanteistituto — un interlocutore efficace, inquesto ambito specifico, per ottenere che lestrutture siano adeguate a quello che la scuolaintende proporre rispetto all’altro tipo <strong>di</strong> scuola.E’ evidente che non si può fare una scuolaripetitiva e quasi fotocopia <strong>di</strong> quella già istituitao che ha tutte le attrezzature, ma deve attrezzarsianche per l’ulteriore corso scolastico <strong>di</strong> quellache chiamiamo ora scuola me<strong>di</strong>a. La nuovascuola non prevederà queste <strong>di</strong>stinzioni ma sitratterà <strong>di</strong> una scuola <strong>di</strong> base che parte <strong>della</strong>scuola materna fino a quella che è attualmentela scuola me<strong>di</strong>a. L’offerta formativa, comunque,determina e qualifica la scuola stessa.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereSerafini.ALCEO SERAFINI. Il Consiglio si accingea prendere una decisione su un argomentomolto importante: la rivisitazione dei percorsiformativi, educativi e scolastici. La vicenda haavuto una se rie <strong>di</strong> traversie e sinceramente nonsono riuscito ancora a comprendere come maici si sia ridotti soltanto successivamente adanalizzare un problema <strong>di</strong> questo genere. E’importante lo strumento <strong>di</strong> recupero dato dalDpr che permette, nella massima autonomiache hanno i Comuni, <strong>di</strong> rideterminare i percorsi


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 7 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariformativi e quin<strong>di</strong> recuperare, anche se con unanno <strong>di</strong> ritardo, l’offerta formativa anche daparte <strong>di</strong> un plesso scolastico come quello che facapo alla scuola Pascoli.Secondo me è molto importante che ilConsiglio oggi assuma una decisione che prevedoall’unanimità. I consiglieri, fino a provacontraria sono espressione <strong>di</strong> questa città equin<strong>di</strong> la loro volontà va rispettata comunque.Farei anche un invito al Sindaco affinché,nell’ambito <strong>della</strong> Giunta, assuma gli impegniconcreti con il reperimento dei locali che tral’altro ho anche già visionato all’interno delPascoli. Ci sono strutture che debbono essererisanate ma che potrebbero essere funzionali aquesto <strong>di</strong>scorso unitario. Quin<strong>di</strong> la Giunta deveimme<strong>di</strong>atamente assumere l’impegno <strong>di</strong> spesa,commissioni i lavori da eseguire e lo faccia concelerità.I fon<strong>di</strong> devono essere trovati. Noi abbiamoapprovato un bilancio triennale e già lì unaquota consistente esiste, perché sono stati previstipiù <strong>di</strong> 100 milioni per questa spesa. Possonoessere integrati, comunque importante è chela Giunta inizi subito a fare questo tipo <strong>di</strong><strong>di</strong>scorso.Oltre a questo volevo spendere due parolein merito alla scuola Pascoli, che secondo meè una delle più belle che ha il territorio urbinate,nel senso che ha i criteri che sono necessari peruno sviluppo serio dell’attività <strong>di</strong>dattica, hagrosse superfici, ha locali molto ampi, ha palestre,ha tutta una serie <strong>di</strong> servizi. Ciò che invecefa <strong>di</strong>spiacere è vedere che questa scuola, cheormai ha superato i 60 anni, attualmente debbaessere risanata. E’ anche auspicabile un intervento<strong>di</strong> risanamento generale che sviluppi unpiano <strong>di</strong> intervento quinquennale, magari, dandosidelle scadenze, ma secondo me l’e<strong>di</strong>ficiodeve essere rivalutato e riportato alla sua funzionemassima che è quella che anche attualmenteha, ma che serva soprattutto a questoscopo. Ho fatto un giro con la <strong>di</strong>rettrice e sonorimasto un po’ per perplesso per alcune situazioni.Alcune possono anche richiedere un interventonon oneroso o circoscritto in un limiteben definito — parlo <strong>di</strong> tutto il cortile, <strong>di</strong>situazioni che possono essere emendate anchenel breve, parlo degli spogliatoi <strong>della</strong> palestra,parlo <strong>della</strong> ristrutturazione, in parte, del manto<strong>della</strong> palestra o delle sale che sono a<strong>di</strong>acenti ailocali <strong>di</strong> caldaie — comunque è una situazioneche è stata abbandonata per molto tempo. Forsele esigenze non erano più così pressanti, cosìevidente, invece adesso ritornano con tutta laloro forza e secondo me il Consiglio comunaleben fa, in primis, a ristabilire l’intervento perripresentare questo percorso formativo, dandola possibilità al comprensivo <strong>di</strong> svilupparsi inmaniera integrale e in secondo luogo cercare <strong>di</strong>rivalutare questa scuola che comunque rimanesempre un fulcro per questa città e un patrimonioche noi dovremmo rilanciare. Sarei contentoche il Sindaco si impegnasse anche in questasituazione, oltre che i miei colleghi consiglieri.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereCeccarini.LORENZO CECCARINI. Vorrei fare unaprecisazione. Sull’interesse che abbiamo tutti afar sì che questa verticalizzazione abbia il suocompimento non vi sono dubbi. Quello che miauguro è che l’istituzione <strong>di</strong> questi due plessi,alla fine sia vantaggio solo e semplicementedegli alunni, cioè che ci sia un livellamentoverso l’alto dell’istruzione, <strong>di</strong> quello che in uncerto senso viene dato agli alunni, in modo chequesti due plessi abbiano anche una sana competizioneper cercare <strong>di</strong> fare in modo che il“prodotto” dato agli alunni sia il migliore possibile.PRESIDENTE. Ha la parola il Sindaco.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. E’ un temamolto importante quello <strong>di</strong> cui parliamo. Purefra tante contrad<strong>di</strong>zioni, in questi anni è statoaffrontato pi volte, da una parte anche positivamente,perché si rischiava che ci si interessassepoco dei problemi importanti <strong>della</strong> scuola. Neabbiamo parlato più volte, fra tanti problemi etante traversie, probabilmente anche situazioninon lineari che ci hanno messo tutti in <strong>di</strong>fficoltàper affrontare organicamente le cose. Mi riferiscoalle varie competenze: i Comuni e la Provinciache dovevano dare i pareri sui piani, laRegione che doveva fare i piani. Una complessitàenorme. Anche in questo momento non èchiarissmo, o meglio viene interpretato in vario


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 8 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliarimodo il quesito su chi è il titolare del<strong>di</strong>mensionamento, se ancora lo Stato, se già leRegioni, se, da qui a poco tempo, i Comuni.Tralascio tutte le situazioni che abbiamo<strong>di</strong>scusso in questi mesi. I consiglieri comunaline hanno <strong>di</strong>scusso perché ci sono state varieriunioni e anche in Consiglio comunale se ne èparlato, il pubblico presente, che è numeroso, siè interessato e ci siamo incontrati <strong>di</strong>verse volte,quin<strong>di</strong> tralascio il processo che ha portato allostato delle questioni <strong>di</strong> oggi per entrare nelmerito dei due aspetti principali che sono statiqui sottolineati. Il <strong>di</strong>mensionamento così com’è,va bene? Se va bene come deve andareavanti? E quali sono le garanzie affinché vadaavanti? Se non va bene, quali sono i meccanismiperché vada avanti in modo corretto? Credoche sia questa la sostanza. Dico subito chesono per votare le mozioni che mi pare coincidanosu molti punti. Ci sono alcune cose dachiarire che non mi pare siano espresse in modoconsequenziale e possono dare a<strong>di</strong>to a qualcheinterpretazione.Sono d’accordo sul senso <strong>di</strong> quello che lemozioni <strong>di</strong>cono, quin<strong>di</strong> sono per votarle e perfare proprio, da parte <strong>della</strong> Giunta, quantoviene proposto.Su due punti vorrei cercare <strong>di</strong> chiariremeglio alcuni problemi. Ad esempio, bisognavedere bene la questione dello squilibrio numerico,precisando questo aspetto. Non c’è unosquilibrio numerico nel <strong>di</strong>mensionamento cheè stato fatto, ma il problema è che c’è unosquilibrio perché nel merito non è prevista lafunzionalità <strong>di</strong> uno dei due istituti comprensivi,altrimenti da un punto <strong>di</strong> vista numerico c’è unosquilibrio a favore dell’istituto comprensivoPascoli e a sfavore dell’istituto comprensivoVolponi, perché gli alunni che fanno partedell’istituto comprensivo Pascoli sono 706, glialunni che fanno parte dell’istituto comprensivoVolponi sono 650. Quin<strong>di</strong>, la questionedello squilibrio non è sul piano dei numeri,adesso, ma sta nel fatto che nell’istituto Pascolibisogna creare le due prime classi <strong>di</strong> scuolame<strong>di</strong>a, anche se è scorretto parlare <strong>di</strong> “scuolame<strong>di</strong>a”. Alla Pascoli, dal settembre dell’annoscolastico 2001 debbono essere attivate dueprime classi <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. E’ questa la questionefondamentale, e noi l’abbiamo sempredetto. Noi abbiamo sempre detto che lo strumentoapprovato dalla Regione è valido se si dàper inteso che deve essere così. Su questo sonod’accor<strong>di</strong>ssimo, bisogna che sia così, altrimentiè chiaro che ci sarebbe uno squilibrio evidentee cadrebbe tutto il castello che è stato costruito,perché un istituto comprensivo funzionerebbe,l’altro istituto comprensivo non funzionerebbe.Lo <strong>di</strong>co per precisare le questioni.Anche nella mozione c’è confusione su questo,mi pare <strong>di</strong> capire. Bisognerebbe, successivamente,precisare questo aspetto, altrimenti sirischia <strong>di</strong> non capire, poiché nella mozione siparla <strong>di</strong> squilibrio numerico, <strong>di</strong>cendo “purtroppoi due istituti comprensivi così come si presentanoattualmente non rispondono alla logica<strong>della</strong> pari opportunità dell’offerta formativama piuttosto ad una logica esclusivamente numerica”,e si fanno i numeri delle due scuole.Direi <strong>di</strong> precisare che lo squilibrio c’è nelmomento in cui non si riesce ad attivare le dueprime classi. Ad<strong>di</strong>rittura, per i conti che abbiamofatto come Amministrazione comunale, nelmomento in cui si riuscirà — e l’abbiamo dettoalle <strong>di</strong>rezioni <strong>di</strong>dattiche, alla Volponi, ai genitori— ad attivare le due prime classi presso laPascoli, probabilmente, per come sono strutturatigli istituti compresivi ci sarà uno squilibriomaggiore a vantaggio <strong>della</strong> Pascoli e a svantaggio<strong>della</strong> Volponi. Quando si è <strong>di</strong>scusso inConsiglio comunale <strong>di</strong> questo problema precedentemente,abbiamo detto “badate, che probabilmentetoccherà rivedere la situazione deidue comprensivi, tenendo conto <strong>di</strong> questo aspetto”,con i numeri visti in progressione, per lescuole materne che sono state in<strong>di</strong>cate nell’unoe nell’altro comprensivo, per le scuole elementariche sono state in<strong>di</strong>cate nell’uno e nell’altrocomprensivo. Se si attivano le due classi <strong>di</strong>scuola me<strong>di</strong>a cade il problema dello squilibrio<strong>di</strong> merito, perché i due comprensivi funzionano,anzi ci può essere un problema <strong>di</strong> squilibrionumerico, per i conti che abbiamo fatto, inprospettiva, a vantaggio <strong>della</strong> Pascoli, a sfavore<strong>della</strong> Volponi, per cui, probabilmente toccheràrivedere le cose in questo senso. Questo lo <strong>di</strong>coper le considerazioni che abbiamo fatto, perprecisione, senza nulla togliere a quello che<strong>di</strong>ce la mozione, secondo la quale il puntosostanziale è quello <strong>di</strong> attivare le due classi <strong>di</strong>


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 9 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariscuola me<strong>di</strong>a presso la Pascoli, altrimenti cadetutto il castello che abbiamo costruito.Rispetto a questo fatto, aggiungo qualchepreoccupazione a quelle dette dai consiglieri,perché bisogna stare molto attenti alla cosa che<strong>di</strong>cevo prima, cioè agli strumenti giuri<strong>di</strong>ci chepossano permettere alla costituzione dei duecomprensivi <strong>di</strong> andare avanti.Per le notizie che abbiamo — in questigiorni mi sono confrontato con la Regione, conla <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong>dattica, con la scuola me<strong>di</strong>a —dovrebbe essere nella potestà dei Comuni, deiprovve<strong>di</strong>torati e delle province la competenza<strong>della</strong> creazione <strong>della</strong> gestione delle scuole, quin<strong>di</strong><strong>della</strong> creazione delle due prime classi dalgennaio del 2001 per il settembre 2001. Cisono, su questo, anche alcune interpretazioni<strong>di</strong>fferenti, perché si fa riferimento al D. Lgs.112 del 1998 che all’articolo 138, delega lecompetenze dallo Stato alle Regioni, si <strong>di</strong>ce chela delega delle funzioni <strong>di</strong> cui al comma 1 operadal secondo anno scolastico imme<strong>di</strong>atamentesuccessivo alla data <strong>di</strong> entrata in vigore delregolamento <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no delle strutture dell’amministrazionecentrale. Questo benedetto regolamento,se fosse stato fatto saremmo tranquilli.(Interruzione del consigliere Ciampi). Vi hodetto che c’è stata un po’ <strong>di</strong> confusione in tuttaquesta materia e anche l’Amministrazione hafatto un po’ <strong>di</strong> fatica a star <strong>di</strong>etro a tutte lequestioni. Proprio per questa ragione, in Consigliocomunale bisogna essere chiari: c’è anchequesto elemento. Io sono d’accordo con lei,anche a me risulta che le cose stiano così. Ilregolamento <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no delle strutture dell’amministrazionecentrale e periferica dovrebbeentrare in vigore quest’anno, quin<strong>di</strong> l’annosuccessivo è il prossimo e noi dovremmo esserea posto per quella data.Questa è l’interpretazione prevalente.Però ci sono anche altre interpretazioni. Se ilregolamento non entra in funzione, cosa succede?Non entrano in funzione le competenze deiComuni e chi attiva le classi a settembre del2001? Lo <strong>di</strong>co ai consiglieri comunali perché èuna ulteriore questione a cui bisogna stare<strong>di</strong>etro e che bisogna approfon<strong>di</strong>re per non averesorprese, perché ci potremmo trovare <strong>di</strong> frontea <strong>di</strong>fficoltà se le cose fossero interpretate inmalo modo. L’ipotesi che a noi risulta piùcorretta è quella <strong>di</strong> cui parlava la signora Ciampi,quin<strong>di</strong> ritengo che siamo con le carte in regola,allo stato delle cose, però verifichiamo, approfon<strong>di</strong>amoe facciamo bene attenzione anche aquesto aspetto.Dal gennaio del 2001 le competenze sarannodei Comuni e dei Provve<strong>di</strong>torati. Noipossiamo muoverci per attivare le due classinel comprensivo Pascoli, come abbiamo detto.Altrimenti, è evidente che i due comprensivinon si reggerebbero, bisognerebbe azzeraretutto e trovare un’altra soluzione.Secondo aspetto, il problema delle strutture.Non voglio essere reticente neanche suquesto, anzi voglio essere estremamente chiaro.Noi dobbiamo attivare, nel settembre del2001 due prime classi presso la Pascoli inquesta logica. Nelle riunioni che abbiamo fattoanche con la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong>dattica abbiamo molto<strong>di</strong>scusso. Ricorderete che a un certo punto sipensava <strong>di</strong> poter attivare le due prime classi dalsettembre 2000, senza tanti altri spazi e lavori.Ma io non voglio considerare questa cosa,mettiamola da parte. Credo che per fare un’operazioneadeguata nel settembre del 2001 bisognache recuperiamo gli spazi e sistemiamo ilpiù possibile la struttura per renderla adeguataa questa nuova conformazione e per migliorarlain prospettiva: adeguata alle necessità che cisono rispetto all’istituzione del comprensivo edelle due nuove classi; adeguata per comunquemigliorare il complesso <strong>della</strong> struttura in prospettiva.I consiglieri comunali, in questo sensocredo sappiano che la scuola Pascoli ospita auledell’Accademia <strong>di</strong> belle arti, 6 aule se nonsbaglio. E’ un’operazione fatta a suo tempoperché c’era una estrema necessità alcuni annifa, quando si <strong>di</strong>ceva che l’Accademia avevabisogno <strong>di</strong> ambienti per potersi sviluppare.Questa è una situazione <strong>di</strong> cui dobbiamo tenerconto. Secondo me, l’operazione a cui dobbiamotendere è quella <strong>di</strong> liberare la scuola Pascoli,visto che si è cambiato completamente orientamento,perché quella volta era solamente lascuola Pascoli e c’era un restringimento delnumero degli alunni, oggi si va a istituire uncomprensivo lì, quin<strong>di</strong> la questione cambiaaspetto. Noi ten<strong>di</strong>amo a liberare completamentela scuola Pascoli dall’Accademia la quale


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 10 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliarideve trovare un’altra soluzione. Ho già incontratoil presidente e il <strong>di</strong>rettore dell’Accademiaa cui ho detto “anche prima che <strong>di</strong>scuta ilConsiglio comunale, sappiate che l’orientamentoè questo”. La cosa realistico, a mioparere, è puntare a liberare per il settembre2001 una parte dei locali occupati dall’Accademia— sarebbero sufficienti tre aule per attivarele due classi e alcuni spazi ulteriori per ilcomprensivo — e l’anno successivo liberarecompletamente la struttura <strong>della</strong> Pascoli. Seriusciamo a trovare il sistema per liberare tuttodal settembre del 2000 sarei più contento <strong>di</strong> voi,ma realisticamente credo che dobbiamo tenderea quanto ho detto prima. Questa mi parrebbeuna situazione realistica.La prospettiva <strong>di</strong> questa situazione, i lavori<strong>di</strong> cui c’è bisogno, i fon<strong>di</strong> che sono necessari,come ci muoviamo da subito per la parterelativa alle strutture? A mio avviso la Pascolideve essere destinata al comprensivo così comeabbiamo detto, quin<strong>di</strong> via l’Accademia e non sipensa ad altri utilizzi. Dico questo, perché inoccasione <strong>della</strong> <strong>di</strong>scussione del piano regolatoresi è detto che lì non doveva esserci più la scuolae doveva essere realizzato un parcheggio. Io hoescluso allora qualsiasi altra situazione <strong>di</strong> questotipo: lì ci deve essere il comprensivo el’Accademia deve essere collocata altrove.Di che cosa ha bisogno quell’immobile?E’ un immobile molto bello, adeguato allestrutture scolastiche, funzionale da questo punto<strong>di</strong> vista. C’è bisogno <strong>di</strong> numerosi interventi.L’Amministrazione in questi anni ha portatoavanti limitati interventi spora<strong>di</strong>ci — in parte ibagni, alcune finestre, gli impianti elettrici edalcune operazioni del genere — ma a questopunto serve avere un progetto complessivo <strong>di</strong>tutto quello che è utile per la risistemazione e lafunzionalità <strong>di</strong> tutto l’immobile, che è una cosaenorme per l’impegno finanziario e per i lavoriche dovranno essere complessivamente portatiavanti. Però serve un progetto complessivo aquesto punto. Non <strong>di</strong>co imme<strong>di</strong>atamente l’appaltoper tutte le opere, che significa avere unmiliardo, due miliar<strong>di</strong>, ma il progetto complessivo.Poi si può stabilire anche <strong>di</strong> andare avantia stralci rispetto alle cose più necessarie, altrimentinon si attiva niente nel settembre del2001, perché se pensiamo che tutto l’immobilepossa essere restaurato per il settembre del2001 per poter attivare due prime classi, è unpo’ <strong>di</strong>fficile. Quin<strong>di</strong>, dobbiamo fare il progettocomplessivo, poi dobbiamo vedere quali sonole cose necessarie, primo per attivare le dueprime classi, poi per fare tutti i lavori successiviche sono necessari. Il Consiglio stabilirà questascaletta. Credo che occorrano finanziamenticonsistenti. Per il progetto complessivo non misento <strong>di</strong> fare previsioni.Ad esempio, siamo andati a vedere l’altroieri i locali che dovrebbe lasciare liberi l’Accademiaper le due prime classi: con un parzialefinanziamento, magari anche quello che abbiamoin<strong>di</strong>cato a bilancio, credo che possiamo fareun passo avanti.Il piano delle opere pubbliche in<strong>di</strong>ca perla scuola Pascoli 100 milioni. I sol<strong>di</strong> debbonoessere reperiti per poter fare quei 100 milioni <strong>di</strong>lavori. Secondo me, fra il 2000 e il 2001 nonbastano 100 milioni. Anche soltanto per i lavorinecessari per far andare avanti le due classi e ilaboratori, forse serve recuperare qualche finanziamentoin più. Credo che 200 milionipotrebbero costituire una cifra utile per partirein questo modo, quin<strong>di</strong> dovremo stabilire sebisognerà variare il bilancio per fare un mutuo.Oppure si potrebbe utilizzare l’eventuale avanzo<strong>di</strong> amministrazione.Queste sono le cose che ritiene la Giunta.Mi sono confrontato con l’assessore su questecose e ne abbiamo parlato in Giunta. Avendoprecedentemente seguito <strong>di</strong>rettamente questecose, si è deciso che rispondessi io alla mozionein Consiglio oggi e l’assessore prenderà poipienamente possesso <strong>di</strong> queste competenze erisponderà come crede, dai prossimi Consigli.Riassumendo, bisognerà vedere comesarà stesa tecnicamente la mozione, ma le coseche si chiedono vanno bene. Inoltre, bisognastare <strong>di</strong>etro all’aspetto giuri<strong>di</strong>co. Per quantoriguarda le strutture, la Giunta, nel giro <strong>di</strong> tremesi avrà un’idea del progetto complessivo <strong>di</strong>risistemazione <strong>della</strong> scuola, invece bisogna lavorareda subito alle sistemazioni parziali perl’attivazione delle due classi. Per quello bisognareperire i finanziamenti necessari. Mi pareche il processo che dobbiamo mettere in pie<strong>di</strong>sia questo.


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 11 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariPRESIDENTE. Ha la parola il consigliereCiampi.LUCIA CIAMPI. In verità avevo espostola mozione in modo molto breve ma lei Sindaco,con le sue osservazioni mi costringe adaggiungere altre cose. Cominciamo dal numerosquilibrato. Non dovete <strong>di</strong>menticare che il<strong>di</strong>mensionamento che fa capo alla scuola Pascolicomprende tutte le scuole del comune <strong>di</strong>Petriano. Intanto non si può fare un<strong>di</strong>mensionamento soltanto sui numeri ma bisognapensare agli obiettivi <strong>di</strong>dattici ed educativi,quin<strong>di</strong> il numero è più alto perché comprende lescuole del comune <strong>di</strong> Petriano, però le scuoleche fanno parte <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>mensionamento delcomune <strong>di</strong> Urbino sono prive del prolungamentodelle scuole me<strong>di</strong>e. Questo occorreva specificarlo.Quin<strong>di</strong> non possiamo limitarci ai numeri,perché Petriano è sempre un altro comune.Questo è il primo aspetto che, secondo me,non ha significato, perché lo squilibrio è numerico.Invece, lo squilibrio fondamentale in unascuola è quello educativo-<strong>di</strong>dattico, e in questo<strong>di</strong>mensionamento approvato dalla Regione losquilibrio è forte.Per quanto riguarda le norme il decreto ioce l’ho e circa il D. Lgs. 112 le comunico che gliinsegnanti <strong>di</strong> quelle scuole che faranno partedel <strong>di</strong>mensionamento facente capo alla scuolame<strong>di</strong>a Volponi hanno già scelto, quin<strong>di</strong> il decreto<strong>di</strong> fatto sarà già applicato dal primo settembre2000. Lo stesso decreto <strong>di</strong>ce che dall’annosuccessivo spetta al <strong>Comune</strong>. Quin<strong>di</strong>,<strong>di</strong>re che le norme non sono chiare, che ci sonodelle interpretazioni facendo gioco su un meseo due non mi convince. Il <strong>Comune</strong> faccia quantogli compete: se poi non ha vali<strong>di</strong>tà si ritorneràin<strong>di</strong>etro.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Questo èquello che ho detto io. Io vi ho detto che ci puòessere qualche problema in più, proprio peressere attenti. Questa mattina ho chiamato il<strong>di</strong>rigente <strong>della</strong> Regione e mi ha detto l’esattocontrario. Io sono d’accordo con lei.LUCIA CIAMPI. Una telefonata anche inmia presenza mi piacerebbe.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Ci an<strong>di</strong>amoinsieme...LUCIA CIAMPI. E’ vero che noi abbiamoaffermato che le aule ci sono e che potevanoessere preparate già dall’anno scolastico 2000-2001, ma adesso la situazione cambia. L’Amministrazioneadesso ha il tempo <strong>di</strong> provvederee la <strong>di</strong>fferenza è enorme, perché se ci sonodavanti a noi pochi mesi si agisce in un modo;se davanti a noi c’è un anno e mezzo si agiscein un altro modo. Inoltre, l’Amministrazione hamesso a bilancio la somma <strong>di</strong> 100 milioni, maio avevo chiesto la ristrutturazione <strong>della</strong> scuolaPascoli, quin<strong>di</strong> è l’Amministrazione che hain<strong>di</strong>cato a bilancio 100 milioni e se non sonosufficienti è lei che ci deve pensare. Visto l’ariabuonista, che mi sta benissimo, non vogliorivangare l’accensione del mutuo, da parte dell’Amministrazione,<strong>di</strong> più <strong>di</strong> 700 milioni per lascuola <strong>di</strong> Ca’ Lanciarino che è stata visitata datutta la Commissione pubblica istruzione e leesclamazioni <strong>di</strong> meraviglia e <strong>di</strong> ammirazione sisono sprecate. Quin<strong>di</strong>, mi sembra un pochinoinopportuno, avanzare adesso <strong>di</strong>fficoltà su comereperire le somme per una scuola al posto <strong>della</strong>quale ad<strong>di</strong>rittura si voleva fare un parcheggio.Vuol <strong>di</strong>re che si è pensato poco a questa scuola.Quin<strong>di</strong>, l’Amministrazione si farà carico <strong>di</strong> unmutuo come ha fatto per Ca’ Lanciarino e 700milioni sono più che sufficienti non per procederea stralci. Io non mi permetto <strong>di</strong> fare unarelazione <strong>di</strong> natura tecnica, però in modo estemporaneo<strong>di</strong>co che 700 milioni sono una bellacifra. Comunque, sono d’accordo con lei perprocedere a stralci e il progetto lo deve prepararel’ufficio tecnico. So che ci sono tante coseda fare, ma si stabiliscano anche delle priorità,e l’ufficio tecnico, tra le priorità preparerà ilprogetto per la scuola Pascoli.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereFoschi.ELISABETTA FOSCHI. Accogliendo quelloche ha detto il Sindaco, per far sì che nonrimanga solo nel resoconto <strong>di</strong> questa sera mache <strong>di</strong>venti invece un impegno formale, vorreisapere se si può integrare la mozione chiedendoun impegno preciso <strong>della</strong> Giunta a liberare i


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 12 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliarilocali che risultano esserci all’interno <strong>della</strong>Pascoli attualmente occupati dall’Accademia.Quin<strong>di</strong> chiedo che venga in<strong>di</strong>cato chiaramentenella mozione che si impegna la Giunta a provvedereda subito ad iniziare a trovare una soluzioneaffinché l’Accademia lasci quei locali.Inoltre chiedo che si impegni ulteriormente laGiunta a prevedere la scadenza per la presentazione<strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> piano d’intervento.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. La <strong>di</strong>scussionec’è stata. Secondo me ci sono due-trepunti in entrambe le mozioni che vanno chiaritimeglio proprio su questa cosa degli squilibri.Nella mozione <strong>della</strong> signora Ciampi c’è scritto:“ritenendo pertanto importante che l’Amministrazionecomunale <strong>di</strong> Urbino non si presentiimpreparata ad un appuntamento così importanteanche in considerazione del fatto che gliultimi provve<strong>di</strong>menti relativi al<strong>di</strong>mensionamento scolastico assunti dalla Regionehanno già fortemente penalizzato la qualitàdell’offerta formativa del nostro comune”.Credo che si riferisca al <strong>di</strong>mensionamento attualeper la questione delle due prime classi.Interpretata così può anche essere. Però, nellaparte successiva c’è scritto: “i due attuali istitutiinfatti sono fortemente squilibrati nel numerodelle loro componenti e rispondono ad unalogica esclusivamente numerica e non <strong>di</strong>dattica”.Dopo si fa l’elenco dei numeri delle scuole.La questione non è quella dei numeri, ma bisognaspecificare il problema delle classi. Sarebbesquilibrata per la non previsione dell’attivazionedelle classi.LUCIA CIAMPI. Infatti, si <strong>di</strong>ce: “rispondonoad una logica esclusivamente numerica”.Per noi, lo squilibrio numerico non costituiscesquilibrio; lo squilibrio è <strong>di</strong> natura <strong>di</strong>dattica,non numerico. Se una scuola ha 100 alunni inpiù non cambia il tutto; se invece una scuolanon ha la continuità <strong>di</strong>dattica allora c’è unosquilibrio.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Secondome, qui va chiarito meglio, così come nellaparte successiva, tanto è vero che quando si<strong>di</strong>ce “si impegna la Giunta”, secondo me vieneriproposta questa ambiguità, perché al secondopunto dove si <strong>di</strong>ce “si impegna la Giunta ariequilibrare in modo significativo le componentidei due istituti Pascoli e Volponi”, non èquesto il problema.PRESIDENTE. Se siete d’accordo che si<strong>di</strong>ce la stessa cosa, an<strong>di</strong>amo nel concreto correggendola forma.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Nel documentopresentato dai consiglieri Torelli ePandolfi si <strong>di</strong>cono le stesse cose, però mi pareche questi aspetti siano chiariti un po’ meglio.Nel documento <strong>della</strong> signora Ciampi si <strong>di</strong>ce “siimpegna la Giunta a riequilibrare in modosignificativo le due componenti degli istitutiPascoli e Volponi”: secondo me questo vacancellato, perché c’è al punto successivo chesi devono attivare le due seconde classi nell’annoscolastico 2001-2002. Se la signora Ciampie Pandolfi o Torelli verificano questa cosa, puòdarsi che si possa fare un documento unificato.LUCIA CIAMPI. Si può <strong>di</strong>re: “ariequilibrare in modo significativo le componentidei due istituti Pascoli e Volponi, attivandodall’anno scolastico 2001-2002...”.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. D’accordo.Poi si <strong>di</strong>ce “a dotare l’istituto Pascoli <strong>di</strong>attrezzature adeguate ai laboratori in quantonon si è verificato il <strong>di</strong>mensionamento dell’attualescuola me<strong>di</strong>a Volponi che avrebbe determinatouna riduzione equa delle attuali risorse”.Questo, secondo me è messo più correttamentenella mozione Torelli e Pandolfi.In questo modo, rivedendo da un punto <strong>di</strong>vista <strong>della</strong> funzionalità del <strong>di</strong>scorso, mi pareche possa andar bene.PRESIDENTE. Quin<strong>di</strong> integriamo anchecon quanto detto circa la necessità <strong>di</strong> liberaredai locali occupati dall’Accademia e lanecessità <strong>di</strong> reperire i fon<strong>di</strong> per attivare le dueclassi per il 2001-2002.LUCIA CIAMPI. L’abbattimento dellebarriere architettoniche già da quest’anno bisognerebbe...


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 13 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariMASSIMO GALUZZI, Sindaco. Secondome le aggiunte potrebbero essere queste: “impegnaaltresì la Giunta a portare avanti contattiper lo spostamento delle aule dell’Accademia ea presentare in tempi rapi<strong>di</strong> il piano complessivo<strong>di</strong> ristrutturazione dell’immobile”. Poi, lebarriere architettoniche e le cose da fare perl’attivazione delle due classi non possono seguireil piano complessivo.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereMechelli.LINO MECHELLI. Credo che siamo tuttid’accordo nella sostanza delle mozioni presentate,però tra chiarimenti, suggerimenti eintegrazioni non è preciso il testo. Credo chevada fatto un unico documento ove si raccolganotutti gli elementi. Prima <strong>di</strong> votare chiedocortesemente e correttamente <strong>di</strong> conoscere iltesto, perché il Sindaco ha precisato alcunecose. Inviterei il consigliere Ciampi a precisaremeglio anche la chiamata in causa <strong>di</strong> alcuneistituzioni scolastiche come la scuola me<strong>di</strong>aVolponi. Comunque sono d’accordo sul contenuto.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Propongoche la signora Ciampi e i consiglieri Torelli ePandolfi si vedano un attimo per pre<strong>di</strong>sporre iltesto definitivo mentre noi proseguiamo con ilavori.PRESIDENTE. Infatti, stavo proponendo<strong>di</strong> sospendere la votazione e <strong>di</strong> proseguirecon l’or<strong>di</strong>ne del giorno.Quin<strong>di</strong>, noi proseguiamo con i punti all’or<strong>di</strong>nedel giorno.(Escono i consiglieri Pandolfi,Ciampi, Torelli e Serafini:presenti n. 16)Approvazione verbali precedente <strong>seduta</strong>PRESIDENTE. L’or<strong>di</strong>ne del giorno reca,al punto 1: Approvazione verbali precedente<strong>seduta</strong>.Se non vi sono interventi, lo pongo invotazione.Il Consiglio approva all’unanimitàRatifica delibera <strong>della</strong> Giunta Municipale n.84 dell’11.5.2000 avente per oggetto:“Variazioni bilancio esercizio finanziario2000”PRESIDENTE. L’or<strong>di</strong>ne del girono reca,al punto 2: Ratifica delibera <strong>della</strong> Giunta Municipalen. 84 dell’11.5.2000 avente per oggetto:“Variazioni bilancio esercizio finanziario2000”.Ha la parola l’assessore Stefanini.LUCIANO STEFANINI. Questa rettifica siriferisce ad una variazione al bilancio che spostamarginalmente le cifre corrispondenti. Inparticolare rimodula, senza mo<strong>di</strong>ficarne gliimporti complessivi, sui <strong>di</strong>versi servizi il lavorostraor<strong>di</strong>nario che prima era in unico capitolo.Questa è la prima delle grosse operazioni, pergli importi corrispondenti.Ci sono poi alcune altre voci: 50 milionivengono spostati dalla manutenzione or<strong>di</strong>nariadelle strade esterne alla manutenzione or<strong>di</strong>nariadell’illuminazione pubblica; 15 milioni inpiù in entrata dalla Provincia ad integrazioneper le attività del centro <strong>di</strong> educazione ambientale;2 milioni <strong>di</strong> contributo <strong>della</strong> Regione vengonodestinati all’acquisto <strong>di</strong> riviste per lescuole; 17,4 milioni che sono un contributo<strong>della</strong> Regione per l’affidamento a terzi delservizio <strong>di</strong> assistenza domiciliare con il qualeintegriamo la corrispondente voce al bilancio.C’è poi una minore entrata che deriva dalfatto che, in sede <strong>di</strong> definizione <strong>della</strong> devoluzione<strong>di</strong> mutui a residuo con la Cassa depositie prestiti, su un miliardo circa ci sono 63,3milioni in meno, che sono tolti sia sul latodell’entrata che <strong>della</strong> spesa. Noi avevamo messouna cifra complessiva, adesso abbiamo accertatole due voci, quin<strong>di</strong> c’è il perfezionamento<strong>di</strong> queste due cose. Poi, 10 milioni <strong>di</strong>incarichi vari al centro giovani e aggregazioni


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 14 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliarivengono unificati in un’azione <strong>di</strong> convenzioneper l’animazione.Le altre sono cose spicciole su cui nonvale la pena entrare in dettaglio.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereFoschi.ELISABETTA FOSCHI. Abbiamo avutonumerose volte in Consiglio comunale variazionial bilancio. In realtà l’art. 32 <strong>della</strong> 142<strong>di</strong>ce che la competenza alle variazioni <strong>di</strong> bilancioè del Consiglio comunale. Dice anche,all’art. 3, che “Le deliberazioni in or<strong>di</strong>ne agliargomenti al presente articolo non possonoessere adottate in via d’urgenza da altri organidel <strong>Comune</strong> e <strong>della</strong> Provincia salvo quelleattinenti alle variazioni <strong>di</strong> bilancio da sottoporrea ratifica del Consiglio nei 60 giorni successivi”,e questo è il caso. La legge <strong>di</strong>ce che lacompetenza è dei Consigli, tuttavia, per quellein via d’urgenza si può affidare alla Giunta lacompetenza a variare i bilanci, posto che entro60 giorni vi sia la ratifica del Consiglio. Io hovisto adottare fino adesso sempre la via straor<strong>di</strong>naria,non ho mai visto una variazione <strong>di</strong>bilancio portata <strong>di</strong>rettamente in Consiglio, valutatadal Consiglio, votata dal Consiglio erealizzata. Mi chiedo: sono state tutte effettuatein via d’urgenza? La risposta potrebbe esseresì, ma questa sera potrebbe anche essere no,perché la prima parte dell’intervento ha riguardatola classificazione degli importi per il lavorostraor<strong>di</strong>nario da corpo unico a corpo <strong>di</strong>visonelle varie specifiche, e mi sta bene. Il <strong>di</strong>scorsodel mutuo poteva anche on essere una cosa daadottare in via d’urgenza, ma una cosa che ilConsiglio comunale nelle sue competenze potevavalutare. Come anche le altre spese che leinon ha elencato. Lei ha guardato al Peg, ioguardavo alla delibera <strong>di</strong> variazione del bilancio.Quanto al Peg che lei leggeva, ci chiedevamoanche in sede <strong>di</strong> Conferenza dei capigruppocosa volesse <strong>di</strong>re quanto scritto a pag. 2 dell’allegatoB laddove si <strong>di</strong>ce “affidamento servizio<strong>di</strong> fornitura al personale”: sono tre voci certamentenon <strong>di</strong> grande entità, però neanche piccolissime,perché riguardano 50+25+17 milioni.Posto che chiedo delucidazioni alle domandefatte, anche in merito al perché non sonostati più utilizzati i 50 milioni per la viabilità masono stati utilizzati per l’illuminazione, chiedereianche, a proposito dei 63 milioni cancellatisia in entrata che in uscita a che cosa dovevanoesattamente servire e come mai quel mutuo nonè stato più acceso. Vorrei inoltre sapere dalSegretario se potrà mai succedere che sia ilConsiglio comunale nel pieno delle sue competenzea votare una variazione <strong>di</strong> bilancio e nonsolo a ratificare quello che ha fatto la Giunta.(Entrano i consiglieri Pandolfi, Ciampi e Torelli:presenti n. 19)PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni,tornerei alla mozione la cui <strong>di</strong>scussioneabbiamo interrotto.(Così rimane stabilito)Mozione sull’attivazione <strong>di</strong> classi <strong>di</strong> scuolame<strong>di</strong>a presso la scuola “G. Pascoli”(Seguito <strong>della</strong> <strong>di</strong>scussione e votazione)PRESIDENTE. Ripren<strong>di</strong>amo la <strong>di</strong>scussione<strong>della</strong> mozione sull’attivazione <strong>di</strong> classi <strong>di</strong>scuola me<strong>di</strong>a presso la scuola “G.O Pascoli”.Ha la parola il consigliere Ciampi.LUCIA CIAMPI. La prima pagina <strong>della</strong>mozione da me presentata rimane uguale. Nellaseconda pagina, da dove si <strong>di</strong>ce “i due attualiistituti...” fino alla fine del capoverso, togliamotutto. Poi dove si <strong>di</strong>ce “si impegna la Giunta” ilprimo comma lo lasciamo uguale. Il secondo eterzo vengono uniti in questo modo: “ariequilibrare in modo significativo le componentidei due istituti Pascoli e Volponi, attivandosin dall’anno scolastico 2001-2002 almenodue classi <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a nell’istituto Pascoliubicate nel comune <strong>di</strong> Urbino”.Poi: “a dotare l’istituto Pascoli <strong>di</strong> struttureidonee e <strong>di</strong> laboratori tali da garantire ai dueistituti pari potenzialità e a prevedere, <strong>di</strong> conseguenza,stanziamenti adeguati”.Aggiungiamo: “si impegna altresì la Giuntaa potare avanti contatti per liberare i locali


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 15 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariattualmente occupati dall’Accademia e a presentarein tempi rapi<strong>di</strong> il piano complessivo <strong>di</strong>ristrutturazione dell’e<strong>di</strong>ficio”.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereCeccarini.LORENZO CECCARINI. Chiedo se siapossibile avere una copia del documento.PRESIDENTE. La prossima <strong>seduta</strong> saràil giorno 14: intanto ve lo prepariamo e ve lofaremo avere.Se siete d’accordo, votiamo la mozionecosì mo<strong>di</strong>ficata.Il Consiglio approva all’unanimitàRatifica delibera <strong>della</strong> Giunta Municipale n.84 dell’11.5.2000 avente per oggetto:“Variazioni bilancio esercizio finanziario2000” (Seguito <strong>della</strong> <strong>di</strong>scussionee votazione)PRESIDENTE. Ripren<strong>di</strong>amo il punto 2dell’or<strong>di</strong>ne del giorno, che reca: Ratifica delibera<strong>della</strong> Giunta Municipale n. 84dell’11.5.2000 avente per oggetto: “Variazionibilancio esercizio finanziario 2000”.Se non vi sono altri interventi, rispondel’assessore Stefanini.LUCIANO STEFANINI. La minore devoluzionedel residuo mutui con la Cassa depositie prestiti funzionava in questo modo: sui residui<strong>di</strong> somme relative a vechi mutui avevamofatto un conto approssimativo, salvo poi perfezionarel’atto con la Cassa depositi e prestiti.Dal perfezionamento dell’atto con la Cassadepositi e prestiti è emerso che l’ammontareche noi avevamo previsto <strong>di</strong> devoluzione, èridotto <strong>di</strong> 63 milioni. Nell’entrata dove noiavevamo previsto questo e,corrispondentemente, nell’uscita come destinazione,abbiamo messo questa riduzione d’importo.Straor<strong>di</strong>narietà od or<strong>di</strong>narietà: <strong>di</strong> per séquesto è il risultato <strong>di</strong> un atto per il quale ilConsiglio aveva già preso una deliberazione.E’ una variazione definizione <strong>di</strong> bilancio avevapreso a suo tempo. Per il perfezionamentodell’atto si poteva aspettare un mese ulterioreper portare questa deliberazione in Consiglio eperfezionare l’atto un mese dopo. Io ho ritenutoche perfezionare questo atto, più amministrativoche sostanziale fosse straor<strong>di</strong>nario rispettoal senso <strong>della</strong> delibera che il Consiglio avevagià assunto.Per quanto riguarda le altre cose connessecon somme che ci vengono trasferite peresempio dalla Provincia o dalla Regione, credoche, a meno che non ci sia nell’imme<strong>di</strong>ato,rispetto alla notifica una riunione <strong>di</strong> Consiglioquesti possano essere tranquillamente assunticome atti straor<strong>di</strong>nari nel senso <strong>di</strong> assunzioneimme<strong>di</strong>ata <strong>della</strong> <strong>di</strong>sponibilità. Credo che questosia logico, perché nel momento in cui arrivala notifica <strong>di</strong> un contributo che senso ha aspettareun mese o un mese e mezzo per rendere<strong>di</strong>sponibile, sulle azioni, quella cifra? E’ poiuna questione <strong>di</strong> valutazione: può darsi chequalcun altro ritengo che questo proce<strong>di</strong>mentopossa essere mo<strong>di</strong>ficato. Personalmente ritengoquesto: è una questione <strong>di</strong> efficienza. Nonsono variazioni <strong>di</strong> entità tale per cui si cambiasostanzialmente il bilancio per fare un interventoche è straor<strong>di</strong>nario nel senso che cade unmuro o cose simili. Anzi, quando le variazioni<strong>di</strong> bilancio sono significative — pensate al muro<strong>di</strong> Ca’ Ruffagallo — in ogni caso è sempreintervenuto il Consiglio comunale. Poi si può<strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> questo, quin<strong>di</strong> nessun problema adaccogliere in<strong>di</strong>cazioni che portano in Consigliopreventivamente queste variazioni.Per quanto riguarda la somma finale <strong>di</strong>“affidamento servizio fornitura personale”, cheammetto sia una <strong>di</strong>citura un po’ ermetica, sitratta <strong>di</strong> assunzione <strong>di</strong> personale per la mensa,gli asili nido ecc., in seguito al pensionamentoe trasferimento <strong>di</strong> personale e le cifre erano giàstate messe a bilancio.I 50 milioni <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>nariastrade esterne, che sono trasferiti in manutenzioneilluminazione pubblica, è una richiestache non ricordo nel dettaglio, ma c’erano duecose: da un lato il costo Enel e dall’altro un’integrazioned quel fondo, perché ex post rispettoalla proposta che era stata fatta e alla delibera


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 16 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariche era stata presa l’ammontare complessivoera risultato insufficiente e già tutto speso neiprimi 5-6 mesi dell’anno.Per quanto riguarda il <strong>di</strong>scorsodell’or<strong>di</strong>narietà o straor<strong>di</strong>narietà delledeliberazioni <strong>della</strong> Giunta conosciamo bene lalegge, sappiamo che le cose stanno in questitermini. Il giu<strong>di</strong>zio sulla or<strong>di</strong>narietà o lastraor<strong>di</strong>narietà dell’intervento in cosa sta? Staanche nell’opportunità <strong>di</strong> rendere attuate intempi rapi<strong>di</strong> delle azioni d’urgenza. Tutte leazioni <strong>di</strong> gestione del bilancio che non siano suopere straor<strong>di</strong>narie sono tipicamente urgenti,perché una variazione <strong>di</strong> bilancio si fa, trannecasi eccezionali, con criteri d’urgenza. Possiamoanche <strong>di</strong>stinguere quelle che sono urgentisecondo una definizione <strong>di</strong> cui eventualmente<strong>di</strong>scutere e che passano in Giunta, da altre chesono pure urgenti ma un po’ meno che passanoin Consiglio.Per esempio, rispetto a questa delibera,qual è una <strong>di</strong> queste variazioni non ritenutaurgente? Sull’urgenza formale e burocraticapossiamo litigare quanto volete, ma se abbiamo<strong>di</strong>eci azioni urgenti e due che urgenti non sonoe le inclu<strong>di</strong>amo sullo stesso atto questo dàunitarietà all’azione <strong>della</strong> Giunta, alla visionedel bilancio, al modo <strong>di</strong> vedere le cose. Misembra un modo assolutamente ragionevole <strong>di</strong>procedere.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereFoschi.ELISABETTA FOSCHI. Ripeto che la leggedà la competenza sulle variazioni <strong>di</strong> bilancio alConsiglio comunale e in via d’urgenza lasciaalla Giunta questo “potere”. Se la competenzaviene dalla legge assegnata al Consiglio comunale,eventualmente sono stati presi in esameda parte del legislatore una serie <strong>di</strong> casi in cui ilConsiglio comunale è nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> faredelle variazioni <strong>di</strong> bilancio. Non ricordo nessuntipo <strong>di</strong> variazione fatta in Consiglio comunale,ovvero non ricordo <strong>di</strong> aver mai avuto unarichiesta <strong>di</strong> qualche ufficio in cui si <strong>di</strong>ca “èemerso questo, bisogna fare una variazione albilancio”. Fino a quando lei mi fa l’esempio delmutuo espresso in quei termini posso anchecapire, ma quando si fa l’esempio dei 50 milioniche passano da un capitolo quale “Manutenzioneor<strong>di</strong>naria strade esterne” a “Manutenzioneor<strong>di</strong>naria illuminazione pubblica” mi sentoprivata <strong>di</strong> una delle mie competenze che è <strong>di</strong>in<strong>di</strong>rizzo, perché spetta al Consiglio in<strong>di</strong>rizzaree <strong>di</strong>re “si era pensato <strong>di</strong> destinare quei 50milioni alla manutenzione or<strong>di</strong>naria delle stradeper una serie <strong>di</strong> motivi e invece li impieghiamosull’illuminazione pubblica”. Questo è uncaso <strong>di</strong> variazione <strong>di</strong> bilancio che deve fare ilConsiglio comunale, perché è una variazionedettata da un in<strong>di</strong>rizzo che dà il Consigliocomunale.LUCIANO STEFANINI. Ma se il Consigliocomunale non approva questa variazione,la deliberazione <strong>della</strong> Giunta non è valida.Questa non è una convalida generica. Il Consigliocomunale, sulla base proprio del suo ragionamentopuò anche decidere che questo spostamentonon s’ha da fare.ELISABETTA FOSCHI. Ma è <strong>di</strong>verso chiamareil Consiglio a ratificare.LUCIANO STEFANINI. In che senso? Noiavremmo dovuto rischiare <strong>di</strong> stare un mese conuna situazione problematica sull’illuminazionepubblica, quando magari <strong>di</strong> là, sulle stradeesterne <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità ce n’è anche in eccessoin termini finanziari? Non capisco l’obiezione.ELISABETTA FOSCHI. Non voglio <strong>di</strong>requesto a scapito dell’efficienza.LUCIANO STEFANINI. Quest’anno, perquanto riguarda le manutenzioni delle stradeesterne in particolare, abbiamo destinato cifrestraor<strong>di</strong>narie molto consistenti. Rispetto ai 2.300milioni, 50 milioni cosa cambiano?ELISABETTA FOSCHI. Io faccio solo appelloalla competenza che ci lascia la legge, nona chissà che o a quale ulteriore <strong>di</strong>ritto che vogliopretendere resti mio.PRESIDENTE. Scusate, ma vi invito anon fare un colloquio.ELISABETTA FOSCHI. Chiamo in causa


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 17 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliarianche il Segretario comunale perché si valuti seil Consiglio comunale sarà mai chiamato a fareuna variazione, oppure sarà sempre chiamato afare ratifiche <strong>di</strong> deliberazioni <strong>di</strong> Giunta su quantodetto adesso dall’assessore. Io avrò mai la competenza<strong>di</strong> valutare prima <strong>della</strong> Giunta o senzauna deliberazione <strong>di</strong> Giunta, una deliberazione<strong>di</strong> bilancio vera e propria?LUCIANO STEFANINI. Preciso questopunto, perché secondo me è rilevante.Noi, come Giunta abbiamo sempre fattodue tipologie <strong>di</strong> variazioni e lei che è consigliereda molto tempo questa cosa la conoscebenissimo. Abbiamo sempre fatto, in Giunta,variazioni <strong>di</strong> bilancio anche in seguito a <strong>di</strong>scussionie sollecitazioni venute dal Consiglio incui si <strong>di</strong>ceva “c’è un’urgenza, occorre reperirele risorse finanziarie per coprire quell’urgenza,quell’emergenza”. Secondo me questa in<strong>di</strong>cazioneè già sufficiente a motivare d’urgenzauna variazione che poi va in ratifica al Consiglio.Quante volte abbiamo fatto variazioni <strong>di</strong>bilancio convalidate in Consiglio, fate primadalla Giunta, che avevano questa struttura? Mifaccia lei l’esempio <strong>di</strong> una variazione <strong>di</strong> bilanciofatta unilateralmente dalla Giunta, significativae che non fosse urgente. Sono curioso,per quanto riguarda le variazioni degli ultimicinque anni, <strong>di</strong> vedere se ce n’è una <strong>di</strong> una certaconsistenza che abbia una struttura <strong>di</strong> non urgenza.Sempre c’è stata una in<strong>di</strong>cazione preliminareda parte del Consiglio, a volte formale,a volte con interventi non formalizzati, peròsempre è stato così. Dopo<strong>di</strong>ché, se il procederecelermente non giustifica l’urgenza del procederesecondo lei, su questo possiamo <strong>di</strong>scutere.ELISABETTA FOSCHI. Non voglio <strong>di</strong>minuirené l’efficacia né l’efficienza; voglio che ilConsiglio comunale sia messo nelle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> fare quello che gli compete.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Presidente,siamo d’accordo: quando ci saranno variazioni<strong>di</strong> bilancio non urgenti, saranno proposteal Consiglio comunale.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereRossi.LORENZO ROSSI. Ci sono anche le Commissioni.Tra l’altro avevamo chiesto — nonmi pare che questo aumenti lavoro e fatica allaGiunta — che tutte le delibere <strong>della</strong> Giunta (inquesto caso ad<strong>di</strong>rittura si poteva precedere lastessa delibera <strong>della</strong> Giunta) sui temi d’interessedelle singole Commissioni potessero essereportate all’attenzione delle stesse. E’ vero checi deve essere <strong>di</strong>rettamente l’impegno dei singoliconsiglieri, del presidente e delvicepresidente, ma nulla impe<strong>di</strong>sce che la Giuntasi faccia essa stessa promotrice <strong>di</strong> un maggiorecoinvolgimento, almeno <strong>di</strong>rettamente, delleCommissioni, portando nelle stesse i temi chepoi verranno sottoposti all’attenzione del Consiglio.Non credo si chieda molto se non unintervento <strong>di</strong> coinvolgimento delle Commissioni,che tra l’altro ci sono. E’ vero che l’attivitàdelle Commissioni rientra nei compiti enelle funzioni dei singoli consiglieri e non è laGiunta che deve attivarla, però credo sia innegabileche la Giunta può favorire un buonfunzionamento delle Commissioni portandoalla loro attenzione i temi che il Consiglio vienechiamato a deliberare. Questo poteva essereuno <strong>di</strong> quei casi.PRESIDENTE. Ha la parola l’assessoreStefanini.LUCIANO STEFANINI. Sono d’accordosu quanto richiede il consigliere Rossi. Volevoperò segnalare che la cosa non può esserepuntuale. Una <strong>di</strong>scussione appropriata potrebbefar <strong>di</strong>re al Consiglio qual è il tipo <strong>di</strong> atti checomunque è bene che vengano sottoposti alleCommissioni consiliari, perché la Giunta siriunisce da due a tre volte la settimana conanche 5-6-10 atti per <strong>seduta</strong>. Significherebbeche le Commissioni si riuniscano con la stessafrequenza e magari anche più a lungo <strong>di</strong> quantonon succeda per la Giunta.Si può anche fare un’altra cosa, e iostesso ho insistito affinché il <strong>Comune</strong> si attrezzasserapidamente in questo senso: tutte ledeliberazioni <strong>della</strong> Giunta e le convocazioni<strong>della</strong> stessa potrebbero anche essere messe a<strong>di</strong>sposizione dei capigruppo, e tra l’altro losono: le delibere <strong>di</strong> Giunta sono tutte a <strong>di</strong>sposizionedei consiglieri e sono anche consultabili


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 18 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliarida chiunque dato che la procedura informaticaè stata completata. Se un consigliere non ha lapossibilità <strong>di</strong> farlo autonomamente può recarsidal Segretario e chiederne una copia. Non credoche da parte <strong>della</strong> Giunta manchi positivamentel’idea <strong>di</strong> far sì che le Commissioni funzionino.Tra l’altro, in molte delle riunioni chesono state fatte in Consiglio parlando <strong>della</strong>Giunta ricordo benissimo che più <strong>di</strong> un componente<strong>della</strong> Giunta stessa ha detto: signori,affinché il lavoro <strong>di</strong> questa Amministrazioneche è fatta <strong>di</strong> Giunta e Consiglio funzioni meglio,le Commissioni devono essere convocatecon i tempi giusti e anche se lo Statuto nonprevede che alle Commissioni partecipino gliassessori, questa partecipazione c’è sempre stata.Io e gli altri abbiamo sempre partecipato,tutte le volte che abbiamo avuto una convocazione,alle riunioni delle Commissioni.Per quanto riguarda gli atti, <strong>di</strong>scutiamo secerte tipologie <strong>di</strong> atti, prima o dopo la deliberadebbano andare nella Commissione corrispondente.PRESIDENTE. Credo che il consigliereRossi non <strong>di</strong>cesse che le Commissioni consiliaridebbano seguire tutta l’attività <strong>della</strong> Giunta,ma solo rispetto alle questioni <strong>di</strong> rilievo.LORENZO ROSSI. Credo che siamo noi adautonomamente decidere <strong>di</strong> portare dei temi inCommissione. Si era però detto che ci fosse lapossibilità che i presidenti e vicepresidenti delleCommissioni fossero informati in modo quasiautomatico delle deliberazioni <strong>della</strong> Giunta.PRESIDENTE. L’elenco delledeliberazioni arriva già ai capigruppo: possiamosollecitare gli uffici ad estenderlo anche aipresidenti delle Commissioni.LORENZO ROSSI. Si era chiesto questo, alfine <strong>di</strong> favorire l’attività e l’informazione deiconsiglieri.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Sono d’accordo,però l’elenco delle delibere <strong>di</strong> Giuntaviene fornito dopo che sono state approvate. E’così, Segretario?DOTT. ENNIO BRACCIONI, Segretariogenerale. Lo stesso giorno in cui vengono pubblicateall’albo.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Il problemanon è quello dell’elenco delle delibere <strong>di</strong>Giunta, perché viene dato ai capigruppo unavolta che la Giunta le ha approvate. Perché sidovrebbero riunire le Commissioni dopo che laGiunta ha già approvato le delibere? Anche quisono d’accordo sullo spirito: bisogna che l’Amministrazioneaiuti il più possibile il funzionamentodelle Commissioni. Se ci sono questionirilevanti è chiaro che bisogna investire icapigruppo o i presidenti delle Commissioniprima che le questioni vengano approvate inGiunta. In questo senso sono d’accordo, rendendopiù utile il lavoro dell’Amministrazione.PRESIDENTE. Pongo in votazione ilpunto 2 dell’or<strong>di</strong>ne del giorno.Il Consiglio approva con 14 voti favorevolie 5 contrari (Foschi, Rossi, Fattori,Ciampi e Bastianelli)(Entra il consigliere Serafini:presenti n. 20)P.I.P. Canavaccio — Revoca assegnazionelotto terreno alla <strong>di</strong>tta Spadoni Alessandro<strong>di</strong> PeglioPRESIDENTE. L’or<strong>di</strong>ne del giorno reca,al punto 3: P.I.P. Canavaccio — Revoca assegnazionelotto terreno alla <strong>di</strong>tta Spadoni Alessandro<strong>di</strong> Peglio.Ha la parola il Sindaco.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. L’assessoreGui<strong>di</strong> non c’è e l’abbiamo saputo dopo cheavevamo già convocato il Consiglio comunale.Abbiamo ritenuto <strong>di</strong> mantenere gli stessi punti,chiedendo all’ing. Giovannini <strong>di</strong> coa<strong>di</strong>uvare illavoro del Consiglio.Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. Ricorderete che il Pip <strong>di</strong>


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 19 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariCanavaccio si attua con una sorta <strong>di</strong>autofinanziamento, nel senso che quando il<strong>Comune</strong> ha iniziato l’acquisizione delle areenon aveva <strong>di</strong>sponibilità finanziarie, per cui hafatto prima una delibera <strong>di</strong> assegnazione, poidegli atti preliminari d’impegno a cedere daparte del <strong>Comune</strong> e d’impegno ad acquistare daparte degli assegnatari. Contestualmente gliassegnatari hanno garantito, con delle polizzefidejussorie, il fatto che avrebbero comperato.E’ una procedura che in due casi —questo è il secondo — non ha funzionato, nelsenso che ci troviamo <strong>di</strong> fronte ad unassegnatario che pur avendo fatto il contrattopreliminare è stato più volte chiamato a versarele somme e a tener fede all’impegno assunto enon si è mai presentato.Devo anche <strong>di</strong>re che secondo il contrattopreliminare che abbiamo stipulato in questicasi, siccome l’interesse del <strong>Comune</strong> era <strong>di</strong>garantirsi <strong>di</strong> avere la somma per l’esproprio,teoricamente lo stesso <strong>Comune</strong> potrebbe riscuoterela garanzia cedendo l’area. E’ unacosa poco significativa, però. Questo è il motivoper cui, in questi casi, abbiamo cercatosempre <strong>di</strong> trovare una soluzione positiva. Sepoi la soluzione positiva non si trova, bisognaarrivare alla revoca.In questo caso siamo <strong>di</strong> fronte a un lotto<strong>di</strong> limitate <strong>di</strong>mensioni che era stato assegnatoalla <strong>di</strong>tta Spadoni Alessandro <strong>di</strong> Peglio, la <strong>di</strong>ttaSpadoni non si è mai presentata alla stipuladell’atto definitivo, quin<strong>di</strong> la proposta che l’ufficiofa è quella <strong>di</strong> una revoca, così comefacemmo qualche tempo fa con la <strong>di</strong>ttaProfilglas. Questo significa che la revoca sarànotificata alla <strong>di</strong>tta Spadoni alla quale saràrichiesta una liberatoria e noi libereremo lapolizza fidejussoria. Avremo quin<strong>di</strong> un nuovolotto <strong>di</strong>sponibile per le assegnazioni, quin<strong>di</strong> abreve vi troverete con una nuova assegnazione.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereFattori.GABRIELE FATTORI. A me risulta che ilcontratto preliminare è un istituto che implicala pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un termine per concluderequello definitivo. Ho dato un’occhiata ai tempie alle procedure per la prima delibera, poi lastipulazione del contratto preliminare e adessola revoca e ho anzitutto notato che tra il primoatto e l’ultimo, se passa in Consiglio sonocomunque necessari due anni e otto mesi, poiho notato che si è dovuti successivamente intervenireper introdurre una scadenza, sollecitandola <strong>di</strong>tta, proprio perché con il contrattopreliminare questo non era stato fatto. A questopunto delle due l’una: o l’istituto del contrattopreliminare cambia in parte le proprie caratteristiche,trasferito nel <strong>di</strong>ritto amministrativo,oppure ci si è sbagliati e si è omesso <strong>di</strong> definirequesto termine quando si è andati a stipulare ilcontratto preliminare.A questo punto, dal momento che questaseconda soluzione mi sembra la più probabile,faccio rilevare che è stata un’omissione checomunque ha ritardato l’utilizzazione <strong>di</strong> questolotto <strong>di</strong> terreno <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni limitate, ma checomunque dovrebbe essere funzionale agliinse<strong>di</strong>amenti produttivi — quin<strong>di</strong> una cosaanche piuttosto importante — <strong>di</strong> due anni e 8mesi, e chissà quanto ancora dovremo aspettareper stipulare un nuovo contratto e, se si segue lamedesima procedura, per stipulare quello preliminaree per concludere con il definitivo poi.Quin<strong>di</strong> chiedo se è stata un’omissione ose effettivamente tutto si è svolto nella legalitàformale, quin<strong>di</strong> è possibile stipulare un preliminaresenza termine.Chiedo anche se la sollecitazione a questa<strong>di</strong>tta è stata solamente epistolare, oppure sevi siete realmente sentiti e questa <strong>di</strong>tta cos’harisposto alle sollecitazioni.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereMarolda.GERARDO MAROLDA. Onde evitare chele <strong>di</strong>tte che hanno assunto impegno ad utilizzarele zone destinate ad attività artigianali venganomeno all’impegno assunto e concordatoprecedentemente, chiedo alla Giunta che vengastabilita una normativa più rigida che prevedasanzioni o un inasprimento <strong>di</strong> quelle già previstea carico <strong>di</strong> quelle imprese che, arbitrariamente,non rispettano gli impegni assunti. Aparte l’iter burocratico e le spese necessarie perla stipulazione dell’atto, si contesta il fatto che,se fosse stata scelta quale assegnataria una <strong>di</strong>tta


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 20 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliaripiù interessata e se questa avesse proceduto adeffettuare l’inse<strong>di</strong>amento industriale o artigianalesi sarebbero creati nuovi posti <strong>di</strong> lavoro esi sarebbe sfruttata una zona che attualmenterisulta essere tal quale a quella per cui è stata<strong>di</strong>sposta la ven<strong>di</strong>ta.Onde evitare anche risvolti giu<strong>di</strong>ziari <strong>della</strong>vicenda, sarebbe preferibile essere più accortinella scelta delle <strong>di</strong>tte a cui affidare il lotto,in<strong>di</strong>viduando anche dei criteri <strong>di</strong> selezione pirigi<strong>di</strong>. Ad esempio, aumentare la polizzafidejussoria, prevedere una sanzione civile, oppurefar sì che — è una provocazione — chirecede non può più avere <strong>di</strong>ritto, per un certonumero <strong>di</strong> anni, a una lottizzazione ad Urbino.Dato che non è la prima volta che succedequesta cosa, bisognerebbe stare molto più attenti.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereFattori.GABRIELE FATTORI. Vorrei aggiungerequalcosa, perché ritengo azzeccato anche l’interventodel collega Marolda. In effetti, a merisulterebbe che un sistema per tutelarsi neiconfronti <strong>di</strong> inadempimenti dei privati e <strong>di</strong>quanti stipulano con l’Amministrazione giàc’è. Se non mi sbaglio, l’art. 2932 prevedel’intervento <strong>della</strong> magistratura, quin<strong>di</strong> una sentenzache <strong>di</strong> fatto sostituirebbe gli effetti chenon si sono prodotti per l’inadempimento dell’accordoche il privato ha contratto con lapubblica amministrazione, quin<strong>di</strong> una sentenzacostitutiva <strong>di</strong> quegli effetti che senza collaborazionedel privato non si sono prodotti.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereSerafini.ALCEO SERAFINI. Visto che il <strong>di</strong>scorsorelativo alle assegnazioni delle aree pubblicheera venuto fuori anche in tempi passati —abbiamo già avuto una rinuncia da parte <strong>di</strong> unassegnatario — e considerato che non conoscol’atto costitutivo, sarei contento che l’ing.Giovannini ci spiegasse anche l’atto costitutivo,perché non penso assolutamente che non abbiaun termine. Il termine non è una con<strong>di</strong>zionerisolutiva del contratto preliminare. Non vorreiqui fare una <strong>di</strong>squisizione giurisprudenziale,però uno può fare un contratto preliminare e<strong>di</strong>re “al realizzarsi <strong>di</strong> questa con<strong>di</strong>zione si realizzeràpoi il contratto successivo”. Quello cheinvece non intendo avallare è la tesi cosìrestrittiva che viene prospettata dal consigliereMarolda, perché adesso siamo magari in procinto<strong>di</strong> avere non <strong>di</strong>co utilizzato tutta la parte<strong>di</strong> Canavaccio ma siamo a buon punto. Peròricordatevi che questo piano è stato lì per decenni.Noi cercavamo <strong>di</strong> incentivare questesituazioni ma non sempre è facile. Vi ricordoche nel fanese alcune aree venivano date ad<strong>di</strong>ritturagratuitamente affinché gli inse<strong>di</strong>amentiproduttivi potessero aver luogo. Certo, ci vuolemaggiore puntualità, nel senso che lafidejussione rispetterà anche alcuni valori. Inquesto caso c’è il subentro <strong>di</strong> una nuova posizione,quin<strong>di</strong> non è che uno ha perduto uncontraente, ma c’è la cessione <strong>di</strong> un’area ad unaltro contraente. Ben vengano alcune limitazioniper <strong>di</strong>re quali debbano essere i tempi perla realizzazione <strong>della</strong> concessione, ma ci sono,la legge già li regolamenta. Io faccio parte <strong>della</strong>Commissione e<strong>di</strong>lizia e vedo che ogni tantoqualcuno viene e chiede il rinnovo dei termini,quin<strong>di</strong> non penso che non ci sia stata opposizionedel termine. Però, siccome noi auspichiamoun incremento dell’attività produttiva, un incrementodell’attività artigianale, non è conquesto che vado a fare un contratto-capestro oqualcosa del genere, ma darei la possibilità sì <strong>di</strong>essere puntuali, ma <strong>di</strong> essere anche capaci <strong>di</strong>ascoltare le istanze che vengono da parte degliartigiani e <strong>di</strong> coloro che hanno avuto probleminell’esecuzione e magri chiedono, sempre rientrandonei termini contrattuali, <strong>di</strong> poter traslarela loro concessione ad un altro in<strong>di</strong>viduo.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereViolini Operoni.LEONARDO VIOLINI OPERONI. La miaè una domanda, più che altro. E’ ovvio chequando si parla <strong>di</strong> questi argomenti, scopo <strong>di</strong>un’Amministrazione è <strong>di</strong> mantenere il menopossibile libere aree a<strong>di</strong>bite ed a<strong>di</strong>bibili a sviluppo,sia che si tratti <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> aree o <strong>di</strong> piccolearee. penso che l’interesse delle popolazioniche abitano queste zone sia superiore a queste


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 21 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliari<strong>di</strong>squisizioni e che si valuti ugualmente importante,almeno da un punto <strong>di</strong> vista generale, siala grande che la piccola area. Quin<strong>di</strong>, lo scopodeve andare verso il fatto che aree libere possanoesistere in minor numero possibile.La mia domanda che sorge da una perplessitàiniziale è la seguente: alla data o<strong>di</strong>erna,veramente in fase <strong>di</strong> accordo preliminare tral’Amministrazione e le società interessate alottizzare queste zone non si è cercato <strong>di</strong> prevederedelle limitazioni <strong>di</strong> carattere temporale e/o <strong>di</strong> carattere penale, che in qualche modorisarciscano l’Amministrazione <strong>di</strong> queste eventualitàche non sono così remote?PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereMarolda.GERARDO MAROLDA. Vorrei <strong>di</strong>re aSerafini che la mia era una provocazione, nonvolevo essere così drastico, però come sottolineavail consigliere Fattori il contratto è statofatto nel 1997, siamo nel 2000, questi rescindonoil contratto, bisogna perdere altro tempo, quin<strong>di</strong>fra 5-6 anni quel lotto sarà ancora a<strong>di</strong>bito acampo <strong>di</strong> grano e Urbino non ne beneficia peril suo sviluppo. Quin<strong>di</strong>, bisognerà stare piùattenti.PRESIDENTE. Ha la parola l’ing.Giovannini.Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. Ci sono due tipi <strong>di</strong> contrattoche riguardano il Pip <strong>di</strong> Canavaccio. Uno è ilcontratto preliminare <strong>di</strong> cui parliamo questasera, l’altro la convenzione che viene stipulatacon cui il <strong>Comune</strong> cede il terreno e che contienetutte le clausole e i termini che regolamentanoil rapporto con il <strong>Comune</strong> stesso: clausole inor<strong>di</strong>ne al pagamento del terreno in or<strong>di</strong>ne all’esecuzionedelle opere <strong>di</strong> urbanizzazione, inor<strong>di</strong>ne all’inizio dei lavori <strong>di</strong> costruzione, inor<strong>di</strong>ne alla fine dei lavori <strong>di</strong> costruzione. Ivincoli permangono ancora per cinque annidopo l’ultimazione dei lavori. Anzi, l’accusache viene fatta all’Amministrazione è che questeclausole sono troppo restrittive. Fino adesso,salvo rare richieste <strong>di</strong> proroga, ha funzionato,anche perché il Consiglio comunale, <strong>di</strong>fronte agli interventi più significativi, ù sostanziosiha anche, in via preliminare, concesso deitermini maggiori. Cioè, <strong>di</strong> fronte ad interventiin cui l’assegnatario si impegnava a coprirecirca 20.000 metri quadrati <strong>di</strong> superficie,l’Amministrazione concedeva non tre anni perfinire i lavori ma cinque. Sono cose che ilConsiglio ha valutato e approvato in passato.Altra cosa è il contratto preliminare.L’acquisizione delle aree Pip è iniziata nel1996. Il <strong>Comune</strong> non aveva a bilancio le sommenecessarie per acquisire queste aree. Il contrattopreliminare è stato il marchingegno cheha innescato le espropriazioni, ed era un contrattoche non mirava a porre un termine all’acquirentema mirava a procurarsi la sicurezza <strong>di</strong>avere i sol<strong>di</strong>, la garanzia per poter pagare gliespropriati. Forse questa è una carenza, lo capiamooggi, ma si rivela negativa solo in duecasi, questo e quello <strong>della</strong> Profilglas, quin<strong>di</strong>tutto sommato ha funzionato.Di questi contratti oggi non ne facciamopiù, perché avendo innescato questo meccanismo,oggi abbiamo nel bilancio del Pip <strong>di</strong>Canavaccio finanziamenti <strong>di</strong>sponibili per andareavanti con gli espropri senza dover rifarei contratti preliminari.Questi contenziosi risalgono tutti aglianni 1996-97, cioè gli anni in cui si è partiti congli espropri. Non ho remore a <strong>di</strong>re che probabilmentelì si è pensato ad essere garantiti con lacopertura finanziaria e non si è pensato chequesti avrebbero poi potuto rifiutare l’assegnazioneo non presentarsi. E’ chiaro che ci sonoanche le vie legali per arrivare ad ottenere la<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> queste aree. Penso però che inquesti casi la via legale sia l’ultima strada dapercorrere, perché è significativamente lunga.L’abbiamo visto con la Profilglas, la quale hacambiato <strong>di</strong>rezione, dopo la revoca abbiamoloro fatto presente che avevamo ancora in manola loro polizza fidejussoria, si sono fatti fare unaliberatoria e poi abbiamo loro anche svincolatola polizza. Lì è finita. Penso che con Spadoni sipossa arrivare ad una trattativa <strong>di</strong> questo tipo.Sono <strong>di</strong>tte che nel 1997 erano pronte a intervenirelì, poi hanno cambiato in<strong>di</strong>rizzo, non sipresentano più, non si vedono più, vengonochiamate e non rispondono, vengono sollecitatedall’ufficio contratti e non si fanno vive,


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 22 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliarioppure si fanno vive a singhiozzo, prendonotempo. Ci sono queste <strong>di</strong>fficoltà.Siamo partiti nel 1996 con la realizzazionedel Pip <strong>di</strong> Canavaccio, siamo in una situazioneper cui le aree <strong>di</strong>sponibili sono tute assegnate,molti dei laboratori sono stati costruiti, rimangonoancora solo due ettari da espropriare.Il giu<strong>di</strong>zio da dare su questa iniziativa non puòessere legato a questi due casi.PRESIDENTE. Pongo in votazione ilpunto 3 dell’or<strong>di</strong>ne del giorno.Il Consiglio approva con 15 voti favorevolie 5 astenuti (Foschi, Rossi, Ciampi,Fattori e Bastianelli)(Esce il consigliere Balducci:presenti n. 19)Approvazione definitiva piano attuativo <strong>di</strong>iniziativa privata relativo ad un intervento<strong>di</strong> ristrutturazione urbanisticain località CanavaccioPRESIDENTE. L’or<strong>di</strong>ne del giorno reca,al punto 4: Approvazione definitiva pianoattuativo <strong>di</strong> iniziativa privata relativo ad unintervento <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica in localitàCanavaccio.Ha la parola l’ing. Giovannini.Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. Questo piano è stato adottatodal Consiglio comunale. Si tratta <strong>di</strong> un’areaall’interno dell’abitato <strong>di</strong> Canavaccio attualmenteoccupata da un vecchio capannone artigianale.Il piano regolatore prevede un intervento<strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica. L’iniziativa<strong>di</strong> questo piano è privata. I privati hannopresentato il piano <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica,il Consiglio l’ha adottato, è stato pubblicatonei 60 giorni, non sono pervenute osservazioniod opposizioni, quin<strong>di</strong> adesso siamo alla suaapprovazione definitiva. Seguirà una convenzione,poi si partirà con l’intervento.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereFoschi.ELISABETTA FOSCHI. Colgo l’occasioneper chiedere all’ing. Giovannini se era possibileche il Consiglio comunale prendessedefinitivamente atto con quello che è successocon il piano regolatore e venisse a sapere inquesta sede come è stato risolto il problema<strong>della</strong> sentenza del Tar che <strong>di</strong>chiarava illegittimoil piano regolatore, e comunque lo annullava,cosa è successo in seguito, cosa abbiamonoi in mano per votare. Siccome il Consigliocomunale non ha mai preso atto <strong>di</strong> nulla e iolamentavo già <strong>di</strong>verso tempo fa che noi eravamostati informati <strong>di</strong> quel che succedeva esclusivamentedalla stampa, quando mi vedo leapprovazioni o le adozioni dei piani particolareggiatisenza sapere come stanno effettivamentele cose mi sento un po’ in <strong>di</strong>fficoltà. Sepossibile vorrei che, prima <strong>di</strong> procedere a questo,ci fosse un documento in cui il Consigliocomunale prende atto che con delibera delConsiglio provinciale in data tot si è provvedutoa fare una determinata cosa e pertanto si ènella piena legittimità. Questo, prima <strong>di</strong> procederealle varie approvazioni.PRESIDENTE. Ha la parola il Sindaco.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Questoatto non è all’or<strong>di</strong>ne del giorno, comunque èrelativo al nuovo piano regolatore, quin<strong>di</strong> sipossono dare alcune informazioni.Non credo che il Consiglio comunaledebba adottare alcuna presa d’atto <strong>della</strong> deliberaprovinciale o <strong>di</strong> altro, nel senso che il Consigliocomunale deve adottare gli atti che è tenutoad adottare. Non ci risulta che per la regolaritàe la legittimità del piano regolatore sia necessariaalcuna presa d’atto. Quin<strong>di</strong> non ritengo siapossibile che il Consiglio comunale voti alcunatto in questa <strong>di</strong>rezione.Si possono invece dare le informazionirelative alle problematiche che sono venutefuori con il piano regolatore, che in parte conosciamoe in parte no perché sono questioni <strong>di</strong>questi giorni. Come sapete vi sono cinque ricorsipendenti al Tar sul piano regolatore: uno


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 23 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliaridel dott. Policano; due dell’avv. Procaccini edue del <strong>Comune</strong>.Conosciamo la vicenda del ricorso deldott. Policano: il Tar gli ha dato ragione, comed’altra parte sosteneva il <strong>Comune</strong>, ha annullatola delibera <strong>della</strong> Giunta provinciale fatta a suotempo e implicitamente ciò voleva <strong>di</strong>re l’annullamentodel piano regolatore. E’ stata scelta lastrada <strong>della</strong> convalida con delibera <strong>di</strong> Consiglioprovinciale. Riteniamo che sia lo strumentoappropriato per rimettere in funzione il pianoregolatore che era stato annullato. A tranquillitàdel Consiglio debbo <strong>di</strong>re che si è <strong>di</strong>scusso percapire se lo strumento <strong>della</strong> convalida fosse lostrumento giusto, legittimo per ridare vigore alpiano regolatore. Abbiamo ragione <strong>di</strong> credere,per approfon<strong>di</strong>menti successivi e per avereacquisito specifiche sentenze del Consiglio <strong>di</strong>Stato, che lo strumento <strong>della</strong> convalida siacorretto e non presenti alcun problema da questopunto <strong>di</strong> vista. Questa è quin<strong>di</strong> una questioneche riterremmo superata.Su questa questione non abbiamo notiziese vi sono stati ricorsi ulteriori al Tar oppure no.A noi non è pervenuto niente, credo che itermini sono scaduti ma non ne sono sicuro.Vi erano altri due ricorsi pendenti pressoil Tar da parte dell’avv. Procaccini che chiedeval’annullamento del piano regolatore. Uno <strong>di</strong>questi ricorsi non è stato ammesso, l’altro èstato respinto. Quin<strong>di</strong> il piano regolatore è aposto e può procedere nel suo iter.Vi erano altri due ricorsi dell’Amministrazionecomunale. Uno sollevava il problema<strong>della</strong> competenza che a suo tempo ritirammoperché non avevamo più interesse a sostenerlo.L’altro sollevava la questione <strong>di</strong> merito, cioè<strong>di</strong>ceva che la Provincia non poteva stralciare learee che ha stralciato in giro e noi chiedevamoi provve<strong>di</strong>menti relativi agli stralci che la Provinciaaveva fatto su quelle aree: i nuclei abitati,l’area del Cerreto, l’area <strong>di</strong> Tvs ed alcunealtre norme. Il Tar ha esaminato questo ricorsodel <strong>Comune</strong> e lo ha respinto. Non ne conosciamole motivazioni perché è una questione <strong>di</strong> cuisiamo stati informati in questi giorni: quandoavremo le motivazioni informeremo ulteriormenteil Consiglio.Quin<strong>di</strong>, tutti i ricorsi che erano stati fattihanno raggiunto allo stato delle cose una soluzione.Il piano regolatore è quin<strong>di</strong> vali<strong>di</strong>ssimoe può seguire regolarmente il suo iter, allo statodelle conoscenze che noi abbiamo. A meno checi sia stato qualche ulteriore ricorso da parte deiprivati nei confronti <strong>della</strong> delibera <strong>di</strong> convalida<strong>della</strong> Provincia. Informo il Consiglio comunale<strong>di</strong> una ulteriore questione: che la Provincia hafatto ricorso al Consiglio <strong>di</strong> Stato contro ilprovve<strong>di</strong>mento del Tar che dava ragione aPolicano e annullava la delibera <strong>di</strong> Giunta <strong>della</strong>Provincia. Comunque, anche in questo senso,ammesso che il Consiglio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong>a ragionealla Provincia decadrebbe la delibera <strong>di</strong> convalidadel Consiglio provinciale ma rientrerebbein vigore la delibera <strong>di</strong> Giunta con la quale laGiunta provinciale stessa aveva approvato ilpiano regolatore. Quin<strong>di</strong>, anche in quel caso ilpiano regolatore <strong>di</strong> Urbino non dovrebbe averepiù nessun problema.Credo che sia una tranquillità. Mi pareche tutte le questioni, allo stato delle cose sianoabbastanza appianate e possiamo procederetranquillamente con l’attivazione del pianoregolatore.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereFoschi.ELISABETTA FOSCHI. Nel 1997 il Consigliocomunale fu chiamato, nella stessa <strong>seduta</strong>,a prendere atto prima <strong>di</strong> quel che aveva fatto laGiunta in merito alle controdeduzioni fattedalla Provincia. Con delibera 160 si prese atto<strong>di</strong> quel che aveva fatto la Provincia, con la 161si provvide a controdedurre a tutte le osservazionifatte dalla Provincia. In realtà una presad’atto quella volta era stata fatta. Siccome quello<strong>della</strong> presa d’atto è uno strumento persupportare l’attività del Consiglio, non vedoperché non potrebbe essere utilizzato. Se nonc’è nessun problema, perché non fare in modoche il Consiglio comunale prenda atto <strong>di</strong> quelche è successo?PRESIDENTE. Ha la parola l’ing.Giovannini.Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. L’annullamento del Tarinterviene sul provve<strong>di</strong>mento finale <strong>di</strong> appro-


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 24 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliarivazione <strong>della</strong> Provincia per un vizio <strong>di</strong> competenza.Il <strong>Comune</strong> non aveva preso atto <strong>della</strong>delibera 323 con cui la Provincia aveva approvato,con mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni, perché quelloè l’atto finale. Questo ci <strong>di</strong>cono i nostri legali:è considerato la fine <strong>di</strong> una procedura. Il Tarannulla questa delibera, il vizio viene sanatodalla Provincia, non dal <strong>Comune</strong>, nel momentoin cui il Consiglio provinciale convalida e fapropria a tutti gli effetti la delibera 323. LaProvincia ha seguito la stessa procedura <strong>di</strong>pubblicazione <strong>della</strong> delibera 323, tanto è veroche ha pubblicato la delibera <strong>di</strong> convalida sulBollettino ufficiale <strong>della</strong> Regione Marche, poice l’ha notificata come ci ha notificato la 323.Noi, ad abundantiam abbiamo ancheripubblicato questa delibera. Era <strong>di</strong>scutibile seera proprio necessario perché la convalida <strong>di</strong>per sé convalidava quella <strong>di</strong> Giunta e probabilmentenon ce n’era bisogno, comunque dalmomento <strong>della</strong> ripubblicazione è finita <strong>di</strong> nuovola procedura. Abbiamo rifatto esattamentela procedura che è stata seguita con la 323.Potrebbe essere valutata l’opportunità <strong>di</strong> unapresa d’atto, ma mi chiedo cosa accadrebbe seil Consiglio comunale non volesse prendereatto. E’ per questo che tutti i legali ci hannodetto “il Consiglio comunale non rientra più nelmerito <strong>della</strong> procedura dopo che è stato emessoil provve<strong>di</strong>mento finale <strong>di</strong> approvazione, perchéè una procedura finita”. Questo ci hannocomunicato sempre i nostri legali, quin<strong>di</strong> anchenei confronti <strong>della</strong> delibera <strong>di</strong> convalida delConsiglio provinciale noi abbiamo procedutoesattamente come con la 323 precedente.Questo piano <strong>di</strong> lottizzazione è cascatocon la pubblicazione proprio nel periodo <strong>della</strong>sentenza del Tar. Infatti, la pubblicazione ècominciata a gennaio ed è terminata a marzo,proprio nel periodo <strong>della</strong> sentenza del Tar.Questo è il motivo per cui viene in Consigliosolo oggi, perché oggi sono concluse tutte questeprocedure, cioè convalida, pubblicazione<strong>della</strong> convalida nel Bur, comunicazione al <strong>Comune</strong>,pubblicazione anche da parte del <strong>Comune</strong>.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Aggiungouna cosa. La presa d’atto o meno <strong>della</strong>delibera <strong>della</strong> Provincia, prima quella <strong>di</strong> Giunta,adesso quella <strong>di</strong> convalida <strong>di</strong> Consiglio è unelemento che è stato sollevato nel ricorso al Tare anche negli esposti <strong>di</strong> carattere penale fatti neiconfronti dell’Amministrazione. Era uno deglielementi. Adesso, noi possiamo andare <strong>di</strong>etrotutte le cose del mondo, però abbiamo approfon<strong>di</strong>toquesta questione: i legali dell’Amministrazionecomunale <strong>di</strong>cono che è un atto chenon serve e la procedura è corretta in queitermini. Abbiamo sentito l’ufficio legale <strong>della</strong>Regione il quale <strong>di</strong>ce altrettanto. Gli uffici <strong>della</strong>Provincia hanno messo per iscritto che intendonoconclusivo l’atto <strong>di</strong> approvazione <strong>della</strong> Giuntaprovinciale senza nessuna presa d’atto ulterioreda parte del Consiglio comunale. Se silegge la sentenza con la quale il Tar ha datoragione a Policano e ha annullato la delibera <strong>di</strong>Giunta, implicitamente in alcuni passaggi consideradefinitivo il percorso <strong>di</strong> approvazionedel piano regolatore e la presa d’atto con ladelibera finale da parte <strong>della</strong> Provincia. Aggiungoche ci sono stati tre esposti nei mieiconfronti in cui era sollevato anche questoaspetto. Di uno <strong>di</strong> questi esposti ho dato letturain Consiglio comunale, e anche lì da parte deltribunale si evinceva che veniva considerataconclusa la procedura con l’approvazione daparte <strong>della</strong> Provincia e questo elemento erachiaro anche in quello che <strong>di</strong>ceva il tribunale <strong>di</strong>Urbino. In questi giorni due <strong>di</strong> quei tre espostisono stati archiviati dal tribunale <strong>di</strong> Urbino. Lo<strong>di</strong>co perché ricordo che allora <strong>di</strong>scutemmoanche questo fatto. Naturalmente non esistealcuna questione da un punto <strong>di</strong> vista civile openale, quin<strong>di</strong> credo che sia un ulteriore elemento<strong>di</strong> tranquillità per tutti.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereSerafini.ALCEO SERAFINI. Chiedo all’ing.Giovannini se la pubblicazione dell’approvazionedel piano da parte <strong>della</strong> Provincia valeanche nei confronti dei consiglieri comunali.Allora il problema che sollevava il capogruppo<strong>di</strong> An potrebbe avere anche un senso. Io vorreicautelarmi. Potrei non essere a conoscenza <strong>di</strong>tutta una serie <strong>di</strong> atti sui quali il Sindaco ci harelazionato. Il piano regolatore è un atto amministrativocomplesso, in cui si incontrano due


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 25 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliarivolontà, una del <strong>Comune</strong> e una <strong>della</strong> Provincia.Questo iter ha avuto un punto <strong>di</strong> caduta: c’èstata una sentenza che ha <strong>di</strong>chiarato nulla l’approvazioneda parte <strong>della</strong> Provincia. Ha avutoun atto <strong>di</strong> sanatoria successivo. Io, come consigliereche attualmente vado a deliberare su unpiano particolareggiato che è comunque previstoin quel piano regolatore non ho assolutamente,se non in via incidentale, tramite lepubblicazioni sugli organi deputati allo scopo,visione <strong>di</strong> questa situazione. Mettiamo un casoremoto, cioè che l’interpretazione data <strong>della</strong>convalida <strong>di</strong> un atto nullo non sia possibile,perché c’è una giurisprudenza che può stabilireanche questo. Io che adesso adotto un pianoattuativo che poi viene posto nel nulla, creo undanno nei confronti <strong>di</strong> un utente, posso esserechiamato a rispondere <strong>di</strong> questa mia deliberazione?E’ sufficiente il fatto che sia stata pubblicatao è bene che ritorni in Consiglio affinchéio <strong>di</strong>ca “non mi fido <strong>di</strong> quello che è statocitato da parte del legale <strong>della</strong> Provincia e mivoglio salvaguardare perché secondo il miomodestissimo parere la cosa on va bene”? Quin<strong>di</strong>,mi tolgo dalla contestazione e <strong>di</strong>co che nonapprovo il piano regolatore così come è statofatto e la maggioranza si assuma la responsabilitàe lo approvi. Non è un’ipotesi <strong>di</strong> poco conto.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. In quelcaso sarebbe un danno enorme, <strong>di</strong> cui il Consigliocomunale dovrebbe rispondere.ALCEO SERAFINI. So che le questioninon sono semplici, quin<strong>di</strong> i pareri saranno certamentestati dati in maniera autorevole. Chiedosolo se era sufficiente, per dare un minimo <strong>di</strong>presa visione, il fatto che sia stata pubblicata.Agli organi ufficiali del <strong>Comune</strong> è stata notificatala sentenza, così com’è stata notificatal’ulteriore deliberazione. Se i consiglieri nonhanno avuto comunicazione se non tramite lastampa, non è sufficiente questo. Se non siamotenuti ad adottare nessuna deliberazione per meva bene. Il fatto <strong>di</strong> non averne parlato in Consiglio,infatti, non mi ha obbligato ad esprimermi:vuol <strong>di</strong>re che le responsabilità se le assumonogli altri. Fino a questo momento io non homai avuto una comunicazione in tal senso.Chiedo se la pubblicazione nel Bur mi obbligain qualità <strong>di</strong> consigliere a dover richiedere laconvocazione specifica <strong>di</strong> un Consiglio affinchénon possa essere imputato <strong>di</strong> atticonsequenziali, oppure è sufficiente che la responsabilitàse la sia assunta la Giunta.Mettiamo il caso <strong>di</strong> scuola: un ricorso, eil piano regolatore non era valido. Noi oggiadottiamo questa mo<strong>di</strong>fica e si inghippa il tutto:possiamo essere chiamati a rispondere per eventualidanni? Lo chiedo perché vorrei cautelarmi.Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. Io credo <strong>di</strong> no; credo chei danni ce li chiederanno se non approviamo invia definitiva.A parte la battuta, le pubblicazioni vengonofatte per dare notizia al pubblico e voisiete anche pubblico. Qui non è venuta la sentenzadel Tar. Voi ne avete preso atto? Però èstata notificata al <strong>Comune</strong>, gli uffici si sonoattivati...ALCEO SERAFINI. Ma secondo voi, nondovevate notificarlo anche al Consiglio?Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. No, assolutamente.ALCEO SERAFINI. Se oggi chiedetel’autorizzazione alla mo<strong>di</strong>fica, non è una cosad’ufficio. Io non posso prendere una decisionese non so come sono andati i fatti.Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. Posso informare il Consigliocomunale che la Provincia con atto 29/2000 ha convalidato il precedente atto 323, chequesto atto è stato pubblicato sul Bur e che noiabbiamo fatto <strong>di</strong> nuovo l’avviso <strong>di</strong> deposito <strong>di</strong>questo atto presso la segreteria. Qui si è chiusa<strong>di</strong> nuovo la procedura.ALCEO SERAFINI. Va bene, però primanon c’era stata questa <strong>di</strong>chiarazione che adessoc’è stata da parte del <strong>di</strong>rigente dell’ufficio urbanisticae da parte del Sindaco. Io mi sentosod<strong>di</strong>sfatto perché ho avuto la notificazionedalle parole <strong>di</strong> coloro che rappresentano l’Esecutivo<strong>di</strong> questa Amministrazione che la cosa è


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 26 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariregolare. Questo mi dà sufficienti garanzie perpoter assumere la deliberazione.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Se questotranquillizza il Consiglio, si riportino a verbalele <strong>di</strong>chiarazioni del Sindaco e dell’ing.Giovannini che hanno reso edotto il Consiglioche c’è stata la delibera <strong>di</strong> convalida del Consiglioprovinciale, quin<strong>di</strong> il piano regolatore èstato ripubblicato, è regolarmente in funzione,non risultano esservi problemi <strong>di</strong> legittimità enon riteniamo si debbano adottare ulteriori attida parte del Consiglio comunale per quantoriguarda la vali<strong>di</strong>tà dello strumento “pianoregolatore”.PRESIDENTE. Pongo in votazione ilpunto 4 dell’or<strong>di</strong>ne del giorno.Il Consiglio approva con 14 voti favorevolie 5 astenuti (Foschi, Rossi, Ciampi,Fattori e Bastianelli)(Entra il consigliere Balducci:presenti n. 20)Adozione delle <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong>impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> carburantiPRESIDENTE. L’or<strong>di</strong>ne del giorno reca,al punto 5: Adozione delle <strong>di</strong>sposizioni in materia<strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> carburanti.Ha la parola il Sindaco.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Siccomeho sentito che ci sono alcuni punti interrogativisu questa delibera, ritenete che debba essereillustrata per poter essere votata? Io <strong>di</strong>rei chel’ing. Giovannini potrebbe fare la relazione,poi se è tutto a posto votiamo, altrimenti prenderemouna pausa <strong>di</strong> riflessione.PRESIDENTE. Ha la parola l’ing.Giovannini.Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. La <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong>regolamentazione degli impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionedei carburanti che vi viene proposta nascedal D. Lgs. 32 del 1998, che è noto perchéha come finalità la liberalizzazione <strong>della</strong> rete <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione dei carburanti.Qual è il senso <strong>di</strong> questo decreto? Sottrarrela realizzazione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> carburante dalregime <strong>della</strong> concessione, affidarlo al regime <strong>di</strong>una autorizzazione basato sulla comunicazionedell’interessato, cioè chi intende aprire un impianto<strong>di</strong> carburante deve essere messo in con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> poterlo comunicare semplicementeal <strong>Comune</strong>, con un certificato, conun’auto<strong>di</strong>chiarazione sua e <strong>di</strong> un tecnico abilitatoche riguar<strong>di</strong> la conformità alle norme urbanistiche,ambientali sanitarie e <strong>di</strong> sicurezza.Per poter attuare questo regime è necessarioche i Comuni facciano due operazioni.Primo, che stabiliscano la situazione degli impianti<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione esistenti. Secondo, chechiariscano quali sono le norme prevalentementeurbanistiche ed ambientali che debbonoessere rispettate per poter aprire un impianto <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> carburanti.Questo regolamento che viene propostoal Consiglio comunale è volto proprio a dareatto <strong>della</strong> ricognizione che è stata fatta sugliimpianti esistenti e chiarire a chi intendesseaprire un nuovo impianto quali sono le con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> carattere urbanistico ed ambientale.L’attività è stata così sud<strong>di</strong>visa: in unaprima fase è stato compiuto il censimento degliimpianti esistenti, per ognuno <strong>di</strong> essi è statacompiuta una verifica urbanistica, una verifica<strong>di</strong> conformità tecnica così come richiesto daldecreto e sono stati in<strong>di</strong>viduati gli impiantiincompatibili. Nella seconda fase sono statiinvece definiti i criteri, i requisiti e le caratteristichedelle aree sulle quali possono essereinstallati i nuovi impianti.Gli impianti che da questa verifica generalerisulteranno incompatibili, dovranno esseremessi in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> adeguarsi o <strong>di</strong> organizzareun piano <strong>di</strong> trasferimento. Quin<strong>di</strong>, il decretoprevede che gli impianti incompatibili abbianonotificato un avviso che spieghi dove risiedeil motivo <strong>di</strong> incompatibilità e questi, entrotrenta giorni devono fare la loro proposta al


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 27 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliari<strong>Comune</strong>, dopo<strong>di</strong>ché scattano 18 mesi per lachiusura o per il trasferimento.Rispetto al censimento degli impianti <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> carburanti esistenti nel comune,oggi risultano presenti 8 impianti, 3 stazioni<strong>di</strong> servizio, una stazione <strong>di</strong> riferimento e 4chioschi. Questa è una classificazione che derivada una legge regionale. I chioschi sono quelliche hanno semplicemente l’impianto <strong>di</strong>erogazione carburanti e il chioschetto o lapensilina; le stazioni <strong>di</strong> rifornimento hannoanche dei servizi al mezzo; nelle stazioni <strong>di</strong>servizi è possibile realizzare servizi al mezzo eanche ai clienti. Ad esempio, l’ultimo impiantoApi nella circonvallazione è una stazione <strong>di</strong>servizio: infatti lì vi sono servizi come un bar ecome il lavaggio e cose <strong>di</strong> questo tipo.Si è poi provveduto alla verifica <strong>della</strong>compatibilità urbanistica e ambientale. Il nostropiano regolatore ha delle norme che riguardanoproprio gli impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong>carburante. Sono norme in negativo, cioè <strong>di</strong>conoquali non vanno bene e quelli che non vannobene sono gli impianti del Mercatale. Se non loavesse detto il piano regolatore, c’è una leggeregionale che comunque <strong>di</strong>ce che non è possibilerinnovare quelle che allora erano le concessioni,agli impianti siti in zona A, cioè nei centristorici. E secondo il piano regolatore vigente,ma anche secondo quello precedente, ilMercatale è zona A. Da questa verifica risultaquin<strong>di</strong> che i due impianti del Mercatale sonoincompatibili dal punto <strong>di</strong> vista urbanistico.Sono incompatibili anche da un punto <strong>di</strong> vistaambientale perché il Mercatale è vincolato conla 1497 e questo è un altro elemento <strong>di</strong> incompatibilità.E’ stata fatta una verifica dal punto <strong>di</strong>vista <strong>della</strong> sicurezza stradale confrontando lasituazione degli impianti con il co<strong>di</strong>ce <strong>della</strong>strada e chiedendo agli enti gestori delle stradeun parere. Da questa verifica è emerso che gliimpianti che si trovano lungo le strade statali eprovinciali sono compatibili con il co<strong>di</strong>ce <strong>della</strong>strada; quelli che si trovano lungo le stradestatali, pur essendo compatibili risultano tolleratidall’Anas in base a una circolare del 1973.Tollerati significa che hanno delleproblematiche. Alcune <strong>di</strong> queste problematichepossono essere eliminate con interventi sull’impianto,altre riguardano la strada, quin<strong>di</strong>non possono essere eliminate con interventisull’impianto. Ad esempio, l’impianto in corso<strong>di</strong> ristrutturazione lungo la statale 423 vicino albivio <strong>di</strong> Pian dei Canonici risulta tollerato perchésu strada a forte pendenza, però è chiaro chelì la strada è quella. Quin<strong>di</strong>, tutti gli impiantilungo le strade statali risultano tollerati.La valutazione che abbiamo fatto anchedopo aver sentito sia i tecnici dell’Anas cheregionali, è <strong>di</strong> riconoscere che queste valutazionisono interne all’Anas, cioè è una circolarevalida per l’Anas, non è legge nei confronti del<strong>Comune</strong>. Siccome questi impianti sono comunquein regola con il co<strong>di</strong>ce <strong>della</strong> strada,sono tutti compatibili.Un’ultima verifica è stata fatta con lenorme <strong>di</strong> prevenzione incen<strong>di</strong>. In questo caso ivigili del fuoco ci hanno espresso i pareri favorevolisu tutti. Una verifica <strong>di</strong> sicurezza sanitaria-ambientaleè stata chiesta alla Asl che perònon ci ha risposto. Qui si è aperta una corrispondenzafra noi e la Asl la quale ha trasmessoal <strong>Comune</strong> dei prospetti da far riempire aigestori degli impianti i quali si sono rifiutati <strong>di</strong>riempirli. E’ intervenuto un nuovo decreto cheha eliminato questa verifica da quelle obbligatorieda fare. Il regolamento che noi proponiamonon tiene conto <strong>di</strong> questa situazione, se nonper <strong>di</strong>re che, una volta avviata questaregolamentazione, entro un anno la Asl ci devegarantire sulla sicurezza sanitaria: trovi lei ilmodo, ma non possiamo restare con questodubbio.Nella seconda fase si è invece provvedutoad in<strong>di</strong>viduare i criteri e i requisiti chedevono avere le aree per l’apertura dei nuoviimpianti. Occorre inquadrare bene questaregolamentazione nel processo <strong>di</strong>liberalizzazione degli impianti il quale prevedeche per aprire un nuovo impianto bisogna chiudernetre. Questo ci fa capire che molto <strong>di</strong>fficilmenteassisteremo all’apertura <strong>di</strong> nuovi impianti,anzi la legge spinge verso la chiusura <strong>di</strong>quelli esistenti, specialmente dei più piccoli,per creare un minor numero <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong>maggiore <strong>di</strong>mensione.Sostanzialmente, queste norme perl’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> aree su cui poter aprirenuovi impianti sono quelle che ci interessano


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 28 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliarinon tanto per ipotetici nuovi impianti quantoper vedere se è possibile risolvere il trasferimentodei due impianti che sono a Mercatale.Siccome già la legge regionale prevedeva l’impossibilità<strong>di</strong> rinnovo delle concessioni agliimpianti del Mercatale e siccome noi ci siamoaccorti subito che avevano questo requisito <strong>di</strong>incompatibilità, abbiamo fatto anche degli incontripreliminari con le compagnie <strong>di</strong> ban<strong>di</strong>erache esercitano al Mercatale per acquisire daloro delle proposte. Le proposte sono state peròdel tutto inadeguate, nel senso che erano <strong>di</strong>chiudere al Mercatale per trasferirsi sotto lemura <strong>di</strong> Urbino in un altro punto, quin<strong>di</strong> noncambiava assolutamente niente, se non altroperché anche sotto le mura <strong>di</strong> Urbino c’è unvincolo ambientale. Non erano proposte accettabilida un punto <strong>di</strong> vista urbanistico né secondoi vincoli ambientali che noi abbiamo. Probabilmentec’è anche l’idea <strong>di</strong> non scoprire lecarte, cioè i gestori <strong>di</strong> questi impianti hannosicuramente già in mente un piano che però siriservano <strong>di</strong> tirar fuori solo nel momento in cuisaranno costretti dalla procedura a farlo.Quali sono le aree su cui, secondo ilnostro piano regolatore, è possibile aprire nuoviimpianti? Vengono escluse le aree, che ingenerale sono tutelate con vincolo <strong>di</strong> tutelaintegrale od orientata, con l’eccezione dellearee prospicienti le strade statali e provinciali,in particolare ai margini del parco urbano.Bisogna fare riferimento mentalmente alla stradastatale per Pesaro, a quella per Fermignanoo alla provinciale per Gadana. Ai margini delparco urbano significa a valle del tiro a segno,a valle <strong>della</strong> zona <strong>della</strong> fornace. Questa prescrizionevale per gli impianti <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni,quin<strong>di</strong> per le stazioni <strong>di</strong> servizio, almenonoi l’abbiamo interpretato così. Siccome lanorma parla <strong>di</strong> stazioni <strong>di</strong> servizio, e qui c’ètutta una classificazione precisa a livello regionale,siamo certi che questa prescrizione valeper le stazioni <strong>di</strong> servizio. Con questo regolamentochiariamo che la norma non va applicataalle stazioni <strong>di</strong> rifornimento e ai chioschi cheinvece possono trovare la loro localizzazioneanche più vicino alla città, sempre lungo lestrade provinciali e statali. In questo modo<strong>di</strong>amo un’interpretazione corretta <strong>della</strong> normadel piano regolatore, quin<strong>di</strong> non ci scostiamodai criteri informatori dello strumento urbanisticogenerale.Avremmo potuto in<strong>di</strong>viduare eperimetrare esattamente le aree. Abbiamo ritenuto<strong>di</strong> non farlo per i pericoli che innescaquesto fatto in or<strong>di</strong>ne al valore <strong>di</strong> mercato dellearee, alla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> acquisizione anche daparte delle compagnie. Quin<strong>di</strong> abbiamo preferitoorganizzare un piano che sulla base dellein<strong>di</strong>cazioni del Prg le riba<strong>di</strong>sce, le precisa ein<strong>di</strong>ca quali sono le <strong>di</strong>rettrici lungo cui si puòaprire una stazione <strong>di</strong> servizio, ma non abbiamoperimetrato esattamente le aree.Abbiamo poi definito quali sono le norme<strong>di</strong> intervento qualora sia praticabile la strada<strong>di</strong> una delocalizzazione degli impianti delMercatale oppure l’apertura <strong>di</strong> una nuova stazione<strong>di</strong> servizio o <strong>di</strong> rifornimento. Per farequesto ci siamo basati sui dati regionali e anchesull’esperienza fatta recentemente con la stazione<strong>di</strong> servizio dell’Api. I parametri che voitrovate — rapporto <strong>di</strong> copertura massimo undecimo; altezza massima per le costruzioniaccessorie 4 metri ecc. — sono i dati riferiti aquell’impianto lì.Ci sono delle norme che riguardano poigli accessori. Gli accessori possono essere a<strong>di</strong>bitianche a funzioni commerciali o artigianalilegate al mezzo o ai servizi che si possonooffrire alla clientela. Questi accessori possonoessere realizzati fuori delle fasce <strong>di</strong> rispettodelle strade secondo certi parametri che seguonola vita dell’impianto. Quin<strong>di</strong>, se l’impiantodovesse trasferirsi, gli accessori dovranno esseredemoliti e dovrà essere ricomposta l’integrità<strong>della</strong> situazione. Questi accessori, anchecome orario <strong>di</strong> apertura seguono la vita dell’impianto:a meno che ci siano impianti self-service,quin<strong>di</strong> aperti in continuazione potranno essereaperti soltanto nell’orario <strong>di</strong> apertura dell’impianto.Questi sono criteri che fanno parte <strong>di</strong>in<strong>di</strong>cazioni che ci ha mandato la Regione chevalgono più o meno dappertutto.Il regolamento spiega quali sono le modalità<strong>di</strong> presentazione <strong>della</strong> domanda <strong>di</strong> autorizzazione.Pensiamo che in questo modo chivoglia trasferire o aprire un nuovo impiantoabbia in mano tutti gli elementi <strong>di</strong> carattereurbanistico e ambientale per poter fare la sua


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 29 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariautocertificazione. Abbiamo anche chiaritoquali sono i documenti che devono accompagnarequesta domanda. La legge prevede che seil <strong>Comune</strong> non contesta la richiesta <strong>di</strong> autorizzazioneentro 90 giorni, l’autorizzazione siintende assentita.Una volta approvato questo regolamento,il passo successivo sarà quello <strong>di</strong> notificareai gestori degli impianti incompatibili tale incompatibilità,e loro avranno 30 giorni perproporre un piano <strong>di</strong> adeguamento o un piano <strong>di</strong>trasferimento.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereFattori.GABRIELE FATTORI. Anzitutto chiedo seè possibile sapere qual è la data precisa in cui èstato formulato questo regolamento. C’è scritto“aprile 2000” e quin<strong>di</strong> chiedo <strong>di</strong> sapere il giorno,perché con i tempi espressi dal primo decretoe con le proroghe concesse dal secondo cistiamo “a pelo”, come si <strong>di</strong>ce.Al terzo comma dell’art. 2 del regolamento,si <strong>di</strong>ce: “A tutti i titolari degli impiantirisultanti incompatibili con il sito evidenziatinella cartografia in allegato 1 verrà notificatatale situazione al fine dell’adeguamento o deltrasferimento dell’impianto stesso”. Vorrei sapere,dal momento che si <strong>di</strong>ce anche che bisognare<strong>di</strong>gere un progetto entro 30 giorni eprocedere ad attuarlo entro 24 mesi — i tempisono quin<strong>di</strong> davvero ristretti — se sono statepreviste o date delle garanzie — ad esempio un<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> prelazione — a quegli impianti chedovranno smantellare, per poter costruire primaloro <strong>di</strong> altri nelle aree dove invece è concessosecondo il Prg, altrimenti potrebbero trovarsinella situazione <strong>di</strong> dover demolire da unaparte e <strong>di</strong> non poter ricostruire dall’altra, perchéinvece <strong>della</strong> Herg la Shell o la Fina ci hanno giàcostruito. Potrebbero insomma trovarsi senzalavoro, in mezzo a una strada.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereMechelli.LINO MECHELLI. Avevo manifestato alSindaco qualche perplessità o comunque lanecessità <strong>di</strong> qualche chiarimento in merito allaproposta <strong>di</strong> deliberazione. In particolare chiedereiall’ing. Giovannini: nei confronti dei dueimpianti del Mercatale che sono incompatibili,quali sono le garanzie?Ieri sera ho fatto doverosa visita agliimpianti del Mercatale per sapere dal rapporto<strong>di</strong>retto con gli interessati come stanno le cose.Mi preoccupa meno l’Api, perché <strong>di</strong> recente haaperto un altro servizio, una stazione sullacirconvallazione, quin<strong>di</strong> con molta probabilitànon ha altri interessi <strong>di</strong> aprire servizi ma c’èproprio la necessità <strong>di</strong> impiegare gli addetti inquella stazione. Invece nella prima stazione, laHerg, ormai la gestione avviene da una generazionee mezza: quali sono le garanzie? Quelloche mi ha più preoccupato è che lui non sa nulla<strong>di</strong> questo regolamento e del suo destino. Ilsingolo è importante quanto tanti, e in particolarenella circostanza si tratta <strong>di</strong> una generazionee mezza e oggi quella persona sarebbe sicuramentein <strong>di</strong>fficoltà nell’occupazione futura.L’ing. Giovannini può fornire qualcheelemento? Il regolamento, per quanto è statospiegato non fa una piega, però in questo casoparticolare desta qualche preoccupazione. Eventualmentechiedo anche <strong>di</strong> poter rinviare ladecisione, se non ci sono scadenze tassative, aduna prossima riunione per avere qualche ulterioreelemento e un contatto <strong>di</strong>retto con l’attualegestore.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereTorelli.LUIGI TORELLI. Vorrei sapere se ci sonostati contatti con i due gestori dei <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong>Borgo Mercatale, per le garanzie <strong>di</strong> cui parlavanosia Mechelli che Fattori. E’ giusto che prima<strong>di</strong> procedere si conosca bene tutta la situazione,anche se da un punto <strong>di</strong> vista <strong>della</strong> legge e delregolamento penso che giustamente i due <strong>di</strong>stributoria Borgo Mercatale debbano andar viaper tanti motivi: primo, perché è una zona adaltissimo traffico anche <strong>di</strong> persone, quin<strong>di</strong> daun punto <strong>di</strong> vista <strong>della</strong> sicurezza non mi sembrache sia in perfetto or<strong>di</strong>ne, oltre al fatto che l’ing.Giovannini ricordava che siamo in una zona <strong>di</strong>centro storico ed è giusto che non ci siano,anche perché noi abbiamo sempre ragionato sulfatto che il Borgo Mercatale debba essere rivi-


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 30 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliarisitato, soprattutto adesso che sono iniziati ilavori <strong>della</strong> Data, perché in prospettiva, con uncorso <strong>di</strong> idee bisognerà ripensare a tutta lafunzionalità <strong>della</strong> zona. Quin<strong>di</strong>, penso che giàda ora possiamo cominciare a lavorare in questosenso, allontanando i <strong>di</strong>stributori. Se in unoci sono delle idee bisogna verificare. Quin<strong>di</strong>,anch’io chiedo all’ing. Giovannini quale tipo <strong>di</strong>garanzia ci possa essere nel momento in cuidovessimo approvare questo piano che l’Apiaccetta ma che l’Herg non conosce. Sono obbligati,e quali sono gli strumenti che il <strong>Comune</strong>ha per eventualmente far rispettare questo regolamento?Dato che gli impianti a gas sono ormaimolto <strong>di</strong>ffusi, chiedo se nel regolamento e nelpiano sia possibile pensare a un impianto cheabbia anche la <strong>di</strong>stribuzione del Gpl, dato chequesto tipo <strong>di</strong> impianto è molto <strong>di</strong>ffuso.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereViolini Operoni.LEONARDO VIOLINI OPERONI. Dal punto<strong>di</strong> vista <strong>della</strong> valutazione generale non puòche essere positiva, in quanto si va verso unarazionalizzazione obbligatoria <strong>della</strong> situazioneitaliana dal punto <strong>di</strong> vista <strong>della</strong> presenzasovra<strong>di</strong>mensionata degli impianti <strong>di</strong> carburante,anche nel rispetto <strong>di</strong> norme <strong>di</strong> garanzia e <strong>di</strong>sicurezza, soprattutto in vicinanza <strong>di</strong> centriabitati, se non al loro interno.Mi associo a quanto detto in precedenzasulle garanzie, in quanto si sa benissimo chequando si va a parlare con aziende, soprattuttopetrolifere, che sono potenti da un punto <strong>di</strong>vista economico e politico, garanzie sul rispetto<strong>di</strong> queste prerogative, <strong>di</strong> queste normativein<strong>di</strong>viduate a carattere generale anche dallalegge nazionale, sono doverose.Un dubbio a titolo personale, su cui chiedouna spiegazione è il seguente. Rispetto aiparametri presi in considerazione per la <strong>di</strong>chiarataincompatibilità dei due <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> BorgoMercatale e per l’analoga considerazionefatta a suo tempo allorché fu chiuso il <strong>di</strong>stributoreApi all’uscita <strong>di</strong> Porta Santa Lucia, qual èil grado <strong>di</strong> applicabilità o <strong>di</strong> non applicabilitàper l’impianto sito in via Gramsci rispetto allapresenza in zona A o meno, rispetto alla presenza<strong>di</strong> esercizi commerciali e uffici e rispetto auna presenza veicolare e pedonale non certolimitata riguardo a un piano stradale con scarsospazio? Da tener presente anche la futura costruzionedel parcheggio interrato <strong>di</strong> SantaLucia.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereSerafini.ALCEO SERAFINI. Premetto <strong>di</strong> non averletto il decreto istitutivo <strong>di</strong> questaregolamentazione, però in parte, con l’ausiliodell’ing. Giovannini prima e degli interventipoi, ho capito che c’è una ristrutturazione nazionalesu tutti gli interventi dei gestori <strong>di</strong>carburanti.Una nota che bisognerebbe esprimere inor<strong>di</strong>ne al regolamento, è quella <strong>di</strong> una eventualità,forse anche remota, nel caso <strong>di</strong> più domandein territori limitrofi. Come regolamentare lapreferenza all’inse<strong>di</strong>amento?La seconda osservazione sulla quale si ègià <strong>di</strong>battuto, quella sui gestori e sulle pompeesistenti, ha una normativa mi fa rimanere unpo’ perplesso. Giustamente il consigliereMechelli ha detto che non si tratta <strong>della</strong> grandegestione sulle autostrade o <strong>di</strong> società che possonotrovare allocazione in maniera tranquillaanche altrove, per cui l’elemento <strong>della</strong>conduzione dell’impianto assume un rilievominore. In questi casi le persone che gestisconogli impianti, soprattutto del Mercatale, hannoquella come unica attività. Una domanda chemi sono posto e che vorrei porre anche all’ing.Giovannini è questa: la normativa è tassativa?Cioè, su quelle situazioni esistenti <strong>di</strong>chiara ched’imperio possono essere abbattute? A fronte<strong>di</strong> una normativa che ha previsto ad<strong>di</strong>rittura,con i condoni e<strong>di</strong>lizi, degli scempi che sonosotto gli occhi <strong>di</strong> tutti, in cui non si è neancheconsiderato se quella era la casa <strong>di</strong> prima abitazioneo secondaria ma solo all’esistenza, inquesto caso è bene che il regolamento prevedauna prelazione nei confronti <strong>di</strong> questi signori.Andrebbe anche bene — non so se la legge lopermetta — in<strong>di</strong>viduare un eventuale indennizzonei confronti <strong>di</strong> coloro che per leggefossero necessitati ad abbandonare questo tipo<strong>di</strong> attività. Io conosco come tutti voi i gestori <strong>di</strong>


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 31 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliaricui si parla, sono ancora molto giovani. Sarebbequin<strong>di</strong> bene fare un punto <strong>di</strong> riflessione suquesta situazione anche alla luce delle considerazioniche ho fatto prima, perché non semprela legge è così tassativa da recidere alla ra<strong>di</strong>cequalsiasi situazione che finora ha avuto la giustacollocazione. Potrebbe anche essere ripensatoil tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stributore, perché questo “cappello”enorme <strong>di</strong> fronte ai Torricini in effettinon è granché. Però, un’attenzione superiore aquelli che attualmente vivono <strong>di</strong> questo lavoro,secondo me Urbino la deve porre. Questa è unapreoccupazione alla quale mi associo.Così come non vedrei <strong>di</strong> cattivo auspicioil fatto che la regolamentazione fosse più puntualeanche nel caso <strong>di</strong> eventualità <strong>di</strong> più domandeper la stessa area o per aree limitrofe,perché è vero che i <strong>di</strong>stributori devono esserealmeno a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> due chilometri l’uno dall’altro,ma potrebbe anche accadere che dueconfinanti facciano la stessa domanda. Qual è ilcriterio per cui si dà la concessione a Tizio e nona Caio? Visto che è un regolamento, il regolamentoviene proprio ad esistere per <strong>di</strong>rimere lequestioni che nascono in interpretazione allenorme. Secondo me noi dovremmo fare unosforzo anche per questo.PRESIDENTE. Ha la parola l’ing.Giovannini.Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. Rispetto ai termini previstidal decreto ci tranquillizza il fatto che nonsono perentori. Il decreto l’abbiamo trasmessoper il Consiglio comunale nei primi giorni <strong>di</strong>maggio. Non essendo termini perentori il Consigliocomunale può comunque deliberare. Ildecreto prevede anche l’intervento sostitutivo<strong>della</strong> Regione e dello Stato, ma non penso cheavvenga rapidamente questa procedura.Circa la prelazione, l’esperienza <strong>di</strong> altriregolamenti in altri comuni che hanno in<strong>di</strong>viduatodelle aree è stata negativa, perché hasignificato che queste aree sono state in realtàsottratte alla <strong>di</strong>sponibilità delle compagnie <strong>di</strong>ban<strong>di</strong>era per lucrare sull’area. Noi cre<strong>di</strong>amoche sia più corretto in<strong>di</strong>care in termini generalidove possa essere aperto un <strong>di</strong>stributore, poichi vuole aprire un <strong>di</strong>stributore si procura <strong>di</strong>rettamenteun’opzione, la <strong>di</strong>sponibilità dell’area echiede l’autorizzazione al <strong>Comune</strong> secondoquello che prevede il decreto.Le stesse compagnie <strong>di</strong> ban<strong>di</strong>era con cuici siamo incontrati più volte e a cui abbiamodato anche dei termini — mi riferisco alla Herge all’Api — per avere da loro delle proposte,secondo me non vogliono scoprire le loro proposte,proprio perché c’è un regime concorrenzialemolto forte, quin<strong>di</strong> solo quando sarannomesse con le spalle al muro, cioè con la notificadel fatto che quell’impianto è incompatibilecominceranno a muoversi ufficialmente e ascoprire le loro proposte. Fino adesso la propostache ci hanno fatto è irricevibile, tanto valelasciarli dove sono. Se dobbiamo trasferirequesto impianti da dove sono a sotto le muradavanti al tennis credo che sia uno spreco <strong>di</strong>denaro. Oltretutto l’impianto costa: occorrono800-1.000 milioni per fare un nuovo impianto.I contatti con i gestori ci sono stati, perchéanche in base alla legge regionale previgentequesti impianti dovevano andarsene poiché sonoin centro storico e in zona vincolata con la1497.Il piano regolatore vigente conferma questasituazione, e d’altra parte tutte le volte chei vari Consigli comunali hanno <strong>di</strong>scusso delMercatale, l’hanno fatto nei termini <strong>di</strong> toglierele macchine, <strong>di</strong> togliere gli impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionee <strong>di</strong> trovare soluzioni alternative.Noi abbiamo convocato i rappresentantidelle compagnie, <strong>di</strong>cendo “prima che noi avviamoformalmente la procedura, <strong>di</strong>teci voi seci sono delle aree”. Però non è nel loro interesso<strong>di</strong>rlo, in questo momento. Abbiamo loro datoanche un termine, perché giocano sul fatto <strong>di</strong>mandare le cose per le lunghe. Si tratta <strong>di</strong> fareuna scelta, e il <strong>Comune</strong> si deve dotare <strong>di</strong> unregolamento. A meno che non vada a contrad<strong>di</strong>rele scelte che ha sempre propugnato <strong>di</strong>togliere le macchine dal Mercatale e conseguentementeanche gli impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzioneoggi il piano regolatore prevede l’incompatibilità<strong>di</strong> questi impianti.Dove possono andare questi impianti? Cisono possibilità, a giu<strong>di</strong>zio dell’ufficio, sialungo la strada per Gadana sia lungo la strada423, però dovete ragionare con la logica <strong>della</strong>liberalizzazione innescata da questo decreto,


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 32 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariche è una logica <strong>di</strong> mercato rigida, stretta.Aprire un impianto significa fare un investimento<strong>di</strong> più <strong>di</strong> un miliardo. Le compagne <strong>di</strong>ban<strong>di</strong>era lo fanno solo se hanno garantito almenoun milione o due milioni <strong>di</strong> litri venduti,altrimenti se ne vanno per conto loro. Quin<strong>di</strong> siporranno dei problemi da questo punto <strong>di</strong> vista.La mia impressione è che queste duecompagnie <strong>di</strong> ban<strong>di</strong>era non vogliano scoprire lecarte, ma <strong>di</strong> più non so cosa <strong>di</strong>rvi. Noi ci siamointeressati e al limite se la proposta venuta daloro fosse stata accettabile, magari in un’areache avesse un altro vincolo, lontana dal centrostorico, probabilmente saremmo qui a <strong>di</strong>scutere<strong>di</strong> una mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> un vincolo, però questonon è stato, quin<strong>di</strong> dobbiamo aspettare che siaavviata la procedura. La procedura <strong>di</strong>ce che,una volta riconosciuta l’incompatibilità, la notifichiamoe loro hanno 30 giorni per rispondercicon un piano, che può essere <strong>di</strong> smantellamento,<strong>di</strong> adeguamento — ma in questo casonon esiste adeguamento al fatto che è centrostorico — oppure un piano <strong>di</strong> trasferimento chedeve essere realizzato in 18-24 mesi. Dipendedal fatto che noi ci consideriamo capoluogo <strong>di</strong>provincia o no. Se siamo capoluogo <strong>di</strong> provinciasono 18 mesi, altrimenti 24.Per quello che riguarda l’indennizzo, lalegge non lo prevede. Purtroppo è una logica <strong>di</strong>mercato quella che guida questaliberalizzazione.Per il <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> via Gramsci, quellanon è zona A. Zona A sono il centro storicodentro le mura e il Mercatale fino alle ultimecase <strong>della</strong> Raganaccia che è già fuori. ViaGramsci è in zona <strong>di</strong> completamento. Per tuttigli altri, nell’allegato al regolamento trovate lazonizzazione, che è significativa per capire checosa si può fare.Capisco che anche quello <strong>di</strong> via Gramscidà dei problemi alla circolazione. Stiamo attenti,perché secondo me già ci pesa il problemache solleviamo al Mercatale. Teniamo presenteche nel comune <strong>di</strong> Urbino non ci possono staretanti <strong>di</strong>stributori, secondo i parametri che guidanola localizzazione <strong>di</strong> questi impianti, quin<strong>di</strong>abbiamo preferito fare un regolamento cheinterpreta in modo elastico le norme del pianoregolatore le quali parlano <strong>di</strong> prescrizioni perstazioni <strong>di</strong> servizio. Siccome questo corrispondealla tipologia <strong>di</strong> impianto più grande, noiabbiamo detto “queste prescrizioni le limitiamoalle stazioni <strong>di</strong> servizio, interpretando chele tipologie più piccole non incorrano in questa<strong>di</strong>fficoltà. In questo modo abbiamo dato percompatibili tutti gli impianti minori, quin<strong>di</strong>abbiamo proceduto con la logica <strong>di</strong> una letturaelastica, altrimenti ci troveremmo con ancorapiù problemi.Alla fine <strong>di</strong> questa manovra il rischio èche ad Urbino ci siano meno <strong>di</strong> sei <strong>di</strong>stributoriche è il minimo previsto nel piano regionalevarato negli anni ’90.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereViolini Operoni.LEONARDO VIOLINI OPERONI. Lo spiritodel mio intervento era riferibile a questioniimportanti ma sicuramente marginali, quin<strong>di</strong>non quella <strong>della</strong> presenza o meno in zona A oquella <strong>della</strong> presenza o meno <strong>di</strong> un certo traffico,ma quella <strong>della</strong> sicurezza, quin<strong>di</strong> <strong>della</strong> presenza,collocazione <strong>di</strong> quel <strong>di</strong>stributore inun’area specifica, che peraltro ha portato —non so se con le stesse motivazioni — in tempinon remoti alla soppressione <strong>di</strong> quello fuoriPorta Santa Lucia. Io domandavo soltanto se,data la presenza cospicua <strong>di</strong> persone che transitanoa pie<strong>di</strong>, data la presenza <strong>di</strong> attività commerciali,<strong>di</strong> uffici e, in un secondo momento, <strong>di</strong>un parcheggio interrato, le questioni <strong>di</strong> sicurezzasi potevano considerare garantite, risolte inprospettiva attuale ma soprattutto in prospettivafutura, quin<strong>di</strong> anche con un aumento delparco circolante e <strong>della</strong> pedonalizzazione <strong>della</strong>zona.Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. Oggi quel <strong>di</strong>stributore,dal punto <strong>di</strong> vista tecnico è in regola. Quandoparliamo <strong>di</strong> sicurezza parliamo <strong>di</strong> tutti i collau<strong>di</strong>che fanno i vigili del fuoco ecc. Noi ci siamolimitati a chiedere il parere dell’ufficio stradedel <strong>Comune</strong>, poiché quella è una strada comunale.Il <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> Santa Lucia aveva unhan<strong>di</strong>cap in più: si trovava all’incrocio, suun’area non <strong>di</strong> proprietà, in una zona vincolatacon la 1497. Lì si è ottenuto un buon risultato,chiudendo quello e facendo aprire quello in via


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 33 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariDi Vittorio. Quello <strong>di</strong> via Gramsci sarebbemolto più <strong>di</strong>fficile trasferirlo.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereFattori.GABRIELE FATTORI. ...garanzie che possonoessere date a quelle persone? Non esistono?Il rischio è che smantellando questi altricostruiscano nelle zone consentite e che questisi ritrovino in mezzo a una strada.Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. E’ teorico, perché è piùfacile che le compagnie esistenti nel comune <strong>di</strong>Urbino chiudano un impianto per aprirlo aPesaro che viceversa. Siccome c’è la norma cheper aprire un nuovo impianto bisogna chiudernetre, il ragionamento che fa la compagnia è:nella regione Marche quali sono gli impiantiche mi rendono <strong>di</strong> meno? E quelli chiudono.Poi: qual è la zona che rende <strong>di</strong> più? E lì vannoa mettersi.Quin<strong>di</strong>, questa ipotesi che vengano dafuori altre compagnie per aprire nuovi impiantic’è, ma è teorica. Dobbiamo cercare <strong>di</strong> fare inmodo che i <strong>di</strong>stributori che ci sono al Mercatale,che sicuramente sono incompatibili, possanotrovare una localizzazione all’interno del nostrocomune. E anche loro cercano soluzioninelle <strong>di</strong>rettrici che vi ho detto prima. Probabilmentenon gli faremmo un piacere se questasera delimitassimo le aree.GABRIELE FATTORI. Questi <strong>di</strong>stributorivengono chiusi non perché non fatturano abbastanzama perché incompatibili con il Prg, ilregolamento...Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. No, no, attenzione: noifacciamo una verifica, ma poi c’è il ragionamentodel mercato. Tutto il decreto è in<strong>di</strong>rizzatoa ridurre del 30-40% il numero dei <strong>di</strong>stributoripresenti, per fare in modo che quelle cherestano siano gran<strong>di</strong> stazioni, tutte con selfservicepre o post pagamento, organizzate conil minor costo <strong>di</strong> personale possibile. Questa èla logica del decreto. In questa logica i piccolicentri sono quelli che ci rimetteranno, e nonhanno strumenti in mano. Se l’Agip <strong>di</strong> viaGramsci decidesse <strong>di</strong> sacrificare questa licenzaperché è più conveniente chiudere quel <strong>di</strong>stributoreper aprirne uno a Pesaro, a Fano, sullastatale, sulla Fano-Grosseto è una sua competenza.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. L’ing.Giovannini ha spiegato molto bene come èsolito fare e con puntualità, tutte le questioni ele implicazioni relative a questo problema cheè delicato e che oltretutto coinvolge una serie <strong>di</strong>aspetti <strong>della</strong> città e delle persone che ci lavorano.Di questo bisogna tenere conto, così come<strong>della</strong> riqualificazione <strong>della</strong> città che è un altroaspetto interessante. Bisognerebbe cercare <strong>di</strong>conciliare questi aspetti e non è facile, da comeabbiamo capito. Anzitutto servono i <strong>di</strong>stributori,quin<strong>di</strong> sarebbe bene che non scomparisserotutti, inoltre c’è il problema delle persone chesvolgono queste attività, quin<strong>di</strong> sarebbe beneche non chiudessero ma si trasferissero. Inoltrebisogna adeguarsi alla legge e risanare quelloche è possibile risanare. In questo senso, se siriuscisse a fare un’operazione del genere alMercatale, per tutti i <strong>di</strong>scorsi che abbiamosempre fatto sarebbe una cosa molto interessante.Però bisogna cercare <strong>di</strong> conciliare questequestioni.Le spiegazioni sono state date, mi rendoconto che è necessario approfon<strong>di</strong>re, quin<strong>di</strong>propongo che si rinvii il punto al prossimoConsiglio. Chiedo ai consiglieri che però sileggano per bene la legge perché siamo giàfuori e quin<strong>di</strong> c’è anche un problema <strong>di</strong> responsabilitàin quanto il regolamento prima o poibisogna approvarlo. Se c’è bisogno si possonoapprofon<strong>di</strong>re le questioni con l’ing. Giovanninie con chi in ufficio ha seguito in modo moltopuntuale queste cose, inoltre si potrebbe ancheapprofon<strong>di</strong>re con i capigruppo in Commissione.Fatta questa ricognizione noi ci occuperemmo<strong>di</strong> un’altra questione nel modo dovuto,perché non possiamo interferire: cercare <strong>di</strong>capire le intenzioni <strong>di</strong> queste aziende, nel sensoche se si vedesse l’intenzione <strong>di</strong> mantenerel’attività saremmo tutti più tranquilli. Noi faremoquesto, i consiglieri cerchino <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>requeste cose riunendo anche la Commissionese necessario, però al prossimo Consiglio


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 34 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliaribisognerebbe arrivare a una determinazione.Se siete d’accordo in questi termini, propongoil rinvio.PRESIDENTE. Pongo in votazione laproposta <strong>di</strong> rinvio con l’impegno che alla prossima<strong>seduta</strong> si procederà alla sola votazione.Il Consiglio approva all’unanimitàAssegnazione <strong>di</strong> un appezzamento <strong>di</strong> terrenointerno al P.I.P. <strong>di</strong> Canavaccio allaDitta TecnoA s.r.l.PRESIDENTE. L’or<strong>di</strong>ne del giorno reca,al punto 6: Assegnazione <strong>di</strong> un appezzamento<strong>di</strong> terreno interno al P.I.P. <strong>di</strong> Canavaccio allaDitta TecnoA s.r.l..Ha la parola l’ing. Giovannini.Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. Recentemente abbiamofatto una serie <strong>di</strong> assegnazioni, fra cui una alla<strong>di</strong>tta TecnoA. Si tratta <strong>di</strong> un lotto che potrebbeavere un ampliamento <strong>di</strong> terreno su un’areasempre interna al perimetro del Pip <strong>di</strong>Canavaccio ma non e<strong>di</strong>ficabile, perché c’è unafascia <strong>di</strong> rispetto del fiume Metauro <strong>di</strong> 60 metriche è la fascia minima <strong>di</strong> rispetto. La <strong>di</strong>ttaTecnoA ha chiesto, prima <strong>di</strong> fare il contratto perla precedente assegnazione, per non dover faredue atti, <strong>di</strong> avere un’integrazione <strong>di</strong> circa 1.000metri, perché una quota <strong>di</strong> questa fascia <strong>di</strong>terreno sarebbe utile come area <strong>di</strong> manovra delcapannone che deve costruire.La proposta che fa l’ufficio è <strong>di</strong> accettarequesta richiesta. Il prezzo del terreno è limitato,questa volta, all’incidenza dei costi <strong>di</strong>acquisizione, perché non possiamo <strong>di</strong>re <strong>di</strong> pagareoneri <strong>di</strong> urbanizzazione visto che èine<strong>di</strong>ficabile.Si propone quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> cedere alla <strong>di</strong>ttaTecnoA un ulteriore appezzamento <strong>di</strong> terreno<strong>di</strong>stinto al catasto al foglio 227, n. 1044, <strong>della</strong>superficie complessiva <strong>di</strong> circa 1.050 metri alprezzo <strong>di</strong> £. 16.736 al metro quadrato per untotale <strong>di</strong> 17,5 milioni circa. Poi sarà fatto un tipo<strong>di</strong> frazionamento a carico <strong>della</strong> <strong>di</strong>tta e si preciseràesattamente l’entità.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereFoschi.ELISABETTA FOSCHI. L’ing. Giovanniniha detto che la TecnoA aveva fatto richiesta <strong>di</strong>assegnazione <strong>di</strong> questo ulteriore appezzamento,seppure non e<strong>di</strong>ficabile, già con la prima domanda<strong>di</strong> assegnazione?Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. No, dopo.ELISABETTA FOSCHI. Invece, in riferimentoa quanto proposto questa sera, anche insede <strong>di</strong> capigruppo era venuta fuori la stessaconsiderazione, là dove, nel corpo <strong>della</strong> deliberasi <strong>di</strong>ce che questo terreno verrà utilizzato perla manovra dei Tir e per il deposito dei materialisemilavorati. In sede <strong>di</strong> capigruppo è stato dettoche la TecnoA fa semilavorati in legno cheprobabilmente non staranno all’aperto, quin<strong>di</strong>non so cosa intendano per “deposito <strong>di</strong> materialisemilavorati”, non so neanche se la <strong>di</strong>tta loabbia specificato nella richiesta.Vorrei avere delucidazioni in questo senso,in modo che “deposito” non voglia <strong>di</strong>re lacostruzione <strong>di</strong> un qualsiasi ricovero, anche minimo,anche essenziale, però presente.Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. Concordo con le preoccupazionidel consigliere Foschi, nel senso chequesti depositi all’aperto poi non sono mai cosemolto belle a vedersi, quin<strong>di</strong> se il Consigliocomunale vuol dare un in<strong>di</strong>rizzo, sarebbe opportuno.Deposito all’aperto in una zona cheper <strong>di</strong> più è <strong>di</strong> vincolo per il fiume... Penso cheil Consiglio possa benissimo dare un in<strong>di</strong>rizzo.PRESIDENTE. Il Consiglio è d’accordoa dare l’in<strong>di</strong>rizzo ad usare questa zona solocome piazzale per le manovre? E’ sufficientetogliere alcune parole dalla proposta <strong>di</strong> delibera.GABRIELE FATTORI. Vorremmo capiresegnatamente che cosa si intende per “deposito


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 35 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliari<strong>di</strong> materiali semilavorati”, perché se sono lavoratiche possono depositarsi a cielo aperto stabene.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereViolini Operoni.LEONARDO VIOLINI OPERONI. Se hocapito bene, la proposta sarebbe quella <strong>di</strong> porrecome in<strong>di</strong>rizzo il fatto che la TecnoA sia obbligataa utilizzare questi mille metri soltanto permovimento mezzi. Se fosse così, vorrei saperedall’ing. Giovannini quali specifiche nella richiesta<strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> questo terreno la stessa<strong>di</strong>tta TecnoA ha in<strong>di</strong>cato.Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. In questo momento nonglielo so <strong>di</strong>re. Se vogliamo rinviare, possotornare con la richiesta specifica.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereMechelli.LINO MECHELLI. Chiedo <strong>di</strong> precisarequale utilizzo l’azienda vuol fare <strong>di</strong> questospazio. Molte volte si prestano questi piazzali adeposito <strong>di</strong> rifiuti, scarti ecc. Chiedo <strong>di</strong> integrarela proposta con qualche limitazione nel senso<strong>di</strong> <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> deposito <strong>di</strong> scarti, <strong>di</strong> rifiuti ecc.ma non metterei a un’azienda produttiva laccie lacciuoli per quanto riguarda esigenze <strong>di</strong>carattere produttivo. Quin<strong>di</strong>, movimento per imezzi, deposito <strong>di</strong> prodotti lavorati dall’azienda:se chiede <strong>di</strong> appoggiare i prodotti è perchéha quell’esigenza. Noi glielo proibiamo? Alloranon interesserebbe più lo spazio. Però qualchelimitazione per quanto riguarda scarti erifiuti si può mettere.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereSerafini.ALCEO SERAFINI. Chiedo chiarimentiall’ing. Giovannini sulla tipologia del terreno,perché si parla <strong>di</strong> terreno non e<strong>di</strong>ficabile. Per ilfatto che non rientri nei canoni urbanistici, inaltre situazioni avevamo posto vincoli alla proprietà?E’ chiaro che non può esserci situazione<strong>di</strong> stoccaggio per materiali inquinanti, però il<strong>Comune</strong> può dare una limitazione per un terrenoche è previsto in una situazione <strong>di</strong> questogenere? Questo terreno può essere a<strong>di</strong>bito aspazio <strong>di</strong> manovra e la bicicletta non ce la possodepositare, se deposito un bancale non ce loposso depositare? Questo non tanto nell’affermazioneche il Consiglio comunale va a darema nella risposta che viene ad essere adeguatao meno. Possiamo porre questo tipo <strong>di</strong> limitazione?Se alieniamo un terreno che rientra nellepertinenze, questo si avvarrà <strong>della</strong> pertinenzaper tutto ciò che è collaterale alla produzione ead altre cose. In particolare sarà per lo spazio <strong>di</strong>manovra, ma se dovrà depositare qualche cosalo farà. Capisco che non possa fare una tettoiaod opere <strong>di</strong> copertura o tutto ciò che rientra neivolumi, però mi sembra un po’ rischioso stabilireciò in una zona industriale, a meno che lazona, per la sua tipologia non sia soggetta a<strong>di</strong>mpatto ambientale perché limitrofa al fiume oper altri motivi. Allora si dà questa possibilità,motivata però da questa situazione, altrimentise non c’è questo tipo <strong>di</strong> motivazione, cioè senon c’è il rispetto dell’impatto ambientale nonvedo come si possa <strong>di</strong>re “quello è un terrenodove puoi depositare l’altra cosa perché l’haiacquisita in un termine <strong>di</strong>fferente ma non puoimetterci il bancale”.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Presidente,proponiamo il rinvio.PRESIDENTE. Pongo in votazione laproposta <strong>di</strong> rinvio.Il Consiglio approva con 16 voti favorevoli,3 contrari (Foschi, Fattori e Ciampi)e 1 astenuto (Bastianelli)Comunicazioni, interrogazioni, interpellanzee mozioniPRESIDENTE. L’or<strong>di</strong>ne del giorno reca,al punto 7: Comunicazioni, interrogazioni, interpellanzee mozioni.Ci sono due brevi comunicazioni del Sindaco.La prima è relativa alla designazione del


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 36 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliarirappresentante del <strong>Comune</strong> nel comitato <strong>di</strong>gestione dell’ambito territoriale <strong>della</strong> caccia.Ha la parola il Sindaco.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Il <strong>Comune</strong>deve nominare un suo rappresentante nelcomitato <strong>di</strong> gestione dell’ATC Pesaro e Urbino/1. La nomina la fa il Sindaco il quale, come daregolamento, chiede ai capigruppo l’in<strong>di</strong>cazione<strong>di</strong> terne <strong>di</strong> nominativi entro le quali scegliere.Abbiamo inviato ai capigruppo la lettera conla quale si chiedeva <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care rose <strong>di</strong> nominativiall’interno delle quali potessi scegliere.Sono stati in<strong>di</strong>cati alcuni nominativi da alcunicapigruppo e la nomina è del dott. AntonioSpalluto, che credo tutti conosciamo. La nominanon è stata fatta tenendo conto <strong>di</strong> maggioranzae opposizione, ma il dott. Spalluto è statoin<strong>di</strong>cato dall’Associazione autonoma cacciatori<strong>di</strong> Urbino. Ritengo che sia stato bene fareriferimento a tale Associazione, anche se ildott. Spalluto formalmente è rappresentantedel <strong>Comune</strong>.L’altra interrogazione riguarda ledeliberazioni adottate dalla Giunta Municipalerelative al fondo <strong>di</strong> riserva.Ai sensi dell’art. 8 del D. Lgs. 25 febbraio1995 si comunica il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> prelievodal fondo <strong>di</strong> riserva. Nel bilancio è in<strong>di</strong>cato unfondo <strong>di</strong> riserva, quest’anno non sono mai statifatti prelievi, quin<strong>di</strong> si fa il prelievo qui in<strong>di</strong>cato:18 milioni per risarcimento danni impresaDel Chierico appartamento via da Montefeltro;22 milioni saldo competenza avv. Gianola; 10milioni cerimonia relativa all’inse<strong>di</strong>amento delnuovo arcivescovo <strong>della</strong> nostra Archi<strong>di</strong>ocesi.PRESIDENTE. Non è prevista la <strong>di</strong>scussionesulle comunicazioni del Sindaco.Sono pervenute delle interrogazioni daparte <strong>di</strong> alcuni consiglieri comunali. La prima èstata presentata dal consigliere Mechelli e riguardala pavimentazione <strong>della</strong> piazzaCasteldurante a Mazzaferro.Ha la parola il consigliere Mechelli.LINO MECHELLI. Do lettura dell’interrogazionetrasmessa al Sindaco, all’assessoreai lavori pubblici e al Presidente del Consiglio:“Nella <strong>seduta</strong> del 19.8.1999, il Consiglio Comunaleapprovò tra i vari provve<strong>di</strong>menti ilprogetto <strong>di</strong> pavimentazione <strong>della</strong> piazzaCasteldurante, località Mazzaferro. In quellaoccasione fu fatto presente che non solo lapiazza, ma anche il loggiato presentava serisegni <strong>di</strong> degrado quali: mancanza delle grigliedei tombini per il deflusso dell’acqua;pavimentazione sconnessa; chiusura totale deitombini da materiale <strong>di</strong> scarto.In tale occasione fu preso l’impegno <strong>di</strong>completare l’intervento con risorse correnti.Per dare globalità al progetto si sollecital’Amm.ne <strong>di</strong> intervenire in tal senso, altrimentisi rischia <strong>di</strong> vanificare la bontà <strong>di</strong> quanto fattocon il rischio <strong>di</strong> presentare un’opera incompiuta”.Per accelerare i tempi anticipo il grado <strong>di</strong>sod<strong>di</strong>sfazione <strong>della</strong> risposta, nel senso che saròsod<strong>di</strong>sfatto se quanto prima sarà data completezzaall’intervento, invece non sarò sod<strong>di</strong>sfattose non saranno in<strong>di</strong>cati i tempi <strong>di</strong>completamento <strong>di</strong> quel tipo <strong>di</strong> intervento nellapiazza <strong>di</strong> Mazzaferro. Grazie.PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta,l’assessore Ubal<strong>di</strong>.GIORGIO UBALDI. Con l’avanzo <strong>di</strong> amministrazione1998 vennero stanziati 165 milioniper il rifacimento <strong>della</strong> piazzetta <strong>di</strong>Casteldurante che presentava segni <strong>di</strong> deterioramentoe soprattutto infiltrazioni <strong>di</strong> acque chehanno provocato danni soprattutto nei garagessottostanti. Su in<strong>di</strong>cazione fatta a suo tempo dalcapogruppo del Partito popolare risposi cheavremmo verificato, in quanto il progetto cheavevamo presentato in Consiglio quel giorno siriferiva espressamente all’area interessata dallapiazzetta scoperta, non dal porticato e avevamoanche detto che se in sede <strong>di</strong> gara d’astaavessimo avuto la possibilità <strong>di</strong> poter avere unribasso d’asta sul lavoro e quin<strong>di</strong> poter liberaredei finanziamenti avremmo agito anche sull’eventualesistemazione <strong>di</strong> situazioni che sipresentavano e che erano state segnalate dalcapogruppo dei Popolari relative a parti chefino a quel momento non avevamo segnalato.Abbiamo fatto 4-5 incontri a Mazzaferro ilsottoscritto, il Sindaco e l’ufficio tecnico e ilproblema era soprattutto nella parte a valle


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 37 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliari<strong>della</strong> piazzetta, quin<strong>di</strong> avevamo inteso intervenirein quell’area. Il ribasso d’asta non c’è stato,anzi abbiamo avuto problemi con la <strong>di</strong>tta nelsenso che il ribasso è stato dell’1,7% e andandoavanti nei lavori abbiamo avuto qualche problemacon la <strong>di</strong>tta in merito ai materiali dautilizzare a seconda <strong>della</strong> specifica, nel computometrico.A questo punto, sollecitati anche da alcuniabitanti, oltre che da Mechelli, a verificarequesta cosa abbiamo fatto un sopralluogo lasettimana scorsa e abbiamo constatato che lapiazzetta è ancora incompleta, per cui ho dettoall’ufficio <strong>di</strong> non pagare la <strong>di</strong>tta Galeotti che havinto la gara, perché deve sistemare là dovefinisce l’asfalto e comincia il portico. Attualmentenon abbiamo somme <strong>di</strong>sponibili pereliminare i problemi che Mechelli sottolineava.Abbiamo fatto anche delle prove per verificarese questa situazione è così degradata. L’interventoancora non è quantificato. Contavamo<strong>di</strong> utilizzare avanzi <strong>di</strong> amministrazione <strong>di</strong> quest’annoper poter completare l’opera, che comunqueva completata non in economia. Credoperò che l’intervento fatto abbia eliminato l’inconveniente<strong>di</strong> veder colare cemento sulle macchine.Quin<strong>di</strong>, rivedremo a seguito <strong>di</strong> questasollecitazione e <strong>di</strong> altre presentate dai condominiquella parte. A tutt’oggi non abbiamofinanziamenti, ma soprattutto non abbiamoancora quantificato l’intervento. Ciripromettiamo <strong>di</strong> verificare in tempi non lunghissimil’esatta consistenza <strong>della</strong> situazione e<strong>di</strong> dare risposta in uno dei prossimi Consiglicomunali.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereMechelli per <strong>di</strong>chiararsi sod<strong>di</strong>sfatto o meno.LINO MECHELLI. Prendo atto delle buoneintenzioni in<strong>di</strong>cate dall’assessore.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Presidente,anche vista la <strong>di</strong>scussione sulle scuole, propongoche si illustrino le due interrogazioni. Mirisulta che ci sia una mozione che potrebbeessere unitaria e magari si potrebbe dare letturaanche <strong>di</strong> quella, poi parlerà l’assessore e cipotrà essere <strong>di</strong>battito. Siccome l’assessore haseguito abbastanza questa cosa, può dare ancheulteriori elementi rispetto alla illustrazione delledue interrogazioni e <strong>della</strong> mozionePRESIDENTE. Per le interrogazioni nonsarebbe prevista la <strong>di</strong>scussione. Ci eravamocomunque accordati in Conferenza deicapigruppo <strong>di</strong> favorire una piccola <strong>di</strong>scussionedato l’interesse dell’argomento. Comunquesono d’accordo a procedere in questo modo.LINO MECHELLI. Stante l’interesse,avevamo concordato in Conferenza deicapigruppo <strong>di</strong> illustrare le interrogazioni e poidare la possibilità <strong>di</strong> intervenire nel <strong>di</strong>battitoanche in presenza <strong>di</strong> una proposta <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne delgiorno del Consiglio comunale.Dio lettura dell’interrogazione relativaad un impianto per la telefonia cellulare aMazzaferro: “In riferimento all’oggetto <strong>di</strong> cuisopra, in particolare all’installazione <strong>di</strong> un impiantoper la telefonia cellulare in localitàMazzaferro; tenuto conto delle notizie apparsesulla stampa e dell’allarme che ciò ha provocatotra la popolazione del quartiere per la vicinanzadell’antenna alla scuola elementare e alcentro sportivo, chiedono <strong>di</strong> sapere: se il rilascio<strong>della</strong> concessione da parte del <strong>Comune</strong> ècorredato <strong>di</strong> tutti i pareri e documentazione <strong>di</strong>or<strong>di</strong>ne tecnico e sanitario; se l’eventuale installazionedell’antenna sia possibile in altro loco,sufficientemente <strong>di</strong>stante dalla scuola e dalPalaferro; valutare l’opportunità <strong>di</strong> regolamentarenell’ambito comunale questo tipo <strong>di</strong> intervento,stu<strong>di</strong>ando un vero e proprio piano senzatrovarsi ogni volta a <strong>di</strong>battere sulla singolainstallazione, precisando che lo sviluppo tecnologico<strong>della</strong> comunicazione è un <strong>di</strong>ritto e unanecessità <strong>di</strong> tutti; <strong>di</strong> fronte all’allarme creatosinella popolazione del quartiere <strong>di</strong> Mazzaferro,dove è in atto una petizione, si invita l’Amministrazionea rendere pubblica conoscenza <strong>di</strong>ogni aspetto <strong>della</strong> questione”.Cre<strong>di</strong>amo che il confronto in atto tral’Amministrazione e il gestore porterà alla giustasoluzione del problema. L’Amministrazionee il gestore dovranno comunque farsi caricoanche delle preoccupazioni sorte in seguito allanotizia dalla quale risulta che è stata rilasciataaltra autorizzazione per l’installazione <strong>di</strong> un’antennasulla sommità dell’albergo sito all’inter-


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 38 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliarino del quartiere <strong>di</strong> Piansevero, <strong>di</strong> fronte all’ospedale,dove è ubicata anche una scuola.Esprimo anche una preoccupazione e lacontrarietà in merito alla installazione <strong>di</strong> quell’antennacosì come proposta a Mazzaferro,vicino alla scuola.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereRossi.LORENZO ROSSI. Innanzitutto voglio salutarea nome mio e del gruppo <strong>di</strong> cui faccioparte il neo assessore Lucia Spacca. Mi ero<strong>di</strong>menticato <strong>di</strong> farlo, e penso sia doveroso ancheda parte nostra fare un augurio <strong>di</strong> buonlavoro, soprattutto proficuo. Elisabetta Foschimi <strong>di</strong>ce anche <strong>di</strong> salutare i citta<strong>di</strong>ni in particolare<strong>di</strong> Mazzaferro, ma è opportuno farlo neiconfronti <strong>di</strong> tutti coloro che hanno la pazienza<strong>di</strong> venire ad ascoltare queste lunghe e spessologorroiche sedute del Consiglio comunale.Anche la mia interrogazione prende spuntodalle vicende <strong>della</strong> concessione <strong>di</strong> installazione<strong>di</strong> una stazione ra<strong>di</strong>o per telefonia cellularea Mazzaferro e intende allargare il <strong>di</strong>scorso allasituazione su tutto il territorio comunale. Inparticolare chiedo <strong>di</strong> conoscere: ubicazione,anno <strong>di</strong> installazione delle stazioni esistenti,società richiedenti. Quin<strong>di</strong>, se possibile, unamappa completa delle installazioni ad oggiesistenti sul territorio comunale. Chiedo <strong>di</strong> conoscereinoltre se tali apparecchiature vengonoperio<strong>di</strong>camente monitorate e, in caso affermativo,da quale personale tecnico vengono compiutii controlli sui campi elettrici formatisi equali sono stati, finora, i risultati dei controllistessi; se sono previste o preve<strong>di</strong>bili altre richieste<strong>di</strong> installazioni ra<strong>di</strong>o per telefoniacellulare sul territorio del comune <strong>di</strong> Urbino,quin<strong>di</strong> non soltanto una mappa delle installazioniesistenti ma anche un piano degli interventiprevisti, se esiste; infine chiedo <strong>di</strong> saperese il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino intende dotarsi —questo è un fatto che sembrerebbe ormai accertato— <strong>di</strong> un regolamento che <strong>di</strong>sciplini lamateria e, se sì, quali saranno i criteri ispiratori,le modalità e i tempi <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> approvazionedello stesso.In particolare chiedo <strong>di</strong> sapere, in meritoall’ipotesi <strong>di</strong> adozione <strong>di</strong> un regolamento, se lostesso possa prevedere, come credo, un vero eproprio piano <strong>di</strong> risanamento, nel senso che,preso atto <strong>di</strong> determinate situazioni che magarisiano rispettose sul piano formale <strong>della</strong> normativa,siano comunque giu<strong>di</strong>cate sul piano urbanistico,sul piano ambientale e <strong>della</strong> salutepubblica, inopportune nel senso che la loroinstallazione in quei determinati siti sia giu<strong>di</strong>catapoco opportuna e quin<strong>di</strong> se, all’interno <strong>di</strong>questo regolamento, si possa prevedere un veroe proprio piano <strong>di</strong> risanamento che in qualchemodo risani, sul piano del rispetto <strong>della</strong> salutedei citta<strong>di</strong>ni, la situazione.Chiedo al Sindaco o all’assessore rispostechiare, esaustive e, se possibile, che vadanoal cuore del problema.PRESIDENTE. Il Consiglio comunale èsollecitato da queste interrogazioni e dalla sensibilitàper questo tema e ha elaborato un or<strong>di</strong>nedel giorno che è stato redatto da tutti icapigruppo, <strong>di</strong> maggioranza e opposizione, chesi sono riuniti e <strong>di</strong> cui do lettura. Se siamo tuttid’accordo, lo voteremo alla fine <strong>della</strong> <strong>di</strong>scussione:“Il Consiglio comunale <strong>di</strong> Urbino, dopoaver appreso che in data 12 maggio 2000 èstata rilasciata alla Omnitel la concessionee<strong>di</strong>lizia per l’installazione <strong>di</strong> una stazione ra<strong>di</strong>oin località Mazzaferro; Pur avendo appuratoche detta concessione risulta allegata <strong>di</strong>tutti i pareri favorevoli necessari e che in nullacontrasta con la normativa ad oggi vigente;Comprendendo tuttavia le preoccupazionimanifestate dai residenti del quartiere e dovutealla estrema vicinanza <strong>della</strong> stazione rispettoalla scuola elementare e al palazzetto dellosport; auspica che i colloqui, già iniziati tral’amministrazione comunale e la Omnitel, possanopositivamente proseguire al fine <strong>di</strong> concordare,in tempi ragionevolmente rapi<strong>di</strong>, unasoluzione alternativa che risulti più rassicuranteper i residenti <strong>di</strong> Mazzaferro e al tempostesso altrettanto tecnicamente valida e funzionaleper la Omnitel. Invita la Giunta a munirsi,in tempi più celeri possibili, <strong>di</strong> un regolamentoatto ad in<strong>di</strong>viduare i siti più idonei all’installazione<strong>di</strong> antenne, al fine <strong>di</strong> consentire ai gestoril’erogazione del pubblico servizio salvaguardandocontemporaneamente il <strong>di</strong>ritto alla saluteproprio <strong>di</strong> ogni citta<strong>di</strong>no”.


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 39 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariHa la parola l’assessore Ubal<strong>di</strong>.GIORGIO UBALDI. Visto che in questigiorni sulla telefonia mobile e sui telefonini siè <strong>di</strong>scusso, si è parlato e su questo tema noncredo che si abbiano spesso informazioni adeguatee non sempre si riesce ad averedocumentazioni chiare, vi <strong>di</strong>stribuisco gli attidel convegno che abbiamo fatto il 16 marzopresso la Sogesta proprio sul problema dell’elettromagnetismo:“Aspetti paesaggistici,sanitari e gestionali del territorio urbinate”. Visono state in quell’occasione le voci più contrastanti— chi era d’accordo, chi era contrario —e sono intervenuti i tre gestori presenti, Win,Tim e Omnitel. Credo che possa essere una<strong>di</strong>scussione chiara per capire meglio la possibilità<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento su questo tema. Sonoatti incompleti perché alcune bozze devonotornarci, poi li metteremo su Internet, dando lapossibilità a tutti i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> prenderne atto.Noi ci siamo mossi da tempo su questaquestione e alla fine la situazione <strong>di</strong> Mazzaferrol’ha fatta esplodere, nel senso che il problemaè serio. Oggi in Italia siamo arrivati a 33 milioni<strong>di</strong> telefonini, ci sono quattro gestori, la gara èstata rimandata a fine mese e c’è un altrogestore. In Francia sono stati spesi 35.000 miliar<strong>di</strong>per acquistare licenze e si prevedono20.000 miliar<strong>di</strong> per realizzare gli impianti e farcorrere questi telefonini. Sicuramente il problema<strong>di</strong> una selva <strong>di</strong> ripetitori intorno e dentrola città va affrontato.Proprio oggi è stato approvato al Senatol’articolo 8 <strong>della</strong> legge quadro sull’elettromagnetismo— atto n. 4173 — che in qualchemaniera comincia a stabilire come comportarsiin merito all’esposizione elettromagnetica, allemisure ambientali e come arrivare a nuovetecnologie per superare questo problema. Visono dati <strong>di</strong> qualche giorno fa secondo cui, daqui a cinque anni il problema dell’elettromagnetismosarà uno dei più importanti. Questotipo d’inquinamento raggiungerà sicuramentelivelli insostenibili, quin<strong>di</strong> bisogna trovare dellesoluzioni affinché questo inquinamento sialimitato e si possa dare una risposta soprattuttoriguardo alla salute dei citta<strong>di</strong>ni.Esiste in Italia la legge 381 del 1998 chefissa dei limiti ben precisi. Questi limiti sonoper esposizioni inferiori alle 4 ore 20 volt/metro, per esposizioni superiori 6 volt/metro.Chi in questi giorni avrà letto i giornali o si saràinteressato <strong>di</strong> questa cosa, sa che sono datisignificativi. E’ troppo poco? E’ molto? Famale? Sicuramente la <strong>di</strong>scussione è aperta.Negli atti che avete, il presidente italiano <strong>della</strong>ra<strong>di</strong>oprotezione <strong>di</strong>ceva che i dati OMS stannoa segnalare che il problema a tutt’oggi non èrilevante: fa più male il telefonino sempre all’orecchioche non il ripetitore, perché sicuramenteil telefonino supera <strong>di</strong> molto la soglia dei6 volt/metro.Su questa situazione non ci sono datiscientifici chiari. Credo però che un’Amministrazionedebba soprattutto prevedere il <strong>di</strong>scorso<strong>della</strong> prevenzione e cercare <strong>di</strong> rispondereanche alle preoccupazioni dei citta<strong>di</strong>ni. Al <strong>di</strong> làdel fatto che faccia bene o faccia male, va fattoun <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> prevenzione. Alla fine <strong>di</strong> questoconvegno parlavamo <strong>di</strong> dotarci, come già altriComuni hanno fatto, <strong>di</strong> un piano che possaregolamentare l’ubicazione <strong>di</strong> questi siti. Mirendo conto che il telefonino cellulare è unservizio pubblico garantito da una legge del1973. Il fatto che le esigenze si siano ampliatee siamo arrivati a 33 milioni <strong>di</strong> telefonini, conun trend in crescita significa che la legge 381viene superata, o per lo meno non riesce amettere in con<strong>di</strong>zioni i Comuni <strong>di</strong> riuscire a fareil <strong>di</strong>scorso <strong>della</strong> prevenzione.Noi ci siamo mossi per fare questo pianoche non è la panacea <strong>di</strong> tutti i mali. A tutt’oggiquesto piano deve essere concordato con igestori che molto spesso si sono <strong>di</strong>mostrati<strong>di</strong>sponibili a questi confronti. Abbiamo chiestoloro quali sono le esigenze del piano biennale <strong>di</strong>ubicazione delle antenne cellulari. La Win haproposto sei nuove stazioni nel comune <strong>di</strong>Urbino, la Tim molto probabilmente farà lostesso, Omnitel ce ne ha chieste altre tre, postenon tutte in centro storico, ovviamente. Suquesto bisogna che noi ragioniamo e ve<strong>di</strong>amocome poter fare.Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino fin dal 12 novembre1998, quin<strong>di</strong> un mese prima dell’entrata invigore del regolamento <strong>della</strong> 381 ha stabilitouna convenzione con il Csae, una struttura chesta all’interno <strong>di</strong> Scienze naturali, che misura estu<strong>di</strong>a i campi elettromagnetici. Perché il Csae?


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 40 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariPerché è dotato <strong>di</strong> misuratori tarati. Fino allalegge 381 infatti, un altro problema era rappresentatodal fatto che le misurazioni avvenivanocon strumenti non tarati, o per lo meno soggettia revisione. Un caso emblematico è quello <strong>di</strong>Pescara: da un controllo <strong>della</strong> Asl si sono trovatisu 104 impianti, 101 <strong>di</strong> essi fuori norma.Hanno fatto ricorso al Tar, si è andati a misurarecon altri strumenti e soltanto 3 <strong>di</strong> questi 101impianti erano fuori norma. Questo succedevanel 1998.Il Csae ci ha detto che ci darà garanziesulle misurazioni. Abbiamo stipulato una convenzioneche prevede una serie <strong>di</strong> interventi, <strong>di</strong>misurazioni nei siti che noi riteniamo più arischio, soprattutto quelli <strong>della</strong> zona a montedove nel maggio del 1998 abbiamo rilevatol’unico sito fuori norma per quanto riguarda lemisurazioni. Prima dell’entrata in vigore <strong>della</strong>381 il ripetitore sopra il monte misurava 9,2volt/metro: si è intervenuti e si è rientrati nellanorma. L’ultima misurazione fatta ha dato 2,2volt/metro, ampiamente entro la norma e sottoil dato <strong>di</strong> 3 volt/metro che molti ricercatoriin<strong>di</strong>viduano come una delle soglie <strong>di</strong> tolleranzaal <strong>di</strong> sotto <strong>della</strong> quale la salute delle persone nondovrebbe essere toccata. Anche questo è undato che qualcuno contesta, perché qualcuno<strong>di</strong>ce che bisognerebbe arrivare a 0,5 e qualcunaltro <strong>di</strong>ce che i 6 volt/metro sono giustificati.Credo che il dato <strong>di</strong> 3 volt/metro, anche perl’evoluzione che si sta avendo e per il nuovodecreto che viene avanti sia una soglia chetrova concor<strong>di</strong> i ricercatori per quanto riguardail rispetto <strong>della</strong> salute dei citta<strong>di</strong>ni.Quali sono gli impianti ubicati nel comune<strong>di</strong> Urbino? Le concessioni rilasciate sono leseguenti. Una alla Tim a San Donato (atto 65del 19.6.1998): si tratta <strong>di</strong> una vecchia licenzae<strong>di</strong>lizia, perché lì c’erano prima i ripetitori<strong>della</strong> Sip e poi <strong>della</strong> Telecom riconvertita inTim, ma lì c’è anche la parte <strong>di</strong> telefonia fissa,non solo mobile. Poi la Erikson, su cui viaggiaWind: un sito all’Annunziata (atto 138 del13.9.1999). Un altro sito sempre Erikson aCastel Boccione, con connessione 29.2.2000.Poi ci sono i siti dell’Omnitel in via Giro delCassero, Crocicchia, Statale urbinate 423, viadel Coman<strong>di</strong>no e Mazzaferro. Questi sono idati delle attuali ubicazioni nel comune <strong>di</strong>Urbino. Il consigliere Rossi aveva chiesto questidati su risposta scritta, quin<strong>di</strong> non ho problemia consegnarglieli.Questi ripetitori sono monitorati. Il rilascio<strong>della</strong> concessione per questi ripetitori seguel’iter <strong>di</strong> intervento da una parte come Commissionee<strong>di</strong>lizia per quanto riguarda la competenzaurbanistica; per quanto riguarda la partesanitaria, da circa un anno c’è l’Arpam (agenziaregionale per l’ambiente) che dà pareri perquanto riguarda la conformità tecnica e <strong>di</strong> controllo,misurando il campo, <strong>di</strong>cendo se la stazionepresentata dal gestore è a norma. Unavolta avuto il parere dell’Arpam, se non ci sonoimpatti ambientali o altre problematiche urbanisticheviene rilasciata la concessione. Questoin conformità alla 381 e alle leggi vigenti suquesto tema.Questo è stato anche il problema <strong>di</strong>Mazzaferro. Si è verificato se era possibile,verificando le misurazioni, le <strong>di</strong>stanze da sitiecc., ed è stata rilasciata la concessione.Su Mazzaferro possiamo <strong>di</strong>re che c’è poistata una situazione per cui la popolazione delquartiere non ha ritenuto opportuna la concessionee comunque ha contestato questa sceltadell’Amministrazione. Noi abbiamo verificatoassieme al gestore la possibilità <strong>di</strong> spostamentodell’antenna e abbiamo tra l’altro valutato uncriterio per l’eventuale spostamento <strong>di</strong> questaantenna. Dai dati tecnici che abbiamo, questa èun’antenna <strong>di</strong>rezionale a servizio dei collegiuniversitari, quin<strong>di</strong> tutta la parte retrostante aquesto ripetitore non verrebbe interessata danessun campo magnetico, non ci sarebbe nessunaalterazione <strong>di</strong> campo magnetico. Questonon lo <strong>di</strong>co io ma gli abitanti <strong>di</strong> Mazzaferrohanno sentito gli intervento anche del prof.Grianti. C’è però una paura in più rispetto a unasemplice constatazione <strong>di</strong> essere alle spalle delripetitore e viene avanti un problema psicologico:il fatto <strong>di</strong> avere un’antenna davanti o comunque<strong>di</strong> lato induce a una situazione <strong>di</strong>insod<strong>di</strong>sfazione. C’è un problema <strong>di</strong> necessità<strong>di</strong> rivedere questo sito. Un criterio che noiabbiamo valutato su Mazzaferro è l’eventualità<strong>di</strong> spostare questo sito a valle, anche perché ilgestore ha proposto questo sito per il serviziosoprattutto dei collegi, pertanto non dovrebbe


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 41 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariinteressare Mazzaferro ma sarebbe un rilanciodel segnale verso i collegi universitari.Una volta bocciata l’altra soluzione eproposta questa, non ci si è trovati d’accordo, siè quin<strong>di</strong> chiesto <strong>di</strong> spostare l’impianto e ilcriterio per lo spostamento, visto che alle spalledel ripetitore non si interessa alcuno con ilcampo elettromagnetico, è <strong>di</strong> spostarlo a valle<strong>di</strong> tutte le case che sono ubicate in quell’area.Su questo il gestore si è <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong>sponibile.Bisogna aspettare i dati tecnici per una rispostadefinitiva, però il gestore ha valutato anche lapossibilità dell’ubicazione a valle <strong>di</strong> tutte lecase per quanto riguarda Mazzaferro. Credoche questo sia un passo avanti rispetto a unarichiesta dei citta<strong>di</strong>ni.Credo però che il problema <strong>di</strong> Mazzaferroaffretti comunque l’esigenza <strong>di</strong> realizzare questopiano, che a tutt’oggi deve essere concordatocon i gestori. Avrete letto che in questi giornia Bologna il <strong>Comune</strong> ha spuntato una moratoria<strong>di</strong> 120 giorni perché nel periodo estivo non siinstallano stazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> telefoniacellulare e tre gestori su quattro — Win, Omnitele Tim — hanno accettato, mentre Blu che èarrivato adesso e che ha esigenze <strong>di</strong> installaregli impianti non ha aderito alla proposta.Quali possono essere i criteri <strong>di</strong> questoregolamento? Abbiamo provato ad elencarnealcuni, valutando le proposte venute anche daaltre situazioni. Ad esempio, in Emilia Romagnadove c’è una legge regionale approvata — laRegione Marche non ha una legge, perchéquella proposta è stata interloquita dal commissario<strong>di</strong> Governo — molti Comuni si stannomuovendo scegliendo dei criteri. Ad esempio,Riccione ha scelto il criterio <strong>di</strong> avere una <strong>di</strong>stanzaprecisa dalle scuole, dai parchi, dallecase per anziani ecc., in<strong>di</strong>viduando delle areeche devono essere protette. Questo è un criteriovalido. Nelle riunioni fatte si <strong>di</strong>ceva che i bambiniche vanno a scuola sono tutelati, perché ilripetitore sta a 200 metri e fino a 150 metrisicuramente non c’è alterazione <strong>di</strong> campo elettromagnetico.La realtà è che tutte le altre aree<strong>di</strong> Riccione sono libere e possono essere interessatedai ripetitori. Significa che i bambiniattorno a casa hanno il ripetitore a 50 metri enon si può intervenire, perché l’accordo è questo.Tale situazione presenta concetti vali<strong>di</strong>,come quello <strong>della</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>della</strong> salute deipiù deboli, che sono i bambini e gli anziani.L’altra faccia <strong>della</strong> medaglia è che il bambinoche sta a casa 16-18 ore al giorno si trova ilripetitore davanti casa e non può fare nulla.Un criterio fra i primi è quello soprattuttodelle misurazioni. Possiamo farle con il Csae,con l’Arpam, con altri, però credo che questosia uno dei criteri da adottare: realizzare dellesituazioni in maniera tale che i citta<strong>di</strong>ni sianomessi al corrente costantemente e soprattutto inmaniera perio<strong>di</strong>ca circa le situazioni dei campielettromagnetici nel comune <strong>di</strong> Urbino.Un altro criterio che stiamo pre<strong>di</strong>sponendoper questo regolamento è quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduarearee attorno alla città sui colli: da unaparte le Cesane, il Colle dei Cappuccini versoUrbino, le aree delle colline. Al gestore abbiamochiesto la presentazione <strong>di</strong> piani biennaliper quanto riguarda l’ubicazione delle antenne.Dicevo prima che cinque anni fa l’Omnitel ci<strong>di</strong>sse “con quella del Giro del Cassero noisiamo a posto”, ma lo sviluppo incre<strong>di</strong>bile deitelefonini ha fatto sì che quell’antenna nonbasti più e quin<strong>di</strong> vi sia stata un’ulteriore richiesta<strong>di</strong> altri siti da parte <strong>di</strong> Omnitel, <strong>di</strong> Tim, Winde <strong>di</strong> Blu che ancora non si è fatto sentire ma chenon tarderà ad arrivare. Noi chie<strong>di</strong>amo a tutti igestori almeno un piano biennale, verificandoquali possono essere le ubicazioni delle antenne.Abbiamo la possibilità <strong>di</strong> salvaguardareil centro storico dalle antenne, avendo la 1497che tutela il paesaggio, quin<strong>di</strong> sul centro storicoriconosciuto patrimonio dell’Unesco possiamonegare il permesso <strong>di</strong> installazione <strong>di</strong> antenne.Credo che questo possa tutelare il centrostorico, anche se i gestori ci servono comunque<strong>di</strong> servire il centro storico.Come può essere fatto? Qui viene fuori il<strong>di</strong>scorso delle tecnologie. Si <strong>di</strong>ceva in questoconvegno che la legge che si sta <strong>di</strong>scutendo inCommissione Senato prevede ad<strong>di</strong>rittura investimentispecifici sulla ricerca <strong>di</strong> nuove tecnologieper riuscire ad abbattere i campi elettromagneticie la proliferazione delle antenne.Una <strong>di</strong> queste è il <strong>di</strong>scorso delle microcelle.Cosa significa? Che il centro storico è interessatoda piccoli quadrati o rettangoli <strong>di</strong> cm.


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 42 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliari20x30 posti nei palazzi, che riprendono il segnalee lo reimmettono agli altri, realizzando lacopertura del centro storico. Lo sta facendoVenezia, l’ha fatto Barcellona e noi abbiamo intal senso una proposta più globale: una propostaper l’eliminazione <strong>di</strong> tutte le antennesatellitari che sono sopra i tetti del centro storicoche pure stanno creando problemi per quantoriguarda soprattutto il <strong>di</strong>scorso dell’impattovisivo. Questa può essere una <strong>di</strong> quelle vietecnologiche che vanno sperimentate. Abbiamodelle proposte in merito da un paio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ttee abbiamo trovato su queste proposte la <strong>di</strong>sponibilità<strong>di</strong> un intervento da parte dei gestori pereventualmente contribuire alla realizzazione <strong>di</strong>questo esperimento. Dobbiamo valutare unaserie <strong>di</strong> questioni tecniche perché è un esperimentonuovo, una strada su cui si stanno incamminandoVenezia e Barcellona e che sta sperimentandoSiracusa per il suo centro storico <strong>di</strong>Ortigia. Può essere un’altra risposta alla necessità<strong>di</strong> avere delle tecnologie d’avanguar<strong>di</strong>a perpoter rispondere all’esigenza, da una parte delservizio, dall’altra parte <strong>della</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>della</strong>salute dei citta<strong>di</strong>ni.Questo è il quadro rispetto alle interrogazioni.Per quanto riguarda Mazzaferro c’è la<strong>di</strong>sponibilità da parte del gestore <strong>di</strong> spostare avalle <strong>di</strong> tutte le case il ripetitore. Va dato meritoal gestore <strong>di</strong> aver messo in conto le esigenzepresentate dai citta<strong>di</strong>ni e ci deve far rifletteresull’esigenza <strong>di</strong> arrivare in tempi brevi allarealizzazione <strong>di</strong> questo piano. In questo periodoho chiesto all’ufficio urbanistica <strong>di</strong> sospenderele concessioni, in maniera tale <strong>di</strong> poteraffrontare con qualcosa in mano l’eventualerichiesta dei gestori stessi. Sicuramente occorreràvenire a un accordo con i Comuni da parteloro, perché nessuno ha voglia <strong>di</strong> andare ascontrarsi su queste situazioni.Questa è la situazione e questo è il nostroimpegno: portare in Consiglio comunale entrosettembre-ottobre il piano per l’ubicazione delleantenne per i telefoni cellulari.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereTorelli.LUIGI TORELLI. Prendo atto con sod<strong>di</strong>sfazionedelle ultime cose <strong>di</strong> cui parlava l’assessoreUbal<strong>di</strong> riguardo alla situazione <strong>di</strong>Mazzaferro, nel senso che i contatti con laOmnitel sono andati avanti e la Omnitel è<strong>di</strong>sponibile a spostare l’antenna. Penso chetutte le questioni siano state affrontate da partedell’Amministrazione come da parte del gestoree che si chiuda la partita riguardo a quellasituazione.Trovo corretto che abbia chiesto all’ufficiourbanistica <strong>di</strong> sospendere le concessioni,perché se una delle richieste che viene dalConsiglio comunale è <strong>di</strong> invitare la Giunta adotarsi <strong>di</strong> un regolamento, penso che sospenderetemporaneamente le concessioni sia la cosapiù opportuna, facendo questo regolamento perdefinire quali devono essere i rapporti riguardol’ubicazione delle installazioni per la telefonianel nostro territorio.Il problema è complicato. Si <strong>di</strong>ceva primache su 60 milioni <strong>di</strong> abitanti italiani, circa25-30 milioni hanno i telefonini, quin<strong>di</strong> non sitratta solo <strong>di</strong> un problema <strong>di</strong> carattere economicoo parziale ma anche sociale, nel senso chetutti chie<strong>di</strong>amo che chi è preposto alla tutela<strong>della</strong> salute metta in atto tutti i <strong>di</strong>spositivinecessari a <strong>di</strong>fendere la salute stessa, ma nellostesso tempo siamo anche utenti del telefoninoe chie<strong>di</strong>amo ai gestori <strong>di</strong> dare dei servizi efficientied efficaci perché li paghiamo ed è giustoche <strong>di</strong>ano questo servizio.Se a questa situazione aggiungiamo ancheil fatto che gli stu<strong>di</strong> sugli effetti delle ondeelettromagnetiche sono tanti ma non si è ancoracapito fino in fondo il punto in cui arriva lapericolosità, è chiara la complessità del problema.Questo per <strong>di</strong>re che sono d’accordo conquanto suggerisce l’OMS la quale <strong>di</strong>ce che, perprecauzione è necessario adottare tutte le misurepreventive possibili. Il che vuol <strong>di</strong>re che nelmomento in cui, come amministratori si va adare una concessione non dovremmo fare esclusivamenteriferimento ai <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> legge,che impongono limiti tra i più bassi d’Europa enon solamente fare riferimento ai <strong>di</strong>spositiviurbanistici, ma andare un po’ più in là perché sitratta <strong>della</strong> salute <strong>di</strong> tutti i citta<strong>di</strong>ni, quin<strong>di</strong>l’attenzione non è mai troppa.Il problema specifico sembra essere statoaffrontato in modo adeguato e mi auguro che sidefinisca in modo da porre fine alla questione.


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 43 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariRimane quello più generale, perché le richiesteper altre antenne ci sono, quin<strong>di</strong> come <strong>Comune</strong>dovremmo adottare una linea <strong>di</strong> condotta cherichiami non solamente la responsabilità <strong>della</strong>Giunta in quanto organo esecutivo del Consigliocomunale ma anche la responsabilità <strong>di</strong>tutto il Consiglio comunale nell’affrontare unaquestione così complessa e delicata.Sono d’accordo su tutti i punti illustratidai consiglieri Mechelli e Rossi, cioè la preoccupazione<strong>di</strong> stare <strong>di</strong>etro ai monitoraggi, <strong>di</strong>utilizzare le più impensabili strategie emetodologie per affrontare al meglio il problema.Penso che le concessioni <strong>di</strong> installazionedelle antenne dovrebbero essere portate in Giuntase non in Consiglio comunale, appunto perchéè un problema che va al <strong>di</strong> là dell’aspettosemplicemente tecnico ma ha una rilevanzasociale. Ritengo quin<strong>di</strong> che una <strong>di</strong>scussionenon guasterebbe da questo punto <strong>di</strong> vista.L’or<strong>di</strong>ne del giorno che abbiamo pre<strong>di</strong>spostocome capigruppo mette insieme tuttequeste esigenze <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>della</strong> salute deicitta<strong>di</strong>ni, ma consapevoli che i gestori danno unservizio e quin<strong>di</strong> bisogna tenere in conto anchele loro necessità, ribadendo che vengono primagli interessi dei citta<strong>di</strong>ni.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereFoschi.ELISABETTA FOSCHI. Vorrei farebrevissimamente il quadro <strong>della</strong> situazione. E’vero che il 12 maggio l’Amministrazione avevarilasciato l’autorizzazione per l’installazione<strong>di</strong> una stazione ra<strong>di</strong>o base a Mazzaferro.Questa stazione era a pochissimi metri dallascuola e dal Palazzetto, a 75 metri dalle duestrutture. Mazzaferro si è mossa, ha protestatoe ha chiesto che si contrattasse con la Omnitelper avere uno spostamento dell’antenna. Non sichiedeva semplicemente <strong>di</strong> mandarla a vallema una soluzione alternativa.Il primo dato che è emerso da questasituazione — ed è un dato negativo — è che ingenere questi provve<strong>di</strong>menti, nella fattispeciela concessione e<strong>di</strong>lizia, vengono rilasciati senzacontattare o senza informare al minimo lapopolazione. Per la prossima installazione <strong>di</strong>antenna è assolutamente necessario informarei citta<strong>di</strong>ni del quartiere o <strong>della</strong> zona dove l’antennaè installata prima <strong>della</strong> concessione, perchépoi tutto <strong>di</strong>venta più <strong>di</strong>fficile.Vorrei dare notizie ulteriori rispetto aquelle che ha dato l’assessore, non tanto daparte <strong>della</strong> Omnitel quanto da parte degli abitanti<strong>di</strong> Mazzaferro. E’ vero che dopo la protestala Omnitel si è resa <strong>di</strong>sponibile a rivedere lecose. In sostanza ha preso in considerazionel’ipotesi <strong>di</strong> spostare l’antenna da dov’era più avalle. Tutti avevano assicurato che neanche laprima installazione era dannosa; in realtà èvenuto fuori che non era dannosa per tuttoquello che c’era <strong>di</strong>etro, ma lì c’erano delle caseanche davanti.Di fronte a questa nuova proposta <strong>della</strong>Omnitel <strong>di</strong> mettere l’antenna più a valle,Mazzaferro fa presente che apprezza la <strong>di</strong>sponibilità<strong>della</strong> Omnitel, visto che in fondo sitrovava con una concessione in mano e quin<strong>di</strong>poteva il giorno dopo installare l’antenna, peròvorrebbe sapere se la Omnitel ha valutato anchealtre alternative oltre ad spostare a vallel’antenna, quali sono queste altre alternative eperché sono state scartate. Inoltre vorrebbeanche sapere cosa potrebbe succedere nel casoin cui il ripetitore più a valle non potesse essereinstallato per vari motivi. Ovvero, se la propostaa valle viene bocciata, in che con<strong>di</strong>zionisiamo? Penso che un colloquio con la Omnitell’avrete avuto, quin<strong>di</strong> vi chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> renderciedotti su quello che la Omnitel vi ha detto, suquali alternative ha valutato e soprattutto, sedavvero mettere il ripetitore più a valle è l’unicapossibilità, si chiede <strong>di</strong> spostarla in posizionepiù scoscesa possibile rispetto a quella in<strong>di</strong>viduatainizialmente.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereCiampi.LUCIA CIAMPI. Ho due verbali rilasciatidalla Commissione e<strong>di</strong>lizia. Il primo è del 7<strong>di</strong>cembre 1999: <strong>di</strong> fronte ad una richiesta <strong>di</strong>realizzazione <strong>di</strong> una stazione ra<strong>di</strong>o <strong>di</strong> bassafrequenza in viale Coman<strong>di</strong>no 53 si <strong>di</strong>ce “LaCommissione, ritenendo giusta la proposta dell’Amministrazionecomunale <strong>di</strong> valutare lapossibilità <strong>della</strong> installazione dei ripetitori edelle antenne <strong>di</strong> telefonia cellulare o similari


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 44 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliaripossibilmente lontano dalle abitazioni e luoghipubblici sospende ogni decisione in merito allapratica in questione”.Il 4 aprile 2000, dopo un ricorso <strong>della</strong>Omnitel si <strong>di</strong>ce: “Parere <strong>della</strong> Commissionefavorevole a maggioranza”, sempre in vialeComan<strong>di</strong>no. Specifico che io votai contro. Si<strong>di</strong>ce esattamente: “Preso atto che per il momentonon si sono ancora concretizzati accor<strong>di</strong> oregolamenti relativi all’installazione delle stazionira<strong>di</strong>o che avevano giustificato il proprioprecedente parere, a maggioranza esprime parerefavorevole al rilascio <strong>della</strong> concessionee<strong>di</strong>lizia”.Chiedo: l’Amministrazione era stata informata,visto che nella Commissione e<strong>di</strong>liziac’è anche l’esponente politico quale presidente,ossia l’assessore Gui<strong>di</strong>, espressione dei popolari,<strong>di</strong> questo parere <strong>della</strong> Commissione? Eperché non ha già preso provve<strong>di</strong>menti? Non<strong>di</strong>co <strong>di</strong> preparare già un regolamento, ma <strong>di</strong>sospendere prima, invece <strong>di</strong> sospendere quellaa Mazzaferro. Perché aspettate sempre le ribellioni,i tempi sono così lunghi e non provvedeteprima?PRESIDENTE. Ha la parola il consiglierePandolfi.CLAUDIA PANDOLFI. Intervengo in meritoall’or<strong>di</strong>ne del giorno. Qui ci sono gli abitanti<strong>di</strong> Mazzaferro, quin<strong>di</strong> è evidente che si parlasoprattutto <strong>di</strong> Mazzaferro, però credo che il<strong>di</strong>ritto alla salute sia <strong>di</strong> tutti i citta<strong>di</strong>ni, anche <strong>di</strong>quelli che non si sono mossi, non si sono mossiin questo modo o non hanno avuto ascoltocome i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Mazzaferro. Chiedo quin<strong>di</strong>che all’ultimo punto dell’or<strong>di</strong>ne del giorno,dove è scritto “invita la Giunta a munirsi intempi più celeri possibili <strong>di</strong> un regolamentoatto a in<strong>di</strong>viduare i siti più idonei all’installazione<strong>di</strong> antenne al fine <strong>di</strong> consentire...”, siintegri con le parole “con l’eventuale rimozionedelle antenne che attualmente possono creareproblemi per la salute dei citta<strong>di</strong>ni”.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereRossi.LORENZO ROSSI. Più che fare ulterioriosservazioni vorrei riba<strong>di</strong>re alcune domandesulle quali non mi sembra ci sia stata unarisposta completa.Innanzitutto, per quanto riguarda ilmonitoraggio i controlli ci sono stati ma in unafase antecedente all’installazione. Mi sembra<strong>di</strong> capire che attualmente non siano monitoratele installazioni una volta avvenute. Lei ha fattoriferimento, assessore, alla convenzione con ilcentro Csae, tuttavia mi sembra <strong>di</strong> vedere,anche dalla copia che lei mi ha dato adesso, chequeste convenzioni più che vere e proprie convenzionisono contratti ad hoc, quin<strong>di</strong> specificiper determinate installazioni. Ad esempio, quellache mi ha dato è relativa alla zona Pian delMonte, non esiste una vera e propria convenzioneche preveda che da parte <strong>di</strong> questo centrodell’università ci sia un monitoraggio completoe relativo a tutte le installazioni sul territoriodel comune.Per quanto riguarda le sospensioni, lei hadetto “ho chiesto all’ufficio urbanistica <strong>di</strong> sospendereil rilascio delle concessioni. Le chiedose è veramente nella possibilità dell’ufficiourbanistica sospendere il rilascio delle concessioni.Lei ha fatto prima riferimento allapre<strong>di</strong>sposizione, da parte del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Bologna,<strong>di</strong> una moratoria che è uno strumento<strong>di</strong>verso il quale prevede l’accordo con i gestori.Non credo che unilateralmente il <strong>Comune</strong> — inquesto caso l’ufficio urbanistica — possa sospendereil rilascio delle concessioni.Il consigliere Ciampi mi ha anticipato,perché in modo particolare sulla stazione inviale Coman<strong>di</strong>no volevo avere qualche informazioneaggiuntiva, perché alcuni citta<strong>di</strong>ni delluogo chiedono <strong>di</strong> avere maggiori informazioni.Credo sia il caso <strong>di</strong> non ripetere per altreinstallazioni quel deficit <strong>di</strong> informazione che èstato notato.Infine riba<strong>di</strong>sco la richiesta <strong>di</strong> informazionicirca la possibilità <strong>di</strong> adottare un piano <strong>di</strong>risanamento. Una volta adottato questo regolamento,dovrebbe essere possibile “bonificare”la situazione, quin<strong>di</strong> non soltanto regolamentarela concessione dei ripetitori nuovi, ma ancherisanare la situazione relativa alle installazionigià pre<strong>di</strong>sposte.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereSerafini.


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 45 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariALCEO SERAFINI. Ritengo doveroso interveniresu una questione <strong>di</strong> così grave importanza,perché coinvolge non solo un quartierema la città intera. Inoltre, io faccio parte <strong>della</strong>Commissione e<strong>di</strong>lizia e nello specifico, perMazzaferro ero presente al sopralluogo e ricordoche mi espressi in termini negativi. Poi, lavolta successiva per un motivo d’ufficio nonsono riuscito ad andare in Commissione e lì èstata adottata la decisione. Questo ad onor delvero. Siccome la signora Ciampi ha primariba<strong>di</strong>to questo concetto, mi premeva precisarloa mia volta.Prescindendo da questo, ritengo che, puressendo molta <strong>di</strong> questa paura forse ancheingiustificata dagli attuali stu<strong>di</strong> che vengonocon dotti e che sono stati condotti, tuttavia lapaura stessa rimane tra gli elementi da considerare.Il fatto che uno abbia paura, finché non cisarà una riprova — e riprove non ci saranno senon in tempi lunghi — va comunque preso inconsiderazione. Questa è un’affermazione cheho fatto in un’apposita riunione che si è tenutacon un gruppo <strong>di</strong> maggioranza.A riba<strong>di</strong>re questo concetto c’è anche non<strong>di</strong>co una presa <strong>di</strong> posizione regionale ma untentativo <strong>di</strong> una legge regionale che prevede eauspica una regolamentazione nella materia.Questa legge è stata bocciata dal commissario<strong>di</strong> Governo non tanto perché nel merito in<strong>di</strong>cavaun tipo <strong>di</strong> regolamentazione che dovevaessere adottata dal <strong>Comune</strong> ma perché imponevauna fiscalità che non era possibile. Oltre aquesto mi sono domandato spesso quale sia ilgrado <strong>di</strong> giurisprudenza accolto finora su questielementi. Ancora giurisprudenza non esiste,cioè le vertenze con questi gestori da parte deiComuni sulle mancate installazioni o tutto ciòche concerne le sentenze giurisprudenziali nonci sono.La nostra città ha già alcune antenne chesono in posizione non proprio ottimale. Forse,quella <strong>di</strong> Mazzaferro tra tutte poteva essere lameno pericolosa. Però non vorrei sottovalutareil problema, intanto fornendo anche unéscamotage, perché nell’or<strong>di</strong>ne del giorno si<strong>di</strong>ce “invita la Giunta a munirsi in tempi piùceleri possibili <strong>di</strong> un regolamento”. Il regolamentodovrebbe eliminare, almeno in parte,una responsabilità <strong>di</strong>retta dell’ufficio tecnicoche attualmente invece è responsabilizzato, equando uno chiede una concessione, l’ufficiotecnico non può far altro che valutare i requisitiche sono previsti, chiedendo le autorizzazionialla Asl e quando ha tutti questi requisiti nonpuò, se non assumendosi una grave responsabilità,rifiutare la concessione.Siccome l’allarme sociale esiste ed è statoevidenziato in maniera serena, chiara, il<strong>Comune</strong> può farsi carico <strong>di</strong> questo allarmesociale, ad<strong>di</strong>venendo certo ad unaregolamentazione con i vari soggetti, maad<strong>di</strong>venendo anche ad una regolamentazionepropria, <strong>della</strong> città, in<strong>di</strong>viduando dei siti specificiche siano <strong>di</strong> garanzia, non sui parametri chesono attualmente in vigore ma che <strong>di</strong>ano dellerisposte <strong>di</strong> sicurezza anche ai citta<strong>di</strong>ni. Non èfacile in<strong>di</strong>care la via per perseguire questasituazione, però finché non esiste una volontàprecisa, <strong>di</strong>retta o una soccombenza anche legale,i tentativi per poter optare per il massimo<strong>della</strong> sicurezza possibile cercherei <strong>di</strong> farli, in<strong>di</strong>viduandodei punti <strong>di</strong> lontananza soprattuttodai sistemi abitativi, dove ci sono i bambini,dove c’è un’incidenza. Riconosco, come hadetto prima Clau<strong>di</strong>a Pandolfi, che la gestione<strong>della</strong> zona del monte è più pericolosa <strong>di</strong> quella<strong>di</strong> Mazzaferro perché c’è una scuola davanti,c’è una palazzina che ha tre antenne sopra la suastruttura, tornerà il problema relativo al Piero<strong>della</strong> Francesca e così via.Siccome attualmente anche altri Comunihanno cercato <strong>di</strong> darsi una regolamentazioneche ancora non è stata approvata e comunque lamateria è soggetta ad una interpretazione e nonc’è nulla <strong>di</strong> consolidato, come consigliere riterreiche questo tipo <strong>di</strong> progresso che tuttiauspicano possa avere delle limitazioni se va agiovamento <strong>della</strong> gente. Invito tutti a rifletteresu questa situazione, perché la paura può essereanche infondata ma in quanto tale va considerata.PRESIDENTE. Ha la parola l’assessoreUbal<strong>di</strong>.(Escono i consiglieri Balducci e Colocci:presenti n. 18)GIORGIO UBALDI. Su Mazzaferro cer-


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 46 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliarichiamo <strong>di</strong> capirci bene. Io ho partecipato a duemanifestazioni, la seconda con la presenza delprof. Grianti. Spostare il ripetitore a valle <strong>di</strong>tutte le case era da un punto <strong>di</strong> vista tecnico e datutti gli altri punti <strong>di</strong> vista la soluzione ottimale.Credo che questo criterio sia da seguire, perchéc’è un problema tecnico su questo. Omnitel,proprio su richiesta <strong>di</strong> Mazzaferro <strong>di</strong> spostarel’impianto a valle delle case ha in<strong>di</strong>viduato unsito e su quello sta lavorando per verificare seè tecnicamente possibile. Se prioritaria deveessere la salute dei citta<strong>di</strong>ni, quello è sicuramenteil criterio valido per la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>della</strong>salute dei citta<strong>di</strong>ni. Se Omnitel opterà per questasoluzione, nessun abitante <strong>di</strong> Mazzaferro enessun abitante dell’area sarà sottoposto a campoelettromagnetico superiore a 1,5-2 volt/metro.Quell’impianto rilancia i segnali sui collegiuniversitari e non riflette, perché un altro problemaè la riflessione del segnale: in questocaso essendo lontani non c’è riflessione, ilservizio viene dato e nessun abitante <strong>di</strong>Mazzaferro avrebbe problemi <strong>di</strong> campi elettromagnetici.Se è prioritario il <strong>di</strong>scorso <strong>della</strong>salute così come detto dai citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>Mazzaferro, il <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> spostare a valle <strong>di</strong>tutte le case salvaguarda quello che i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>Mazzaferro chiedono. Se è vero che il criterioè quello <strong>della</strong> salute, soprattutto per quantoriguarda la scuola, a 200 metri dalla scuola, avalle <strong>di</strong> tutte le case nessun citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong>Mazzaferro è interessato da campi elettromagnetici.Questo lo <strong>di</strong>ce il prof. Grianti che suqueste cose ne sa un po’ più <strong>di</strong> me. Secondo mequesta è una proposta accettabile, perché ilprimo problema sollevato dai citta<strong>di</strong>ni, quello<strong>della</strong> salute, viene salvaguardato. E’ il criterioche noi vogliamo portare avanti, interessando ilmeno possibile le case rispetto all’ubicazionedei siti. Nemmeno le altre case sulla sinistra,sulla destra o all’Annunziata sono interessate,perché sono molto più lontane rispetto ai 42metri <strong>di</strong> questo segnale. Il criterio <strong>della</strong> saluteviene quin<strong>di</strong> ampiamente tutelato.Altre soluzioni su Mazzaferro sono stateanche preventivate. Ad esempio, per Montedell’Olio il problema è che è un sito molto piùbasso rispetto al segnale che deve lanciare,quin<strong>di</strong> si dovrebbe avere un’antenna alta 40-50metri. L’Omnitel l’ha scartato in maniera netta.Ripeto, se non passa nemmeno questocriterio <strong>della</strong> tutela dei citta<strong>di</strong>ni, il problema<strong>di</strong>venta più <strong>di</strong>fficile e dovremmo <strong>di</strong>re che intutto il comune <strong>di</strong> Urbino non vogliamo avereripetitori, il che non può essere, poiché laddovequalche <strong>Comune</strong> tipo Offida o Porto San Giorgioha proposto situazioni del genere il Tar le harespinte.Se fossi un consigliere <strong>della</strong> Commissionee<strong>di</strong>lizia avrei avuto tutte le possibilità <strong>di</strong>chiedere alla Giunta <strong>di</strong> dotarsi un regolamentoper far sì che a certe situazioni non si arrivi.Questo regolamento è stato chiesto <strong>di</strong> fronte alproblema <strong>di</strong> Mazzaferro, non prima. Nella stessaCommissione e<strong>di</strong>lizia che ha deliberato suMazzaferro c’è chi ha detto <strong>di</strong> sì, chi ha detto <strong>di</strong>no, nemmeno rendendosi conto, forse, <strong>di</strong> qualepoteva essere l’impatto <strong>di</strong> quel ripetitore. Quin<strong>di</strong>va bene fare il regolamento, credo che siaopportuno farlo. Ben venga che anche i consiglieri<strong>della</strong> Commissione e<strong>di</strong>lizia si siano finalmenteresi conto che serve un regolamento.Per quanto riguarda il contratto con ilCsae, il problema dei ripetitori <strong>di</strong> Urbino non ènato da Mazzaferro ma qualche tempo primacon il liceo, ancor prima che venisse fuori lalegge 381, perché in quell’area si sono purtroppoverificate delle situazioni tumorali che hannoportato al decesso <strong>di</strong> quattro persone. Ilcontratto nasce anche da questo: dalla richiesta,da parte dei citta<strong>di</strong>ni dell’area a monte viste le<strong>di</strong>fficoltà a poter spostare queste antenne. Questoproblema venne sollevato nel 1997-98 daLegambiente che allora insistette anche in Parlamentosu questa situazione. Proprio in funzionedel D. Lgs. 381 che stava venendo avanti,siamo arrivati alla richiesta <strong>di</strong> misurazioni suquel sito, tant’è che il preside <strong>di</strong> allora, proprioin preparazione <strong>di</strong> questo sgomberò due aule,perché in quelle due aule furono rilevati 9,2volt/metro. Venne anche l’allora ASL 2 cheugualmente verificò che c’era unasovraesposizione <strong>di</strong> campo rispetto alla leggeche stava andando avanti, quin<strong>di</strong> si bonificò inquell’area e facemmo una convenzione con ilCsae che riguardava soprattutto quei due siti,anche perché sono gli unici due siti posti vicinoalle case, soprattutto in centro storico. Tutti glialtri siti <strong>di</strong> cui abbiamo parlato prima sonolontani dalle case. Fu fatta un’interrogazione in


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 47 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariConsiglio comunale — e anche allora non siparlò <strong>di</strong> regolamento ma <strong>di</strong> monitoraggio — suLe Logge, perché un citta<strong>di</strong>no aveva protestatoin quanto si sentiva in pericolo con il ripetitoresopra casa. Vi fu una misurazione anche suquesto sia dell’Arpam che del Csae che identificòin 0,05 il campo elettromagnetico nellacasa del signore che si preoccupava <strong>di</strong> quellaquestione.Come vedete non è che ci siamo mossi acaso. La situazione più pressante era quella delmonte. Tra l’altro, nel regolamento che vogliamopre<strong>di</strong>sporre abbiamo già <strong>di</strong>scusso conOmnitel la possibilità del risanamento <strong>di</strong> quellasituazione, anche perché vengono avanti delle<strong>di</strong>sposizioni e delle sentenze come quella <strong>di</strong>Brescia per un elettrodotto, per cui da parte delSindaco può esercitarsi, se si superano i limiti,la rimozione e il risanamento delle situazioni.Credo che se sviluppiamo il <strong>di</strong>scorso<strong>della</strong> microcella, può essere superata anche lasituazione <strong>di</strong> Giro del Cassero.Più complicata è la situazione Tim, perchél’intervento in quell’area è molto sostenuto:si parla <strong>di</strong> un paio <strong>di</strong> miliar<strong>di</strong>. Quin<strong>di</strong>, hannodetto “prima <strong>di</strong> spostare un’area <strong>di</strong> quel genereche ci è costata tanto vogliamo verificare”. Suquello stiamo verificando se quell’antenna sipuò spostare in base alle leggi vigenti perquanto riguarda il paesaggio. Comunque ancheTim si è <strong>di</strong>mostrata <strong>di</strong>sponibile a rivedere nelregolamento la possibilità <strong>di</strong> risanamento <strong>di</strong>quell’area. Per fare questo bisogna avere tempoe anche strumenti giuri<strong>di</strong>ci per poter impostarela questione <strong>di</strong>versamente, perché a tutt’ogginella zona a monte che è monitorata in manieraabbastanza frequente, i campi elettromagneticinon superano i 2,5 volt/metro. Questa è un’altraproposta che noi vorremmo fare ai gestori,proprio per superare anche la concentrazioneche in questo caso si ha <strong>di</strong> due campi elettromagneticiin quell’area.Per quanto riguarda il fatto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re all’urbanistica<strong>di</strong> non rilasciare concessioni, questo èun accordo con i gestori. Ho chiesto all’urbanistica<strong>di</strong> non rilasciare concessioni, nel senso <strong>di</strong><strong>di</strong>re ai gestori “stiamo pre<strong>di</strong>sponendo un piano,i nostri tempi sono settembre-ottobre, comunquesarete coinvolti in questa situazione, quin<strong>di</strong>— senza arrivare a protocolli — vi chie<strong>di</strong>amo<strong>di</strong> essere d’accordo”. Noi, su viale Coman<strong>di</strong>noabbiamo richiesto la sospensione, Omnitel hafatto ricorso al Tar e l’avv. Galvani del <strong>Comune</strong>ha detto “sono questioni <strong>di</strong> miliar<strong>di</strong>, hannoragione loro, se fossi in voi andrei avanti con laconcessione perché da un punto <strong>di</strong> vista legalee giuri<strong>di</strong>co hanno tute le ragioni per poterinstallare quell’antenna”.Ci sono anche altre situazioni damonitorare. Ho chiesto all’Arpam <strong>di</strong> monitorareMazzaferro e le aree limitrofe non tanto per ilripetitore che non c’è ma per il ripetitore che c’è<strong>di</strong> San Cipriano, dove vi sono onde ra<strong>di</strong>o checon quelle ra<strong>di</strong>otelevisive sono attualmente lepiù potenti e pericolose. L’antenna sopra Piero<strong>della</strong> Francesca è stata spenta, perché quandol’Arpam ha verificato il campo elettromagneticoprima <strong>della</strong> richiesta dell’Omnitel, ha notatoche su quell’area insisteva un campo elettromagnetico<strong>di</strong> 8 volt/metro determinato dalle antennera<strong>di</strong>o. A Novilara c’erano 28 volt/metrodati da due ripetitori <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o che “sparavano” atutto volume, perché quelle devono essere potentiper poter arrivare il più lontano possibile.Parlo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> Mazzaferro per quanto riguardale onde ra<strong>di</strong>o, parlo dell’area <strong>di</strong> Varrea perquanto riguarda il ripetitore Telecom, anche selì abbiamo un segnale che arriva <strong>di</strong>rettamentesopra Macciola, rilanciato in tutta l’areadell’entroterra, e altre situazioni <strong>di</strong> questo generesulle Cesane.Il problema non è semplice, così comenon è semplice trovare dei meccanismi in questomomento. Oggi è stato approvato l’art. 8che rilascia delle competenze più specifiche aRegioni, Province e Comuni, quin<strong>di</strong> potrebberogià esserci situazioni <strong>di</strong>verse.Modena sta sperimentando una situazione<strong>di</strong> monitoraggio su larga scala con scatolenere. Anche <strong>di</strong> questo potremmo avvalerci perdare ai citta<strong>di</strong>ni maggiore sicurezza su questecose.Sicuramente la comunicazione è moltoimportante. A queste situazioni fino ad ogginessuno ha dato un’importanza eccezionale.Come Amministrazione siamo intervenuti prima;probabilmente dobbiamo accelerare le situazioni,perché Mazzaferro <strong>di</strong>mostra che ilproblema è molto sentito dai citta<strong>di</strong>ni, quin<strong>di</strong>bisogna intervenire per far sì che i citta<strong>di</strong>ni non


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 48 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliaridebbano più preoccuparsi come è successo aMazzaferro.PRESIDENTE. Pongo in votazione l’or<strong>di</strong>nedel giorno.Il Consiglio approva all’unanimità(Entra il consigliere Balducci:presenti n. 19)La successiva interrogazione è stata presentatadal consigliere Lucia Ciampi e riguardal’in<strong>di</strong>viduazione <strong>della</strong> quota <strong>di</strong> spesa sanitariaper soggetti non autosufficienti ricoverati pressole strutture comunali da porre a carico dell’AziendaUsl n. 2 <strong>di</strong> Urbino.Ha la parola il consigliere Ciampi.LUCIA CIAMPI. L’interrogazione prevedel’in<strong>di</strong>viduazione <strong>della</strong> quota <strong>di</strong> spesa sanitariaper soggetti non autosufficienti ricoveratipresso le strutture comunali da porre a caricodell’Azienda Usl n. 2 <strong>di</strong> Urbino,specificatamente la casa albergo. Sappiamoche presso la casa albergo sono ricoverate quasi60 persone molte delle quali non autosufficienti,che necessitano <strong>di</strong> prestazioni sanitarie chespetterebbero alla Asl e che invece vengonosostenute dall’Amministrazione comunale. LaAsl ha già pre<strong>di</strong>sposto un accordo <strong>di</strong> programmache ha invitato il 9 febbraio, che non prevedesoltanto questo aspetto ma tutti gli accor<strong>di</strong>.In questo caso mi limito a considerare non solola quota <strong>di</strong> spesa infermieristica che già la Aslassicura al 100% come del resto le spetta, maanche la quota complessiva sanitaria.Che cosa intendo? Ci sono delle azioniquali l’igiene personale che spetterebbero allaAsl. L’art. 7 stabilisce una quota del 50% chesecondo me non è appropriata, tanto è vero chein Emilia Romagna viene stabilito dalle 40 alle50 mila lire. Il 50% non va bene in quanto cisono dei ricoverati che hanno bisogno <strong>di</strong> un’assistenzacontinua, quin<strong>di</strong> quando si va a stabilirel’accordo bisogna considerare anche lagravità <strong>di</strong> ogni singolo malato. Ecco perché noncon<strong>di</strong>vido queste tariffe al 50%. Comunque,spetta all’Amministrazione stabilire i criteriper l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>della</strong> quota.Chiedo al Sindaco, quale presidente <strong>della</strong>Conferenza dei sindaci, che si attivi presso isindaci degli altri Comuni e anche nei confronti<strong>della</strong> Comunità montana, perché, pur avendopreparato un accordo <strong>di</strong> programma fino adadesso non è ancora stato fatto niente. Anchequi, come al solito, è sempre questione <strong>di</strong>tempi.Non oso neanche <strong>di</strong>re che questa quotache io ho quantificato in 200 milioni ma potrebbeanche essere inferiore, quando sarà data nondebba essere <strong>di</strong>stratta ma impegnata sempreper la casa albergo.PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta,il Sindaco.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Ho parlato<strong>di</strong> questo problema con l’assessore in questigiorni e nelle prossime settimane sarà lei aseguire questi problemi e a rispondere in Consigliocomunale.La questione sollevata è <strong>di</strong>scussa da moltotempo, perché anche in Consiglio comunalepiù volte abbiamo sottolineato il fatto che noigestiamo strutture con una presenza <strong>di</strong> personenon autosufficienti che avrebbero bisogno <strong>di</strong>assistenza sanitaria e che sarebbero <strong>di</strong> competenzadel servizio sanitario e non delle Amministrazionicomunali. Il problema non riguardasolo Urbino ma la provincia e la regione. Cisono situazioni più avanzate come in EmiliaRomagna, dove già è stato affrontato questoproblema e dove le strutture sanitarie si fannocarico, in parte, del problema sanitario degliospiti delle case albergo gestite dai Comuni.Nella nostra regione ancora non si è arrivati adavere una normativa quadro che permettesse <strong>di</strong>procedere in questa <strong>di</strong>rezione. La questione èstata delegata ad accor<strong>di</strong> che si stanno facendofra Asl e, nel nostro caso, le Comunità montane.Quin<strong>di</strong>, non i Comuni singolarmente o la Conferenzadei sindaci in particolare ma le Comunitàmontane che hanno seguito questa questione.Da qualche mese si è accelerato questoimpegno, debbo <strong>di</strong>re che in particolare la presenza<strong>di</strong> Lino Mechelli come assessore all’assistenzain Comunità montana ha favorito ilfatto che a questo punto rapidamente si possa


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 49 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariarrivare a firmare l’accordo <strong>di</strong> programma conla Asl e questo è senz’altro un fatto positivo. Aquesto ha sempre spinto anche la Conferenzadei sindaci, perché tutte le volte che ci siamoriuniti e che abbiamo incontrato la <strong>di</strong>rezioneaziendale questo è stato l’argomento principale.Ricordo che l’anno scorso c’è stato un convegnosu questo tema ad Urbania, organizzatodai Comuni, con la presenza delle stesse Aslprovinciali e regionali. Bisogna arrivare a concretizzarel’accordo <strong>di</strong> programma fra Comunitàmontane e Asl. Nei contatti che si sonoavuti fino ad oggi l’azienda pare molto <strong>di</strong>sponibilead adempiere a una serie <strong>di</strong> questioni cheabbiamo sottoposto.Il consigliere Ciampi in<strong>di</strong>cava già alcunidegli argomenti che saranno in <strong>di</strong>scussione.Non c’è solo il problema dell’assistenzainfermieristica. Nella nostra casa albergo abbiamotre monache più un’infermiera assunta acontratto dal <strong>Comune</strong>. L’accordo non dovrebberiguardare soltanto l’assistenzainfermieristica ma tutta una serie <strong>di</strong> altre voci,dall’assistenza sociale all’igiene personale ecc.,che analizzino organicamente il problema, cercando<strong>di</strong> risolvere la questione. Ci sarà untermine <strong>di</strong> trattativa, vedremo fino a che puntosi dovrà arrivare. Mi pare comunque che sia unpasso avanti significativo anche se solo si dovessepensare all’assistenza infermieristica, manaturalmente io credo che dovremmo vedereanche gli altri aspetti <strong>di</strong> una adeguata assistenzacomplessiva nelle strutture che i Comuni gestiscono,compresa l’assistenza all’igiene personalee l’assistenza sociale. Sono questioni chetratteremo, considerando che la cosa può avereun andamento graduale e che dei passi avantisignificativi sono stati fatti.E’ evidente che questa è una mano grossaper il <strong>Comune</strong> perché noi spen<strong>di</strong>amo 200 milioni— quattro persone — soltanto per l’assistenzainfermieristica più il resto, perché l’igienepersonale la si fa in parte attraverso il personaleche paga soltanto il <strong>Comune</strong>.Sono anch’io d’accordo che questi sol<strong>di</strong>potrebbero essere <strong>di</strong>versamente impiegati percompletare la funzionalità <strong>della</strong> gestione <strong>della</strong>casa albergo, complessivamente.Non mi pare <strong>di</strong> dover aggiungere altro senon il fatto che è convocata la riunione <strong>di</strong> tuttii sindaci, <strong>di</strong> tutti i presidenti delle Comunitàmontane con il <strong>di</strong>rettore <strong>della</strong> Usl per il giorno15, per firmare la convenzione o comunquestabilire definitivamente le cose per arrivarealla firma <strong>della</strong> convenzione. Mi pare che siamosulla buona strada e che si potrebbe andareavanti rapidamente.A margine <strong>di</strong> questa riposta informo ilConsiglio che l’altro ieri la Giunta comunale haassegnato i lavori per l’ampliamento <strong>della</strong> casaalbergo, che credo cominceranno rapidamentesulla base del progetto che avevamo approvato.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereCiampi per <strong>di</strong>chiararsi sod<strong>di</strong>sfatta o meno.LUCIA CIAMPI. Va bene. Raccomando alSindaco <strong>di</strong> accelerare i tempi, anche perché èinteresse dell’Amministrazione recuperare unaconsistente cifra. Grazie.PRESIDENTE. Il consigliere Pandolfiha presentato un’interpellanza che riguarda larete ferroviaria. Ha la parola.CLAUDIA PANDOLFI. Questa interpellanza,nella quale mi è saltato il mese “gennaio”dopo “21” alla prima riga, è nata dopo lunghe<strong>di</strong>scussioni, sollecitata soprattutto dall’opposizioneche aveva presentato una sua mozionepoi confluita nella mozione votata da tutti.Nella mozione si richiedevano degli impegnialla Giunta. Nello specifico si impegnava laGiunta “a compiere una attenta verifica e approfon<strong>di</strong>taricognizione dello stato e dell’evoluzionedegli importanti progetti <strong>di</strong> cui si eraparlato (progetto Cioppi, Piano generale trasporti,Piano Regionale dei trasporti ecc.), alfine <strong>di</strong> giungere ad in<strong>di</strong>viduare le proposte <strong>di</strong>più utile e realistica fattibilità, giungendo apromuovere una conferenza dei servizi pressole amministrazioni dei territori interessati...”Si impegnava altresì la Giunta “a riferireulteriormente in Consiglio Comunale per portareavanti poi tutti gli atti e la mobilitazionenecessari per raggiungere l’obiettivo in<strong>di</strong>cato,unitamente a tutte le Istituzioni, gli Enti, leForze economiche e le Forze sociali interessate”.E’ chiaro che nella mozione non c’erano


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 50 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliaridei tempi, ma sono passati cinque mesi. Nonvorrei che per ogni mozione dove non è espressoun limite <strong>di</strong> risposte si debba fare <strong>di</strong> nuovoun’interrogazione o un’interpellanza per saperequando la Giunta ha intenzione <strong>di</strong> rispondere.Detto questo, chiedo a che punto siano laverifica e la ricognizione, quali siano, allo statoattuale <strong>della</strong> verifica e <strong>della</strong> ricognizione leproposte considerabili “<strong>di</strong> più utile e realisticafattibilità”, quali iniziative siano state intrapreseper la promozione <strong>della</strong> “conferenza deiservizi”.Sono domande che mi sono sentita costrettaa fare, ma su cui avrei voluto avererisposta senza presentare un’interpellanza.PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta,il Sindaco.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. L’Amministrazione,come aveva preso impegno a fare,ha lavorato in questi mesi sulla questione delrilancio dei collegamenti ferroviari, prendendovari contatti. E’ vero che la Giunta poteva fareuna comunicazione al Consiglio sullo statodelle cose, ma la questione <strong>della</strong> ferrovia non ècosì semplice per cui ogni mese si raggiungonorisultati, quin<strong>di</strong> mi va bene che siano presentateinterrogazioni che chiedono <strong>di</strong> fare il puntosulla situazione.Cosa abbiamo cercato <strong>di</strong> muovere neimesi che sono passati dalla <strong>di</strong>scussione cheabbiamo fatto in Consiglio? Una serie <strong>di</strong> questioni.Ho avuto un incontro con gli amministratori<strong>di</strong> Pergola per cercare <strong>di</strong> collegare le idee <strong>di</strong>progetto e le volontà che ci sono da parte delleAmministrazioni locali. I prossimi giorni avremoun incontro a Sant’Arcangelo <strong>di</strong> Romagna,nell’ipotesi <strong>di</strong> collegamento <strong>della</strong> Pesaro-Fano-Urbino con Pergola e dall’altra parte con Sant’Arcangelo<strong>di</strong> Romagna. Ho incontrato gliamministratori del riminese, o meglio l’ex sindaco<strong>di</strong> Rimini Chichi che si occupa <strong>di</strong> una serie<strong>di</strong> questioni del turismo interessate al problemadei collegamenti ferroviari ed in particolare alcollegamento <strong>di</strong> Rimini con San Marino, attraversoferrovia. Quin<strong>di</strong>, Pergola, Sant’Arcangeloe Rimini si stanno contattando. Ho avuto unincontro con l’on. Gasperoni e il sen. Mascioniai quali ho consegnato l’or<strong>di</strong>ne del giorno del<strong>Comune</strong> spiegando la posizione del <strong>Comune</strong>stesso e chiedendo <strong>di</strong> muoversi a livelloministeriale e <strong>di</strong> Ferrovie dello Stato per verificarelo stato delle cose. La stessa cosa ho fattosabato scorso con l’on. Lenti, consegnandoletutta la documentazione necessaria affinchéanche a livello parlamentare ci si muova inquesta <strong>di</strong>rezione. Negli scorsi giorni ho scrittouna lettera alla Provincia, <strong>di</strong>cendo “...affinchéla Provincia si faccia promotrice <strong>di</strong> un <strong>di</strong>battitoper giungere ai piani <strong>di</strong> fattibilità necessari, aiprogetti e alle realizzazioni”, perché l’ente strumentalevero e proprio credo possa essere laRegione; in questa fase credo che l’ente chepuò rilanciare il <strong>di</strong>battito attorno alla questione<strong>della</strong> ferrovia debba necessariamente essere laProvincia, se non altro per la prima fase <strong>di</strong>collegamento Fano-Urbino e ricollegamentocon Pergola-Fabriano da una parte e Sant’Arcangelodall’altra, ma anche eventuale collegamentocon le <strong>di</strong>rettrici trasversali. Abbiamoquin<strong>di</strong> mandato una lettera ufficiale alla Provinciachiedendole <strong>di</strong> essere il punto centraledel <strong>di</strong>battito sulla questione <strong>della</strong> ferrovia.Il 19 giugno la Provincia terrà un Consiglioprovinciale straor<strong>di</strong>nario sui problemi <strong>della</strong>viabilità e dei collegamenti, compresa laquestione <strong>della</strong> ferrovia e il 9 luglio vi sarà unconvegno, sempre promosso dalla Provincia inquest’ottica, sul tema specifico <strong>della</strong> ferrovia,anche <strong>di</strong>etro nostre sollecitazioni.Per adesso non sono stati presi contatticon il Ministero, anche perché i consiglierisanno che c’è stata la crisi <strong>di</strong> Governo, è cambiatoil ministro e ci stiamo attivando per chiedereincontri e contatti anche a livelloministeriale.Nell’or<strong>di</strong>ne del giorno del nostro <strong>Comune</strong>si <strong>di</strong>ceva, alla fine, “Conferenza dei servizi”.Credo si volesse intendere “incontro fra chi sipuò occupare <strong>di</strong> questa questione”, perché suuna cosa del genere la Conferenza dei servizinon si fa, in quanto è uno strumento giuri<strong>di</strong>coche serve per approvare i progetti, non perparlare <strong>di</strong> come si ha intenzione <strong>di</strong> andareavanti.E’ stato approvato un or<strong>di</strong>ne del giornoda parte del Parlamento a firma <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 51 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliarideputati <strong>di</strong> maggioranza e d’opposizione, con ilquale si impegna il Governo ad inserire, nell’ambitodel potenziamento delle Ferrovie delloStato gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità e il finanziamento,in accordo con la Regione Marche, per il ripristinodel tratto ferroviario Pesaro-Urbino. Questo,su iniziativa prevalentemente dell’on. Lenti.Dietro azione prevalentemente nostra, èstato approvato un or<strong>di</strong>ne del giorno in Consiglioregionale in sede <strong>di</strong> approvazione del Pit,nel quadro delle problematiche del trasportoregionale, che recita: “Impegna la Giunta regionalead adeguarsi nei mo<strong>di</strong> necessari affinchévenga ripristinata la linea Fano-Fossombrone-Urbino e vengano realizzati stu<strong>di</strong><strong>di</strong> fattibilità per il collegamento <strong>della</strong>Fabriano-Urbino”. Non sono cose <strong>di</strong> poco conto.La Provincia ha già <strong>di</strong>scusso, <strong>di</strong>scuterà nelConsiglio e <strong>di</strong>scuterà nel convegno; la Regioneha preso questo impegno; il Parlamento avevaa suo tempo impegnato il Governo; noi stiamocercando <strong>di</strong> portare avanti quest’azione conPergola, con Sant’Arcangelo anche per stimolarele adesioni. Credo che il passo successivodebba essere quello <strong>di</strong> un’intesa: il convegnodel 9 luglio può essere una delle se<strong>di</strong> <strong>di</strong> confrontofra tutte le istituzioni competenti. Aseconda <strong>di</strong> come sarà impostata quella riunionevedremo quali altri appuntamenti potranno esserefissati per la cosiddetta Conferenza <strong>di</strong>servizi intesa fra gli enti che si debbono occupare<strong>di</strong> questo problema.PRESIDENTE. Ha la parola il consiglierePandolfi per <strong>di</strong>chiararsi sod<strong>di</strong>sfatta o meno.CLAUDIA PANDOLFI. Non mi risulta esattala cosa sulla Conferenza dei servizi, comunquenon importa.Le notizie che ho avuto mi sembranoabbastanza sod<strong>di</strong>sfacenti, non so quanto abbiainfluito a muovere un po’ le cose la mia interpellanza:se è così sono contenta. In ogni caso,fra due o tre mesi, se non avrò risposte nepresenterò un’altra.GABRIELE FATTORI. Presidente, possofare un brevissimo intervento su questo problema?Solo per chiarire una cosa.Siccome avevamo faticato non poco perbuttar giù queste poche righe per impegnare laGiunta su queste cose, ci terrei a smentire ilSindaco — e chiederei conferma anche al Segretariogenerale, perché a questo punto undubbio ce l’ho anch’io — sul fatto che esistonodue tipi <strong>di</strong> Conferenza dei servizi, ex legge 241.Una è quella che ha detto il Sindaco e serve pervalutare un progetto, approvarlo o rigettarlo.Un’altra, ex art. 14 <strong>della</strong> 241 serve per verificarela possibilità <strong>di</strong> un accordo <strong>di</strong> programma, edera proprio a questo specifico tipo <strong>di</strong> Conferenzadei servizi che noi facevamo riferimento.Tengo a precisarlo, perché secondo noi eraimportante avere aggiunto la possibilità <strong>di</strong> impegnarsianche nel senso <strong>di</strong> una Conferenza deiservizi, perché ritenevamo fosse l’unica cosache seriamente potesse concretizzare un risultato,altrimenti sì, convegni, or<strong>di</strong>ni del giorno,Consigli straor<strong>di</strong>nari provinciali, ma si sa ancheche se non si trova il tempo e il luogo <strong>di</strong>incontrarsi un po’ tutti e <strong>di</strong> assumere almenouna posizione comune non si va da nessunaparte.Chiedo una conferma da parte del Segretario.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Glieloconfermo io. La Conferenza dei servizi <strong>di</strong> cuilei parla la facciamo, però un conto è farla conuna lettera che manda il Sindaco al presidentedelle Ferrovie, al ministro... Mi fa un po’ ridereche io debba mandare una lettera al presidentedelle Ferrovie dello Stato, al ministro, al presidente<strong>della</strong> Regione ecc. convocando ad Urbinouna conferenza dei servizi. Bisognerà primaprendere qualche contatto, fare degli incontri,poi si pensa alla Conferenza dei servizi in queitermini, ma prima vanno presi i dovuti contatti.Io sono stato a Roma alla Conferenza dei servizisulla Fano-Grosseto la prima volta convocatadal ministro e mancavano metà dei soggetti;se la convoco io <strong>di</strong>venta un problema. Prima sidovrà analizzare la questione da un punto <strong>di</strong>vista amministrativo, politico e <strong>della</strong> fattibilità,poi convochiamo anche formalmente, se spettaa noi, la Conferenza. Su quello sono d’accordo.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereCiampi per presentare una mozione sullachiusura delle scuole per seggi elettorali.


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 52 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariLUCIA CIAMPI. Ogni volta che ci sono leelezioni molte scuole del comune vengonochiuse perché i locali servono per le urne. Moltigenitori si lamentano, perché affidare i figli percinque giorni è davvero <strong>di</strong>fficoltoso, oltre a<strong>di</strong>nterrompere l’attività <strong>di</strong>dattica.Siccome al Ministero stanno preparandoquesta normativa per consigliare <strong>di</strong> reperirealtri locali, io penso che si possa già provvedere.Ad esempio, invece <strong>della</strong> Pascoli, alcunestanze dell’ex Collegio Raffaello sono occupatedall’Università, ci sono le palestre, ci sono icentri civici. Forse non dappertutto sarà possibile,anzi in alcune frazioni sarà impossibile,però là dove è possibile converrebbe limitare lachiusura delle scuole.Inoltre chiedo <strong>di</strong> limitare la chiusura soltantoal sabato e al lunedì. E’ vero che il<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino, contrariamente a quellilimitrofi ha molte scuole, ma è anche vero chesono eventi eccezionali, anche se in Italia sononella norma, quin<strong>di</strong> si potrebbero allertare glioperai del <strong>Comune</strong> o anche provvedere condelle cooperative perché puliscano le scuole inquei giorni. Mi sembra eccessivo chiudere lescuole in un modo così semplice e anche nongiustificato.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereTorelli.LUIGI TORELLI. ...possiamo anticiparele <strong>di</strong>sposizioni del Ministero <strong>della</strong> pubblicaistruzione.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Ad Urbinoci sono stati, in passato, 30 seggi più quellovolante dell’ospedale. Già avevamo precorso itempi e aggregato alcuni seggi. Ad esempio,l’operazione <strong>della</strong> Pascoli venne fatta — sericordate, c’erano i seggi all’asilo Valerio, c’eraun seggio in <strong>Comune</strong> che è stato tolto perchéera al piano superiore, c’erano i seggi al liceo edesistevano sempre le barriere architettoniche— aggregando i seggi. Poi venne fuori la normativache portava i seggi da 30 a 20, facoltàdei Comuni. Anche se era una facoltà noi siamoandati avanti con la riduzione dei seggi e siamoarrivati a 20. Nonostante che sono 20 non èsemplicissimo stabilire quali sono i locali pubblici,soprattutto nelle frazioni, adeguati per iseggi.Detto questo sono d’accordo a verificareil più possibile affinché si riesca a reperirestrutture per limitare i più possibile la permanenzadei seggi nelle strutture scolastiche. Daremo<strong>di</strong>sposizione agli uffici — inoltre il Segretarioè responsabile dei problemi elettorali— per condurre rapidamente questa verifica,limitando il più possibile l’occupazione deiplessi scolastici.Sulla limitazione dei giorni <strong>di</strong> chiusura, èuna cosa che abbiamo già fatto, perché per ilreferendum sono state chiuse le scuole soltantoil sabato e il lunedì, come abbiamo fatto altrevolte.Per il referendum già ci siamo mossi inquel modo; vedremo come tener conto anche <strong>di</strong>questo problema in futuro.La mozione secondo me è approvabiletogliendo l’ultima parte sulla questione delreferendum, terminando con “si chiede che laGiunta si impegni ad anticipare la <strong>di</strong>rettivaministeriale reperendo immobili nei qualiubicare i seggi elettorali, liberando pertanto ilpiù possibile le scuole”.PRESIDENTE. Pongo in votazione lamozione, come mo<strong>di</strong>ficata secondo l’interventodel Sindaco.Il Consiglio approva all’unanimitàLa <strong>seduta</strong> è tolta.La <strong>seduta</strong> termina alle 0,10del giorno 9.6.2000

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