attività internazionaleKsto con 16 elementi in menorispetto a Novi Sad; inoltredue arbitri internazionali,Pietro Antonacci e ElsaEpifani, non sono partiti. ABaku c’era un freddo impressionante,che raggiungevapunte la notte di 20° sottozero e tagliava letteralmentela faccia. L’organizzazioneè stata comunque perfetta,con un servizio d’ordine cheha potuto contare su qualcosacome 2000 tra militarie poliziotti. Niente da recriminaresull’arbitraggio, cheè stato più che all’altezza,con ben pochi errori per unamanifestazione del genere. Anome di tutta la Commissioneho il piacere di ringraziarela Federazione per l’impeccabilecura ed attenzioni riservatea tutta la Nazionalee naturalmente il VicepresidenteVicario Professor Giuseppe Pellicone che anche in questofrangente ci è stato vicino con tutta la sua esperienza e lasua autorevolezza.”Maestro Gennaro Talarico, componente della Commissione:”Che dire, sono soddisfatto considerando che su 5elementi femminili per il kumite, 4 sono saliti sul podio. Unrisultato che premia un lavoro d’equipe, in un contesto agonisticocui abbiamo partecipato a ranghi ridotti, con ragazzealcune già forti di un’esperienza europea, altre, come ViolaLallo, senza un tale precedente. E poi senza l’apporto che ciavrebbero sicuramente assicurato Laura Maniscalco, Campionessauscente, ed Alessandra Hasani, giunta ad un’ottimaforma. Alla vigilia le cadette rappresentavano com’è ovviouna maggiore incognita, mentre nelle juniores e under 21avevamo atlete maggiormente consolidate, per un pronosticopiù attendibile a nostro favore. L’ultimo step di preparazioneè stato differente rispetto agli anni scorsi, eravamoconfortati dal riscontro del Mondiale, contesto più competitivodi quello registratosi a Baku, e dove le nostre rappresentanti,quando sconfitte nel confronto ad esempio con leforti atlete asiatiche, al secondo, terzo, quinto o settimo turno,sono uscite per hantei. Con una differenza tecnica quindiche non rappresentava niente di preoccupante. Con l’ausilioanche di strumentazioni sofisticate quali cardiofrequenziometri,schede computerizzate, etc abbiamo impostato unlavoro sempre più intenso e di alto livello, paragonabile aquello adatto per delle seniores, dicendo alle ragazze senzamezzi termini che Baku sarebbe stata l’occasione irripetibileper tirare fuori le loro qualità. E non mi hanno deluso, leChiara Zuanon, grande soddisfazione per l’Oro nel Kumite individualeho viste tutte all’altezza della competizione,a prescinderedai risultati individualmente conseguiti. C’ è anche da direche a Baku è andato in onda il nuovo regolamento arbitrale,da noi adottato con il <strong>2012</strong> ma che altri paesi hanno giàda tempo introdotto: ci saranno aspetti tattici da rivedere,considerato ad esempio che non c’è più il prolungamento…Un grande elogio a Chiara Zuanon che, al di là dei brillantirisultati già conseguiti – Campionessa Europea e VicecampionessaMondiale 2011 – ha conquistato un bellissimo Oroavendo preso appieno coscienza delle sue qualità tecnicheunite, quali punti di forza, ad una grande genuinità ed umiltà,e che possiamo aspettare a belle prove anche nel 2013quando, negli Under 21, combatterà (senza deluderci, ne sonsicuro) contro atlete più grandi di lei anche di 2 anni. La delusioneha riguardato Nicole Forcella, che dopo un Europeocosì così si era ben proposta al Campionato del Mediterraneodi Bari ed al Mondiale 2011 con un bel Bronzo, quindi un ‘atleta dalle ottime potenzialità ma che in questa occasionenon ha saputo esprimere. Invece una bella sorpresa l’hannorappresentata le cadette, in una fascia di età in cui la motivazionepsicologica ha la sua grande importanza: se non sisentono loro per prime in grado di vincere è difficile poi cheriescano nell’impresa: invece hanno reagito bene al lavorodi preparazione impostato ed in gara sono parse tranquille,motivate; con una rifinitura a livello tattico, penso che altriottimi risultati siano più che mai alla loro portata.”Maestro Santo Torre, componente della Commissione:”Come già a Melaka, a Baku gli Arbitri hanno premiato la condizionefisica, a volte – dispiace dirlo – anche a discapi- Gennaio/Febbraio <strong>2012</strong> - ATHLON17
Kattività internazionaleUn ottimo Bronzo per Erminia Perfettoto della componente tecnica. La formula a squadre ha vistouna partecipazione non elevata: parliamo di 7 compaginifemminili, 10-11 maschili. La nostra squadra maschile è uscitaal 1° turno eliminatorio con la Russia, una compagine benmessa fisicamente, ma che se fosse stata giudicata solo sottoil parametro della tecnica non avrebbe certo meritato divincere. Quindi dobbiamo investire, dobbiamo migliorare lacondizione fisica se vogliamo conseguire ambiziosi traguardiagonistici, perché non dobbiamo trascurare il fatto che ilfisico è una componente importante in un’arte di combattimentoquale espressa nel kata. Per il successo delle ragazze,lascio parlare Tiziana che più direttamente le ha seguite: milimito a rilevare il grande livello cui le nostre rappresentantisono giunte, confrontandosi superbamente con tutte le piùforti nazioni continentali: basti pensare che le atlete spagnole,campionesse uscenti, nel confronto diretto con le nostrehanno addirittura e visibilmente perso l’equilibrio almeno2-3 volte. Un rammarico lo devo esprimere a livello individualeper Alessandro Iodice, “tartassato” dagli Arbitri con unopinabilissimo 3-2 che lo ha fatto uscire di scena quando, rispettoai valori visti in campo, avrebbe sicuramente meritatoalmeno un terzo posto… ma è anche vero che bisognerebbeassistere dal vivo alla gara per capire appieno quello che stodicendo!”Professor Vincenzo D’Onofrio, Preparatore Atletico e Collaboratoredella Commissione:” Nulla da eccepire per tuttala delegazione, grazie ad un lavoro iniziato nel2010, perfezionato nel 2011 e di cui possiamodichiararci soddisfatti. Io preferirei parlare di allenamentofisico anziché di preparazione fisica;quest’ultimo termine rimanda ad un qualcosa diimmediatamente successivo nel tempo, mentre ilprimo si sostanzia propriamente nel portare unAtleta allo stato di massima forma esprimibile.Molto positivo il giudizio sulla performance dellasquadra femminile, che abbisogna ora di unafase di perfezionamento per affrontare al meglioi 5-6’ di alta intensità – sia fisica che emotiva –quali quelli di una finale. Come dicevo all’inizio,tutti gli Atleti hanno risposto bene, conquistandodiversi podi, quelli che hanno perso sono statisfortunati nelle fasi conclusive. Bene Zuanon eD’Onofrio, 2 bellissimi Ori; Terryana a sua voltasi è vista sfuggire l’oro per colpa di un leggero“pattinamento”, ma la ragazza c’era. In sintesi 20ragazzi in gara ed 8 medaglie pesanti, che hannovalso il quarto posto in classifica per l’Italia: unaprova da definire eccellente. Se le caratteristichefisiche, e non solo, sono diverse, diverso è l’allenamentofisico: nel kata femminile, che deve essereaddirittura più esplosivo di quello maschile,sarebbe sbagliato sovraccaricare per non crearedisequilibri posturali; nel maschile, dove gli atletihanno una maggior massa magra, occorre modularei carichi di lavoro tenendo presenti i parametrianatomofunzionali ed ormonali. Le ragazze hannorisposto meglio sul campo: la squadra non era la stessa delMondiale,per vincere avevano il “must”, ed hanno saputofarlo, di comunicare bene. Con tre fisici diversi, quella più minutaha dovuto adattarsi alle altre puntando sulla massimaesplosività per compensare il disequilibrio ponderale. Delresto dagli studi che sono stati condotti con la scuola regionaledello sport, è emerso che nell’allenamento fisico a livellogenerale non c’è differenza tra kata e kumite, differenza chediventa significativa invece nella specificità del gesto. Fattoribioenergetici influenzano la prestazione, con un metabolismoche sia nel kata che nel kumite è prevalentemente ditipo aerobico, nel kumite molto più “alattacido” rispetto alkata, essenzialmente “lattacido”. Gli studi proseguono. Perl’allenamento fisico dobbiamo arrivare all’implementazionedi un modello, seguendo il quale si possano evitare cali prestazionali,con perdita di potenza e di espressività.”Maestro Tiziana Costa, Collaboratore della Commissione:”Abbiamo raccolto il frutto di un anno di intenso lavoro! A livelloindividuale abbiamo in Terryana e Michaela 2 autentichepunte di diamante, giunte alla gara con la giusta carica:la prima ha fronteggiato un impegno più difficile, peccatoper il piccolo sbilanciamento in finale che le ha tolto la gioiadell’oro; l’atleta romana è sicuramente di altissimo livello, elo ha dimostrato anche senza l’oro. La gara diventa di anno18 ATHLON - Gennaio/Febbraio <strong>2012</strong>