14 P O L I T I C APoschiavo - 1º marzo 2012 No. 9«La necessità <strong>di</strong> intervenire in questosettore è riconosciuta anche dalConsiglio federale e dal Parlamento».Possiamo leggere questa frase nel librettoper la votazione dell’11 marzo2012. Tutti intravedono gli effetti negativi<strong>di</strong> questo sviluppo, anche il Forumdell’economia grigione, che nel2006 ha pubblicato <strong>un</strong> interessantestu<strong>di</strong>o su questo tema. Consiglio federalee Parlamento credono però <strong>di</strong>aver già svolto il loro compito con larevisione della Legge sulla pianificazionedel territorio, entrata in vigorelo scorso mese <strong>di</strong> luglio, che vuolegarantire «<strong>un</strong> rapporto equilibratotra abitazioni primarie e secondarie».L’iniziativa popolare <strong>di</strong> Franz Weberha ottenuto già questo primo risultato,ed è bene così. Ma come si presentala realtà?Chi svende il paesaggio...Uno sviluppo sfrenatoPer evitare equivoci, vorrei dapprimasottolineare che i nostri «m<strong>un</strong>t»,che si trovano fuori dalle zone e<strong>di</strong>lizie,non sono toccati da quest’iniziativa.Toccati sono invece i com<strong>un</strong>ituristici, dove si registrano quote <strong>di</strong>residenze secondarie tutt’altro cheequilibrate: Saint-Luc (VS) 82.8%,Grimentz (VS) 81.8%, Laax (GR)80.9%, Falera (GR) 78.8%, Silvaplana(GR) 77.4%, Ayer (VS) 74.0%,Obersaxen (GR) 72.7%, Vaz/Obervaz(GR) 72.6% Leukerbad (VS) 72.5%,Bellwald (VS) 72.2%, Sav<strong>ogni</strong>n (GR)68.2%, Vex (VS) 67.7%, Celerina (GR)67.5%, Flims (GR) 66.3%, Lenk (BE)60.5% ecc. Le cifre si basano sui risultatidell’ultimo censimento avvenutonell’anno 2000, e da allora le residenzesecondarie sono aumentate ulteriormente.Si tratta <strong>di</strong> «letti fred<strong>di</strong>», occupatiper poche settimane all’anno, chefanno lievitare i prezzi del terreno egli affitti in modo spesso esorbitante ecompromettono la bellezza dei nostrivillaggi e paesaggi alpini.Una legge troppo elasticaLa nuova legge però non pone limiti,permette invece che in qualsiasicom<strong>un</strong>e, in<strong>di</strong>pendentemente dallasua quota <strong>di</strong> abitazioni secondarie, sipossa continuare a costruire. In basea questa legge i cantoni prevedono sìcontingentamenti, zone per laberghie per in<strong>di</strong>geni, nuove tasse ecc., mal’espansione delle residenze secondariea scapito del paesaggio non sifermerà. In tal modo, non si raggi<strong>un</strong>geràmai quel rapporto equilibrato,giu<strong>di</strong>cato da tutti necessario per <strong>un</strong>osviluppo qualitativo e durabile delturismo alpino. Forse perché la costruzione<strong>di</strong> residenze secondarie è<strong>un</strong> affare lucrativo? La SAB (Grupposvizzero per le regioni <strong>di</strong> montagna)afferma che solo nel nostro Cantonela costruzione <strong>di</strong> residenze secondariegenera quasi <strong>un</strong> miliardo <strong>di</strong> franchiall’anno. Per questo è <strong>di</strong>fficileche i com<strong>un</strong>i, molto legati alle lobbyimmobiliari e dell’e<strong>di</strong>lizia, riescanoessi stessi a frenare questo sviluppo.Pren<strong>di</strong>amo l’Enga<strong>di</strong>na Alta: nel2005 il 72 per cento della popolazioneaveva votato <strong>un</strong> contingentamentodelle residenze secondarie. Eppure sicontinua a costruire, si sono trovatetante scappatoie. Questi sono i limitidell’autonomia com<strong>un</strong>ale, che è troppovicina ai gran<strong>di</strong> interessi dell’e<strong>di</strong>lizia,dei proprietari <strong>di</strong> terreni e dellaspeculazione.Un’iniziativa efficaceDi fronte a questa realtà il bloccodelle costruzioni <strong>di</strong> residenze secondarieprevisto dall’iniziativa <strong>di</strong> FranzWeber per quei com<strong>un</strong>i che superanola quota del 20% rappresenta <strong>un</strong>arisposta efficace. Per l’applicazionedell’articolo costituzionale si dovràelaborare <strong>un</strong>a legge esecutiva, cheterrà conto delle situazioni particolari,come quelle delle vallate alpinetoccate dallo spopolamento. L’iniziativanon intende indebolire questeregioni, ma si rivolge solo contro lacostruzione sfrenata <strong>di</strong> residenze secondarieutilizzate poche settimaneall’anno dai loro proprietari. Nonriguarda nemmeno le abitazioni <strong>di</strong>vacanza affittate dagli in<strong>di</strong>geni aituristi, riguarda solo i «letti fred<strong>di</strong>»delle residenze secondarie. In troppicom<strong>un</strong>i si superano ormai quotedel 50% <strong>di</strong> questi «letti fred<strong>di</strong>» (equelli già esistenti continueranno com<strong>un</strong>quead esistere anche in futuro).L’iniziativa si rivolge contro la costruzionesfrenata <strong>di</strong> nuove residenzesecondarie, perché le consguenze<strong>di</strong> questo sviluppo sono gravi per lapopolazione residente che stenta atrovare <strong>un</strong> alloggio a prezzi abbordabili,sono gravi per il paesaggio, perla cultura e<strong>di</strong>lizia dei villaggi, per lavita sociale, per la cultura e la lingualocali e anche per lo stesso futuro delturismo. Tutti concordano nell’analisidelle conseguenze negative <strong>di</strong> questosviluppo, ma non si è provvedutoin tempo a rime<strong>di</strong>are. Ora bisognaavere il coraggio <strong>di</strong> scegliere finalmentesoluzioni efficaci. Bisogna evitareche la costruzione sfrenata <strong>di</strong> residenzesecondarie si trasformi in <strong>un</strong>boomerang per il turismo. Chi svendeil paesaggio e la cultura, svendel’anima della regione... e sperpera ilvero capitale del turismo.Silva Semadeniconsigliera nazionaleCONTINUA DALLA PRIMA PAGINAInaugurata la nuova sede della Regione Valposchiavo fra molte inc<strong>ogni</strong>te e assenze importanti«Con questo intervento la Valposchiavorende onore all’articolo 1 delloStatuto che in<strong>di</strong>ca la sede della Regionea Brusio» ha continuato il sindaco,il quale non ha nascosto <strong>di</strong> provare«sentimenti contrastanti». «Da <strong>un</strong> latoapriamo le porte <strong>di</strong> questo e<strong>di</strong>ficio econsegniamo con orgoglio le chiavi ainuovi padroni <strong>di</strong> casa, dall’altro guar<strong>di</strong>amopreoccupati alla riforma territorialeche penalizza proprio la Valposchiavo.Ci auguriamo che questainaugurazione possa permettere <strong>di</strong> rivalutarela situazione. La Valposchiavo– ha concluso Plozza – è <strong>di</strong>sposta acollaborare, ma è altrettanto ferma nelsalvaguardare la propria identità».Un concetto riba<strong>di</strong>to dal presidenteCassiano Luminati, che è partito da<strong>un</strong> ann<strong>un</strong>cio. «Ieri (venerdì per chilegge, nda) ho saputo che il governodel Canton Grigioni intende presentareal Gran Consiglio <strong>un</strong>a riforma con<strong>un</strong><strong>di</strong>ci Regioni. Questo vuol <strong>di</strong>re chegli sforzi hanno portato i loro frutti.Ma la situazione non ci permette <strong>di</strong>abbassare la guar<strong>di</strong>a, perché le inc<strong>ogni</strong>tesono ancora molte». Luminati hamanifestato l’orgoglio <strong>di</strong> rappresentare<strong>un</strong> ente che, dopo 40 anni, si presentafinalmente al pubblico con <strong>un</strong>a sede«sobria, accogliente ma soprattutto visibilea tutti». «Sono fermamente convinto– ha aggi<strong>un</strong>to – che <strong>un</strong> ente comela Regione sia in<strong>di</strong>spensabile per losviluppo futuro del territorio». L’occasioneper <strong>di</strong>mostrarlo sarà il prossimosettembre in occasione della «Settimanaalpina» quando i ministri europeidell’Ambiente si ri<strong>un</strong>iranno proprio aPoschiavo. «Saremo felici <strong>di</strong> presentare<strong>un</strong>a Regione forte, <strong>un</strong>ita e fiera dellapropria identità» ha chiuso il suo interventoLuminati.Alla cerimonia <strong>di</strong> inaugurazioneAnziani contro giovani? Oppure persone dal cuore giovane!Alc<strong>un</strong>e considerazioni freddamente «economiche»Le attese <strong>di</strong> vita sono aumentate per tutti ma relativamentepochi hanno voglia <strong>di</strong> aggi<strong>un</strong>gere anni <strong>di</strong> lavoro allefatiche fatte. In Francia poi, i socialisti vorrebbero riabbassarel’età <strong>di</strong> pensionamento da 62 a 60 anni.Questa resistenza al prol<strong>un</strong>gamento del lavoro è data dalfatto che dopo 35-40 anni <strong>di</strong> attività, le persone si sentonoautorizzate, a <strong>di</strong>pendenza della professione, a sedersi e, finalmente,prendersela più comoda.Succede com<strong>un</strong>que, che da alc<strong>un</strong>i ambienti benpensanti,possa arrivare <strong>un</strong>a certa pressione sociale che ti suggerisca<strong>di</strong> lasciare il posto ai giovani.Si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong> tema della massima attualità riportato daLucy Kellaway, <strong>un</strong>a giornalista del Financial Times , laquale scrive che <strong>ogni</strong> qualvolta <strong>un</strong> giovane tende ad avanzare,trova <strong>un</strong> rappresentante della sua generazione (grigio/grigia)ben seduto/a e compiacente sulla sua poltrona.Sarà pur vero in certi casi, ma, dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista economico,si riconosce abbastanza in fretta <strong>un</strong> <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> valutazione,(chiamata «grumo <strong>di</strong> lavoro» fallace (ingannevole))che si basa sul presupposto che la somma del lavoro sia <strong>di</strong>quantità data e conosciuta.In questo caso, d<strong>un</strong>que, il lavoro può <strong>essere</strong> ripartito adesempio, a favore dei giovani.Gli stessi argomenti sono stati usati quando le donnesono <strong>di</strong>ventate forze lavorative (quando uscirono dallepareti domestiche decine e decine <strong>di</strong> anni fa) come puredai politici «critici verso gli immigranti» dei nostri giornii quali argomentano che questi ultimi, ci rubano il lavoro.(Guarda il caso: è <strong>di</strong> questi giorni la notizia che UBS vedestimoli positivi nel consumo in CH, nelle costruzioni e negliimmobili proprio grazie alla richiesta interna dei nostriimmigrati …)Il problema è che questa mentalità è <strong>di</strong>fficile da cambiareperché ha tutta l’aria <strong>di</strong> scaturire da <strong>un</strong> «sano senso com<strong>un</strong>e».Ogn<strong>un</strong>o conosce persone in posizione <strong>di</strong> comandoche si rifiuta <strong>di</strong> lasciare il posto a <strong>un</strong>/a rivale giovane edenergico/a.In faccia all’intuito e all’evidenza dell’aneddoto conosciuto,è sempre meglio consultare i dati. Eccoli.il grafico mostra il livello <strong>di</strong> occupazione tra la sezione anziana (dai 55i 64 anni) e la più giovane (dai (15-24). Nei paesi dell’Ocse, nel 2010Nel grafico, la somma dei risultati ottenuti dai singolistati, sono stati riportati per trimestre e classificati secondoil tasso <strong>di</strong> occupazione <strong>di</strong> «capelli grigi» con la barra chiara,ed i giovani con la barra oscura.Ragionando con il senso com<strong>un</strong>e, ti aspetteresti che,quando l’occupazione cresce per i «maturi», <strong>dovrebbe</strong>roesserci meno giovani che accedono al lavoro. E vice versa.In realtà, nulla <strong>di</strong> tutto ciò.Più anziani possono lavorare, lo stesso vale per i giovani!E al contrario.Un contro argomento potrebbe <strong>essere</strong> che la correlazionein<strong>di</strong>ca semplicemente fasi <strong>di</strong> cicli economici <strong>di</strong>fferenti:<strong>di</strong>fficile da sostenere per il 2010 in quanto, al <strong>di</strong> fuori dellaCina (che non fa parte dell’Ocse) le economie non hannofatto assolutamente stravedere. Anzi.Come mai allora gli anziani non tengono fuori dai posti<strong>di</strong> lavoro i giovani?Per la stessa ragione che le donne non tengono fuori gliuomini dal ciclo produttivo .Quando la gente lavora e in qualche modo guadagna,spende per beni e servizi prodotti da altra gente, giovani eanziani, donne e maschi.A questo p<strong>un</strong>to è possibile che non vi siate convinti deiragionamenti.In questo caso seguite il seguente pensiero. Se gli anzianilasciano presto il loro posto <strong>di</strong> lavoro, <strong>di</strong>ventano automaticamente<strong>di</strong>pendenti dei giovani per tutta la vita.Questo è ovvio per chi avrà dei benefici da parte dellostato il quale, in caso <strong>di</strong> bisogno, attingerà in <strong>un</strong> modo ol’altro, alle nostre tasche.Lo stesso vale per chi usufruisce delle pensioni private.Pure per loro le «riserve» consistono in azioni e obbligazioniche <strong>di</strong>pendono dal frutto del lavoro generato, che serveanche per arrivare ai guadagni necessari per pagare <strong>di</strong>viden<strong>di</strong>e interessi della previdenza.A livello OCSE (dove abbiamo i maggiori scambi commerciali,sempre Cina esclusa) molti fon<strong>di</strong> pensioni aziendali,in varie occasioni hanno favorito dei pensionamentianticipati.È <strong>un</strong> classico caso <strong>di</strong> economia poco l<strong>un</strong>gimirante.Se da <strong>un</strong>a parte i salari dei giovani ass<strong>un</strong>ti, sono più bassie si notano dei vantaggi imme<strong>di</strong>ati sul fronte delle spese,dall’altra, i costi per le pensioni, non potranno che salirenegli anni.Forse ne avrete già sentito parlare anche nel nostro cantone.Pure in enti pubblici se la memoria non mi tra<strong>di</strong>sce.Le imprese che hanno adottato quest’approccio, partonodal presupposto, per non <strong>di</strong>re speranza, che i loro investimentifinanziari possano dare i risultati ottenuti negli anni1980 fino al 2000. Tempi passati!Quello che è giusto per le aziende singole è d<strong>un</strong>quegiusto pure per l’aggregato <strong>di</strong> tutte imprese. Ci si basa sulpresupposto che la crescita continui. Realtà possibile solamentese ci sono più impieghi, maggior flessibilità, e/o piùproduttività. Realistico?Ecco perche, oltre ad altri fattori che rendono interessante<strong>un</strong> buon mix tra giovani e anziani (innovazione edesperienza quale esempio) molte aziende ben amministratetengono <strong>di</strong> conto questi ragionamenti puramente economici.Come si vede? Dal buon mix tra giovani e anziani, trauomini e donne.Una società non può prosperare se paga i citta<strong>di</strong>ni affinchénon lavorino con delle ren<strong>di</strong>te che sono «solo» ipotizzate.Perché la scelta <strong>di</strong> <strong>un</strong> tema così tecnico?In primavera si deciderà in parlamento se le aziende dovrannobilanciare nei loro conti profitti e per<strong>di</strong>te i risultatidelle proprie casse pensioni. Se ne vedranno delle belle!Per le casse pensioni statali? C’è poco da ridere: dai tempipassati con le pensioni degli statali a oggi, con la cassapensione delle SBB.Lo sp<strong>un</strong>to l’ho tratto dall’Economist <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>e settimanefa. Tradotto a braccio, l’ho adattato alla nostra attualità: <strong>dovrebbe</strong>però ridare il filo del ragionamento. Potrebbe inoltreservire per valutare la proposta <strong>di</strong> obbligare le aziendea concedere sei settimane <strong>di</strong> vacanze l’anno senza tenerconto delle loro peculiarità e delle loro <strong>di</strong>sponibilità organizzativeinterne.Roberto Nussioerano presenti anche il presidente dellaCommissione <strong>di</strong> restauro DamianoPriuli e l’architetto Andrea Zanetti,che hanno ripercorso le tappe dell’interventocostato 870mila franchi (compresol’acquisto della vecchia casa).«La commissione ha valutato <strong>di</strong>versevarianti – ha ricordato Priuli –.Abbiamo optato per il complesso CasaBesta per le sinergie con il resto delcomplesso <strong>di</strong> Casa Besta, l’autonomiadalla sede del Com<strong>un</strong>e, il recupero <strong>di</strong><strong>un</strong>o stabile tipico, la vicinanza con ilviadotto <strong>di</strong> Brusio simbolo Unesco e,non ultimo, i costi definiti». A questoproposto Priuli ha potuto affermarecon orgoglio che le spese non supereranno<strong>di</strong> <strong>un</strong> franco i preventivi.«L’obiettivo era conservare l’identitàdel posto riadattandolo alle nuove esigenze– è intervenuto l’architetto Zanetti–. Non è stato facile, per le caratteristichestrutturali dell’e<strong>di</strong>ficio, mapensiamo <strong>di</strong> avere raggi<strong>un</strong>to <strong>un</strong> ottimorisultato. Siamo riusciti a creare spazif<strong>un</strong>zionali e luminosi. ».Dopo i <strong>di</strong>scorsi che si sono tenutinella sala polivalente <strong>di</strong> Casa Besta, lacerimonia si è trasferita davanti all’ingressodella nuova sede regionale perla consegna ufficiale delle chiavi daparte del sindaco <strong>di</strong> Brusio, Plozza, alpresidente della Regione, Luminati.I vari momenti sono stati intervallatidalla Bandella <strong>di</strong> Brusio. Molte le autoritàintervenute alla cerimonia, tracui i gran consiglieri Dario Monigatti eAlessandro della Vedova e l’ex sindaco<strong>di</strong> Brusio Pietro Cathieni.Trovate il video da subitonella rubrica dalla carta al webwww.ilgrigioneitaliano.chLa Regione Valposchiavo volgelo sguardo a nord e a sud:forte, innovativa, sicura <strong>di</strong> séDa sabato 25 febbraio la Regione Valposchiavo ha la sua nuova sede; nelcom<strong>un</strong>e <strong>di</strong> Brusio, in ossequio al nuovo statuto regionale che vuole la suasede e la sua amministrazione nel Com<strong>un</strong>e della bassa valle.Sobria, luminosa e f<strong>un</strong>zionale, al centro del Borgo, valorizzata dalla vicinanza<strong>di</strong> Casa Besta, alla presenza <strong>di</strong> numerose autorità politiche locali e<strong>di</strong> molti valposchiavini, il sindaco <strong>di</strong> Brusio Arturo Plozza l’ha consegnata alPresidente della Regione Valposchiavo Cassiano Luminati.È stata espressa delusione per l’assenza della Presidente del Governo retico,che non ha ritenuto opport<strong>un</strong>o raggi<strong>un</strong>gere la Valposchiavo per l’occasionee nemmeno inviare <strong>un</strong> messaggio - <strong>un</strong>’assenza che sembra all<strong>un</strong>gare ancora<strong>di</strong> più le <strong>di</strong>stanze tra Coira e la Valposchiavo - ma anche grande sod<strong>di</strong>sfazioneper la realizzazione della nuova sede, e impegno per affrontare <strong>un</strong> futuronon privo <strong>di</strong> inc<strong>ogni</strong>te future, considerata la riforma territoriale in atto chepropone <strong>di</strong> ridurre il numero <strong>di</strong> Regioni penalizzando la Valposchiavo.Sentimenti e obiettivi espressi sia dal sindaco <strong>di</strong> Brusio Plozza, sia dal presidentedella Regione Valposchiavo Luminati, che si è <strong>di</strong>chiarato <strong>un</strong>a volta<strong>di</strong> più convinto dell’importanza <strong>di</strong> <strong>un</strong> ente come la regione, preposto apromuovere lo sviluppo economico e l’immagine politica della nostra valle.L’operato della regione, benché spesso poco riconosciuto, è determinanteper lo sviluppo futuro <strong>di</strong> tutta la valle, in<strong>di</strong>rizza le decisioni a l<strong>un</strong>go terminee, grazie a strumenti mirati, permette <strong>di</strong> monitorare l’andamento dell’economiaregionale, <strong>di</strong> fare analisi e previsioni preziose per il futuro.La notizia trasmessa venerdì 24 febbraio a Grigioni sera, secondo la quale ilGoverno presenterà al Parlamento l’opzione <strong>di</strong> 11 Regioni, rispettando cosìla Regione Valposchiavo e la voce dei valposchiavini, ha contribuito a consolidarela convinzione che <strong>di</strong>fendere la nostra identità linguistica e culturalee far valere i nostri <strong>di</strong>ritti sia <strong>un</strong> dovere <strong>di</strong> tutti.La Regione Valposchiavo, l’ha detto chiaramente il suo presidente, continueràsicuramente a farlo.Orgoglio e sod<strong>di</strong>sfazione anche da parte della Commissione Nuova SedeRegione Valposchiavo; il presidente Damiano Priuli ha ripercorso le tappeche hanno portato alla ristrutturazione del vecchio stabile a<strong>di</strong>acente a CasaBesta, sottolineando in particolare il consenso della popolazione brusiese alprogetto nel giugno del 2010 e il lavoro insuperabile degli architetti Jasminee Andrea Zanetti, ai quali è riuscito perfettamente l’intento <strong>di</strong> conservarel’identità del vecchio e<strong>di</strong>ficio, <strong>di</strong> renderlo nel contempo f<strong>un</strong>zionale ed accessibilea tutti- grazie ad accorgimenti architettonici mirati- <strong>di</strong> rispettare itempi e il preventivo approvato dal popolo.Malgrado qualche nube all’orizzonte, l<strong>un</strong>ga vita d<strong>un</strong>que alla Regione Valposchiavo.Regione Valposchiavo7743 Brusio • T 081 834 79 42www.regione-valposchiavo.ch • segretariato@regione-valposchiavo.ch
Poschiavo - 1º marzo 2012 No. 9P O L I T I C A15Inaugurazione della sede della Corporazione regionale «Regione Valposchiavo»Intervento <strong>di</strong> ArturoPlozza, sindaco <strong>di</strong> BrusioGentili Signore, stimati Signori,A nome delle Autorità del Com<strong>un</strong>e<strong>di</strong> Brusio desidero rivolgermi airappresentanti delle istituzioni civilie religiose, nonchè a tutti i citta<strong>di</strong>nipresenti ringraziandoli per aver aderitoal nostro invito e per <strong>essere</strong> presentioggi alla cerimonia d’inaugurazionedella nuova sede regionale.Un personale saluto alle Autoritàche vedo presenti in sala, in particolarei Granconsiglieri Dario Monigattie Alessandro della Vedova cosìcome il Presidente <strong>di</strong> Circolo <strong>di</strong> BrusioPiero Pola.Benvenuto e grazie all’ex sindaco<strong>di</strong> Brusio, Pietro Cathieni e agli exconsiglieri com<strong>un</strong>ali <strong>di</strong> Brusio peraver creduto nel progetto «Nuovasede regionale Valposchiavo» e averlosostenuto.Benvenuto e <strong>un</strong> grazie sincero airappresentanti della Commissioneper il restauro Signori Damiano Priulie Ass<strong>un</strong>to Paganini per aver seguitocon competenza e con cuore le fasidella ristrutturazione.Sono naturalmente grato a tuttii valposchiavini che oggi sono quia festeggiare con noi questo eventoimportante e ai rappresentanti dellastampa che vorranno dare risalto aquesto momento.Devo purtroppo scusare <strong>un</strong>a l<strong>un</strong>galista <strong>di</strong> personalità invitate che nonhanno potuto intervenire.Con grande rammarico e delusionescuso la Presidente del GovernoGrigione Onorevole Barbara JanomSteiner che non ha ritenuto opport<strong>un</strong>oonorare l’impegno <strong>di</strong> <strong>un</strong>a valle oquantomeno <strong>di</strong> rivolgerci <strong>un</strong> saluto e<strong>un</strong> augurio.Scusati anche la provincia <strong>di</strong> Sondrio,il Com<strong>un</strong>e <strong>di</strong> Tirano, AnnaGiacometti, presidente del Com<strong>un</strong>eBregaglia, Gian Duri Ratti, presidentedel Circolo dell’Enga<strong>di</strong>na Alta, AlbinaCereghetti e Markus Casutt rappresentantidell’Ufficio cantonale deimonumenti storici, Karl Heiz granconsigliere<strong>di</strong> Poschiavo, AntonioDi Passa pastore riformato della com<strong>un</strong>itàriformata <strong>di</strong> Valle, HansjörgBannwart, Presidente del DistrettoBernina, Michel Castelli, Presidente<strong>di</strong> Circolo <strong>di</strong> Poschiavo e MichelaCazzaniga membro della Commissioneper il restauro . La lista degli scusatiè ancora più l<strong>un</strong>ga complice forseil bel tempo e l’inizio delle vacanzescolastiche. Permettetemi d<strong>un</strong>que <strong>di</strong>non citare tutti per nome.Acquistare <strong>un</strong> vecchio e<strong>di</strong>ficio nelcentro storico del Com<strong>un</strong>e, riattarlomantenendone le caratteristiche, maallo stesso tempo renderlo ospitale,rappresentativo e f<strong>un</strong>zionale qualesede della Regione Valposchiavo hasignificato accettare <strong>un</strong>a sfida ma soprattuttocredere nella vali<strong>di</strong>tà dellenostre istituzioni e nella nostra terra.Mi permetto <strong>di</strong> citare <strong>un</strong> capoversodel <strong>di</strong>scorso d’inse<strong>di</strong>amento dellapurtroppo assente Presidente del nostroGoverno cantonale che così si èespressa: «Quale membro del Governo,ritengo importante adottare <strong>un</strong>apolitica orientata a soluzioni chepongano le persone al centro dell’interesse.Le richieste e le necessitàdella nostra popolazione vanno presesul serio e considerate nell’elaborazione<strong>di</strong> proposte oggettivamenteconvincenti».Proprio in questo senso la Valposchiavoha reso onore al nuovo statutoregionale che all’articolo 1 recita:«La Regione Valposchiavo rappresenta<strong>un</strong>a Corporazione regionale aisensi degli artt. 69 e 72 della CostituzioneCantonale; è <strong>un</strong> ente <strong>di</strong> <strong><strong>di</strong>ritto</strong>pubblico cantonale con personalitàgiuri<strong>di</strong>ca propria e <strong>di</strong> durata illimitata.La sua sede e la sua amministrazionesi trovano nel Com<strong>un</strong>e <strong>di</strong> Brusio»e ha risposto in modo concretoesprimendo <strong>un</strong>a chiara volontà <strong>di</strong>collaborazione e d’impegno che metteal centro la Valle con le sue caratteristiche,specificità e problemi.Oggi viviamo questo evento consentimenti contrastanti: da <strong>un</strong> latoapriamo le porte della nuova sede regionalee la consegniamo orgogliosialla Regione Valposchiavo; d’altraparte guar<strong>di</strong>amo preoccupati allanuova Riforma territoriale che proponela riduzione del numero delleregioni e penalizza in questa revisioneproprio la Valposchiavo.Possa l’inaugurazione e la visitadella nuova sede della Regione Valposchiavopermettere <strong>di</strong> rivalutare lasituazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a Valposchiavo viva,<strong>di</strong>sposta sì a collaborare, ma fermaper quanto riguarda la salvaguar<strong>di</strong>adella sua identità e il rispetto dellesue necessità.Auguro a tutti Voi gentili ospitie cari convalligiani <strong>un</strong> momento <strong>di</strong>gioiosa con<strong>di</strong>visione e <strong>di</strong> riflessionee <strong>un</strong>a buona visione del nuovocomplesso sede della Regione Valposchiavo.Vi ringrazio per l’attenzioneIl sindaco <strong>di</strong> Brusio Arturo PlozzaIntervento <strong>di</strong> CassianoLuminati, Presidente dellaRegione ValposchiavoSono molto lieto <strong>di</strong> potervi rivolgerealc<strong>un</strong>e considerazioni in questagiornata così importante per l’enteche presiedo e per la Valposchiavo.Una giornata, che corona gli sforzidel Com<strong>un</strong>e <strong>di</strong> Brusio per la realizzazione<strong>di</strong> questa sede enella quale, dopo quasi40 anni, la regione ottiene<strong>un</strong>a propria sede rappresentativa.Un luogo in cui lecitta<strong>di</strong>ne ed i citta<strong>di</strong>niora finalmente possonoidentificare questa istituzione.Non è però compito facileinaugurare <strong>un</strong>a nuovasede nel bel mezzo <strong>di</strong><strong>un</strong>a riforma territorialeche prevede gran<strong>di</strong> cambiamenti nelleistituzioni del nostro Cantone.Cambiamenti che prevedrebberoad<strong>di</strong>rittura la sparizione <strong>di</strong> questoente.Ma con grande sod<strong>di</strong>sfazione hoappreso ieri che il Governo del CantonGrigioni intende presentare algran consiglio <strong>un</strong>a riforma territorialecon 11 regioni.Gli sforzi fatti per spiegare conargomenti forti e concreti la nostraposizione contraria alla riforma territorialeche prevedeva l’aggregazionedella Valposchiavo all’Enga<strong>di</strong>na Altae alla Bregaglia e l’<strong>un</strong>ità <strong>di</strong>mostratada tutti gli enti politici valposchiavinicon il forte sostegno della popolazionehanno quin<strong>di</strong> portato il lorofrutti.Un risultato che però non ci permette<strong>di</strong> abbassare la guar<strong>di</strong>a! Sonoancora molte le inc<strong>ogni</strong>te che riguardanola futura organizzazione delleregioni e il ruolo che dovranno svolgere.Inoltre, stiamo vivendo nuovamente<strong>un</strong> periodo dove forze centralistemettono in <strong>di</strong>scussione tutto. Dovremoquin<strong>di</strong> continuare a <strong>di</strong>fendere lanostra identità linguistica e culturalee far valere i nostri <strong>di</strong>ritti.La Regione Valposchiavo questosicuramente lo farà.Da oggi quin<strong>di</strong> la Regione Valposchiavoottiene <strong>un</strong>a luogo fisico, <strong>un</strong>e<strong>di</strong>ficio rappresentativo, sobrio comeprevede il suo ruolo istituzionale, mafinalmente visibile a tutti.Sono fermamente convinto chenella attuale situazione politica dellaValposchiavo, <strong>un</strong> ente come la regione,che si occupa principalmente <strong>di</strong>promuovere lo sviluppo economico el’immagine politica della nostra valle,sia in<strong>di</strong>spensabile. Checché se ne<strong>di</strong>ca.Infatti, solo la regione, grazie allasua forma giuri<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> <strong><strong>di</strong>ritto</strong> pubblico,riesce a garantire l’equilibrionecessario per <strong>di</strong>scutere temi <strong>di</strong> rilevanzastrategica per il nostro territorio.Temi che spesso non hanno<strong>un</strong>’influenza <strong>di</strong>retta sui citta<strong>di</strong>ni, eper questo motivo rendono più <strong>di</strong>fficilel’identificazione con l’operato <strong>di</strong>questa organizzazione, ma che determinanoin modo significativo lo sviluppofuturo.Come il concetto <strong>di</strong> sviluppo territorialelegato alla revisione totale delpiano <strong>di</strong>rettore regionale <strong>di</strong> cui proprioin questi mesi si sta concludendol’elaborazione. Uno strumentoche pone delle importanti basi perin<strong>di</strong>rizzare le politiche dei prossimidecenni.Oppure in nostro osservatorio economico,che permette <strong>di</strong> monitorarel’andamento della nostra economia,<strong>di</strong> fare analisi e previsioni che ci aiutanonella presa <strong>di</strong> decisioni.Oppure il progetto del centro tecnologicodel legno che potrà far <strong>di</strong>ventarela nostra regione <strong>un</strong> centrod’eccellenza internazionale nell’ambitodella formazione professionale.In settembre la Valposchiavo ospiteràla settimana alpina. I ministridell’ambiente dei paesi alpini e oltre400 persone interessate allo svilupposostenibile delle alpi si sono dati app<strong>un</strong>tamentoqui, da noi.E noi saremo fieri <strong>di</strong> presentare<strong>un</strong>a regione che, come la sua nuovabellissima sede, rivolge lo sguardoa nord e a sud.Oltre il Bernina e verso la Lombar<strong>di</strong>a.Una regione innovativa, forte, sicura<strong>di</strong> sé e che ha preso in mano ilproprio destino.Concludo questo mio breve intervento,rinnovando il ringraziamentoal Com<strong>un</strong>e <strong>di</strong> Brusio che ha permessola realizzazione <strong>di</strong> questa opera edagli architetti Jasmine e Andrea Zanettiche l’hanno progettata e conimmenso piacere apro le porte dellanuova sede regionale alla Popolazionedella Valposchiavo.«Val <strong>di</strong> più <strong>un</strong>a cosa fatta,che cento da fare»Intervento <strong>di</strong> Damiano Priuli, Presidentedella Commissione <strong>di</strong> restauroEccoci arrivati all’inaugurazionedello stabile che sarà la nuova sedestatutaria e amministrativa della nostraRegione Valposchiavo.La nostra commissione, denominatainizialmente «Nuova sede RVP» èstata incaricata dal Consiglio Com<strong>un</strong>aleper la ricerca <strong>di</strong> <strong>un</strong> luogo adattoa tale scopo e ha valutato <strong>di</strong>verse variantid’ubicazione sul territorio delnostro Com<strong>un</strong>e.Presentate ben cinque proposte<strong>di</strong>verse il Consiglio Com<strong>un</strong>ale, dopo<strong>un</strong> primo vaglio, decide <strong>di</strong> limitare lostu<strong>di</strong>o più dettagliato, progetto e stimadei costi, alle due variantiin a<strong>di</strong>acenza dellacasa com<strong>un</strong>ale e dellacasa Besta.Eseguiti questi lavorida parte del nostro architettoAndrea Zanetti,in data 15 febbraio 2010il Consiglio Com<strong>un</strong>aledecide a maggioranzal’ubicazione annessa allacasa Besta in zona storica<strong>di</strong> Brusio.I fattori determinanti<strong>di</strong> questa scelta sono iseguenti:– sede della RVP autonoma, in<strong>di</strong>pendentedagli uffici com<strong>un</strong>ali;– gran<strong>di</strong> sinergie <strong>di</strong> usufrutto con laCasa Besta;– spazi <strong>di</strong> riserva per <strong>un</strong> eventualesviluppo;– recupero <strong>di</strong> <strong>un</strong>o stabile tipico e interessante;– ubicazione a fianco del viadotto,p<strong>un</strong>to focale UNESCO;– costi ben definiti e affrontabili.Anche il <strong>di</strong>rettivo della nostra RegioneValposchiavo, dopo <strong>un</strong> sopralluogo,si è espresso positivamente alriguardo <strong>di</strong> questa ubicazione.In data 9 e 10 aprile 2010 la nostrapopolazione ha avuto la possibilità<strong>di</strong> visitare lo stabile e <strong>di</strong> partecipareall’assemblea informativa in merito aquesto progetto.Il 13 giugno 2010 i Brusiesi approvano,in votazione popolare, il cre<strong>di</strong>to<strong>di</strong> fr. 865’750.– per l’acquisto e lariattazione dell’immobile.Da questo momento la nostra commissione<strong>di</strong>venta «commissione <strong>di</strong>restauro». Il ruolo della stessa cambiae inizia <strong>un</strong> lavoro in sinergia conil nostro architetto Andrea Zanettidel quale vi possiamo confermare ilgrande impegno, la professionalità ela fantasia profusi, dapprima per ilprogetto definitivo delle strutture ein seguito per tutti i dettagli in meritoagli interventi dei <strong>di</strong>versi artigianinel rispetto anche della sostanzastorica dell’e<strong>di</strong>ficio, come pure lapreparazione dei moduli d’offerta, isopralluoghi con i responsabili delservizio dei monumenti del Cantonedei Grigioni, ecc. ecc.Durante quest’ anno <strong>di</strong> costruzione2011 la nostra commissione si èritrovata <strong>di</strong>verse volte per vagliarescelte ed orientamenti con l’architetto,in particolar modo, in stretta collaborazione,per tenere sotto controlloi costi d’investimento. Già oggi vipossiamo com<strong>un</strong>icare, con viva sod<strong>di</strong>sfazione,che i costi non supereranno<strong>di</strong> 1 franco il cre<strong>di</strong>to concesso dainostri citta<strong>di</strong>ni.Al termine dei lavori constatiamo<strong>di</strong> aver raggi<strong>un</strong>to, o persino superatigli obiettivi che ci eravamo prefissidurante la scelta dei progetti presentatial Consiglio e all’assembleaorientativa; la struttura definitivasuggerita e stu<strong>di</strong>ata dall’architettosod<strong>di</strong>sfa in pieno gli addetti ai lavoriin merito agli spazi ricavati a scopouffici, sala ri<strong>un</strong>ioni e archivi, gli accessicomo<strong>di</strong> e moderni e le gran<strong>di</strong>sinergie con la Casa Besta. Insomma«se la costruzione sarà <strong>di</strong> vostro gra<strong>di</strong>mentoil grande merito va al nostroarchitetto Andrea Zanetti, se invecene rimarrete delusi anche la colpaandrà attribuita a lui».Ringrazio tutti i citta<strong>di</strong>ni, i colleghidel Consiglio Com<strong>un</strong>ale e ancheil <strong>di</strong>rettivo della RVP per la fiduciaconcessa. In particolare ringrazioi rappresentanti del Cantone deiGrigioni (i signori Markus Casutte l’architetto Albina Cereghetti) e iresponsabili del servizio monumentiper il gra<strong>di</strong>to contributo <strong>di</strong> ben fr.37’100. Ringrazio inoltre il nostroGranconsigliere e responsabile CasaBesta Dario Monigatti per la collaborazionedurante la prima fase <strong>di</strong>ricerca; il signor Fabio Plozza per la<strong>di</strong>sponibilità alla trattativasfociata nella ven<strong>di</strong>tadell’immobile; tuttele <strong>di</strong>tte intervenute sulcantiere con i loro <strong>di</strong>pendentiper il grande lavorosvolto con de<strong>di</strong>zionee professionalità comepure i colleghi <strong>di</strong> commissioneArturo Plozza,Pietro Cathieni, Ass<strong>un</strong>toPaganini, Michela Cazzaniga-Fislere l’ architettoAndrea Zanetti perla grande <strong>di</strong>sponibilità ecollaborazione.È per noi tutti <strong>un</strong> grande piacere<strong>essere</strong> riusciti a sod<strong>di</strong>sfare nel modopiù confacente e rappresentativo possibile,l’articolo 1 dello Statuto regionaleche recita: «la sede e l’amministrazionedella RVP si trovano sulCom<strong>un</strong>e <strong>di</strong> Brusio».Auguriamo ai responsabili dellanostra apprezzata Regione Valposchiavo<strong>un</strong> proficuo lavoro e tantosuccesso nella loro nuova e definitivasede a Brusio per <strong>un</strong>a durata, speriamo,illimitata nel tempo.Intervento <strong>di</strong> AndreaZanetti, architettoIl restauro tende nel presente <strong>un</strong>arco tra il passato e il futuro, permettendoci<strong>di</strong> rendere <strong>di</strong> nuovo f<strong>un</strong>zionalispazi che hanno perso la lorof<strong>un</strong>zione. L’obiettivo principale delprogetto è stato quello <strong>di</strong> conservarel’identità preesistente mutando eadattando a nuove esigenze la f<strong>un</strong>zionedegli spazi.È con grande piacere che siamoqui oggi, <strong>di</strong>fronte all’opera terminata,a presentarvi i lavori <strong>di</strong> ristrutturazionee <strong>di</strong> restauro dell’e<strong>di</strong>ficio destinatoalla nuova sede della RegioneValposchiavo.Nel 2010 il Com<strong>un</strong>e <strong>di</strong> Brusio ci haconferito l’incarico per il progetto <strong>di</strong>trasformazione e <strong>di</strong> restauro dell’alloracasa d’abitazione T<strong>ogni</strong>na in <strong>un</strong>astruttura amministrativa per la nuovasede regionale.Il committente ha richiesto le seguentiesigenze <strong>di</strong> spazio: uffici perl’amministrazione regionale, spazi<strong>di</strong> qualità che sappiano rappresentareal meglio la RVP; locali per archivie inoltre ha richiesto <strong>di</strong> valutare lapossibilità <strong>di</strong> inserire nella struttura<strong>un</strong> ascensore, che permetta <strong>di</strong> serviresia l’e<strong>di</strong>ficio in questione sia la casaBesta, così da renderla accessibile ancheai <strong>di</strong>sabili.Difronte a queste richieste ci siamochiesti come primo se fosse meglioristrutturare lo stabile esistenteo svuotare completamente il volumedell’e<strong>di</strong>ficio. Dopo approfon<strong>di</strong>taanalisi – da <strong>un</strong> lato la semplicità e lemaggiori possibilità progettuali offerteda <strong>un</strong>o svuotamento dello stabile,dall’altro la volontà <strong>di</strong> mantenere<strong>un</strong> pezzo <strong>di</strong> storia – abbiamo optatoper <strong>un</strong> mantenimento per quantopossibile della struttura interna. Danotare la forma inconsueta dell’e<strong>di</strong>ficioche misura <strong>un</strong>a profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 14m e <strong>un</strong>a larghezza me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 5.5 m,<strong>di</strong>spone <strong>di</strong> solo due facciate sul latostretto (sud e nord) ed è organizzatosu quattro piani.Posso affermare con sod<strong>di</strong>sfazioneche abbiamo ottenuto nella strutturaesistente <strong>un</strong> ambiente f<strong>un</strong>zionale,molto luminoso, con spazi polivalentiche offrono tutte le installazionitecniche oggi necessarie negli uffici.Siamo riusciti a creare <strong>un</strong> connubiotra vecchio e nuovo, mettendo elementiesistenti in relazione con ilnuovo.Infatti sono state mantenute allostato originale tutte le aperture esistentidella facciata, le solette <strong>di</strong> legno,il tetto e i muri portanti interni.La tipologia, il carattere dell’e<strong>di</strong>ficioche <strong>di</strong>sponeva gli spazi per i percorsiverticali nel centro dello stabile e glispazi abitativi sull’esterno (verso sude verso nord) è pure stata mantenuta.I lavori <strong>di</strong> restauro hanno permesso<strong>di</strong> migliorare sensibilmente l’isolamentotermico dell’e<strong>di</strong>ficio, senzatuttavia alterarne le caratteristiche.L’e<strong>di</strong>ficio è stato dotato <strong>di</strong> <strong>un</strong> impianto<strong>di</strong> riscaldamento a pompa termica.Il nuovo ascensore permette <strong>di</strong> serviresia la sala polivalente sia l’archiviodella casa Besta.Il piano terra <strong>di</strong>spone nell’ingresso<strong>di</strong> <strong>un</strong> ampio atrio per ricevimenti oper <strong>un</strong>’utilizzazione espositiva, <strong>un</strong>acucina, <strong>un</strong> guardaroba, il locale tecnicoe il wc per <strong>di</strong>sabili. Al primo e alsecondo piano sono <strong>di</strong>sposti gli ufficie la sala ri<strong>un</strong>ione regionale, nel sottotettotrovano posto gli archivi.Il concetto dei materiali e dei coloriha proposto <strong>di</strong> mantenere i pavimentiesistenti <strong>di</strong> legno (in parte recuperatie restaurati) e <strong>di</strong> trattare pareti e soffittiin colore bianco. Al piano terraè stato posato <strong>un</strong> pavimento <strong>di</strong> maltatrattata al naturale, pavimentazioneche riprende il pavimento prima delrestauro. La scala è stata realizzatacompletamente in metallo, materialeche dona alla struttura del vano scalaleggerezza e trasparenza. Il concetto<strong>di</strong> restauro delle facciate esterne haricalcato i colori già preesistenti.Gli interventi proposti hanno permesso<strong>di</strong> raggi<strong>un</strong>gere <strong>un</strong> ottimo risultatoproponendo:– in <strong>un</strong> volume compatto degli spazilavorativi moderni, attrattivi e luminosiin <strong>un</strong>a struttura storica;– <strong>un</strong> ascensore che permette <strong>di</strong> accedereanche ai <strong>di</strong>sabili agli e<strong>di</strong>ficiCasa Besta e Regione Valposchiavo;– <strong>un</strong> aggiornamento notevole dalprofilo energetico, coronatodall’impianto <strong>di</strong> riscaldamento alternativo.Una nota positiva è sicuramente illato finanziario. Posso affermare chei costi <strong>di</strong> intervento sono inferiori aquanto preventivato e votato dal popolo.Grazie agli interventi a favoredel risparmio energetico e alla collaborazionecon l’ufficio monumenticantonali sono previsti sussi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ca.37’000.– franchi.Non voglio terminare senza prima<strong>di</strong> ringraziare– il committente, ilCom<strong>un</strong>e <strong>di</strong> Brusio, per lafiducia riposta nel nostrostu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> architettura affidandocil’incarico perla realizzazione <strong>di</strong> questaprestigiosa opera– la commissionerestauro incaricata, conalla presidenza DamianoPriuli, e i membri ArturoPlozza, Pietro Cathieni,Ass<strong>un</strong>to Paganini e MichelaCazzaniga Fislerper l’ottima collaborazione– l’Ufficio monumenti cantonale perla consulenza e l’accompagnamentodel restauro– tutte le maestranze per l’ottimo lavorosvolto, non sempre in con<strong>di</strong>zionifacili– i vicini per la pazienza sopportatadurante i lavori <strong>di</strong> restauroA tutti <strong>un</strong> sentito grazie.Siamo convinti che l’interventoappena concluso rivaluta l’e<strong>di</strong>ficio– e con esso la nuova sede amministrativaregionale – e dona alla casaBesta e al nucleo stesso <strong>un</strong> valoreaggi<strong>un</strong>to.(Fotografie: www.ilbernina.ch)