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AV 2005 08.pdf - Colleferro 1

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Racconti di di Natale NataleCOMPAGNI DI BANCORacconti di di Natale NataleRaccontiDI MAURO BONOMINIDISEGNO DI JEAN CLAUDIO VINCILa ditta in cui lavorava aveva chiuso e il padredi Giacomo aveva dovuto trasferirsi, con lafamiglia, in un’altra città. Era stato difficile lasciarecompagnia, scuola, il Reparto dove era CapoSquadriglia, ma la vita bisogna saperla accettarecosì come viene.Appena il tempo di sistemarsi eaveva già preso contatti con il Reparto della nuovacittà, il Capo Reparto, dopo essersi messo in contattocon il precedente Capo del ragazzo, gli avevaaffidato l’incarico di Vice delle Pantere.Con Gianni, il Capo Squadriglia, si era trovato subitobene, si era già riunito due volte con laSquadriglia, sarebbe stato di certo un buon anno.Più difficile gli sembrava inserirsi nella nuova scuola:programmi diversi, professori diversi. Il primogiorno aveva conosciuto gli altri compagni, si eranoscambiati notizie scolastiche e pettegolezzi. Poi,dopo l’appello c’era stata l’assegnazione dei banchi.Giacomo era finito in terza fila, tra una ragazzabionda e carina, Elena, e un ragazzo di originemarocchina,Ahmed. Loro tre avevano subito legato,erano rimasti a parlare anche durante la ricreazione.Tuttosembrava meraviglioso, meno i programmidi due materie: matematica e scienze, in cui si eraaccorto di essere veramente molto indietro.Alloraavevano organizzato una coalizione.Ahmed, bravissimoin matematica, aiutava gli altri due in questaAvventura 8/<strong>2005</strong>materia, Elena si occupava di scienze e Giacomo,piuttosto dotato nello scrivere, dirigeva i lavori diitaliano.Tra i soliti alti e bassi della scuola, si arrivòa dicembre. In quel periodo Ahmed cominciò acambiare: era sempre assonnato, non si era piùincontrato con i due compagni di banco. Giacomoed Elena lo presero in mezzo e lo misero alle strette.Così Ahmed raccontò che suo padre avevainstallato una piccola attività, montava spine elettriche,bamboline di plastica, tutta merce che finiva neisupermercati. Per quel mese gli era arrivata unagrossa commessa di spine, solo che non ce la facevanoa stare dietro all’ordine: lavoravano giorno enotte e Ahmed li aiutava. Giacomo ed Elena, all’uscitadi scuola si fermarono un attimo, non civolle molto per mettersi d’accordo. Al pomeriggioerano davanti a casa di Ahmed, Elena avevaportato con sé altri due ragazzi, Fabio e Francesco,avrebbero dato una mano anche loro. Per tre settimaneoffrirono ad Ahmed e alla sua famiglia il lorolavoro. Con otto braccia in più la commessa furispettata, il padre di Ahmed voleva pagarli, ma loronon accettarono nulla, lo avevano fatto… per amicizia,solo per amicizia.L’ultimo giorno di scuola Ahmed portò, per ognunodei quattro, un bellissimo caffettano, uno diquei camicioni lunghi che si usano nei paesi arabi.Insistette perché lo accettassero e disse ancheloro che, pur non essendo della stessa religione,augurava loro un felice Natale. Quella stessa seraGiacomo si mise in uniforme e attese che Giannilo venisse a prendere. In una chiesa del capoluogoCapi e Vice del Reparto avrebbero partecipatoad una veglia con le Alte Squadriglie della Zona.La veglia fu una delle più belle a cui Giacomoaveva partecipato, parlava di un veliero che partivaper un viaggio, con le vele piene di buoni propositi.Appena fuori dalla chiesa quasi si scontròcon una ragazza bionda. :”Scusa!” Le disse… erimase a bocca aperta. La ragazza era Elena :”NegliScout? Anche tu?” Lei sorrise e gli disse :”Certo!Allora… amici?” Giacomotese il braccio destro nelsaluto scout e strinse lamano sinistra di Elena chericambiò il saluto: ”Fratelli,non solo amici!”.COMPAGNI DI BANCO13

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