<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 32 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariche è una logica <strong>di</strong> mercato rigida, stretta.Aprire un impianto significa fare un investimento<strong>di</strong> più <strong>di</strong> un miliardo. Le compagne <strong>di</strong>ban<strong>di</strong>era lo fanno solo se hanno garantito almenoun milione o due milioni <strong>di</strong> litri venduti,altrimenti se ne vanno per conto loro. Quin<strong>di</strong> siporranno dei problemi da questo punto <strong>di</strong> vista.La mia impressione è che queste duecompagnie <strong>di</strong> ban<strong>di</strong>era non vogliano scoprire lecarte, ma <strong>di</strong> più non so cosa <strong>di</strong>rvi. Noi ci siamointeressati e al limite se la proposta venuta daloro fosse stata accettabile, magari in un’areache avesse un altro vincolo, lontana dal centrostorico, probabilmente saremmo qui a <strong>di</strong>scutere<strong>di</strong> una mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> un vincolo, però questonon è stato, quin<strong>di</strong> dobbiamo aspettare che siaavviata la procedura. La procedura <strong>di</strong>ce che,una volta riconosciuta l’incompatibilità, la notifichiamoe loro hanno 30 giorni per rispondercicon un piano, che può essere <strong>di</strong> smantellamento,<strong>di</strong> adeguamento — ma in questo casonon esiste adeguamento al fatto che è centrostorico — oppure un piano <strong>di</strong> trasferimento chedeve essere realizzato in 18-24 mesi. Dipendedal fatto che noi ci consideriamo capoluogo <strong>di</strong>provincia o no. Se siamo capoluogo <strong>di</strong> provinciasono 18 mesi, altrimenti 24.Per quello che riguarda l’indennizzo, lalegge non lo prevede. Purtroppo è una logica <strong>di</strong>mercato quella che guida questaliberalizzazione.Per il <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> via Gramsci, quellanon è zona A. Zona A sono il centro storicodentro le mura e il Mercatale fino alle ultimecase <strong>della</strong> Raganaccia che è già fuori. ViaGramsci è in zona <strong>di</strong> completamento. Per tuttigli altri, nell’allegato al regolamento trovate lazonizzazione, che è significativa per capire checosa si può fare.Capisco che anche quello <strong>di</strong> via Gramscidà dei problemi alla circolazione. Stiamo attenti,perché secondo me già ci pesa il problemache solleviamo al Mercatale. Teniamo presenteche nel comune <strong>di</strong> Urbino non ci possono staretanti <strong>di</strong>stributori, secondo i parametri che guidanola localizzazione <strong>di</strong> questi impianti, quin<strong>di</strong>abbiamo preferito fare un regolamento cheinterpreta in modo elastico le norme del pianoregolatore le quali parlano <strong>di</strong> prescrizioni perstazioni <strong>di</strong> servizio. Siccome questo corrispondealla tipologia <strong>di</strong> impianto più grande, noiabbiamo detto “queste prescrizioni le limitiamoalle stazioni <strong>di</strong> servizio, interpretando chele tipologie più piccole non incorrano in questa<strong>di</strong>fficoltà. In questo modo abbiamo dato percompatibili tutti gli impianti minori, quin<strong>di</strong>abbiamo proceduto con la logica <strong>di</strong> una letturaelastica, altrimenti ci troveremmo con ancorapiù problemi.Alla fine <strong>di</strong> questa manovra il rischio èche ad Urbino ci siano meno <strong>di</strong> sei <strong>di</strong>stributoriche è il minimo previsto nel piano regionalevarato negli anni ’90.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereViolini Operoni.LEONARDO VIOLINI OPERONI. Lo spiritodel mio intervento era riferibile a questioniimportanti ma sicuramente marginali, quin<strong>di</strong>non quella <strong>della</strong> presenza o meno in zona A oquella <strong>della</strong> presenza o meno <strong>di</strong> un certo traffico,ma quella <strong>della</strong> sicurezza, quin<strong>di</strong> <strong>della</strong> presenza,collocazione <strong>di</strong> quel <strong>di</strong>stributore inun’area specifica, che peraltro ha portato —non so se con le stesse motivazioni — in tempinon remoti alla soppressione <strong>di</strong> quello fuoriPorta Santa Lucia. Io domandavo soltanto se,data la presenza cospicua <strong>di</strong> persone che transitanoa pie<strong>di</strong>, data la presenza <strong>di</strong> attività commerciali,<strong>di</strong> uffici e, in un secondo momento, <strong>di</strong>un parcheggio interrato, le questioni <strong>di</strong> sicurezzasi potevano considerare garantite, risolte inprospettiva attuale ma soprattutto in prospettivafutura, quin<strong>di</strong> anche con un aumento delparco circolante e <strong>della</strong> pedonalizzazione <strong>della</strong>zona.Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. Oggi quel <strong>di</strong>stributore,dal punto <strong>di</strong> vista tecnico è in regola. Quandoparliamo <strong>di</strong> sicurezza parliamo <strong>di</strong> tutti i collau<strong>di</strong>che fanno i vigili del fuoco ecc. Noi ci siamolimitati a chiedere il parere dell’ufficio stradedel <strong>Comune</strong>, poiché quella è una strada comunale.Il <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> Santa Lucia aveva unhan<strong>di</strong>cap in più: si trovava all’incrocio, suun’area non <strong>di</strong> proprietà, in una zona vincolatacon la 1497. Lì si è ottenuto un buon risultato,chiudendo quello e facendo aprire quello in via
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 33 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliariDi Vittorio. Quello <strong>di</strong> via Gramsci sarebbemolto più <strong>di</strong>fficile trasferirlo.PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereFattori.GABRIELE FATTORI. ...garanzie che possonoessere date a quelle persone? Non esistono?Il rischio è che smantellando questi altricostruiscano nelle zone consentite e che questisi ritrovino in mezzo a una strada.Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. E’ teorico, perché è piùfacile che le compagnie esistenti nel comune <strong>di</strong>Urbino chiudano un impianto per aprirlo aPesaro che viceversa. Siccome c’è la norma cheper aprire un nuovo impianto bisogna chiudernetre, il ragionamento che fa la compagnia è:nella regione Marche quali sono gli impiantiche mi rendono <strong>di</strong> meno? E quelli chiudono.Poi: qual è la zona che rende <strong>di</strong> più? E lì vannoa mettersi.Quin<strong>di</strong>, questa ipotesi che vengano dafuori altre compagnie per aprire nuovi impiantic’è, ma è teorica. Dobbiamo cercare <strong>di</strong> fare inmodo che i <strong>di</strong>stributori che ci sono al Mercatale,che sicuramente sono incompatibili, possanotrovare una localizzazione all’interno del nostrocomune. E anche loro cercano soluzioninelle <strong>di</strong>rettrici che vi ho detto prima. Probabilmentenon gli faremmo un piacere se questasera delimitassimo le aree.GABRIELE FATTORI. Questi <strong>di</strong>stributorivengono chiusi non perché non fatturano abbastanzama perché incompatibili con il Prg, ilregolamento...Ing. CARLO GIOVANNINI, Dirigenteservizio urbanistica. No, no, attenzione: noifacciamo una verifica, ma poi c’è il ragionamentodel mercato. Tutto il decreto è in<strong>di</strong>rizzatoa ridurre del 30-40% il numero dei <strong>di</strong>stributoripresenti, per fare in modo che quelle cherestano siano gran<strong>di</strong> stazioni, tutte con selfservicepre o post pagamento, organizzate conil minor costo <strong>di</strong> personale possibile. Questa èla logica del decreto. In questa logica i piccolicentri sono quelli che ci rimetteranno, e nonhanno strumenti in mano. Se l’Agip <strong>di</strong> viaGramsci decidesse <strong>di</strong> sacrificare questa licenzaperché è più conveniente chiudere quel <strong>di</strong>stributoreper aprirne uno a Pesaro, a Fano, sullastatale, sulla Fano-Grosseto è una sua competenza.MASSIMO GALUZZI, Sindaco. L’ing.Giovannini ha spiegato molto bene come èsolito fare e con puntualità, tutte le questioni ele implicazioni relative a questo problema cheè delicato e che oltretutto coinvolge una serie <strong>di</strong>aspetti <strong>della</strong> città e delle persone che ci lavorano.Di questo bisogna tenere conto, così come<strong>della</strong> riqualificazione <strong>della</strong> città che è un altroaspetto interessante. Bisognerebbe cercare <strong>di</strong>conciliare questi aspetti e non è facile, da comeabbiamo capito. Anzitutto servono i <strong>di</strong>stributori,quin<strong>di</strong> sarebbe bene che non scomparisserotutti, inoltre c’è il problema delle persone chesvolgono queste attività, quin<strong>di</strong> sarebbe beneche non chiudessero ma si trasferissero. Inoltrebisogna adeguarsi alla legge e risanare quelloche è possibile risanare. In questo senso, se siriuscisse a fare un’operazione del genere alMercatale, per tutti i <strong>di</strong>scorsi che abbiamosempre fatto sarebbe una cosa molto interessante.Però bisogna cercare <strong>di</strong> conciliare questequestioni.Le spiegazioni sono state date, mi rendoconto che è necessario approfon<strong>di</strong>re, quin<strong>di</strong>propongo che si rinvii il punto al prossimoConsiglio. Chiedo ai consiglieri che però sileggano per bene la legge perché siamo giàfuori e quin<strong>di</strong> c’è anche un problema <strong>di</strong> responsabilitàin quanto il regolamento prima o poibisogna approvarlo. Se c’è bisogno si possonoapprofon<strong>di</strong>re le questioni con l’ing. Giovanninie con chi in ufficio ha seguito in modo moltopuntuale queste cose, inoltre si potrebbe ancheapprofon<strong>di</strong>re con i capigruppo in Commissione.Fatta questa ricognizione noi ci occuperemmo<strong>di</strong> un’altra questione nel modo dovuto,perché non possiamo interferire: cercare <strong>di</strong>capire le intenzioni <strong>di</strong> queste aziende, nel sensoche se si vedesse l’intenzione <strong>di</strong> mantenerel’attività saremmo tutti più tranquilli. Noi faremoquesto, i consiglieri cerchino <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>requeste cose riunendo anche la Commissionese necessario, però al prossimo Consiglio