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Pubblicato il Notiziario 28 - Associazione culturale Monti del Tezio

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Una bella storiaPasqualeLodovico MarchisioLodovico Marchisio ed <strong>il</strong> caprone “salvato”É quasi Pasqua. Lazzaro (così è statochiamato questo caprone nato conuna malformazione ad una gamba,costretto a zoppicare sin dalla nascita)viene curato ed amato da duebambini. Per loro rimasti orfani,Lazzaro era tutto. Il caprone ha insegnatoloro <strong>il</strong> dono <strong>del</strong>l’amore. Unanimale accanto ci rende più buoni.Ecco perché un bimbo ha bisogno diun animale e viceversa, ma non è ungiocattolo. Quando <strong>il</strong> nonno dei duebimbi muore, una di quelle personeche prima citavo, che si ergonoa grandi conoscitori <strong>del</strong>l’esistenzaumana, mentre non hanno neanchecapito forse che ci sono venuti a farein questo mondo, va in quella casamentre i bambini sono soli e pren<strong>del</strong>a capra per ucciderla e farne carneda macello. Questa persona stavaper squartare con <strong>del</strong>le forbici arrugginite l’animale in questione, salvato in extremis dalle gridadei bimbi che fanno accorrere Michela, una signora che si trovava in vacanza in un agriturismolimitrofo. Questa persona grazie a Dio ha capito in tempo <strong>il</strong> male che avrebbe fatto una scena <strong>del</strong>genere alle due ignare creature già tanto provate dalla morte <strong>del</strong> nonno che li aveva allevati. Eccocome senza attendere l’arrivo di un adulto, una persona può rovinare l’esistenza di un bambino.La magnanima animalista allora acquista l’animale quando torna a casa chi accudiva i bambini rimastiorfani da tempo ed ora anche senza <strong>il</strong> nonno. Lo compra perché loro si sarebbero trasferiti inun’altra abitazione che non avrebbe potuto ospitate l’animale. Questo viene condotto invece in unagriturismo, i cui gestori lo accolgono a braccia aperte e dove i due bimbi lo potranno sempre andarea trovare. Ma la cosa più bella è che <strong>il</strong> caprone riconoscente ha capito di essere stato salvatoe segue tutti gli “umani” perché cerca chi lo coccola, come un cane fa con <strong>il</strong> suo custode; mi piacepiù <strong>del</strong> termine padrone.... Non si citano i luoghi per la <strong>del</strong>icatezza <strong>del</strong>la vicenda e perché non siha comunque alcuna intenzione di puntare <strong>il</strong> dito contro qualcuno. Questa storia v’insegna che aPasqua si può festeggiare anche senza l’agnello o capre in genere. R<strong>il</strong>eggetevi la parabola di Gesùe capirete che non ha mai detto (se non in forma interpretativa) di cibarsi di agnelli a Pasqua!!!L’agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo è un eufemismo.Certe barbarie lasciamole fare a religioni primitive in cui esistevano davvero i sacrifici degli animali!Banchettarli è più o meno la stessa usanza!17

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