La presenza <strong>di</strong> paleoalvei, <strong>di</strong>stribuiti abbastanza regolarmente sul territorio, testimonia senzadubbio una evoluzione del reticolo avvenuta in passato; tali morfotipi, identificati a seguito <strong>di</strong>fotointepretazione ed indagini <strong>di</strong>rette, si ritrovano in misura prevalente nel settore NE dovesono caratterizzati per un andamento sub-parallelo con <strong>di</strong>rezione da NE verso SO, ricalcando inparte il tracciato seguito attualmente dai Torrenti Settola ed Agna; il loro andamento svelal’originario sviluppo reticolo idrografico prima che i loro corsi venissero deviati nel T. Bure inseguito agli interventi <strong>di</strong> bonifica idraulica della zona.Per buona parte del territorio sono presenti vari corpi d’acqua, <strong>di</strong> estensione limitata, utilizzatiper lo più a scopo irriguo, la cui origine è legata alle attività estrattive condotte soprattutto inpassato, ed attualmente <strong>di</strong>smesse. Da segnalare infine aree morfologicamente depresseall’interno delle quali si verificano, in concomitanza <strong>di</strong> precipitazioni intense, <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong>drenaggio della acque a causa degli elevati tempi <strong>di</strong> ristagno.2) <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montale</strong>: il comune si sviluppa per buona parte, in zone collinari emontuose. Sono segnalate entro tale fascia altimetrica evidenti segni <strong>di</strong> evoluzione morfologicasoprattutto a carico dei versanti, manifestati per lo più da frane recenti o in atto, paleofrane emovimenti gravitativi superficiali, coinvolgenti masse litoi<strong>di</strong> alterate, o profon<strong>di</strong> ammassi litoi<strong>di</strong><strong>di</strong> estese <strong>di</strong>mensioni: frequenti le morfologie associate a questi tipi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesti come corone <strong>di</strong>frana, scarpate, nicchie <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco. Frequenti anche gli accumuli <strong>di</strong> falda alla base dellescarpate. Per quanto riguarda la morfologia fluviale è da segnalare come quasi tutti i torrentidelle zone più in quota, presentino alvei fortemente incisi, segno <strong>di</strong> un’intensa escavazione delfondo associata ad una litologia facilmente ero<strong>di</strong>bile e <strong>di</strong>sgregabile lungo soprattutto lineazionitettoniche, e zone interessate da erosione laterale <strong>di</strong> sponda con conseguente pericolo <strong>di</strong> crolli.Nella zona <strong>di</strong> raccordo tra pianura e collina si evidenziano alcuni coni <strong>di</strong> deiezione nel trattodella valle del T. Agna tra Fognano e <strong>Montale</strong>, oltre che nella parte me<strong>di</strong>ana della valle del T.Settola, presso Podere S. Egi<strong>di</strong>o e Catugnano. La porzione pianeggiante del territorio è invececaratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> alcuni paleoalvei <strong>di</strong>stribuiti lungo il corso del T. Agna ed ilFosso della Ba<strong>di</strong>a, nella parte orientale e meri<strong>di</strong>onale del territorio, e, con <strong>di</strong>rezione NO-SE.3) <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Montemurlo: il territorio presenta una <strong>di</strong>stribuzione altitu<strong>di</strong>nale moltosimile a quello <strong>di</strong> <strong>Montale</strong>: tuttavia esistono delle profonde <strong>di</strong>fferenze nell’assettogeomorfologico dovute, come detto in precedenza, alla tipologia del substrato roccioso eprobabilmente anche all’acclività dei versanti, generalmente più contenuta. Anche in questocaso sono presenti, ma in misura del tutto spora<strong>di</strong>ca, fenomeni gravitativi riconducibili a corpi<strong>di</strong> frana, corone e nicchie <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> rilevanza minore e spesso <strong>di</strong> estensione noncartografabile. A tale riguardo si segnalano due aree <strong>di</strong>stinte per la propensione al <strong>di</strong>ssesto: laprima a NE della confluenza tra il T. Ragnaia e il T. Bagnolo e la seconda ad ENE del toponimoCastello. La porzione settentrionale del territorio, a N della Fattoria <strong>di</strong> Iavello, presenta inoltreversanti molto acclivi, con pendenze in molti tratti superiori al 50%, e vallate molto incise, inforte erosione. La parte pianeggiante non presenta evidenze morfologiche particolari, adeccezione <strong>di</strong> alcuni terrazzamenti naturali ed orli <strong>di</strong> scarpate <strong>di</strong>stribuiti uniformemente su tuttoil territorio e <strong>di</strong> una grande conoide in corrispondenza dello sbocco del Torrente Bagnolo.4) <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Quarrata: il territorio è ubicato per gran parte in una zonapianeggiante e pedecollinare. Le zone pedecollinari del Montalbano presentano morfologiedolci, prive <strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong>slocativi o gravitativi rilevanti in atto. Sono comunque in<strong>di</strong>viduabilidue corpi <strong>di</strong> frana piuttosto estesi a N dell’abitato <strong>di</strong> Montanino, tra Podere Bordo del Betti ePodere Ra<strong>di</strong>ci. Sono anche presenti, nella porzione meri<strong>di</strong>onale del Montalbano, delle zone a<strong>di</strong>nstabilità <strong>di</strong>ffusa ma <strong>di</strong> estensione non cartografabile. La scarsa <strong>di</strong>ffusione degli elementigeomorfologici che maggiormente incidono sulla stabilità dei versanti (frane, erosione <strong>di</strong>ffusa,movimenti <strong>di</strong> massa etc.) denota una bassa propensione al <strong>di</strong>ssesto del territorio nel suocomplesso. Alcuni torrenti presentano alvei incisi, fenomeno dovuto probabilmente al substrato(Macigno) su cui si imposta il reticolo idrografico, per brevi tratti e sempre nella partesommitale, come ad esempio il Santonuovo, il Molina e il Farnio. Nell’area pianeggiante si8
iconoscono alcuni paleoalvei con andamento circa parallelo al corso dell’Ombrone P.se e delTorrente Stella. Diffusi anche i corpi d’acqua quali gore, laghetti, piccoli bacini artificiali per usoagricolo, derivanti, anche in questo caso, da passate attività estrattive <strong>di</strong> pianura. Attivitàestrattive ormai <strong>di</strong>messe sono presenti abbastanza <strong>di</strong>ffusamente anche lungo la fascia collinaredel Montalbano.Per evidenziare l’incidenza, nel territorio collinare, dei processi morfogenetici, sono statielaborati in figura <strong>IV</strong>.4 alcuni grafici che illustrano, quantitativamente, le aree collinari-montaneinteressate da processi morfogenetici in atto, includendo in esse frane antiche o recenti.MontemurloQuarrata177,6972 209420772.51520812073,4<strong>Montale</strong>66025422952247Area collinare-montanaArea collinare-montanainteressata da processimorfogenetici in atto o quiescentiArea <strong>di</strong> pianuraArea collinare-montana noninteressata da processimorfogenetici in atto o quiescentiFig.<strong>IV</strong>.4 Distribuzione areale delle zone pianeggianti e collinari-montane. Nell’istogramma accanto viene mostrata laporzione <strong>di</strong> territorio collinare-montano interessato o meno da processi morfogenetici in atto. Tutte le aree sono espressein ettari. Rielaborato da PTC della Provincia <strong>di</strong> Pistoia e da Indagini geologiche <strong>di</strong> supporto al PRG <strong>di</strong> Montemurlo.9