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Leggi tutto... - Ordine dei Geologi del Lazio

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EOLOGOGAttività <strong>del</strong> consiglioLA COMMISSIONEGEOTERMIA DELL’OGLA cura di Roberto Spalvierirobertospalvieri@geologilazio.itPoco più di un anno fa, con Deliberadi Consiglio n°60 <strong>del</strong>l’11.05.2010,veniva istituita la Commissione Geotermia<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> in cui, dacoordinatore, ho avuto il piacere di essereaffiancato e supportato dai ConsiglieriGiannella e Ruisi e dai colleghi D’Ottavio,Saroli, Stocchi e Vinci. Le motivazioni chehanno indotto il Consiglio a tale istituzionesono legate, oltre che alla spiccatavocazione geotermica in senso stretto <strong>del</strong>nostro territorio regionale, alla progressivadiffusione nel <strong>Lazio</strong> <strong>del</strong>lo sfruttamento <strong>del</strong>lerisorse geotermiche a bassa e bassissimaentalpia. Scopo <strong>del</strong>la Commissione, infatti,è quello di promuovere ogni iniziativautile e necessaria alla divulgazione <strong>del</strong>laGeotermia, con particolare riguardo aiprincipi <strong>del</strong> geoscambio. L’attività è statasvolta attraverso tre binari previsti dalla<strong>del</strong>ibera istitutiva:1) la formazione professionale,con appositi corsi per l’identificazione<strong>del</strong>le procedure esecutive in fase diindagine preliminare, di progettazione,realizzazione e monitoraggio di sistemi digeoscambio;2) l’analisi <strong>del</strong>le problematichetecnico-scientifiche e di interpretazione<strong>del</strong>le norme in ambito applicativo, perla caratterizzazione <strong>dei</strong> parametri di sitonecessari alla progettazione e realizzazionedi un impianto;3) la discussione e il confrontotra l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>e i vari soggetti, pubblici e privati,coinvolti nell’applicazione <strong>del</strong>le norme eregolamentazioni relative alla Geotermia,con la promozione di incontri, tavolerotonde, seminari e convegni.Nel corso di tali attività abbiamo avutomodo di notare, ma anche destare uncerto interesse per la materia, oltre chetra i colleghi anche in altre categorieprofessionali e imprenditoriali, masoprat<strong>tutto</strong> abbiamo messo a fuoco quelleche riteniamo essere le problematicheprioritarie connesse allo sfruttamento <strong>del</strong>lageotermia a bassa entalpia nel <strong>Lazio</strong>.Per quanto concerne i sistemi a circuitoaperto, quelli che prevedono scambi dimateria ed energia (pozzi per acqua oprelievi da corpi idrici superficiali), sirileva una notevole difficoltà ed incertezzanell’iter autorizzativo: sia per l’esecuzione<strong>dei</strong> pozzi o per il prelievo di acque pubblicheche, soprat<strong>tutto</strong>, per lo scarico di acquatrattata, anche se “solo” termicamente(D.Lgs.152/06 art.104 comma 2). Inassenza di specifiche indicazioni normativeregionali in merito ai criteri di verifica diconformità di tale scarico ed in attesa dialcune indicazioni richieste agli UfficiLegali provinciali, è auspicabile che quantoprima gli organi preposti al controllo <strong>del</strong>leistruttorie diano luogo all’individuazione,anche tramite l’ausilio di “progetti pilota”,di precise linee e verifiche da eseguire infase di mo<strong>del</strong>lazione, progettazione emonitoraggio.Ben diversa è la problematica connessa aisistemi a circuito chiuso, sostanzialmentericonducibili alle sonde geotermiche cheprevedono il “solo” scambio di energia. Lacompleta assenza di un quadro normativoregionale, affiancata alla sempremaggiore diffusione di tali tecnologie, stadeterminando un incremento nel numerodi interventi scriteriati e non dimensionatial contesto nel quale vengono eseguiti,talora da soggetti realizzatori a dir pocoimprovvisati. Al fine di ovviare a questopericolo, con le dannose conseguenze siasulle matrici geologico-ambientali che intermini tecnico-economici (rendimentodegli impianti e pay back), la Commissioneha proceduto alla redazione di una bozzadi Regolamento per l’istallazione di sondegeotermiche a circuito chiuso. Si trattadi un documento sviluppato su quattroCapi e sedici articoli, con annesso allegatotecnico, tendente a disciplinare:a) le modalità tecnico-operative perl’installazione e la gestione degli impiantie le caratteristiche minime <strong>dei</strong> relativiprogetti;b) i criteri tecnici, geologici e territoriali inbase ai quali è rilasciata l’autorizzazioneper l’installazione di sonde geotermiche;c) le profondità di perforazione einstallazione <strong>del</strong>le sonde geotermiche,nonché i limiti al di sotto <strong>dei</strong> quali èrichiesta l’autorizzazione;d) i criteri più restrittivi per assicurareil rispetto <strong>del</strong>l’ambiente, in relazione aicontesti territoriali ed alle vincolisticheesistenti in fatto di dissesto idrogeologico;e) le caratteristiche <strong>del</strong>la banca dati degliimpianti e le relative modalità di gestione,nonché l’attività di monitoraggio;f) le modalità di vigilanza sulle installazioni;g) i criteri e le modalità per l’adozione diprocedure semplificate.A maggio il documento è stato presentatoin Regione e, a seguito <strong>del</strong>l’analisi <strong>del</strong> testo,è di questi giorni la notizia che si procederàall’istituzione di apposito tavolo tecnicoper la definizione di una specifica propostadi legge, preceduta dall’organizzazionedi eventi informativi e divulgativi apertia tutti i soggetti interessati. Si stanno,insomma, <strong>del</strong>ineando buone prospettive disviluppo lavorativo anche in questo campo<strong>del</strong>lo sfruttamento di energie alternative,al cui ricorso si dovrà inevitabilmenteprocedere per poter quanto menoavvicinare gli obiettivi comunitari previstidalla direttiva RES (2009/28/EC). Ma èproprio in questi nuovi sbocchi lavorativiche il Geologo dovrà e potrà dimostrare lapropria professionalità, addentrandosi inuna progettazione multidisciplinare aventecome elemento prioritario e fondamentalel’individuazione <strong>del</strong> contesto geologicoidrogeologico<strong>del</strong> sito su cui si prevede diintervenire, nonché la caratterizzazione<strong>del</strong> serbatoio geotermico come volumesignificativo e finito di sottosuolo interessatoal geoscambio.37

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