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AV 2005 08.pdf - Colleferro 1

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Racconti di di Natale NataleDI BUBBA - ELEFANTE LABORIOSODISEGNO DI JEAN CLAUDIO VINCIRacconti di di Natale NataleUN NATALE SPECIALE: RE MAGIE UNA STELLA COMETARacconti25 dicembre 1980.Erano passati precisamente un mese e due giornida quando quegli interminabili sessanta secondiavevano cambiato la storia di quel popolo.Avellinesi, gente umile, abitanti di una cittàsegnata dal grande boom demografico, bramosadi riscatto sul piano culturale e urbanistico. Maquel terremoto cambiò ogni cosa: palazzi abbattuti,strade dissestate, ponti crollati; la Torre dell’orologio,simbolo della città, era ormai solo labase di una lunga costruzione che non scandivapiù le ore e il duomo, da poco restituito ai fedeli,appariva quasi totalmente distrutto. Fu unadelle catastrofi più disastrose che l’Italia ricordi.Furono molte le persone che persero la vita, maancor di più quelle che persero la casa, fu cosìche si misero in moto i primi aiuti. Ma non arrivaronosolo le forze militari, arrivarono soprattuttotanti volontari: Scout, Misericordia, CroceRossa, infermieri, medici ma anche tante personecomuni che avevano sentito la necessità diporgere una mano a chi in quel momento era indifficoltà.Si erano iniziatea montaretendopolie a provvedereal viverequotidiano: sidistribuivanoogni giornoinnumerevolipasti, si distribuivanocoperte, insommasi cercavadi sopperire,per quelche era ilnecessario, aciò che il terremotoavevaormai tolto.Così si arrivòalla vigilia diNatale, solitamentegiornoAvventura 8/<strong>2005</strong>di gran festa, di grandi preparativi, ma l’atmosferanon era delle migliori. Di regali nemmeno a parlarne,sarebbero stati troppi i sacrifici da dover affrontarenel prossimo futuro.C’erano diverse tendopoli sparse in varie zonedella città, la più centrale era quella che sorgevaintorno alla chiesa parrocchiale di S. Ciro.Molte erano le famiglie ospitate nelle tende; ibambini presenti, con o senza la propria famiglia,erano quelli che concedevano ai più grandiqualche minuto di distrazione.Ma quella mattina tutti si erano accorti che nell’ariac’era qualcosa di diverso, i bambini, correvanoe giocavano, come sempre, i grandi si davanoda fare come al solito, ma i volontari, tra iquali molti scout, avevano dei misteriosi atteggiamenti,erano strani.Alcuni volontari stavano iniziando ad addobbarealcuni dei grandi alberi che erano nel viale, altriinvece si muovevano freneticamente con moltipacchettini in mano portandoli da una parteall’altra, altri ancora si aggiravano con mestoli ecucchiai, altri invece con pali e corde cercavanodi costruire qualcosa.Le ore passavano ma i volontari continuavano aritmi frenetici il loro lavoro. Finalmente era arrivatal’ora di svelare il tanto muoversi di quel giorno.Chiamate tutte le persone a tavola, si presentòdavanti gli occhi di alcuni Avellinesi uno spettacolodavvero unico: una trentina di volontari con unbuffo cappello da babbo natale portavano in manodei vassoi pieni di ogni bontà e pacchetti coloratiper ognuno di loro.Arrivò così tra la gioia di tutti il momento piùimportante della serata, la grande Veglia Nataliziapresieduta dal Vescovo. La Messa si celebrava all’aperto,ma il calore della gente era tale da non farpercepire minimamente il freddo.Si era creata ormai un atmosfera davvero unica, lagente stretta l’una all’altra cantava allegramente efinalmente si rideva spensieratamente per la primavolta dopo tanto tempo.La serata era ormai al termine, unbambino, uno tra i più piccoli, condue occhioni pieni di stuporerichiama l’attenzione degli altri edice:“ho visto una stella cometa”…UN NATALE SPECIALE: RE MAGI E UNA STELLA COMETA17

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