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AV 2005 08.pdf - Colleferro 1

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Racconti di di Natale NataleRacconti di di Natale NataleRaccontiNO MARTINO?... NO PARTY!DI SARA MELONIDISEGNO DI JEAN CLAUDIO VINCINO MARTINO?... NO PARTY!Che freddo stanotte, pensò Martino.L’inverno era arrivato da un pezzo ela neve continuava a cadere senza sosta.Il reparto, come impresa di Natale, avevascelto di metter su uno spettacolo. Un’ideapoco entusiasmante per chi, come lui, era semprestato abituato a maneggiare cordini e costruirepercorsi Hébert.Sabato pomeriggio, l’ennesima riunione di Repartoe ancora una sgridata da parte dei Capi. “Senzaimpegno non si conclude niente: il centro Anzianiconta su di noi” - aveva urlato Silvia, la CapoReparto.Quella sera Martino era triste perché aveva capitoche c’era qualcosa che non andava. Ma cosa?Sotto le coperte del suo letto si addormentò,ripensando alla riunione del pomeriggio e, appenadopo, cominciò a sognare.Si trovava in un teatro, al cospetto di molte personeche riusciva a distinguere a fatica .Tutta colpa diquel faro che aveva puntato negli occhi, il tipicofaro da teatro.Attimi di panico, non sapeva cosa dire. La luce eratroppo forte e lo abbagliava.Si svegliò di soprassalto.Aprì gli occhi a stento perchéaveva ancora impressa nella mente quella lucemolto forte.In realtà, nella sua stanza cominciavano ad intravedersile prime luci del giorno. Era Domenica.Si alzò, si lavò e indossò l’uniforme. Era pronto perla riunione di Reparto.Salutando la mamma, dopo aver fatto colazione, sidiresse verso la sede, in bicicletta.Lungo la strada incontrò Giorgio e Marco che avevanouna faccia così insonnolita da far invidia ad unbradipo in letargo.“Su ragazzi, siamo in ritardo…correre, correre!”I due lo guardarono con delle facce spaesate e,forse per il sonno, cominciarono veramente a correreverso la sede.“Stranamente siamo tutti!” esclamò Martino appenaarrivato.“Benissimo, da oggi si comincia a lavorareseriamente”.Margherita, perennemente rintontita, non esitò aguardarlo con la faccia da punto interrogativo.Martino salì sulla cassa della squadriglia Pantere, ecominciò a dire:“Abbiamo stampato e distribuito ivolantini, abbiamo fatto autofinanziamento percomprare il materiale di scena, siamo stati pomeriggiinteri a cucire costumi e montare impianti.Tradieci giorni precisi, tutti i nostri genitori, insiemealle persone del quartiere, verranno a vedere ilnostro spettacolo. Che figura faremmo se, almomento opportuno, dimenticassimo le battute, leluci non funzionassero e la musica andasse avanti acaso? Ci siamo impegnati a raccogliere fondi per ilcentro anziani: vorrete mica andare ai lavori forzatiper recuperarli?”In men che non si dica, il reparto cominciò a lavorare.Tuttiavevano realizzato che il tempo rimastoera veramente poco e che le cose da fare eranotante.Andrea cominciò a muoversi freneticamentecon i cavi da collegare al mixer. Margherita rincorrevaMarco con un ago in mano perché dovevaprendere ancora le misure per cucirgli una tunicadella sua misura.Trascorsero i dieci giorni tra telefonate, appuntamenti,riunioni e soprattutto prove.La sera dello spettacolo il Reparto era febbricitante.La paura che qualcosa non andasse per il meglio e laresponsabilità della raccolta fondi per il centroanziani, non aiutavano certo le cose.Lo spettacolo, però, andò per il verso giusto. Allafine, tutti gli applausi furono giustamente meritati. IlReparto si era impegnato e la raccolta fondi avevadato i suoi frutti.Tutti i vecchietti del quartiere ringraziaronolautamente il Reparto offrendodolci e cioccolata calda a tutti gli attori.Mai come quella sera Martino, sotto lecoperte, fece sonni tranquilli.10Avventura 8/<strong>2005</strong>

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