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RESOCONTO INTEGRALE della seduta consiliare - Comune di ...

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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Urbino— 27 —SEDUTA N. 15 DELL'8 GIUGNO 2000Atti consiliari<strong>Comune</strong>, dopo<strong>di</strong>ché scattano 18 mesi per lachiusura o per il trasferimento.Rispetto al censimento degli impianti <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> carburanti esistenti nel comune,oggi risultano presenti 8 impianti, 3 stazioni<strong>di</strong> servizio, una stazione <strong>di</strong> riferimento e 4chioschi. Questa è una classificazione che derivada una legge regionale. I chioschi sono quelliche hanno semplicemente l’impianto <strong>di</strong>erogazione carburanti e il chioschetto o lapensilina; le stazioni <strong>di</strong> rifornimento hannoanche dei servizi al mezzo; nelle stazioni <strong>di</strong>servizi è possibile realizzare servizi al mezzo eanche ai clienti. Ad esempio, l’ultimo impiantoApi nella circonvallazione è una stazione <strong>di</strong>servizio: infatti lì vi sono servizi come un bar ecome il lavaggio e cose <strong>di</strong> questo tipo.Si è poi provveduto alla verifica <strong>della</strong>compatibilità urbanistica e ambientale. Il nostropiano regolatore ha delle norme che riguardanoproprio gli impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong>carburante. Sono norme in negativo, cioè <strong>di</strong>conoquali non vanno bene e quelli che non vannobene sono gli impianti del Mercatale. Se non loavesse detto il piano regolatore, c’è una leggeregionale che comunque <strong>di</strong>ce che non è possibilerinnovare quelle che allora erano le concessioni,agli impianti siti in zona A, cioè nei centristorici. E secondo il piano regolatore vigente,ma anche secondo quello precedente, ilMercatale è zona A. Da questa verifica risultaquin<strong>di</strong> che i due impianti del Mercatale sonoincompatibili dal punto <strong>di</strong> vista urbanistico.Sono incompatibili anche da un punto <strong>di</strong> vistaambientale perché il Mercatale è vincolato conla 1497 e questo è un altro elemento <strong>di</strong> incompatibilità.E’ stata fatta una verifica dal punto <strong>di</strong>vista <strong>della</strong> sicurezza stradale confrontando lasituazione degli impianti con il co<strong>di</strong>ce <strong>della</strong>strada e chiedendo agli enti gestori delle stradeun parere. Da questa verifica è emerso che gliimpianti che si trovano lungo le strade statali eprovinciali sono compatibili con il co<strong>di</strong>ce <strong>della</strong>strada; quelli che si trovano lungo le stradestatali, pur essendo compatibili risultano tolleratidall’Anas in base a una circolare del 1973.Tollerati significa che hanno delleproblematiche. Alcune <strong>di</strong> queste problematichepossono essere eliminate con interventi sull’impianto,altre riguardano la strada, quin<strong>di</strong>non possono essere eliminate con interventisull’impianto. Ad esempio, l’impianto in corso<strong>di</strong> ristrutturazione lungo la statale 423 vicino albivio <strong>di</strong> Pian dei Canonici risulta tollerato perchésu strada a forte pendenza, però è chiaro chelì la strada è quella. Quin<strong>di</strong>, tutti gli impiantilungo le strade statali risultano tollerati.La valutazione che abbiamo fatto anchedopo aver sentito sia i tecnici dell’Anas cheregionali, è <strong>di</strong> riconoscere che queste valutazionisono interne all’Anas, cioè è una circolarevalida per l’Anas, non è legge nei confronti del<strong>Comune</strong>. Siccome questi impianti sono comunquein regola con il co<strong>di</strong>ce <strong>della</strong> strada,sono tutti compatibili.Un’ultima verifica è stata fatta con lenorme <strong>di</strong> prevenzione incen<strong>di</strong>. In questo caso ivigili del fuoco ci hanno espresso i pareri favorevolisu tutti. Una verifica <strong>di</strong> sicurezza sanitaria-ambientaleè stata chiesta alla Asl che perònon ci ha risposto. Qui si è aperta una corrispondenzafra noi e la Asl la quale ha trasmessoal <strong>Comune</strong> dei prospetti da far riempire aigestori degli impianti i quali si sono rifiutati <strong>di</strong>riempirli. E’ intervenuto un nuovo decreto cheha eliminato questa verifica da quelle obbligatorieda fare. Il regolamento che noi proponiamonon tiene conto <strong>di</strong> questa situazione, se nonper <strong>di</strong>re che, una volta avviata questaregolamentazione, entro un anno la Asl ci devegarantire sulla sicurezza sanitaria: trovi lei ilmodo, ma non possiamo restare con questodubbio.Nella seconda fase si è invece provvedutoad in<strong>di</strong>viduare i criteri e i requisiti chedevono avere le aree per l’apertura dei nuoviimpianti. Occorre inquadrare bene questaregolamentazione nel processo <strong>di</strong>liberalizzazione degli impianti il quale prevedeche per aprire un nuovo impianto bisogna chiudernetre. Questo ci fa capire che molto <strong>di</strong>fficilmenteassisteremo all’apertura <strong>di</strong> nuovi impianti,anzi la legge spinge verso la chiusura <strong>di</strong>quelli esistenti, specialmente dei più piccoli,per creare un minor numero <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong>maggiore <strong>di</strong>mensione.Sostanzialmente, queste norme perl’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> aree su cui poter aprirenuovi impianti sono quelle che ci interessano

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