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Traduzione di Loux - Dipartimento di Filosofia

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è vera, ci sono anche molti mon<strong>di</strong> possibili in cui è falsa. I logici modali hannosostenuto che l’idea che le proposizioni possano avere valori <strong>di</strong> verità nei mon<strong>di</strong>possibili fornisce gli strumenti per spiegare l’applicazione dei concetti modali alleproposizioni. Per <strong>di</strong>re che una proposizione è vera o vera “attualmente” [actually]significa che è vera in quel mondo possibile che è il mondo attuale. Del resto, <strong>di</strong>reche una proposizione è necessaria o vera necessariamente è equivalente a <strong>di</strong>re che èvera in tutti i mon<strong>di</strong> possibili, e <strong>di</strong>re che una proposizione è possibile o è possibileche sia vera è equivalente a <strong>di</strong>re che è vera in uno o l’altro dei mon<strong>di</strong> possibili. Inbase a questo resoconto, le nozioni <strong>di</strong> necessità e possibilità devono essere spiegatenei termini <strong>di</strong> quantificazione su mon<strong>di</strong>. Dire <strong>di</strong> una proposizione p che ènecessariamente vera significa introdurre un quantificatore universale sui mon<strong>di</strong>possibili. E’ equivalente a <strong>di</strong>re “Per ogni mondo possibile W, p è vero in W”. E <strong>di</strong>re<strong>di</strong> una proposizione p che è possibilmente vera significa introdurre un quantificatoreesistenziale sui mon<strong>di</strong> possibili; è equivalente a <strong>di</strong>re “C’è almeno un mondo possibileW tale che p è vera in W”.L’elaborazione <strong>di</strong> questa idea coinvolge dettagli tecnici su cui possiamosoprassedere; ma una caratteristica importante <strong>di</strong> questo approccio neo-leibnizianoalla modalità è stata la sua capacità <strong>di</strong> spiegare la pluralità <strong>di</strong> logiche modali. E’emerso che possiamo porre <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> costrizioni o restrizioni formali sullaquantificazione sui mon<strong>di</strong> possibili, e le <strong>di</strong>verse costrizioni corrispondono a <strong>di</strong>versisistemi proposti dai logici modali nei loro tentativi <strong>di</strong> caratterizzare le inferenzemodali. Ma, inoltre, nel <strong>di</strong>rci che l’oggetto <strong>di</strong> indagine nel <strong>di</strong>scorso modale è latotalità dei mon<strong>di</strong> possibili, i sostenitori dell’approccio neo-leibniziano alla logicamodale sono stati in grado <strong>di</strong> spiegare l’impossibilità – sottolineata dagli empiristi -<strong>di</strong> spiegare le nozioni <strong>di</strong> necessità e possibilità facendo appello al contenutodell’esperienza <strong>di</strong> tutti i giorni. Quando parliamo <strong>di</strong> ciò che è necessario o possibile,non stiamo parlando semplicemente <strong>di</strong> come il mondo è <strong>di</strong> fatto; stiamo parlandodella totalità dei mon<strong>di</strong> possibili. Di conseguenza, non sorprende che l’empirista nonfosse in grado <strong>di</strong> identificare l’oggetto <strong>di</strong> indagine del <strong>di</strong>scorso modale facendosemplicemente appello ai contenuti delle nostre esperienze percettive nel mondoattuale.Mon<strong>di</strong> possibiliLa strategia neo-leibniziana per rendere conto della logica modale ha a lungocombattuto contro lo scetticismo sulla modalità. Indubbiamente, il successo <strong>di</strong> quellastrategia ha permesso il sorgere <strong>di</strong> un’età dell’oro per lo stu<strong>di</strong>o delle modalità, checontinua ancora oggi. I filosofi hanno incominciato a credere che se noi pren<strong>di</strong>amoseriamente l’idea dei mon<strong>di</strong> possibili e la facciamo <strong>di</strong>ventare parte della nostra teoriaontologica, abbiamo le risorse per affrontare una gran quantità <strong>di</strong> questionifilosofiche <strong>di</strong>fficili. […] L’idea che esistano infiniti mon<strong>di</strong> possibili sembra cosìlontana dalla nostra comune concezione <strong>di</strong> ciò che esiste da mettere in <strong>di</strong>scussionel’intera attività che si chiama metafisica.

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