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AV 2005 08.pdf - Colleferro 1

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Racconti di di Natale NataleRacconti di di Natale NataleCHI AIUTERÀ BABBO NATALE?RaccontiDI VOLPE CHE PERCORRE IL SENTIERO FINO IN FONDODISEGNO DI JEAN CLAUDIO VINCICHI AIUTERÀ BABBO NATALE?18Le vetrine scintillavanoe per le stradeilluminate a festa, l’ariapizzicava un po’.Quanta gente sorridenteche passeggiava!Tutti correvano per gliultimi acquisti, qualcuno,per via dei giubbottitroppo lunghi eingombranti, rotolava.Ah! Frenesia natalizia…Con i candidi fiocchi dineve che scendevanolenti, il mio sguardo si posò sul negozio di giocattolida dove uscivano, gioiosi, tanti bambini conpacchi enormi e infiocchettati.Il nuovo modellino di fuoristrada sfrecciava luminosodavvero a velocità supersonica!E che dire della nuova bambola? Lei sì che eradavvero alla moda! E che accessori! Tanti da fareinvidia persino ad una vera diva…E, nella strada delle contraddizioni, all’angolo dellavia, s’ergeva, scuro, l’orfanotrofio.Una bambina scrutava dal cortile quel via vai digente.“Quest’anno Babbo Natale passerà anche perlei!” mi ripromisi.A casa feci partire subito una catena telefonicaper tutti i miei Squadriglieri.“Ma Capo, domani è il 23!” disse qualcuno, “Fanulla… alle 8:00 in sede! Con ago e filo e tutti iritagli di stoffa della nonna che trovate.Dimenticavo: tanti ditali!”.Io avrei “preso in prestito”, dalla falegnameria dimio zio, alcuni piccoli scarti di legno da cui, conl’aiuto di un po’ di carta vetrata, avrei ricavatodelle bellissime costruzioni in legno.Il giorno dopo, nonostante fossimo in vacanza, lasveglia suonò per tutti molto presto… o quasi.Quando anche Peppe, con gli occhi ancora pienidi sonno e le pantofole ai piedi, arrivò, avevo giàproposto alla Squadriglia il progetto: fabbricarecon le nostre mani tante bambole di pezza edelle costruzioni di legno da far trovare ai bambinidell’orfanotrofio ai piedi del letto, la notte diNatale.Tutti furono d’accordo da subito, nonostantesapessimo bene che, se con le costruzioni nonc’erano problemi, per le bambole… beh, nessunodi noi aveva mai cucito una bambola, al massimol’aveva privata dei capelli, per fare un dispetto alleamiche!Fortuna che Giulio aveva la specialità di sarto!Tutto merito di nonna Teresa che da sempre loobbligava a rammendarsi da sé i calzettoni chebucava ai campi.Incuriosita dal nostro progetto, nostra complicefu quindi anche la nonna di Giulio, sarta di professione,che, in qualche modo, riuscì ad insegnarcivelocemente qualcosa.Aveva procurato dei piccoli bottoni colorati perfare gli occhi, e della spugna per imbottire le bamboline;tutti ritagli di camicie vecchie e calzini.Per le costruzioni fu tutto molto più semplice.Occorreva carteggiarle un po’ e dipingerle dicolori vivaci.Ci impegnammo per la nostra nobile causa e, allafine, avevamo cucito in poche ore 26 bamboline emesso insieme un sacco pieno di costruzioni.Che impresa per noi ragazzi tenere ago e filo inmano! Fortuna che avevamo i ditali! Altrimenti…Persino la nonna di Giulio restò sorpresa: “Nonavevo mai visto una mano che somigliasse ad uncolapasta!”.E, osservando le bambole un incoraggiamento:“Non avrei saputo fare di meglio! Con un po’ dibuona volontà si può davvero fare tutto, eh!”, cheesperienza!Notte di Natale, avemmo tutti la medesima idea:offrire ai bambini dell’orfanotrofio anche deibiscotti fatti in casa…Ci incontrammo in uniforme per ascoltare laSanta Messa.Poi ci incamminammo verso l’orfanotrofio.Portammo di persona i regali ai piedi dei lettini,mentre i bambini dormivano.Fra il silenzio della stanza, unabimba si svegliò, mi guardònegli occhi, mi salutò con lamanina e sussurrò felice:“Allora sei passato veramenteBabbo Natale!”.

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