30KONRAD MARZO 2013L’AUTUNNO DELLA VITAMostra fotografica di Dare Cekelis‘Nato a Lubiana <strong>in</strong> Slovenia nel 1958, Dare Cekelis ha svoltola sua attività di fotoreporter per i maggiori giornali sloveni,dedicandogran parte del suo tempo libero alla fotografia artistica. Testimone diquella cultura giovanile emergente negli anni della dissoluzione dell’exJugoslavia, Cekelis si è sempre battuto peril rispetto dei diritti civili, contro le politiche<strong>in</strong>giuste dei più forti nei confronti delle categoriepiù deboli. L’ <strong>in</strong>teresse per le varie culturee per i popoli tribali lo ha portato a girare ilmondo e ad accostarsi al pensiero di chi vive<strong>in</strong> armonia con la natura. I soggetti preferitidelle sue fotografie sono gli antichi borghispopolati e dimenticati, i paesaggi rupestri egli animali. Da otto anni ha lasciato la capitaledella Slovenia e si è trasferito nei pressi diCapodistria dove vive <strong>in</strong> una casa costruita lontano dal centro abitato<strong>in</strong> mezzo al bosco assieme a c<strong>in</strong>que cani di grossa taglia e undici gatti;il suo appassionato ed ist<strong>in</strong>tivo amore per gli animali si è concretizzatocon l’adesione all’Associazione Litoranea Contro il Maltrattamento degliAnimali che gestisce il canile di Sveti Anton.“ L’autunno della vita “ è una rassegna di immag<strong>in</strong>i co<strong>in</strong>volgenti , solitarieed <strong>in</strong>troverse, che riconducono alla tremenda realtà <strong>in</strong> cui vivonoalcuni cani ospitati da tempo nella struttura di Sveti Anton. Sono tuttianimali abbandonati da esseri “disumani”, che li hanno scaricati al canilea sangue freddo senza alcuna remora morale. Ormai sfiduciati, stanchidi vivere nelle gabbie, nonostante l’immenso amorea loro riservato dai numerosi volontari che comunquenon possono sostituirsi ad una vera e propria famiglia,questi cani sono stati fotografati da Cekelis <strong>in</strong> mezzoalla natura, nell’<strong>in</strong>tento di ricondurre coloro che guardano alla percezionedella mal<strong>in</strong>conia e della solitud<strong>in</strong>e ma non della prigionia. L’obiettivoè quello di diffondere con la fotografia una presa di coscienza f<strong>in</strong>alizzataall’adozione di quei cani non più giovani, che sopravvivono soltantograzie ai volontari <strong>in</strong> quanto la legge slovenaprevede la soppressione per eutanasia alloscadere del trentesimo giorno di permanenzaal canile. L’amore e la riconoscenza di questepovere creature nei confronti di chi li adotta èdavvero commovente, a detta di coloro chehanno fatto una simile esperienza. La mostrafotografica allestita al Caffè Stella Polare diTrieste (piazza S.Antonio 6) <strong>in</strong> collaborazionecon “Il Capofonte onlus” ed il professor ClaudioSiv<strong>in</strong>i, che da trent’anni cura lo spazio delcaffè riservato agli artisti, rimarrà aperta f<strong>in</strong>oall’11 febbraio. Per chi fosse impossibilitato ad adottare uno dei caniproposti, c’ è l’alternativa dell’adozione a distanza.Per ulteriori <strong>in</strong>formazioni chiamare L’ associazione “Il Capofonte onlus”Trieste (tel: 040 571623, mail <strong>in</strong>fo@ilcapofonte.it , sito:www.ilcapofonte.it ) per sostenere le nostre attività <strong>in</strong> favore dei cani abbandonati:ccp 94147162 causale: cani.Maria Grazia Be<strong>in</strong>atpresidente associazione “ Il Capofonte onlus”‘‘È passato quasi un anno, il 19 Marzo scorso te ne sei andata,improvvisamente come un battito d’ali.Ed è così difficile abituarmi all’idea che qui non ci sei più, di non vedertipiù entrare tutte le matt<strong>in</strong>e alla Cebi, la tua voce squillante che mi davail buongiorno e mi risvegliava dal torpore mattut<strong>in</strong>o.Ed il sorriso che sempre avevi con cuiaccoglievi i clienti che tuttora tutti ricordano.Carla, è stata una dei fondatori della primacooperativa ecobiologica nata 25 anni fa a Ud<strong>in</strong>e,La Cebi. Un punto di riferimento nel mondoalternativo friulano.Sono arrivata alla Cebi che ero una ragazz<strong>in</strong>a,avevo da poco compiuto diciotto anni .Abbiamo passato assieme più di 20 anni, unmatrimonio, come, lo chiamavi tu, e come talec’erano momenti belli e difficili, di forte empatia e di tensione. Entrambeconsapevoli dell’importanza del progetto che portavamo avanti e questofaceva si che superassimo qualsiasi idea si separazione.Abbiamo sempre visto la Cebi come un piccolo lumic<strong>in</strong>o, una realtà cheva <strong>in</strong> controtendenza con il mercato attuale, un luogo di <strong>in</strong>contro per leidee e le persone che cercano qualcosa di diverso, un luogo che offreprodotti belli e di qualità, ecologici e che durano nel tempo, prodotti nelrispetto dell’ambiente, per l’uomo e la sua casa.Carla era il punto di riferimento per la bioedilizia, per i lavori nell’orto,una sperimentatrice e così sapeva sempre consigliare al meglio, ele sue consulenze erano f<strong>in</strong>alizzate a trovare la miglior soluzione edesulavano la vendita <strong>in</strong> se. Eri sempre conscia che dovevi dare il meglio<strong>in</strong> ricordo di carladi te stessa anche se ti costava fatica perchè avevi una gran forza e alcontempo eri fragile, ma era il tuo forte senso di responsabilità versol’altro a sostenerti nelle giornate difficili.Ricordo l’ultima consegna che abbiamo fatto, pochi giorni prima chete ne andassi, eri stanca, reduce da una brutta <strong>in</strong>fluenza che ti avevacostretta a casa per più di una settimana, ma ci tenevi ad esserci, a nonmandare qualcun altro, perchè il cliente lo aveviseguito tu. Hai sempre avuto un forte sensodell’altruismo, che ti portava ad aiutare chi era <strong>in</strong>difficoltà, a sostenere gli altri.Io ti sarò sempre grata, sono cresciuta con te esicuramente sarei diversa se non avessi fattoquesto lungo camm<strong>in</strong>o al tuo fianco. Grazie al tuoaiuto ho potuto seguire mia figlia. Sappiamo chequando si lavora <strong>in</strong> proprio, la maternità dura pochesettimane, ma tu hai fatto l’impossibile perchéio potessi rimanere a casa. Ricordo il grandissimofiocco rosa che hai appeso sulla porta della Cebi, era enorme, bellissimo,ma eri così felice, sicura che sarebbe nata una bamb<strong>in</strong>a, tra voi c’èsempre stato un legame speciale, sembrava un legame proveniente damolto lontano.Tutt’ora la piccola Mafalda ti ricorda, ti parla, ti da la buonanotte mandantotitanti bac<strong>in</strong>i e a volte mi dice avvic<strong>in</strong>andomi la sua man<strong>in</strong>a, eccoCarla, portala con te <strong>in</strong> Cebi, e so che <strong>in</strong> qualche modo ci sei, che miaccompagni, così il piccolo lumic<strong>in</strong>o diventerà sempre più forte, con lasua luce cristall<strong>in</strong>a, la Cebi cont<strong>in</strong>uerà il suo lavoro.Grazie Carla ti porterò sempre nel cuore.Federica‘
‘premio <strong>in</strong>ternazionale marisa giorgettiParte il 12 marzo 2013 al Teatro Miela diTrieste la prima edizione del Premio <strong>in</strong>ternazionaleMarisa Giorgetti (www.premiogiorgetti.org) che <strong>in</strong>tendedare visibilità e valore a coloro che, <strong>in</strong> Europao <strong>in</strong> altre altre del mondo, sono rimaste poco note, opers<strong>in</strong>o sconosciute, per condizionamenti geografici,politici o sociali, o per scelta di riservatezza, puravendo prodotto opere letterarie di pregio (nelle formepiù varie, dal romanzo, al raccolto, al reportage) nellospecifico tema delle migrazioni e della cultura deldialogo (sezione letteraria del premio) oppure abbianooperato per la promozione dei diritti umani fondamentali con particolareattenzione ai cambiamenti profondi che le migrazioni determ<strong>in</strong>anonella società di dest<strong>in</strong>azione che <strong>in</strong> quella di orig<strong>in</strong>e (sezione dirittiumani). La serata <strong>in</strong>izierà alle 19.30 con l’<strong>in</strong>augurazione della mostradell’artista iraniana Banafsheh Rahmani cui seguirà un buffet concuc<strong>in</strong>a da vari paesi del mondo offerta dalle comunità dei rifugiati ospitidell’ICS (Consorzio Italiano di Solidarietà). Alle 20.30 la premiazionedei v<strong>in</strong>citori. Per la sezione letteraria il premio sarà assegnato alloscrittore israeliano Yishai Sarid con il libro “Il poeta di Gaza”, edizionie/o 2012 perché, attraverso la scrittura avv<strong>in</strong>cente di una spy story,riesce a rappresentare la violenza e l’<strong>in</strong>sostenibilità per entrambe leparti di una vita quotidiana dilaniata dal conflitto tra culture, ma allostesso tempo, e senza sentimentalismi, arriva ad aprire uno spiragliodis<strong>in</strong>cantato sull’<strong>in</strong>tensità dei rapporti umani come spazio di resistenzae di immag<strong>in</strong>azione di un futuro diverso. Una menzione speciale lagiuria (composta da 30 componenti particolarmente qualificati a livellonazionale) lo ha riservato a Carlo Stasolla per il libro <strong>in</strong>chiesta “Sullapelle dei rom”, edizioni Alegre 2012. Per la sezione diritti umani ilpremio verrà assegnato collettivamente agli abitanti di Lampedusa everrà ritirato dal S<strong>in</strong>daco dell’isola Giusy Nicol<strong>in</strong>i. Il Mediterraneo èun mare di migrazioni e Lampedusa è da sempre luogo di <strong>in</strong>controdi persone <strong>in</strong> fuga e di persone aggrappate a un pezzo di terra. Consperanze, paure, affetti, resistenze. E i cittad<strong>in</strong>i di Lampedusa, <strong>in</strong> unpercorso tormentato (come sempre nella storia) e v<strong>in</strong>cendo resistenzee diffidenze, hanno, alla f<strong>in</strong>e, scelto la dimensione nobile: accogliendoe dando il primo aiuto, con gesti di riconoscimento, a donne, uom<strong>in</strong>i ebamb<strong>in</strong>i alla ricerca di un futuro.La serata di premiazione, ad <strong>in</strong>gresso libero, non sarà convenzionalema, attorno alla presenza dei tre premiati la compagnia teatraleConsorzio Scenico allestirà un accompagnamento teatrale ideato adhoc. Il Premio, voluto ed organizzato dall’I.C.S. (Consorzio Italiano diSolidarietà) ha il sostegno e il patroc<strong>in</strong>io della Prov<strong>in</strong>cia di Trieste, eil patroc<strong>in</strong>io del Comune di Trieste, del Comune di Du<strong>in</strong>o-Auris<strong>in</strong>a edel Comune di Sgonico ed è reso possibile dalla collaborazionecon la rivista d’arte “Juliet Art Magaz<strong>in</strong>e”Gianfranco Schiavone, presidente I.C.S.‘31KONRAD MARZO 2013LA TERAPIA CON I SALI DI SCHÜSSLERUn <strong>in</strong>vito al benessere dai sali m<strong>in</strong>eraliQuasi 200 anni fa, alle pendici del granducato di Oldenburg,<strong>in</strong> Germania, nasceva un medico che avrebbesegnato la storia dell’omeopatia: Wilhelm Schüssler.Fu lui a <strong>in</strong>ventare una terapia omeopatica che a<strong>in</strong>ostri tempi non è ancora molto conosciuta, vivendoall’ombra di quella di Hahnemann, e non è praticatadai medici come meriterebbe. Tuttavia i risultati che siottengono con le diluizioni di sali m<strong>in</strong>erali sono sensazionalie assai vic<strong>in</strong>i a quelli della medic<strong>in</strong>a omeopaticatradizionale. Sono dodici, i sali di Schüssler, dodiciatleti, dodici maglie di colore diverso che corrono <strong>in</strong> unideale campo terapeutico agendo sui più svariati piani,spaziando dai s<strong>in</strong>tomi mentali a quelli fisici. Ansia,eczemi, attacchi di panico, cefalee, disturbi mestruali,stanchezza, gotta, fanno parte del prontuario dedicatoalle malattie che si possono risolvere <strong>in</strong> modo naturale.Ne parla, <strong>in</strong> modo semplice e accessibile a tutti, il dottorRoberto Pagnanelli <strong>in</strong> un <strong>in</strong>teressante volume edito daXenia, La terapia con i sali di Schüssler. Rimedi per tutti:per l’<strong>in</strong>vecchiamento, per le ossa e la decalcificazione,La terapia con i sali di SchüsslerXenia edizioni253 pagg., 17,00 €per le <strong>in</strong>fezioni, per stimolarele difese immunitarie,per ritrovare energia espr<strong>in</strong>t, il tutto senza effetticollaterali. “Tutte le malattie”– spiegava Schüssler “orig<strong>in</strong>ano da unacarenza di un determ<strong>in</strong>ato sale nel nostro organismo”.Una volta identificata dal medico qualè questa carenza, <strong>in</strong> base ai s<strong>in</strong>tomi e ai segniche sono visibili sul volto o riferisce il paziente,si può trattare con compresse diluite <strong>in</strong> acquacontenenti il sale m<strong>in</strong>erale carente, per riportarel’organismo alla guarigione.“I risultati sono molto buoni e gli effetti collateral<strong>in</strong>ulli” – spiega Pagnanelli nel volume. “Il salenon è di per sé un farmaco, ma aiuta l’organismoa prendere direttamente dai cibi di cui s<strong>in</strong>utre, attraverso le pareti dell’<strong>in</strong>test<strong>in</strong>o, il saledi cui abbiamo bisogno. Nel tempo di qualchesettimana l’organismo si ricarica ed allora è unpiacere vedere la persona rifiorire nelcorpo e nell’anima”.Roberto Pagnanelli, medico psichiatrawww.laforzadellamente.it Tel: 330-240171REDAZIONALE A CURA DELL’INSERZIONISTA