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Piano delle Regole

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COMUNE DI CUVEGLIOPIANO DELLE REGOLE_________________________________________________________________ritmicamente dai segni forti della presenza antropica che sono divenuti altrettanti iconemi(la cascina, i terrazzamenti, le tracce dell’approderamento, etc.). Ricordando che il piano<strong>delle</strong> regole ha precipuamente ad oggetto la forma del territorio, è dunque importante nonlimitarsi a considerare il territorio agricolo unicamente alla stregua di un ambitofunzionalizzato, suscettibile di essere trasformato alle condizioni (pur restrittive) stabilitedagli artt. 59 e seguenti della legge: anche gli edifici e le strutture finalizzate allaconduzione del fondo ed all’esercizio dell’agricoltura (nell’accezione allargata che nefornisce oggi l’art. 2135 c.c.) possono infatti divenire fattore perturbativo di questospecifico paesaggio. Occorre quindi che la collocazione dei manufatti agricoli (oggi semprepiù massivi e non dissimili da quelli tipici della produzione industriale) sia valutata anchedal punto di vista della compatibilità con i caratteri formali del territorio: ciò perpreservare un paesaggio costruito dall’agricoltura ed oggi divenuto vulnerabile ancherispetto agli usi prettamente agricoli (si pensi alla cesura del paesaggio rappresentata dallarecinzione di un maneggio); in quest’ottica, vengono identificati per differentiam ancheareali agricoli sui quali non sono collocabili- per ragioni paesaggistiche – infrastruttureagricole e di produzione dell’energia solare.L’identificazione espressa <strong>delle</strong> aree dedicate all'agricoltura ha un altro rilevante effetto:quello di rendere improponibile il paradigma consolidatosi nel precedente assetto, in forzadel quale la zona agricola veniva considerata una sorta di contenitore residuale, entro cuipotevano trovare allocazione tutte le attività che non si ponessero in contrasto con una(generica) finalità di conservazione dei valori naturalistico-ambientali.6. – L’ordinamento giuridico del ‘paesaggio’.Il piano <strong>delle</strong> regole contiene anche una dettagliata ricognizione dei vincoli che gravano sulterritorio comunale: contiene dunque l’indicazione analitica dei limiti che l’edificabilitàincontra in ragione <strong>delle</strong> «tutele parallele», ossia di tutti i vincoli derivanti da normativediverse da quella urbanistica in senso proprio. La ‘carta dei vincoli’ che accede al piano<strong>delle</strong> regole contiene una ricognizione completa <strong>delle</strong> rigidità (si pensi alla estensioneeffettiva dei boschi e del correlativo vincolo), dei vincoli e degli obblighi di rispetto che sifrappongono al concreto uso edificatorio del territorio. Anche questa azione ha la funzionedi identificare ambiti territoriali che hanno comunque assunto una vocazionalitàconsolidata. La disciplina comunale in questi ambiti risente dei limiti derivanti dallapresenza dei vincoli stessi e può unicamente orientarsi nella direzione di una maggiortutela; in particolare, con riferimento agli ambiti oggetto di vincoli secondo la legislazionedei beni culturali, il piano <strong>delle</strong> regole detta ‘ulteriori regole di salvaguardia evalorizzazione’ in recepimento <strong>delle</strong> previsioni dei piani sovracomunali.Il <strong>Piano</strong> <strong>delle</strong> regole prende in considerazioni anche le aree di valore paesaggistico nonespressamente vincolate: nel far ciò si uniforma ed attua il <strong>Piano</strong> territoriale PaesisticoRegionale, il quale definisce il ‘paesaggio’ come “una determinata parte del territorio, cosìcome è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturalie/o umani e dalle loro interrelazioni”. Questa definizione si uniforma alla matrice espressadal nuovo art. 131 del D. lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, come modificato dal D. lgs.163/2008, secondo cui “Per paesaggio si intende il territorio espressivo di identita', il cuicarattere deriva dall'azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni” (inragione della comune derivazione dalla Convenzione europea del paesaggio del 2000).La tutela, la valorizzazione e – soprattutto – la riqualificazione del paesaggio costituisconoun obiettivo prioritario del PGT, riassumibile nella formula della pianificazione per laqualità del paesaggio locale. In particolare, l’azione di riqualificazione è possibile solo_______________________________________________________________________________________Diritti riservati – Vietata la riproduzione non autorizzata per finalità extraistituzionaliComune di Cuveglio - Prof. Avv. Emanuele Boscolo13

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