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20‘Pillole di cucina naturaleMi presento...Nacqui, si narra, tra i prelibati aromi di una profumata cucina e sindalla tenera età di 7 anni seguii le abili gesta di mia madre che conamore e dedizione preparava ottimi piatti casalinghi nel ristorante difamiglia in quel di Rivignano: tranquillo comune della “bassa friulana”,nonché mio paese natale.Da lì in poi intrapresi gli studi di scuola alberghiera ottenendone laqualifica di cuoco.Ma alla passione per pentole ed affini, si coniugò ben presto unamore per i viaggi… No, che avete capito, non ho mai utilizzato unapoissonière come trolley o un wok come cappelliera, mi sono semplicementespinto alla scoperta di mete vicine e lontane (Londra, il Giappone,l’Australia, le Isole Canarie, l’India, la vicina Francia e il nostrovariegato “stivale”) e tali esperienze hanno dischiuso di fronte ai mieiocchi e alle mie papille gustative l’infinito panorama della cucina ed isuoi molteplici approcci.Quasi un decennio fa, correva l’anno 2002, ho iniziato a studiarel’alimentazione intesa in senso generale. Queste competenze hannocontribuito, e contribuiscono tuttora, alla mia evoluzione professionalee di pensiero, e mi hanno condotto ad un sistema di cibo “più vivo”,“concreto”, vicino all’uomo e ai suoi bisogni. Avendo inoltre abbracciatol’alimentazione vegetariana, ho iniziato ad interrogarmi sulla provenienzae la produzione degli alimenti, sui sistemi agricoli, e sui legamitra alimentazione e salute.Nel frattempo ho ottenuto un Diploma in Management alberghiero aSydney (2004) e partecipato ad un corso di “Introduzione alla Permacultura”in India (2007). Da quest’ultimo in particolare ho attintoinformazioni e risposte alle mie domande sui sistemi agricoli ed umanicompatibili con l’ecosistema.KONRAD MARZO 2013UNA NUOVA RUBRICA PER SCOPRIREI SEGRETI DELLA CUCINA NATURALEIl passo successivo(2010) è stata una sfidapersonale: coltrivare unpiccolo orto, imparandoa riconoscere sulla miapelle e sulle mie mani la grande fatica e la grande soddisfazione cheuna piccola parcella di terra può dare. Ho iniziato così a conoscerediverse realtà agricole biologiche del territorio friulano, persone checoltivano ed amano rispettosamente la terra, che hanno dentro di loroil seme di un sogno e il germoglio della concretezza.Contemporaneamente ho iniziato a collaborare con enti ed associazioniterritoriali quali “Annadana”, “Movimento Turismo del Vino”,“Aimsha Yogastudio” (realtà pordenonese per la quale curo appuntamentisulla cucina Naturale presso lo splendido parco Rurale di SaFloriano), “AIAB fvg” (Sezione regionale dell’associazione ItalianaAgricoltura Biologica per la quale propongo degustazioni guidate dialimenti prodotti dagli stessi soci friulani).Nel 2011 è iniziata la mia esperienza di insegnante di cucina pressola scuola alberghiera IAL di Aviano, che si rivolge a giovani aspiranticuochi ed adulti appassionati.L’anno successivo ho rappresentato AIAB in occasione della manifestazioneBIOFACH di Norimberga, ho proposto per l’associazione dipromozione sociale “Annadana” corsi di Cucina Naturale per adultie workshop per “Piccoli Cuochi” e partecipato alla manifestazione“Itinerannia” (presso S.Giorgio di Nogaro) alla quale, in collaborazionecon l’associazione “Buteghe”, ho proposto piatti prodotti con verdurebiologiche e di provenienza equo-solidale.Attualmente insegno Cucina Naturale e Management presso la scuolaprofessionale “Adformandum” di Trieste e condivido il mio amore perla terra ed i suoi gustosi e prelibati frutti sulle pagine di Konrad checon entusiasmo ha deciso di accogliermi nella sua eterogenaredazione.Claudio Petracco‘La ricettaCentrifuga energizzante “Green-Bull”Ingredienti per 1 bicchiere:1 costa di sedano con le sue foglie1 manciata di spinaci1 manciata di prezzemolo1 grossa mela verde1 cm. scarso di zenzero1 cucchiaio di alga “Spirulina” in polvere½ limone senza buccia1 tazza di finocchio frescosi possono anche aggiungere una manciata di germoglidi alfa alfa (erba medica)Procedimento: lavare e mondare gli ingredienti che siano possibilmente di provenienza bio, centrifugarli e mescolarvi l'alga spirulinaprecedentemente sciolta in poco succo di arancia. Bere a piccoli sorsi alla mattina a digiuno, lontano dai pasti e almeno 30 minuti primadell'attività fisica.
‘da medea ai nostri giorni...la vendetta non va in vacanzaQuando interviene Afrodite nelle questioni terrene, iniziano i guai:così è accaduto per «Medea», nota tragedia di Euripide. Medea, figliadel re Eeta, donna di grande bellezza, astuta e convincente, espertanelle arti magiche, innamorata per voleredi Afrodite, lascia la propria famigliad’origine per seguire l’amato Giasonediscendente del dio Eolo, nella conquistadel vello d’oro.E come ogni donna anche Medea fa ditutto per farsi amare e notare: preparaungenti magici per proteggere il propriouomo dal fuoco dei tori e confezionaamuleti fatati per renderlo invincibile nellabattaglia. Altro che burlesque o tangaleopardati, ammenicoli dell’ars amatoriadei giorni nostri!Giasone, pieno di pensieri di gloria,forte di braccio ed ardito di cuore, portataa termine la propria missione conl’aiuto della moglie, decide a un certopunto di ripudiare Medea per unirsi aduna donna più giovane. Da qui l’ira diMedea, che impregna e ispira l’opera diEuripide; da qui l’attualità del tema dellavendetta.Medea, che da Giasone ha due figli,vendica l’oltraggio subìto uccide come prima cosa la nuova sposadi Giasone, figlia del re Creonte, e poi uccide i propri figli innanzi aGiasone inerme, che impazzisce di disperazione; secondo versioninon euripidee Giasone si uccide per il dolore.Il tema di Medea offre vari spunti di riflessione.Il fatto che Medea si innamori «per volere di Afrodite» sembra quasia voler intendere che l’innamoramento e la successiva unione di unadonna con un uomo siano dei passaggi imposti da pressioni esterne,passaggi socialmente accettati e ben incentivati, senza i quali Medeanon ha senso di esistere e non ha rilievo sociale. Pressioni culturali omeno, fatto sta che secondo Euripide Giasone lascia la moglie perchégli era diventato più conveniente unirsi con la figlia di Creonte.Forse Giasone si era semplicemente innamorato di un’altra e in quelmomento storico aveva la libertà di farlo senza troppe conseguenzeeconomiche, giuridiche e sociali, senza farsi scoppiar la bile di rabbiao ammalarsi in altro modo per conflitti interiori: niente addebito dellaseparazione, niente assegni di mantenimento, nessun senso di colpatale da imporgli una doppia vita per respirare quella stessa aria cheMedea, affresco proveniente dalla Casa dei Dioscuri diPompei, conservato al museo Archeologico di Napolinella prima vita era diventatasoffocante... a volte anchele maghe possono diventaredelle streghe.La tragedia di Medea riecheggiaun altro tema attuale, studiato in tempi recenti dallo psichiatraGardner, noto come PAS – acronimo per parental alienation syndrom–, alias sindrome da alienazione genitoriale. Lì dove la vendetta nonsfocia in omicidio, magari plurimo e premeditato,come a volte accade, le forme di ritorsionediventano più subdole.Per PAS si intende una sorta di «programmazione»dei figli da parte di un genitore alienante,una sorta di lavaggio del cervello cheporterebbe i figli a far propri astio e disprezzonei confronti del genitore alienato; più i figlison in tenera età, più la programmazionerisulta facile in contesti in cui la coppia genitorialeè in crisi.Va da sè che il genitore alienato è per lo piùil padre, meno favorito in termini di collocamentodei figli e diritto di visita. Lì dove lesanzioni previste dall’ordinamento per ripristinareuna sana genitorialità non bastano,sanzioni che vanno dalla pronuncia di decadenzadella potestà genitoriale, a pronunce diaffidamento esclusivo, o ancora – per i casimeno gravi – all’ammonimento, al risarcimentodel danno a favore dell’altro genitore o delfiglio, o ancora a una sanzione amministrativaa favore della Cassa delle ammende, lìdove appunto queste sanzioni non bastano, è necessario allontanareil minore dall’ambiente inquinato in cui si trova per ripristinare un sanorapporto con l’altro genitore.Andare in televisione non serve, fortunatamente, un gran che perrimediare ai danni, accertati, che «Medea» ha già compiuto: se il minoreè stato posto in una comunità famiglia, lì ci resta fino a contrarioprovvedimento del Tribunale. Narcisismo, indebolimento della capacitàdi provare empatia, paranoia, psicopatologie legate all’identità digenere sono le probabili conseguenze di un lavaggio del cervello alla«Medea» sui figli.Se un rapporto finisce, non ci sono ne vincitori ne vinti, inutile prenderselacon l’ex amato/amata, o ancor peggio con i figli, avvinghiandolia se con manipolazioni poco chiare. Povero Petraeus, ex capo dellaCia, ultimo «Giasone» noto alle cronache: anche lui ha trovatola sua «Medea», segretaria o biografa che sia, che lo haconciato proprio per le feste!Giovanna A. de’ Manzano‘21KONRAD MARZO 2013
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