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RESOCONTO INTEGRALE della seduta consiliare - Comune di ...

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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 48 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliaridebbano più preoccuparsi come è successo aMazzaferro.PRESIDENTE. Pongo in votazione l’or<strong>di</strong>nedel giorno.Il Consiglio approva all’unanimità(Entra il consigliere Balducci:presenti n. 19)La successiva interrogazione è stata presentatadal consigliere Lucia Ciampi e riguardal’in<strong>di</strong>viduazione <strong>della</strong> quota <strong>di</strong> spesa sanitariaper soggetti non autosufficienti ricoverati pressole strutture comunali da porre a carico dell’AziendaUsl n. 2 <strong>di</strong> Urbino.Ha la parola il consigliere Ciampi.LUCIA CIAMPI. L’interrogazione prevedel’in<strong>di</strong>viduazione <strong>della</strong> quota <strong>di</strong> spesa sanitariaper soggetti non autosufficienti ricoveratipresso le strutture comunali da porre a caricodell’Azienda Usl n. 2 <strong>di</strong> Urbino,specificatamente la casa albergo. Sappiamoche presso la casa albergo sono ricoverate quasi60 persone molte delle quali non autosufficienti,che necessitano <strong>di</strong> prestazioni sanitarie chespetterebbero alla Asl e che invece vengonosostenute dall’Amministrazione comunale. LaAsl ha già pre<strong>di</strong>sposto un accordo <strong>di</strong> programmache ha invitato il 9 febbraio, che non prevedesoltanto questo aspetto ma tutti gli accor<strong>di</strong>.In questo caso mi limito a considerare non solola quota <strong>di</strong> spesa infermieristica che già la Aslassicura al 100% come del resto le spetta, maanche la quota complessiva sanitaria.Che cosa intendo? Ci sono delle azioniquali l’igiene personale che spetterebbero allaAsl. L’art. 7 stabilisce una quota del 50% chesecondo me non è appropriata, tanto è vero chein Emilia Romagna viene stabilito dalle 40 alle50 mila lire. Il 50% non va bene in quanto cisono dei ricoverati che hanno bisogno <strong>di</strong> un’assistenzacontinua, quin<strong>di</strong> quando si va a stabilirel’accordo bisogna considerare anche lagravità <strong>di</strong> ogni singolo malato. Ecco perché noncon<strong>di</strong>vido queste tariffe al 50%. Comunque,spetta all’Amministrazione stabilire i criteriper l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>della</strong> quota.Chiedo al Sindaco, quale presidente <strong>della</strong>Conferenza dei sindaci, che si attivi presso isindaci degli altri Comuni e anche nei confronti<strong>della</strong> Comunità montana, perché, pur avendopreparato un accordo <strong>di</strong> programma fino adadesso non è ancora stato fatto niente. Anchequi, come al solito, è sempre questione <strong>di</strong>tempi.Non oso neanche <strong>di</strong>re che questa quotache io ho quantificato in 200 milioni ma potrebbeanche essere inferiore, quando sarà data nondebba essere <strong>di</strong>stratta ma impegnata sempreper la casa albergo.PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta,il Sindaco.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. Ho parlato<strong>di</strong> questo problema con l’assessore in questigiorni e nelle prossime settimane sarà lei aseguire questi problemi e a rispondere in Consigliocomunale.La questione sollevata è <strong>di</strong>scussa da moltotempo, perché anche in Consiglio comunalepiù volte abbiamo sottolineato il fatto che noigestiamo strutture con una presenza <strong>di</strong> personenon autosufficienti che avrebbero bisogno <strong>di</strong>assistenza sanitaria e che sarebbero <strong>di</strong> competenzadel servizio sanitario e non delle Amministrazionicomunali. Il problema non riguardasolo Urbino ma la provincia e la regione. Cisono situazioni più avanzate come in EmiliaRomagna, dove già è stato affrontato questoproblema e dove le strutture sanitarie si fannocarico, in parte, del problema sanitario degliospiti delle case albergo gestite dai Comuni.Nella nostra regione ancora non si è arrivati adavere una normativa quadro che permettesse <strong>di</strong>procedere in questa <strong>di</strong>rezione. La questione èstata delegata ad accor<strong>di</strong> che si stanno facendofra Asl e, nel nostro caso, le Comunità montane.Quin<strong>di</strong>, non i Comuni singolarmente o la Conferenzadei sindaci in particolare ma le Comunitàmontane che hanno seguito questa questione.Da qualche mese si è accelerato questoimpegno, debbo <strong>di</strong>re che in particolare la presenza<strong>di</strong> Lino Mechelli come assessore all’assistenzain Comunità montana ha favorito ilfatto che a questo punto rapidamente si possa

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