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Chi è il colpevole? - CusMiBio - Università degli Studi di Milano

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“Sperimenta <strong>il</strong> BioLab”<strong>Chi</strong> è <strong>il</strong> <strong>colpevole</strong>?Università <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> M<strong>il</strong>anoSettore Didattico, via Celoria 20, M<strong>il</strong>anoLaboratorio 105


1. Conoscenze propedeutiche1.1 Cos’è <strong>il</strong> DNA?DNA sta per Deoxyribo Nucleic Acid; è una complessa sostanza chimica che si trova nel nucleo <strong>di</strong> tutte lecellule e porta l’informazione per lo sv<strong>il</strong>uppo <strong>degli</strong> organismi.• Il DNA è <strong>il</strong> materiale ere<strong>di</strong>tario responsab<strong>il</strong>e delle caratteristiche <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>vidui e quin<strong>di</strong> dellesomiglianze e <strong>di</strong>fferenze tra gli stessi.• Il DNA è unico per ogni in<strong>di</strong>viduo e <strong>di</strong>verso da in<strong>di</strong>viduo a in<strong>di</strong>viduo, eccetto che per i gemellimonozigotici, <strong>il</strong> cui DNA è identico.• Il DNA è visualizzato sotto forma <strong>di</strong> cromosomi durante la <strong>di</strong>visione cellulare.1.2 Struttura del DNALa molecola del DNA è un polimero, ossia è uninsieme <strong>di</strong> tanti monomeri: i nucleoti<strong>di</strong>. Ogninucleotide è costituito da tre componenti: un gruppofosfato, uno zucchero (desossiribosio) e una baseazotata. La molecola <strong>di</strong> DNA è formata da due catenepolinucleoti<strong>di</strong>che avvolte l’una intorno all’altra conandamento destrorso. Le due catene sonoantiparallele, ossia i due singoli f<strong>il</strong>amenti sonoorientati uno in <strong>di</strong>rezione 5’ → 3’ e l’altro 3’ → 5’. Glischeletri zucchero – fosfato si trovano all’esterno, lebasi azotate all’interno. Le basi delle due catene sonounite tra loro me<strong>di</strong>ante legami a idrogeno (Fig. 1). Lebasi sono complementari e <strong>il</strong> loro appaiamento è:A=T Adenina - TiminaG≡C Guanina - CitosinaL’informazione genetica risiede nella sequenza <strong>di</strong>basi.1.3 Dal DNA al cromosomaFig. 1. Struttura della doppia elica del DNA.Ciascun cromosoma eucariotico contiene una lunga doppia elica <strong>di</strong> DNA che si estende da una estremitàall’altra del cromosoma stesso. La lunghezza complessiva del DNA, che costituisce i 46 cromosomi <strong>di</strong> unacellula umana è <strong>di</strong> circa 2 metri; ne deriva quin<strong>di</strong> la necessità <strong>di</strong> compattare (spiralizzare) la molecolaaffinché la sua lunghezza sia compatib<strong>il</strong>e con le <strong>di</strong>mensioni del nucleo.Alla molecola <strong>di</strong> DNA sono associati gli istoni (proteine basiche), che sono essenziali per permetterel’avvolgimento e <strong>il</strong> ripiegamento del DNA in strutture estremamente compatte, vale a <strong>di</strong>re i cromosomi,visib<strong>il</strong>i solo durante la <strong>di</strong>visione cellulare. Il processo <strong>di</strong> spiralizzazione del DNA (Fig. 2) prevede livellisuccessivi <strong>di</strong> avvolgimento (compattamento).3


a)b)c)d)Fig. 2 I livelli <strong>di</strong> organizzazione della cromatinache danno origine ad un cromosoma euariotico.a) Doppia elica <strong>di</strong> DNAb) “Collana <strong>di</strong> perle” <strong>di</strong> nucleosomic) Fibre <strong>di</strong> nucleosomi addensati a forma <strong>di</strong>solenoided) Domini ad ansee) Spirali condensatef) Cromosoma metafasicoe)f)1.4 Aploi<strong>di</strong>a e <strong>di</strong>ploi<strong>di</strong>aNel nucleo delle cellule somatiche della maggior <strong>degli</strong>organismi, i cromosomi sono presenti in coppie <strong>di</strong>membri morfologicamente sim<strong>il</strong>i, detti cromosomiomologhi. Nel nucleo dei gameti (cellule riproduttive,gli spermatozoi e le cellule uovo), ogni cromosoma èinvece presente in singola copia. La con<strong>di</strong>zione che siritrova nelle cellule somatiche è detta <strong>di</strong>ploi<strong>di</strong>a, quellanei gametiaploi<strong>di</strong>a.Un in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong>ploide è quin<strong>di</strong> tale perché nelle sue cellulesomatiche sono presenti due copie <strong>di</strong> ogni tipo <strong>di</strong> cromosoma. Nellecellule somatiche umane osserviamo ad esempio 46 cromosomi,ovvero 23 paia. Un cromosoma <strong>di</strong> ciascuna coppia <strong>di</strong> cromosomiomologhi è ere<strong>di</strong>tato dal genitore femmin<strong>il</strong>e e l’altro dal genitoremasch<strong>il</strong>e.4


Noi ci occuperemo solo deipolimorfismi <strong>di</strong> ripetizione (VNTR),vale a <strong>di</strong>re i polimorfismi dovuti allapresenza <strong>di</strong> un numero variab<strong>il</strong>e <strong>di</strong>sequenze nucleoti<strong>di</strong>che ripetute intandem (in orientamento testa-coda, una<strong>di</strong> seguito all'altra). I VNTR comprendono i microsatelliti e i minisatelliti, che <strong>di</strong>fferiscono tra loro perla lunghezza dell’unità <strong>di</strong> ripetizione. Nei minisatelliti, le ripetizioni sono più lunghe (qualche decina oun centinaio <strong>di</strong> basi). Nei microsatelliti, le ripetizioni sono più corte, <strong>di</strong>-, tri- o tetra- nucleoti<strong>di</strong>, adesempio (AC) n oppure (CAG)n. Per questo motivo, i microsatelliti sono detti anche STR (Short TandemRepeats, ripetizioni brevi in tandem).Per un determinato microsatellite possono <strong>di</strong> conseguenza esistere numerosi alleli <strong>di</strong>versi, che<strong>di</strong>fferiscono tra loro per <strong>il</strong> numero <strong>di</strong> ripetizioni, ad esempio da 1 a 20 ripetizioni. I microsatelliti sonoquin<strong>di</strong> un esempio <strong>di</strong> polimorfismo multiallelico.Il prof<strong>il</strong>o del DNA (“DNA prof<strong>il</strong>ing”) serve per identificare gli in<strong>di</strong>vidui e <strong>di</strong>stinguere un in<strong>di</strong>viduodall’altro. Se due in<strong>di</strong>vidui presentano caratteristiche sim<strong>il</strong>i, ad esempio hanno capelli dello stessocolore, occhi dello stesso colore, stessa altezza, stesso gruppo sanguigno ecc. non è possib<strong>il</strong>e<strong>di</strong>stinguerli. Caso estremo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui con le stesse caratteristiche e quin<strong>di</strong> non <strong>di</strong>stinguib<strong>il</strong>i tra loro, èrappresentato dai gemelli identici, monozigotici.Ne consegue che per poter <strong>di</strong>stinguere due in<strong>di</strong>vidui,bisogna riferirsi a caratteristiche che siano <strong>di</strong>verse neidue soggetti. Le caratteristiche in esame nel caso delDNA prof<strong>il</strong>ing sono i microsatelliti. Due in<strong>di</strong>vidui sono<strong>di</strong>versi tra loro, se posseggono alleli <strong>di</strong>versi dei singolimicrosatelliti in esame, e quin<strong>di</strong> posseggono due alleli<strong>di</strong>versi dello stesso microsatellite.E’ intuitivo che tanto maggiore è <strong>il</strong> numero <strong>di</strong> alleli cheesistono per un certo gene, tanto maggiore è laprobab<strong>il</strong>ità che un in<strong>di</strong>viduo sia eterozigote e quin<strong>di</strong><strong>di</strong>verso da un altro in<strong>di</strong>viduo.Dato <strong>il</strong> loro elevato polimorfismo (elevato numero <strong>di</strong>alleli), i microsatelliti sono pertanto <strong>degli</strong> ottimimarcatori genetici, in quanto consentono <strong>di</strong>“marcare”, vale a <strong>di</strong>re <strong>di</strong>stinguere tra loro duein<strong>di</strong>vidui.I microsatelliti possono essere stu<strong>di</strong>ati con la PCR e successiva elettroforesi del DNA e sono ut<strong>il</strong>izzatiper effettuare <strong>il</strong> test del DNA (ve<strong>di</strong> §3.2).1.7 Genotipo e fenotipoIl genotipo è la costituzione genetica <strong>di</strong> una singola cellula o <strong>di</strong> un singolo organismo, mentre <strong>il</strong> fenotipo èl’insieme delle caratteristiche visib<strong>il</strong>i o in qualche modo evidenziab<strong>il</strong>i <strong>di</strong> una cellula o <strong>di</strong> un organismo. Adesempio, fenotipo è non solo <strong>il</strong> colore <strong>degli</strong> occhi, <strong>il</strong> colore della pelle o l’altezza (caratteristiche visib<strong>il</strong>i), maanche <strong>il</strong> tipo <strong>di</strong> gruppo sanguigno (caratteristica non visib<strong>il</strong>e, ma evidenziab<strong>il</strong>e con saggi <strong>di</strong> laboratorio), cosìpure i polimorfismi del DNA non si vedono osservando un in<strong>di</strong>viduo, ma possono essere evidenziati con laPCR e successiva elettroforesi (ve<strong>di</strong> § 2.1 e 2.2). Il fenotipo non è determinato solo dai geni, ma <strong>di</strong>pendeanche dall’interazione del genotipo con l’ambiente. La statura <strong>di</strong> una persona, ad esempio, è influenzata daigeni, tuttavia la loro espressione può essere mo<strong>di</strong>ficata dalle interazioni con l’ambiente esterno (ad esempio,alimentazione) o interno (ad esempio, ormoni).6


Section 500. Basis for Denial of License. The following shall be grounds for denying the issuance orrenewal of a license under this or<strong>di</strong>nance. If a license is mistakenly issued or renewed to a person, it shallbe revoked upon the <strong>di</strong>scovery that the person was ineligible for the license under this section.A. The applicant is under the age of eighteen (18) years.B. The applicant has been convicted within the past five years of any violation of a Federal,State or local law, or<strong>di</strong>nance provision, or other regulation relating to tobacco, tobaccoproducts or tobacco-related devices.C. The applicant has had a license to sell tobacco, tobacco products or tobacco-related devicesrevoked within the prece<strong>di</strong>ng twelve months of the date of application.D. The applicant fa<strong>il</strong>s to provide information required on the application, or provides false ormislea<strong>di</strong>ng information.E. The applicant is prohibited by Federal, State or other local law, or<strong>di</strong>nance, or other regulationfrom hol<strong>di</strong>ng such a license.F. The applicant is delinquent in the payment of Federal, State, or local taxes.G. The applicant or proposed business location is in violation of any local or<strong>di</strong>nances.Section 600. Prohibited Sales. It shall be a violation of this or<strong>di</strong>nance for any person to sell or offer tosell any tobacco, tobacco product or tobacco-related device:A. To any person under the age of eighteen (18) years.B. By means of any type of ven<strong>di</strong>ng machine.C. By means of self-service methods whereby the customer does not need to make a verbal orwritten request to an employee of the licensed premise in order to receive the tobacco, tobaccoproduct or tobacco-related device and whereby there is not a physical exchange of the tobacco,tobacco product or tobacco-related device between the licensee or the licensee’s employee andthe customer.D. Containing opium, morphine, jimson weed, bella donna, strychnos, cocaine, marijuana, orother deleterious, hallucinogenic, toxic or controlled substances except nicotine and othersubstances found naturally in tobacco or added as part of an otherwise lawful manufacturingprocess.E. Inclu<strong>di</strong>ng any product sold to minors containing or delivering nicotine or lobelia intended forhuman consumption, or any part of such a product, that is not tobacco as defined by MinnesotaStatutes 609.685, unless that product has been approved or otherwise certified for legal sale bythe United States Food and Drug Administration for tobacco use cessation, harm reduction, or forother me<strong>di</strong>cal purposes, and is being marketed and sold solely for that approved purpose.F. By any other means, to any other person, or in any other manner or form prohibited by Federal,State, or other local law, or<strong>di</strong>nance provision or other regulation.


L’allineamento e unione tra loro dei nucleoti<strong>di</strong>complementari avviene per azione della DNApolimerasi che procede solo in <strong>di</strong>rezione 5’→3’. LaDNA polimerasi per iniziare <strong>il</strong> processo ha anchebisogno <strong>di</strong> un innesco (detto anche primer), a cuiattaccarsi e procedere con la polimerizzazione. Durantela replicazione del DNA, <strong>il</strong> primer è costituito da unacorta sequenza polinucleoti<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> RNA.La replicazione è semiconservativa: ogni emi-elica(singolo f<strong>il</strong>amento) della molecola madre serve dastampo per la sintesi <strong>di</strong> un nuovo f<strong>il</strong>amento, per cui ognidoppia elica figlia sarà costituita da un f<strong>il</strong>amentovecchio e da un f<strong>il</strong>amento nuovo. Le molecole risultantisono copie esatte dell’originale. Da una doppia elicamadre derivano due doppie eliche figlie uguali tra loro euguali alla molecola madre.Fig. 3. Rappresentazione grafica della replicazione del DNA,con la formazione dei due nuovi f<strong>il</strong>amenti complementari aif<strong>il</strong>amenti “stampo” della molecola originaria.2. Le tecniche che ut<strong>il</strong>izzeremo in laboratorio2.1 PCR (Polymerase Chain Reaction)Si tratta <strong>di</strong> una tecnica innovativa che consiste nell’amplificazione specifica <strong>di</strong> tratti <strong>di</strong> DNA me<strong>di</strong>antereazioni a catena della DNA polimerasi.Il principio è molto semplice. Datauna sequenza <strong>di</strong> DNA a doppiof<strong>il</strong>amento e due corte sequenzeoligonucleoti<strong>di</strong>che (primer), <strong>di</strong> cuiuna complementare ad un tratto <strong>di</strong>f<strong>il</strong>amento ad una estremità del DNAda amplificare (forward primer) el’altra complementare ad un altroNumero<strong>di</strong> cicliNumeromolecole dellasequenza <strong>di</strong>DNA bersaglio1 22 43 85 3210 1.02420 1.048.57630 1.073.741.824trattopostoall’altraestremità(reverFig. 6. Schema del processo <strong>di</strong> amplificazione <strong>di</strong> un frammento <strong>di</strong> DNA tramite PCR.se primer), in presenza <strong>di</strong> una DNA polimerasi termostab<strong>il</strong>e e <strong>di</strong> una miscela<strong>di</strong> desossinucleoti<strong>di</strong> trifosfati in appropriate con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> reazione, è possib<strong>il</strong>efar copiare numerosissime volte <strong>il</strong> tratto compreso tra i due primer,semplicemente facendo variare ciclicamente la temperatura <strong>di</strong> reazione.Infatti, raggiunta la temperatura <strong>di</strong> denaturazione (circa 95°C), la doppia elicasi apre (fase <strong>di</strong> denaturazione), rendendo <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>e lo stampo per una eventuale sintesi delle catenecomplementari. Quando la temperatura si abbassa, in virtù delle loro minori <strong>di</strong>mensioni e della loroconcentrazione, i primer si legheranno (fase <strong>di</strong> appaiamento o annealing) al DNA stampo prima che si8


Per un certo intervallo <strong>di</strong> pesi molecolari, la velocità <strong>di</strong> migrazione è funzione del peso molecolare: tanto piùgrande è la molecola, tanto minore è la velocità <strong>di</strong> migrazione. E viceversa, tanto più piccola è la molecola <strong>di</strong>DNA, tanto più velocemente migra. Le molecole <strong>di</strong> DNA <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa lunghezza vengono pertanto separate inbase alla <strong>di</strong>versa velocità <strong>di</strong> migrazione.Per poter determinare la lunghezza delle molecole <strong>di</strong> DNA in esame precedentemente separate me<strong>di</strong>anteelettroforesi, viene “caricato” sul gel anche <strong>il</strong> cosiddetto marcatore <strong>di</strong> peso molecolare, ossia una miscela <strong>di</strong>frammenti <strong>di</strong> DNA <strong>di</strong> cui è noto <strong>il</strong> peso molecolare. Confrontando la posizione dei frammenti a pesomolecolare noto con quella dei frammenti <strong>di</strong> DNA in esame, è possib<strong>il</strong>e calcolare <strong>il</strong> peso molecolare <strong>di</strong>questi ultimi, ossia la loro lunghezza.La separazione elettroforetica dura circa 30 min - 1 ora. Al termine, i vari frammenti <strong>di</strong> DNA, essendoincolori, possono essere visualizzati, immergendo <strong>il</strong> gel in un colorante. Il DNA delle <strong>di</strong>verse classi <strong>di</strong> pesomolecolare è visib<strong>il</strong>e sotto forma <strong>di</strong> bande <strong>di</strong>stinte: sono le cosiddette bande <strong>di</strong> DNA.In genere in laboratorio le bande si visualizzanoesponendo <strong>il</strong> gel alla luce ultravioletta. Questo èdovuto al fatto che, durante la preparazione del gel,all’agarosio è stato aggiunto l’Eurosafe, una sostanzache ha la proprietà <strong>di</strong> legarsi al DNA e <strong>di</strong> emetterefluorescenza se esposta a luce UV.Fig. 9. Osservazione del gel alla luce ultravioletta.10


3. <strong>Chi</strong> è <strong>il</strong> <strong>colpevole</strong>?3.1 AntefattoGianni, un ragazzo <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci anni, vince una gara <strong>di</strong>bicicletta e tornando a casa si imbatte in un gruppo <strong>di</strong>teppisti che vogliono rubargli <strong>il</strong> trofeo e la bici. Dopo unacolluttazione conclusasi con <strong>il</strong> furto del trofeo al vincitoree la fuga dei teppisti, arriva <strong>il</strong> vig<strong>il</strong>e <strong>di</strong> quartiere chesoccorre <strong>il</strong> malcapitato e lo riaccompagna a casa.I genitori decidono <strong>di</strong> denunciare <strong>il</strong> fatto alla polizia edopo accurate ricerche vengono rintracciati alcuni ragazzi,presenti durante la gara e rientrati a casa con evidenti esospette ferite. Anche la bicicletta <strong>di</strong> Gianni è macchiata <strong>di</strong>sangue, così come i suoi vestiti. La polizia scientificainizia l’analisi del materiale biologico e decide <strong>di</strong>identificare <strong>il</strong> <strong>colpevole</strong>, facendo <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o del DNA.3.2 DNA prof<strong>il</strong>ing (test del DNA)E’ una nuova tecnica <strong>di</strong> genetica molecolare, ut<strong>il</strong>izzata in tutti quei casi in cui è necessario effettuarel’identificazione <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo. Oltre che nei laboratori <strong>di</strong> ricerca in genetica molecolare, questa tecnica èusata nei laboratori <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina legale <strong>di</strong> tutto <strong>il</strong> mondo.Il DNA prof<strong>il</strong>ing può essere applicato all’identificazione <strong>di</strong> materiale per attribuirne l’appartenenza a vittimeo sospetti, come succede nei casi <strong>di</strong> incidenti aerei, delitti, stupri. Il test del DNA può essere applicato anchealla determinazione <strong>di</strong> relazioni fam<strong>il</strong>iari come paternità, nascite conseguenti a stupri o incesti.Un vantaggio <strong>di</strong> questa tecnica è che essa consente <strong>di</strong> analizzare <strong>il</strong> DNA <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo, partendo daquantità molto piccole <strong>di</strong> materiale biologico. E’ sufficiente una piccola quantità <strong>di</strong> cellule, come un capelloo le tracce <strong>di</strong> saliva su un bicchiere o su una sigaretta per poter effettuare <strong>il</strong> test del DNA con la PCR.Il test del DNA si basa sull’analisi dei microsatelliti (ve<strong>di</strong> § 1.6.2), dopo estrazione del DNA dal campione inesame, amplificazione delle sequenze <strong>di</strong> DNA relative ai microsatelliti (tramite PCR) ed elettroforesi.Se l’in<strong>di</strong>viduo è omozigote per <strong>il</strong> locus analizzato (sui due cromosomiomologhi è presente lo stesso numero <strong>di</strong> ripetizioni), sul gel si osserverà unasola banda, <strong>il</strong> cui peso molecolare corrisponde alla lunghezza della ripetizione.Se invece l’in<strong>di</strong>viduo è eterozigote (sui due cromosomi omologhi <strong>il</strong> numero <strong>di</strong>ripetizioni è <strong>di</strong>verso), sul gel si osserveranno due bande <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso pesomolecolare a seconda della lunghezza della ripetizione.Fig. Schema <strong>di</strong> elettroforesi sugel <strong>di</strong> due microsatelliti situati sucromosomi omologhi materni epaterni (omozigoti per <strong>il</strong> locusanalizzato) e del figlio (che saràeterozigote per lo stesso lucus).11


3.3 Schema dei microsatelliti ut<strong>il</strong>izzatiSono stati analizzati i tre seguenti marcatori microsatelliti: i microsatelliti 1, 2 e 3, localizzati su trecromosomi <strong>di</strong>versi.12


3.3.1 EserciziPrima <strong>di</strong> andare avanti, svolgere i seguenti esercizi.Nota per l’insegnante: gli esercizi dal numero 2 al numero 8 cercano <strong>di</strong> fam<strong>il</strong>iarizzare lo studente conl’importanza che i marcatori microsatelliti siano altamente polimorfici, vale a <strong>di</strong>re esista per ogni marcatore unnumero elevato <strong>di</strong> alleli. Però attenzione: ricordare allo studente che, anche se per un dato marcatore esistonomolti alleli, un in<strong>di</strong>viduo ne porta sempre e solo due, perché è <strong>di</strong>ploide!1. Si consideri un marcatore del DNA, <strong>di</strong> cui esistono due alleli (allele 1 e allele 2).Rispondere alle seguenti domande.a) Quanti sono i genotipi omozigoti e quali?Numero <strong>di</strong> genotipi omozigoti: _____Genotipo: _______b) Quanti sono i genotipi eterozigoti e quali?Numero <strong>di</strong> genotipi eterozigoti: ____Genotipo: _______Rispostadomanda a: i genotipi omozigoti sono 2 e precisamente: 1, 1 e 2, 2.domanda b: vi è 1 solo genotipo eterozigote e precisamente: 1, 2.Nota per l’insegnante: sottolineare allo studente che se <strong>il</strong> numero <strong>di</strong> alleli è piccolo, come in questo esempio, <strong>il</strong> numero <strong>di</strong> genotipi possib<strong>il</strong>iè piccolo.2. Relativamente ai marcatori microsatelliti 1, 2, 3, sulla base dello schema riportato nella sezione 3.3, scrivere <strong>il</strong>peso molecolare <strong>degli</strong> alleli <strong>di</strong> ciascuno dei tre microsatelliti.Microsatellite 1 Microsatellite 2 Microsatellite 3allele 1 _________ allele 13_________allele 2 _________ allele 14_________allele 3 _________ allele 15_________allele 4 _________ allele 16_________allele 5 _________ allele 17_________allele 6 _________ allele 18_________allele 7 _________ allele 19_________allele 8 _________ allele 20_________allele 9 _________ allele 21_________allele 10_________ allele 22_________allele 11_________ allele 23_________allele 12_________ allele 24_________allele 1 _________allele 2 _________allele 3 _________allele 4 _________allele 5 _________allele 6 _________allele 7 _________allele 8 _________allele 9 _________allele 10_________allele 11_________allele 12_________allele 13_________allele 14_________allele 15_________allele 16RispostaMicrosatellite 1 Microsatellite 2 Microsatellite 3allele 1: 414 allele 13: 450allele 2: 417 allele 14: 453allele 3: 420 allele 15: 456allele 4: 423 allele 16: 459allele 5: 426 allele 17: 462allele 6: 429 allele 18: 465allele 7: 432 allele 19: 468allele 8: 435 allele 20: 471allele 9: 438 allele 21: 474allele 10: 441 allele 22: 477allele 11: 444 allele 23: 480allele 12: 447 allele 24: 483allele 1: 224allele 2: 228allele 3: 232allele 4: 236allele 5: 240allele 6: 244allele 7: 248allele 8: 252allele 9: 256allele 10: 260allele 11: 264allele 12: 268allele 13: 272allele 14: 276allele 15: 280allele 16: 284allele 1 _________ allele 12_________allele 2 _________ allele 13_________allele 3 _________ allele 14_________allele 4 _________ allele 15_________allele 5 _________ allele 16_________allele 6 _________ allele 17_________allele 7 _________ allele 18_________allele 8 _________ allele 19_________allele 9 _________ allele 20_________allele 10_________ allele 21_________allele 11_________allele 1: 102 allele 12: 146allele 2: 106 allele 13: 150allele 3: 110 allele 14: 154allele 4: 114 allele 15: 158allele 5: 118 allele 16: 162allele 6: 122 allele 17: 166allele 7: 126 allele 18: 170allele 8: 130 allele 19: 174allele 9: 134 allele 20: 178allele 10: 138 allele 21: 182allele 11: 14213


3. Relativamente ai marcatori microsatelliti 1, 2, 3, sulla base dello schema riportato nella sezione 3.3, quantisono i genotipi omozigoti e quali?Microsatellite 1 Microsatellite 2 Microsatellite 3N. genotipi omozigoti: ________Genotipi:________________________________________________________________________________________________________________________N. genotipi omozigoti: ________Genotipi:____________________________________________________________________________________________________________________________N. genotipi omozigoti: ________Genotipi:____________________________________________________________RispostaMicrosatellite 1 Microsatellite 2 Microsatellite 3N. genotipi omozigoti: 24N. genotipi omozigoti: 16N. genotipi omozigoti: 21Genotipi: 414,414; 417,417; 420,420;Genotipi: 224,224; 228,228; 232,232; 236,236; Genotipi: 102,102; 106,106; 110,110;423,423; 426,426; 429,429; 432,432;240,240; 244,244; 248,248; 252,252; 256,256; 114,114; 118,118; 122,122; 126,126;435,435; 438,438; 441,441; 444,444;260,260; 264,264; 268,268; 272,272; 276,276; 130,130; 134,134; 138,138; 142,142;447,447; 450,450; 453,453; 456,456;280,280; 284,284146,146; 150,150; 154,154; 158,158;459,459; 462,462; 465,465; 471,471;162,162; 166,166; 170,170; 174,174;474,474; 477,477; 480,480; 483,483;178,178; 182,1824.Relativamente al marcatore microsatellite 1 sulla base dello schema riportato nella sezione 3.3, in<strong>di</strong>carealmeno 5 possib<strong>il</strong>i genotipi eterozigoti. Identificare gli alleli in base al numero <strong>di</strong> ripetizioni (ad es, 5,9; ve<strong>di</strong>§1.8).Genotipo eterozigote 1 _______________Genotipo eterozigote 2 _______________Genotipo eterozigote 3 _______________Genotipo eterozigote 4 _______________Genotipo eterozigote 5 _______________Risposta:per scrivere un genotipo eterozigote, bisogna abbinare un allele con un determinato peso molecolare, ossia con un dato numero <strong>di</strong>ripetizioni, con un altro allele <strong>di</strong> peso molecolare <strong>di</strong>verso dello stesso microsatellite, ad esempio 7,12 oppure 4,5.5. Scrivere un possib<strong>il</strong>e genotipo <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo eterozigote per tutti e tre i marcatori microsatelliti analizzati.Identificare gli alleli in base al numero <strong>di</strong> ripetizioni (ad es. 5, 9; ve<strong>di</strong> §1.8).Risposta:marcatore microsatellite 1: due alleli <strong>di</strong>versi, ad esempio 2,9marcatore microsatellite 2: due alleli <strong>di</strong>versi, ad esempio 4,16marcatore microsatellite 3: due alleli <strong>di</strong>versi, ad esempio 8,156. Scrivere un possib<strong>il</strong>e genotipo <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo omozigote per <strong>il</strong> marcatore microsatellite 1 ed eterozigote per imarcatori microsatelliti 2 e 3. Identificare gli alleli in base al numero <strong>di</strong> ripetizioni (ad es. 5, 9; ve<strong>di</strong> §1.8).______________________Risposta:marcatore microsatellite 1: due alleli uguali, ad esempio 3,3marcatore microsatellite 2: due alleli <strong>di</strong>versi, ad esempio 5,10marcatore microsatellite 3: due alleli <strong>di</strong>versi, ad esempio 1,97. Si consideri l’in<strong>di</strong>viduo <strong>il</strong> cui genotipo è stato scritto nel problema 6, ossia un in<strong>di</strong>viduo omozigote per <strong>il</strong>microsatellite 1 ed eterozigote per i microsatelliti 2 e 3. Si supponga <strong>di</strong> aver prelevato un campione <strong>di</strong> cellule daquesto in<strong>di</strong>viduo, ad esempio un prelievo <strong>di</strong> sangue, <strong>di</strong> aver estratto <strong>il</strong> DNA, <strong>di</strong> aver tipizzato questo in<strong>di</strong>viduome<strong>di</strong>ante PCR per i microsatelliti 1, 2 e 3 e <strong>di</strong> aver fatto migrare i prodotti <strong>di</strong> PCR su gel <strong>di</strong> agarosio.Disegnare che tipo <strong>di</strong> bande <strong>di</strong> DNA ci si aspetta <strong>di</strong> osservare sul gel e in che posizione, rispetto ad un marcatore<strong>di</strong> peso molecolare.14


isposta8. Si considerino tre in<strong>di</strong>vidui, A, B e C.Relativamente al marcatore 1, si supponga che l’in<strong>di</strong>viduo A sia omozigote per l’allele 6, l’in<strong>di</strong>viduo Beterozigote per gli alleli 10 e 15 e l’in<strong>di</strong>viduo C omozigote per l’allele 11.Relativamente al marcatore 2, si supponga che l’in<strong>di</strong>viduo A sia eterozigote per gli alleli 3, 8, l’in<strong>di</strong>viduo Beterozigote per gli alleli 1 e 12 e l’in<strong>di</strong>viduo C omozigote per l’allele 4.Relativamente al marcatore 3, si supponga che l’in<strong>di</strong>viduo A sia omozigote per l’allele 9, l’in<strong>di</strong>viduo Beterozigote per gli alleli 10 e 12 e l’in<strong>di</strong>viduo C eterozigote per gli alleli 16 e 21.Disegnare le bande <strong>di</strong> DNA che ci si aspetta <strong>di</strong> osservare sul gel e in che posizione, rispetto ad un marcatore <strong>di</strong>peso molecolare.risposta15


3.4 Schema dell’esperimentoVSCS1; S2; S3I sospettiIl campione <strong>di</strong> materiale biologico <strong>di</strong> Gianni è in<strong>di</strong>cato con V= vittimaIl campione prelevato sulla scena del crimine è <strong>il</strong> sangue ritrovato sulla bicicletta ed è in<strong>di</strong>cato con lalettera SCI campioni prelevati dai sospettati sono in<strong>di</strong>cati con: S1, S2, S3V SC S1 S2 S3Dai campioni viene estratto <strong>il</strong> DNA, viene poi applicata la tecnica della PCR, ut<strong>il</strong>izzando coppie <strong>di</strong>primer specifiche per i tre <strong>di</strong>versi microsatelliti; successivamente si effettua l’elettroforesi e sianalizzano i risultati.3.5 Protocollo sperimentale3.5.1 principali unità <strong>di</strong> misura usate in biologia cellulare e molecolarea) alcuni prefissi comuniPrefisso Simbolo Multiplo o Esempiosottomultiploch<strong>il</strong>o k 10 3 1 kg è 1.000 grammicenti c 10 -2 1 cm è 0.01 <strong>di</strong> un metrom<strong>il</strong>li m 10 -3 1 mL è 10 -3 <strong>di</strong> un litromicro µ 10 -6 1 µm è 10 -6 <strong>di</strong> un metronano n 10 -9 1 ng è 10 -9 <strong>di</strong> un grammopico p 10 -12 1 pg è 10 -12 <strong>di</strong> un grammofemto f 10 -15 1 fg è 10 -15 <strong>di</strong> un grammoatto a 10 -18 1 ag è 10 -18 <strong>di</strong> un grammob) unità <strong>di</strong> volumeNell’esperimento che effettueremo, useremo per <strong>il</strong> DNA volumi molto piccoli, pari a circa 10 µl e per <strong>il</strong>tampone volumi maggiori, pari a circa 30-300 ml.Quantità Abbreviazione Equivalentelitrolm<strong>il</strong>l<strong>il</strong>itro ml 10 -3 l (1 ml = 1 cm 3 = 1 cc)microlitro µl 10 -6 l (1 µl = 1 mm 3 )16


Soluzioni e reagenti• tampone TBE (Tris-Borato-EDTA) 1x. Questo tampone si prepara facendo una d<strong>il</strong>uizione 1:10 dellasoluzione “madre” TBE 10x, la cui composizione è:Tris 108 gr (0,89 M)acido borico 55 gr (0,89 M)EDTA 9.3 gr (0,02 M) pH 8,3H 2 O a 1 litro. Il pH 8,3 viene raggiunto automaticamente.• DNA prodotti con la PCR, già pronti• marcatore <strong>di</strong> peso molecolare (DNA del plasmide pUC8 tagliato con l’enzima <strong>di</strong> restrizione HaeIII)• agarosio in polvere (0.6 gr)• soluzione EuroSafe (1 µg/ml)• loa<strong>di</strong>ng dye 6x, già pronto in eppendorf e contenente:• alcool et<strong>il</strong>ico denaturato e H 2 O <strong>di</strong>st<strong>il</strong>lataPreparazione del gel <strong>di</strong> agarosioNota <strong>di</strong> laboratorio: la concentrazione <strong>di</strong> agarosio del gel viene scelta dal ricercatore in base alle <strong>di</strong>mensionidei frammenti <strong>di</strong> DNA da separare. Nel nostro caso, dovendo separare frammenti lineari <strong>di</strong> DNA compresitra 100 e 2.000 bp (base pairs, coppie <strong>di</strong> basi), si ut<strong>il</strong>izza un gel <strong>di</strong> agarosio al 2%.Operazioni preliminari per chi ha i capelli lunghi: legarsi i capelli con un elastico prima <strong>di</strong> cominciare a lavorare, lavarsi le mani pulire <strong>il</strong> banco <strong>di</strong> lavoro con alcol et<strong>il</strong>ico denaturato prima <strong>di</strong> cominciare l’esperimento, lo studente verrà fam<strong>il</strong>iarizzato con la strumentazione che dovràut<strong>il</strong>izzare, in modo particolare con le micropipettePreparazione del gel preparare la vaschetta per elettroforesi con bor<strong>di</strong> <strong>di</strong> “nastro adesivo <strong>di</strong> carta” verificare che <strong>il</strong> piano su cui si appoggia la vaschetta per elettroforesi sia a bolla misurare 30 ml <strong>di</strong> tampone TBE 1x in un c<strong>il</strong>indro e versarli nella beuta <strong>di</strong> vetro pirex che contiene già 0,6gr <strong>di</strong> agarosio. Attenzione a non rovesciare la beuta. L’agarosio costa 600 euro al ch<strong>il</strong>o! pesare la beuta contenente la soluzione <strong>di</strong> agarosio e segnare <strong>il</strong> peso sul protocollo: _______ leggere attentemente la “Nota <strong>di</strong> sicurezza sulla ut<strong>il</strong>izzazione del forno a microonde” sciogliere l’agarosio nel forno a microonde impostato sulla potenza in<strong>di</strong>cata da una figura con trefiammelle ( circa 500V) per 1 minuto. Aprire poi <strong>il</strong> forno a microonde, agitare delicatamente la soluzionecon una presina, facendo attenzione a non scottarsi. Richiudere <strong>il</strong> forno a microonde e sciogliere lasoluzione per un ulteriore minuto alla stessa potenza pesare la soluzione <strong>di</strong> agarosio (l’acqua del tampone, bollendo, è evaporata!) e riportare la soluzione <strong>di</strong>agarosio al peso originale, ut<strong>il</strong>izzando una spruzzetta con H 2 O <strong>di</strong>st<strong>il</strong>lata. Attenzione: far cadere l’acquadelicatamente, facendola scivolare lungo i bor<strong>di</strong> della beuta, altrimenti si formano delle bolleAggiungere 1 µl <strong>di</strong> Eurosafe aspettare 3-5 minuti, coprendo la beuta contenente la soluzione <strong>di</strong> agarosio con un pezzetto <strong>di</strong> stagnola,per evitare l’evaporazione. L’agarosio deve raggiungere una temperatura intorno ai 60°C, altrimentirovina <strong>il</strong> supporto <strong>di</strong> plastica della vaschetta dell’elettroforesi. Quin<strong>di</strong> versare la soluzione <strong>di</strong> agarosio,evitando <strong>di</strong> formare bolle, nella vaschetta per elettroforesi dove è già stato inserito <strong>il</strong> pettine, nella qualeva inserito <strong>il</strong> pettine. I pozzetti si formano quando, una volta soli<strong>di</strong>ficato <strong>il</strong> gel, viene tolto <strong>il</strong> pettine lasciare soli<strong>di</strong>ficare a temperatura ambiente per circa 15 min. Quando è soli<strong>di</strong>ficato, <strong>il</strong> gel <strong>di</strong>venta opaco mentre si aspetta che <strong>il</strong> gel soli<strong>di</strong>fica, fare delle prove <strong>di</strong> caricamento dei pozzetti del gel (12µl <strong>di</strong> loa<strong>di</strong>ngdye 1x) su altri gel già pronti togliere <strong>il</strong> nastro <strong>di</strong> carta dalla vaschetta e metterla nella cella versare <strong>il</strong> tampone TBE 1x nella camera <strong>di</strong> corsa (servono circa 250 ml), evitando che si formino bolle,fino a coprire completamente <strong>il</strong> gel. Se si formano bolle, toglierle con la punta <strong>di</strong> una pipetta Pasteur togliere lentamente <strong>il</strong> pettine, tenendosi perpen<strong>di</strong>colare rispetto al gel17blu <strong>di</strong> bromofenolo 0.25%x<strong>il</strong>ene cianolo 0.25%glicerolo 30%


Corsa elettroforetica scrivere su ciascuna eppendorf con un pennarello waterproof <strong>il</strong> tipo <strong>di</strong> campione che vi verrà trasferito: V= vittima; SC = scena del crimine; S1 = sospettato 1; S2 = sospettato 2; S3= sospettato 3; PM = marcatore<strong>di</strong> peso molecolare prelevare 10 µl <strong>di</strong> ciascun campione <strong>di</strong> DNA e trasferirli nella eppendorf corrispondente aggiungere 2 µl <strong>di</strong> loa<strong>di</strong>ng dye 6x e risospendere con la micropipetta, evitando <strong>di</strong> formare bolle. Ilglicerolo presente nel loa<strong>di</strong>ng dye serve per rendere più densa la soluzione <strong>di</strong> DNA da caricare nel pozzettoe quin<strong>di</strong> a fac<strong>il</strong>itarne l’entrata nel pozzetto se si formano bolle, centrifugare brevemente (1 sec) in una microcentrifuga eppendorf (in gergo d<strong>il</strong>aboratorio, si <strong>di</strong>ce “spinnare” da spin, centrifugare) leggere attentemente la “Nota <strong>di</strong> sicurezza sulla ut<strong>il</strong>izzazione della centrifuga” posizionare la vaschetta per l’elettroforesi su un foglio nero, perchè sia più fac<strong>il</strong>e in<strong>di</strong>viduare i pozzetti caricare lentamente ciascun campione (12 µl) nei singoli pozzetti (ogni pozzetto ha un volume <strong>di</strong> circa 15µl), ponendosi con la punta della micropipetta in un angolo del pozzetto e perpen<strong>di</strong>colare rispetto al gel,facendo attenzione a non bucare <strong>il</strong> fondo del pozzetto stesso e a non far uscire <strong>il</strong> campione fuori dalpozzetto in un pozzetto laterale, caricare <strong>il</strong> marker <strong>di</strong> DNA a peso molecolare noto chiudere <strong>il</strong> coperchio della cella elettroforetica leggere attentemente la “Nota <strong>di</strong> sicurezza sulla ut<strong>il</strong>izzazione dell’apparato per elettroforesi” collegare i morsetti alla camera <strong>di</strong> corsa e ai poli del generatore <strong>di</strong> corrente, detto anche power supply; <strong>il</strong>DNA è carico negativamente e migra verso <strong>il</strong> polo positivo fissare <strong>il</strong> voltaggio al valore costante <strong>di</strong> 100 V e lasciare procedere la corsa elettroforetica per circa 50 min fare attenzione che la banda del blu <strong>di</strong> bromofenolo non esca dal gel (altrimenti alcune bande <strong>di</strong> DNApossono uscire dal gel) osservare la migrazione del loa<strong>di</strong>ng dye per valutare la migrazione del DNA, che, essendo incolore, non sipuò vedere. Il blu <strong>di</strong> bromofenolo migra alla stessa velocità <strong>di</strong> un frammento <strong>di</strong> DNA a doppia elica <strong>di</strong>circa 300 bp, mentre lo x<strong>il</strong>en cianolo migra alla stessa velocità <strong>di</strong> un frammento <strong>di</strong> circa 4.000 bp.Attenzione: fermare la corsa elettroforetica quando <strong>il</strong> blu <strong>di</strong> bromofenolo si trova a circa 1-2 cm dalla finedel gel, in modo da evitare che <strong>il</strong> DNA esca dal gel stesso. Se dovesse succedere, si perdono i campioni <strong>di</strong>DNA!Operazioni da svolgere alla fine della corsa elettroforetica. al termine della corsa, indossare i guanti monouso “<strong>di</strong>sposable”, togliere delicatamente <strong>il</strong> gel dalla cellaelettroforetica fare un risciacquo del gel per togliere l’eccesso <strong>di</strong> colorante, trasferendo <strong>il</strong> gel in un’altra vaschettacontenente 300 ml d’acqua a temperatura ambiente (va bene l’acqua <strong>di</strong> rubinetto) osservare <strong>il</strong> gel al trans<strong>il</strong>luminatore documentare <strong>il</strong> risultato del gel, facendo una foto al gel (ricordarsi <strong>di</strong> portare una macchina fotografica<strong>di</strong>gitale!) <strong>il</strong> tampone da elettroforesi TBE (Tris/Borato/EDTA) può essere riut<strong>il</strong>izzato <strong>di</strong>verse volte. Recuperate <strong>il</strong>tampone usato e versatelo in una bottiglia con un imbuto pulire le apparecchiature ed <strong>il</strong> banco <strong>di</strong> lavoro con acqua ed etanolo denaturato dopo aver finito <strong>di</strong> lavorare, lavarsi le mani18


Nota <strong>di</strong> sicurezzaUt<strong>il</strong>izzazione del forno a microonde• non accendere <strong>il</strong> forno se è vuoto• non ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> forno con materiali infiammab<strong>il</strong>i• non ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> forno con recipienti sig<strong>il</strong>lati (potrebbero esplodere): svitare i tappi delle bottiglie, rimuovere icoperchi• non ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> forno con oggetti metallici o metallizzati: (es. bottiglie coperte <strong>di</strong> stagnola) e con carta d’argento• non riempire eccessivamente i recipienti: <strong>il</strong> liquido bollendo, potrebbe traboccare• proporzionare la potenza e <strong>il</strong> tempo <strong>di</strong> riscaldamento al contenuto in acqua <strong>di</strong> quanto viene riscaldato. In particolare,nel caso <strong>di</strong> soluzioni acquose, <strong>il</strong> liquido potrebbe surriscaldarsi oltre <strong>il</strong> punto <strong>di</strong> ebollizione, senza che appaianobollicine. Ciò può portare al traboccamento improvviso <strong>di</strong> liquido bollente. Per prevenire questo pericolo, mescolare <strong>il</strong>liquido prima <strong>di</strong> scaldarlo e lasciarlo riposare per qualche minuto prima <strong>di</strong> togliere <strong>il</strong> recipiente dal forno• ut<strong>il</strong>izzare i guanti imbottiti per togliere i recipienti dal forno• dopo l’uso pulire <strong>il</strong> forno con carta spruzzata con detersivo per vetri• in caso <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o del contenuto del forno, tenere chiusa la porta, spegnere <strong>il</strong> forno, staccare la spina dalla presa <strong>di</strong>corrente lasciando che <strong>il</strong> fuoco si estingua per soffocamentoNota <strong>di</strong> sicurezzaUt<strong>il</strong>izzazione dell’apparecchiatura per elettroforesi• assicurarsi che l’alimentatore sia spento, prima <strong>di</strong> collegare i morsetti• assicurarsi che <strong>il</strong> coperchio della vaschetta sia correttamente posizionato, prima <strong>di</strong> collegare i morsetti• prima <strong>di</strong> rimuovere <strong>il</strong> coperchio della cella elettroforetica, spegnere l’alimentatore e staccare i morsettiNota <strong>di</strong> sicurezzaUt<strong>il</strong>izzazione della centrifuga• chiudere accuratamente <strong>il</strong> tappo delle provette, per evitare la fuoriuscita <strong>di</strong> liquido e la formazione <strong>di</strong> aerosol• assicurarsi che <strong>il</strong> rotore sia b<strong>il</strong>anciato: provette <strong>di</strong> ugual peso devono essere inserite negli alloggiamenti<strong>di</strong>ametralmente opposti• chiudere <strong>il</strong> coperchio della centrifuga prima <strong>di</strong> avviarla• non cercare <strong>di</strong> aprire <strong>il</strong> coperchio prima del completo arresto del rotore. In caso <strong>di</strong> fuoriuscita dei liqui<strong>di</strong> dalleprovette, avvertire <strong>il</strong> personale docenteNota <strong>di</strong> sicurezzaSmaltimento dei rifiuti• tutto <strong>il</strong> materiale monouso (puntali, provette, pipette ecc.) va messo in appositi contenitori per rifiuti• cercare <strong>di</strong> ridurre al minimo <strong>il</strong> materiale da eliminare, visto i costi elevati del loro smaltimento19


3.5.6 marcatore <strong>di</strong> peso molecolare <strong>di</strong> DNA ut<strong>il</strong>izzatoCome marcatore <strong>di</strong> peso molecolare è stato ut<strong>il</strong>izzato <strong>il</strong> plasmide pUC8. Si tratta <strong>di</strong> una molecola <strong>di</strong>DNA a doppia elica, con struttura circolare, formata da circa 2.700 bp. Questo plasmide deriva, persuccessive mo<strong>di</strong>ficazioni in laboratorio, da molecole <strong>di</strong> DNA normalmente presenti nei batteri. Comein tutte le molecole <strong>di</strong> DNA, nella sequenza nucleoti<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> questo plasmide sono presenti i cosiddettisiti <strong>di</strong> restrizione, ossia delle particolari sequenze <strong>di</strong> basi (come GAATTC oppure GGCC), incorrispondenza delle quali particolari enzimi, detti enzimi <strong>di</strong> restrizione, tagliano la molecola <strong>di</strong>DNA. E’ un pò come tagliare un cerchio <strong>di</strong> corda (<strong>il</strong> DNA plasmi<strong>di</strong>co) con delle forbici (gli enzimi <strong>di</strong>restrizione) in punti specifici (i siti <strong>di</strong>restrizione).Se si conosce <strong>il</strong> peso molecolare delplasmide, ossia la sua lunghezza in coppie <strong>di</strong>basi, e la posizione dei siti <strong>di</strong> restrizione <strong>di</strong>un dato enzina <strong>di</strong> restrizione, tagliando apezzetti una molecola circolare si formanoframmenti lineari <strong>di</strong> DNA a peso molecolarenoto. Questi costituiscono <strong>il</strong> marcatore <strong>di</strong>DNA a peso molecolare noto. Nel nostrocaso, <strong>il</strong> marcatore <strong>di</strong> peso molecolare ècostituito dal plasmide pUC8, tagliato conl’enzima <strong>di</strong> restrizione HaeIII.3.5 RisultatiIl risultato del gel <strong>di</strong> agarosio è riportato nello schema sottostante.20


3.7 InterpretazioneLa foto del gel va osservata attentamente per stab<strong>il</strong>ire quale in<strong>di</strong>ziato ha lo stesso prof<strong>il</strong>o del DNA <strong>di</strong> quelloprelevato dalla scena del crimine. Per avere la certezza è necessario che le bande dell’in<strong>di</strong>ziato coincidanotutte perfettamente con quelle del campione trovato, ossia presentino lo stesso prof<strong>il</strong>o <strong>di</strong> DNA. Nel nostrocaso questo accade per l’in<strong>di</strong>ziato 2.Attenzione: in genetica, una ron<strong>di</strong>ne non fa primavera, ma neanche due! In altri termini, per poter fare <strong>il</strong>prof<strong>il</strong>o <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo ed ottenere risultati atten<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i, bisogna analizzare secondo l’FBI almeno 13microsatelliti. Nel nostro esperimento, abbiamo analizzato 3 microsatelliti e non 13, per motivi <strong>di</strong> tempo, <strong>di</strong>spazio e <strong>di</strong> costi.3.7.1 domande <strong>di</strong> riep<strong>il</strong>ogoAnalizzare attentamente <strong>il</strong> risultato e rispondere alle seguenti domande.1. Determinare <strong>il</strong> n° <strong>di</strong> ripetizioni <strong>degli</strong> alleli dei tre microsatelliti analizzati, tenendo presente lo schemadei microsatelliti riportato nella sezione 3.3.Microsatellite 1 Microsatellite 2 Microsatellite 3Allele(peso mol.)N° ripetizioni Allele(peso mol.)N°ripetizioniAllele(peso mol.)N° ripetizioniRispostaMicrosatellite 1 Microsatellite 2 Microsatellite 3Allele(peso mol.)N° ripetizioni Allele(peso mol.)N° ripetizioni Allele(peso mol.)N° ripetizioni483 24 284 16 182 21465 18 272 13 154 14432 7 244 6 126 7414 1 224 1 102 12. Determinare <strong>il</strong> genotipo <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>vidui relativo a ciascuno dei microsatelliti analizzati, comp<strong>il</strong>ando latabella sottostante. Identificare gli alleli in base al numero <strong>di</strong> ripetizioni (ad es. 5, 9; ve<strong>di</strong> §1.8).Microsatellite 1Microsatellite 2Microsatellite 3V SC S1 S2 S3RispostaV SC S1 S2 S3Microsatellite 1 1,18 7,24 1,24 7,24 1,18Microsatellite 2 1,16 16,16 16,16 16,16 6,13Microsatellite 3 1,14 1,21 7,14 1,21 7,213. Quale dei tre microsatelliti non è risultato ut<strong>il</strong>e per l’identificazione personale e perché?________________________________________________________________________________________________________________________________________________________RispostaIl microsatellite 2, perchè alcuni in<strong>di</strong>vidui (S1 e S2) sono risultati omozigoti. Come pure omozigote è risultato anche <strong>il</strong>DNA del campione SC. Se gli in<strong>di</strong>vidui sono omozigoti, ossia presentano in omozigosi lo stesso allele, non è possib<strong>il</strong>e<strong>di</strong>stinguerli.21


4. Norme generali <strong>di</strong> sicurezza in laboratorioQui <strong>di</strong> seguito sono elencate alcune norme elementari <strong>di</strong> sicurezza, che devono essere tassativamenterispettate.• Entrando in laboratorio, in<strong>di</strong>viduare le vie <strong>di</strong> fuga, in<strong>di</strong>cate dalla segnaletica verde.• In laboratorio indossare sempre <strong>il</strong> camice. Il camice deve essere chiuso sul davanti, con maniche lunghe epolsini ad elastico. Al termine delle attività, prima <strong>di</strong> lasciare <strong>il</strong> laboratorio, togliersi <strong>il</strong> camice. In ogni caso,non uscire dal laboratorio, per recarsi in altre aree (biblioteca, uffici, bar, ecc.), senza aver prima tolto <strong>il</strong>camice.• Non introdurre in laboratorio borse, zaini o altro materiale non necessario.• Indossare guanti monouso durante la manipolazione <strong>di</strong> sangue o <strong>di</strong> materiale da esso derivato non fissato.I guanti devono essere rimossi con attenzione e sostituiti quando sono visib<strong>il</strong>mente contaminati. I guanti sisf<strong>il</strong>ano rovesciandoli e vanno gettati negli appositi contenitori.• Gli studenti che presentano dermatiti o altre lesioni sulle mani, devono indossare guanti protettivi in tuttele fasi <strong>di</strong> lavoro.• I guanti vanno tolti, quando si usino strumenti <strong>di</strong> qualsiasi natura (telefono, tastiera, strumenti scientifici,maniglie, ecc.). I guanti usati non vanno riut<strong>il</strong>izzati.• Lavare le mani routinariamente, imme<strong>di</strong>atamente dopo la manipolazione <strong>di</strong> materiali contaminati e, inogni caso, dopo la fine delle attività, anche quando sono stati indossati i guanti. Lavare sempre le maniprima <strong>di</strong> lasciare <strong>il</strong> laboratorio.• In laboratorio è vietato mangiare, bere, fumare, portare oggetti alla bocca ed applicare cosmetici.• Non pipettare mai con la bocca, ma ut<strong>il</strong>izzare le apposite propipette.• Non appoggiare recipienti contenenti liqui<strong>di</strong> biologici vicino al bordo del banco <strong>di</strong> lavoro.• Tutto <strong>il</strong> materiale biologico d'origine umana (sangue, ecc.) deve essere considerato come potenzialmenteinfetto e pertanto trattato con le necessarie precauzioni.• Segnalare imme<strong>di</strong>atamente al personale docente ogni spargimento <strong>di</strong> materiale biologico (ad es. schizzi <strong>di</strong>sangue) sul piano <strong>di</strong> lavoro, affinché si provveda alla decontaminazione con un germicida chimicoappropriato (candeggina, ecc.).• Decontaminare e pulire sempre, al termine del loro ut<strong>il</strong>izzo, le apparecchiature scientifiche e, al terminedella attività, i piani <strong>di</strong> lavoro.• Seguire scrupolosamente le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> sicurezza riportate nei protocolli <strong>di</strong> esperimento.• Raccogliere tutti i liqui<strong>di</strong> biologici (sangue, terreni <strong>di</strong> coltura venuti a contatto con le cellule, cellule, ecc.)in speciali contenitori per rifiuti, che verranno successivamente eliminati previo trattamento concandeggina al 15%.• Mettere <strong>il</strong> materiale <strong>di</strong>sposable (pipette, fiasche ecc.) venuto a contatto con materiale biologico in unsacco apposito, che verrà smaltito me<strong>di</strong>ante incenerimento.• Stante i costi elevati dello smaltimento, ridurre <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e l’uso del materiale <strong>di</strong>sposable.• Segnalare imme<strong>di</strong>atamente al personale docente qualsiasi incidente o la mancanza <strong>di</strong> materiale <strong>di</strong>protezione22


5. Quiz <strong>di</strong> autovalutazione1. Completa <strong>il</strong> brano, scegliendo tra i seguenti termini:somatiche, <strong>di</strong>ploi<strong>di</strong>, aploi<strong>di</strong>, poliploi<strong>di</strong>, germinali, embrione, spora, sessuali, mitosi, meiosi, gameti, cellulauovo, spermatozoo, zigote, aneuploi<strong>di</strong>, fecondazione.Nella maggior parte <strong>degli</strong> esseri viventi, uomo compreso, le cellule del corpo, ossia le cellule…………,hanno un corredo cromosomico doppio e perciò sono dette cellule………….. Me<strong>di</strong>ante <strong>il</strong> processo<strong>di</strong>………………, alcune cellule cellule, dette………….danno origine a cellule riproduttive o ………………Queste cellule si chiamano……………. e …………………, rispettivamente nel maschio e nella femmina.Queste cellule si fondono durante <strong>il</strong> processo della ………….. e danno origine alla prima cellula del nuovoorganismo, detta………….2. Il DNA dell’uomo è <strong>di</strong>verso da in<strong>di</strong>viduo a in<strong>di</strong>viduo, eccetto che nel caso <strong>di</strong>:A. marito e moglieB. fratello e sorellaC. genitori e figliD. gemelli <strong>di</strong>zigoticiE. gemelli monozigotici3. Questo <strong>di</strong>segno rappresenta un nucleotide.Definisci le parti A, B e C:A…………………………….B ……………………………C …………………………….4. Le due emieliche <strong>di</strong> una molecola <strong>di</strong> DNA sono antiparallele. Questa affermazione significa che:A. una emielica ha la <strong>di</strong>rezione 5’P 3’OH e l’altra 3’OH 5’PB. i legami chimici che tengono uniti i nucleoti<strong>di</strong> in ciascuna emielica sono <strong>di</strong>versiC. le due emieliche sono complementariD. una sola delle due emieliche viene trascrittaE. la replicazione del DNA è semiconservativa5. In<strong>di</strong>care <strong>il</strong> corretto or<strong>di</strong>ne decrescente <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni:A. gene, cromosoma, nucleotide, codoneB. cromosoma, gene, codone, nucleotideC. nucleotide, cromosoma, gene, codoneD. cromosoma, nucleotide, gene, codoneE. gene, cromosoma, codone, nucleotide6. Gli istoni sono:A. tratti <strong>di</strong> DNA specifici per l’attacco della polimerasiB. proteine basiche ut<strong>il</strong>izzate come marcatori nell’elettroforesiC. proteine basiche coinvolte nella spiralizzazione del DNA nei cromosomiD. sequenze <strong>di</strong> DNA co<strong>di</strong>ficante particolari proteineE. sequenze ripetute <strong>di</strong> DNA, che determinano polimorfismo allelico7. La denaturazione del DNA consiste nella <strong>di</strong>struzione:A. dei legami tra nucleoti<strong>di</strong> a<strong>di</strong>acentiB. dei legami tra zuccheroo e base azotata dei nucleoti<strong>di</strong>C. della struttura a doppia elicaD. della sequenza nucleoti<strong>di</strong>ca della doppia elicaE. nessuna delle precedenti23


8. In un organismo che produce gameti contenenti 32 cromosomi, <strong>il</strong> numero dei cromosomi contenutiin una cellula somatica è:A. 16B. 32C. 4D. 64E. 89. Al microscopio ottico è possib<strong>il</strong>e osservare:A. virusB. ribosomiC. proteineD. batteriE. molecole inorganiche10. Definite i seguenti termini:gene ……………………………………………………………………………………locus ……………………………………………………………………………………11. In questo <strong>di</strong>agramma del processo <strong>di</strong> replicazione del DNA, i quadratini neri contrassegnati da D edE sono:A. RNA iniziatore (primer)B. DNA f<strong>il</strong>amento stampo (template strand)C. frammenti <strong>di</strong> OkazakiD. DNA polimerasiE. f<strong>il</strong>amento <strong>di</strong> DNA <strong>di</strong> nuova sintesi12. La replicazione del DNA: (Identificare l’affermazione sbagliata)A. è catalizzata dall’enzima DNA polimerasiB. avviene in modo sim<strong>il</strong>e in tutte le cellule <strong>di</strong> tutti gli organismiC. richiede l’intervento <strong>di</strong> numerosi enzimiD. necessita della presenza <strong>di</strong> un innesco a RNAE. avviene me<strong>di</strong>ante aggiunta <strong>di</strong> nucleoti<strong>di</strong> in <strong>di</strong>rezione 3'→5'13. La replicazione semiconservativa del DNA assicura che siano prodotte:A. due molecole identiche <strong>di</strong> DNA, ognuna formata da una emielica già esistente e da unaemielica neo-formataB. molte molecole <strong>di</strong> RNA, delle quali solo alcune maturano a RNA messaggeriC. quattro molecole <strong>di</strong> DNA, delle quali solo due vengono conservateD. due emieliche identiche <strong>di</strong> DNA, ognuna complementare al DNA stampoE. una sola emielica <strong>di</strong> DNA, copiando uno solo dei due f<strong>il</strong>amenti stampo <strong>di</strong> DNA24


14. Una molecola <strong>di</strong> DNA è formata da un f<strong>il</strong>amento che in un certo tratto è costituito dallaseguente sequenza nucleoti<strong>di</strong>ca:5’ ATCCATTGTGTCAATT 3’.Scrivi quella del f<strong>il</strong>amento complementare, in<strong>di</strong>candone la polarità.15. La Taq polimerasi è:A. un enzima che interviene nella replicazione del DNAB. un enzima estratto da un batterio termof<strong>il</strong>o, usato nelle reazioni della PCRC. <strong>il</strong> colorante che permette <strong>di</strong> visualizzare le bande <strong>di</strong> DNA nell’elettroforesiD. l’enzima che favorisce l’annealing dei primer nei termociclatoriE. un marcatore <strong>di</strong> peso molecolare usato nell’elettroforesi16. Gli enzimi <strong>di</strong> restrizione:A. separano la doppia elica <strong>di</strong> DNA nei due singoli f<strong>il</strong>amentiB. copiano una porzione ristretta <strong>di</strong> DNAC. introducono geni estranei nel DNAD. tagliano <strong>il</strong> DNA a livello <strong>di</strong> sequenze nucleoti<strong>di</strong>che specificheE. eliminano tratti <strong>di</strong> DNA17. Quale delle seguenti affermazioni riguardo all’elettroforesi del DNA su gel <strong>di</strong> agarosio ècorretta?A. l’elettroforesi su gel separa le singole basi azotate del DNAB. nel corso dell’elettroforesi su gel i frammenti <strong>di</strong> DNA migrano verso l’elettrodo positivoa causa della loro carica negativaC. i frammenti più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> DNA copriranno, nello stesso tempo, <strong>di</strong>stanze maggiori nel gelrispetto ai frammenti più piccoliD. questa tecnica è usata per amplificare <strong>il</strong> DNAE. é una tecnica che permette <strong>di</strong> tagliare <strong>il</strong> DNA in frammenti18. Effettuando l’elettroforesi del DNA spiegate:a - quale carica assume <strong>il</strong> DNA e a cosa è dovutab - <strong>il</strong> verso <strong>di</strong> migrazione19. L’acronimo PCR sta per:……………………………………20. La tecnica della PCR consiste <strong>di</strong> vari cicli <strong>di</strong> amplificazione della sequenza “bersaglio” <strong>di</strong>DNA. Ogni ciclo <strong>di</strong> amplificazione, a sua volta, è costituito da tre fasi. In<strong>di</strong>care quali.fase 1: _______________________fase 2: ________________________fase 3: _________________________21. I primer ut<strong>il</strong>izzati nella PCR:A. sono sequenze ripetute <strong>di</strong> DNAB. sono oligonucleoti<strong>di</strong> ritagliati dagli enzimi <strong>di</strong> restrizioneC. per essere ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i devono essere presenti molte volte nel f<strong>il</strong>amento <strong>di</strong> DNAD. sono corte sequenze nucleoto<strong>di</strong>che artificiali complementari al DNA da amplificareE. costituiscono i marcatori <strong>di</strong> peso molecolare usati come riferimento nell’elettroforesi22. I markers <strong>di</strong> peso molecolare usati nell’elettroforesi per in<strong>di</strong>viduare la lunghezza deiframmenti <strong>di</strong> DNA sono miscele <strong>di</strong>:A. molecole proteiche, a peso molecolare noto, che vengono fatte migrare nella cellaelettroforetica insieme ai campioni da analizzareB. molecole <strong>di</strong> DNA, a peso molecolare noto, che vengono fatte migrare nella cellaelettroforetica insieme ai campioni da analizzare25


C. varie molecole <strong>di</strong> DNA e proteine, a peso molecolare noto, che vengono fatte migrarenella cella elettroforetica insieme ai campioni da analizzareD. isotopi ra<strong>di</strong>oattivi usati per marcare i frammenti <strong>di</strong> DNA da analizzareE. coloranti a peso molecolare noto che vengono fatte migrare nella cella elettroforeticainsieme ai campioni da analizzare23. La tecnica della PCR: (Identificare l’affermazione sbagliata)A. necessita <strong>di</strong> elevate quantità <strong>di</strong> DNA per poterne effettuare l’amplificazioneB. consente <strong>di</strong> amplificare una regione specifica del genomaC. si basa sull’ut<strong>il</strong>izzo <strong>di</strong> due primerD. è costituita da vari cicli <strong>di</strong> amplificazioneE. ut<strong>il</strong>izza una DNA polimerasi termostab<strong>il</strong>e24. I cromosomi omologhiA. sono presenti nelle femmine, ma non nei maschiB. sono <strong>di</strong>versi per forma e <strong>di</strong>mensioni, ma portano geni identiciC. sono sim<strong>il</strong>i nella struttura e nella posizione occupata dai geni corrispondentiD. sono <strong>di</strong>versi a seconda che si trovino nei maschi o nelle femmineE. sono i cromosomi sessuali, contrapposti agli eterocromosomi25. Osservando i risultati dell’elettroforesi su gel, quali conclusioni possiamo trarre se:A. notiamo una sola banda per un locus analizzatoB. notiamo due bande <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso peso molecolare per lo stesso locus26. I microsatelliti:A. sono corte sequenze nucleoti<strong>di</strong>che ripetute in numero variab<strong>il</strong>e nei <strong>di</strong>versi in<strong>di</strong>vidui, chegenerano polimorfismoB. sono i punti <strong>di</strong> innesco della DNA polimerasi durante la replicazione del DNAC. sono polimorfismi del DNA, fac<strong>il</strong>mente identificab<strong>il</strong>i dalle <strong>di</strong>fferenze nel fenotipoD. non sono ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i come marcatori genetici perché presenti <strong>di</strong>ffusamente in tutti gliin<strong>di</strong>viduiE. rappresentano <strong>di</strong>fferenti proteine co<strong>di</strong>ficate da alleli polimorfici27. Quali sono le <strong>di</strong>fferenze tra polimorfismo allelico e polimorfismo del DNA?……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………28. Quanti <strong>di</strong>versi alleli <strong>di</strong> un singolo microsatellite è possib<strong>il</strong>e identificare con <strong>il</strong> DNA prof<strong>il</strong>ing inun in<strong>di</strong>viduo eterozigote?A. 1B. 2C. 4D. 8E. 629. I microsatelliti sono ottimi marcatori genetici perché:A. sono frequenti in corrispondenza <strong>di</strong> loci cromosomici notiB. sono molto rari nella popolazione e quin<strong>di</strong> fac<strong>il</strong>mente riconoscib<strong>il</strong>iC. le sequenze ripetute determinano un elevato polimorfismo riconoscib<strong>il</strong>e nel fenotipoD. la variab<strong>il</strong>ità connessa al numero <strong>di</strong> sequenze ripetute garantisce un elevatopolimorfismo, in particolare negli eterozigotiE. sono fac<strong>il</strong>mente identificab<strong>il</strong>i dai primer forward e reverse30. In un caso <strong>di</strong> attribuzione <strong>di</strong> paternità, <strong>il</strong> DNA del bambino viene confrontato con quello <strong>di</strong>due uomini in<strong>di</strong>cati dalla madre quali presunti padri. Il DNA prof<strong>il</strong>ing della madre rivela perun singolo microsatellite una singola banda <strong>di</strong> circa 220 bp. Il DNA del bambino rivela due26


ande <strong>di</strong> 220 e 232 bp. Il DNA del presunto padre 1 mostra due bande <strong>di</strong> 180 e 202 bp,mentre <strong>il</strong> DNA del presunto padre 2 rivela due bande <strong>di</strong> 202 e 232 bp. Quale uomo potrebbeessere <strong>il</strong> padre?A. presunto padre 1B. presunto padre 2C. entrambiD. nessuno dei dueE. non si può determinare31. La figura riporta i DNA prof<strong>il</strong>ing relativi a numerosi microsatelliti effettuati su 4 coppie <strong>di</strong>gemelli (in<strong>di</strong>cate con le lettere da A a D). In<strong>di</strong>care quali coppie sono costituite da gemelli<strong>di</strong>zigotici.A. coppie A e BB. coppie A e CC. coppie A e DD. coppia B e CE. coppie C e D32. Da una madre con gruppo sanguigno A e un padre B può nascere un figlio con grupposanguigno 0? In caso <strong>di</strong> risposta affermativa, in<strong>di</strong>ca la percentuale <strong>di</strong> figli con grupposanguigno 0 e <strong>il</strong> genotipo dei genitori.33. In<strong>di</strong>vidua <strong>il</strong> peso molecolare totale in bp <strong>di</strong> due marcatori costituiti rispettivamente da:- primo marcatore: un primer forward da 90 bp, un primer reverse da 50 bp, con 15 unità <strong>di</strong>ripetizione da 2 bp- secondo marcatore : un primer forward da 100 bp, un primer reverse da 120 bp, con 8 unità<strong>di</strong> ripetizione da 3 bpRISPOSTE1.Nella maggior parte <strong>degli</strong> esseri viventi, uomo compreso, le cellule del corpo, ossia le cellulesomatiche, hanno un corredo cromosomico doppio e perciò sono dette cellule <strong>di</strong>ploi<strong>di</strong>. Me<strong>di</strong>ante <strong>il</strong>processo <strong>di</strong> meiosi, alcune cellule cellule, dette germinali danno origine a cellule riproduttive o gameti.Queste cellule si chiamano spermatozoo e cellula uovo, rispettivamente nel maschio e nella femmina.Queste cellule si fondono durante <strong>il</strong> processo della fecondazione e danno origine alla prima cellula delnuovo organismo, detta zigote.2. E3. A. (base azotata); B. (ribosio o desossiribosio); C. (gruppo fosfato)27


4. A5. B6. C7. C8. D9. D10. gene: unità funzionale <strong>di</strong> ere<strong>di</strong>tà che corrisponde a un segmento <strong>di</strong> DNA che co<strong>di</strong>fica per unaproteinalocus: posizione fissa su un cromosoma occupata da un dato gene o da un suo allele11. A12. E13. A14. 3’ TAGGTAACACAGTTAA 5’15. B16. D17. B18. A- Il DNA assume carica negativa per la presenza <strong>di</strong> gruppi fosfatoB - dal polo negativo al polo positivo19. Polymerase Chain Reaction20. Fase 1: denaturazione del DNA; fase 2:appaiamento (annealing) dei primer; fase 3: sintesi(extension) <strong>di</strong> DNA21. D22. B23. A24. C25. A – <strong>il</strong> soggetto è omozigote per quel carattere; B- <strong>il</strong> soggetto è eterozigote26. A27. polimorfismo allelico: si riferisce a sequenze <strong>di</strong> DNA co<strong>di</strong>ficantepolimorfismo del DNA: sequenze <strong>di</strong> DNA in genere non co<strong>di</strong>ficante28. B29. D30. B31. C32. sì, 25%, A0, B033. 170 e 244 bp28


6. GlossarioAgarosioAlleleAnnealing (appaiamento)AploideBasi azotateCellulaCellula germinale o gameteCellula somaticaCromosomaCromosomi omologhiDenaturazioneDiploideDNADNA polimerasiElettroforesiEnzimaEnzima <strong>di</strong> restrizioneEterozigoteFenotiposostanza organica estratta da alcune alghe rosse e usata come gelificanteUna delle possib<strong>il</strong>i forme alternative che un gene, localizzato in unospecifico sito cromosomico, può assumere.formazione <strong>di</strong> molecole ibride <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> nucleici basata sullacomplementarietà delle basicellula o in<strong>di</strong>viduo con una sola copia (n) <strong>di</strong> ciascun cromosomamolecole contenenti azoto, costituenti <strong>il</strong> f<strong>il</strong>amento del DNA insieme allozucchero deossiribosio e al gruppo fosfato. Sono quattro e si classificanoin basi puriniche (A e G) e pirimi<strong>di</strong>niche (T e C)Unità elementare <strong>di</strong> un organismo pluricellulare ed essa stessa, comeunità singola, un organismo elementareCellula aploide (n) deputata alla riproduzione (cellula uovo espermatozoo)Cellula <strong>di</strong>ploide (2n) destinata alla formazione del corpo (in greco“soma”) <strong>di</strong> un organismo e contrapposta a quella della linea germinale,deputata alla riproduzioneStruttura generalmente allungata, costituita da cromatina, visib<strong>il</strong>e almicroscopio ottico durante la <strong>di</strong>visione cellulare e contenente i geni insuccessione lineareCoppie <strong>di</strong> cromosomi <strong>di</strong> forma generalmente sim<strong>il</strong>e, che contengonoinformazioni per gli stessi caratteri. Portano gli stessi geni, nonnecessariamente gli stessi alleli. Si appaiano alla meiosiper<strong>di</strong>ta della configurazione originale <strong>di</strong> una macromolecola, dovuta ades. all’aumento <strong>di</strong> temperatura, a cambiamenti estremi <strong>di</strong> pH, atrattamenti chimici o altro; generalmente è accompagnata a per<strong>di</strong>tadell’attività biologica. Nel caso del DNA, la denaturazione consiste nellaseparazione dei due f<strong>il</strong>amenti della doppia elica per rottura dei legami aidrogeno tra le basi azotateCellula o organismo avente due copie <strong>di</strong> ciascun cromosoma dell’assetto(2n)abbreviazione <strong>di</strong> acido deossiribonucleico. Il DNA constituisce <strong>il</strong>materiale genetico <strong>di</strong> tutti gli organismi ( ad eccezione <strong>di</strong> alcuni virus). E’costituito da due catene polinucleoti<strong>di</strong>che avvolte a doppia elicaenzima che sintetizza DNA unendo insieme nucleoti<strong>di</strong> e usando unsingolo f<strong>il</strong>amento <strong>di</strong> DNA come stampotecnica che consente <strong>di</strong> separare molecole caricate elettricamente,me<strong>di</strong>ante la migrazione in un campo elettricoProteina che catalizza (accelera) una specifica reazione chimica <strong>di</strong> unavia metabolica in un sistema vivente. Ha azione specifica, in quantoriconosce <strong>il</strong> substrato su cui agiredetto anche endonucleasi <strong>di</strong> restrizione o forbice molecolare; enzima chetaglia <strong>il</strong> DNA a doppia elica (e non quello a singolo f<strong>il</strong>amento!), incorrispondenza <strong>di</strong> sequenze specifiche dette siti <strong>di</strong> restrizioneOrganismo o cellula <strong>di</strong>ploide, in cui sono presenti due alleli <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>uno stesso gene (Aa)Insieme delle caratteristiche visib<strong>il</strong>i <strong>di</strong> un organismo, che risultanodall’interazione tra genotipo e ambiente29


Gemelli monozigoticiGemelli <strong>di</strong>zigoticiGeneGenomaGenotipoIstoniLocus ( plurale loci)Microsatelliti (STR)MutazioneNucleotideOligonucleotideOmozigotePCR(polymerase chain reaction)PlasmidePolimorfismoPolinucleotidePrimerProf<strong>il</strong>o del DNA(DNA prof<strong>il</strong>ing)STR (Short Tandem Repeat, cortaripetizione in tandem)gemelli derivati dalla fecondazione <strong>di</strong> una singola cellula uovo esuccessiva separazione delle cellule dopo le primisisme <strong>di</strong>visionimitotiche dello zigote. I gemelli monozigotici sono identicigeneticamentegemelli derivati dalla fecondazione in<strong>di</strong>pendente <strong>di</strong> due cellule uovo condue <strong>di</strong>versi spermatozoi. I gemelli <strong>di</strong>zigotici sono geneticamente sim<strong>il</strong>iquanto due fratelli. Possono essere dello stesso sesso oppure <strong>di</strong> sesso<strong>di</strong>versounità funzionale <strong>di</strong> ere<strong>di</strong>tà che corrisponde <strong>di</strong> solito al segmento <strong>di</strong> DNAche co<strong>di</strong>fica per una proteinaquantità totale <strong>di</strong> materiale genetico <strong>di</strong> una cellula; negli eucarioti in<strong>di</strong>caanche l’assetto aploide dei cromosomi <strong>di</strong> una speciecostituzione genetica <strong>di</strong> un organismoproteine basiche ricche in arginina e lisina che partecipano allaformazione del nucleosoma nei cromosomi eucarioticiposizione fissa su un cromosoma occupata da un dato gene. Nel liguaggiocomune <strong>il</strong> termine viene spesso usato come sinonimo <strong>di</strong> geneShort Tandem Repeat. Polimorfismo del DNA corrispondente a unaregione del genoma in cui segmenti identici <strong>di</strong> DNA <strong>di</strong> 2, 3 o 4 paia <strong>di</strong>basi sono ripetuti e <strong>di</strong>sposti uno <strong>di</strong> seguito all’altro in posizione testacoda(arrangiamento in tandem)Cambiamento del patrimonio genetico ere<strong>di</strong>tab<strong>il</strong>e, raro, improvviso ecasuale; può verificarsi spontaneamente oppure essere indotto da agentichimici o fisiciunità base ( monomero) del DNA e dell'RNA, formata da gruppo fosfato,zucchero e base azotatacorta molecola <strong>di</strong> DNA (o RNA) a singolo f<strong>il</strong>amento <strong>di</strong> poche decine <strong>di</strong>paia <strong>di</strong> basi, ottenuta artificialmente e ut<strong>il</strong>izzata in esperimenti <strong>di</strong>ibridazione molecolare e nella PCRorganismo o cellula <strong>di</strong>ploide che porta alleli identici <strong>di</strong> uno steso gene(AA o aa)tecnica <strong>di</strong> biologia molecolare ut<strong>il</strong>izzata per amplificare in breve tempotratti specifici <strong>di</strong> DNA, purché se ne conosca almeno in parte la sequenzanucleoti<strong>di</strong>capiccola molecola <strong>di</strong> DNA extracromosomico dei procarioti che ha lapossib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> trasferirsi da una cellula all’altra previa duplicazione.Esistenza <strong>di</strong> forme <strong>di</strong>verse. Può essere riferito a: alleli (polimorfismoallelico), proteine (polimorfismo proteico), DNA (polimorfismo delDNA)Lunga molecola costituita da più nucleoti<strong>di</strong> uniti da legami fosfo<strong>di</strong>estericicorta catena polinucleoti<strong>di</strong>ca, a DNA o RNA, alla quale vengono aggiuntinuovi nucleoti<strong>di</strong> nel corso della sintesi <strong>di</strong> DNA. Noto anche con <strong>il</strong>termine <strong>di</strong> innesco. Nella PCR si ut<strong>il</strong>izza una coppia <strong>di</strong> primertecnica <strong>di</strong> genetica molecolare per identificare gli in<strong>di</strong>vidui e <strong>di</strong>stinguereun in<strong>di</strong>viduo dall’altro. Si basa sull’analisi dei microsatellitive<strong>di</strong> microsatellite30


7. Siti web ut<strong>il</strong>iAspetti forensihttp://www.ornl.gov/sci/techresources/Human_Genome/elsi/forensics.shtmlhttp://whyf<strong>il</strong>es.org/014forensic/genetic_foren2.htmlhttp://www.laboratoriogenoma.it/indagini_paternita_come.aspEsercizi interattivi e laboratorio virtualehttp://www.dnai.org/d/index.htmlhttp://www.molecularlab.it/interactive/index.asphttp://www.dnalc.org/shockwave/pcranwhole.htmlApprofon<strong>di</strong>mentihttp://www.geneticorigins.org/geneticorigins/pv92/aluframeset.htmhttp://www.racine.ra.it/curba/biotecnologie/index.html (in italiano)8. Concorso “Una settimana da ricercatore”Al termine delle attività <strong>di</strong> laboratorio, verrà <strong>di</strong>stribuito agli insegnanti un quizzario con 30 domande da farsvolgere in classe e che potrà servire sia come verifica del lavoro svolto che per selezionare lo studentemigliore nella classe che avrà la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> partecipare al concorso: “Una settimana da ricercatore”. Ilconcorso si svolgerà in un pomeriggio del mese <strong>di</strong> maggio presso l’Università <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano (<strong>il</strong>pomeriggio della prova verrà comunicato successivamente), attraverso una prova al computer, basata su testinterattivi a risposta multipla.Per i primi classificati, <strong>il</strong> premio consisterà in uno stage presso un laboratorio <strong>di</strong> ricerca dell’Università<strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano nel campo della Genetica molecolare.Lo stage si svolgerà al termine dell’anno scolastico, nei mesi <strong>di</strong> giugno o luglio.31


Supervisione <strong>di</strong>: Prof.ssa Maria Luisa Tenchini, Dipartimento <strong>di</strong> Biologia e Genetica per le Scienze Me<strong>di</strong>che,Università <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano.A cura <strong>di</strong>:• Prof.ssa S<strong>il</strong>vana Dolfini Faccio, Dipartimento <strong>di</strong> Biologia e Genetica per le Scienze Me<strong>di</strong>che,Università <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano;• Prof.ssa Cinzia Grazioli, insegnante <strong>di</strong> Scienze delle scuole secondarie <strong>di</strong> secondo grado, <strong>di</strong>staccatapresso <strong>il</strong> Cus-Mi-Bio• Prof.ssa Anna Cartisano, Liceo Vico, Corsico• Prof.ssa Anna Cimino, IIS Leonardo da Vinci Cologno Monzese• Prof.ssa G. De Falco, Liceo Scientifico Cremona , M<strong>il</strong>ano• Prof.ssa R. Quarta, Itc Schiapparelli, M<strong>il</strong>ano• Prof.ssa G. Tabita, IIS Leonardo da Vinci Cologno MonzeseSi ringrazia la Eppendorf Italia32

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