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Arte, culto e cultura - Abruzzo Promozione Turismo

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I mille borghi d’<strong>Abruzzo</strong>: piccoli paesi fatti di case in pietra emattoni addossate le une alle altre, con le minuscole viuzze asaliscendi, le porte in solido legno dalle architravi istoriate constemmi e date spesso assai lontane nel tempo, con i gradiniconsunti da secoli di ritorni a casa, con le arcate e i passaggi avolta, i soffitti anneriti dal fumo. Borghi come piccole famiglie dicase, abitate per secoli da parenti, e amici che restano amici digenerazione in generazione; dove ogni famiglia ha un soprannomeironico e spesso mordace, che passa in eredità ai discendenti fino adimenticare perché il nonno del nonno lo ricevette.Quasi tutti i centri interni abruzzesi, chiusi ed arroccati sulle cime,sono sorti quanto meno nel Medioevo, ma molti di essi sono assaipiù antichi, e risalgono al periodo italico-romano. Molti prefissitoponomastici abruzzesi tradiscono queste origini più antiche,come Pesco (altura fortificata), Castro (abitato fortificato), Villa(borgo agricolo), Civita (città), o ne svelano l’ascendenzalongobarda, come Fara (feudo) o Scerne (risaia, marcita); inmoltissimi casi, poi, il toponimo evidenzia la natura difensiva degliabitati e la loro posizione arroccata, sommitale: Rocca, Castel,Penna, Pizzo, Colle.Gli antichi borghi

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