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Piano del verde - Comune di Reggio Emilia

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Il piano <strong>del</strong> <strong>verde</strong><strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>


Cre<strong>di</strong>ts


Direzione <strong>del</strong> progetto:Dott.ssa Pinuccia MontanariArch. Giordano GaspariniDott.ssa Laura MontanariIvano FontanesiAmministrazione:Carla Maria ColziUgo FerrariPaolo GandolfiUberto SpadoniDott.ssa Susanna FerrariDott. Eros GuareschiArch. Massimo MagnaniIng. Maria SergioIng. Alfredo <strong>di</strong> SilvestroIng. Ermes TorreggianiIng. Raffaello TupputiIng. David ZilioliConsulenti esperti<strong>del</strong>l’Amministrazione:Arch. Vitaliano Bion<strong>di</strong>Arch. Giuliano CerviP. agrario Mauro ChiesiArch. Giorgio TeggiStampa:Nero ColoreStu<strong>di</strong>o BininiArchitetti e Ingegneri Associati:Ing. Tiziano BininiArch. Silvio BininiArch. Marco DentiIng. Gianluca Lombar<strong>di</strong>Arch. Lucia MosconiIng. Isabella CaitiIng. Elena MoriniArch. Emanuele PiccininiIng. Alberto BaroniIng. Raffaele RamoliniIng. Elena GualandriIng. Cristian TorelliConsulenza tecnica per gli aspettinaturalistici e ambientali:Dott. Nat. Alessandro PetragliaDott. Nat. Giuliano GandolfiDott. Nat. Stefano ZanzucchiNATURMEDIAConsulenza per le strategia e lapianificazione a livello territoriale:Arch. Andreas Kipar - STUDIO LANDFotografie:Bruno Cattani - FOTO SUPERSTUDIO SNC


SommarioPrefazione <strong>di</strong> Graziano Delrio, Sindaco <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> 8Presentazione <strong>di</strong> Pinuccia Montanari, Assessore all’ambientee città sostenibile 10Contributi“Un piano <strong>del</strong> <strong>verde</strong> al servizio <strong>del</strong>la trasformazione urbana” <strong>di</strong> Andreas Kipar 12“Paesaggi <strong>di</strong> città “ <strong>di</strong> Giordano Gasparini 16“Un piano <strong>di</strong> strumenti gestionali e progetti attuativi” <strong>di</strong> Tiziano BininiIl piano <strong>del</strong> <strong>verde</strong> 26Presupposti culturali e contesto operativo 28Approccio culturale0Gli spazi naturali nella storia <strong>del</strong> comuneL’amministrazione <strong>del</strong> patrimonio nella realtà reggiana6Trend <strong>di</strong> crescita rilevati e sistemi <strong>di</strong> gestione7Attività <strong>di</strong> indagine ed elaborazione 38Raccolta dei dati e <strong>del</strong> materiale <strong>di</strong>sponibile0Gli obiettivi e i le aspettativeCensimento e verifica <strong>del</strong>la consistenza <strong>del</strong> patrimonio esistenteMetodologia <strong>di</strong> analisiRaccolta e <strong>di</strong>gitalizzazione dei Piani Attuativi approvati <strong>del</strong> PRG 1999 52Indagine e comparazione dei <strong>di</strong>versi approcci gestionali 53Obiettivi, strategie e risultati conseguiti 54Un Moderno Sistema Gestionale 57La base cartografica realizzata con tecnologia GIS 59Le nuove espansioni 59Procedure e corpus normativo introdotti 59La Ricucitura <strong>del</strong> Tessuto: la Rete Verde 61I Progetti Urbani 63Il Torrente Crostolo 64I Viali <strong>di</strong> Circonvallazione e gli assi ra<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> penetrazione 74Il Sistema <strong>del</strong> Modolena, il Rio Coviola, San Bartolomeo 92Il Parco <strong>di</strong> Bacino Integrato: il Rodano, il Mauriziano, l’Ariolo,il nuovo San Lazzaro ed il bosco urbano <strong>del</strong>l’aeroporto 95Il <strong>Piano</strong> Strategico <strong>del</strong>le Piste Ciclabili 96


Prefazioni


La superficie urbanizzata <strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong><strong>Emilia</strong> costituisce il 17% <strong>del</strong> territorio municipale, e,ancora oggi, possiamo contare su 185 milioni <strong>di</strong> metriquadrati<strong>di</strong> aree agricole e 9 milioni <strong>di</strong> mq <strong>di</strong> <strong>verde</strong>pubblico. Infatti, rispettivamente, il <strong>verde</strong> pubblicoe il <strong>verde</strong> fruibile rappresentanto il 25% e il 5,5% <strong>del</strong>territorio comunale. Il piano <strong>del</strong> Verde <strong>del</strong> <strong>Comune</strong><strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> è stato progettato e realizzato qualeessenziale strumento strategico per conoscere,censire, valorizzare, proteggere, tutelare e progettareil <strong>verde</strong> <strong>del</strong>la città come sistema, superandoneuna visione che lo concepisce esclusivamente qualeelemento residuale. Tenendo conto <strong>del</strong>la convenzioneeuropea <strong>del</strong> paesaggio, <strong>del</strong>la necessità <strong>di</strong>contenimento <strong>del</strong>la <strong>di</strong>spersione urbana e <strong>del</strong>la <strong>di</strong>minuzione<strong>del</strong>la cementificazione <strong>del</strong> suolo (oggiin <strong>Emilia</strong>-Romagna si consumano 8 ettari <strong>di</strong> terraal giorno), <strong>del</strong>l’importanza <strong>del</strong>la identità dei luoghie <strong>del</strong> rafforzamento <strong>del</strong> <strong>verde</strong> e <strong>del</strong>le aree boscate,il piano <strong>del</strong> Verde <strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> consenteuna rilettura <strong>del</strong> <strong>di</strong>segno <strong>del</strong>la città, a partire dai suoieco-sistemi naturalistici fondamentali, le vie d’acqua(Crostolo, Rodano, Modolena, canali naturali e artificiali).Accanto a questa rete <strong>di</strong> corridoi ecologici naturalisticie fondamentali per la bio<strong>di</strong>versità, il <strong>verde</strong>dei parchi pubblici, censiti per circoscrizione, i boschiurbani, le aree <strong>di</strong> terzo paesaggio, i siti <strong>di</strong> importanzacomunitaria (aree sic) costituiscono quella retefondamentale per la protezione dall’inquinamentoaeriforme, in grado <strong>di</strong> garantire un microclima utilead affrontare i cambiamenti climatici in atto.Il sistema <strong>verde</strong> è stato indagato in tutti i suoi aspetti(naturalistico, botanico, paesaggistico, estetico, culturale,storico) e, attraverso la evidenza <strong>del</strong>le criticitàe <strong>del</strong>le cesure, consentirà una programmazione organicadegli interventi futuri, per ricucire i luoghi,per conferire <strong>di</strong> nuovo identità al paesaggio tra<strong>di</strong>zionale,in stretta sinergia con gli strumenti <strong>di</strong> pianificazione<strong>del</strong>la città. Salvaguar<strong>di</strong>a e massima tuteladei corridoi ecologici <strong>del</strong>la città,tutela ambientale econsolidamento <strong>del</strong> suolo, potenziamento dei vialialberati per una migliore qualità <strong>del</strong>l’aria, nuovi boschiurbani, aree <strong>di</strong> terzo paesaggio costituiscono gliimpegni che il <strong>Piano</strong> <strong>del</strong> <strong>verde</strong> restituisce alla città.Dott.ssa Pinuccia MontanariAssessore all’ambiente e città sostenibile11


12Un piano <strong>del</strong> <strong>verde</strong> al servizio <strong>del</strong>la trasformazione urbana


È da tempo che l’urbanistica riformata riconoscenell’ambiente e nelle sue varie espressioni naturalisticheuna risorsa fondamentale, sulla quale basarele scelte strategiche degli strumenti <strong>di</strong> governo <strong>del</strong>territorio.Prendendo coscienza <strong>del</strong>la limitatezza <strong>del</strong>le risorsenaturali e <strong>del</strong>la conseguente necessità <strong>di</strong> consideraregli aspetti bionaturalistici quali valori determinantinella gestione e nella programmazione territoriale,l’importanza <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong> territorio che pongaattenzione al patrimonio naturale quale ricchezzada salvaguardare, da valorizzare e <strong>di</strong> cui fruire eche identifichi nel <strong>verde</strong> un elemento strutturale <strong>del</strong>territorio si afferma particolarmente nella proposta<strong>del</strong>la pianificazione integrata <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>.Già nel 1970, da quando l’UNESCO dava inizio adun’indagine sull’”ecologia urbana” che consideravale città come ecosistemi strettamente correlati con ilterritorio circostante si è avviata la <strong>di</strong>scussione e larealizzazione <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> “forestazione urbana”, lacui attenzione era sostanzialmente rivolta all’insieme<strong>di</strong> tutti gli elementi vegetali e naturali <strong>del</strong>le cittàe <strong>del</strong> territorio, con particolare attenzione ai boschi,agli ecosistemi filtro, alle siepi, ai filari e alla vegetazionespontanea.Sono poi gli anni 90 che vedono <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> in primalinea nell’elaborare un piano interamente basatosul “rior<strong>di</strong>no ecologico ed urbanistico”.Una <strong>del</strong>le caratteristiche principali <strong>del</strong> Prg <strong>del</strong> 1994elaborato sotto la guida autorevole <strong>di</strong> Campos Venutiè stata proprio la definizione <strong>di</strong> una strategiaecologica per la città che si concretizzava sostanzialmentenell’arresto <strong>del</strong>l’espansione urbana nelterritorio agricolo, limitando il consumo <strong>di</strong> suolo emassimizzando la permeabilità dei suoli urbani, con<strong>di</strong>zionein<strong>di</strong>spensabile per la rigenerazione ambientale.Il tutto a scapito <strong>del</strong>la fruizione collettiva deglispazi ver<strong>di</strong>, considerata una esigenza sicuramenteimportante ma meno prioritaria <strong>del</strong>la rigenerazioneecologica dei fattori ambientali.La presenza <strong>del</strong> <strong>verde</strong> in città non veniva consideratasoltanto per l’aspetto paesaggistico o per la necessità<strong>di</strong> fruizione. La principale funzione riguarda le suecapacità <strong>di</strong> colossale depuratore atmosferico, la suaazione <strong>di</strong> riequilibrio microclimatico, il suo ruolo in<strong>di</strong>spensabile<strong>di</strong> filtro per le acque superficiali e <strong>del</strong>le13


falde idriche sotterranee.Tali presupposti vengono oggi integrati ed ampliaticon la redazione <strong>del</strong> nuovo <strong>Piano</strong> StrutturaleComunale che trova nel <strong>Piano</strong> <strong>del</strong> Verde una pienarispondenza formale puntando alla valorizzazione<strong>del</strong>le molteplici influenze che il <strong>verde</strong> esercita sull’ambientee sull’uomo.Oggi più che mai, infatti, la <strong>di</strong>scussione ruota attornoalle trasformazioni “in positivo” degli spazi a <strong>verde</strong> emeno alla conservazione tout court o al solo aumento<strong>di</strong> “metri quadrati per abitante” <strong>di</strong> aree spesso degradatee prive <strong>di</strong> funzioni proprie.La sfida <strong>del</strong> piano <strong>del</strong> <strong>verde</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> non èpiù solo la mera conservazione <strong>del</strong>la risorsa suoloma piuttosto la necessità <strong>di</strong> ricondurre il suolo alle14ottimali interazioni con gli altri fattori ambientali, ossiaaria, acqua e componenti biotiche.La copertura vegetale, in particolar modo quella inambiente urbano e periurbano, esercita infatti molteplicieffetti positivi rappresentando spazi per attività<strong>di</strong> svago, riducendo il senso <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamentomentale imposto dalla vita urbana, offrendo un’opportunità<strong>di</strong> <strong>di</strong>stensione psicologica, <strong>di</strong> comunicarein modo migliore con gli altri e con se stessi. Garantiscebenefici economici sia <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>retto (maggiorevalore degli stabili) che in<strong>di</strong>retto, come quelli derivatidal risparmio energetico dato da un corretto utilizzo<strong>del</strong>la vegetazione come elemento <strong>di</strong> controllomicroclimatico, e rappresenta l’elemento vivo chequalifica e valorizza importanti luoghi citta<strong>di</strong>ni.A questi si aggiungono la funzione <strong>di</strong> mantenimentoe arricchimento in bio<strong>di</strong>versità e la capacità <strong>di</strong> fissarepolveri, gas tossici e gas ad effetto serra nonché<strong>di</strong> liberare ossigeno.Attraverso l’implementazione <strong>di</strong> tali obiettivi <strong>Reggio</strong><strong>Emilia</strong> si pone quale importante centro innovatorenel campo <strong>del</strong>la sostenibilità ambientale, vero e proprio‘centro <strong>di</strong> produzione ambientale che reintrerpretale tracce e le tessiture <strong>del</strong> proprio paesaggioin chiave innovativa, creando un sistema sinergico<strong>di</strong> spazi pubblici fortemente riconoscibili e legati alcontesto, in grado <strong>di</strong> rivitalizzare gli elementi <strong>di</strong> interessenaturalistico e <strong>di</strong> creare nuove relazioni conla città.L’obiettivo generale è la creazione <strong>di</strong> un ‘sistema


<strong>verde</strong>’ capace <strong>di</strong> mettere in rete tutte le aree ver<strong>di</strong>,esistenti e <strong>di</strong> progetto e le aree naturalistiche esternealla città, attraverso elementi lineari <strong>di</strong> fruizione(sponde dei fiumi, percorsi ciclabili e pedonali, ecc),un sistema che vuole massimizzare gli effetti <strong>del</strong>lestesse aree ver<strong>di</strong> sulle con<strong>di</strong>zioni ambientali <strong>del</strong>lacittà verso un rinnovato sistema ecologico che esprimel’immagine <strong>del</strong>la <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> <strong>del</strong> prossimo futuro:una città più permeabile, più sana e pertantosempre più vitale.Arch. Andreas Kipar15


16Paesaggi <strong>di</strong> città


Realizzare oggi un piano <strong>del</strong> <strong>verde</strong> per <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>vuol <strong>di</strong>re inserirsi in una tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> pianificazionee progettazione <strong>del</strong>la città che ha sempre ragionatoe operato verso lo spazio pubblico e le aree ver<strong>di</strong>con grande attenzione e lungimiranza.Prima <strong>di</strong> tutto dobbiamo riflettere come l’idea <strong>di</strong> <strong>verde</strong>pubblico sia mutata profondamente: non è piùsolo un luogo per il tempo libero e lo svago, è riduttivopensarlo come spazio racchiuso tra limiti fisici,concettuali e funzionali definiti, unicamente valutatocome peso contrapposto, come compensazioneall’e<strong>di</strong>ficazione, proprio quando oggi si cerca <strong>di</strong> affermaremo<strong>del</strong>li inse<strong>di</strong>ativi che pensano in termini<strong>di</strong> sistema <strong>del</strong> <strong>verde</strong> e più in generale <strong>di</strong> paesaggiourbano.Il progetto <strong>del</strong> <strong>verde</strong> non è più tanto lo sviluppo <strong>di</strong>una <strong>di</strong>sciplina quale l’arte dei giar<strong>di</strong>ni, ma <strong>di</strong>vieneun elemento portante <strong>di</strong> ogni piano urbanistico, ingrado <strong>di</strong> definire la riorganizzazione <strong>del</strong> sistema inse<strong>di</strong>ativo,guidare la riqualificazione degli spazi pubblici,comunicare valori simbolici e culturali in strettorapporto con la storia e le identità dei territori.Un progetto a scala urbana, che aiuta a <strong>di</strong>segnareuna città connessa, capace <strong>di</strong> pensare gli spazi inmodo integrato, <strong>di</strong> ricucire fisicamente e culturalmentel’inse<strong>di</strong>amento abitativo, dare valore alle relazionie agli incontri tra persone, aiutare la riqualificazionedegli spazi più a rischio per la coesione socialee la sicurezza.La città non è solo un insieme <strong>di</strong> funzioni, ma è soprattuttoun sistema <strong>di</strong> relazioni, <strong>di</strong> reti sociali e culturalie lavorare oggi nelle nostre città significa prima<strong>di</strong> tutto riflettere sulla nostra società.Questo non vuol <strong>di</strong>re che non si debbano in<strong>di</strong>viduare<strong>di</strong>versi sistemi e gerarchie: dalle nuove centralitàdefinite dal piano (la zona nord <strong>del</strong>la città con la rete<strong>di</strong> infrastrutture connesse alla linea ferroviaria adAlta velocità, il Parco <strong>del</strong> Crostolo e i Territori <strong>del</strong>leVille Estensi, Il Parco <strong>del</strong> Rodano e il sistema Campovolo/Area<strong>del</strong> San Lazzaro, il sistema dei Viali <strong>di</strong>Circonvallazione e le connessioni con i viali urbani)ai boschi urbani, dai corridoi ecologici alla progettazionedegli spazi ver<strong>di</strong> dei quartieri, fino alla tutela<strong>del</strong>le zone agricole e <strong>di</strong> particolare pregio paesaggistico(Il Parco Campagna <strong>di</strong> San Bartolomeo).È proprio sulla base <strong>di</strong> una lettura analitica <strong>di</strong> quelloche chiamiamo convenzionalmente “<strong>verde</strong> pubblico”– la sua indagine, rappresentazione e progetto17


– inteso quale elemento integrato nella più complessiva(ri)progettazione <strong>del</strong> paesaggio urbano,che nascono gli elementi portanti su cui abbiamocostruito il piano <strong>del</strong> <strong>verde</strong> <strong>del</strong>la città, assemblatopazientemente “pezzo per pezzo”, sempre mantenendocome binario <strong>di</strong> lavoro la scala urbana, l’integrazionecon gli altri strumenti <strong>di</strong> pianificazionein atto nell’Amministrazione (<strong>Piano</strong> Strutturale Comunale,<strong>Piano</strong> Urbano <strong>del</strong>la Mobilità, <strong>Piano</strong> PisteCiclabili, Piani urbani attuativi, politiche per la casa),la connessione/continuità, la ricucitura e la riqualifi-18cazione <strong>del</strong>lo spazio pubblico, l’identificazione <strong>del</strong>learee <strong>di</strong> interesse ambientale e naturalistico.Questa metodologia ci aiuta a superare una serie <strong>di</strong>consueti schemi contrapposti presenti nell’idea <strong>di</strong>città: centro/periferia, città/campagna, dentro/fuori,urbano/rurale e riflettere ed operare in termini <strong>di</strong>reti, flussi, sistemi territoriali e ambientali.Alcuni progetti in corso sono esemplificativi <strong>di</strong> questiin<strong>di</strong>rizzi, in particolare il programma relativo allariqualificazione <strong>del</strong>le frazioni extraurbane e il progetto<strong>di</strong> riqualificazione paesaggistica <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong>Via Settembrini nonché, per altro verso, alcuni degliinterventi relativi al <strong>Piano</strong> Strategico <strong>del</strong> Centro Storico.La mappa che mostra l’esito complessivo <strong>di</strong> questescelte <strong>di</strong>venta anche il “concept” che definisce l’idea<strong>del</strong> nostro lavoro, dove il primo requisito, se così lopossiamo anche chiamare, per un “piano dei paesaggiver<strong>di</strong> <strong>del</strong>la città” è rappresentato dalla continuitàfisica e dalla permeabilità urbana.È sempre utile ricordare l’incipit <strong>del</strong>la assai citataConvezione Europea <strong>del</strong> Paesaggio “Paesaggio de-


signa una determinata parte <strong>di</strong> territorio, così comeè percepita dalle popolazioni, il cui carattere derivadall’azione <strong>di</strong> fattori naturali e/o umani e <strong>del</strong>le lorointerrelazioni”.È utile perché affianca ai tra<strong>di</strong>zionali strumenti <strong>del</strong>progetto paesaggistico, una attenzione verso gliaspetti identitari, le attività e le culture <strong>del</strong>le popolazioni.In questo modo si ampliano ulteriormente i significati<strong>del</strong> termine paesaggio, si intrecciano le competenze,consapevoli che, ricordando il pensiero <strong>di</strong>Lucio Gambi “..il paesaggio, la forma <strong>del</strong> territorio èfrutto <strong>di</strong> trasformazioni più profonde <strong>di</strong> quelle formali,che chiamano in causa processi <strong>di</strong> natura socio-economica”.Anche su questi aspetti dovremo lavorare nel momentoin cui affronteremo temi quali i territori <strong>del</strong>leVille Estensi, o la zona nord <strong>del</strong>la città dove già unlavoro <strong>di</strong> grande interesse <strong>del</strong>la Circoscrizione VII,contenuto nella pubblicazione “A nord <strong>del</strong>la città”,ha iniziato ad in<strong>di</strong>rizzare la riflessione anche versoquesti temi, proprio in termini <strong>di</strong> ricostruzione deisaperi <strong>di</strong> un territorio, inteso come patrimonio <strong>di</strong> chilo abita, ma anche <strong>di</strong> coloro che vi giungono.Gli spazi ver<strong>di</strong> <strong>del</strong>la nostra città possono anche fareconoscere ai citta<strong>di</strong>ni aspetti non molto conosciuti,in alcuni casi vere e proprie scoperte.<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> è anche una città d’acqua, con un sistemafluviale <strong>di</strong> pregio che per secoli ha rappresentatoun elemento importante anche per l’economiacitta<strong>di</strong>na e ha svolto un ruolo fondamentale per ladefinizione degli attuali assetti paesaggistici.Oggi forse solo il Crostolo, su cui continua il lavoro<strong>del</strong>l’Amministrazione con l’obiettivo <strong>di</strong> ampliare learee fruibili <strong>del</strong> parco fluviale, è conosciuto dallamaggior parte dei citta<strong>di</strong>ni, ma stiamo lavorandoper realizzare il Parco fluviale <strong>del</strong> Rodano, per rafforzarela tutela e la valorizzazione <strong>del</strong> sistema fluvialea sud <strong>del</strong>la città (Rio Coviola, Quaresimo, Modolena),per l’ampliamento <strong>del</strong>l’oasi naturalistica <strong>di</strong> Marmirolo,stiamo riflettendo su alcune suggestioni uscitedai progetti <strong>di</strong> riqualificazione <strong>del</strong>le frazioni citta<strong>di</strong>ni,relative al Tresinaro, ai fontanili <strong>del</strong>l’Ariolo.Possiamo scoprire nel contesto sia urbano che ruraleun ricco patrimonio <strong>di</strong> segni storico-testimonialie <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong> valore storico-artistico, legati allacultura <strong>del</strong>le nostre terre, che ne rappresentano elementiidentitari e in quanto tali sono oggi oggetto <strong>di</strong>maggior tutela e <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> valorizzazione.In questo senso risulta <strong>di</strong> grande interesse il lavoro <strong>di</strong>19


analisi e ricerca svolto sul territorio a nord <strong>del</strong>la cittàdal progetto RETE (<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Territorio Esteso).Possiamo scoprire che la nostra città possiede unaserie <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> notevole valore storico, su cuioperare con tecniche <strong>di</strong> restauro scientifico e ricomposizionedegli impianti originari (Viale Umberto I,Parco Ex Ospedale Psichiatrico S. Lazzaro, Giar<strong>di</strong>niPubblici, Parco <strong>del</strong> Mauriziano, il progetto in corsoper la salvaguar<strong>di</strong>a degli alberi <strong>di</strong> pregio). Possiamoscoprire che la nostra città ospita opere <strong>di</strong> importantiarchitetti <strong>del</strong> paesaggio quali Peter Walker e PietroPorcinai e insospettabili aree <strong>di</strong> terzo paesaggio realizzatesulla base <strong>del</strong> pensiero <strong>di</strong> Gill Clement (“Assecondareil più possibile e ostacolare il meno possibile”).Di tutto questo il progetto <strong>del</strong> <strong>verde</strong>, nellasue successive fasi <strong>di</strong> attuazione deve tener conto,dai piccoli spazi <strong>di</strong> quartiere ai gran<strong>di</strong> temi a scalaurbana, combinando <strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong> e competenze,salvaguar<strong>di</strong>a e riqualificazione, culture identitarie einserimenti contemporanei.Il progetto <strong>del</strong> <strong>verde</strong> e <strong>del</strong> paesaggio è dunque unprogetto complesso, che dovrà essere in grado <strong>di</strong>operare attraverso politiche integrate, con la capacità<strong>di</strong> tenere insieme azioni, attori, competenze e risorsee dovrà inoltre contribuire, a partire dalle scuolee dalle nuove generazioni, a creare e <strong>di</strong>ffondere,come già accade per molte iniziative promosse dallanostra amministrazione, una cultura paesaggistica eambientale.Se è vero come molti hanno scritto che il giar<strong>di</strong>no, lospazio pubblico è sempre lo specchio <strong>del</strong>la culturache lo ha prodotto, credo oggi siano queste che hobrevemente riassunto le basi su cui costruire una cittàdove ambiente, funzioni e relazioni possano aiutarela convivenza e il benessere.Arch. Giordano Gasparini21


Un piano <strong>di</strong> strumenti gestionali e progetti attuativi23


Il termine <strong>Piano</strong> utilizzato per descrivere questo lavoroè, forse, fuorviante, poiché richiama una concezioneormai superata dei mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> governo e <strong>di</strong> gestione<strong>del</strong> territorio. L’urbanistica che riconduce ogni previsione<strong>di</strong> crescita e trasformazione <strong>del</strong> territorio adun elenco <strong>di</strong> standard e superfici è tramontata, cosìcome lo è la pianificazione astratta, fatta <strong>di</strong> campituregeneriche, poco rappresentative <strong>del</strong>la realtà e più omeno facilmente declinabili secondo gli interessi deisingoli e <strong>del</strong>le volontà personali.Se questo è vero in generale, lo è ancor <strong>di</strong> più quandoil <strong>di</strong>scorso si limita, come in questo caso, ad un soloaspetto, il <strong>verde</strong>, rispetto al quale l’atteggiamento generaleè troppo spesso <strong>di</strong>stratto o superficiale.Per questa ragione questo è un piano che declina <strong>di</strong>versamentela sua missione: si pone come uno strumentooperativo, che ha lo scopo <strong>di</strong> gestire, <strong>di</strong> organizzare,<strong>di</strong> guidare e, soprattutto, <strong>di</strong> proporre.Sono queste le sue chiavi <strong>di</strong> lettura.Offre strumenti operativi per governare una realtàcomplessa, dove l’organizzazione <strong>del</strong>le informazioniè la base imprescin<strong>di</strong>bile per una corretta ed efficace24


gestione <strong>di</strong> un sistema così articolato e <strong>di</strong>namico. Partendo,quin<strong>di</strong>, da una solida analisi, condotta scientificamente,secondo criteri e metodologie funzionaliallo scopo prefigurato, fornisce all’amministrazioneun reale strumento <strong>di</strong> gestione dei dati, all’avanguar<strong>di</strong>ada un punto <strong>di</strong> vista tecnico, articolato secondo lenecessità attuali dei servizi e con un livello <strong>di</strong> flessibilitàtale da poter essere agevolmente implementatocon tutte le categorie <strong>di</strong> informazioni per le quali, neltempo, dovessero emergere necessità. Uno strumento,quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong>namico, flessibile, implementabile e trasversaleai <strong>di</strong>versi settori <strong>del</strong>l’Amministrazione.Tratteggia l’organizzazione <strong>di</strong> una struttura che possaavere un controllo reale <strong>del</strong> territorio e che forniscarisposte corrette, pertinenti e tempestive, che nondebba rincorrere l’evoluzione <strong>del</strong>la società, ma che lapreceda e la regimenti sulla base <strong>di</strong> obiettivi chiari econ<strong>di</strong>visi.In<strong>di</strong>ca la strada da percorrere per guidare le sceltefuture sul territorio, illustra in modo chiaro ed incontrovertibilequali debbano essere le premesse, le lineeguida, gli obiettivi e le modalità secondo i quali dovrannoessere condotti tutti gli interventi che coinvolgonoil <strong>verde</strong>, siano essi progetti privati <strong>di</strong> nuovelottizzazioni o pubblici per l’espansione <strong>del</strong>la rete infrastrutturale.Evita, in altri termini, che le scelte sianolibere e lasciate unicamente agli interessi dei singoli,relegando il <strong>verde</strong> ad una funzione marginale, gli restituisceil ruolo <strong>di</strong> primo piano che poi, nei fatti, haper la vita dei citta<strong>di</strong>ni, per l’equilibrio ecologico, perla sostenibilità dei nostri mo<strong>del</strong>li inse<strong>di</strong>ativi. Fornisce,quin<strong>di</strong>, gli strumenti necessari a <strong>del</strong>ineare le lineeguida progettuali per una pianificazione attenta edefficace, con un atteggiamento competente sull’ecologiaambientale ed uno sguardo lungimirante sulcostruito, che conservi e potenzi le connessioni fra isettori urbani e miri alla riqualificazione degli ambitimaggiormente degradati <strong>del</strong> contesto urbano.Infine, per or<strong>di</strong>ne logico, ma non per importanza,propone non solo mo<strong>del</strong>li, ma anche, e soprattutto,progetti concreti, che rispondono ad esigenze ed impegnireali.I due casi emblematici che tratta <strong>di</strong>rettamente sonola sistemazione <strong>del</strong> Torrente Crostolo e dei viali citta<strong>di</strong>ni,non solo quelli <strong>di</strong> Circonvallazione, ma anche gliassi <strong>di</strong> penetrazione urbana. Si tratta <strong>di</strong> due interventiambiziosi, la cui portata è tale da mo<strong>di</strong>ficare profondamenteampi brani <strong>di</strong> città ed il cui riflesso si potràpercepire quasi ovunque sul territorio.Ad essi, poi, si affiancano altri progetti analoghi perportata e qui proposti, alcuni già oggetto <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mentida parte <strong>del</strong>l’Amministrazione, altri che lo<strong>di</strong>venteranno.Il <strong>Piano</strong>, quin<strong>di</strong>, è soprattutto un elenco <strong>di</strong> progetticoncreti, coor<strong>di</strong>nati da una matrice comune che nepotenzia la portata e che li riveste <strong>di</strong> una luce e <strong>di</strong> unrilievo completamente nuovi.Ing. Tiziano Binini25


26Il piano <strong>del</strong> <strong>verde</strong>


Questo documento ha lo scopo <strong>di</strong> illustrare il lavorosvolto, che è un processo iniziato, ma non concluso:molte <strong>del</strong>le azioni condotte infatti costituisconol’avvio per un nuovo avvicinamento alle tematichelegate al patrimonio <strong>verde</strong> ed alla sua gestione, piùmoderno ed efficiente, fondato su principi <strong>di</strong> efficacia,governabilità, ottimizzazione <strong>del</strong>le risorse, multi<strong>di</strong>sciplinaritàe collaborazione fra i servizi.La prima sezione riassume il contesto nel quale l’iniziativaha avuto il suo incipit, elemento imprescin<strong>di</strong>bileper comprendere le scelte fatte, l’approccio siatecnico che teorico <strong>del</strong> lavoro e, in generale, la suafilosofia.La seconda riguarda le attività <strong>di</strong> indagine ed elaborazionecondotte, con tutti i dettagli che conferisconoal lavoro i caratteri <strong>di</strong> scientificità, multi<strong>di</strong>sciplinaritàe versatilità: caratteristiche essenzialiper renderlo uno strumento affidabile e concreto <strong>di</strong>analisi, pianificazione e gestione <strong>del</strong> territorio.La terza sezione, infine, illustra i risultati conseguitiattraverso le operazioni propedeutiche e preliminari,ossia i nuovi strumenti <strong>di</strong> cui oggi l’amministrazione<strong>di</strong>spone e gli usi che ne possono essere fatti dai <strong>di</strong>fferentiServizi, oltre ad una serie <strong>di</strong> progetti concreti,già allo stu<strong>di</strong>o, che costituiscono la prima declinazioneoperativa <strong>del</strong>le strategie espresse dal piano. Due<strong>di</strong> questi focus specifici, poi, sono stati approfon<strong>di</strong>tiall’interno <strong>del</strong> presente lavoro: il Torrente Crostoloed i viali <strong>di</strong> circonvallazione. Per entrambi sono staticondotti stu<strong>di</strong> ed analisi mirate che hanno prodottoipotesi <strong>di</strong> intervento molto concrete, con risvolti <strong>di</strong>estremo rilievo per l’intero <strong>Comune</strong>.27


28Presupposti culturali e contesto operativo


Approccio culturaleÈ estremamente <strong>di</strong>ffusa e con<strong>di</strong>visa la teoria checonsidera e tratta il sistema naturale come unanuova “infrastruttura” citta<strong>di</strong>na da pianificare conattenzione, da regolamentare e gestire in modo efficace,da utilizzare come strumento <strong>di</strong> governo <strong>del</strong>territorio, da preservare e da mantenere con costanzae continuità in buono stato <strong>di</strong> conservazione. Inquest’ottica è emersa l’esigenza <strong>di</strong> tutelare l’integrità<strong>del</strong>le risorse naturali riconoscendo il <strong>verde</strong> come sistemaecologico.Se questi concetti sono ugualmente veri ed applicabiliin qualunque contesto, uno strumento stu<strong>di</strong>atoper una realtà specifica non poteva prescindere dallecaratteristiche e dalle peculiarità <strong>del</strong> luogo stesso.Per questa ragione abbiamo ritenuto importanterilevare e mettere in risalto quegli aspetti che maggiormentecaratterizzavano l’impronta originaria<strong>del</strong>la città.Riteniamo che sia in<strong>di</strong>spensabile, infatti, che il <strong>Piano</strong>ne tenga conto, che li valorizzi e che prenda da lì lemosse per raggiungere un risultato che sviluppi concretamentela realtà locale, andando ad accrescereil senso <strong>di</strong> identità dei luoghi e, quin<strong>di</strong>, il senso <strong>di</strong>appartenenza <strong>del</strong>le persone. Riteniamo, infatti checalare in un territorio, in<strong>di</strong>stintamente, criteri astrattiimplichi il rischio <strong>di</strong> perdere le peculiarità locali, soffocandolecon elementi estranei, mentre assumeretali peculiarità come elementi fondanti garantisceun arricchimento reciproco e risultati, quin<strong>di</strong>, più interessanti.La città <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> affonda le ra<strong>di</strong>ci nella sua storia,che è stata stu<strong>di</strong>ata per capire come essa avesse contribuitoa <strong>di</strong>segnarne ed organizzarne il territorio. Lasua origine, legata all’asse <strong>del</strong>la via <strong>Emilia</strong>, è oggiriba<strong>di</strong>ta da nuove arterie <strong>di</strong> collegamento altrettantoimportanti e che, in modo deciso, ne marcano ilterritorio. Altro elemento generatore <strong>del</strong> <strong>di</strong>segno <strong>del</strong><strong>Comune</strong> è il reticolo idrografico che lo solca e che,quin<strong>di</strong>, dovrà trovare gli opportuni riscontri nell’applicazione<strong>del</strong> <strong>Piano</strong>. La storia più recente <strong>del</strong>la città,poi, ha introdotto una serie <strong>di</strong> aree urbane <strong>di</strong> rilevanteestensione coinvolte da progetti <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cali trasformazioni.Tutti questi elementi dovranno confluirenel piano per mantenere un senso <strong>di</strong> continuità conil passato e per prefigurare un futuro che assecon<strong>di</strong>la naturale evoluzione dei luoghi, proteggendone lecaratteristiche <strong>di</strong> pregio e la sua memoria storica.Il piano che andremo brevemente a tratteggiare,quin<strong>di</strong>, non si limita ad applicare teorie e metodologieastratte, ma si inserisce nella realtà locale pertrovarne la propria ragion d’essere.Questi i principi sottesi a tutti gli interventi proposti,questa la filosofia <strong>di</strong> base <strong>del</strong> lavoro.30


Genius Loci- Le gran<strong>di</strong> aree <strong>di</strong> trasformazione- Il reticolo idrografico e la sua evoluzione recente- La centuriazione romana e l’evoluzione <strong>del</strong> territorio agricolo- I gran<strong>di</strong> assi est-ovest: la via <strong>Emilia</strong>, la linea ferroviaria, l’autostrada e l’alta velocità31


Elementi <strong>del</strong>le centuriazioneromana ancora esistentinel territorio comunaleTestimonianze <strong>del</strong>la centuriazione romanaZone <strong>di</strong> tutela <strong>del</strong>l’impianto storico<strong>del</strong>la centuriazione romanaAssi principali <strong>del</strong>la centuriazione romanaAttuale corso <strong>del</strong> Torrente CrostoloProbabile corso <strong>del</strong> Torrente Crostoloin epoca romana32


Tracciato <strong>del</strong>le antiche muracitta<strong>di</strong>ne e sistema viariora<strong>di</strong>ocentrico me<strong>di</strong>evalePerimetro <strong>del</strong>la cinta muraria (1199-1314)Cardo e decumanoTracce <strong>del</strong> sistema viariora<strong>di</strong>ocentrico me<strong>di</strong>evaleAttuale corso <strong>del</strong> Torrente CrostoloProbabile corso <strong>del</strong> Torrente Crostolodopo la costruzione <strong>del</strong>le muraAttuale Corso Garibal<strong>di</strong> ex alveo<strong>del</strong> Torrente CrostoloGli spazi naturali nella storia<strong>del</strong> comuneDa Regium Lepi<strong>di</strong> ai benedettiniLa fondazione <strong>del</strong> castrum romano Regium Lepi<strong>di</strong>avviene nel II secolo a.C., al tempo <strong>del</strong>la centuriazioneromana, il primo intervento sistematico <strong>di</strong>organizzazione e bonifica <strong>del</strong>la pianura padana,con la confisca ed il <strong>di</strong>sboscamento <strong>di</strong> vaste aree,assegnate alle famiglie per essere coltivate. Dopoalcuni secoli, a seguito <strong>del</strong> declino <strong>di</strong> Roma, si tornaa con<strong>di</strong>zioni ambientali <strong>di</strong> decadenza. Solamenteattorno all’anno mille, con il rifiorire <strong>del</strong>l’economia,si assiste a nuovi lavori <strong>di</strong> bonifica ed assestamento<strong>del</strong> territorio, grazie soprattutto al lavoro dei monacibenedettini.Nascono le MuraAll’epoca comunale risale un intervento <strong>di</strong> grande<strong>di</strong>mensioni, che mo<strong>di</strong>fica, non solo il volto <strong>del</strong> nucleoabitato <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>, ma anche l’intero territoriocircostante: la costruzione <strong>del</strong>la cinta muraria. Nuoviborghi però sorgono a ridosso <strong>del</strong>le mura, e la cintadei bastioni viene demolita, lasciando un sistema <strong>di</strong>fensivocomposto da terrapieni, fossati e palizzate.La costruzione <strong>di</strong> una vera e propria cinta muraria hainizio nel 1199, con sei porte <strong>di</strong> struttura quadrangolare.All’esterno <strong>del</strong>le mura, i fossati, allagati in caso<strong>di</strong> attacchi esterni, nei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> pace sono concessiin locazione dal comune per poter essere utilizzatiper la coltivazione, mentre all’interno <strong>del</strong> nucleo urbanosono presenti numerosi prati incolti riservatialle espansioni <strong>del</strong>le abitazioni o utilizzati come riservaalimentare in caso <strong>di</strong> asse<strong>di</strong>. Il XIV secolo segnala fine <strong>del</strong>l’età comunale e l’inizio <strong>del</strong> dominio <strong>del</strong>leSignorie; a <strong>Reggio</strong>, per volere dei Gonzaga la prendeavvio nel 1339 la costruzione <strong>del</strong>la Citta<strong>del</strong>la.Le acque solcano la cittàIl sistema <strong>di</strong> canali caratterizza la città <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>del</strong>XIV secolo, dove l’acqua <strong>del</strong> Canale Secchia scorrequasi sempre a cielo aperto e viene utilizzataper l’irrigazione dei campi, il pascolo <strong>del</strong> bestiamee per la pulizia <strong>di</strong> strade e piazze. Nell’Ottocento ilCanale è ancora scoperto solo nei sobborghi. Nellaprima metà <strong>del</strong> XX secolo sarà ancora presente neiquartieri periferici <strong>del</strong>la città, ma sarà poi destinatoa scomparire completamente. Nei secoli precedentiun altro importante corso d’acqua insisteva sul tessutourbano <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>, il torrente Crostolo, il cui anticoalveo corrispondeva all’o<strong>di</strong>erno Corso Garibal<strong>di</strong>.Con la costruzione <strong>del</strong>le mura si rende necessaria lasua deviazione fuori le mura per poter comprendereall’interno <strong>del</strong>la cinta muraria anche il borgo oltretorrente.33


La concezione rinascimentale <strong>del</strong> <strong>verde</strong>Con il Rinascimento le piante acquistano un valoreeconomico e costituiscono parte integrante <strong>del</strong> paesaggiocontribuendo a mo<strong>di</strong>ficarne l’aspetto. In questoperiodo il <strong>verde</strong> è ancora quasi esclusivamenteprivato e nasce l’esigenza <strong>di</strong> avere ampi spazi ver<strong>di</strong>attorno ai palazzi nobiliari attraverso la ricostruzioneartificiale <strong>di</strong> boschi e parchi. Le case non sono semplicementeluogo <strong>di</strong> abitazione ma comprendono ancheorto e giar<strong>di</strong>no. Verso la fine <strong>del</strong> XVI secolo peròviene stabilito un drastico intervento al <strong>di</strong> fuori <strong>del</strong>lemura per creare una fascia <strong>di</strong> sicurezza che non forniscariparo ai nemici in caso <strong>di</strong> attacchi dall’esterno. Sistabilisce <strong>di</strong> abbattere tutte le case e gli alberi nel raggio<strong>di</strong> 600 metri dalle mura, costringendo quin<strong>di</strong> gliabitanti dei borghi a trasferirsi in città e aggravando <strong>di</strong>conseguenza le carenze <strong>di</strong> spazio e <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong>. Il torrenteCrostolo è nuovamente deviato, e va ad occuparequello che è l’alveo attuale, mentre il limite <strong>del</strong>lemura <strong>di</strong>segna definitivamente la forma esagonale.<strong>Reggio</strong> si apre all’esternoNel ‘700 tutte le <strong>di</strong>more ed i rispettivi giar<strong>di</strong>ni si ispiranoai canoni architettonici rinascimentali, e ad un34approccio artificioso verso la natura; un esempio <strong>di</strong>questa tendenza è la Villa <strong>di</strong> Rivalta, la “piccola Versailles”.Lo stradone per la Montagna, unica via <strong>di</strong> accessoalle ville, a seguito <strong>del</strong>la costruzione <strong>del</strong> ponte sul Crostolo,terminato nel 1790, viene piantumato con 2000pioppi cipressini e siepi laterali, e costituisce la primaespansione <strong>del</strong>la città al <strong>di</strong> fuori <strong>del</strong>le mura.Il <strong>verde</strong> <strong>di</strong>venta <strong>di</strong> tuttiNell’800 comincia a farsi strada un nuovo concetto<strong>di</strong> <strong>verde</strong>, inteso non solo come lo spazio privato, macome uno spazio urbano al servizio <strong>del</strong>l’intera collettività,accessibile da tutta la citta<strong>di</strong>nanza; dalla secondametà <strong>del</strong> secolo il <strong>verde</strong> assumerà carattere <strong>di</strong> temasociale e verrà considerato l’elemento or<strong>di</strong>natore nellapianificazione urbana. Attorno al 1900, la piantumazione<strong>del</strong>lo stradone per la Montagna è costituitada platani, che verranno poi abbattuti nel 1925 perlasciar spazio a tigli, che, all’inizio <strong>del</strong> secolo vengonopiantati un po’ ovunque in città. All’inizio <strong>del</strong> XIX secolotutti i giar<strong>di</strong>ni all’interno <strong>del</strong> nucleo urbano hannoancora carattere privato. I giar<strong>di</strong>ni pubblici vengonoistituiti a <strong>Reggio</strong> nel 1871, con lo scopo è fornire ai citta<strong>di</strong>niuna passeggiata all’interno <strong>del</strong>la città. A seguito<strong>del</strong>la proposta <strong>di</strong> creazione dei passeggi pubblici,nella seconda metà <strong>del</strong> XIX secolo si procede all’abbattimento<strong>del</strong>le mura, che hanno ormai perso il loroscopo <strong>di</strong>fensivo e sono considerate insalubri per glie<strong>di</strong>fici al loro interno; al loro posto trovano collocazionei viali alberati, che continuano cosi a definire idealmenteil limite <strong>del</strong>la città storica e fungono da filtrotra lo spazio costruito e la campagna.La città modernaNella prima metà <strong>del</strong> XX secolo, molti spazi ver<strong>di</strong> al <strong>di</strong>fuori <strong>del</strong>la città scompariranno a causa <strong>di</strong> nuove lottizzazionie l’espansione dei nuovi quartieri, inoltre, iviali, da luogo <strong>di</strong> passeggio, <strong>di</strong>venteranno assi <strong>di</strong> percorrenzaper il traffico automobilistico.La convenzione per la costruzione <strong>del</strong>la strada ferrataviene stipulata nel 1851 e, con la costruzione <strong>del</strong>la ferrovia,le nuove stazioni costituiscono i nuovi importantiaccessi alla città, sottolineati da viali alberati, chele collegano alla città storica ed alla Via <strong>Emilia</strong>.


In<strong>di</strong>viduazione dei viali<strong>del</strong>la città dopol’abbattimento <strong>del</strong>le muraAntico tracciato <strong>del</strong>le muraAttuale corso <strong>del</strong> Torrente CrostoloGiar<strong>di</strong>ni pubblici istituiti in luogo<strong>del</strong>l’ex citta<strong>del</strong>la (1871)Principali viali <strong>di</strong> accesso alla cittàPassaggio <strong>di</strong> Viale Umberto I (1820 circa)Nuovi viali <strong>di</strong> accesso alla città realizzatia seguito <strong>del</strong>la costruzione <strong>del</strong>la stradaferrata (1861 circa)StazioniPassaggi interni all’anticotracciato <strong>del</strong>le muraViali <strong>di</strong> circonvallazione creati in seguitoalla demolizione <strong>del</strong>le muraViali interniViali esterni35


L’amministrazione<strong>del</strong> patrimonionella realtà reggianaL’amministrazione <strong>del</strong> <strong>verde</strong> pubblico è <strong>di</strong>visa, oggi,su una serie <strong>di</strong> servizi, ciascuno dei quali con l’incarico<strong>di</strong> seguirne parte <strong>del</strong>la gestione, ma non esisteancora un servizio deputato espressamente adessa.Amministrare un patrimonio <strong>verde</strong> è una questionecomplessa che si compone <strong>di</strong> vari momenti fondamentali:dalla pianificazione <strong>del</strong>le nuove realtà ver<strong>di</strong>urbane, alla progettazione <strong>del</strong>le aree in cessione,dai progetti <strong>di</strong> riqualificazione <strong>del</strong> <strong>verde</strong> esistente,alla progettazione <strong>del</strong>le nuove infrastrutture, oltre,ovviamente, alla manutenzione. Tutte queste azionifanno capo, oggi, a servizi <strong>di</strong>versi, con inevitabile riflessosull’esito finale.La pianificazione e la progettazione <strong>del</strong> <strong>verde</strong> pubbliconon può prescindere dalle problematiche legatealla sua gestione. La presenza <strong>di</strong> un unico servizioche abbia il compito <strong>di</strong> seguire tutte le attivitàinerenti il <strong>verde</strong> pubblico garantirebbe una visoneglobale <strong>del</strong>le problematiche, una programmazioneorganica degli interventi e un loro efficace controllonegli esiti a breve e me<strong>di</strong>o termine.36


Trend <strong>di</strong> crescita rilevatie sistemi <strong>di</strong> gestioneCoerentemente con il trend nazionale, l’ambitourbanizzato <strong>del</strong> territorio comunale è in costanteespansione, così come la popolazione residente, iservizi, le infrastrutture, ecc. Le previsioni <strong>di</strong> crescita<strong>del</strong> PRG 1999 <strong>di</strong>ventano progetti concreti e la cittàsi sviluppa chiedendo un sistema <strong>di</strong> gestione capillare,efficiente e tempestivo su un territorio semprepiù vasto, complesso ed articolato. Parallelamenteassistiamo ad una rapi<strong>di</strong>ssima evoluzione dei sistemitecnologici per la gestione dei dati, <strong>del</strong>le risorsee <strong>del</strong>le informazioni, in grado <strong>di</strong> assolvere alla richiesta<strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> comunicazione sempre piùrapido, efficiente e dettagliato. Tutto ciò comporta,però, la necessità <strong>di</strong> adeguare e potenziare il mo<strong>del</strong>logestionale <strong>del</strong>la Pubblica Amministrazione, chegià ora si sta dotando <strong>di</strong> sistemi all’avanguar<strong>di</strong>a perl’archiviazione dei dati, la loro consultazione ed illoro utilizzo.37


Attività <strong>di</strong> indagine ed elaborazione39


Raccolta dei datie <strong>del</strong> materiale <strong>di</strong>sponibileLa prima attività condotta per porre le basi <strong>del</strong>lostu<strong>di</strong>o è stata un’attenta ed accurata ricerca <strong>del</strong>ladocumentazione esistente. Sono stati raccolti tutti idati <strong>di</strong>sponibili sul <strong>verde</strong> pubblico attraverso la ricerca<strong>del</strong>la cartografia in uso non solo presso i servizi,ma anche <strong>di</strong> alcune <strong>del</strong>le strutture <strong>di</strong> appoggio checollaborano o che hanno collaborato con il <strong>Comune</strong>nella pianificazione e nella gestione <strong>del</strong> territorio.La ricerca e l’elaborazione <strong>di</strong> tali dati è stata <strong>di</strong>fficoltosaed ha fatto emergere la necessità <strong>di</strong> una bancadati, <strong>di</strong> accesso comune, che raccolga i <strong>di</strong>versi progettiaffidati dalla Pubblica Amministrazione a professionistiesterni o comunque realizzati da strutturepubbliche e private sul territorio comunale. Il fattoche le informazioni non vengano raccolte e trasmessein modo efficiente, con metodo e in formato <strong>di</strong>gitale,fa sì che gli uffici non abbiano la piena consapevolezza<strong>di</strong> ciò che l’Amministrazione stessa ha fattoo ha in corso <strong>di</strong> elaborazione, con inevitabili ricadute.Ciononostante questo stu<strong>di</strong>o ha potuto avvalersi<strong>del</strong>la collaborazione <strong>di</strong> parecchi Servizi comunali,il che ha consentito <strong>di</strong> ottenere un’indagine unificatasod<strong>di</strong>sfacente. Problemi seri si sono registrati,invece, per la carenza <strong>di</strong> informazioni riferite al patrimoniopubblico <strong>di</strong> competenza sovracomunale,provinciale o regionale.In conclusione, il risultato ottenuto <strong>di</strong>mostra la presenza<strong>di</strong> una notevole quantità <strong>di</strong> materiale documentale,anche se, estremamente frammentato edeterogeneo. Inoltre la documentazione <strong>di</strong> ciascunServizio è <strong>di</strong>fficilmente fruibile per gli altri soggetti,poiché non esiste un’organizzazione sistematicae documentata <strong>del</strong>le informazioni, né uno standardcon<strong>di</strong>viso e trasversale rispetto ai formati ed all’organizzazione<strong>del</strong> lavoro e <strong>del</strong>le procedure. Per tuttiqueste ragioni è stato importante, anche se estremamentecomplesso, ricostruire un quadro completoed atten<strong>di</strong>bile <strong>del</strong>l’esistente, organizzando,parallelamente, un sistema che garantisca che l’aggiornamento<strong>del</strong>la cartografia avvenga, d’ora innanzi,in modo costante e sistematico.40


Territorio agricolo, areenaturalistiche, cunei ver<strong>di</strong> espazi urbani41


Gli obiettivi e le aspettativeEccellente e completamente con<strong>di</strong>viso è stato l’approccioverso l’iniziativa, nell’ottica <strong>di</strong> considerare ilsistema naturale come una nuova “infrastruttura” citta<strong>di</strong>nada pianificare con attenzione, da regolamentaree gestire in modo efficace, da utilizzare comestrumento <strong>di</strong> governo <strong>del</strong> territorio, da preservare eda mantenere con costanza e continuità in buonostato <strong>di</strong> conservazione.In base a ciò, emerge l’esigenza <strong>di</strong> incrementare, riqualificaree mettere a sistema le aree ver<strong>di</strong> fruibili,i sistemi naturali, <strong>di</strong> tutelare e rinaturalizzare il territorio,il paesaggio, <strong>di</strong> valorizzare i sistemi ambientalipregiati, potenziare il rapporto pubblico e privatoper la gestione e riqualificazione <strong>del</strong> <strong>verde</strong>, completareil sistema dei servizi e <strong>del</strong>le connessioni urbaneattraverso spazi pubblici aperti, percorsi pedonali episte ciclabili, in una parola <strong>di</strong> tutelare l’integrità <strong>del</strong>lerisorse naturali riconoscendo il <strong>verde</strong> come sistemaecologico. Per il conseguimento <strong>di</strong> tali obiettiviemerge necessità <strong>di</strong> dotarsi <strong>di</strong> linee progettuali e <strong>di</strong>in<strong>di</strong>rizzo per una pianificazione attenta, sostenibileed efficace, accompagnate da uno stu<strong>di</strong>o che focalizzigli elementi <strong>di</strong> maggiore criticità e sensibilità,sui quali sarà necessario intervenire in modo particolarmenteattento per garantire l’efficacia <strong>del</strong>l’interventoe per caratterizzare in modo forte la futurapolitica <strong>di</strong> sviluppo.Sul piano operativo poi, attualmente la richiestaprincipale, comunemente con<strong>di</strong>visa, riguarda lanecessità <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre una base cartografica aggiornatache rappresenti lo stato <strong>del</strong> territorio inmodo realistico ed atten<strong>di</strong>bile, strutturata in modocoerente con le <strong>di</strong>fferenti necessità <strong>di</strong> ciascun serviziocome, per esempio, con le voci degli “in<strong>di</strong>catoriambientali” per poter essere utilizzata anche alfine <strong>di</strong> stilare l’annuale Bilancio Ambientale. Generalmentesi percepisce il timore che, senza un adeguatoed efficace protocollo legato all’immissioneed all’aggiornamento <strong>del</strong> sistema, lo strumento rischi<strong>di</strong> non essere aggiornato con la sistematicità <strong>di</strong>cui necessita. Dal Servizio <strong>di</strong> Manutenzione, inoltre,è emersa la richiesta <strong>di</strong> una pianificazione <strong>del</strong> <strong>verde</strong>sostenibile e coerente con le risorse <strong>di</strong>sponibili allasua gestione.Alla base <strong>di</strong> tutto si deve però auspicare l’istituzione<strong>di</strong> un servizio specifico, che si occupi <strong>di</strong> tutti gliaspetti legati al <strong>verde</strong> pubblico, dal controllo <strong>del</strong>l’interasituazione <strong>del</strong> patrimonio, alle fasi preliminari<strong>di</strong> pianificazione fino alle operazioni <strong>di</strong> gestionee manutenzione.42


Censimento e verifica<strong>del</strong>la consistenza<strong>del</strong> patrimonio esistenteSulla scorta <strong>del</strong>le informazioni ottenute attraversola ricerca documentale, è stata condotta un’approfon<strong>di</strong>taanalisi <strong>di</strong> campagna con lo scopo <strong>di</strong> verificarel’effettiva consistenza <strong>del</strong>le aree a patrimonio. Inquesto modo sono state valutate 950 unità ambientali,comprendenti non solo i parchi veri e propri, maanche i filari alberati, gli spazi <strong>di</strong> arredo stradale, il<strong>verde</strong> legato alle strutture sanitarie, alle scuole, ecc.Il risultato è un quadro atten<strong>di</strong>bile ed aggiornato<strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto <strong>del</strong> <strong>verde</strong> pubblico, ricco <strong>di</strong> datied informazioni estremamente utili per sapere dovee come intervenire, per quantificare l’entità degli interventiche si vorranno programmare e gli eventualicriteri d’urgenza.43


ParchiArredo <strong>verde</strong> urbanoVerde funzionaleAgricoloAltro <strong>verde</strong>Metodologia <strong>di</strong> analisiAnalisi territoriale dei comparti urbaniLa comunità scientifica internazionale riconosce lacittà quale ecosistema urbano, fortemente caratterizzatodalla presenza <strong>del</strong>l’uomo e <strong>del</strong>le sue strutture,quin<strong>di</strong> un ecosistema artificiale creato e mo<strong>del</strong>latodalla mano <strong>del</strong>l’uomo. L’insieme <strong>del</strong> <strong>verde</strong> urbanoè composto da tipologie <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti tra <strong>di</strong>loro per origine, obiettivi, modalità <strong>di</strong> realizzazionee funzioni da svolgere, ma la caratteristica comunea tutte queste aree, è quella <strong>di</strong> essere incluse in zoneurbane. Le aree a <strong>verde</strong> sono superfici che ospitanonuclei <strong>di</strong> vegetazione arborea, arbustiva ed erbaceanaturale o plasmata dall’uomo oppure anche piantesingole, spontanee o coltivate. Il <strong>verde</strong> urbano nonha un utilizzo produttivo, però esercita una favorevoleinfluenza sul microclima, aumenta la <strong>di</strong>sponibilità<strong>di</strong> ossigeno, riposa l’occhio e viene percepitogradevolmente.I sistemi <strong>del</strong>le aree ver<strong>di</strong> <strong>del</strong> <strong>Comune</strong><strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>La prima fase <strong>del</strong>l’analisi territoriale <strong>del</strong> <strong>verde</strong> urbano<strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> è stata condottasud<strong>di</strong>videndo le aree a <strong>verde</strong> in sistemi e tipologie.In questa fase è stato sistematizzato un campione<strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong>, nella misura <strong>di</strong> 950 unità elementari.Queste unità elementari, definite anche Celle Omogenee(C.O.), sono state in<strong>di</strong>viduate cartograficamentee ad esse è stata attribuita una tipologia cherispecchia la loro funzionalità prevalente.Analisi <strong>del</strong>lo stato ambientale <strong>del</strong>le CelleOmogeneeL’analisi <strong>del</strong>lo stato ambientale <strong>del</strong>le unità elementari(Celle Omogenee) <strong>del</strong>l’area urbana <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>ha richiesto un’attenta ed approfon<strong>di</strong>ta esplorazione<strong>del</strong> territorio urbano comunale me<strong>di</strong>ante sopralluoghi,durante i quali si è proceduto alla compilazione<strong>di</strong> schede spe<strong>di</strong>tive <strong>di</strong> rilevamento.Sulla scorta <strong>di</strong> tale lavoro è stato possibile realizzareun database che costituisce il punto d’inizio per laredazione <strong>di</strong> carte tematiche <strong>del</strong>l’analisi effettuata eche ha fornito la base <strong>di</strong> partenza per la sintesi <strong>del</strong>lostato ambientale <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong><strong>Emilia</strong>.44


L’attività <strong>di</strong> censimento: le indagini in campagna45


I sistemi <strong>del</strong>le aree ver<strong>di</strong>comunali.ParchiArredo <strong>verde</strong> urbanoVerde funzionaleAgricoloAltro <strong>verde</strong>46


Criticità: valutazionesulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute e<strong>di</strong> gestione <strong>del</strong> patrimonio<strong>verde</strong>Assenza <strong>di</strong> criticitàPresenza <strong>di</strong> criticità <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a entitàe/o rilevanzaPresenza <strong>di</strong> criticità <strong>di</strong>ffusee/o <strong>di</strong> grave entità47


Il Sistema ParchiIl Sistema Parchi risulta costituito da 133 aree cherappresentano il 15.96% <strong>del</strong>l’intero insieme <strong>del</strong>learee ver<strong>di</strong>. Il Sistema Parchi è <strong>di</strong>viso in tre tipologie:Parchi, Parchi <strong>di</strong> Quartiere ed aree con un cartelloche le in<strong>di</strong>vidua come Parchi, ma che sono più similiad elementi <strong>di</strong> arredo <strong>verde</strong> stradale. Un aspettonon trascurabile <strong>del</strong>l’analisi territoriale effettuata èla <strong>di</strong>stribuzione <strong>del</strong>le aree ver<strong>di</strong> all’interno <strong>del</strong>le circoscrizioni.La Circoscrizione IV, con 25 aree, risultaquella con il maggior numero <strong>di</strong> “parchi”, seguitadalla Circoscrizione V e dalla Circoscrizione III. Il bassonumero <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong> rinvenute nella CircoscrizioneI è facilmente imputabile a motivazioni storiche eurbanistiche e non è facile ipotizzare una maggioredotazione all’interno <strong>del</strong> centro citta<strong>di</strong>no. Il mosaicoambientale formato da prati, piante isolate, nucleiarboreo-arbustivi e siepi è solitamente mantenuto abassi livelli <strong>di</strong> sviluppo naturale per questioni manutentivee <strong>di</strong> pulizia, pertanto tali ambiti non risultanoparticolarmente accoglienti per le specie animalipiù esigenti.48


Censimento e valutazionequali-quantitativa <strong>del</strong>l’esistenteSistema dei parchiAree afferenti al sistema parchi nelle <strong>di</strong>verse circoscrizioniParametri ambientali rilevati nelle aree afferenti al sistema parchiBassoMe<strong>di</strong>oAltoSuperficie a parco, sud<strong>di</strong>visa per categorie, nelle <strong>di</strong>verse circoscrizioniPQ+CP/RTP/R49


I filari arborei <strong>di</strong> arredo stradaleSi è approfon<strong>di</strong>to lo stato <strong>del</strong>le conoscenze <strong>del</strong>le alberatureche costituiscono il <strong>verde</strong> <strong>di</strong> arredo stradaledei filari arborei. Dalle analisi effettuate è emerso chele specie rappresentate all’interno <strong>di</strong> tali filari sono23 <strong>di</strong> cui 20 <strong>di</strong> latifoglie e 3 <strong>di</strong> conifere. Una situazioneeterogenea che, da un lato, rappresenta un buonlivello <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità floristica, dall’altro esprime ancheproblematiche gestionali assai <strong>di</strong>fferenti.Alcuni esempi <strong>di</strong> filari arborei <strong>di</strong> arredo stradaleConsiderazioni e conclusioniNumerose sono ricerche <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>o, esaminandole 833 aree <strong>del</strong> Verde Pubblico <strong>del</strong> <strong>Comune</strong>. Volendoestrapolare alcuni dati in<strong>di</strong>cativi, si scopre che<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> è, ovviamente, il centro abitato con ilmaggior numero <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong> (629) seguito da Sesso(23), Gavassa (22) e Fogliano (20). I dati <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong><strong>Emilia</strong> in<strong>di</strong>cano come sia la V Circoscrizione con176 aree, la zona con più aree ver<strong>di</strong>, mentre sia la ICircoscrizione con sole 47 aree quella col numerominore.50


Censimento e valutazionequali-quantitativa <strong>del</strong>l’esistenteIl <strong>verde</strong> <strong>di</strong> arredo urbanoSuperficie occupata dalle aree ver<strong>di</strong> nelle <strong>di</strong>verse circoscrizioniPercentuale <strong>del</strong>la superficie a parco rispetto alle aree ver<strong>di</strong> rilevateSuperficie a <strong>verde</strong> <strong>di</strong>sponibile per ogni ambiente51


Raccolta e <strong>di</strong>gitalizzazionedei piani attuativi approvati<strong>del</strong> PRG 1999Per completare l’immagine <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto era, poi,in<strong>di</strong>spensabile inserire nel <strong>di</strong>segno <strong>del</strong> territorio tuttii piani particolareggiati già approvati anche se nonancora realizzati. È stata condotta quin<strong>di</strong> una ricercaapprofon<strong>di</strong>ta sui Piani Attuativi <strong>del</strong> PRG <strong>del</strong> 1999, checontengono un <strong>verde</strong> in gestione stimabile in oltre1. 245.000m². Rispetto al numero complessivo, 117erano risultati già approvati e convenzionati, 21 eranostati presentati ed il loro iter era ancora in corso,mentre gli altri 86 non erano ancora stati presentati.Risalendo a questi progetti si è potuto ricostruire l’immagineche la città arriverà ad assumere al terminedei lavori.Piani particolareggiati. Stato <strong>di</strong> attuazione.Approvato / convenzionatoAutorizzatoPresentato, in attesa <strong>di</strong> approvazione / attuazioneIn fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>oPrevisto dal PRG - Non registrati ulteriori sviluppi52


Indagine e comparazionedei <strong>di</strong>versi approcci gestionaliPer comprendere le problematiche e le modalità <strong>di</strong>approccio legate al tema <strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong>le informazioni,sono stati organizzati una serie <strong>di</strong> incontricon i tecnici <strong>di</strong> altre realtà, selezionate fra quelle cheavevano adottato strategie ritenute maggiormenteefficaci e sostenibili.Il sistema apparso come maggiormente applicabileal nostro contesto è risultato quello utilizzato dal<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Modena, che da anni adotta un sistemainformatico basato sulla tecnologia GIS nel qualevengono raccolte tutte le informazioni inerenti al<strong>verde</strong> e non solo, sud<strong>di</strong>vise su quattro <strong>di</strong>versi livelli<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento, dal primo, <strong>di</strong> natura più generaleche si riferisce ad un impianto visto nel suo complesso,al quarto, che in<strong>di</strong>vidua una sorta <strong>di</strong> cartad’identità dei singoli esemplari <strong>del</strong> sistema <strong>verde</strong>.Altro aspetto importante <strong>del</strong> sistema modeneseriguarda il notevole impiego <strong>di</strong> risorse, sia a livelloeconomico che per quanto riguarda il personale impiegato.53


54Obiettivi, strategie e risultati conseguiti


La nuova matrice <strong>verde</strong> <strong>del</strong>la città: i caratteri forti <strong>del</strong> progettoPiani attuativiVerde in cessione dei piani attuativiAree in trasformazioneCunei ver<strong>di</strong> nel tessuto urbanizzatoParchi in prossimità dei cunei in<strong>di</strong>viduatiFasce <strong>di</strong> mitigazione (viabilità periurbana e linee ferroviarie)Ricucitura <strong>del</strong> tessuto urbanoRestauro dei viali storiciElementi a forte connotazioneVerde pubblico esistentePiste ciclopedonaliAree a forte valenza naturalisticaCenturiazione romanaReticolo idrografico58


60La ricucitura <strong>del</strong> tessuto: la rete <strong>verde</strong>La creazione <strong>di</strong> un sistema <strong>del</strong> <strong>verde</strong> all’interno <strong>del</strong> tessuto consolidato


esemplificativo, poi, è stato realizzato uno specificoapprofon<strong>di</strong>mento su un’area ritenuta emblematica,il nuovo Parco <strong>del</strong>le Acque Chiare, zona sceltaperché si riteneva riassumesse in sé tutte le possibilisituazioni territoriali: gran<strong>di</strong> trasformazioni urbanistiche,realizzate tramite piani stu<strong>di</strong>ati <strong>di</strong> concertocon la popolazione, denso tessuto e<strong>di</strong>ficatopreesistente, notevole dotazione <strong>di</strong> <strong>verde</strong> pubblico,intenso traffico veicolare e carenza <strong>di</strong> percorsiciclopedonali. Il progetto si proponeva <strong>di</strong> tutelaree valorizzare anche una serie <strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> pregiostorico-ambientale, quali filari alberati, parchiprivati e, ovviamente, l’importantissimo complesso<strong>del</strong> Mauriziano.Il progetto <strong>di</strong>mostra come in questa zona, con unlimitato numero <strong>di</strong> interventi, estremamente circoscritti,sia possibile intervenire in modo risolutivomigliorando nettamente la situazione, sia per i residenti,sia per coloro che provengono dal centrostorico e dalla campagna. La realizzazione dei collegamentiin<strong>di</strong>viduati permetterebbe <strong>di</strong> riconnetteretutte le aree pubbliche presenti, <strong>di</strong> percorreretutto il territorio attraversando parchi e viali <strong>di</strong>grande pregio in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> assoluta sicurezzagrazie alla notevole riduzione <strong>del</strong>le intersezioni coltraffico stradale.Piani attuativi, aree in trasformazione, <strong>verde</strong> in cessione62


I progetti urbaniGli interventi <strong>di</strong> seguito illustrati costituiscono i primi,importanti ambiti <strong>di</strong> intervento <strong>del</strong> piano. Sonostati scelti in base all’importanza, alla rilevanza <strong>del</strong>l’ambito<strong>di</strong> influenza <strong>del</strong> sito e quin<strong>di</strong> in virtù <strong>del</strong>l’impattopositivo che possono avere su larga scala.La Pubblica Amministrazione, inoltre, sta già lavorandoa progetti specifici <strong>di</strong> intervento su ciascuna<strong>di</strong> queste zone, anche attraverso il coinvolgimento<strong>di</strong> professionisti e ricercatori, e le prime opere sonogià inserite nel bilancio <strong>del</strong> prossimo anno. Non sitratta, pertanto, <strong>di</strong> una mera <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> intenti,ma <strong>di</strong> un impegno concreto nel dare inizio al processo<strong>di</strong> riqualificazione <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong>ineato dalpiano con un insieme <strong>di</strong> interventi strategici, cheservano da esempio e da traino per tutte le realizzazionifuture.63


64Il torrente Crostolo


Il torrente CrostoloPremessaIl Crostolo ha da sempre rappresentato un’importantevia d’acqua non solo per il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>,ma anche per tutto il territorio circostante; il suocorso ha tracciato confini e strade, è stato elementocatalizzatore <strong>di</strong> attività ed eventi, oltre ad aver vistol’intera comunità coinvolta in importanti opereidrauliche e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa <strong>del</strong> territorio.Ancora oggi il torrente rappresenta sicuramente unimportante segno identitario, un ambito naturalistico<strong>di</strong> rilievo, un polmone <strong>verde</strong> per l’abitato e il corridoioecologico <strong>del</strong>la città per eccellenza.L’area in cui scorre il torrente Crostolo nel suo trattourbano e suburbano parte dal ponte <strong>di</strong> San Pellegrinofino al cavalcavia <strong>del</strong>l’autostrada A1, ma nascenel comune <strong>di</strong> Casina e da lì scorre per 55 km.L’analisi <strong>del</strong>l’ecosistema <strong>del</strong> torrente Crostolo configurail corso d’acqua come un elemento lineare66


Flora, vegetazione e fauna <strong>del</strong> torrente Crostolofortemente compresso e dominato dal sistema ecologicocaratterizzante il territorio da cui è circondato,cioè la città <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. L’ecosistema <strong>del</strong> Crostoloè caratterizzato dalla presenza <strong>di</strong> acqua e <strong>di</strong> unastretta fascia arboreo-arbustiva. La forte pressione<strong>del</strong>la presenza umana lungo tutto il corso, tuttavia,sovrasta le <strong>di</strong>namiche ecologiche naturali e incide inmodo preponderante sui processi ecologici.Interventi per la valorizzazione naturalisticaL’assetto naturalistico complessivo <strong>del</strong>l’area non è <strong>di</strong>pregio elevato e presenta margini minimi <strong>di</strong> miglioramento,soprattutto nell’ambito citta<strong>di</strong>no. Questoè dovuto principalmente alla cronica pressione <strong>del</strong>l’uomosull’assetto strutturale <strong>del</strong> corso <strong>del</strong> Crostolonell’ambito citta<strong>di</strong>no. La presenza <strong>di</strong> sponde e fondocementati e la presenza <strong>di</strong> argini molto ravvicinati,non lascia gran<strong>di</strong> possibilità per lo sviluppo e il potenziamentodegli habitat naturali all’interno <strong>del</strong>l’area<strong>del</strong> torrente. Ciononostante è possibile in<strong>di</strong>viduarealcuni possibili interventi che si prefiggononon solo <strong>di</strong> incrementare la bio<strong>di</strong>versità e <strong>di</strong> migliorarel’ambiente naturale <strong>del</strong> Crostolo, ma anche <strong>di</strong>dare una migliore percezione <strong>del</strong> sistema ambientaleai citta<strong>di</strong>ni che fruiscono dei sentieri e dei percorsiciclopedonali che si sviluppano lungo i suoi argini.69


Intervento finalizzato all’aumento<strong>del</strong>la bio<strong>di</strong>versitàIn una logica <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> conservazione<strong>del</strong>l’ecosistema fluviale, è consigliabileintervenire attraverso piccoli interventi <strong>di</strong> forestazionecon esemplari <strong>di</strong> salice bianco, grigio e rosso,pioppo bianco, ontano, farnia e sanguinello, impiantatiallo scopo <strong>di</strong> ricreare piccoli lembi <strong>di</strong> vegetazioneautoctona. Questo intervento, se realizzatoin alcuni punti specifici sparsi lungo il corso <strong>del</strong> torrentepuò contribuire ad aumentare il ridotto livello<strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità presente, può rappresentare un’utilesoluzione per la <strong>di</strong>ffusione dei semi, e, gradualmente,ricolonizzare ampi tratti <strong>del</strong> torrente. Il materialevegetale da utilizzare dovrà essere autoctono e <strong>di</strong>provenienza locale certificata.Interventi su popolamenti monospecifici<strong>di</strong> RobiniaIl torrente Crostolo, nel tratto indagato, presentauna vegetazione <strong>di</strong> scarso valore conservazionisticoper la dominanza <strong>di</strong> piante esotiche o naturalizzateche hanno progressivamente sostituito le piante autoctonetipiche <strong>del</strong> territorio padano.Tale situazione è riconducibile alla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong>robinia, specie ad elevata capacità colonizzatrice.L’ampia <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> formazioni a robinia ha determinatoda un lato un buon livello <strong>di</strong> copertura <strong>del</strong>suolo, utile per il consolidamento <strong>del</strong>le scarpate neiconfronti <strong>del</strong>l’erosione superficiale, ma dall’altro haestremamente impoverito il contesto floristico <strong>del</strong>l’alveofluviale, poiché è una pianta vigorosa che vincesistematicamente la competizione per la luce conle specie autoctone.Nell’ottica <strong>di</strong> migliorare il contesto ambientale ed70


aumentare la bio<strong>di</strong>versità con gli interventi miraticonsigliati, col passare degli anni si arriverà ad averela robinia relegata a ruolo <strong>di</strong> specie accessoria in contesticaratterizzati da un buon livello <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità.Questi interventi possono essere effettuati in aree incui sono già previsti interventi <strong>di</strong> inserimento paesaggisticovolti a migliorare il paesaggio <strong>del</strong> Crostoloper i fruitori dei sentieri che si sviluppano lungo gliargini citta<strong>di</strong>ni oppure lungo la pista ciclopedonale.Inserimento paesaggistico-ambientale <strong>del</strong>l’areaartigianaleNel tratto settentrionale <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o in destraidrografica <strong>del</strong> torrente Crostolo si sviluppaun’area artigianale. Gli e<strong>di</strong>fici e i capannoni che lacaratterizzano sono molto visibili da chi fruisce <strong>del</strong>sentiero ciclopedonale che si sviluppa sugli argini<strong>del</strong> torrente, per cui si suggerisce <strong>di</strong> effettuare unapiantumazione lungo i tratti maggiormente interessati<strong>di</strong> una siepe arboreo-arbustiva composta dallespecie autoctone tipiche <strong>del</strong>l’area. Si rileva inoltre lanecessità <strong>di</strong> una messa in sicurezza dei percorsi daattuarsi attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> un’adeguata segnaletica,<strong>di</strong> barriere e <strong>di</strong>ssuasori dei mezzi motorizzati, siaattraverso l’applicazione <strong>di</strong> barriere <strong>di</strong> protezione daeffettuarsi con siepi e staccionate, e soprattutto attraversoil consolidamento <strong>del</strong> manto <strong>di</strong> stradale.71


Realizzazione <strong>di</strong> percorsi <strong>di</strong>dattico-ricreativiIl completamento dei percorsi <strong>di</strong>dattici dotati <strong>di</strong>adeguata cartellonistica descrittiva ed esplicativa,messi in sicurezza e regolarmente sottoposti amanutenzione è sicuramente uno degli interventiprincipali da realizzare per migliorare la conoscenza,da parte <strong>del</strong>la citta<strong>di</strong>nanza, degli elementi naturaliche caratterizzano il torrente Crostolo. Gli ambientinaturali <strong>del</strong> Crostolo, sebbene non particolarmentepregiati, possono costituire un’importante occasione<strong>di</strong>dattica per gli abitanti <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> che si ritroverebbero,poco lontano da casa, un “laboratorioattrezzato” per il riconoscimento <strong>di</strong> specie vegetalied animali comuni nel territorio. L’eventuale installazione<strong>di</strong> ni<strong>di</strong> artificiali, <strong>di</strong> un percorso vita e <strong>di</strong> altreopere connesse alla fruizione naturalistica possonocompletare l’arredamento <strong>del</strong>l’area in modo da renderepiù attraente e variegato il percorso <strong>di</strong>dattico.Realizzazione <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> accesso al torrenteUn ulteriore intervento, che potrebbe contribuirea migliorare la fruizione naturalistica valorizzandoil tratto settentrionale <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, consistenel realizzare alcuni accessi al corso d’acqua, chepotrebbero da un lato facilitare gli interventi deglienti preposti ad effettuare campionamenti e monitoraggi<strong>del</strong> corso d’acqua e dall’altro favorire siagli interventi <strong>di</strong> forestazione finalizzati all’aumento<strong>del</strong>la bio<strong>di</strong>versità <strong>del</strong> territorio ed essere <strong>di</strong> completamentoad eventuali percorsi <strong>di</strong>dattici.Interventi idrauliciNell’ambito degli stu<strong>di</strong> condotti per la redazione <strong>del</strong><strong>Piano</strong> <strong>del</strong> Verde <strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, unaparticolare attenzione è stata riservata agli aspetti <strong>di</strong>natura idraulica riguardanti l’asta <strong>del</strong> torrente Crostolonel tratto compreso fra la cassa d’espansionea nord <strong>di</strong> Puianello e il tratto a valle <strong>del</strong> ponte autostradale.Qui la proposta <strong>di</strong> sistemazione <strong>del</strong> torrentein ambito urbano, ha come obbiettivo quello<strong>di</strong> aumentare il numero <strong>di</strong> giorni con presenza d’acquaall’interno <strong>del</strong>l’alveo. Tale risultato potrà essereottenuto attraverso la realizzazione lungo l’asta, <strong>di</strong>una serie <strong>di</strong> briglie <strong>di</strong> fondo che non alterino il livello<strong>di</strong> sicurezza <strong>del</strong> fiume al transito <strong>del</strong>le piene e chetrattengano un certo volume d’acqua nei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>surplus, da rilasciare successivamente in modo controllato.Ciò renderà possibile mantenere una certaquantità d’acqua lungo il corso <strong>del</strong> Crostolo aumentandola gradevolezza e la qualità ambientale <strong>del</strong>torrente nel tratto citta<strong>di</strong>no.È stata considerata anche la possibilità - da verificareattentamente ed eventualmente concordarecon le autorità competenti - <strong>di</strong> ampliare la capacitàd’invaso <strong>del</strong>la cassa d’espansione a monte <strong>del</strong>lacittà per trattenere un volume d’acqua prestabilitoda rilasciare in modo controllato durante i perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>magra <strong>del</strong> torrente.72


Assetto torrente Crostolo: profili idraulici <strong>di</strong> magra e <strong>di</strong> piena nella configurazione <strong>di</strong> progetto73


I viali <strong>di</strong> circonvallazione e gli assi ra<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> penetrazione75


Viale dei MilleViale TimavoI viali <strong>di</strong> circonvallazionee gli assi ra<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> penetrazioneMetodologia <strong>di</strong> analisiLa metodologia utilizzata per rilevare lo stato <strong>di</strong> conservazioneapparente <strong>del</strong> patrimonio arboreo dei viali <strong>del</strong>lacirconvallazione <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> e <strong>di</strong> Viale Umberto I èstata pre<strong>di</strong>sposta con la finalità <strong>di</strong> fornire informazionisia sulle singole piante arboree, sia per effettuare unasistematizzazione degli elementi arborei in tratti omogeneiche consenta <strong>di</strong> elaborare ragionamenti e considerazionisull’inquadramento generale dei singoli viali.L’analisi effettuata è <strong>di</strong>visa in 6 fasi.Fase 2 – osservazioni sull’aspetto generale degli esemplariarboreiDurante questa fase ogni esemplare rinvenuto lungoi viali <strong>di</strong> circonvallazione e lungo Viale UmbertoI è stato osservato durante la stagione estiva e perognuno degli esemplari sono state annotate alcune<strong>del</strong>le caratteristiche <strong>del</strong>l’aspetto generale che possonofornire un’in<strong>di</strong>cazione per valutare lo stato <strong>di</strong>Viale Regina ElenaFase 1 – rilievo botanicoIl rilievo botanico costituisce la fase iniziale <strong>di</strong> ogniattività volta a valutare lo stato <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong>patrimonio arboreo e si compone essenzialmente <strong>di</strong>due fasi: rilievo topografico per l’ubicazione planimetrica<strong>del</strong>le piante, e riconoscimento botanico.76


Analisi <strong>del</strong>lo stato<strong>di</strong> conservazione apparente<strong>del</strong> patrimonio arboreo77


Porta Santo Stefano e Viale TimavoViale Piave78


conservazione e l’aspetto estetico <strong>del</strong> singolo esemplare.Si è osservata la fisionomia <strong>del</strong>le piante, i processidegenerativi <strong>del</strong> legno, e gli interventi manutentivipregressi, riconducibili prevalentemente a<strong>di</strong>nterventi <strong>di</strong> potature.Fase 3 – rilievo dendrometricoRilevamento dei principali dati dendrometrici: <strong>di</strong>ametro<strong>del</strong> tronco e altezza <strong>del</strong>le piante.Fase 4 – attribuzione <strong>del</strong> livello <strong>di</strong> criticità apparenteLa fase <strong>di</strong> attribuzione <strong>del</strong> livello <strong>di</strong> criticità apparenteè la fase più critica <strong>di</strong> tutto il lavoro. Durante questafase ad ogni specie è stata attribuita una classe <strong>di</strong>criticità apparente modulata su tre livelli progressivideterminata sulla base <strong>del</strong>le osservazioni <strong>del</strong>l’aspettogenerale degli esemplari arborei.Fase 5 – in<strong>di</strong>viduazione dei tratti omogeneiL’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> tratti con caratteristiche <strong>di</strong> omogeneitàha lo scopo <strong>di</strong> sintetizzare l’assetto attuale<strong>del</strong> patrimonio vegetale arboreo dei viali in elementilineari che abbiano caratteristiche comuni. L’in<strong>di</strong>viduazione<strong>di</strong> tratti omogenei che abbiano caratteristichequanto più possibile uniformi fa sì che possanoessere trattati come singole unità.Fase 6 – restituzione cartograficaElaborazione <strong>di</strong> una scheda tecnica in cui vengonoriportate una descrizione sintetica <strong>del</strong>l’arredo <strong>verde</strong>presente nell’area omogenea, una documentazionefotografica <strong>di</strong> inquadramento, le specie arboree presenti,il numero degli esemplari rinvenuti, il livello <strong>di</strong>criticità apparente <strong>di</strong> ogni specie, i principali dati caratterizzantil’area ed infine gli interventi consigliaticome interventi <strong>di</strong> manutenzione, sostituzioni enuove piantumazioni.Viale Isonzo79


Viale Timavo e Viale Umberto IAnalisi dei datiL’analisi dei dati relativi al patrimonio vegetale rinvenutolungo i viali <strong>del</strong>la circonvallazione <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong><strong>Emilia</strong> ha fornito parecchi dati, tra cui i più interessantisono i seguenti.L’arredo <strong>verde</strong> <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong> viali che compongonola circonvallazione <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> è composto da988 esemplari appartenenti ad almeno 29 specie<strong>di</strong>fferenti. La specie che presenta il maggior numero<strong>di</strong> esemplari è l’acero americano, seguita dal platanoe dal tiglio. Queste tre specie insieme costituisconoquasi il 60% degli esemplari arborei che adornanoi viali <strong>del</strong>la circonvallazione. Tra le specie maggiormenterappresentate, che insieme vanno a costituireun ulteriore 20% <strong>del</strong> patrimonio arboreo dei viali,ci sono i frassini, l’acero <strong>di</strong> monte e il bagolaro.Le osservazioni sullo stato generale degli esemplariarborei <strong>di</strong> questo viale permettono <strong>di</strong> affermare chesolo il 40% degli esemplari arborei indagati non mostraproblemi strutturali evidenti. Il dato è aggravatodall’ulteriore considerazione che oltre il 20% <strong>del</strong>lepiante osservate presenta un livello <strong>di</strong> criticità apparenteelevato o molto elevato.La specie che presenta il maggior numero <strong>di</strong> esemplariattribuiti al più grave livello <strong>di</strong> criticità apparenteè l’acero americano, con 132 esemplari, che costituisconooltre il 60% degli esemplari arborei cheappaiono a gravi livelli <strong>di</strong> criticità apparente. Pertanto,il dato complessivo relativo al sistema dei viali èfortemente influenzato dal cattivo stato <strong>di</strong> conservazionedegli esemplari appartenenti a questa specie.Le specie che invece si presentano maggiormentein miglior stato <strong>di</strong> conservazione vi sono il tiglio e ilplatano.80


Analisi <strong>del</strong>lo stato<strong>di</strong> conservazione apparente<strong>del</strong> patrimonio arboreo81


Viale TimavoConsiderazioni conclusiveIl sistema <strong>di</strong> viali <strong>del</strong>la circonvallazione manifestauna forte frammentazione <strong>del</strong>l’architettura <strong>del</strong> patrimonioarboreo che si riflette in misura variabile,ma percepibile, sull’identità <strong>del</strong>l’arredo <strong>verde</strong> dei <strong>di</strong>versiviali. Le osservazioni e l’elaborazione dei dati rilevatihanno consentito <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare utili informazionisia per la razionalizzazione <strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong>patrimonio arboreo che per la scelta <strong>del</strong>le modalitàpiù opportune da seguire per eventuali sostituzionie nuovi impianti. Tra le osservazioni maggiormentefrequenti vi è lo stato <strong>di</strong> sofferenza generalizzato degliesemplari arborei che presentano quasi costantementeun’area <strong>di</strong> pertinenza non adeguata.Per quanto riguarda gli esemplari arborei che compongonole alberature stradali è stata evidenziata82


Viale Dei Mille e Piazzale Fiumela migliore risposta <strong>di</strong> alcune specie all’ambientecitta<strong>di</strong>no e la cattiva risposta vegetativa <strong>di</strong> alcunespecie che non sembrano essere idonee, se gestitecon gli stessi criteri adottati fino ad oggi, ad ulterioriimpianti: l’acero americano e l’acero montano. Considerandoche tra le specie maggiormente <strong>di</strong>ffusevi è proprio l’acero americano si ritiene importanteavviare un processo <strong>di</strong> pianificazione che prenda inconsiderazione l’ipotesi <strong>di</strong> sostituire questa essenzacon altre che, sia sulla base <strong>del</strong>le informazioni notein letteratura, sia sulla base dei dati rilevati in questostu<strong>di</strong>o, vengano ritenute maggiormente idonee alloscopo in quanto più resistenti e meno esigenti in fatto<strong>di</strong> manutenzione.I dati rilevati mettono in evidenza come le speciemaggiormente in<strong>di</strong>cate per conservare un’identitàcoerente dei viali <strong>del</strong>la circonvallazione siano il tiglio,il platano, il frassino e il bagolaro. Queste speciearredano già alcuni tratti <strong>del</strong>la circonvallazionee Viale Umberto I e possono essere eventualmenteconsiderate tra quelle ritenute idonee a completarei tratti <strong>del</strong>la circonvallazione che la pianificazione futurariterrà <strong>di</strong> migliorare ed abbellire.83


Progetto preliminare Viali <strong>di</strong> CirconvallazioneI Viali, intesi non solo come l’anello circostante ilcentro storico <strong>del</strong>la città, ma anche come sistemacomplesso <strong>di</strong> viabilità, costituiscono un elementonodale <strong>del</strong> sistema stradale a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. Inquanto tali sono stati analizzati dentro il <strong>Piano</strong> <strong>del</strong>laMobilità per ottenere tre risultati fondamentali: 1)la riduzione dei volumi <strong>di</strong> traffico, grazie all’insieme<strong>del</strong>le proposte contenute nel PUM, ma soprattuttograzie al completamento <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>le tangenzialiesterne, che permetterà <strong>di</strong> sottrarre ai viali <strong>di</strong>circonvallazione il traffico <strong>di</strong> attraversamento <strong>del</strong>lacittà; 2) la flui<strong>di</strong>ficazione dei no<strong>di</strong> e <strong>del</strong> percorso <strong>di</strong>trasporto pubblico al fine <strong>di</strong> rendere più scorrevoleil traffico e più accessibile il centro, per le automobili,per pedoni e ciclisti e per i bus; 3) la riqualificazione ela sicurezza a beneficio <strong>di</strong> chi sui viali ci vive e li attraversa.Questa impostazione permette <strong>di</strong> ripensare lospazio una volta occupato dalle mura e dai bastioniattraverso un progetto <strong>di</strong> riqualificazione e rilettura<strong>del</strong> tessuto. La progettazione dei viali urbani costi-84tuisce un’occasione fondamentale per strutturareun sistema che unisca, invece <strong>di</strong> separare. I principalicollegamenti viari, infatti, vengono oggi vissutie percepiti spesso come profonde ferite nel tessutourbano, costituiscono fi siche limitazioni per il pedonee la bicicletta e tendono a sud<strong>di</strong>videre la città inquartieri chiusi in sé stessi, limitando <strong>di</strong> fatto gli spostamenti<strong>del</strong>la popolazione residente che non utilizzail veicolo a motore. Questo avviene soprattutto acausa <strong>del</strong>l’alta velocità <strong>del</strong> traffico durante gran parte<strong>del</strong>la giornata e <strong>del</strong>la sua ingombrante presenzalegata al gran numero <strong>di</strong> veicoli transitanti lungo lestrade urbane. Per questo l’input che giunge dal <strong>Piano</strong>Urbano <strong>del</strong>la Mobilità è in netta controtendenzarispetto a questo fenomeno e mira a ridurre la quantità<strong>di</strong> traffico presente, a <strong>di</strong>minuirne la velocità e <strong>di</strong>potenziare il servizio pubblico quale alternativa all’automobile.Quando le ipotesi avanzate dal documento <strong>di</strong>verrannoazioni concrete ne deriveranno alcuni effettiimme<strong>di</strong>ati: innanzitutto il recupero <strong>di</strong> spazi lungo lasede stradale e un maggior afflusso <strong>di</strong> persone che,arrivando con i mezzi pubblici, si spostano a pie<strong>di</strong>,un più razionale uso degli elementi costituenti l’arredourbano ed una più efficace implementazione<strong>del</strong> <strong>verde</strong> verticale.Relazione tecnicaLa progettazione dei nuovi Viali <strong>di</strong> Circonvallazione<strong>del</strong>la Città <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> consiste nel valutare uninsieme complesso <strong>di</strong> interventi, ed è quin<strong>di</strong> necessarioin<strong>di</strong>viduarli, inquadrarli e inserirli in un <strong>di</strong>segnoorganico, che funzioni da schema <strong>di</strong>rettore per le successiveproposte progettuali. Lo scopo è infatti quello<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare, organizzare e coor<strong>di</strong>nare le successiveattuazioni. Data la portata <strong>del</strong>l’opera, la stessa nonpotrà che essere realizzata per stralci funzionali successivie <strong>di</strong>stinti temporalmente. Si è cercato <strong>di</strong> creareuna linea comune che fissi metodologie, priorità,obiettivi e strategie che verranno valutate e sviluppatevolta per volta, in linea con le peculiarità <strong>del</strong> lotto<strong>di</strong> intervento.


Viale Dei Mille e Porta San PietroIl piano <strong>del</strong>la mobilità <strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>Il <strong>Piano</strong> <strong>del</strong>la Mobilità definisce l’assetto <strong>del</strong>le connessioniviarie, sotto il profilo esclusivamente trasportistico,in relazione agli obiettivi <strong>di</strong> mobilità. Il PSC e il POCne definiscono i tracciati, in relazione alla valutazionedegli impatti ambientali e sociali. Uno degli obiettiviprioritari <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>del</strong>la Mobilità è l’alleggerimento<strong>del</strong> traffico sui viali <strong>di</strong> circonvallazione. IL PUM parla<strong>del</strong>l’uso improprio <strong>del</strong>la circonvallazione a causa <strong>del</strong>non ancora concluso anello <strong>del</strong>le tangenziali esterne.La circonvallazione, quin<strong>di</strong>, accoglie oggi consistentiquote <strong>di</strong> traffico <strong>di</strong> attraversamento nella <strong>di</strong>rezioneest-ovest e nord-sud. Questa funzione, motivata inpassato dall’assenza <strong>del</strong>le tangenziali, produce oggivolumi <strong>di</strong> traffico in contrasto con l’esigenza <strong>di</strong> recuperarecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vivibilità alla residenza e ai serviziinse<strong>di</strong>ati. Il livello <strong>di</strong> congestione dei viali riduce inoltreil grado <strong>di</strong> accessibilità al sistema dei parcheggi <strong>di</strong>attestamento a servizio <strong>del</strong> centro storico. Anche neiperio<strong>di</strong> <strong>del</strong>la giornata in cui non sussistono fenomeni<strong>di</strong> congestione <strong>del</strong> traffico, la doppia corsia <strong>del</strong>l’onda<strong>verde</strong> genera una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile permeabilità<strong>del</strong>la circonvallazione, oltre che <strong>di</strong> rischio per pedonie ciclisti, rendendo <strong>di</strong>fficile la ricucitura <strong>del</strong> centro sto-85


ico con l’imme<strong>di</strong>ata periferia. Gli interventi ipotizzatinel <strong>Piano</strong> porteranno ad una consistente riduzione<strong>del</strong> traffico in circonvallazione e permetteranno quin<strong>di</strong><strong>di</strong> sviluppare un “progetto <strong>di</strong> riqualificazione deiviali <strong>di</strong> circonvallazione”, in grado <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare gradualmentema ra<strong>di</strong>calmente l’attuale assetto.Obiettivi• Migliorare la vivibilità <strong>del</strong>le aree residenziali e dei serviziche si affacciano sulla circonvallazione, soprattuttosul lato esterno..• Riqualificare i viali con interventi <strong>di</strong> miglioria <strong>del</strong><strong>verde</strong> e <strong>del</strong>l’illuminazione, rifacimento <strong>del</strong>le pavimentazionie ampliamento degli spazi protetti dal traffico.• Migliorare l’accessibilità e la permeabilità pedonaleciclabile e <strong>del</strong> trasporto pubblico verso il centro.• Rendere più efficiente l trasporto pubblico, garantendola percorrenza e rendendo sicure le fermate.• Rendere più sicura la circolazione <strong>di</strong> pedoni e bicicletteaumentando lo spazio de<strong>di</strong>cato alla mobilitàgentile.• Migliorare la flui<strong>di</strong>tà <strong>del</strong> traffico veicolare, l’accessibilitàai parcheggi <strong>di</strong> attestamento <strong>del</strong> centro storico.• Ridurre il traffico <strong>di</strong> attraversamento favorendo quello<strong>di</strong>retto al centro e ai quartieri confinanti.• Migliorare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> svolta e accesso alla viabilitàlaterale e alle aree parcheggio.Il progetto dei viali prevede• Il mantenimento <strong>del</strong>le due <strong>di</strong>rezioni al fine <strong>di</strong>garantire percorrenze più brevi e <strong>di</strong>rette per l’accessoal centro o ai quartieri limitrofi e per ridurrela velocità <strong>di</strong> circolazione;• la realizzazione <strong>di</strong> 13 rotatorie in sostituzionedei semafori per garantire maggiore sicurezza epermeabilità dei viali, facilità <strong>di</strong> accesso al centro eflui<strong>di</strong>tà <strong>del</strong> traffico;• la realizzazione <strong>di</strong> una corsia preferenziale (insenso orario) per i bus sul semianello nord, facilitandola <strong>di</strong>scesa e la salita da posizioni sicure,confortevoli e <strong>di</strong>rettamente connesse al centro;• la riqualificazione <strong>del</strong> <strong>verde</strong> e degli spazi pedonalicon l’allargamento dei marciapie<strong>di</strong> e la realizzazione<strong>di</strong> alberature (dove possibile) anche sul latoesterno dei viali;• la realizzazione <strong>di</strong> un anello ciclabile continuo,collegato adeguatamente alle piste provenientidall’esterno;• la riqualificazione urbana <strong>del</strong>le porte e <strong>del</strong>leprincipali strade <strong>di</strong> accesso al centro con progetti,attenti alla funzionalità <strong>del</strong> traffico e adeguati alvalore storico dei luoghi che favoriscano il transitoda e per il centro storico.86


Analisi e ipotesi<strong>di</strong> intervento sui vialiPianta tipoAnalisi e ipotesi<strong>di</strong> intervento sui vialiSezioni tipo87


Foto aerea, situazione attualeStato <strong>di</strong> fattoLa riqualificazione degli spaziÈ stato condotto un rilievo topografico, un’attentaanalisi <strong>del</strong> patrimonio <strong>del</strong> <strong>verde</strong> verticale in terminiquantitativi, qualitativi e <strong>del</strong> livelli <strong>di</strong> criticità degliesemplari, in base alla loro età, allo stato <strong>di</strong> manutenzione,alle eventuali patologie o ai danni subitinegli anni. Tutto questo materiale, oltre ad essereoggi a completa <strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong>la Pubblica Amministrazione,è contenuto e dettagliatamente illustratonei documenti allegati. Il progetto, sorto daidati <strong>di</strong> ingresso, nonché dalla <strong>di</strong>scussione con tuttigli enti ed i servizi coinvolti, prevede il restringimento<strong>del</strong>le carreggiate stradali e lo sfruttamento <strong>del</strong>lasuperficie così recuperata per la piantumazione <strong>di</strong>filari alberati, l’inserimento <strong>di</strong> percorsi ciclopedonaliprotetti e continui, oltre alla realizzazione ed alla riqualificazione<strong>del</strong>le zone <strong>di</strong> sosta reperibili lungo ipercorsi ed al generale potenziamento <strong>di</strong> tutte le offertericettive che si affacciano sui nuovi viali. In questomodo la sosta e la percorrenza saranno esperienzepiacevoli, non più solo il mezzo più breve e veloceper congiungere due punti <strong>di</strong>stanti sul territorio, masaranno vissute come esperienze gratificanti e piacevoliper se stesse e, quin<strong>di</strong>, da ricercare, mentre iviali non costituiranno più cesure incolmabili all’interno<strong>del</strong> tessuto urbano, ma punti <strong>di</strong> raccordo e<strong>del</strong>ementi <strong>del</strong>le maglia <strong>di</strong> connessioni urbane.88


Ricostruzione dei viali - nuovi impianti per colmare le fallanzeRicostruzione dei viali - nuovi impianti <strong>di</strong> progettoSuperfici consideratesviluppo:.350mlarghezza sezione:0/40msuperficie complessiva:152.250mqEssenzeesemplari rilevati: 988fallanze: 1.140nuovi impianti previsti: 1.000Intenti• Agevolare o potenziare la presenza <strong>di</strong> attività commerciali(<strong>di</strong>stese, chioschi...) per ravvivare il percorsocon elementi attrattivi che ne favoriscano un uso nonlegato solamente al transito da attraversamento• In<strong>di</strong>viduare punti specifici o modalità più marcatamentescenografiche o cromatiche per segnalarequesto percorso ed i suoi punti notevoli (viste, elementi<strong>di</strong> pregio) o nodali• Definire e potenziare i no<strong>di</strong> con la rete <strong>di</strong> ciclabilira<strong>di</strong>ali• Attrezzare e rendere visibile e fluido il transito sullaciclopedonale• Attrezzare zone <strong>di</strong> sosta, segnaletica, parchetti pergioco bimbi, recuperando alcune aree ver<strong>di</strong> esistentiattraverso la leggera riduzione <strong>di</strong> alcune zone aparcheggio• Azione <strong>di</strong> monitoraggio, sostituzione e nuovo impiantodegli esemplari a rischio stabilità• Sfruttare le presenze storico-monumentali lungo ilperimetro come elementi caratterizzanti il percorso89


Viali <strong>di</strong> Circonvallazione: suggestioniCronoprogrammaLa tempistica per la realizzazione dei Nuovi Viali <strong>di</strong>Circonvallazione <strong>del</strong>la città dovrà necessariamentetenere conto non solo <strong>del</strong>le risorse economiche <strong>di</strong>sponibili,ma anche <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>del</strong> contesto incui si opera in materia sia <strong>di</strong> preesistenze che <strong>di</strong> livelli<strong>di</strong> traffico.Oltre a sud<strong>di</strong>videre l’opera in opportuni stralci funzionali,infatti, si dovrà stu<strong>di</strong>are una corretta successionetemporale degli interventi.90


Estensione <strong>del</strong>l’effetto cittàRicostruzione degli assi<strong>di</strong> penetrazione versoil centro storicoInterventi già previsti dalla pubblica amministrazione - 2 kmViali esistenti da potenziare e restaurare - 6 kmInterventi da progettare per la costruzione <strong>del</strong> viale - 10 kmGli assi <strong>di</strong> penetrazioneLa proposta avanzata non si limita alla cerchia deiviali <strong>di</strong> Circonvallazione, ma si estende a tutto l’ambitourbanizzato proponendo la riqualificazione <strong>di</strong>altri sette importanti assi <strong>di</strong> penetrazione.L’osservazione parte dal fatto che, mentre la storiaremota <strong>del</strong>la città ci parla <strong>di</strong> viali, come Viale UmbertoI, per i quali era stato previsto fin dall’Ottocentoun importante e pregiato corredo arboreo,oggi me<strong>di</strong>amente le arterie che conducono al centrostorico si limitano ad avere, al massimo, un marciapiede.Tale atteggiamento squalifica l’intero contestourbano nel quale sono inseriti e fa sì che si perdaun’importante occasione per accrescere in modosignificativo il patrimonio arboreo comunale inzone dove, al contrario, questo potrebbe assumereanche un’importante ruolo ecologico.Il piano propone, pertanto, <strong>di</strong> recuperare lo spazioper la piantumazione in fregio a tali carreggiate,laddove ne siano totalmente prive, ovvero <strong>di</strong> ripristinarei filari dove essi fossero già presenti ma incattivo stato <strong>di</strong> conservazione.Negli elaborati <strong>di</strong> piano si rilevano le situazioni dovetali interventi si reputano opportuni, per importanza<strong>del</strong>l’asse stradale rispetto alla viabilità <strong>di</strong> avvicinamentoal centro, oppure per rilevanza <strong>di</strong> tipostorico e culturale. In alcuni casi questi riprendonointerventi già previsti dalla Pubblica Amministrazioneche, però, inseriti in tale contesto, assumonoun respiro ed un significato più ampio. A questi siaffiancano, poi, nuove previsioni per la riqualificazione<strong>di</strong> circa 6Km <strong>di</strong> viali e la progettazione <strong>di</strong> unnuovo arredo vegetazionale per altri 10Km.In questo modo si otterrà, inoltre, un’importanteestensione <strong>del</strong>l’effetto città dal centro storico versola periferia e le nuove porte urbane, ovvero gli assi<strong>di</strong> penetrazione, acquisteranno maggior pregio eduna <strong>di</strong>versa valenza estetica, più adeguata al lororuolo.92


Il Sistema <strong>del</strong> Modolena, il Rio Coviola,San BartolomeoL’area in<strong>di</strong>viduata all’interno <strong>del</strong> Sistema <strong>del</strong> Modolena,<strong>del</strong> Rio Coviola e, comunque, tutto il territorio<strong>di</strong> San Bartolomeo è caratterizzato da ampi spazi <strong>di</strong>valenza paesaggistica, nei quali spiccano elementinaturalistici <strong>di</strong> grande pregio incastonati all’interno<strong>di</strong> un paesaggio agricolo <strong>di</strong>ffuso. Tali caratteri meritano<strong>di</strong> essere tutelati e preservati, proteggendonee salvaguardandone gli aspetti caratterizzanti tipici<strong>del</strong> paesaggio agricolo reggiano.L’introduzione, all’interno <strong>di</strong> questo contesto, <strong>di</strong> unimportante elemento estraneo alla tra<strong>di</strong>zione, qualeil Circolo <strong>del</strong> Golf ha, in parte, mutato la struttura <strong>del</strong>luogo, creando sentimenti ostili nella popolazioneresidente. È in corso un importante stu<strong>di</strong>o d’areache propone <strong>di</strong> intervenire sul contesto per restituirgliil carattere organico che ha perduto.La proposta per la riqualificazione <strong>del</strong> paesaggio siconcretizza con la realizzazione <strong>di</strong> un Parco Campagna,ovvero l’introduzione <strong>del</strong>la pratica <strong>di</strong> agricolturaurbana. E’ stato <strong>di</strong>mostrato che in <strong>di</strong>verse realtà, siaitaliane che europee, l’introduzione <strong>di</strong> ambiti agricoliall’interno <strong>di</strong> un progetto sociale preciso, possano94


assumere non solo una valenza estetica e funzionale,ma anche <strong>di</strong> mitigazione dei conflitti, <strong>di</strong> coesioneed integrazione sociale.Tale sperimentazione, pertanto, può essere utile pertestare un mo<strong>del</strong>lo nuovo che riduca le <strong>di</strong>stanze, checrei occasioni <strong>di</strong> incontro e che ricostruisca il sentimento<strong>di</strong> attaccamento al territorio <strong>del</strong>le persone.95


Il Parco <strong>di</strong> Bacino Integrato: il Rodano,il Mauriziano, l’Ariolo, il nuovo San Lazzaroed il bosco urbano <strong>del</strong>l’aeroportoAltro progetto allo stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong>la pubblica amministrazioneriguarda il sistema compreso fra il Rodanoed il complesso <strong>del</strong>l’ex San Lazzaro, al cui interno sitrovano emergenze <strong>di</strong> carattere storico, ambientale,paesaggistico e naturalistico quali la zona SIC, l’Ariolo,il Mauriziano, il bosco urbano che si sta formandopresso la zona <strong>del</strong>l’aeroporto e l’asse <strong>del</strong>la via <strong>Emilia</strong>.Si tratta <strong>di</strong> un sistema tanto ricco quanto complesso,all’interno <strong>del</strong> quale le risorse da sviluppare e valorizzaresono molteplici, ma che presenta anche unaserie <strong>di</strong> fragilità da proteggere.È stato avviato un lavoro che ha lo scopo <strong>di</strong> gestirein modo organico questa complessa realtà, teso allavalorizzazione <strong>del</strong>le singole emergenze, ma anche<strong>del</strong> sistema che compongono, all’interno <strong>di</strong> una visioneglobale in movimento. In questo settore, infatti,le nuove espansioni si intrecciano con le memoriestoriche, importanti funzioni pubbliche si affiancanoad ambiti <strong>di</strong> importante valenza ecologica e naturalistica,significativi assi <strong>di</strong> traffico si trovano a conviverecon parchi e piste ciclopedonali.Tutto questo deve essere gestito in modo oculato,per fare in modo che funzioni incompatibili non sidanneggino a vicenda e, viceversa, che le attivitàpreviste si valorizzino reciprocamente. Sarebbe importante,per esempio, che il parco storico <strong>del</strong> Maurizianosi raccordasse alla città ed, in particolare, aisuoi spazi ver<strong>di</strong>, tramite piste ciclopedonali che potrebberogarantire un nuovo impulso alla zona.97


Il piano strategico <strong>del</strong>le piste ciclabiliIl <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> ha attuato da <strong>di</strong>versianni un progetto <strong>di</strong> ampliamento e sistemazione<strong>del</strong>la rete <strong>di</strong> percorsi ciclopedonali presenti sul proprioterritorio. Si tratta <strong>di</strong> un tema complesso, chenon si risolve con un singolo intervento su un’areapiù o meno circoscritta, ma si tratta <strong>di</strong> un impegno<strong>di</strong>ffuso su tutto il territorio.La creazione <strong>di</strong> una rete ciclopedonale è un processoche, prima <strong>di</strong> una soluzione urbanistica, ha volutoessere una scelta sociale e culturale, passandoattraverso la sensibilizzazione <strong>del</strong>la collettività coniniziative, proposte e progetti trasferiti per mezzo<strong>di</strong> un’efficace sistema <strong>di</strong> comunicazione. Il <strong>di</strong>segno<strong>del</strong> territorio in questo caso non è un fine, ma un98


passaggio necessario per raggiungere lo scoporeale, cioè favorire l’utilizzo <strong>di</strong> mezzi alternativi,ecologicamente sostenibili e non inquinanti e ridurrel’utilizzo <strong>del</strong>le autovetture.I percorsi cicopedonali pertanto non hanno esclusivamenteuna funzione lu<strong>di</strong>ca, ricreativa o sportiva,ma si propongono come autentica, possibile alternativa<strong>del</strong>la viabilità e soluzione concreta al problema<strong>del</strong>l’inquinamento, <strong>del</strong> traffico, <strong>del</strong> parcheggioe finanche <strong>del</strong> caro benzina. Perché questa stradasia realistica e percorribile la Pubblica Amministrazionedeve garantire un sistema che serva il territorioin modo capillare, che connetta realmente le<strong>di</strong>verse zone <strong>del</strong>la città e che sia tracciato in modochiaro e leggibile su percorsi sicuri.Tale impegno è stato formalizzato con la sottoscrizione<strong>del</strong> 3° Accordo <strong>di</strong> Programma sulla qualità<strong>del</strong>l’aria regionale con il quale il <strong>Comune</strong> si è impegnatoa realizzare gli interventi per agevolare l’utilizzoprevalente <strong>del</strong>la bicicletta per tutti gli spostamenti<strong>di</strong> lunghezza inferiore ai 5 km.In tale quadro d’insieme si inserisce l’incarico affidatodalla Pubblica Amministrazione per la redazione<strong>Piano</strong> Ciclistico Comunale. Il lavoro è statoconsegnato alla fine <strong>del</strong> 2007 e contiene il progetto<strong>del</strong>la rete <strong>del</strong>le ciclovie urbane <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>,<strong>del</strong>le greenways e dei collegamenti con i comunivicini. In accordo con le circoscrizioni, poi, è stataprogettata una rete <strong>di</strong> piste ciclabili <strong>di</strong> quartiere edè stato redatto un manuale <strong>di</strong> progettazione, contenentei riferimenti tecnici essenziali per garantireuna maggiore qualità ed omogeneità formale efunzionale alla progettazione <strong>di</strong> settore.È evidente come questo lavoro, estremamentecorposo ed approfon<strong>di</strong>to, pur non facendo <strong>di</strong>rettamenteparte <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>del</strong> Verde, si trovi in sintoniacon esso, e come i due strumenti si completino vicendevolmente.99


Volume pubblicato con il contributo <strong>di</strong>GIOCHIE ARREDIARCHITETTURADEL LEGNO

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