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Versione .pdf - Consiglio regionale del Piemonte

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P E R I O D I C O D ’ I N F O R M A Z I O N E D E L L A R E G I O N E P I E M O N T E A N N O X L I I M A R Z O 2 0 1 3 N U M E R O 1PIEMONTECREATIVITAE ARTESigillo <strong>del</strong>la Regione20Un esercito moderno 41


Per essere concretiDopo tanto dire e sentito dire mi paresia venuta l’ora di provare a proporre.Si può sicuramente affermare cheTorino e il <strong>Piemonte</strong> si sono fattigrandi fondandosi sulla prevalente vocazione industriale.Proprio questa attitudine fatta di genialitàcreativa ma anche di perseveranza e di lungimiranzahan costituito il nerbo <strong>del</strong>lo sviluppolocale e un importante motore di crescitaper la nazione tutta.Negli ultimi decenni Torino hatuttavia sviluppato competenzee ruoli molto importantianche negliambiti <strong>del</strong>l’arte modernae contemporanea,<strong>del</strong> design, <strong>del</strong>cinema.A voler generalizzaresi potrebbedire - senza il timoredi esseresmentiti - che intutti questi ambitila creativitàgioca un ruoloessenziale.P r o p r i o s u lconcetto di creativitàsi pensanoe realizzanointere campagnepubblicitarie, alle suetecniche e metodi si dedicano studie corsi, <strong>del</strong>le sue basi neurobiologiche si occupanogli scienziati.Ma che cos’è la “creatività”? Si tratta solo banalmentedi un imperativo a cui è necessario rispondereper competere ai più alti livelli? O è forsequalcosa di più e di diverso? Quando è utile esserecreativi? Quanto la creatività ha da fare con l’abilitàdi pensare al futuro e quanto, invece, con quelladi ripensare il passato di un individuo, di un popolo,di una nazione? Quanto conta per lo sviluppo diuna economia dinamica? E come può essere utileper costruire la Torino e il <strong>Piemonte</strong> <strong>del</strong> futuro?Per provare a rispondere a questi interrogativie per rilanciare la scommessasul proprio futuro mipare giunto il momento,piuttosto che continuaread insistere sulle gloriepassate, di convocareuna sorta di StatiGenerali chiamandoa raccolta a Torinoalcuni tra i miglioritalenti <strong>del</strong>la cultura,<strong>del</strong>l’impresa e<strong>del</strong>l’università,per ridiscuteresenza retoricao accademismiinutili il tema<strong>del</strong>la creativitàed il suo ruolonella progettazionearmonica econcreta <strong>del</strong>lo sviluppoculturale ed economico<strong>del</strong>la nostra città e Regione. Incontri chedovranno coinvolgere in modo attivo le varieIstituzioni cittadine, Università, Fondazioni,Musei, Istituzioni culturali, Unione Industriale,mezzi di informazione. L’occasione da non perdereper ripianificare ruolo e valore <strong>del</strong>la cultura.Ugo Nespolo


S O M M A R I O31220283334414854586872 EuropaSalone <strong>del</strong> Libro, spazio ai piccoli editoriCreativi che fanno sistemaSigillo <strong>del</strong>la RegioneAssociazioni di volontariatoPapa Francesco, <strong>Piemonte</strong>se nel mondoBiomedicinaEsercito, da gloria sabauda a moderna forza di paceSistema ricettivoImpianti sportiviGiacimenti culturaliWeb e Pubblica Amministrazione74 La Tv che vorrei76 Crp Spazio Ragazzi77 Consulta femminile78 Avvenimenti85 Taccuini91 Gruppi <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong>In copertina: L’Arca di Vercelli, nell’ex chiesa di San MarcoManca poco più di unmese al Salone <strong>del</strong> Libro,giunto alla XXVI edizione,e dedicato alla creatività.Le idee, le innovazionitecnico-scientifiche sonostate il vero motore <strong>del</strong>lacrescita <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>: inambito economico, nella sferaculturale, e naturalmentein quella artistica, che puòcontare sul nostro territorio inrealtà di grande rilievo.C’è un nesso tra questeeccellenze variamentedistribuite in campi cosìdiversi <strong>del</strong>l’attività umana?È ciò che vogliamo esplorarein questo numero di Notizie,partendo dall’editoria perpassare alle maggiori presenzeartistiche contemporanee,e infine alla dimensionemedico-scientifica.A un anno esatto dalrestyling che l’ha trasformatain magazine, Notizie, giàdisponibile nella versioneonline su www.cr.piemonte.it,continua a integrarsi con lenuove tecnologie Ict, graziea una App, che ne agevolala fruizione su tablet esmartphone.Buona lettura dunque...cartacea e digitale! (dt)A N N O X L I I - N 1 - M A R Z O 2 013Periodico d’informazione <strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong>a cura <strong>del</strong>le Direzioni Comunicazione<strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong>, direttore Domenico Tomatis,e <strong>del</strong>la Giunta <strong>regionale</strong>, direttore Luciano ConternoDirettore responsabileDomenico TomatisVicedirettoriGianni Boffa, Gianni GennaroRedazioneDonatella Actis, Mara Anastasia, Mario Bocchio,Alessandro Bruno, Luis Cabases, Federica Calosso,Luigi Citriniti, Elena Correggia, Susanna De Palma,Pasquale De Vita, Renato Dutto, Fabio Malagnino,Laura Masucci, Piero Mora, Valentina Pippo,Lara Prato, Alessandra Quaglia, Daniela Roselli,Carlo TaglianiCollaboratoriRoberta Bertero, Lucia Gianotti,Rosa Maria Scimone, Marco Travaglini,Jose UrsoSegreteria di redazionePiera Savina, Lucia LucarelliFotografiearchivio <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong>,archivio Giunta <strong>regionale</strong>,R. Borra, M. Ferrero, G. Mariotti,A. Restek, P. Siccardi, Ag. SyncRealizzazione graficaCarlo GaffoglioStampaArti Grafiche Giacone s.r.l.Direzione e redazioneVia Alfieri, 15 - 12121 TorinoTel. 011 5757 252notizie@cr.piemonte.itRegistrazione Tribunale di Torinon. 2298/19 dicembre 1972Sped. in abb. post. gruppo 111/70Questo numero è stato stampato in20.000 copie e chiuso il 5 marzo 2013Il materiale iconografico pubblicatoriguarda iniziative realizzate dallaRegione <strong>Piemonte</strong> o da altri Enti pubblicicon il contributo <strong>del</strong>la Regione.Disponibile anche in versione webwww.cr.piemonte.it/attivita/notiz_pub/notizie.htm


SALONE DEL LIBROSpazio alla creativitàe ai piccoli editoriIL SALONE DEL LIBRO 2013 RICORDA D’ANNUNZIO, OSPITAIL CILE E PER LA PRIMA VOLTA UNA REGIONE, LA CALABRIAdi Alessandra QuagliaLa più importante fiera italiana dedicataai libri e all’editoria torna a Torino per la26 a edizione, dal 16 al 20 maggio, nell’areaespositiva di Lingotto Fiere. Quest’anno ilPaese ospite è il Cile e per la prima volta è invitata ancheuna Regione, la Calabria. Si celebrano inoltre i 150 annidalla nascita di Gabriele D’Annunzio.Il tema conduttore è la creatività. Letterati, scrittori escienziati si interrogano sul suo ruolo: come si possonofavorire i procedimenti creativi all’interno di una realtàdominata dal cambiamento continuo, affinché non sianosolo il frutto di un impulso casuale e disordinato? AlSalone si cercano le risposte coinvolgendo il pubblico inun sorta di grande laboratorio che studia tutti i linguaggie le forme di espressione artistica, spaziando fino adambiente, architettura, urbanistica.Ma i veri protagonisti di questa edizione 2013 sono i piccolieditori, ai quali è stato riservato il padiglione 1 <strong>del</strong>Lingotto per sottolineare l’importanza e la ricchezza diun patrimonio culturale costituito da migliaia di impreseeditoriali in Italia, oltre 14.000, di cui in <strong>Piemonte</strong>ne risultano registrate 838 (dati 2012 InfoCamere). Per3


N UMERO 12013SALONE DEL LIBRO I Spazio alla creatività e ai piccoli editoriRitornaLinguaMadreAl Salone 2013 la Regionepromuove il format culturaledi “Lingua Madre” (padiglione3), contenitore diproposte in ambito letterarioe musicale, e durante il qualeavviene la premiazione,lunedì 20 maggio, <strong>del</strong>le trevincitrici <strong>del</strong> VII Concorsoletterario nazionale LinguaMadre, destinato alle donnestraniere residenti in Italiae con una sezione dedicataalle donne italiane.Sempre a cura <strong>del</strong>la Regioneè il progetto nazionale “Natiper Leggere <strong>Piemonte</strong>”, alBookstock Village (padiglione5), con la quarta edizione<strong>del</strong> suo Premio Nazionaleche sostiene i migliori libri ei progetti editoriali per bambinida zero a sei anni.Rinnovato il sostegno per ladodicesima edizione di “Ibf -International Book Forum”,al Centro Congresso <strong>del</strong> Lingotto,l’area business to businessche accoglie gli operatoriprofessionali <strong>del</strong>l’editoriae in cui si svolge la secondaedizione di “AdaptLab”, ilprogramma di adattamentodei libri allo schermo cinematografico.La Regione, insieme ad Imaginariume Salone Internazionale<strong>del</strong> Libro, promuoveanche il nuovo concorso fotografico“Open Pics School”,rivolto alle scuole secondariedi secondo grado sulterritorio nazionale.SALONEINTERNAZIONALEDEL LIBRO TORINOpartecipare all’evento i piccoli e medieditori hanno potuto contare su unaserie di agevolazioni messe a disposizionedalla Fondazione per il Libro,la musica e la cultura insieme a GLevents - Lingotto Fiere, e sul contributoeconomico di Unioncamere, attuato grazie all’iniziativa che l’assessore <strong>regionale</strong>alla Cultura, Michele Coppola, ha proposto al presidente di Unioncamere <strong>Piemonte</strong>,Ferruccio Dardanello.“Per il secondo anno consecutivo Regione <strong>Piemonte</strong>, grazie alla preziosa e decisivacollaborazione di Unioncamere <strong>Piemonte</strong> e <strong>del</strong> Sistema camerale piemontese - sottolineal’assessore Coppola - rinnova il sostegno ai piccoli editori piemontesi per ilSalone Internazionale <strong>del</strong> Libro 2013. Si tratta di una scelta importante e utile in questafase storica perché conferma un intervento volto a tutelare e sviluppare l’attivitàproduttiva e le ricadute occupazionali legate al settore <strong>del</strong>l’editoria. Il <strong>Piemonte</strong>, terradi editori e scrittori, intende infatti ribadire il suo impegno per valorizzare l’editoriae la lettura. La filiera <strong>del</strong> libro - partecipata inoltre da Circolo dei lettori, circuito <strong>del</strong>lebiblioteche, librerie, piccoli e medi editori e festival - rappresenta nella nostra regioneun sistema in grado di generare ricchezza culturale e ricadute economiche”.Nel 2013 è stato infatti indetto il bando che assegna la somma massima di 1.000 europer ciascuna piccola casa editrice che presenta i requisiti definiti dalle Camere di commercio<strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> e dalla Legge <strong>regionale</strong> n. 8 <strong>del</strong> 2008, per un contributo complessivodi 50mila euro. Al Lingotto un percorso preferenziale di ingresso porta i visitatoriin arrivo da via Nizza direttamente al padiglione 1, dove è stata allestita anche un’areadestinata alla programmazione culturale e professionale promossa dai piccoli editorie coordinata dalla direzione <strong>del</strong> Salone. È inoltre presente l’Aie - Associazione italianaeditori - con un ampio stand collettivo per i propri associati. Un’altra opportunità vieneofferta alle case editrici con meno di 24 mesi di vita e non legate ai grandi gruppi editoriali,che attraverso il progetto “Incubatore” hanno condizioni agevolate di partecipazionee quindi la possibilità di incontrare il grande pubblico di lettori e gli operatori disettore e verificare direttamente sul campo la validità dei propri prodotti. nwww.salonelibro.it4


Dal capostipite Bodoni a oggipiù di tre secoli di libridi Federica Calossoome molti altri aspetti <strong>del</strong>la vita socialeitaliana, anche la storia <strong>del</strong>l’editoriaparte da Torino e dalNEL 1890 A TORINOLAVORAVANO BEN 38TIPOGRAFIE E 22 LITOGRAFIE.LA STAMPERIA DEI FRATELLIPOMBA NEL 1791 DIEDE VITAALL’UNIONE TIPOGRAFICO-EDITRICE TORINESE (UTET) ELA GIOVAN BATTISTA PARAVIA& C. DIVENTERÀ UNA DELLEMAGGIORI CASE EDITRICISCOLASTICHEC <strong>Piemonte</strong>. Sin dallafine <strong>del</strong> ‘700 si svilupparono nellacapitale <strong>del</strong> regno sabaudo attivitàlegate alla scuola, alla cultura e allibro. Giovan Battista Bodoni, natoa Saluzzo nel 1740, creatore dei caratteritipografici che ancora oggiportano il suo nome, si può considerareil capostipite degli stampatoried editori piemontesi. Nel1890 a Torino lavoravano ben 38tipografie e 22 litografie. La stamperiadei fratelli Pomba nel 1791 diede vita alla piùantica casa editrice italiana: l’Unione tipografico-editricetorinese (Utet) che pubblicò,tra il 1865 e il 1879, il Dizionario<strong>del</strong>la Lingua Italiana di NicolòTommaseo. La Giovan BattistaParavia & C., nata da un’aziendatipografica attiva già nel ‘600, diventeràuna <strong>del</strong>le maggiori caseeditrici scolastiche, con sedi in variecittà d’Italia. Nel 1829 riaprea Torino la ditta Giuseppe Boccache pubblicò le opere di Silvio Pellicoe di Vincenzo Gioberti.Dal 1820 la privativa per la stampa5


N UMERO 12013SALONE DEL LIBRO I Spazio alla creatività e ai piccoli editori6Savej, la libreria onlineIl portale Savej è la principale attività <strong>del</strong>la Fondazione culturalepiemontese Savej, nata a Torino nel 2009 da un’idea di EnricoEandi, suo attuale presidente. Lo scopo <strong>del</strong>la Fondazione è valorizzazionee diffondere la cultura piemontese, in particolareattraverso la sua produzione editoriale. Alla fine <strong>del</strong> 2010 è natoil portale www.savej.it: una libreria online dedicata alle operesul <strong>Piemonte</strong>. il sito di e-commerce raccoglie più di cinquemilatitoli sul <strong>Piemonte</strong> pubblicati da oltre 500 editori italiani, dicui 230 piemontesi. I libri che si possono acquistare sul portaleparlano <strong>del</strong>la nostra regione da tutti i punti di vista: dalla storiaall’enogastronomia, dalla letteratura al turismo locale, dalla naturaall’arte, dal design alla lingua, dal folklore allo sport.dei libri di testo per la scuola, fino ad allora riservataalla Stamperia reale, venne allargata alla tipografia diGiacinto Marietti che aveva anche l’esclusiva autorizzazionepapale a pubblicare libri per il culto: prendeavvio così a Torino la vasta filiera <strong>del</strong>la “buona stampa”.Solo per citare gli esempi più noti: le opere salesianenel 1908 porteranno alla nascita <strong>del</strong>la Sei-Societàeditrice internazionale, l’editrice Marietti nel 1982 aCasale Monferrato si trasformerà nella Piemme (dalleiniziali <strong>del</strong>l’erede Pietro Marietti), le Edizioni Paolinedi Alba diventeranno una <strong>del</strong>le maggiori imprese editorialiitaliane. Nel 1942 nasce l’editrice Ldc (Libreria<strong>del</strong>la Dottrina Cristiana). Nel 1954 don Gabriele Piazzofonda la Saie anch’essa specializzata in pedagogia.Negli anni ’60, in concomitanza con il Concilio VaticanoII, nasce l’editrice valdese Claudiana, mentrela Borla di Trino Vercellese si trasferisce a Bologna elascia la sua eredità torinese a Pietro Gribaudi.Sin da metà Ottocento parecchi sono i librai che pianopiano diventano essi stessi editori: nel 1867 nasconole edizioni Loescher che pubblicano testi universitari,mentre Ugo Rosenberg si specializza nei dizionari dal1885 in poi. Giovan Battista Petrini dal 1872 si occupaanch’egli di testi scolastici. Luigi Roux nel 1873 acquistala stamperia Favale e pubblica i primi testi teatralidi Giuseppe Giacosa. Nel 1893 Simone Lattes inizia lasua attività legata all’editoria scolastica e universitaria.Per citare solo alcuni esempi.Nel primo decennio <strong>del</strong> ‘900 migliorano le condizionieconomiche, l’analfabetismo in <strong>Piemonte</strong> si riduce<strong>del</strong> 15% e il libro diventa anche oggetto da esibire neisalotti <strong>del</strong>la borghesia. Nel 1908 si trasferisce a Novaral’Istituto Geografico de Agostini, fondato a Roma setteanni prima dal geografo Giovanni de Agostini.Dal 1923, con la riforma Gentile, la scuola diventa obbligatoriafino ai 14 anni: la pubblicazione dei testi scolasticisi trasforma in vero business per quelle case editriciche hanno una struttura solida e ben organizzata.Ma come non citare tutta la vasta attività editoriale torineseche contraddistingue il periodo <strong>del</strong>l’opposizioneal fascismo? Piero e Ada Gobetti pubblicano moltidegli autori che fecero la storia <strong>del</strong> Novecento (pensiamosolo a “Ossi di Seppia” di Montale, pubblicatonel 1925). Nel 1933 Giulio Einaudi apre la sua casaeditrice, nel 1957 Paolo Boringhieri (ex <strong>del</strong>l’Einaudi)ne rileva la parte scientifica e nel 1987 Giulio Bollati(anche lui uscito dall’Einaudi) la trasforma nella BollatiBoringhieri. Più avanti la Torino vivace degli anni’70 vede la nascita di nuove realtà editoriali spesso legatea librerie specializzate: <strong>Piemonte</strong> in bancarella,le edizioni Viglongo, le Bouquiniste, la Bottega d’Erasmo,fino al Centro Studi <strong>Piemonte</strong>si, nato nel 1969,che raduna ancora oggi intorno a sé il meglio <strong>del</strong>laproduzione editoriale piemontese.Molti gli editori nati e cresciuti dagli anni ’70 in poi in<strong>Piemonte</strong>: oggi ne sono censiti più di 800 (il Piemon-Un miliardo di PilIl <strong>Piemonte</strong>, con le sue 838 imprese editoriali (erano 864 nel2011), è la quinta regione in Italia per presenza di editori.L’editoria piemontese ha una dimensione economica che arrivaa circa un miliardo di euro. La piccola editoria (con uncatalogo compreso tra i 5 e i 500 titoli), occupa in <strong>Piemonte</strong>circa quattromila addetti. Il 60% <strong>del</strong>le case editrici piemontesiha sede a Torino ma altre significative realtà editoriali sisono sviluppate nelle zone di Novara e Biella.Fonte: Unioncamere <strong>Piemonte</strong>, dati 2012


te è la quinta realtà editorialein Italia) e anche se la maggiorparte di loro vengono definiti“piccoli” per fatturato, titoli acatalogo e numero di addetti,sono spesso aziende a conduzionefamigliare che, nonostante lenotevoli difficoltà di un mercatocertamente non facile, riesconoa vivere grazie a pubblicazioni dinicchia che continuano ad avereuna affezionata cerchia di lettori:appassionati di montagna,storia locale, sport, antiquariato,pubblicazioni d’arte, musica,esoterismo. nLe fotografie <strong>del</strong> servizio si riferiscono aedizioni precedenti <strong>del</strong> Salone <strong>del</strong> Libro chemediamente porta a Torino 300mila visitatoriin 5 giorniI numeri <strong>del</strong>l’editoria in ItaliaFonte: elaborazioni Unioncamere <strong>Piemonte</strong> su dati InfoCamere, anno 20127


N UMERO 12013SALONE DEL LIBRO I Spazio alla creatività e ai piccoli editoriDalla carta all’eBookil piacere <strong>del</strong>la letturaIL CIRCOLO DEI LETTORI DI TORINO È DIVENTATO PUNTODI RIFERIMENTO PER SCRITTORI, ARTISTI E INTELLETTUALI8“Incontrarsi tra le righe”, come riportail logo identificativo, esprime perfettamentela filosofia <strong>del</strong> Circolo dei lettorie ciò che è diventato, il punto di riferimentoculturale per scrittori, artisti, intellettuali,anche imprenditori. Rappresenta soprattutto il primospazio pubblico in Italia dedicato ai lettori, che haall’attivo 40.000 contatti e conta oltre 3.000 tesserati.Nato a Torino nell’ottobre <strong>del</strong> 2006, è un progettosostenuto dall’Assessorato alla Cultura <strong>del</strong>la Regione<strong>Piemonte</strong> con il contributo <strong>del</strong>la Compagnia di SanPaolo. Dal 2013 è diventato Fondazione senza scopo dilucro riconosciuta dalla Regione, presieduta dal presidenteLuca Beatrice e diretta da Antonella Parigi, lacui nomina, nel mese di febbraio, è stata rinnovata dalconsiglio di amministrazione per i prossimi tre anni.Il Circolo ha la sua sede istituzionale e storica nel cuoredi Torino, a Palazzo Graneri <strong>del</strong>la Roccia, in viaBogino 9, dove nelle magnifiche sale settecenteschesi incontrano scrittori e lettori, si organizzano gruppidi lettura, seminari, corsi, e le idee si trasformanoin progetti. Al Circolo si può partecipare attivamentealla programmazione attraverso l’associazione “Centoper Cento lettori”, creata nel 2011 da un gruppo di appassionatisostenitori, che ha una sua rappresentanzanel cda e si fa portatrice diretta <strong>del</strong>la voce dei torinesie dei piemontesi che vogliono offrire un supporto strategicoe progettuale. Tra le novità nate nel corso degliultimi anni, “la biblioteca <strong>del</strong> futuro”, una libreria onlineche affianca la consultazione cartacea di giorna-


li e riviste e il bookcrossing. Ogni mesevengono consigliati una serie di titoli e lenovità editoriali, e i soci possono caricaresul proprio eReader, a condizioni agevolate,i libri provenienti da Bookrepubblic,la piattaforma di distribuzione digitaleper la piccola e media editoria e da cuiè possibile acquistare eBook di narrativaitaliana e straniera per ragazzi, saggisticastorica, scientifica e filosofica.Il Circolo inoltre si sviluppa oltre le muradi Palazzo Graneri, e non solo attraverso lepagine di Facebook e Twitter, trasformandosiin una rete di Circoli sul territoriopiemontese e nazionale per promuovereincontri con gli autori, reading, spettacoli,viaggi di ispirazione letteraria, eventi contaminatidal mondo multimediale, enogastronomicoe <strong>del</strong>la moda. (aq) nwww.circololettori.itIl Circolo, un mo<strong>del</strong>lo da esportareUNA CULTURA DI QUALITÀ, IL CONTINUO RINNOVAMENTO E IL COINVOLGIMENTO DEI PRIVATILa diminuzione dei contributi pubblici non vaintesa come fenomeno passeggero, ma comeuno degli effetti stabili di una crisi strutturaleche richiederà un ripensamento SALONEradicale <strong>del</strong>lanostra idea di stato e di società. La cultura e lesue istituzioni si devono adeguare e prepararsia una trasformazione generale. Il momentorichiede capacità di osare e visionarietà. PerLIBROquesto, per i prossimi anni <strong>del</strong> nuovo mandato,ho posto l’incremento di risorse proprie eil rafforzamento <strong>del</strong>la capacità di dialogo conprivati e imprese come priorità <strong>del</strong> Circolo deilettori. Nostro fiore all’occhiello, ad esempio, èla collaborazione avviata in questi ultimi annicon l’Associazione Cento per Cento lettori.Primo esperimento in Italia di presenza di unrappresentante <strong>del</strong>la società civile all’internodi un comitato di gestione, I Cento per Cento lettori sono uno deinodi centrali di un progetto di sviluppo per il Circolo dei lettori,per la loro capacità di apportare idee, supporto economico, alleanzeprofessionali e competenze professionali. Allo stesso tempol’obiettivo è quello di mantenere alto il livello qualitativo <strong>del</strong>lanostra programmazione, evitando l’appiattimento e la ripetitività<strong>del</strong>la proposta. Sempre più punteremo ad affermare la capacità<strong>del</strong> Circolo dei lettori di produrre contenuti innovativi e culturapropri, sia a livello nazionale che internazionalee a posizionare il Circolo dei lettori comeente in grado di esprimere un pensiero autorevolenel dibattito culturale nazionale. La siner-DELgie e la collaborazione con le altre istituzioniculturali cittadine, con l’associazionismo econ le strutture periferiche e decentrate, saràcome sempre un punto chiave <strong>del</strong> nostro farequotidiano, in particolare coltivando l’ottimorapporto con il Salone <strong>del</strong> libro, BibliotecheCiviche e altri attori <strong>del</strong>la Città e <strong>del</strong>la Regione.Tra i grandi progetti per l’anno in corso,Torino Spiritualità giunto alla nona edizione eche nel 2012 ha visto la partecipazione di oltre45.000 persone. Per il prossimo anno, la secondaedizione di Voce <strong>del</strong> Verbo Moda, rassegnadedicata al rapporto tra cultura e moda cheha riscosso grande successo sia di pubblico sia presso gli addettial lavoro per la sua attenzione al mondo <strong>del</strong>l’autoproduzione, deigiovani e <strong>del</strong>le scuole. Tra i punti e gli impegni presi con questonuovo mandato, anche quello di esportare il Circolo dei lettori,esperimento unico e mo<strong>del</strong>lo di promozione alla lettura, in altrecittà d’Italia.Antonella Parigidirettore <strong>del</strong> Circolo dei Lettori9


N UMERO 12013SALONE DEL LIBRO I Spazio alla creatività e ai piccoli editoriCalabria, granelli di storieLE REGIONI ITALIANE SONO DA MOLTI ANNI UNA DELLEPRESENZE PIÙ VIVE DEL SALONE DEL LIBRO, CHE AL LINGOTTOPOSSONO FARSI CONOSCERE DAL GRANDE PUBBLICOdi Fabio MalagninoIl Salone 2013 vede, tra le molte novità, l’istituzionedi una Regione italiana come ospited’onore. Quest’anno si guarda a Sud, alla Calabria.Nata da un’idea <strong>del</strong>l’assessore alla Cultura<strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong> Michele Coppola, raccoltadall’omologo assessore calabrese Mario Caligiuri, la “regioned’onore” è destinata a diventare un appuntamentofisso. Il calendario degli eventi che saranno ospitatinella cinque giorni <strong>del</strong> Lingotto in uno spazio dedicatotoccherà tutti gli aspetti <strong>del</strong>la cultura calabrese, dallastoria al patrimonio artistico e all’archeologia, dall’imprenditoriaall’enogastronomia, dalla letteratura all’artecontemporanea. Sono previste mostre, e spettacoli teatralie musicali. Saranno a Torino, tra gli altri, scrittorie giornalisti come Mario Fortunato, Carmine Abbate(vincitore <strong>del</strong> Campiello), Mimmo Gangemi (“Il giudicemeschino”, “La signora di Ellis Island”), Marina Valensise,Corrado Calabrò e la giovane Angela Bubba che coni suoi reportage si ispira direttamente ad Anna MariaOrtese ed Elsa Morante.Verrà allargato alla Calabriail progetto Adottauno scrittore, ormaigiunto alla sua undicesimaedizione, e destinatoagli studenti <strong>del</strong>le scuolesuperiori. L’incontro collettivofinale tra studentie scrittori è atteso lunedì20 maggio al Salone.Sabbiarossa edizioniTra le realtà ospiti spicca la “folle avventura” – come ladefinisce Paola Bottero, una <strong>del</strong>le fondatrici – di Sabbiarossaedizione, nata per “rendere meno rumorosala solitudine dei tanti libri che potrebbero non vederemai la luce”. Bottero, torinese di origine, è giornalistache si è occupata di comunicazione politica e campagneelettorali. Una di queste la porta, nel 2000, a trasferirsida Roma, dove già si era spostata negli anniNovanta, alla punta <strong>del</strong>lo Stivale.“Ho vissuto nello stereotipo settentrionali-meridionaliper 45 anni”, racconta Paola, “dove il meridionale èsempre visto maneggione, mafioso e, nel caso <strong>del</strong>laCalabria, ‘ndranghetista’”. Ma la Calabria le entra nelcuore, “il mal di Calafrica, lo chiamo io. Forse dovevoespiare molti degli stereotipi che mi erano stati inculcati.Oggi mi sento più terrona dei terroni”. Sabbiarossanasce secondo una “logica illogica” ispirata da un altropezzo di <strong>Piemonte</strong>, Norberto Bobbio e una sua famosacitazione. “Qualche volta è accaduto che un granello disabbia sollevato dal vento abbia fermato una macchina.Anche se ci fosse un miliardesimo di miliardesimodi possibilità che il granello, sollevato dal vento, vadaa finire nel più <strong>del</strong>icato degli ingranaggi per arrestarneil movimento, la macchina che stiamo costruendo ètroppo mostruosa perché non valga la pena di sfidare ildestino”. Così Paola e i suoi soci si fanno granello di sabbiae nel 2011 parte l’avventura. Con tutte le difficoltà<strong>del</strong>le piccole case editrici. “Ma non molliamo, conforta-10


ti dai risultati. Siamo in ristampa con tutti i nostri settetitoli”. Il tema <strong>del</strong> granello di sabbia ritorna in “Senzatarga” scritto dalla stessa Bottero a quattro mani conAlessandro Russo. “È un viaggio in Calabria attraversododici storie di persone. I dodici apostoli li chiamiamonoi, che combattono ogni giorno, apostoli di buona vitache non fa notizia o tendenza”. Paola parla di “narcosicollettiva” che attraversa il tessuto sociale calabrese eil mondo <strong>del</strong>l’informazione, “per questo vogliamo andareoltre i confini e promuovere una lotta collettivacontro le mafie”. Le stesse mafie che più volte l’hannominacciata e intimidita. “Perché l’intimidazione arrivasempre. Io ho scelto di non raccontarla sui giornali, dinon diventare personaggio o eroe, ma di combatterlacon altri mezzi”. A partire da uno dei titoli che verrannoportati al Salone <strong>del</strong> Libro. “Ndrangheta davantiall’altare” che racconta la commistione tra religione ecriminalità organizzata. Sullo sfondo l’articolato rapportotra sentimento religioso, paganesimo civile e tradizione.Il secondo, “Contro versa” fa parte <strong>del</strong>la nuovacollana Genealogie, dedicata ai temi femminili. “Diecistorie di nate negli anni ’70 e dintorni, che si assegnanol’un l’altra il compito di srotolare il filo di una propriagenealogia di donne”.Ricerca, un atto di coraggioTiziana Vavalà nasce in provincia di Catanzaro trent’annifa. Come molti coetanei, lascia il Sud Italia per frequentarel’Università a Roma dove si laurea in medicinae comincia un percorso di ricerca. Dopodiché, le scarseprospettive nella Capitale la portano a Torino, all’ospedaleSan Luigi di Orbassano, ricerca in campo oncologico.“Se guardo alla mia storia – racconta – direi chel’aspetto più faticoso è la continua necessità di spostarsi ecambiare città: prima Roma, poi Milano ora Torino”. Intempi di cervelli in fuga “fare la ricercatrice qui in Italiaè quasi un avventura. Un atto di coraggio, senza incentivi,senza incoraggiamento”. Il legame con la famiglia latiene ancora in Italia, “ho già un fratello che fa il ricercatorenegli Usa e non ha intenzione, perché non ci sonole condizioni, di tornare a casa. Io vorrei non partire,perché vorrebbe dire lasciare la mia famiglia completamentesola”. Solo che Tiziana è un’eccellenza a livello nazionale:si è aggiudicata una borsa di studio di 360milaeuro assegnata dalla Fondazione Lilly. In un paese chenegli ultimi venti anni ha perso 4 miliardi per brevettidi ricercatori italiani depositati all’estero,Tiziana studia l’applicazione dei farmacigenomici nei pazienti anziani. In sostanza,il medico potrà essere messo in condizionedi scegliere la cura più adatta alpaziente sulla base <strong>del</strong>le caratteristichemolecolari e genetiche. nA fianco Tiziana Vavalànella pagina a lato, Paola Bottero e la Calabriavista dallo StrettoCon Vigliaturo, Chieri capitale <strong>del</strong> vetro“Tra gli artisti che nel mondo lavorano con il vetro, Silvio Vigliaturooccupa un posto di rilievo, sia per il metodo, sia nei confronti <strong>del</strong>lasoluzione finale, la bellezza e l’armonia obliqua <strong>del</strong>le sue opere bie tridimensionali” è la definizione che il critico Luca Beatrice dà<strong>del</strong>l’artista nato ad Acri (Cs),ma fin da giovanissimo trasferitosia Chieri.“Sono arrivato a Torino a 12anni, nel 1972 - racconta Vigliaturo- e come capitavaallora, dopo la scuola si ‘andavaa bottega’. Il maestro LuigiBertagna individua le mieopere e così propone a miamadre di mandarmi a scuolaserale da lui. Quest’esperienzadura fino al militare. Quan-do ritorno, la mia esperienza prosegue in una bottega tutta mia”.L’arte di Vigliaturo si esprime inizialmente su dipinti e sculture “madal 1993 comincio un percorso su un vetro nuovo e su nuove tecniche”.L’artista rivede radicalmente anche il suo pensiero artistico“che era più avanti rispetto alla mia capacità di lavorazione”. Lesirene <strong>del</strong>la celebre Murano lo sfiorano nel 1997 “quando mi vienechiesto di trasferirmi. Ma nell’isola veneziana sarei stato uno deitanti. Mentre a Chieri il mio lavoro è un unicum”.Nel 2006 Vigliaturo riceve la nomina di testimonial artistico <strong>del</strong>laProvincia di Torino ai XX Giochi Olimpici Invernali di Torino.Nel giugno <strong>del</strong>lo stesso anno la Città di Acri gli dedica un museo - ilMaca, Museo Arte Contemporanea Acri - che ospita una collezionepermanente <strong>del</strong>le sue opere (più di duecento), intesa come un veroe proprio percorso biografico.Un rapporto, quello con la sua terra, “sempre molto complesso.Sono stato 40 anni senza tornare. Poi ho ritrovato il legame e oggiil museo racconta tutta la mia storia artistica”.11


N UMERO 12013CREATIVI CHE FANNO SISTEMA<strong>Piemonte</strong> da incorniciareL E R E A LT À E S P O S I T I V E P U B B L I C H E E P R I V A T EC H E H A N N O R E S O L A R E G I O N E P U N T O D IR I F E R I M E N T O P E R L’ A R T E C O N T E M P O R A N E Adi Elena CorreggiaNon solo terra di castelli medievali, palazzibarocchi e dimore reali, il <strong>Piemonte</strong>è riconosciuto come uno dei poli diriferimento per l’arte contemporanea,anche grazie a un patrimonio di esperienze che prendeavvio fin dalla metà degli anni ‘60. Fu quello il tempoin cui si affermò il movimento <strong>del</strong>l’Arte Povera e incui il capoluogo piemontese avviò un periodo di attivoconfronto sulla scena creativa, favorito dalla presenzadi critici, collezionisti e galleristi di spicco. Forte diquesta eredità ma proiettata anche verso nuove sperimentazioni,la creatività ha trovato uno spaziofertile in questa regione, supportata da unsistema di realtà pubbliche e privateche hanno lavorato a numerose iniziativeper rafforzare l’immaginecontemporanea di Torino e<strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>.I protagonistiL’evento culturale localedi maggiore risonanza,soprattuttoper gli artistiemergenti, si chiama Artissima, la fiera d’arte contemporaneariconosciuta come importante osservatorio internazionalesulla migliore ricerca nel campo <strong>del</strong>le artivisive, che nell’ultima edizione ha richiamato a Torinooltre 50mila visitatori. La mostra-mercato è un marchiodi Regione <strong>Piemonte</strong>, Provincia di Torino e Città di Torinoe, accanto allo spazio espositivo principale, ultimamenteospitato all’Oval, si alimenta di numerose iniziativecollaterali con il coinvolgimento di associazioni eistituzioni. Fra questi eventi spicca Paratissima, giuntanel 2012 all’ottava edizione, che anima alcuni quartieri<strong>del</strong>la città nei giorni <strong>del</strong>la fiera, le strade, le scuole, inegozi, gli appartamenti e i locali, per offrireun palcoscenico agli artisti a 360 gradi(pittori, designer, fotografi, stilisti,musicisti, scrittori, illustratori,registi) che non sono ancoraentrati nel circuitoufficiale <strong>del</strong>l’arte.Una formula ineditadi valorizzazione<strong>del</strong>l’arte è propostaneglistessi giornida The12


Others, progetto espositivo promosso dall’omonima associazionee allestito nei suggestivi spazi de Le Nuove,ex carceri <strong>del</strong> 1870. Qui si danno appuntamento giovanigallerie, scuole, associazioni e altre realtà profit e noprofitfacendo emergere la fisionomia <strong>del</strong>la comunitàglobale <strong>del</strong>l’arte di oggi.www.artissima.itwww.paratissima.itwww.theothersfair.comIl Castello di RivoliSorto nel 1984 come luogo in cui la teatralità <strong>del</strong>l’edificiojuvarriano dialoga con la modernità, il museo hasaputo essere una “antenna” sensibile <strong>del</strong> contemporaneo,seguendo tutte le novità <strong>del</strong>la scena internazionale,ma rappresentando anche il suo recente passato conimportanti mostre. Accanto all’organizzazione di esposizionitemporanee, il museo si avvale di una prestigiosacollezione permanente, costruita negli anni. Sua peculiaritàl’aver coltivato uno stretto rapporto con gli artisti,spesso invitati a produrre installazioni permanentiad hoc. La raccolta d’arte documenta i momenti piùsignificativi <strong>del</strong>l’arte italiana ed estera dagli anni ‘60 inpoi: non solo Arte Povera, ma anche Transavanguardia,Arte Minimalista, Body art, Land art fino ai linguaggipiù recenti. Senza dimenticare la videoarte, sezione realizzatagrazie alla Compagniadi San Paolo conopere di precursori comeNam June Paik fino a BillViola e Vanessa Beecroft;nel complesso oltre 700video e 130 documentari.www.castellodirivoli.orgUno scorcio <strong>del</strong> Castellodi Rivoli, Museo d’artecontemporaneaNella pagina a lato:Michelangelo Pistoletto,Venere degli Stracci, 1967,acquisito da Fondazione CrtProgetto Arte moderna econtemporanea, in depositopermanente al Castello di RivoliAlbertina, l’arte passada maestro a studenteBenché le origini di una “università di pittori, scultori earchitetti” a Torino risalgano già alla prima metà <strong>del</strong> Seicento,l’Accademia Albertina di Belle Arti prende il nome da re CarloAlberto di Savoia, che la rifondò nel 1833 circa, assegnandolel’edificio tuttora occupato. L’accademia ospita diplomi distudio in pittura, scultura, decorazione, grafica, scenografia,conservazione e restauro, ma anche in nuove tecnologie,progettazione artistica per l’impresa, didattica <strong>del</strong>l’arte ecomunicazione e valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio artisticocontemporaneo. Attiva nel partecipare a concorsi e iniziativeper i suoi studenti, l’istituzione nel 2012 è stata la sede <strong>del</strong>Premio nazionale <strong>del</strong>le Arti - sezione arti figurative, digitalie scenografiche. L’evento ha contato la partecipazione deimigliori studenti di numerosi istituti italiani di alta cultura e, perla sezione pittura, ha visto Erik Saglia, studente <strong>del</strong>l’AccademiaAlbertina, aggiudicarsi la vittoria.La Galleria d’arte modernaTorino fu la prima città in Italia a promuovere una raccoltapubblica di arte moderna come parte costitutiva<strong>del</strong> proprio museo civico, inaugurato nel 1863. L’attualesede <strong>del</strong>la Gam, riaperta nel 1993 dopo un periodo diristrutturazione e rinnovamento, prosegue l’impegnonella ricerca contemporanea ponendo enfasi sul rimandofra l’arte di oggi e le sue raccolte storichenel programma espositivo, con spazidedicati a mostre sulla produzione più attuale.Vanta anche una prestigiosa videoteca,una collezione di video d’artista completamentedigitalizzata e il cui database èaccessibile dalle postazioni <strong>del</strong>la videoteca.Si spazia da artisti storici come Man Ray eLuis Buñel fino ai trasformismi di MatthewBarney. Dal 2009 è disponibile anche unaproject room, luogo dove sono presentatele recenti acquisizioni, le anteprime dinuovi lavori e le rassegne su tematiche legatea film o video d’artista.Quest’anno la Gam presenta anche la secondaedizione di Vitrine, un progettofinalizzato a dare visibilità alla giovanericerca artistica sviluppata in <strong>Piemonte</strong>.Il curatore di quest’anno, Stefano CollicelliCagol, ha selezionato cinque artistelegate al <strong>Piemonte</strong> e nate fra gli anni Settantae Ottanta. Dopo Paola Anziché eHelena Hladilova, fino al 18 aprile sonoesposti alla Gam i lavori di Sara Enrico,che riflette sulle potenzialità <strong>del</strong>la superfi-13


N UMERO 12013CREATIVI CHE FANNO SISTEMA I <strong>Piemonte</strong> da incorniciarerappresenta uno sfaccettato laboratorio creativo che dà attuazioneal manifesto Progetto Arte, con il quale l’artistaMichelangelo Pistoletto sottolinea la necessità di un ruoloattivo <strong>del</strong>l’arte all’interno <strong>del</strong>la società, anche in senso eticoe sostenibile. Dal 2011 presso Citta<strong>del</strong>larte è depositatala collezione di proprietà <strong>del</strong>la Regione, acquistata neglianni con il Frac. Si tratta di un Fondo <strong>regionale</strong> per l’artecontemporanea, avviato nel 2007, con il quale sono stateacquistate opere di giovani artisti, italiani e stranieri,emergenti nel panorama <strong>del</strong>la creatività internazionale.La scelta di diffondere l’arte contemporanea con unapolitica di sostegno attiva è stata attuata sul mo<strong>del</strong>lo deifondi regionali istituiti in Francia dagli anni ‘80. L’obiettivoè quello di esporre le opere in collezione in vari spazipubblici regionali, affiancando le mostre ad attività didattiche,in un’ottica di accessibilità e democratizzazione <strong>del</strong>learti visive. Citta<strong>del</strong>larte contribuisce in questo senso allagestione e valorizzazione <strong>del</strong>la collezione.www.citta<strong>del</strong>larte.itIl Parco arte vivente (Pav)cie pittorica, <strong>del</strong>le sue manipolazioni digitali e dei suoilegami con l’artigianalità e la produzione tessile. Le altreartiste scelte sono Ludovica Carbotta (in mostra dal23 aprile al 9 giugno) e Dafne Boggeri (dal 19 giugnoal 1 settembre). Questo progetto si collegherà a brevecon la rassegna Alle radici <strong>del</strong>la democrazia, la mostradi artisti piemontesi che il <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> ha organizzatoper 4 edizioni in occasione <strong>del</strong> 25 aprile, Festa<strong>del</strong>la Liberazione. L’iniziativa comune prevede che lecinque artiste citate realizzino un’opera ispirata ai temidi Memoria, Resistenza e Costituzione. I lavori sarannoesposti in contemporanea dal 23 aprile al 9 giugno in5 luoghi simbolo <strong>del</strong>la Regione a Torino (a Palazzo Lascaris,alla Gam e al Museo diffuso <strong>del</strong>la Resistenza), aCuneo e a Verbania.www.gamtorino.itUn museo a cielo aperto, un laboratorio interattivo,un centro di ricerca attento al confronto tra scienza,arte, natura, pubblico e artisti. Il Parco arte vivente, situatoin un’area industriale dismessa di Torino, in viaGiordano Bruno, sfugge a definizioni univoche. Il progetto,concepito dall’artista Piero Gilardi e sviluppato14Citta<strong>del</strong>larteUna citta<strong>del</strong>la, in cui l’arte è ben difesa, ma anche unacittà, aperta alle relazioni, che vuole contribuire a indirizzarein modo responsabile l’agire sociale. Questo doppiosignificato si cela dietro Citta<strong>del</strong>larte - Fondazione Pistoletto,organizzazione no-profit convenzionata con la Regione<strong>Piemonte</strong> e con sede a Biella, in una ex manifatturalaniera <strong>del</strong>l’Ottocento. Questa realtà, istituita nel 1998,In alto: Sara Enrico, Rgb, tecnica mista, 2012Sopra: Panoramica notturna <strong>del</strong> Parco arte vivente


con architetti e specialisti <strong>del</strong> paesaggio, si compone diun centro edificato secondo i dettami <strong>del</strong>l’architetturabioclimatica e da un parco di circa 23mila mq, dovesono ospitate e visitabili installazioni d’arte ambientalecome Trèfle, <strong>del</strong>l’artista francese Dominique Gonzalez-Foerster, un grande ambiente a forma di quadrifoglioin terra ed erba incastonato nel suolo. Bioma è l’edificioche prende il nome dall’opera ambientale ospitataal suo interno, ovvero sei ambienti e altrettante postazionimultimediali attrezzate con dispositivi sensorialicomposti da materiali inerti e viventi e da tecnologieinterattive, per l’esercizio <strong>del</strong>la libera espressione <strong>del</strong>pubblico. Il programma <strong>del</strong> parco prevede la partecipazionedi artisti invitati a realizzare interventi temporaneio permanenti negli spazi esterni e interni <strong>del</strong> centro,organizzando anche workshop e seminari. Fino al28 aprile il Pav ospita la mostra di Piero Gilardi Recentworks 2008-2013, installazioni incentrate sul tema <strong>del</strong>labiosfera e sulle problematiche ambientali <strong>del</strong> pianeta,veicolate però attraverso elementi ludici e fiabeschi.www.parcoartevivente.itA lato: Giorgio Griffa, Canone Aureo (finale 820) 2012,acquisito da Fondazione Crt Progetto Arte moderna econtemporanea ad Artissima 2012In basso: Piero Gilardi, Aiguestortes, 201015


N UMERO 12013CREATIVI CHE FANNO SISTEMA I <strong>Piemonte</strong> da incorniciareUn mondo aperto e curioso16Luca Beatricecritico d’arte e presidente <strong>del</strong>Circolo dei Lettori di Torinointervista“La bellezza salverà il mondo”,scriveva Fëdor Dostoevskij neL’idiota, dichiarando la suasconfinata fiducia nell’arte.Ma quanto è creativo oggi il<strong>Piemonte</strong> e in che modo l’artepuò superare l’esperienzaindividuale per incidere neltessuto socioeconomico? Lo abbiamo chiesto a Luca Beatrice,critico d’arte e presidente <strong>del</strong> Circolo dei lettori di Torino.Qual è l’approccio e la reazione dei piemontesi di fronte all’artecontemporanea?Bisogna sfatare i cliché e riconoscere che il <strong>Piemonte</strong> dimostraapertura, curiosità. Anche a livello turistico l’accoglienza rimaneun plus valore e Torino conferma la sua vocazione di cittàincubatrice di idee.Si parla spesso di “Sistema <strong>Piemonte</strong> per l’arte contemporanea”,quali sono i suoi pregi e i suoi difetti?Il <strong>Piemonte</strong>, e Torino soprattutto, dopo l’abbandono <strong>del</strong>la monoculturaindustriale ha scoperto il sistema <strong>del</strong>l’intrattenimento,<strong>del</strong>la cultura, <strong>del</strong>l’enogastronomia, <strong>del</strong> turismo e in questa trasformazionel’arte ha avuto un ruolo importante, ha cambiato lamentalità. Tuttavia, quando c’era buona disponibilità di risorse ilsistema ha lavorato molto sull’effetto “vetrina” e poco sulla produzionedi arte. Con il rischio di far primeggiare il contenitore sulcontenuto e di dare vita a cattedrali nel deserto, costose da mantenere.A mio avviso bisognerebbe puntare sull’abbattimento deicosti di gestione e investire di più sulle idee, sulla sperimentazione,cosa che innesca un circuito virtuoso, anche economico. Bastipensare all’indotto che l’attività di un artista produce, con riflessipositivi sul lavoro di corniciai, stampatori, artigiani e così via.Com’è il clima creativo in <strong>Piemonte</strong> e quali sono i talenti emergentida seguire con attenzione?Devo riconoscere che oggi il nostro territorio dimostra unabuona vivacità culturale e, nonostante le numerose difficoltà,l’ultimissima generazione di artisti vede emergere talenti anchepiù interessanti di quelli di un quinquennio fa. Probabilmentela precarietà attuale è in grado di favorire una nuovaestetica. Fra i nomi da tenere d’occhio: Nadir Valente, GuglielmoCastelli, Erik Saglia, Corinna Gosmaro e il gruppo BountyKillart. Tutti giovani da poco usciti dall’accademia ma chestanno già facendo parlare di sé.Le fondazioniIl contemporaneo rappresenta uno degli ambiti culturaliattivamente sostenuti anche dalle fondazionibancarie. Tra il 2002 e il 2012 la Compagnia di SanPaolo ha per esempio investito oltre 15 milioni dieuro per istituzioni museali e progetti di arte contemporaneafra cui Artissima, Fondazione Torino Musei,Paratissima, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.Il 2012 ha visto svolgersi il bando Generazione creativaa favore dei giovani talenti nelle arti visive, inarchitettura e nel design. Nei prossimi anni l’azioneI tesori nello scrigno degli AgnelliNon c’è solo il Novecento con Picasso, Balla e Modigliani, maanche il Settecento di Canaletto e l’Ottocento degli Impressionistifrancesi. In tutto 25 capolavori custoditi in un’aereastruttura sul tetto <strong>del</strong> Lingotto, progettata come uno scrignocon ampie vetrateda Renzo Pianoper custodire erendere pubblicala collezione d’arteappartenuta a GiovanniAgnelli e allamoglie Marella. Aldi sotto <strong>del</strong>lo “scrigno”la pinacoteca,ora trasformata infondazione, si sviluppasu 5 livelli epropone dal 2007mostre temporaneeaccomunatedal desiderio disvelare non solo la qualità intrinseca <strong>del</strong>le opere, ma ancheil significato che esse rivestono per il collezionista. Secondoquesto filo conduttore aprirà i battenti il 6 aprile la mostra suJean Prouvé, attraverso i mobili che fecero innamorare <strong>del</strong>lasua arte Laurence e Patrick Seguin, che contribuirono con laloro galleria a diffondere la conoscenza di questo architettodesignerfrancese. In esposizione una quarantina di pezzi diProuvé che esemplificano la sua abilità nel coniugare estetica<strong>del</strong>le linee e progettualità tecnica alla robustezza dei materiali.Sorpresa finale <strong>del</strong>l’esposizione: sulla pista <strong>del</strong> Lingottosarà montata la Maison Metropole, piccolo gioiello di architetturanomade che nel 1949 vinse un concorso <strong>del</strong> Ministero<strong>del</strong>l’Istruzione per la costruzione di una scuola rurale.www.pinacoteca-agnelli.itJean Prouvé, Fauteuil-direction-orange, in mostra allaPinacoteca Agnelli dal 6 aprile all’8 settembre


di sostegno <strong>del</strong>la Compagnia in questo campo si concentreràsull’arte e lo spazio urbano e sociale, sullavalorizzazione <strong>del</strong>le professionalità creative e sullapromozione <strong>del</strong>le residenze artistiche come occasionedi creatività condivisa.L’acquisizione di opere d’arte per accrescere la propriacollezione e renderla disponibile al pubblico - medianteconcessione in comodato ai musei Gam e Castellodi Rivoli - caratterizza da sempre l’attività <strong>del</strong>laFondazione per l’arte moderna e contemporanea Crt,istituita nel 2000 dalla Fondazione Cassa di Risparmiodi Torino. La collezione si compone di oltre 700 opered’arte di più di 170 artisti italiani e stranieri, per unvalore complessivo superiore a 35 milioni di euro. Fragli artisti in collezione sono presenti Alighiero Boetti,Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, GoshkaMacuga, Ana Mendieta e Hermann Nitsch. Fra le ultimeopere acquistate ad Artissima si annoverano fra lealtre quelle di Giorgio Griffa, Franco Vaccari e MarinaAbramovic.La fondazione ha negli ultimi tempi ampliato la promozione<strong>del</strong>l’arte contemporanea anche dando supportoa svariati progetti di educazione, formazione edeventi di fruizione d’arte. nIl filatoio <strong>del</strong>l’arteIl vernissage è in fabbricaLa “fabbrica <strong>del</strong>la seta” più antica d’Europa, il filatoio costruitoa Caraglio (Cn) fra il 1676 e il 1678, è la scenografica sede<strong>del</strong> Cesac, il Centro sperimentale per le arti contemporanee.Nato nel 1999 per volontà <strong>del</strong>la Regione e <strong>del</strong>l’associazioneculturale Marcovaldo, intende rafforzare la presenza e lafruibilità <strong>del</strong>l’arte di oggi nel <strong>Piemonte</strong> nord occidentale, avvicinandoil territorio alle più significative espressioni <strong>del</strong>laricerca artistica italiana e internazionale. La programmazioneprevede esposizioni, ricerca e studio, interventi d’arte eincontri con la comunità locale.www.marcovaldo.itL’archeologia industriale si conferma un indovinato contenitoreper ospitare l’arte contemporanea. Succede anchenel quartiere torinese Madonna di Campagna, dove sorge lafondazione 107, istituzione no-profit all’interno di un ex capannonedegli anni ‘50 in cui la famiglia Piccari avviò l’attivitàimprenditoriale nel settore metalmeccanico. Voluta dallastessa famiglia ma aperta all’ingresso di altri soci sostenitori,la fondazione intende promuovere la diffusione <strong>del</strong>l’arte contemporaneanelle sue diverse forme attraverso mostre, eventie dibattiti con l’obiettivo di favorire l’incontro e la contaminazionefra campi diversi <strong>del</strong>la creatività. Un’attività che intendecontribuire alla riqualificazione e allo sviluppo <strong>del</strong> quartiereanche all’interno <strong>del</strong> più ampio Progetto 107. Proprio nell’isolatocompreso fra via Depanis e via Sansovino è infatti in via direalizzazione una sorta di citta<strong>del</strong>la <strong>del</strong>l’arte e <strong>del</strong>la creativitàcon loft, uffici e laboratori costruiti al fine di accogliere professionistidi questo settore: dal gallerista al designer, dall’artistaall’artigiano creativo.www.fondazione107.itUna suggestiva veduta <strong>del</strong> Filatoio di Caraglio (Cn) MIG 15, 2012, Paolo Grassino alla Fondazione 10717


N UMERO 12013CREATIVI CHE FANNO SISTEMA I <strong>Piemonte</strong> da incorniciareL’attualità fatta ad arteUn’Arca di meraviglie a VercelliDare vita a uno spazio per l’arte contemporanea che sia unluogo di incontro e di confronto fra artisti, pubblico, curatorie critici provenienti da ogni parte <strong>del</strong> mondo. Nasce con questafinalità la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, con laquale la sua presidente Patrizia Sandretto Re Rebaudengo nel1995 trasforma in attività organizzata la sua passione per l’arteSono i mitici anni Sessanta i protagonisti <strong>del</strong>la mostra ospitatafino al 12 maggio nei suggestivi spazi <strong>del</strong>l’Arca, ex chiesa di SanMarco a Vercelli. Un evento che segna il sesto appuntamentocon l’arte internazionale, esito <strong>del</strong>la proficua collaborazionefra la Regione <strong>Piemonte</strong> e la collezione Peggy Guggenheim.Curata dal critico d’arte Luca Massimo Barbero, la mostra “Glianni Sessanta nelle Collezioni Guggenheim. Oltre l’Informale,verso la Pop art” consente di compiere un viaggio per immaginifra Europa e Stati Uniti attraverso le personalità, i luoghie le suggestioni che in quel decennio portarono a un’importantetrasformazione dei linguaggi artistici. Il percorso partedalla fine degli anni ‘50 con l’Informale e il suo superamentoattraverso le sperimentazioni di segno e materia di Dubuffet,de Kooning, Tapiès, Twombly e Rothko. Le geometrie coloratedi Frank Stella con Miscuglio di grigio aprono invece la secondastrada, quella di un’arte ponderata, fredda, che si fa oggettoe riflessione, anticipando le monocromie e il minimalismofino alla manipolazione dimensionale <strong>del</strong> quadro con opere diFontana, Castellani, Scheggi, Noland. L’ultimo momento è rappresentatodalla rivoluzione <strong>del</strong>la pubblicità, dei mass media e<strong>del</strong> boom economico, tutte nuove ispirazioni <strong>del</strong>l’arte pop, chemette il quotidiano in cornice e lo trasforma in icona. La serialità<strong>del</strong> prodotto industriale si replica così anche nell’arte con18e il sostegno ai giovani artisti. Accanto alla sede di Guarened’Alba, storico palazzo <strong>del</strong> Settecento, la fondazione operadal 2002 nel centro per l’arte contemporanea di Torino di viaModane, in un’area ex industriale di Borgo San Paolo. Qui lariflessione sulle arti visive (pittura, scultura, foto, video, installazionie performance) è proposta non solo attraverso mostrema anche con attività didattiche e laboratori per bambini eragazzi, incontri e convegni di approfondimento. Dal 2007con il sostegno <strong>del</strong>la Compagnia di San Paolo è organizzatauna residenza di 4 mesi per curatori emergenti con un dupliceobiettivo: da una parte, sviluppare la professionalità di giovanicuratori, dall’altra metterli in contatto con i giovani artistiitaliani, diffondendo la conoscenza <strong>del</strong> loro lavoro in ambitointernazionale. Fra le proposte espositive l’allestimento piùrecente è quello sui multipli di uno dei più quotati artisti tedeschi<strong>del</strong> tempo attuale, Gerhard Richter, ovvero stampe,edizioni fotografiche, edizioni di dipinti, libri, poster d’artistadal 1965 al 2012, provenienti dalla raccolta <strong>del</strong> collezionistaThomas Olbricht.www.fsrr.orgGerhard Richter, Betty, 1991, in mostra alla FondazioneSandretto Re Rebaudengo fino al 21 aprilele serigrafie Flowers di Warhol, mentre Roy Lichtenstein rendeomaggio a Léger e alla retorica celebrativa <strong>del</strong> lavoro in chiavefumettistica, con la monumentale opera Preparativi.Tredici degli oltre cinquanta capolavori in mostra provengonodalla collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof, di recenteacquisita dalla collezione Guggenheim e per la prima voltapresentata al di fuori <strong>del</strong> museo veneziano.www.guggenheimvercelli.itAndy Warhol, Flowers, serigrafia su carta in mostra all’Arca di Vercellifino al 12 maggio© Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, by Siae 2013


A casa Merz, per conoscere l’Arte PoveraL’estro si coltiva in campagna“La casa è una relazione tra lo spazio e il tempo. Il tempo ècreatore e distruttore di spazio. Lo spazio non è autonomoe statico. Lo spazio è controllato dal tempo”. Assecondandola poetica di Mario Merz, esponente di spicco <strong>del</strong>l’ArtePovera, la sua fondazione ha scelto come luogo espositivo aTorino una ex centrale termica Officine Lancia degli anniTrenta, dove le opere esposte si inseriscono in tutti gli spazi,interni ed esterni, dialogando con la struttura come in unvero “paesaggio”. In questo ambiente evocativo <strong>del</strong> passato,oggetto di una ristrutturazione sostenuta da alcuni fondiprivati e da quelli pubblici di Regione <strong>Piemonte</strong> e Città diTorino, la fondazione ospita dal 2005 il fondo di opere diMario Merz per tutelarlo e renderlo accessibile al pubblico,anche attraverso l’ampia documentazione <strong>del</strong>l’archivio e<strong>del</strong>la biblioteca. Accanto alle mostre monografiche su specifichetematiche <strong>del</strong>l’artista sono allestite esposizioni diUn imponente complesso rurale a corte chiusa, la cui partepiù antica risale al Duecento, una proprietà nobiliare eun cenacolo di creativi in erba.Non si tratta di una corte <strong>del</strong> Rinascimento bensì <strong>del</strong>latenuta Banna nell’omonima frazione di Poirino (TO), chealtri autori contemporanei, i cui lavori sono messi in relazionecon quelli di Merz. Da segnalare infine, fra le attivitàdidattiche, i laboratori creativi che comprendono pittura,scultura, l’esplorazione di diversi materiali, ma anche il teatro<strong>del</strong>le ombre, la costruzione di libri-oggetto, le performanceteatrali e i travestimenti.www.fondazionemerz.orgVeduta <strong>del</strong>la mostra Matthew Barney. Mitologie contemporaneeCourtesy Fondazione Merz, Photo Paolo Pellion, prima ampia monograficain Europa <strong>del</strong>l’artista americano, allestita alla Fondazione Merz tra fine2008 e inizio 2009il marchese Gianluca Spinola ha di recente riconvertitoper adibirla a luogo di didattica <strong>del</strong>le arti contemporanee,al fine di valorizzare le energie creative <strong>del</strong> territorio conseminari, dibattiti, conferenze. La fondazione SpinolaBanna organizza in questa sede due workshop intensiviogni anno, rivolti ad artisti minori di 35 anni attivi a livellonazionale, che risiedono in loco per alcune settimane esvolgono un percorso di studio, discussione e lavoro progettuale,guidati da artisti-docenti.Quest’anno il laboratorio primaverile si svolgerà dal 20maggio al 3 giugno e avrà come docente Doug Ashford,appartenente al Group Material, operante dagli anni ‘70.Il workshop di ottobre conterà invece sulla partecipazione<strong>del</strong>l’artista tedesco Tobias Rehberger, poliedrico sperimentatore,insignito <strong>del</strong> Leone d’Oro alla Biennale diVenezia <strong>del</strong> 2009.www.fondazionespinola-bannaperlarte.orgPanoramica di un vernissage alla Fondazione Spinola Bannaper l’arte di Poirino19


N UMERO 12013O N O R I F I C E N Z AUn premio ai volontariimpegnati nelle emergenzeCONSEGNATO IL SIGILLO DELLA REGIONE A VIGILI DELFUOCO E AIB PER L’ATTIVITÀ SVOLTA NELLE SITUAZIONIPIÙ GRAVI, A TUTELA DEI CITTADINI E DEL TERRITORIOdi Carlo Tagliani20Gran fermento, sabato 2 marzo, davantiall’ingresso di Palazzo Lascaris e nellestrade limitrofe. Lungo le vie Alfieri eSan Francesco d’Assisi, chiuse al trafficodi prima mattina, capannelli di volontari <strong>del</strong> Corpo<strong>regionale</strong> dei Vigili <strong>del</strong> fuoco e <strong>del</strong> Corpo antincendiboschivi <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> attendono di varcare il portone<strong>del</strong>la sede <strong>del</strong>l’Assemblea <strong>regionale</strong> per ricevereil Sigillo <strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong> “in considerazione<strong>del</strong>l’opera particolarmente meritoria prestata in situazioniemergenziali di particolare rilevanza e gravità”.Alle dieci in punto, nell’Aula consigliare, il presidente<strong>del</strong>l’Assemblea Valerio Cattaneo da inizio alla cerimonia.Dopo aver ricordato che “il Sigillo è conferitodal <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> a cittadini, istituzioni, enti eorganismi italiani ed esteri meritevoli di particolarericonoscimento, per esaltare e riaffermare i loro particolarirapporti di collaborazione con la Regione”,sottolinea che “il Sigillo è un’onorificenza che ha unproprio specifico valore per il patrimonio di cultura,rettitudine, senso etico e rispetto <strong>del</strong>le istituzioni: valoriche rappresentano un patrimonio storico idealeper il nostro <strong>Piemonte</strong>, un tratto caratteristico e specifico<strong>del</strong> nostro essere comunità, <strong>del</strong> riconoscerci inideali condivisi, in un sentimento che rafforza la nostraidentità”.Il presidente <strong>del</strong>la Giunta Roberto Cota esprime apprezzamentoper quanto i due Corpi hanno fatto efanno per il <strong>Piemonte</strong>, ne elogia “l’organizzazionesempre più professionale, che ha saputo trasformareun’emergenza come l’alluvione <strong>del</strong> ‘94 in un’occasioneper dar vita a un sistema unico, parte di un sistema


integrato che opera sia a livello preventivo sia di contrastoalle calamità” e ribadisce la volontà “di integraresempre più le attività e gli interventi <strong>del</strong>la Protezionecivile a difesa <strong>del</strong> territorio e dei cittadini”.Dopo la consegna dei riconoscimenti, ritirati rispettivamentedal responsabile <strong>del</strong> Corpo <strong>regionale</strong> deiVigili <strong>del</strong> fuoco Mirko Decaroli e dall’ispettore generaledei volontari <strong>del</strong> Corpo antincendi boschivi SergioPirone, interviene il direttore <strong>regionale</strong> dei Vigili<strong>del</strong> fuoco Davide Meta per riconoscere “l’entusiasmoe la freschezza che i Vigili <strong>del</strong> fuoco volontari hannoportato all’interno di una struttura istituzionale e gerarchica<strong>del</strong>lo stato come il Corpo nazionale dei Vigili<strong>del</strong> fuoco. Una grande ricchezza che è patrimonio <strong>del</strong><strong>Piemonte</strong>”.Il presidente d’onore dei volontari <strong>del</strong> Corpo <strong>regionale</strong>dei Vigili <strong>del</strong> fuoco Gino Gronchi evidenzia, conemozione, che “chi ha scelto di fare il Vigile <strong>del</strong> fuoconon lo ha fatto per fare l’eroe ma per prendersi cura<strong>del</strong>la vita degli altri anche a costo <strong>del</strong>la propria vita:un antidoto contro la crisi dei valori”.Il rappresentante <strong>del</strong> Dipartimento nazionale <strong>del</strong>laProtezione civile Roberto Giarola porta il saluto <strong>del</strong>capo dipartimento Franco Gabrielli rimarcando che“dopo quello alla Protezione civile nel 2011, il Sigillo2012 è l’ideale completamento <strong>del</strong> riconoscimentoAnnullo postale celebrativoUn ufficio postale temporaneo per uno speciale “annullofilatelico” è stato allestito a Palazzo Lascaris in occasione<strong>del</strong>la consegna <strong>del</strong> Sigillo <strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong>. Nel cortile<strong>del</strong> palazzo e nelle vie adiacenti, inoltre, sono stati espostialcuni mezzi operativi dei volontari <strong>del</strong> Corpo <strong>regionale</strong> deiVigili <strong>del</strong> fuoco e <strong>del</strong> Corpo antincendi boschivi.Momenti <strong>del</strong>la cerimonia a Palazzo Lascaris, con esposizionedei mezzi di ieri e di oggi21


N UMERO 12013ONORIFICENZA I Un premio ai volontari impegnati nelle emergenze22Albo d’OroIstituito con la legge <strong>regionale</strong> n. 15/04, il Sigillo <strong>del</strong>laRegione <strong>Piemonte</strong> è stato finora assegnato al missionariopadre Clodoveo Piazza nel giugno 2008, alle Truppe alpine<strong>del</strong>le Brigate Taurinense e Julia nell’ottobre <strong>del</strong>lo stesso annoe alla Protezione civile nel 2011.<strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong> nei confronti <strong>del</strong>la Protezionecivile e dei suoi volontari”.L’ispettore generale dei volontari <strong>del</strong> Corpo antincendiboschivi Pirone sottolinea il paradosso che fa sì che“i volontari affrontino pericoli ed emergenze da professionistie come professionisti. Una professionalitàche ci siamo meritati e guadagnati sul campo e che ciè testimoniata ogni giorno dalla fiducia e dall’affettodimostrati dalla popolazione e dalle istituzioni”.L’assessore alla Protezione civile Roberto Ravello ribadisceche “la Protezione civile <strong>regionale</strong> è un fioreall’occhiello <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> e la sua presenza capillaresul territorio fa sì che non vi sia cittadino piemontesesenza riferimenti certi e pronti a intervenire in casodi bisogno. Lo spirito comunitario e di umanità e ilradicamento al <strong>Piemonte</strong> che la anima non sarà maipossibile trasmetterla per legge”. E, tra l’emozione egli applausi dei presenti, ricorda Luigi Bongiovanni,vigile <strong>del</strong> Fuoco di Grugliasco morto nel 1993 per unincidente durante un soccorso, Flavio Clot, fondatoredei volontari antincendi boschivi <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>, scomparsonel 2010 e David Bertrand, volontario antincendiboschivi medaglia d’oro al valor civile morto nel1999 mentre spegneva un incendio.Alla cerimonia sono presenti, tra gli altri, il vicepresidente<strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> Fabrizio Comba, il componente<strong>del</strong>l’Ufficio di presidenza Gianfranco Noveroe i consiglieri Paolo Tiramani, Federico Gregorio,Roberto Tentoni e Gianna Pentenero. nSopra, la consegna dei Sigilli, da sinistra il presidente Roberto Cota,Sergio Pirone, Mirko Decaroli, il presidente Valerio Cattaneo el’assessore Roberto RavelloNella pagina a fianco, autopompa Isotta Fraschini a Torino in piazzaCarlo Felice


Quotidianamente eroiD A P O M P I E R I A V I G I L I D E L F U O C O , L E O R I G I N I EL O S V I L U P P O D I U N ’ A N T I C A I S T I T U Z I O N E , C H EC O L P I S C E L’ I M M A G I N A R I O C O L L E T T I V O P E R I LC O R A G G I O E L’ A B N E G A Z I O N Edi Mario BocchioForse sarà per l’elmo spaziale a prova difuoco o per la tuta con le strisce che si illuminanodi notte, o forse sarà per quelcamion tutto rosso con una lunghissimascala con il quale corrono a sirene spiegate tra le strade<strong>del</strong>la città, di certo è che i vigili <strong>del</strong> fuoco sono moltoamati dai bambini. Una figura apprezzata anche dagliadulti, ma che nell’infanzia colpisce in modo particolarel’immaginario dei piccini facendo diventare i pompieriveri eroi moderni.Anche la letteratura si è occupata dei vigili <strong>del</strong> fuoco.Giuseppe Robbino fu protagonista di una pagina a lietofine che ha segnato la storia dei pompieri torinesi. Eglicompì un’azione di soccorso il 27 gennaio 1880 con tredei suoi compagni, salvando alcune persone da un alloggioin fiamme in via Roma. L’ammirazione per quelgesto fu tale che Edmondo De Amicis prese ispirazioneper scrivere il capitolo “L’incendio” <strong>del</strong> libro Cuore.L’inizio <strong>del</strong>la storia modernaQuello che potrebbe definirsi il punto di partenza <strong>del</strong>lastoria dei pompieri di Torino e <strong>del</strong>l’intero <strong>Piemonte</strong>,ebbe origine il 22 ottobre <strong>del</strong> 1824 con l’istituzione daparte <strong>del</strong> re Carlo Felice, con Regie Patenti, <strong>del</strong>la CompagniaGuardie a Fuoco per la Città di Torino.Furono istituite due stazioni di guardia, una al Palazzodi Città dove giacevano le pompe di proprietà <strong>del</strong> comu-23


N UMERO 12013ONORIFICENZA I Un premio ai volontari impegnati nelle emergenzene; l’altra presso il Palazzo Reale per quelle di proprietà<strong>del</strong> re. Tutte le stazioni furono dotate di una scala aereacostruita e brevettata dall’artigiano Paolo Porta. Questonuovo tipo di scala a sfilo fu la prima nel mondo, e Torinovenne così a disporre dal 1863, prima di altri corpipompieristici, di un attrezzo di estrema importanza chedeterminava un nuovo modo di operare in caso di incendionegli alloggi ai piani alti <strong>del</strong>le case.Nel 1883 fece la sua comparsa la prima potente pompa avapore trainata da una pariglia di cavalli. Il servizio rimaseattivo sino al 1907, quando il corpo venne dotato <strong>del</strong>leprime quattro vetture con motore a benzina per il traino<strong>del</strong>le pesanti pompe a vapore e il trasporto <strong>del</strong> personale.Nel 1911, in occasione <strong>del</strong>l’Esposizione Universale di Torinovennero acquistate le prime due autopompe, antesignane<strong>del</strong>le moderne e veloci autopompe.I tempi di intervento si ridussero drasticamente permettendoai pompieri di giungere sul luogo <strong>del</strong> sinistro nonpiù affaticati ma in grado di operare immediatamentee con la giusta determinazione. Finalmente l’acqua nonveniva più spinta con la forza fisica o con il vapore, macon potenti pompe mosse dai motori <strong>del</strong>le vetture.Nella notte <strong>del</strong>l’8 febbraio 1936, si concluse tragicamentela storia <strong>del</strong> settecentesco Teatro Regio di Torino. In pochiistanti venne completamente distrutto da un violentissimoincendio, e fu uno degli ultimi grandi interventiin <strong>Piemonte</strong> compiuto dai pompieri prima <strong>del</strong>la riforma.Siamo ormai nel 1941, anno in cui nacque il Corpo Nazionaledei Vigili <strong>del</strong> Fuoco, da allora rimasto pressochéinvariato sino ai nostri giorni. Intanto la guerra era scoppiatae con essa tutti i gravissimi problemi che ogni conflittosi porta dietro: lutti, distruzioni e fame. I comunipiù industrializzati vennero continuamente martoriatidai bombardamenti degli Alleati. Torino è stata una <strong>del</strong>lecittà che più di altre ha patito duramente le pene causatedal conflitto. Il 14 agosto 1940 a Spinetta Marengo, neipressi di Alessandria, caddero le bombe inglesi nell’area<strong>del</strong>la cascina Pistona: le tremende schegge dilaniaronoanche sei Vigili <strong>del</strong> fuoco. Fu uno dei primi tragici tributidati dai Vigili <strong>del</strong> fuoco, che furono anche parte attivanella lotta di liberazione, come nel caso <strong>del</strong>la brigata sappistadedicata a Pensiero Stringa, ucciso dai tedeschi.Particolare curioso e poco conosciuto: i Vigili <strong>del</strong> fuocodiedero vita anche al battaglione combattente SantaBarbara, dedicato alla patrona <strong>del</strong> Corpo, che avrebbedovuto partecipare all’invasione <strong>del</strong>l’isola di Malta.Organizzazione e Vigili <strong>del</strong> fuoco volontariLa storia che ci separa da quei drammatici giorni è pressochénota a tutti. Dopo decenni di grandi difficoltàdovute ad una grande opera di ricostruzione e di riorganizzazione,oggi vediamo sfrecciare per la città e perle nostre strade le veloci autopompe dei Vigili <strong>del</strong> fuoco,sempre impegnati nel portare un concreto aiuto a quantivivono situazioni di pericolo e di disagio. Le onorificenzefinora concesse ai Vigili <strong>del</strong> fuoco sono 10 medaglied’oro (7 al Valor civile e 3 al Merito civile), e 3 medaglied’argento. La loro presenza è stata ed è costantein occasione di ogni grande catastrofe, dall’alluvione<strong>del</strong> Polesine <strong>del</strong> 1951 sino al terremoto in Abruzzo <strong>del</strong>2009, passando per altre immani tragedie come frana24


<strong>del</strong> Vajont <strong>del</strong> 1963, il terremoto in Irpinia e Basilicata<strong>del</strong> 1980 e l’alluvione in <strong>Piemonte</strong> nel 1994, e pagandola dedizione anche con la vita <strong>del</strong> personale, come ilcapo squadra Bartolomeo Califanoscomparso nelle acque <strong>del</strong>fiume Orco durante l’alluvioneche nell’ottobre <strong>del</strong> 2000 avevainvestito il <strong>Piemonte</strong>.Ma i Vigili <strong>del</strong> fuoco sono anchealtro. Non spengono solo gli incendie non soccorrono solo lepersone. L’attività non si esauriscecon il soccorso tecnico urgente,si sviluppa in un ambito piùampio di tutela <strong>del</strong> cittadino. Sele persone sono da sempre il fulcrointorno a cui ruota il lavoro<strong>del</strong> pompiere, allora diventanoimportanti le reti che si sviluppanocon i cittadini. La conoscenza,le relazioni e il sostegno di chivive il territorio sono alla base di un corretto modo diinterpretare il ruolo <strong>del</strong> Vigile <strong>del</strong> fuoco quale operatoredi sicurezza civile e professionista <strong>del</strong>la prevenzione.In ogni provincia è presente un Comando che coordinal’attività dei vari distaccamenti dislocati sul territorio. Ilpersonale operativo può essere permanente o volontario.Quest’ultimo si distingue per la presenza di un baffobianco sul distintivo di qualifica.I Vigili volontari appartengono anche loro al Corpo Nazionaledei Vigili <strong>del</strong> Fuoco <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>l’Interno:nel momento in cui ricevono la nomina, hanno gli stessiobblighi dei Vigili permanenti e hanno, durante l’espletamento<strong>del</strong>le funzioni, la qualifica di agente o di ufficialedi polizia giudiziaria, a seconda <strong>del</strong> grado che possiedono.Le squadre di volontari dipendono dal Comandoprovinciale e possono operare tutti i giorni <strong>del</strong>l’anno.Il personale volontario, a differenza di quello permanente,non è vincolato da un rapporto di impiego e svolgela sua attività ogni qualvolta se ne manifesti il bisogno,NOVE SONO I COMANDIPROVINCIALI. I DISTACCAMENTIPERMANENTI SONO8 NELLA PROVINCIA DI TORINO,2 RISPETTIVAMENTE NELLEPROVINCE DI ALESSANDRIA,CUNEO, NOVARA E VERCELLI,1 NEL VERBANO CUSIO OSSOLA.LE SEDI VOLONTARIE SONO43 NELLA PROVINCIA DI TORINO,17 A CUNEO,8 NEL VERBANO CUSIO OSSOLA,5 AD ALESSANDRIA,4 A VERCELLI, 3 AD ASTI,2 A BIELLA, 1 A NOVARANelle immagini Vigili <strong>del</strong> fuoco in azioneoppure in caso di particolari necessitàpuò essere chiamato inservizio temporaneo nel limitedi venti giorni mensili. In questecircostanze, i datori di lavoro hannol’obbligo di lasciare disponibiliquesti dipendenti, ai quali deve essereconservato il posto occupato.I volontari sono obbligati a frequentareperiodici corsi di addestramentopratico; generalmentelavorano in propri distaccamentidotati di mezzi antincendi, presentisu quasi tutto il territorionazionale, e partecipano alleoperazioni di soccorso con propriesquadre di intervento al paridei Vigili permanenti. Nei comandi dove non esistonodistaccamenti di volontari, i Vigili volontari in serviziovengono inseriti nelle squadre di soccorso dei permanenti.In <strong>Piemonte</strong> l’organico permanente conta circa1.200 unità, mentre i volontari sono quasi 2.000. Novesono i Comandi provinciali, mentre i distaccamentipermanenti sono: 2 nelle province di Alessandria, Cuneo,Novara e Vercelli, uno nella provincia di Verbaniae 8 in quella di Torino. Le sedi volontarie sono cosìubicate: 5 Alessandria, 3 Asti, 2 Biella, 17 Cuneo, 1Novara, 43 Torino, 8 Verbania e 4 Vercelli. Ritorniamoda dove siamo partiti. Chi non conosce ormai il cartoneanimato di Sam e dei pompieri di Pontypandy?L’amore dei bambini per i vigili <strong>del</strong> fuoco è sicuramentecorrisposto, dal momento che essi non mancano dimostrarsi vicini ai piccoli nelle più diverse occasioni:il Corpo Nazionale dei Vigili <strong>del</strong> Fuoco ha anche ricevutonel 1989 la nomina di “Ambasciatore di buonavolontà” dal Comitato Italiano per l’Unicef. n25


N UMERO 12013ONORIFICENZAAib, gli angeli custodidei boschi piemontesiVOLONTARI SCELTI CHE OPERANO IN EMERGENZAPER SALVARE IL PATRIMONIO FORESTALEdi Alessandra Quaglia26Entrano in azione quando i boschi <strong>del</strong>lenostre montagne e colline sono colpitidalle fiamme: sono i volontari, donne euomini, <strong>del</strong> Corpo Aib – Antincendi boschivi<strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>, che sfidano il fuoco, il fumo e ilcalore per salvare ettari di foresta piemontese.Rappresentano infatti una componente fondamentale<strong>del</strong> Sistema Antincendi Boschivi <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>,che la Regione ha creato progressivamente negli ultimidieci anni, e intervengono a fianco <strong>del</strong> Corpoforestale <strong>del</strong>lo Stato e dei Vigili <strong>del</strong> fuoco, in tutte lefasi <strong>del</strong>la lotta agli incendi boschivi, a partire dallasorveglianza <strong>del</strong> territorio, l’avvistamento dei focolaie l’estinzione <strong>del</strong> fuoco, alle attività di manutenzionedei viali tagliafuoco, <strong>del</strong>la viabilità forestale e deipunti d’acqua.I volontari Aib possono inoltre essere chiamati persvolgere attività di protezione civile di piccola entità,come micro-calamità naturali o ricerca di personedisperse, integrandosi con gli altri corpi volontari,e per interventi di emergenza nel resto <strong>del</strong> Paese,come nei casi più recenti <strong>del</strong> terremoto in Abruzzonel 2009, <strong>del</strong>l’alluvione in Liguria nel 2011 e <strong>del</strong> terremotoin Emilia Romagna nel 2012.Siamo di fronte ad un’organizzazione unica in Italiaper dimensione e per competenza territoriale, natadalla volontà di superare il mo<strong>del</strong>lo associativo a favoredi una struttura gerarchica, presente e diffusa inmodo capillare su tutta la regione. Si contano 3.986volontari operativi e 1.767 volontari di supporto, 242squadre, 485 mezzi. Oltre all’ispettore generale, SergioPirone, ci sono 6 ispettori regionali, 8 ispettorati


provinciali e 50 comandi di distaccamento. La formazionedi questi volontari ha una lunga tradizioneche risale agli anni Settanta, quando nacquero, nellevalli piemontesi, le prime squadre antincendi boschivi,poi confluite nel 1994 nell’Associazione RegionaleVolontari Antincendi Boschivi, dando così avvio alprocesso di creazione <strong>del</strong>l’attuale mo<strong>del</strong>lo organizzativo.Nel 2000 l’associazione si è trasformata in CorpoVolontari Antincendi Boschivi <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> ed èstato approvato il nuovo statuto e dal 2001 il Corporisulta iscritto nell’elenco <strong>del</strong>le organizzazioni di volontariato<strong>del</strong> Dipartimento <strong>del</strong>la Protezione Civile,di cui porta anche l’emblema. Il 2001 è anche l’annoin cui la Regione <strong>Piemonte</strong> ha siglato la convenzione,che viene rinnovata nel tempo, per valorizzare il CorpoAib attraverso un programma di azioni concrete edi forti investimenti economici. Grazie ad essi è statopossibile incrementare la fornitura di dispositivi diprotezione individuale, di mezzi e dotazioni ed aumentarei corsi di formazione ed addestramento voltiad innalzare il livello tecnico e professionale deglioperatori. nwww.corpoaibpiemonte.itAddetti <strong>del</strong>le squadre antincendi boschivi impegnatinelle operazioni di spegnimentoUna rete capillare con 4.000 “operativi”intervistaSergio PironeIspettore generaleAib <strong>Piemonte</strong>Quali sono le caratteristiche <strong>del</strong> volontario Aib?E’ una figura che deve essere altamente qualificata edavere buone condizioni fisiche, molto simile a quelladei vigili <strong>del</strong> fuoco, perché si espone a rischi elevatidovendo fronteggiare l’incendio che è il rischio piùgrave e ha la particolarità di evolversi rapidamente.Per questo è considerato un volontario scelto, in gradodi utilizzare un’attrezzatura specifica e di intervenirein modo tempestivo quando l’evento è in corso a differenzadi un volontario di protezione civile che normalmenteinterviene dopo che la calamità è avvenuta.Perché è stata costituita un’organizzazione così capillare?Occorre ricordare che in un anno riceviamo in media400 contatti di richiesta soccorso su tutto il territorio<strong>regionale</strong>, e non solo nel periodo estivo come si è comunementeportati a pensare, ma anche in inverno.E i volontari Aib, pur essendo poco visibili in quantooperano soprattutto in montagna e di notte, hannoun ruolo fondamentale per salvaguardare l’ambienteboschivo da incendi causati dalla siccità o che hannoorigine dolosa.Siamo già intervenuti nei primi mesi di quest’annonelle valli <strong>del</strong> Cuneese e <strong>del</strong> Biellese. Ecco perché èimportante che la macchina operativa sia sempre efficientein qualsiasi periodo <strong>del</strong>l’anno. Le convenzionicon la Regione <strong>Piemonte</strong> ci permettono di avere mezzie attrezzature sempre pronti.27


N UMERO 12013ASSOCIAZIONIUtili e solidaliIN CRESCITA IL NUMERO DELLE ORGANIZZAZIONIDI VOLONTARIATO REGISTRATE IN PIEMONTEdi Mara AnastasiaIn tempo di crisi, il volontariato non conoscecrisi. Fe<strong>del</strong>e alla sua tradizione di terra deisanti sociali e di grande solidarietà, il <strong>Piemonte</strong>può infatti contare su una fittissima rete diassociazioni, che con la loro attività vengono incontroalle necessità degli anziani, dei malati e dei meno abbienti,si occupano di valorizzare le bellezze <strong>del</strong> territorio,di promuovere lo sport o di tutelare l’ambiente.Rete che è venuta ampliandosi nel corso <strong>del</strong> tempo,come dimostrano i dati <strong>del</strong> Registro <strong>regionale</strong> <strong>del</strong> volontariato:dal 2010 al 2012 le organizzazioni iscrittesono passate da 2.569 a 2.879, mentre nei primi duemesi di quest’anno si sono già registrate 22 nuove adesioni,per un totale di persone impegnate che si stimaintorno alle 600 mila. In altri termini, si può affermareche quasi un piemontese su sei mette a disposizioneuna parte <strong>del</strong> proprio tempo libero al servizio deglialtri, per aiutare chi ne ha bisogno o per migliorare ilcontesto in cui vive. Questa tendenza a rendersi utili esolidali viene dimostrata anche da persone a loro voltain difficoltà. In questi mesi infatti si sta assistendo alfenomeno di persone in cassa integrazione o alla ricer-Un’immagine dal raduno nazionale <strong>del</strong> volontariatoe <strong>del</strong> non profit italiano per festeggiare i 150 anni <strong>del</strong>l’Unità d’Italiae l’Anno europeo <strong>del</strong> volontariato28


ca di un’occupazione, che, in attesa di uscire alla lorosituazione, si offrono per dare un mano.Il Registro <strong>regionale</strong> divide le associazioni iscritte inotto sezioni: socio-assistenziale, sanità, impegno civile,protezione civile, ambiente, cultura e istruzione,beni culturali, sport e tempo libero. Ai primi due settorisono ascrivibili circa il 70% <strong>del</strong>le organizzazioni,che da un punto di vista geografico si concentrano aTorino (1.016), a Cuneo (524) e ad Alessandria (349).Non mancano le particolarità: a Novara e a Cuneo si“Vela” di OvadaALESSANDRIANata nel 1998 perstare accanto aipazienti oncologici,è impegnata innumerose iniziative,tra cui: distribuzionedi opuscolisui diritti dei malatidi cancro, assistenzaper pratiche diinvalidità, trasportodi pazienti sottoposti a radioterapia, scuola di cucina preventiva,presenza bisettimanale di volontari in corsia, attività di informazionerivolta alla popolazione e alle scuole. Aderisce ai progettipromossi dalla Federazione <strong>del</strong>le associazioni di volontariato inoncologia (Favo) e in collaborazione con il Ministero.www.associazionevela.itAssociazione tutela animaliFondata nel 1988,difende i diritti deglianimali. Gestisceil canile rifugio“Cascina Rosa” diSan Michele, il canile“Casa di Licia”di Pecetto di Valenzae il canile e ilgattile sanitario diAlessandria. Contacirca quattrocentosoci e una quarantina di volontari che si occupano di garantirequotidianamente vitto, affetto, cure e alloggio agli ospiti animali;distribuisce opuscoli informativi sulla cultura animalista e organizzamanifestazioni per la lotta contro il randagismo.www.associazionetutelaanimali.orgcontano rispettivamente 13 e 12 associazioni dedicateall’ambiente, contro le appena 19 di Torino; e semprenella Granda sono presenti poco meno di un terzo<strong>del</strong>le attività dedite alla promozione <strong>del</strong>la cultura e<strong>del</strong>l’istruzione. Nel Vco, invece, il numero di organizzazionicollegate alla protezione civile (33) superaquello <strong>del</strong>le associazioni impegnate nella sanità, chesono invece la maggioranza nelle province con grandiconcentrazioni urbane, dove maggiore è il tasso di deprivazionesociale.Si tratta insomma di un mondo composito e variegato,che rispecchia le specificità dei vari territori e soprattuttoin contino mutamento. Proprio alle trasformazionie alle prospettive <strong>del</strong> settore è dedicata la VII GiornataProgetto SarahL’associazione è dedicataalla memoria di SarahBergoglio, scomparsaa soli 12 anni conun grande sogno nelcuore: diventare insegnanteo medico peraiutare i bambini poveri<strong>del</strong> Madagascar. Per realizzarlo,i suoi genitorihanno promosso la costruzionedi una scuola e di un dispensario medico ad Andranovolo, poverovillaggio nel sud-est <strong>del</strong>l’isola. In collaborazione con l’associazione Fihavananadi Aosta e le suore giuseppine attive in Madagascar, promuove l’aiutoscolastico a distanza di 268 bambini che frequentano la scuola.www.progettosarah.orgGruppo sportivo PegasoASTIOpera dal 1989 per promuoverel’attività sportiva gratuita perdisabili e portatori di handicapa fini non solo agonistici maeducativi, riabilitativi, ricreativie culturali. In collaborazionecon le scuole <strong>del</strong>la provincia diAsti realizza il progetto “Liberamenteinsieme in acqua” perdiffondere una cultura sportivain grado di migliorare le abilitàmotorie e lo stato fisico deiragazzi diversamente abili. Il gruppo è composto da una cinquantina divolontari tra autisti, accompagnatori e istruttori qualificati.29


N UMERO 12013ASSOCIAZIONI I Utili e solidali30BIELLAComunità educativa missionariaCollabora ad attività dianimazione giovanilenei comuni di Brusnengo,Castelletto Cervo,Cossato, Lozzolo,Masserano, Rovasenda,Sostegno e Vercellie organizza campiscuola per adolescentiin occasione <strong>del</strong>le vacanzenatalizie e neimesi estivi. Sensibile ai problemi dei poveri, raccoglie fondi a favore<strong>del</strong>l’Operazione Mato Grosso e viveri per i campesinos <strong>del</strong> Perù.www.biellainsieme.itGruppo di Valle San NicolaoFormato da una ventina di volontari, realizza iniziative e progetti di solidarietàdestinati principalmenteagli abitanti <strong>del</strong>la valle e deicomuni limitrofi. I servizi offertispaziano dalla consegna di pastie farmaci alle persone indigentio non autosufficienti, all’accompagnamento,dal serviziodi assistenza sullo scuolabus almantenimento di un fondo specialeper far fronte alle situazionidi emergenza sociale.www.biellainsieme.it<strong>del</strong> volontariato, che quest’anno si tiene il 7 aprile, pressoil Centro congressi <strong>del</strong>la Regione di corso Stati Uniti 23,dove esperti e rappresentanti <strong>del</strong>le istituzioni si confronterannosul tema “Protagonisti per il bene comune”.A spiegare il senso <strong>del</strong> tema scelto, ripercorrendo letappe che hanno scandito lo sviluppo di questo fondamentalecomparto, è la vicepresidente <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong><strong>regionale</strong> <strong>del</strong> volontariato, Maria Paola Tripoli: “Il volontariatoha attraversato nei decenni diverse fasi. Neglianni ‘70 e ‘80 c’erano solo le grandi associazioni, comela San Vincenzo o l’Anpas. Con l’approvazione <strong>del</strong>lalegge quadro sul settore, la 266 <strong>del</strong> 1991, è stato datoriconoscimento formale alle associazioni, sancendoneil ruolo di soggetti fondamentali <strong>del</strong>la società civile. Afronte anche di una serie di benefit che sono stati introdotti,le organizzazioni hanno iniziato a crescere notevolmente,anche quelle di piccole dimensioni”. Unagrossa spinta al fenomeno è venuta dall’istituzione deiCentri servizi per il volontariato, veri e propri punti diriferimento, che hanno tra i loro compiti il sostegno ela promozione <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong> volontariato, l’aiuto allacostituzione di nuove associazioni, fornendo loro consulenzasu tutte le regole e le opportunità, la formazionee l’aggiornamento dei volontari e più in generale larealizzazione di iniziative per la crescita di una culturaVolontari per l’arteCUNEORiunisce i volontari<strong>del</strong>le cinque diocesi<strong>del</strong>la provincia diCuneo e si occupa<strong>del</strong>l’accoglienza e<strong>del</strong>l’accompagnamentodi fe<strong>del</strong>i evisitatori all’internodei principalisiti religiosi e culturali<strong>del</strong> territorio,tra cui il Museo diocesano di Cuneo. L’associazione è natanel 2011 per seguire e organizzare il gruppo di volontari cheda anni collabora con gli uffici Beni culturali ecclesiastici <strong>del</strong>laDiocesi <strong>del</strong>la provincia di Cuneo e <strong>del</strong>la Fondazione San Michele.www.fondazionesanmichele.itFrancesco va in BurkinaNasce nel 2008 per sensibilizzare l’opinione pubblica su realtà dei Paesiin via di sviluppo e cooperare a progetti di solidarietà in favore <strong>del</strong>villaggio di Nanoro, in Burkina Faso, gemellato con il Comune di Rifreddo.Gli interventi, realizzati in collaborazione con il centro medicoe le suore <strong>del</strong>la scuola materna di Nanoro, spaziano dall’adozionea distanza alla costruzione di scuole e ospedali. L’associazione animaincontri per promuovere la solidarietà e formare nuovi volontari.www.francescovainburkina.com


<strong>del</strong>la solidarietà. Il primo Centro è nato a Torino nel1999. Oggi sono nove in tutta la regione, due nel capoluogoe uno per ciascuna provincia.“Dopo questa esplosione - continua Tripoli - oggi ci troviamodi fronte a una nuova fase storica, che richiedeuna profonda riflessione e l’adozione di nuovi strumentiper rendere maggiormente efficace la nostra attività.Le povertà aumentano, i bisogni <strong>del</strong>le persone sonosempre più complessi e per dare risposte adeguate occorreche le organizzazioni imparino a lavorare in rete,in stretto accordo con gli enti locali e con il settore <strong>del</strong>no-profit per dare risposte all’altezza <strong>del</strong>la mutata re-NOVARAAmbulanza <strong>del</strong> VerganteFondata nel 1989, assicura- in convenzione con il118 - servizi di emergenza,cura il trasporto di ammalati,persone non autosufficientie diversamente abili, offreassistenza sanitaria in occasionedi manifestazioni edeventi, consegna pasti a domicilio,garantisce il serviziodi prelievo ematico e si occupa di protezione civile.Forte di oltre 120 volontari, garantisce il servizio di emergenzaanche nelle ore diurne dal lunedì alla domenica e una presenzacostante in sede per la gestione e la prenotazione di servizi.www.ambulanzavergante.comLiberazione e speranzaNasce nel 2000 perattuare programmidi protezione e assistenzasociale per ledonne vittime di violenzae sfruttamentosessuale. Attua, perconto <strong>del</strong>la Provincia,i progetti promossidalla Regione per sostenerele vittime direati di sfruttamento<strong>del</strong>la prostituzione, riduzione in schiavitù e tratta di esseri umani,gestisce strutture di accoglienza e realizza attività per favorirnel’inserimento nella società. L’associazione ha finora offerto formed’aiuto a circa 800 ragazze di 25 nazionalità.altà. Da solo nessuno di questi soggetti ce la può fare.Si deve cominciare a parlare di partnership e trovareforme di coordinamento che consentano di superarela frammentazione, che rappresenta un po’ il limite <strong>del</strong>nostro mondo”.Di questo si parla nella giornata <strong>del</strong> 7 aprile, per sottolineareinnanzitutto come il volontariato sia in gradodi assumersi responsabilità in modo professionale e glidebbano quindi essere demandate in maniera più strutturataalcune funzioni, dando applicazione al principiodi sussidiarietà previsto dalla Costituzione. Il secondopunto è una riflessione sul problema <strong>del</strong>la formazionedei volontari, affinché siano sempre più in grado di dialogarenon solo con i destinatari <strong>del</strong>le loro azioni, maCisv, impegno e servizioFondata nel 1961, Cisv(Comunità ImpegnoServizio Volontariato) èun’oganizzazione nongovernativa impegnatanella lotta contro la povertàe per i diritti umaniche realizza progettidi cooperazione internazionale.Riconosciutadal Ministero degli Affariesteri e dall’Ue, è presente in dodici Paesi <strong>del</strong>l’Africa e <strong>del</strong>l’America latina.In Italia opera nel campo <strong>del</strong>l’educazione alla cittadinanza e promuovepercorsi formativi di animazione e dialogo interculturale per le scuole.www.cisvto.orgComunità MadianTORINOFondata trentatrè anni fa daipadri camilliani, accoglie immigratimalati o dimessi dagliospedali. Tre religiosi, in servizioa tempo pieno, e una trentinadi volontari si prendono attualmentecura di una cinquantinadi malati gravi o portatori dihandicap fisici o psichici.La Comunità, che aiuta anchemolti immigrati di passaggio chenon sono in grado di acquistare farmaci, di pagare ticket per prestazioni emateriale sanitario, nel 2011 è stata insignita <strong>del</strong> premio Torinese <strong>del</strong>l’anno.https://www.sites.google.com/site/comunitamadian/31


N UMERO 12013ASSOCIAZIONI I Utili e solidalianche con le istituzioni e con gli altri gruppi che si occupano<strong>del</strong>le medesime problematiche. Infine, si parla<strong>del</strong>le nuove povertà e di come affrontarle, terminandola giornata con la proposta di istituire una serie di tavolitematici di lavoro dove, conclude Tripoli, “imparare aessere protagonisti nella soluzione di un bisogno preciso,in un contesto preciso, per non disperdere energiepreziose e per essere davvero protagonisti nella costruzionedi una società migliore”. n32Avas di VilladossolaVERBANIAL’Associazione volontariassistenza sanitariaOssola (Avas) nascenel 1987 per assicurareuna presenza amica aimalati ricoverati nei repartidi Traumatologia,Medicina e Chirurgia<strong>del</strong>l’Ospedale di Domodossola,agli ospiti<strong>del</strong>le case di riposo diDomodossola, Villadossola, Premosello e Varzo e alle persone anzianein condizione di disagio fisico e psicologico che risiedono nei principalicomuni <strong>del</strong>l’Ossola. Forte di oltre 150 soci, l’associazione s’ispira aiprincipi cristiani e accoglie volontari di qualsiasi credo.www.avasossola.itAssociazione SottosopraProporre l’economia solidalecome un modo nuovo d’intendereil sistema economico(locale e globale), mettendo alcentro dignità dei lavoratori,rispetto <strong>del</strong>l’ambiente e importanza<strong>del</strong>le relazioni, consapevoliche dietro ogni acquisto visono persone, mondi e storieda scoprire. Questo lo scopo<strong>del</strong>l’associazione, nata nel 1998per diffondere il commercio equo e solidale e il consumo critico attraversoeventi culturali, campagne di sensibilizzazione, attività nelle scuole e promozionedei gruppi di acquisto solidale.www.sottosopra.verbania.itIl Vercellese... verso Santa CruzCostituita da un gruppodi volontari cheintendono aiutare ibambini e i giovani indifficoltà, si è costituitanel 2009. Obiettivo<strong>del</strong>l’associazione èsostenere attivamenteprogetti in gradodi favorire la crescitasocioculturale dei giovanicapoverdiani di Santa Cruz. Tra le attività svolte, il sostegnoeconomico a un educatorio che segue i ragazzi più poveri ed emarginatie un corso di alimentazione, igiene e cucina.www.ilvercelleseversosantacruz.orgBaffi e codeVERCELLINata nel 2006 per contribuirea risolvere il randagismofelino, gestisce una strutturacomunale - Cascina San Bartolomeo- attrezzata per accoglieregatti ammalati, curarli edarli in adozione. Al momentol’associazione si occupa di circacentocinquanta felini, curatiquotidianamente dai volontariche assicurano loro cibo, curee riparo. Tra gli obiettivi: la creazionedi reti di solidarietà fra associazioni animaliste per collaborarealla redazione di provvedimenti regionali e nazionali perla protezione dei gatti.www.baffiecode.netschede a cura di Carlo Tagliani


VATICANOPapa Francesco,<strong>Piemonte</strong>se nel mondoIl cardinale JorgeMario Bergoglio,che il Conclaveha elevato,il 13 marzo, al soglio diPietro quale 266° Pontefice,nel 2003 è stato insignito<strong>del</strong> Premio internazionale“<strong>Piemonte</strong>senel mondo”.A ricordare con immensagioia il fatto è il presidente<strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong>Valerio Cattaneo, che hainviato al Papa eletto un telegrammadi felicitazioni.“Dopo quasi 450 annidal pontificato di SanPio V, un Papa di originipiemontesi, è ancheun riconoscimento allagrande epopea <strong>del</strong>l’emigrazionepiemontese nelmondo, che ha portatoin Argentina e in altripaesi l’operosità, l’impegno e la fede che ha sempresorretto le nostre comunità”, ha dichiarato Cattaneo.Anche il presidente <strong>del</strong>la Regione Roberto Cota, presentein San Pietro alla Messa di inizio <strong>del</strong> Pontificato,ha espresso le proprie felicitazioni: “Le più sincere esentite congratulazioni a Papa Francesco. Da parte ditutti i piemontesi desidero testimoniargli tutta la gioiae la speranza per la sua elezione e l’orgoglio per le sueorigini piemontesi. Il <strong>Piemonte</strong> gli invia i più sinceriauguri di buon lavoro”.La famiglia di Papa Francesco, infatti, proviene daPortacomaro nell’Astigiano, origini piemontesi che ilPontefice non ha mai dimenticato. Ne ha parlato anchein un libro-intervista,quale arcivescovo diBuenos Aires, pubblicatonel 2010, spiegandoche il padre era diPortacomaro, paesein cui i suoi avi compraronol’unica casaesistente nella primametà <strong>del</strong>l’Ottocento epoi costruirono le altre.L’ultima volta chePapa Bergoglio è tornatoa Bricco Marmoritodi Portacomaro Stazione,incontrando anchealcuni cugini, fu nel2005, in occasione <strong>del</strong>Conclave che elesse BenedettoXVI.Si portò in Argentinaun sacchettino di terra,per non dimenticaremai le sue radici: è statoun semplice gesto,che però racchiude i valori profondi di quell’emigrazioneche il Premio “<strong>Piemonte</strong>se nel mondo” nonvuole mai dimenticare. (mb)Il Santo Padre esce da Santa Maria Maggiore il giorno successivoalla sua nomina (foto Ansa)a fianco, veduta d’epoca <strong>del</strong> centro di Portacomaro Stazionesulla strada di Asti verso Casale Monferrato,da “Astigiani nella Pampa” di Giancarlo Libert33


N UMERO 12013BIOMEDICINAUn microscopio da 30 e lodeSCOPERTE DI GRANDE IMPORTANZA PER LA SALUTE UMANA CHELA RICERCA MEDICA, E PIÙ IN GENERALE QUELLA DEDICATA ALLECOSIDDETTE SCIENZE DELLA VITA, È IN GRADO DI PRODURRE IN PIEMONTEdi Mara Anastasia34èdi poche settimane fa l’annuncio che iricercatori <strong>del</strong> Centro ricerche in medicinasperimentale (Cerms) <strong>del</strong>l’ospedaleMolinette di Torino hanno sviluppato unvaccino che rende possibile bloccare la progressione <strong>del</strong>tumore <strong>del</strong> pancreas, una <strong>del</strong>le neoplasie più aggressivetra i tumori solidi. Questo studio, che verrà pubblicatodalla prestigiosa rivista scientifica internazionale “Gastroenterology”,pone le basi per una nuova strategiaterapeutica di questa malattia, con la concreta possibilitàdi allungare la vita dei pazienti e di migliorarne laqualità. La notizia segue di pochi giorni quella <strong>del</strong>lascoperta presso il Dipartimento di medicina traslazionale<strong>del</strong>l’Università “Amedeo Avogadro” di Novara diun ormone che stimola l’appetito e che verrà utilizzatoper curare malattie croniche e degenerative. Sonosolo due esempi, i più recenti, tra i numerosissimi chesi potrebbero citare, di scoperte di grande importanzaper la salute umana che la ricerca medica e più ingenerale quella dedicata alle cosiddette Scienze <strong>del</strong>lavita è in grado di produrre in <strong>Piemonte</strong>.L’attività si concentra soprattutto nell’ambito dei treAtenei regionali, in collaborazione con le aziendesanitarie: l’Università di Torino, quella <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>Orientale e il Politecnico. La prima, a seguito <strong>del</strong>la recenteriorganizzazione, si articola in sette dipartimenti,suddivisi tra Torino e l’ospedale San Luigi di Orbassano:biotecnologie molecolari e scienze <strong>del</strong>la vita; neuroscienze;oncologia; scienze cliniche e biologiche; scienze <strong>del</strong>lasanità pubbliche e pediatrica; scienze mediche; scienze


chirurgiche. Qui lavorano oltre400 tra professori e ricercatori inruolo e centinaia di dottorandi,assegnisti e borsisti, divisi in decinedi gruppi di dimensioni variabili,ciascuno dei quali contribuiscenel proprio campo a produrrerisultati spesso riconosciuti a livellointernazionale.Lo conferma attraverso i numeri Franco Merletti, coordinatore<strong>del</strong>la Commissione di ricerca <strong>del</strong>l’area medica:“Il successo in termini di finanziamento europeodei nostri progetti si aggira intorno al 22 per cento, unapercentuale che può apparire a prima vista bassa, mache invece è perfettamente in linea con la media europea.Così come lo è l’H index (un indice che misura laqualità <strong>del</strong>la ricerca mettendo in relazione il numero dipubblicazioni con il numero di citazioni da queste ottenute),che per molti dei nostri ricercatori è superiore atrenta, valore ritenuto prova di una ottima qualità <strong>del</strong>lavoro svolto”.Il credito di cui l’Università di Torino gode a livello diUnione europea è testimoniato dai progetti di ricerca approvatinell’ultimo anno. “Nel 2012 - continua Merletti- sono state presentate 80 proposte, di cui 34 coordinateda noi e 46 da altri partner. Ne sono già state approvate13, per un totale di 3,5 milioni di euro, mentre numerosealtre sono ancora in fase di revisione. Abbiamo inoltrein corso progetti per altri 10 milioni di euro, provenientida ministero <strong>del</strong>la Salute e da quello <strong>del</strong>la Ricerca”.Le cifre, tuttavia, non devono ingannare: “Quello <strong>del</strong>laricerca - conclude Merletti - è un settore che sta soffrendoenormemente per la mancanza di fondi. Nonostante glisforzi, non riusciamo a fermare l’esodo dei cervelli versoDALLA BIOTECNOLOGIAALL’ONCOLOGIA, DALLAFISICA ALL’IMMUNOLOGIA, LERICERCHE SONO CONDOTTE DAITRE ATENEI REGIONALI CON LEAZIENDE SANITARIEl’estero oppure riportare in <strong>Piemonte</strong>gli studiosi che sono emigrati.Il problema riguarda tuttii ricercatori, ma colpisce particolarmentei gruppi piccoli e medi,perché i pochi investimenti tendonoa concentrarsi sulle grandipiattaforme, nonostante anche isecondi possano produrre risultatidi grande valore scientifico”.A lanciare l’allarme è anche Lorenzo Silengo, direttore<strong>del</strong> Centro di ricerca di biotecnologie molecolari(Cbm) <strong>del</strong>l’Università: “La sanità non deve essere vistasolo come una spesa, ma anche come una risorsa economica.Una medicina di qualità si può avere solo doveesiste la ricerca. Il problema è che questa deve crescerecontinuamente, deve essere alimentata, altrimenti sirischia di rimanere indietro e di perdere l’alta formazione.Torino e il <strong>Piemonte</strong>, che attualmente vantanopunte di eccellenza, non possono permetterselo”.Una di queste punte è certamente rappresentata dalCentro diretto da Silengo.Nato nel 2006, il Cbm conta su ricercatori appartenentia diverse discipline (medicina, biologia, informatica,fisica, matematica) suddivisi in 25 unità, chesi occupano principalmente <strong>del</strong>lo studio dei meccanismigenetici che presiedono al differenziamentocellulare (tumori e cellule staminali), di quello <strong>del</strong>lagenetica di alcune patologie cardiache, <strong>del</strong>l’imaginmolecolare e <strong>del</strong>l’oncoimmunologia. L’istituto divia Nizza a Torino è anche sede di un incubatore diidee, luogo in cui l’innovazione diventa la base per lacostituzione di un’impresa. Dal 2012, inoltre, graziea una convenzione siglata con la Fresenius MedicalCare (azienda leader nel campo dei trattamenti disupporto renale ed epatico), ospita il Centro di ricercatraslazionale di medicina rigenerativa.“In un contesto in cui lo Stato investe nella ricerca solol’1,1% <strong>del</strong> Pil - aggiunge ancora Silengo - le collaborazionicon l’industria possono risultare di grande importanza,anche per dare ai nostri giovani ricercatorisbocchi concreti sul mercato <strong>del</strong> lavoro”.Interno di un laboratorio <strong>del</strong>l’Istituto zooprofilattico di Torinoa sinistra l’ingresso <strong>del</strong>l’ospedale Molinette di Torino35


N UMERO 12013BIOMEDICINA I Un microscopio da 30 e lodeL’ingegneria al servizio <strong>del</strong>la saluteLa partnership con i privati, sia su commessa sia attraversoforme collaborative, è di grande importanzaanche per il Politecnico di Torino, dove la ricerca nelcampo <strong>del</strong>le scienze <strong>del</strong>la vita viene svolta trasversalmentein diversi dipartimenti e in particolare in quellidi meccanica e aerospazio, elettronica e scienze deimateriali. Cinque i macro gruppi impegnati in questotipo di studi, con circa 100 ricercatori coinvolti. Orasi sta lavorando alla costituzione di un unico dipartimentointerateneo con l’Università di Torino nel campo<strong>del</strong>le biotecnologie, per unire gli sforzi e massimizzarei risultati.“Le tematiche che affrontiamo sono molte - spiegaGianluca Ciar<strong>del</strong>li, professore di bionanotecnologiepresso l’Ateneo - e tutte puntano allo sviluppo di tecnologiee materiali per affrontare alcune sfide ancorairrisolte nel campo <strong>del</strong>la salute e in particolare il contrastoa malattie come i tumori e le patologie cardiovascolari,che sono tra le principali cause di morte.Recentemente, ad esempio, abbiamo chiuso un progettofinanziato dalla Regione, con la messa a puntodi stent intracoronarici per riportare il sangue nellazona colpita da infarto e supporti per la rigenerazione<strong>del</strong> miocardio infartuato. Sul fronte <strong>del</strong>l’oncologia,invece, abbiamo sviluppato nano particelle in gradodi trasportare un farmaco o un mezzo di contrasto inmaniera mirata verso il tessuto tumorale, in modo darendere possibile la riduzione <strong>del</strong>le dosi e anche <strong>del</strong>lecontroindicazioni per il paziente. Lavoriamo naturalmentemolto con l’industria biomedicale, in particolarequella piemontese, dove si registra una forte sensibilitàall’innovazione e alla crescita”.In un quadro di costante insufficienza di finanziamenti,un grosso contributo viene in <strong>Piemonte</strong> anche dallefondazioni bancarie e dalla generosità dei privaticittadini, che attraverso associazioni come Telethon ol’Associazione italiana per la ricerca sul cancro contribuisconoin maniera fattiva al sostegno <strong>del</strong>la ricerca.Nel 2014 Torino ospita Bio Europe Spring36Nel 2014 Torino diventerà capitale europea<strong>del</strong>la biomedicina. Il prossimoanno, infatti, tra il 10 e il 12 marzo, ilcapoluogo piemontese ospiterà al Lingottoil Bio Europe Spring, uno dei piùimportanti eventi mondiali per aziende,centri di ricerca, Università e parchitecnologici nel comparto <strong>del</strong>le scienze<strong>del</strong>la vita. La candidatura per l’aggiudicazioneè stata portata avanti dallaCamera di Commercio, in collaborazionecon Ceipiemonte, con Turismo Torinoe Provincia e con Bioindustry Parkdi Colleretto Giacosa (nella foto). Proprio nel centro eporediese hail suo riferimento questo settore in <strong>Piemonte</strong>, che conta oltre 800imprese e circa 7.000 addetti. Il Bioindustry Park è un parco scientifico-tecnologiconato nel 1998 su iniziativa <strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong>,con l’obiettivo di promuovere e sviluppare ricerche nel campo <strong>del</strong>lescienze <strong>del</strong>la vita, con particolare riferimento alle problematiche legatealla salute, collegando la ricerca universitaria al mondo <strong>del</strong>leimprese e favorendo la nascita e la crescita di aziende innovative. IlParco offre opportunità di insediamento, laboratori di ricerca e servizidi consulenza specialistica, quali check-up aziendali, analisi difattibilità e trasferimento tecnologico. Oggisono presenti con i loro laboratori e i loro sitiproduttivi 36 aziende - tra cui grandi impresecome la Bracco Imaging e la Merck-Serono - 3centri di ricerca e 3 associazioni, che dannolavoro a 500 addetti. Il centro propulsivodi questo sistema è il Laboratorio integratodi metodologie avanzate, dove le attività diricerca scientifica sono realizzate da gruppiuniversitari che collaborano con gruppi<strong>del</strong> Parco a progetti orientati alla ricerca disoluzione applicative. Cinque le principalipiattaforme in cui è strutturato: biologiamolecolare, biologia cellulare, spettrometria di massa, proteomicae chimica di sintesi. Dal 2009, infine, il Bioindustry Park è anche ilsoggetto gestore di uno dei dodici poli di innovazione creati dallaRegione nell’ambito <strong>del</strong>le sue iniziative di sviluppo. Opera nei settoribiotecnologico e biomedicale, con 80 membri fondanti tra grandi,medie e piccole imprese, Università e centri di ricerca. Il compito <strong>del</strong>polo bioPmed è quello di stimolare l’attività innovativa, incoraggiandola collaborazione, l’uso comune di installazioni e lo scambio diesperienze e conoscenze tra tutti gli aderenti.www.bioindustrypark.eu


privati cittadini, istituzioni, aziendee fondazioni bancarie <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>.Nel Centro alle porte diTorino (riconosciuto Istituto diricerca e cura a carattere scientificodal ministero <strong>del</strong>la Salute)si studia come il cancro possa essereprevenuto, trattato e, sempre più spesso, sconfittoper mezzo di attività diagnostiche e terapeutiche di eccellenza,guidati dal principio di mettere quanto primaa disposizione <strong>del</strong> malato ciò che i laboratori di ricercadi base e traslazionale mettono a punto. Presso i laboratorioperano ricercatori <strong>del</strong>la Fondazione piemonteseper la ricerca sul Cancro, <strong>del</strong>l’Università degli Studi diTorino, <strong>del</strong> Politecnico e <strong>del</strong>la Fondazione <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>per l’oncologia e sono in atto collaborazioni con le piùprestigiose istituzioni internazionali. La ricerca di base,in particolare, ha come obiettivo quello di accrescere leconoscenze sul processo di metastatizzazione dei tumorisolidi, soprattutto di quelli <strong>del</strong> tratto gastro-enterico e<strong>del</strong>la mammella. Tra i tanti successi, il fiore all’occhielloè rappresentato dalla messa a punto <strong>del</strong> test Kras, comefrutto finale di anni di studio sulla genetica dei tumori<strong>del</strong> colon-retto. L’Istituto, con la collaborazione <strong>del</strong>Johns Hopkins School of Medicine Baltimora (Usa) e<strong>del</strong>l’Ospedale Niguarda Ca’ granda (Milano), ha definitoin modo sistematico le alterazionigenetiche presenti nelle persone affetteda tumori <strong>del</strong> colon-retto e come questeinfluiscano sulle risposte dei pazienti aifarmaci, consentendo cure più mirate edefficaci.La solidarietà produce nuove cureTra i centri che meglio dimostrano come la solidarietàsi possa trasformare in risultati concreti in termini di accrescimento<strong>del</strong>le conoscenze mediche è l’Istituto per laricerca e la cura <strong>del</strong> cancro di Candiolo, nato esclusivamentee interamente attraverso ledonazioni di oltre un milione diA CANDIOLO PASSI AVANTICONTRO IL CANCROMENTRE ALL’UNIVERSITÀ“AVOGADRO” SI COMBATTELA SCLEROSI MULTIPLAContro le patologieautoimmuniRisultati di grande rilievo sono anchequelli conseguiti dall’Università <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>orientale “Amedeo Avogadro”:1.275 gli articoli scientifici a elevato impattointernazionale pubblicati nell’ultimoquinquennio, 13 i brevetti licenziatie 3 le società spin-off incubate.Qui la ricerca si concentra in due dipartimenti,coordinati dalla Scuola di medicina. Il primoè quello di medicina traslazionale, che conta circa 250collaboratori e dove le ricerche in corso sono diversee riguardano temi che vanno dall’oncologia alla biologiacellulare e applicata, dalle patologie <strong>del</strong>l’apparatocardiovascolare alle neuroscienze e alle malattiepsichiatriche e neurovegetative.Presso il dipartimento di scienze<strong>del</strong>la salute, invece, i 150 ricercatorisono impegnati nellostudio <strong>del</strong>le cellule staminali e<strong>del</strong>l’ingegneria tessutale, <strong>del</strong>lananomedicina, <strong>del</strong>la genetica,dei biomateriali e <strong>del</strong>la diagnosie terapie innovative in ambitooncologico. Dal 2012, inoltre, è attivo il Centro interdisciplinaredi ricerca sulle malattie autoimmuni, checolpiscono tra il 5 e il 7 per cento <strong>del</strong>la popolazionee che sono dovute a un “errore” <strong>del</strong> sistema immunitario,per cui questo dirige le proprie potenzialità offensivecontro i tessuti <strong>del</strong>l’organismo anziché controgli agenti infettivi. Ne deriva lo sviluppo di patologiediverse tra cui la sclerosi multipla, l’artrite reumatoidee il morbo di Chron, contro le quali nei laboratorinovaresi si studiano nuovi approcci diagnostici e terapeutici,sviluppandone le possibile ricadute anche sulpiano industriale, con esiti che hanno fatto <strong>del</strong> Centroun punto di riferimento nazionale e internazionale. nInterno di un laboratorio <strong>del</strong>l’Istituto zooprofilattico di Torinonella pagina di sinistra, l’ingresso <strong>del</strong>l’ospedale San Luigi diOrbassano37


N UMERO 1 2013Centro antidoping, eredità olimpica38Il Centro <strong>regionale</strong> antidoping Alessandro Bertinaria(Cad), è il laboratorio <strong>regionale</strong> di tossicologia nato nel2004 in vista <strong>del</strong>le Olimpiadi invernali di Torino 2006. IlCad è un consorzio formato da: Regione <strong>Piemonte</strong>, Universitàdi Torino, Istituto di Medicina <strong>del</strong>lo Sport e OspedaleUniversitario San Luigi. La sua sede infatti è ad Orbassano(Torino), in un edificio accanto all’ospedale.Il Centro antidoping, nato per la salvaguardia <strong>del</strong>la correttezza<strong>del</strong>le competizioni sportive e la tutela <strong>del</strong>la salutedegli atleti, finite le Olimpiadi è diventato un punto di riferimentoa livello <strong>regionale</strong>, nazionale e anche internazionaleper l’analisi chimico-clinica, tossicologica e forense.Negli ultimi anni si sta affermando come centro dieccellenza per la ricerca e la formazione nella lotta all’usodi sostanze dopanti, sia di uso umano che animale. Al centrosi rivolgono sia le istituzioni pubbliche che i privati perfar eseguire analisi. Il Cad esegue circa 300mila analisiall’anno su sostanze tossicologiche (alcol, droghe, farmaci)e su varie matrici biologiche (sangue, urina, capelli...).La ‘memoria’ dei capelliOgni sostanza che assumiamo si ripartisce nel nostrocorpo e finisce in minuscola percentuale nel sudore enelle ghiandole sebacee, riaffiorando alla superficie <strong>del</strong>lanostra pelle, dove, in percentuale ancor più minuscola,viene “catturata” dalla struttura dei capelli e dei peli.Le piccole molecole <strong>del</strong>le sostanze che riescono ad entrarein questa fitta rete filamentosa molto difficilmente neescono, anche se vengono lavate con acqua e detergenti.Quindi ciò che assumiamo finisce nei nostri capelli e lì sifissa, conservandosi nel tempo. Se per esempio smettiamodi assumere una certa sostanza, questa scompariràdalle parti <strong>del</strong> capello più vicini alla radice, ma rimarràpresente nella frazione di capello “più vecchio” lasciandoneuna chiara memoria.Negli ultimi anni lo sviluppo scientifico e tecnologico<strong>del</strong>l’analisi chimica ha consentito di estrarre le sostanzecatturate dalla struttura cheratinica <strong>del</strong> capello e di determinarnesia la natura che la quantità, anche soltantosu 10-50 milligrammi di capelli (un ciuffetto di diametroinferiore a quello di una matita). Proprio in questocampo negli ultimi anni il Cad Alessandro Bertinaria haraggiunto un ruolo di riferimento nazionale ed internazionale,sia per il grande numero di campioni esaminati,sia per la qualità dei lavori di ricerca pubblicati. Nel 2011-2012, il Cad ha eseguito (principalmente per i controlli<strong>del</strong>le patenti) circa 15.000 analisi su capelli e peli perl’abuso di alcool, circa 8.000 determinazioni per le sostanzestupefacenti; 200 investigazioni per l’Autorità Giudiziariae circa 500 determinazioni di “nuove droghe”.Ad Orbassano è stato eseguito il primo studio al mondosull’analisi di cannabinoidi sintetici nel capello. Un’altrasignificativa applicazione <strong>del</strong>le analisi nei capelli è quella<strong>del</strong>la determinazione <strong>del</strong>le cosiddette “droghe da stupro”,nel caso in cui la vittima sia stata indotta ad assumere sostanzecapaci di inibire la volontà, come ad esempio unforte sonnifero sciolto di nascosto in una bibita.Il doping animaleIl Centro <strong>regionale</strong> antidoping collabora dal 2008 conl’Istituto Zooprofilattico affiancandolo nello sviluppo dinuovi metodi analitici. Per esempio i due enti hanno collaboratoper elaborare il metodo per la ricerca contemporaneadi 30 sostanze illecite nelle urine bovine (comegli steroidi anabolizzanti), metodo oggi ampiamenteimpiegato per individuare eventuali trattamenti dopantidegli animali. Come nel doping sportivo, anche in quellodegli animali il ricorso a trattamenti farmacologiciilleciti, soprattutto anabolizzanti, ha raggiunto livelli disofisticazione e di competenza tecnica fino a poco tempofa inimmaginabili. Per fortuna si è molto sviluppato ancheil livello di preparazione professionale dei veterinarie dei chimici che effettuato i controlli, e si sono enormementeampliate il livello tecnologico e le prestazionianalitiche <strong>del</strong>la strumentazione usata.Quando l’animale è vivo (nelle condizioni normali di allevamento)il suo pelo costituisce una fonte importantedi informazione poiché alcune sostanze illecite tendonoad accumularsi proprio nella struttura cheratinica <strong>del</strong>pelo e quindi a segnalare una positività a farmaci vietati.Ancor più utile è la ricerca di queste sostanze in organidi accumulo, come il fegato o la retina <strong>del</strong>l’animale.Le analisi più efficaci vengono attualmente eseguite medianteuna tecnica strumentale, la “cromatografia liquidaad alta pressione abbinata a spettrometria di massatandem” (Uhplc-Ms/Ms) attraverso con cui è possibilecercare centinaia di sostanze illecite con un’unica analisi<strong>del</strong>la durata di 7-8 minuti: si possono quindi analizzarepiù di cento campioni al giorno. (fc)www.antidoping.piemonte.it


BIOMEDICINA I Un microscopio da 30 e lodeAnimali e cibi sotto controlloL’ATTIVITÀ PER LA SICUREZZA ALIMENTAREDELL’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO DI TORINO,DA “MUCCA PAZZA” ALLA CARNE DI CAVALLOdi Federica CalossoL’’Istituto Zooprofilattico sperimentale<strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> Liguria e Valle d’Aosta èun ente sanitario di diritto pubblico, hasezioni periferiche distaccate in quasitutti i capoluoghi di provincia <strong>del</strong>le tre regioni dicompetenza. La sede principale è a Torino al fondo divia Bologna, al civico 148, in una palazzina che risaleall’inizio <strong>del</strong> secolo scorso.L’Istituto nasce infatti nel 1912 (ha appena compiuto100 anni) con lo scopo di realizzare una stazione sperimentaleper la lotta contro le malattie infettive <strong>del</strong> bestiamein <strong>Piemonte</strong> e Liguria, al servizio di veterinarie allevatori. Il 20 dicembre 1912 l’onorevole EugenioRebaudengo, a nome <strong>del</strong> Comizio Agrario di Torino,invia un’istanza al presidente <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> dei MinistriGiovanni Giolitti per sollecitare l’istituzione di una“Stazione sperimentale per la lotta contro le malattieinfettive <strong>del</strong> bestiame in <strong>Piemonte</strong> e in Liguria”. Duemesi dopo la Stazione sperimentale inizia la sua attivitàe nel 1914 viene completato il primo edificio in un vastoappezzamento di terreno (5.195 metri quadrati) concessogratuitamente dal Comune di Torino.La prima relazione tecnica è <strong>del</strong> 1918. Il personale nel1928 è composto da un Direttore, un Coadiutore, unAssistente, un Segretario economo, un portinaio e treinservienti. L’attività diagnostica registra subito una fortecrescita: si passa dai 280 campioni analizzati <strong>del</strong> 1921,ai 700 campioni <strong>del</strong> 1930, per arrivare ai 3.883 <strong>del</strong> 1932.Nel 1950 l’attività diagnostica supera i 10 mila campionie viene attivata una Sezione provinciale a Genova. Nel39


N UMERO 120131952 iniziano l’attività le Sezioni di Novara ed Alessandria,nel 1953 quella di Cuneo, nel 1956 di Asti, nel1962 di Aosta, nel 1963 di Vercelli e Savona, nel 1971 diLa Spezia e nel 1985 di Imperia.In quegli anni viene anche impostata l’attività nel campo<strong>del</strong>le ricerche su pesci, api, volatili, bachi da seta,selvaggina, attività che hanno sempre costituito perl’Istituto Zooprofilattico di Torino una competenzaspecifica. Nel 1941 viene costituito il Centro di fecondazioneartificiale per i bovini.Accanto alle attività di diagnosi e ricerca (strettamentecollegate con l’Università) è da ricordare l’attivitàdi produzione di vaccini: negli anni ’40 e ’50 vengonoprodotti nei laboratori <strong>del</strong>l’Istituto migliaia di litri disiero contro le principali malattie <strong>del</strong> bestiame. Questaspecifica competenza porta l’Istituto zooprofilattico <strong>del</strong><strong>Piemonte</strong> a diventare un punto di riferimento nazionaleper l’epidemia <strong>del</strong>la encefalopatia spongiforme bovina,la terribile malattia <strong>del</strong>la “mucca pazza” scoppiataalla fine degli anni ’90.40Il controllo degli allergeniL’Istituto Zooprofilattico ha tra i suoi compiti istituzionalila ricerca sperimentale non solo nel campo <strong>del</strong>la sanitàanimale (in particolare connessa con quella umana),ma anche sulla sicurezza alimentare, sull’igienedegli allevamenti e <strong>del</strong>le produzioni zootecniche e sulbenessere degli animali. Partecipa a progetti di ricercacon il Ministero <strong>del</strong>la Salute, con la Comunità Europeae con numerosi enti privati nazionali ed internazionali.Le allergie alimentari, ad esempio, sono un importanteproblema per la sanità pubblica nei paesi industrializzati.Gli allergeni non dichiarati in etichetta ma presentinegli alimenti come contaminanti (allergeni nascosti)rappresentano un grande rischio per i pazienti sensibilizzati:alcuni ingredienti sono causa di allergie ointolleranze alimentari nei consumatori e le patologieche si sviluppano sono un pericolo per la salute di unasempre crescente percentuale di popolazione. Il LaboratorioControllo Alimenti e Igiene <strong>del</strong>le Produzioni<strong>del</strong>l’Istituto di Torino è in prima linea nel controllo ufficialedegli allergeni presenti in diversi tipi di alimenti.Gli allergeni più ricercati sono le proteine <strong>del</strong>le uova, leproteine <strong>del</strong> latte e il Dna di crostacei e molluschi. Glialimenti sottoposti ad analisi, come previsto sia dai pianiregionali che in seguito ad episodi di allerte alimentario su segnalazione di privati cittadini, sono i preparatia base di carne, i prodotti da forno, le preparazionigastronomiche, le conserve e gli alimenti per la primainfanzia. Un altro grande campo di indagine seguitodall’istituto riguarda le malattie trasmesse dagli insettiL’analisi <strong>del</strong>la carne nei laboratori <strong>del</strong>l’Istituto zooprofilatticonella pagina precedente, la facciata <strong>del</strong>la principale sede torineseche arrivano da lontano, soprattutto zanzare (chi nonricorda la famosa zanzara tigre?). L’Istituto ha realizzatonegli anni un sistema integrato di sorveglianza alivello locale e ha predisposto un piano diagnosticoe di pronto intervento: durante l’estate vengono posizionatetrappole in <strong>Piemonte</strong> e in Liguria per la cattura<strong>del</strong>le zanzare per avere una migliore conoscenzae ricercare i virus che possono sviluppare malattienell’uomo e negli animali.La genetica è ormai la chiave per scoprire le frodi alimentari:ne è la dimostrazione la prontezza <strong>del</strong>le analisieffettuate dall’Istituto Zooprofilattico di Torino che,in seguito allo scandalo scoppiato nel Regno Unito afebbraio e ormai noto come “lasagne con carne di cavallo”,è stato subito interpellato per scoprire di qualecarne fosse composto il ragù impiegato in alcuni tipidi preparazioni alimentari. Dopo il vertice di Bruxelles,dove si è affrontato a livello europeo un problemache oscilla tra la frode alimentare e il rischio sanitario(si sospetta un trattamento con antinfiammatori subitodai cavalli prima di diventare ragù), il Ministero <strong>del</strong>laSalute italiano ha assegnato la competenza dei controlliper metà <strong>del</strong> territorio nazionale all’Istituto Zooprofilatticodi Torino. n


N UMERO 1 2013ESERCITO I Da gloria sabauda a moderna forza di pacerimanendo abolita l’antica denominazione di ArmataSarda”. E già dalla denominazione si può comprenderecome l’Esercito Italiano si sia costituito soprattuttoattraverso l’integrazione in quello piemontese <strong>del</strong>leforze provenienti dalle altre regioni. Infatti la bandiera<strong>del</strong>l’Esercito e <strong>del</strong>lo Stato italiano, il Tricolore conlo stemma sabaudo, era il vessillo piemontese già dal1848. La sciarpa azzurra distintiva degli ufficiali italianirisale a quella introdotta nel 1572 da EmanueleFiliberto Duca di Savoia (dal 1741 distintivo per tuttigli ufficiali in servizio). Casa Savoia poté prendere laguida <strong>del</strong>l’unificazione anche per il prestigio <strong>del</strong> suoesercito. Il <strong>Piemonte</strong> ha un esercito, “dunque io sonopiemontese” scriveva nel 1854 il milanese Giorgio PallavicinoTrivulzio. Cesare Balbo scrisse, “da quel dì vifu un esercito italiano, e si può fare di esso una storiaininterrotta” in riferimento a quel primo atto istitutivo,nel 1562, di dodici reggimenti provinciali da parte <strong>del</strong>42di Caschi blu <strong>del</strong>l’Unione europea e sesto finanziatoreassoluto) e qualitativo con una pluralità di attivitàe specializzazioni di eccellenza. L’11 dicembre scorso aMontecitorio è stata approvata la legge di riforma <strong>del</strong>laDifesa che (escludendo i Carabinieri) ridurrà drasticamente,entro il 2024, gli organici di Esercito, Marina eAeronautica a 150 mila uomini (già 170 mila nel 2016per effetto <strong>del</strong>le disposizioni sulla Spending review). Sitenta, così, di salvaguardare il tasso di capitalizzazione<strong>del</strong>lo strumento militare, altrimenti destinato ad esseresolamente uno stipendificio, dando contestualmenteun ancor maggiore potere di controllo <strong>del</strong> Parlamentosulle spese per la Difesa.Grande il contributo offerto dai piemontesi alla nascita<strong>del</strong>l’Esercito Italiano. Il 5 maggio 1861 la nota n. 76<strong>del</strong> Ministro <strong>del</strong>la Guerra diceva “D’ora in poi il RegioEsercito dovrà prendere il nome di Esercito Italiano,Duca Emanuele Filiberto. Nel 1870 il generale CarloCorsi, di origine fiorentina, scriveva che “coloro stessiche non volevano per nessun conto che il Regno d’Italiapotesse considerarsi un <strong>Piemonte</strong> ingrandito, ammettevanodi buonissima voglia che l’esercito italiano dovesseessere l’esercito piemontese ingrossato”. Il primoAttività di assistenza medica nel corso di un pattugliamentoin Afghanistansotto, stand promozionale <strong>del</strong>l’Esercito al Marathon Village di TorinoNella pagina precedente l’alzabandiera in piazza Castello a Torino perla Festa <strong>del</strong>l’Unità nazionale e <strong>del</strong>le Forze armate


intervistaRiformare per investire di piùGenerale Claudio GrazianoCapo di stato maggioreLa riforma tenta di rimediareall’incoerenza tra le risorse economichemesse a disposizionedal Parlamento per la funzionedifesa e la struttura <strong>del</strong>lo strumentomilitare per arrivare allasostenibilità nel tempo <strong>del</strong>leForze armate: 25% <strong>del</strong>le risorsefinanziarie per l’esercizio, il 25%per gli investimenti e il 50% per il personale. Così la pensa ilgenerale Claudio Graziano, torinese classe 1953, attuale Capodi stato maggiore <strong>del</strong>l’esercito.Lo strumento militare <strong>del</strong> futuro deve coniugare le risorse finanziariedisponibili con le strutture e i mezzi assegnati. Come usciràl’Esercito da questo non facile percorso?Lo squilibrio in cui versa l’attuale mo<strong>del</strong>lo di Difesa – cheprevedeva per l’Esercito un livello di forza fissato in 112 milaunità su 190 mila totali – ha imposto una profonda riorganizzazione,in senso riduttivo, <strong>del</strong>le Forze armate che dovrannoperaltro continuare ad assicurare il mantenimento <strong>del</strong> ruolosvolto dall’Italia in ambito internazionale. Da qui al 2024,l’Esercito, che oggi conta 106 mila effettivi, dovrà attestarsia 90 mila unità al fine di tendere all’obiettivo ideale di allocareil 50% <strong>del</strong>le risorse disponibili ai settori <strong>del</strong>l’esercizio e<strong>del</strong>l’investimento. Un vero e proprio cambiamento radicaleche ci permetterà di disporre non soltanto di uno strumentopiù snello e flessibile ma, soprattutto, equilibrato e sostenibilenel tempo. Si tratta di un obiettivo ambizioso attraverso lariduzione bilanciata <strong>del</strong>la forza, l’accorpamento <strong>del</strong>le unitàoperative presso un ridotto numero di infrastrutture moderne,funzionali e maggiormente vicine alle aree addestrative.Questo preservando il più possibile la componente operativasalvaguardando, con risorse più esigue, l’eccezionale livello dipreparazione raggiunto.Se le Forze armate debbono essere utili per il Paese si deve conseguentementeinvestire su di esse, assicurando coerenze tra le risorsee le capacità. L’Esercito può essere un volano di sviluppo sia perl’impatto diretto <strong>del</strong>le nuove tecnologie duali e sia per le attivitàche concorrono allo sviluppo economico e tecnologico. In questaprospettiva cosa concretamente si sta facendo?La tecnologia non è destinata a soppiantare la centralità<strong>del</strong>l’elemento umano, la sua abilità di “leggere” le diverse situazioniin cui si trova ad operare, che non potrà mai esseresurrogata da alcun sistema tecnologico. Le più recenti esperienzeoperative hanno, infatti, confermato la validità di unadagio ben conosciuto dai militari: boots on the ground, chesta ad indicare la necessità, in qualsiasi intervento militare, diricorrere a forze sul terreno quale fattore di successo. La superioritàtecnologica però rappresenta un “moltiplicatore diforza”, accresce la protezione <strong>del</strong>le truppe, migliora la funzionedi comando e controllo. Le risorse destinate all’ammodernamentotecnologico <strong>del</strong>la Forza Armata dovrebbero essereviste come un investimento in un Paese dallo sviluppo avanzatocome è il nostro. La ricerca in campo militare da sempreha assolto un ruolo trainante per l’applicazione in numerosisettori <strong>del</strong>l’industria e <strong>del</strong>la società civile.Quali le conseguenze <strong>del</strong>la riforma in <strong>Piemonte</strong>?L’Esercito è profondamente orgoglioso <strong>del</strong>l’intenso vincoloche, in particolare per il tramite <strong>del</strong>la Scuola d’Applicazione e<strong>del</strong>la Brigata “Taurinense”, unisce la Forza armata al <strong>Piemonte</strong>e alla città di Torino. Sul piano personale, avendo avutol’onore di comandare la “Taurinense”, aggiungo che sento conparticolare intensità tale legame. Ciò premesso, il complessoprocesso di razionalizzazione e trasformazione che la ForzaArmata sta attuando comporterà <strong>del</strong>le ricadute contenute peril <strong>Piemonte</strong>. Nello specifico, il 4° reggimento carri, di previstasoppressione, sarà sostituito dal “Nizza cavalleria” (1°) il quale,dalla storica sede di Pinerolo, si trasferirà a Bellinzago (No)a favore <strong>del</strong> 3° reggimento alpini“Susa” che si potrà così spostare aPinerolo. In considerazione <strong>del</strong>lostorico legame tra Pinerolo e laCavalleria, è stata salvaguardatala presenza <strong>del</strong> Museo <strong>del</strong>l’Armadi Cavalleria nonché il mantenimento<strong>del</strong>la prestigiosa cavallerizza“Caprilli”. Per quanto attiene,invece, alla paventata soppressione<strong>del</strong> 34° gruppo squadroni AvesLA RIFORMA LIMITA ILNUMERO DEI GENERALIA 195, RISPETTOALL’ATTUALE ORGANICODI 243, MENTRE ICOLONNELLI PASSANODA 1.025 A 923“Toro” di Venaria Reale (To), al momento, tale reparto nonsarà interessato da alcun provvedimento.Da torinese (di origine astigiana) come vive questo suo prestigiosoincarico e come ha vissuto la sua carriera?Nutro nei confronti <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> e, in particolare, di Torinoun affetto profondissimo. Da piemontese ho sempredesiderato servire la Patria portando il cappello alpino eho avuto lo straordinario privilegio di servire nella “Taurinense”.Tra gli altri ho comandato il battaglione“Susa”, nelgruppo tattico <strong>del</strong>la “Taurinense” posto permanentementea disposizione <strong>del</strong>la Amf(L) che, nel contesto <strong>del</strong>la guerrafredda, ha rappresentato l’unico bacino di forze operantiestensivamente in ambito Nato. Ho avuto, poi, l’opportunitàdi comandare il “Susa” in Mozambico, nell’ambito <strong>del</strong>lamissione Onumoz, prima di assumere la guida <strong>del</strong> 2° rgt. alpinie, successivamente, di comandare la “Taurinense” proprionel periodo in cui è stata impiegata in Afghanistan percostituire la Kabul Multinational Brigade VIII. In seguito,ho avuto l’onore di guidare la missione Unifil II, in Libano.Oggi, in qualità di Capo di Stato Maggiore <strong>del</strong>l’Esercito,mi trovo a gestire una riorganizzazione che ridisegneràprofondamente la Forza Armata. Sono stato estremamentefortunato non tanto e non solo per il privilegio di avereraggiunto il vertice <strong>del</strong>l’Esercito, ma perché ne ho vissuto latrasformazione nell’attuale moderno strumento impegnatoquotidianamente con oltre 8 mila donne e uomini nelleoperazioni in Patria e al di fuori dei confini nazionali. Perfare fronte a queste sfide, ho utilizzato il profondissimo attaccamentoalle istituzioni e allo spiccato spirito di servizioche, da sempre, caratterizza noi piemontesi. (ab)43


N UMERO 1 2013ESERCITO I Da gloria sabauda a moderna forza di paceintervistaCon il <strong>Piemonte</strong> un legame indissolubilePaolo BosottiComandante <strong>del</strong>la Regionemilitare NordIl generale di divisione PaoloBosotti, ufficiale di Cavalleria,torinese classe 1955, il 5 ottobrescorso ha assunto l’incarico diComandante <strong>del</strong>la Regione militareNord in Torino, ente di raccordo fra Esercito ed istituzioninelle regioni <strong>Piemonte</strong>, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia.Quali sono i compiti <strong>del</strong>l’ente al suo comando e quale è stato il percorsodi evoluzione?Il Comando Regione militare Nord trae le proprie origini dal1° Comando militare territoriale, costituito a Torino dalla fine<strong>del</strong> secondo conflitto mondiale. Alle dipendenze <strong>del</strong>la Regionemilitare Nord vi sono i comandi di Lombardia, Liguria eVal d’Aosta. In <strong>Piemonte</strong> dipendono dalla Regione il Centrodocumentale (ex Distretto militare), il polo alloggiativo Riberi(all’ex Ospedale militare), il Reparto supporto generale, i Circoliufficiali e sottufficiali, il Museo nazionale di Artiglieria e ilMuseo storico <strong>del</strong>l’Arma di Cavalleria, un Nucleo Carabinieri(polizia militare). Il Comando, nel settore <strong>del</strong> reclutamento sioccupa <strong>del</strong>la “Riserva selezionata”, ufficiali nominati in base aparticolari pregiate professionalità non attualmente in organico.I Centri documentali (ex Distretti militari) coordinanole attività di digitalizzazione e informatizzazionedegli archivi. Altro compito riguarda ilcomplesso di iniziative finalizzate all’inserimentonel mondo <strong>del</strong> lavoro dei volontari collocati in congedo.Nel settore logistico, il Comando si occupadei poligoni, comprese le problematiche riferitealle servitù militari. Al Comitato misto paritetico- organismo presieduto dal Comandante territorialee finalizzato alla reciproca consultazionefra autorità militare e autorità civili ministerialie locali - compete la risoluzione dei problemi perl’armonizzazione tra i piani di assetto territoriale,di sviluppo economico e sociale <strong>del</strong>la regione. Nelcorso degli ultimi anni il Comando ha acquisitoulteriori compiti riguardanti l’assistenza al personale militaree civile affetto da gravi patologie. Il Comandante <strong>del</strong>la RegioneMilitare, Comandante di Presidio, rappresenta l’autorità militarenei rapporti con le altre autorità civili, militari e religiose.Il Comando gestisce anche le attività di pubblica informazione<strong>del</strong>l’Esercito nel suo complesso.NEL DOPOGUERRA, ILPRIMO COMANDANTEDELLA NEONATAREGIONE MILITARENORD FU IL GENERALEDI DIVISIONE EMANUELEBERAUDO DI PRALORMO(MEDAGLIA D’ORO ALVALOR MILITARE) A CUIÈ DEDICATA L’ATTUALESEDE DEL COMANDO.Il legame <strong>del</strong> suo ente con il territorio e con le istituzioni piemontesie la sua storia?Regione militare Nord ha un legame indissolubile con il <strong>Piemonte</strong>e la Città di Torino, da sempre al centro <strong>del</strong>le vicendenazionali ed europee. Consapevole di questa eredità strategicala Regione non perde occasione per promuovere un patrimoniodi valori assolutamente unico. Prove ne siano i concorsiforniti in occasione dei Giochi Olimpici Invernali <strong>del</strong> 2006,<strong>del</strong>la celebrazione <strong>del</strong>le ricorrenze civili e militari, dalla partecipazionealle iniziative per il 150° anniversario <strong>del</strong>l’Unitàd’Italia, alla presenza di uomini e donne in uniforme ad innumerevolieventi anche di respiro internazionale, come il Salone<strong>del</strong> Libro. Nel 2009 è stato siglato un Protocollo d’intesa conla Regione <strong>Piemonte</strong> per agevolare i professionisti militari intema di alloggi, elevazione culturale e professionale, assistenzasanitaria e benessere <strong>del</strong> personale. In tema di cultura e lavoroinoltre ricordo la consolidata e proficua collaborazione conil mondo scolastico, in particolare nello sviluppo di attività diorientamento scolastico.Pinerolo e la cavalleria, una storia prestigiosa nella quale si inserisconoricordi personali?Pinerolo, collocata in posizione strategica fra la Francia ed il<strong>Piemonte</strong>, da sempre fu sede di guarnigioni militari. A metà<strong>del</strong>l’Ottocento, anche per la ricchezza di foraggi <strong>del</strong>la zona, vienetrasferita da Venaria Reale, dove era stata istituita nel 1823,la Regia scuola militare di Equitazione. Nel 1910 viene costruitala cavallerizza, allora la più grande d’Europa, intitolata al grandemaestro Federico Caprilli. Il reggimento Nizza Cavalleria- le cui origini risalgono al 1690 dal ReggimentoDragoni di <strong>Piemonte</strong> - che è uno dei più antichireparti <strong>del</strong>l’Esercito Italiano, si insedia aPinerolo dopo la seconda guerra mondiale, lasciandola caserma Morelli di Popolo, storicasede di Torino. Il reggimento, oggi dotato diblindati Puma e Centauro, mantiene in organicoun reparto montato che si addestra alla“Caprilli”. Pinerolo, fino agli anni ‘90 è statainoltre sede per 40 anni <strong>del</strong>la Scuola Militaredi Veterinaria e Mascalcia. Nella prestigiosasede un tempo <strong>del</strong> comando <strong>del</strong>la Scuola diCavalleria, viene inaugurato nel 1968 il Museo<strong>del</strong>l’Arma di Cavalleria, unico in Italia e tra ipiù prestigiosi nel mondo. Raccoglie e custodiscecimeli e documenti di ogni genere, bronzi, stendardi,armi, uniformi, materiali e oggetti comunque riguardanti levicende plurisecolari <strong>del</strong>l’Arma e <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong> cavallo. Unarchivio storico e cinematografico, una biblioteca militare eduna di 10 mila volumi sul cavallo risalente al XV secolo, completanole ricche ed eleganti attrezzature. (ab)44


eparto permanente d’Europa, precursore <strong>del</strong>l’esercitodi professionisti di oggi, è stato il reggimento detto“<strong>del</strong>le Guardie”, gli odierni “Granatieri di Sardegna”,arruolato nel 1659 dal Duca Carlo Emanuele II di Savoia.Questi soldati, parteciparono ai fatti d’arme inerentil’assedio di Torino <strong>del</strong> 1706, ma soprattutto a quelli<strong>del</strong> 19 luglio 1747 sul colle <strong>del</strong>l’Assietta. Quella data èdiventata il giorno <strong>del</strong>la Festa <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> in quantocirca 5 mila soldati austro-piemontesi respinsero l’assaltodi 40 mila francesi. Eppure lo stato maggiore avevaautorizzato il comandante piemontese, Giovanni BattistaCacherano di Bricherasio, a ritirarsi considerandola posizione indifendibile. Ma Bricherasio rispose conuna frase leggendaria: “Dite a Turin che da sì nojàutribogioma nen” e cioè “Dite a Torino che noi da qui nonci muoviamo”. Dopo la vittoria i piemontesi divennerocosì i “bogia nen”.A Torino su iniziativa di un torinese, Alessandro Ferrero<strong>del</strong>la Marmora, nacque pure il corpo dei Bersaglieri,i fanti piumati, uno dei più conosciuti e caratteristici<strong>del</strong>le Forze armate italiane.In linea con questa prestigiosa tradizione il <strong>Piemonte</strong> ein particolare Torino, continua ad ospitare un apprez-zabile numero di comandi e reparti militari. Tra questi,per esempio, due dei più antichi reggimenti alpini a Cuneoe Pinerolo: il primo rientrato a dicembre dal difficileteatro afgano; l’altro, primo in Italia nell’impiegoall’estero come “Ace Mobile Force (L)” <strong>del</strong>la Nato.In Torino di particolare importanza dobbiamo ricordareil Comando per la Formazione con la Scuola diApplicazione e l’Istituto di studi militari <strong>del</strong>l’Esercito,per il completamento <strong>del</strong>la formazione di base e la qualificazionesuperiore di tutti gli ufficiali <strong>del</strong>l’Esercito.La frequenza dei corsi è aperta anche al personale civile.La storia <strong>del</strong>l’istituzione, affonda le sue radici nel<strong>Piemonte</strong> sabaudo <strong>del</strong> XVIII secolo anche grazie a insegnantie scienziati di fama mondiale.La pedina operativa per eccellenza in <strong>Piemonte</strong> è laBrigata alpina Taurinense, prima in Italia a costituire,per tutto il secondo semestre 2004, la componente operativa<strong>del</strong>la Nato Responce force, e ora in Afghanistan,dove ha alle dipendenze anche reggimenti stranieri, adimostrazione <strong>del</strong>la sua capacità e credibilità internazionale.Dal comando <strong>del</strong>la Taurinense dipendono 7reggimenti: Reggimento Nizza Cavalleria(1°) e 3 °Rgt.Alpini a Pinerolo, 2° Rgt. Alpini a Cuneo, 9° Rgt. Alpinia L’Aquila, 1° Art. da montagna a Fossano e il 32°Rgt. Genio Guastatori e il Reparto Comando e SupportiTattici a Torino. Fra le attività in concorso, gli alpini<strong>del</strong>la Taurinense, anche nel 2013 si trovano impegnatisulle piste <strong>del</strong>la Via Lattea, tra le aree sciistiche diSestriere, Sauze D’Oulx, Claviere e nel comprensoriodi Bardonecchia, per garantire servizi di soccorso agliConvoglio di Lince <strong>del</strong> 3° reggimento alpini nella provincia di Herata destra, partnership tra alpini ed esercito afgano45


N UMERO 12013ESERCITO I Da gloria sabauda a moderna forza di pacesciatori infortunati. Soprattutto - erede dei gloriosi repartialpini che furono protagonisti, particolarmentenei due conflitti mondiali, di numerosissimi episodi divalore che stupirono anche i più combattivi avversariche riconobbero anche ufficialmente il loro valore - laTaurinense, dagli anni ’90 in poi, ha partecipato a tuttele principali missioni di pace italiane. Ricordando solamentela storia più recente, in Afghanistan si sono alternatiil 3° reggimento alpini nel 2002, 2007 e 2008,il 9° nel 2003, 2005 e 2008, il 2° nel 2006, 2007 e 2008ed il 1° reggimento artiglieria nel 2004 come contingenteItalfor costituendo uno dei Battle group a disposizione<strong>del</strong> Comando <strong>del</strong>la Brigata multinazionale<strong>del</strong>la capitale nell’ambito <strong>del</strong>la missione Isaf. Semprein Afghanistan, dal luglio 2005 al febbraio 2006 il personale<strong>del</strong> Comando brigata e <strong>del</strong> reparto Comando esupporti tattici ha costituito il Comando <strong>del</strong>la Kabulmultinational brigade, nel 2008-2009 la Brigata è stataal comando <strong>del</strong> Regional command capital di Kabulmentre tra l’aprile e l’ottobre <strong>del</strong> 2010 e tra settembre2012 e fino a marzo 2013 è stata ed è responsabile <strong>del</strong>Regional command west a Herat. In definitiva, in <strong>Piemonte</strong>a Torino, la tradizione militare è radicata in unfavorevole contesto di collaborazione interistituzionalee con vari soggetti rappresentanti la realtà economicosocialesubalpina. nIncontro tra il presidente <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> Valerio Cattaneo e ilgenerale Claudio Grazianosotto, il gruppo bandiera di un reparto dei bersaglieri al radunoospitato a Torino nel 201146


La scuola che laurea le “stellette”intervistaAlessandro MontuoriGenerale di corpo d’armata dei bersaglieriIl generale di corpo d’armata dei bersaglieri,Alessandro Montuori, è responsabile <strong>del</strong> Comandoper la Formazione.Quali sono i compiti <strong>del</strong>l’ente che comanda e <strong>del</strong>laScuola di Applicazione?Il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione<strong>del</strong>l’Esercito ha il compito di sovraintenderealla formazione di base e alla preparazione linguisticadi tutta la Forza armata e di formare il personale militare ecivile destinato ad operare nell’ambito <strong>del</strong>le operazioni postconflittuali.Dal 1° gennaio 2013 tale comando è stato a suavolta posto alle dipendenze <strong>del</strong> Comando per la Formazione,Specializzazione e Dottrina <strong>del</strong>l’Esercito, unico vertice performazione, specializzazione e dottrina.Quali sono i rapporti con le Università piemontesi e le altre istituzioni<strong>del</strong> territorio?Intratteniamo da lungo tempo solidi rapporti di collaborazionesia con l’Università che con il Politecnico di Torino che permettonoai nostri ufficiali di conseguire la laurea magistrale(scienze strategiche e ingegneria). Di rilievo le collaborazionicon il Politecnico per la realizzazione di Master di II livello,per ufficiali ingegneri e studenti civili, che hanno portatoalla creazione di un Master in “Veicoli Speciali per la Difesae la Protezione Civile”. Docenti <strong>del</strong>l’Università intervengononei corsi di “Stabilization and Reconstruction OrientationCourse” e di “Stabilization and Reconstruction ManagementSenior Course” svolti in lingua inglese ed a favore di militari ecivili, italiani e stranieri. Ufficiali sono, invece, relatori nei corsidi “Laboratorio sui Processi di Democratizzazione” <strong>del</strong>l’Università.Il Comando, congiuntamente allo United Nations InterregionalCrime and Justice Institute e al Dipartimento diGiurisprudenza, organizza il Master of Laws.Connotazione <strong>del</strong> rapporto <strong>del</strong>l’Ente di formazione con l’evoluzione<strong>del</strong>lo strumento militare e <strong>del</strong>la società?Il processo di formazione deve garantire flessibilità per adeguarecon continuità i propri programmi alle diverse realtàin cui i nostri contingenti si trovano ad operare. L’osmosi traarea operativa e area scolastica è fondamentale per l’applicazione<strong>del</strong>le lezioni apprese nei teatri operativi. Le lezionivengono pure integrate con i “giovedì culturali”, conferenzetenute da personale accademico e personalità <strong>del</strong>l’area cittadinache contribuiscono ad accrescere il bagaglio culturaledei frequentatori su tematiche attuali. Con circa 1000Ufficiali frequentatori ogni anno, un centinaio di studenticivili, 118 professori universitari e 30 docenti militari che insegnanooltre 100 materie universitarie e 28 materie militaridi carattere tecnico professionale, la Scuola di Applicazione<strong>del</strong>l’Esercito si caratterizza come polo didattico italiano dieccellenza e centro culturale di prestigio per la città di Torino.Il Centro Studi per le Post-Conflict Operations specializzamilitari e civili, italiani e stranieri, ad affrontareprocessi di stabilizzazione e ricostruzionepost-conflittuali.Quali sono i personaggi di prestigio che hanno frequentatoo hanno insegnato nella Scuola?Tra i Comandanti di maggiore prestigio sicuramentefigura il primo direttore <strong>del</strong>le RegieScuole teoriche e pratiche di Artiglieria e Fortificazione,Ignazio Bertola (figlio adottivo <strong>del</strong>l’ingegneremilitare Antonio), che si affermò qualegeniale ideatore, nella prima metà <strong>del</strong> XVIIIsecolo, di varie fortificazioni (Citta<strong>del</strong>la di Alessandria,Forte di Fenestrelle, Forte di Exilles), oltre che comevaloroso soldato. Il suo successore, Alessandro Vittorio Papacinod’Antony, ebbe già in vita fama europea per i suoiOLTRE A BEN 29 MINISTRI, SONO STATI ALLIEVI DELLASCUOLA IL PIONIERE DELL’AERONAUTICA ENRICOLUCIANO FORLANINI, IL MASSIMO TEORICO DELLAGUERRA AEREA GIULIO DOUEHT, L’ESPLORATOREVITTORIO BOTTEGO E ALCUNE TESTE CORONATE, COMEI PRINCIPI REALI DI FRANCIA (FIGLI DI RE CARLO X),LUIGI ANTONIO E CARLO FERDINANDO DI BORBONE E ILFUTURO RE FUAD I D’EGITTO.trattati scientifici. Tra gli insegnanti di maggiore prestigio<strong>del</strong>la Scuola spicca la figura di Luigi Lagrange, nominatoprofessore all’età di 19 anni (quando era già uno dei massimimatematici d’Europa), incarico che svolse dal 1755 al1766. Lagrange fu affiancato nell’insegnamento da altri illustristudiosi come Angelo Saluzzo, fondatore, con Lagrangestesso, <strong>del</strong>l’Accademia <strong>del</strong>le Scienze di Torino, e l’architettoidraulico Andrea Plana. Tra gli ufficiali di maggior prestigioe fama internazionale, hanno insegnato: Giovanni Cavalli(1839-51) e, nello stesso periodo, Luigi Federico Menabrea.Tra il 1869 e il 1892 si impose Angelo Francesco Siacci cheebbe anche la cattedra di Meccanica superiore all’Universitàdi Torino e di Meccanica razionale a quella di Napoli. Dopola I a Guerra Mondiale proseguì la tradizione di affidarsi agrandi maestri, tra essi spicca Filippo Burzio, scienziato eumanista, docente al Politecnico di Torino, che insegnò siapresso la Regia Accademia e sia presso la Scuola di Applicazionedal 1926 al 1943. Tra gli Allievi più celebri si contanoVittorio Alfieri, il principe Federico Guglielmo di Brandeburgo-Shewedt,il principe ereditario Federico (poi FedericoIII) di Sassonia e suo fratello Guglielmo. Soprattutto si devericordare il Luogotenente Camillo Benso Conte di Cavour, ilquale, nell’anno accademico 1826-27, frequentò la Scuola diApplicazione classificandosi primo <strong>del</strong> suo corso. Tra i generali<strong>del</strong> Risorgimento si ricordano Alfonso Ferrero <strong>del</strong>la Marmorae Raffaele Cadorna, tra i comandanti più celebri <strong>del</strong>Primo Conflitto Mondiale Pietro Badoglio, Armando Diaz,Emanuele Filiberto Duca d’Aosta, nonché il Maggiore PietroToselli (l’eroe <strong>del</strong>l’Amba Alagi) e Antonio Cascino (l’eroe diMonte Santo). (ab)47


N UMERO 12013S I S T E M A R I C E T T I V OOspitalitàad alta reputazioneIL CARTELLONE DELLE MANIFESTAZIONI 2013 SICARATTERIZZA PER LA QUANTITÀ E LA QUALITÀ DELLEPROPOSTE PROVENIENTI DA TUTTO IL TERRITORIOdi Gianni GennaroEche nessuno osi più dire che in <strong>Piemonte</strong>non accade mai nulla! Sfogliare l’elenco<strong>del</strong>le manifestazioni che caratterizzano il2013 lascia senza fiato per la quantità e laqualità <strong>del</strong>le proposte che rendono sempre più interessanteun territorio che lo scorso anno ha ospitato2,8 milioni di vacanze, il 16% <strong>del</strong>le quali prenotato viaweb, e che si è guadagnato da un portale autorevolecome Trivago il premio di regione italiana con la piùalta reputazione on line.Un riconoscimento che per il presidente Roberto Cotarappresenta “un risultato straordinario per un territoriocome il nostro, che, esclusa l’area dei laghi, si èaffacciato al mondo <strong>del</strong> turismo solo negli ultimi diecianni. Se 20 milioni di persone, tanti sono gli utentimensili di Trivago, ci hanno ufficialmente incoronatoregione turistica significa che, nell’arco di un temporelativamente breve, siamo riusciti a conquistare la stimadei viaggiatori, davanti a veri e propri pilastri <strong>del</strong>turismo italiano come la Toscana e il Trentino”.48


Consegna <strong>del</strong> premio Trivago al presidente Cota e all’assessore Cirionella pagina a fianco, paesaggio collinare con vigneti“Vengono così premiati - sostiene l’assessore <strong>regionale</strong> al Turismo, AlbertoCirio - la qualità e la professionalità <strong>del</strong> nostro sistema ricettivo, illavoro quotidiano dei nostri imprenditori e di tutto il sistema <strong>del</strong>l’ospitalitàpiemontese, che ha trasformato questo settore in una <strong>del</strong>le industriedi maggiore successo”.San Gaudenzio,riapertala CupolaLa Cupola di San Gaudenzio a Novara,uno dei più significativi monumenti<strong>del</strong>l’architettura italiana frutto <strong>del</strong> geniodi Alessandro Antonelli, è nuovamentedisponibile alle visite dei cittadini e deituristi, che possono salire in ascensoreall’interno <strong>del</strong> campanile e poi accederealla grande Sala <strong>del</strong> compasso.La prima versione <strong>del</strong>l’opera era moltodiversa dalla torre di 121 metri che oggisvetta sulla città, frutto di diversi progettie di numerose modifiche apportatedall’architetto durante gli oltre 40 annidi cantiere. In anni in cui altrove stavaprendendo piede l’architettura <strong>del</strong> ferro,l’Antonelli scelse di utilizzare ben2.046 metri cubi di mattoni di provenienzaesclusivamente locale e diede unsaggio <strong>del</strong>l’abilità <strong>del</strong>le maestranze novaresi.L’impresa costituisce un unicumnella storia <strong>del</strong>l’architettura mondiale erappresenta una <strong>del</strong>le strutture murariepiù ardite mai concepite. I documentinarrano di come l’Antonelli imponessenei suoi capitolati che ogni materialefosse di primissima qualità, così da evitareche la stabilità <strong>del</strong>la sua invenzionevenisse compromessa. I lavori furonocompletati entro il 1887, anno in cui ilvescovo ne celebrò la conclusione durantela festività patronale.www.cupolasangaudenzio.itEventi per tutti i gustiTra i fiori all’occhiello <strong>del</strong>lo sport figurano i mondiali di scherma, dal 22al 24 marzo a Torino, le quattro tappe <strong>del</strong> Giro d’Italia (Busseto-Cherasco,Cervere-Bardonecchia, Cesana-Galibier Face Nord e Valloire-Ivrea),l’Open di golf, a settembre nel circolo <strong>del</strong>la Mandria, il campionato mondialedei cercatori d’oro, in agosto in Valle Elvo, nel Biellese.La candidatura italiana all’Unesco, l’unica tra l’altro, per far diventare ipaesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato Patrimonio mondiale<strong>del</strong>l’umanità sarà il focus <strong>del</strong>la Biteg, Borsa internazionale <strong>del</strong> turismoenogastronomico, che avrà come sede proprio le Langhe. Il più importanteevento italiano di comunicazione, promozione e vendita di questoprodotto, organizzato per la Regione da Sviluppo <strong>Piemonte</strong> Turismo,si terrà dal 23 al 26 maggio e vedrà protagonisti un centinaio di sellernazionali specializzati, altrettanti buyer tra italiani e stranieri, giornalistie blogger di settore.“Torino incontra la Francia” è l’insieme degli eventi culturali dedicatial cinema, all’arte, alla letteratura, all’enogastronomia francese che si49


N UMERO 12013SISTEMA RICETTIVO I Ospitalità ad alta reputazionesnoderanno per tutto il 2013. Dal 26 aprile al 1° maggiosarà la volta <strong>del</strong>la seconda edizione <strong>del</strong> “Torino Jazz Festival”,mentre il 21 maggio è prevista l’inaugurazione<strong>del</strong>la prestigiosa mostra “I tesori <strong>del</strong>l’Hermitage”, ospitataa Palazzo Madama sino al 29 settembre.Sul Lago Maggiore la stagione, che ha già visto la riaperturadi ville e giardini, si allunga di una settimana: leIsole Borromee prolungano, infatti, l’apertura e chiuderannoal pubblico il 3 novembre. Anche Villa Taranto,il maestoso giardino botanico a Verbania che torna arinascere dopo il tornado <strong>del</strong>lo scorso agosto, rimarràaperta fino al 3 novembre, mentre il Palazzo Borromeosull’Isola Bella splenderà di una luce tutta nuova graziealla conclusione dei lavori che consentiranno di rivederedopo 400 anni, i colori originali <strong>del</strong>la facciata esterna.Inoltre, il 2013 è l’anno dei grandi anniversari per ilturismo <strong>del</strong> Verbano-Cusio-Ossola: il Grand Hotel desIles Borromées di Stresa e l’Albergo <strong>del</strong>la Cascata <strong>del</strong>Toce festeggiano il 150°anniversario <strong>del</strong>l’apertura e Bognancoi 150 anni dalla scoperta <strong>del</strong>le sue fonti d’acqua.Novara propone, oltre all’apertura al pubblico <strong>del</strong>la Cupola<strong>del</strong>la Basilica di San Gaudenzio, Homo Sapiens. LaGrande storia <strong>del</strong>la diversità umana, prima grande mostrainternazionale dedicata all’evoluzione <strong>del</strong>l’uomo,visitabile nel Broletto fino al 30 giugno.Spostandosi in collina, Langhe e Roero offrono un ampiopanorama di iniziative. Ogni stagione ha il suo eventodi rilievo: Vinum, la kermesse dedicata alle nuove50


annate <strong>del</strong>le denominazioni <strong>del</strong> territorio, ad Alba dal27 aprile al 1° maggio; Collisioni, il Festival <strong>del</strong>la letteraturae <strong>del</strong>la musica a Barolo dal 6 al 9 luglio; Cheese,la manifestazione internazionale dedicata alle forme<strong>del</strong> latte, a Bra dal 20 al 23 settembre; la Fiera internazionale<strong>del</strong> tartufo bianco d’Alba, dal 12 ottobre al 17novembre. Tra le iniziative anche l’apertura <strong>del</strong> Museo<strong>del</strong>la Magia a Cherasco e <strong>del</strong>la Scuola di Cucina al Castellodi Roddi.Nell’Astigiano appuntamento dal 17 maggio a ottobrecon la grande mostra “Asti e la Rinascita. 1946-1968”,che occuperà i tre più bei palazzi <strong>del</strong> Settecento astigianocon preziose opere e oggetti <strong>del</strong> design italiano,musiche e immagini <strong>del</strong>l’epoca. L’autunno porterà,In gita con la bici “reale”Un’esperienza facile, divertente e sostenibile per scoprire inmodo originale le Residenze Reali di Torino e <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>?Dal mese di aprile ogni domenica sarà possibile usufruire <strong>del</strong>Royal E-bike tour: partenza con le bici elettriche dal centrostorico di Torino per raggiungere la Reggia di Venaria e laPalazzina di Caccia di Stupinigi percorrendo piste ciclabiliche attraversano luoghi famosi e meno noti insieme adaccompagnatori capaci di raccontare aneddoti e curiosità.Sempre da aprile si potrà salire sul Royal Bus ed andare aMoncalieri, Rivoli, Stupinigi e Venaria tranquillamente abordo di queste speciali navette.www.residenzereali.itcome ogni anno, la Douja d’Or e i suoi vini dal 6 al 15settembre, il Festival <strong>del</strong>le Sagre il 7 e l’8 settembre e ilPalio di Asti il 15 settembre.Tra gli appuntamenti più attesi nel Biellese “OropaCanta”, il primo concorso nazionale di cori riservato avoci bianche, cori giovanili e cori scolastici (1-2 giugno).A lato prodotti tipi <strong>del</strong>la gastronomia di Langanella pagina a sinistra l’Isola Bella, perla <strong>del</strong> Lago MaggioreL’assedio di Canelli festeggia i 400 anniLa rievocazione storica, in programma il15 e 16 giugno, si trasformerà in uno deglieventi più spettacolari attesi quest’annoin <strong>Piemonte</strong>. L’assedio <strong>del</strong> 1613, legato alleguerre per la successione <strong>del</strong> Ducato diMonferrato, vide la popolazione cittadinaresistere strenuamente all’attacco <strong>del</strong>letruppe dei Gonzaga fino alla loro ritirata.Il duca di Savoia esentò gli uomini e ledonne di Canelli, con apposito decreto, dalpagamento <strong>del</strong>le tasse per 30 anni.Organizzata dal Comune di Canelli, con ilpatrocinio di Regione <strong>Piemonte</strong>, Provincia di Asti, Città di Saviglianoe Comune di Acceglio, la rievocazione storica <strong>del</strong>l’assediosarà arricchita da eventi collaterali cherispecchiano la storicità <strong>del</strong>l’epoca e conallestimenti scenografici che riproduconogli usi e i costumi <strong>del</strong>la vita seicentesca.Una festa in cui l’esatta ricostruzione storicaviene resa viva ed autentica dal coinvolgimentopopolare, che riesce a creare unclima difficilmente riscontrabile in altremanifestazioni in costume: oltre mille canellesiricreano per due giorni l’atmosferae le situazioni di una città assediata, coinvolgendoil visitatore che diventa al tempostesso testimone degli eventi e protagonista.www.comune.canelli.at.it51


N UMERO 12013SISTEMA RICETTIVO I Ospitalità ad alta reputazioneAlberghi senza barriereIl <strong>Piemonte</strong> si colloca al terzo posto in Italia per l’accessibilità<strong>del</strong>le strutture alberghiere per le persone disabili. Questoconfortante dato è uno dei risultati <strong>del</strong>la ricerca “Turismoper Tutti e <strong>Piemonte</strong> for All”, che Regione e Consulta perle persone in difficoltà Onlus hanno presentato alla Borsainternazionale <strong>del</strong> turismo.Compresa tra le azioni <strong>del</strong> progetto Turismabile 2012,l’indagine è stata effettuata su 400 tour operator a livellonazionale ed internazionale. Sebbene il turismo accessibilesia ancora considerato un mercato di nicchia per cui nonesiste una reale domanda, dall’indagine emerge che l’85%<strong>del</strong> campione si è in qualche modo confrontato con larealizzazione di viaggi accessibili. Altro aspetto interessanteè che il 20% ritiene la disponibilità di camere accessibili unelemento cruciale per lo sviluppo <strong>del</strong> turismo accessibile.Spesso infatti i tour operator che necessitano di sistemarepiù persone con disabilità devono fare i conti con struttureche dispongono in media di due o tre camere accessibiliin tutto. Questa contraddizione dovrebbe far rifletteresull’importanza <strong>del</strong> concetto di qualità, anche estetica, <strong>del</strong>lesoluzioni accessibili, puntando l’attenzione sulla promozione<strong>del</strong>la progettazione universale e inclusiva.Per amanti di arte e cultura, invece, Vercelli è unatappa obbligatoria per le sue chiese e musei, mentre laValsesia è il vero e proprio paradiso <strong>del</strong>l’outdoor: trekking,alpinismo, parapendio, trial, bike, pesca, canoa,kajak, hydrospeed, canyoning, rafting, tubing... e semprea contatto con una natura lussureggiante e incontaminata,che ne ha fatto la “valle più verde d’Italia”.Ad Alessandria si punta sulla tecnologia ed alle piùavanzate tecniche <strong>del</strong>la promozione e <strong>del</strong> marketingterritoriale attraverso il 2.0. Si è partiti dall’ottimizzazione<strong>del</strong> sito web alexala.it, rafforzando la portabilitàe la ricerca di interrelazione e di dialogo con i fruitori,nonché intensificando l’attività sui social network e creandouna app che permette di accedere direttamenteEscursioni guidate dalle “app”L’infomobilità applicata al turismo transfrontalieroè l’obiettivo che si pongono leRegioni <strong>Piemonte</strong> e Liguria con un’iniziativache rientra nell’ambito <strong>del</strong> più ampioprogetto strategico Alcotra Innovazione,finanziato dal programma Alcotra con ilFondo europeo di sviluppo <strong>regionale</strong>.Per raggiungerlo, è stato creato un LivingLab, laboratorio a cielo aperto che si articolain due azioni pilota: ToM (Tourist on theMove) e Ipimit (Interregional platform forinformation on multimodal transport). Laprima, tramite il cellulare, vuole fornire aiRhône-AlpesValle d’AostaProvence-Alpes-Côte d’Azur<strong>Piemonte</strong>Liguriaturisti interessati al plein air e alle attività acontatto con la natura (camperisti, ciclisti,escursionisti, amanti degli sport acquatici)app capaci di offrire informazioni selezionatedai diversi siti web e costantementeaggiornate sui servizi e le promozioni <strong>del</strong>paese che si sta visitando; la seconda si prefiggedi raccogliere informazioni sui mezzidi trasporto pubblico e renderle facilmentefruibili, permettendo di muoversi senzalimiti utilizzando le giuste combinazionipossibili.www.alcotra-innovazione.eu52


Mototurismonel CuneeseQuest’anno l’Atl <strong>del</strong> Cuneese rivolgeun’attenzione particolare agliappassionati motociclisti, con unaproposta di sei itinerari da percorreresu strade asfaltate, extraurbanee panoramiche che vanno daMondovì alla Valle Tanaro, allaLanga cebana e alle Valli monregalesi,da Boves alle Valli Vermenagnae Pesio, da Caraglio alle ValliGrana, Gesso e Stura, da Cuneoalle Valli Grana e Maira, da Saluzzoalla Valle Po. I mototuristi potrannopercorrere i più emozionantipassi alpini - dal Colle <strong>del</strong>l’Agnelloal Fauniera, dal Colle <strong>del</strong>la Maddalenaal Col di Tenda - e scoprire ilpatrimonio culturale e naturalistico<strong>del</strong> Cuneese.Gli itinerari, provati e fotografati,sono pubblicati su una cartina scaricabile.www.cuneoholiday.comdallo smartphone a tutte le informazioni utili per conoscere e scoprire ilterritorio, di essere aggiornati su tutte le novità ed eventi, e di localizzaretutte le risorse e i servizi turistici.Le nuove cartoguideDal punto di vista promozionale si segnala la pubblicazione di due nuovecartoguide di estremo interesse.“<strong>Piemonte</strong> terra d’arte” propone una caratterizzazione tutt’altro che scontatarispetto all’immagine consueta di un patrimonio culturale noto per l’etàbarocca ma meno per quella <strong>del</strong>la modernità, a parte le straordinarie esperienzedi Olivetti a Ivrea e <strong>del</strong> Lingotto a Torino. Ecco allora, tutti insieme, imusei che offrono agli appassionati <strong>del</strong>l’arte contemporanea l’opportunitàdi conoscere tesori spesso un po’ troppo nascosti.“<strong>Piemonte</strong> terra di motori” è invece una selezione di nove itinerari da percorrerein auto o in moto nell’arco di una giornata, corredata di informazionidettagliate relative ai percorsi ed agli indirizzi utili. Una miniera di informazioniper orientarsi con facilità tra luoghi ancora poco conosciuti al grandepubblico ma ricchi di fascino. nIn alto il giardino retrostante di Villa <strong>del</strong>la Regina a Torinonella pagina a fianco, primavera in collina53


N UMERO 12013S P O R TAgonismo e tempo liberoin 10mila impiantiV I A G G I O F R A L E S T R U T T U R E S P O R T I V E D E L L AR E G I O N E , C O N 3 . 5 0 0 C A M P I D A B O C C E , 1 . 4 5 0PER IL CALCIO E 899 PER IL TENNISdi Pasquale De Vita54Un paesino di duemila anime, adagiatofra le colline <strong>del</strong> Pinerolese e conosciutosoprattutto dagli appassionati di funghi:sembra insolito, ma il viaggio allascoperta <strong>del</strong>le migliori strutture sportive <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>può partire proprio da Cantalupa, provincia di Torino.Ad Alberto Cirio, assessore allo Sport <strong>del</strong>la Regione<strong>Piemonte</strong>, il compito di guidarci in questa scoperta.“Cantalupa - spiega Cirio - ospita uno dei complessisportivi più interessanti di tutta l’Italia, con un campodi tiro con l’arco al coperto da 70 metri, unico in Europa”.Un primato che gli ha consentito di diventare centrofederale a livello nazionale di questa disciplina sportiva.E ancora, due campi da calcio in erba naturale, unapista d’atletica, un palazzetto adatto a volley, basket e atutti gli sport di palestra. Insomma, un complesso in gradodi accogliere in estate le squadre giovanili <strong>del</strong> Torinocalcio e <strong>del</strong>la Pro Vercelli per i loro ritiri pre-campionato.Quello di Cantalupa è solo un esempio <strong>del</strong>le struttureche può offrire agli sportivi di tutte le età il <strong>Piemonte</strong>,una <strong>del</strong>le pochissime Regioni ad aver censito e inseritoin una banca dati tutto il patrimonio degli impiantipubblici dedicati allo sport, in collaborazione con glienti locali e con il Coni. Un patrimonio di dati che, adatabase ultimato, sarà messo a disposizione <strong>del</strong>l’Onis,l’Osservatorio nazionale sugli impianti sportivi.


Impianti di risalita al Sestrierenella pagina a lato, i mondiali di schermaIn base al censimento, risultano disponibili in tutta la regione271 complessi sportivi, 3.135 impianti e un totaledi 9.383 spazi dedicati alla pratica <strong>del</strong>le varie discipline.In testa ci sono le bocce, con 3.509 spazi, il calcio con1.452 spazi e il tennis con 899 spazi. Nella sola provinciadi Torino si contano ben 4.142 spazi sportivi. Un numeroassolutamente competitivo a livello nazionale, che rivelacome le strutture siano equamente distribuite su tutto ilterritorio. A volte le eccellenze nascono in seguito a situazioniparticolari. Come a Giaveno, il cui palazzetto è diventatoil fiore all’occhiello <strong>del</strong>la zona, per l’adeguamento<strong>del</strong>la struttura agli standard <strong>del</strong>la serie A1 femminile.È <strong>del</strong>l’anno scorso, infatti, la promozione nel massimocampionato <strong>del</strong>le ragazze <strong>del</strong> Cuatto volley.Se si dovessero scegliere gli impianti da inserire in unaipotetica “top five” <strong>del</strong>la regione, le opzioni sarebberomolteplici. Ma una classifica con ai primi tre posti lestrutture ereditate dalle Olimpiadi, Palaolimpico, Palavelae Oval, competitivi a livello internazionale, di certonon sfigurerebbe. Sono poi da segnalare anche il palazzettodi Biella, il Lauretana Forum, dove gioca l’Angelicobasket e quello di Cuneo, dove gioca la BreBancaLannutti volley. Una scelta fatta senza nulla togliere allealtre eccellenze, e con un pizzico di rammarico per gliimpianti olimpici non indoor e fuori Torino.Sport invernalisessanta stazionilungo l’arco alpinoParlare di <strong>Piemonte</strong> è parlare <strong>del</strong>le sue montagne,che coprono buona parte <strong>del</strong> territorio <strong>regionale</strong>.Un patrimonio naturale inestimabile, nonché unagrande attrazione per turisti e amanti degli sportinvernali. Le vette piemontesi contano più di 60 stazionisciistiche, 300 impianti, 12 snowpark e 1.300chilometri di piste.Per chi ama lo sci alpino, le Alpi <strong>del</strong>l’Alta Val Susasono una tappa da non perdere, nei luoghi dei Giochiolimpici invernali di Torino 2006. L’area includeil comprensorio <strong>del</strong>la Vialattea, con le stazionidi Sestrière, Sauze d’Oulx, Clavière, Cesana-Sansicario,Pragelato e Monginevro, e quello di Bardonecchia.Oltre 500 chilometri di piste, per i neofiticome per i più esperti, servite da impianti di risalitaall’avanguardia.Sci ai piedi anche nella cornice dei laghi e monti <strong>del</strong>nord <strong>Piemonte</strong> e <strong>del</strong> Vco, nel comprensorio di Neveazzurra.Oltre 150 km di piste, più di 50 impiantidi risalita dai 1.000 ai 3.000 metri, eventi speciali,paesaggi mozzafiato, offerte stagionali, uno skipassunico per sciare sull’intero comprensorio.Per gli amanti <strong>del</strong>la neve, in tutte le sue sfumature,anche la Valsesia è una meta ideale. Qui lo sci alpinopromette ai suoi appassionati 180 Km di pistefruibili, grazie al collegamento tra Alagna e la Vald’Aosta e 30 Km a Scopello-Alpe di Mera, ma ancheattività meno convenzionali, come il freeride,l’attività fuoripista in neve fresca di cui Alagna èconsiderata il “paradiso”.Sulle Alpi cuneesi, poi, i due comprensori sciistici,la Riserva Bianca di Limone <strong>Piemonte</strong> e il MondoléSki di Frabosa Sottana e Soprana presentano stazioniski-total con sistemi di “skipass mani libere”, nuovisnowpark per i giovani che desiderano misurarsi conl’ebbrezza <strong>del</strong>le acrobazie su neve, piste di tutte le difficoltà,sci notturno ma anche relax e baite in quotadove accontentare anche il palato. Infine, segnalatadai pediatri italiani tra le stazioni sciistiche più adattea famiglie e bambini anche nel rapporto qualità/prezzo, Bielmonte nel Biellese regala un bellissimopanorama con i suoi 1.500 metri di altezza affacciatidirettamente sulla Pianura padana. (pdv)55


N UMERO 12013SPORT I Agonismo e tempo libero in 10mila impiantiImpianti sportivi in <strong>Piemonte</strong>infograficaN U M E R O D I I M P I A N T I01-1011-2526-6061-16856


Ma il <strong>Piemonte</strong> non è solo sport tradizionali, quelli chegli americani definiscono mainstream. C’è tutta unagalassia di discipline sportive molto praticate in regione:dal mondo <strong>del</strong>la bici, con cicloturismo, freestyle,mountain bike e downhill, a quegli sport poco noti checontribuiscono a creare l’identità culturale <strong>regionale</strong>.Il <strong>Piemonte</strong> è infatti l’unica regione a tutelare con unaspecifica legge gli sport tradizionali: la pallapugno e lapalla tamburello. “Che lo sport sia nato in <strong>Piemonte</strong> -aggiunge con un pizzico d’orgoglio l’assessore Cirio- non è campanilismo ma lo dimostra, ad esempio, laReale società ginnastica: fondata a Torino nel 1844, cherisulta essere la terza società sportiva più antica d’Europa”.Gli sferisteri, strutture adibite anche alla pallatamburello, si trovano in tutto il territorio <strong>regionale</strong>,Lo sferisterio di Canale (Cuneo), dove si pratical’antico sport <strong>del</strong>la palla pugnocon i picchi più elevati nel Monferrato, dove solo fraAsti e Alessandria se ne contano una cinquantina. Senzacontare quelli presenti fra le vicine colline di Langhee Roero e nel Cuneese in generale, dove la passione perquesto sport è grandissima. Molto seguita, con un grandeappeal popolare, è anche la pallapugno. La tradizionevuole che si giochi nelle piazze dei paesi, sui murid’appoggio, dove si fa rimbalzare la palla. Uno dei casi,molto frequenti in <strong>Piemonte</strong>, in cui è lo stesso territorioa farsi struttura per lo sport. nUn “fondo sport” per la sicurezzaINVESTIMENTO DI 15,5 MILIONI PER 289 STRUTTURE, DI CUI 31 PALESTRE SCOLASTICHEOltre 15,5 milioni di euro per la sicurezza degli impianti sportivi: èquanto ha investito la Giunta <strong>regionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> per lavori a289 strutture, distribuite su tutto il territorio <strong>regionale</strong>. Di queste,31 sono palestre scolastiche: l’investimento si pone l’obiettivo direnderle più sicure e potenziarne l’uso anche negli orari extra scolastici,al servizio <strong>del</strong>la cittadinanza locale.Al bando, lanciato dall’Assessorato <strong>regionale</strong> allo Sport, hannoavuto accesso enti pubblici, federazioni sportive nazionali, enti dipromozione sportiva, enti morali e società ed associazioni sportivesenza fine di lucro. Il <strong>Piemonte</strong>, ed è questa la novità, è laprima regione ad aver costruito un “Fondo sport” in sinergiacon il Credito sportivo. L’accordo permetterà agli enti locali e alleassociazioni, di beneficiarie dei contributi regionali, di reperire ilresto <strong>del</strong>la somma necessaria a coprire il costo degli interventi,accendendo dei mutui agevolati con il Credito sportivo, su cui laRegione interverrà con un ulteriore aiuto, pagando il 2% degliinteressi per i primi dieci anni.La misura prevede un’attenzione particolare per i piccoli comunisotto i mille abitanti, che beneficeranno di un contributo <strong>del</strong> 90%a fondo perduto su progetti la cui spesa ammessa non superi i50mila euro. Mentre per i Comuni con più di mille abitanti, e suprogetti la cui spesa ammessa va dai 50mila ai 200mila euro, ilcontributo sarà <strong>del</strong> 40% a fondo perduto, oltre a un contributo inconto interessi pari al 2% <strong>del</strong> valore <strong>del</strong> mutuo che verrà accesocon il Credito sportivo. Su progetti la cui spesa ammessa supera i200mila euro il contributo sarà, invece, solo in conto interessi (2%<strong>del</strong> valore <strong>del</strong> mutuo).Infine, sui progetti che riguardano infrastrutture per l’outdoor(sport all’aria aperta) il contributo sarà <strong>del</strong> 60%.Per le palestre scolastiche, tutte di proprietà <strong>del</strong>le Province, ilcontributo sarà <strong>del</strong>l’80% su progetti la cui spesa ammessa vadai 25mila ai 60mila euro, mentre per quelli di valore superioreai 60mila euro il contributo sarà <strong>del</strong> 40% a fondo perduto, piùun contributo in conto interessi pari al 2% <strong>del</strong> mutuo. Le associazionisportive, invece, riceveranno il 90% a fondo perdutosu progetti la cui spesa ammessa non superi i 30mila euro e perquelli di importo superiore il 40% fino a un contributo massimodi 80mila euro. (pdv)57


N UMERO 12013G I A C I M E N T I C U L T U R A L ILes Montagnesdes AlpesI TERRITORI DELLE ALPI OCCIDENTALIDOPO IL TRATTATO DI UTRECHTdi Guido Gentile*La carta (alle pagine 60 e 61) ne riproduceun’altra che, con titolo simile ecol nome <strong>del</strong>lo stesso autore, era statapubblicata nel 1696 presso lo stesso editore[è riprodotta da L. e G. Aliprandi, Le grandi Alpinella cartografia 1482-1885, Pavone Canavese 2005, I, p.182]. All’illustre cartografo Nicolas Sanson d’Abbeville(1600-1667) erano succeduti i figli Adrien († 1708)e Guillaume († 1703), entrambi ‘géographes du Roi’:a uno di costoro va quindi riferito il disegno di base<strong>del</strong>le carte in questione, cui l’editore, Hubert Jaillot,avrebbe aggiunto qualche aggiornamento.La riproduzione <strong>del</strong>la carta <strong>del</strong> 1696 editadopo il trattato <strong>del</strong> 1713 appare talmenteaccurata da presentare un uguale ornamentonella cartella <strong>del</strong> titolo e cosìanche in quella <strong>del</strong>le scale geografiche,nella quale due improbabili montanariin vesti antiche cercano di catturare deglistambecchi che balzano dalle rocce.L’emblema <strong>del</strong> sole raggiante col motto“Nec pluribus impar” di Luigi XIV, inentrambe le carte, vale come segno diomaggio al sovrano, ma assume un particolaresignificato in rapporto all’arearappresentata, che comprende oltre iterritori sabaudi, il Monferrato, il ducatodi Milano e Mantova, cioè il teatro <strong>del</strong>lecampagne di guerra affrontate dallaFrancia nell’Italia settentrionale tra il Seie il Settecento. Dall’edizione <strong>del</strong> 1696 lanuova copia anche i due stemmi, rispettivamentedi Savoia e d’Asburgo di Spagna,per il ducato di Milano, sebbene questofosse ormai assegnato all’Impero. La carta <strong>del</strong> 1696situava, entro i domini francesi, oltre ai tradizionalipossedimenti <strong>del</strong>l’alta Valle di Susa e <strong>del</strong>l’alta ValleVaraita, anche la città di Pinerolo e la bassa valle <strong>del</strong>Chisone, che peraltro furono restituite al duca di Savoiain quell’anno.La nuova edizione aggiorna i confini secondo il trattatodi Utrecht. Per il trattato stipulato tra il re di Franciae il duca di Savoia l’11 aprile 1713, il primo cedeva«la valle di Pragelato, i forti di Exilles e di Fenestrelle,le valli di Oulx, di Cesana, di Bardonecchia e di Castel<strong>del</strong>fino,e tutto ciò che è sul versante <strong>del</strong>leAlpi (à l’eau pendante des Alpes) dal lato <strong>del</strong><strong>Piemonte</strong>», mentre il duca cedeva alla Franciala valle di Barcellonette.A evidenziare l’andamento <strong>del</strong>le montagne,rese nell’incisione come file di “buche di talpa”,nell’esemplare qui riprodotto è aggiuntoun chiaroscuro ad acquerello.I nuovi confini tra la Francia e gli Stati sabaudisono tracciati con una linea tratteggiata,poi ripassata in verde, mentre i confini <strong>del</strong>leprovince sono resi con linee puntinate, ripassatein rosso. Un ricordo <strong>del</strong>la situazione precedenteappare ancora nella linea tratteggiata<strong>del</strong> vecchio confine che correva tra la valle<strong>del</strong> Chisone e quella <strong>del</strong>la Dora, dove passavasotto Chiomonte.Alla luce <strong>del</strong> nuovo equilibrio politico stabilitonell’area alpina possiamo intendere comela carta aggiornata nel 1713 si offrisse comeuno strumento di conoscenza diffusa perrapporti pacifici tra i due versanti. In effettiil sistema dei passi alpini, qui minutamente58


disegnato coi rispettiviitinerari, si era formatoed era frequentatoper antichi scambi,movimenti tra imercati <strong>del</strong>la zona,migrazioni stagionali,e nei percorsidi maggior portata,per il transito di mercie viaggiatori. Il nuovoassetto <strong>del</strong>le frontieresegnava in quel tessuto nuovilimiti politici, giurisdizionalie doganali. E ciò bastava a conferireun attuale interesse, non solo locale, alla rappresentazionecartografica. Alcuni passi infatti eranoattraversati dai nuovi confini, come il Monginevro e ilcol de l’Argentière, dal quale si accedeva alla valle diBarcellonette ormai francese. Invece il confine di statoera venuto meno sul colle <strong>del</strong>la Roue (o <strong>del</strong>la Rho)che collegava la valle di Bardonecchia colla Maurienne,entrambe sabaude. Tra il Monginevro e l’Argentière,lungo la frontiera,compaiono i colli minoridi “Sauze” (presumibilmenteil colledi Abriès o di SanMartino), <strong>del</strong> Palavas,<strong>del</strong>la Croce,<strong>del</strong>l’Agnello, il “colLonguet” (Longet),l’Autaret, il Maurine il colle di Sautron. nnella due pagine seguenti:Les Montagnes des Alpes/ ou sont remarqués/ les passages de France enItalie,/ le Duché de Milan/ et les Estats du Duc de Savoye etc./ Dressé surles mémoires les plus nouveaux/ par le Sr Sanson, géographe ordinairedu Roy, suivant le traité de 1713,/ à Paris/ chez H. Jaillot joignant lesgrands Augustins aux deux Globes/ avec privilège du Roy pour 20 ans.Archivio di Stato di Torino, Corte, Carte topografiche segrete, <strong>Piemonte</strong>B 14 nero.* già sovrintendente archivisticoA maggio le “Frontiere <strong>del</strong>la pace”Nel dicembre scorso Renzo Augusto Pinard, sindaco diChiomonte, e Gérard Fromm, sindaco di Briançon, hannostretto un accordo per celebrare la pace di Utrecht e organizzaregiornate di studio intorno al concetto di «Frontiere<strong>del</strong>la pace». Iniziativa che ha ricevuto il patrocinio <strong>del</strong> SenatoreMario Monti e <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>la Repubblica franceseFrançois Hollande. Primo frutto di questo accordo - ma neseguiranno altre nel corso <strong>del</strong>l’anno grazie anche alla collaborazione<strong>del</strong>la Consulta Europea <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong>- è il convegno di quattro giornate (9-12 maggio 2013) che siterrà a Chiomonte (9 maggio), Briançon (10 maggio) e, grazieall’adesione dei sindaci di Fenestrelle (Ilario Manfredini)e Bardonecchia (Roberto Borgis), a Fenestrelle-Pracatinat(11 maggio) e a Bardonecchia (il 12 maggio). Le giornateaffronteranno di volta in volta tematiche politiche, religiosee militari connesse ai trattati di Utrecht.Frédéric Ieva,redattore <strong>del</strong>la “Rivista storica italiana”Firme ufficiali sul trattato di Utrecht59


N UMERO 12013GIACIMENTI CULTURALI I Les Montagnes des Alpes60


N UMERO 12013G I A C I M E N T I C U L T U R A L INuovi confini, nuove difeseLA PACE DI UTRECHT (1713) E IL SISTEMAD I F O R T I F I C A Z I O N E D E L P I E M O N T Edi Micaela Viglino Davico*Il coinvolgimento <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> nella Guerradi successione spagnola (che dura per tutto ilprimo decennio <strong>del</strong> Settecento e vede il piccolostato sabaudo, membro <strong>del</strong>la Grande alleanza,far fronte agli eserciti franco-spagnoli) è bennoto per l’epico episodio <strong>del</strong>l’assedio e <strong>del</strong>la vittoriadi Torino nel 1706. Qualche cenno merita invece unasommaria ricognizione sull’assetto dei confini <strong>del</strong> ducatodi Savoia alla vigilia <strong>del</strong>la guerra, assetto che saràstravolto dagli accordi di pace, mutando, e in certi casicapovolgendo, tutto il sistema <strong>del</strong>le fortificazioni.A levante, i limiti <strong>del</strong> territorio ducale, molto frastagliati,si attestavano su Vercelli e Asti come piazzefortisul confine, così come su Verrua, la cui eroica resistenzapermetterà di salvare la capitale ritardandol’arrivo <strong>del</strong>le truppe nemiche. Nel settore occidentalela situazione era gravemente compromessa dalla presenzadi territori sotto l’egida <strong>del</strong> regno di Francia diqua <strong>del</strong>le Alpi: nella zona di Castel<strong>del</strong>fino in val Mairae, ancor più pericolosi, nelle valli Susa e Chisone, bensalvaguardate dai forti francesi a Exilles e a Fenestrelle,presidi divenuti però teste di parte dei Savoia poco62


dopo la vittoria <strong>del</strong> 1706. Cessatele operazioni militari, si apredunque il congresso di Utrechte la pace viene sottoscritta l’11aprile 1713. Per il ducato di VittorioAmedeo II, che assurge alrango di regno, gli accordi bilateralicon la Francia prevedono,oltre alla restituzione <strong>del</strong>le terreoccupate <strong>del</strong>la Savoia e <strong>del</strong>Nizzardo, l’acquisizione <strong>del</strong>levalli di Pragelato, Oulx, Cesana,Bardonecchia e <strong>del</strong> settoredi Castel<strong>del</strong>fino, contro la cessione<strong>del</strong>la valle <strong>del</strong>l’Ubaye conBarcelonnette; il confine fisico<strong>del</strong>le Alpi diviene così ancheconfine politico. Al regno di Siciliavengono inoltre concessi laval Sesia, la Lomellina e i territori<strong>del</strong> Casalese e <strong>del</strong>l’Alessandrinogià appartenuti al Monferratodi Mantova.I nuovi confini <strong>del</strong>lo stato, checon l’ampliamento verso orientesempre più si conferma comepotenza gravitante in ambitoitaliano, inducono ad una totalerevisione dei sistemi difensivi.A protezione <strong>del</strong>le frontierevengono riplasmate, potenziateo realizzate ex novo, alcune <strong>del</strong>lepiù importanti fortezze <strong>del</strong>secolo XVIII.Nel settore montano, sin dal1708, con la vittoria che portain mani sabaude l’intera valle, si pensa di fortificare laconca di Susa. Qui, sull’altura che domina la città e lastrada <strong>del</strong> Moncenisio, esisteva sin dal Cinquecento ilforte di Santa Maria, divenuto nel frattempo obsoletoperché non più idoneo ad opporsi ai tiri sempre piùpotenti <strong>del</strong>le artiglierie. In quel medesimo sito, strategicoper il controllo <strong>del</strong> passo di Susa, viene quindiprogettata dall’ingegnere militare Antonio Bertolanel 1709 una nuova imponente fortezza, poi erettasotto la direzione lavori <strong>del</strong> collega Francesco de Willencourt.Si tratta <strong>del</strong> forte <strong>del</strong>la Brunetta, una <strong>del</strong>lepiù importanti opere difensive <strong>del</strong> nuovo regno, cheoccupa uno sviluppo di oltre due chilometri. Il sistemafortificato risulta strutturalmente inedito perchébastioni, cortine e fossati sono interamente scavati nellaroccia. La possanza <strong>del</strong> forte diviene mitica, tantoUn esempio <strong>del</strong>le fortificazioni campali in alta quota, vere antemurali<strong>del</strong>le fortezze di valle: la ridotta di Malavia, oggi e in una carta <strong>del</strong>laseconda metà <strong>del</strong> Settecento.Nella pagina a fianco, la piazzaforte di Verrua nell’assetto precedentel’eroica resistenza <strong>del</strong> 1704 in un disegno di Michelangelo Morello* Presidente <strong>del</strong> Centro Studi e Ricerche storiche sull’ArchitetturaMilitare <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>Il Centro Studi e Ricerche storiche sull’ArchitetturaMilitare <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> è costituitodal 1995 in base alla legge <strong>regionale</strong> n.48/1992. La Regione <strong>Piemonte</strong> affida al Centro «la cura, la ricercae l’analisi storica di materiali e nozioni relativi all’architettura militarein <strong>Piemonte</strong> e nei suoi rapporti con il più ampio contesto europeo».www.architetturamilitarepiemonte.it63


N UMERO 12013GIACIMENTI CULTURALI I Nuovi confini, nuove difeseda essere citata in un canto militare settecentesco cherecita:«Qui na pa vu Brunetta n’a pa vu rien de bon».Eppure la fortezza non è mai stata coinvolta in gloriosifatti bellici, né le sue attuali condizioni di imponenterudere sono dovute ad azioni di guerra, bensì alla demolizionevoluta da Napoleone con il trattato di Parigi<strong>del</strong> 1796.Nell’alta val Chisone, pervenuta ai Savoia con la pace<strong>del</strong> 1713, già esisteva il forte Moutin che il maresciallodi Francia Catinat aveva fatto costruire nel 1694.Exilles. I nuovi lavori, che proseguono per una trentinad’anni, trasformano definitivamente Exilles in unamoderna macchina da guerra, con compartimentiindipendenti, in progressione difensiva verso l’interno.L’ammirata opera di Bertola e Pinto non ha peròlunga vita: così come il forte <strong>del</strong>la Brunetta, viene distruttaper volere <strong>del</strong> Bonaparte nel 1796 e risorgeràsolo dopo la Restaurazione nell’assetto che tutti conosciamo.Oltre alle valli Dora e Chisone, anche la valle Stura,64A tutela dei nuovi confini Vittorio Amedeo II decideperò di rafforzare le difese, creando un’opera di sbarramentoalpino, quella che verrà definita «la muragliacinese <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>».L’imponente complesso, progettato da Ignazio BertolaRoveda, figlio adottivo di Antonio, viene iniziatonel 1728. Si tratta <strong>del</strong>l’opera tuttora ammirabile che sisviluppa per circa 5 km, superando un dislivello di 635metri, articolata dallo sperone terminale <strong>del</strong> monteOrsiera sino a valle, i cui forti alle varie quote sono collegatidalla nota scala coperta di circa 4.000 gradini.Il passaggio <strong>del</strong>l’alta valle di Susa dalla Francia al<strong>Piemonte</strong> provoca la sostanziale riplasmazione anche<strong>del</strong>l’antica fortezza di Exilles: è infatti necessariorovesciarne il fronte principale. Si accinge all’operaIgnazio Bertola e, secondo il suo progetto il forte vieneprofondamente ristrutturato, con sei campagne dilavori durate dal 1727 al 1745. Cinque anni dopo laconclusione di questi interventi sarà un altro valenteingegnere militare, Bernardino Pinto di Barri, successore<strong>del</strong> Bertola, a potenziare ulteriormente il forte dicon il facile accesso al Cuneese dal colle <strong>del</strong>la Maddalena,doveva essere militarmente attrezzata controle invasioni francesi e quindi dopo il 1713 si procedea consistenti lavori per rafforzare l’antico forte di Demonte(eretto nel 1590), sempre diretti dagli ingegneriBertola e Pinto. Anche Demonte viene smantellatoa fine Settecento, e ne possiamo ammirare oggi solole imponenti rovine.Le difese dei nuovi confini occidentali dopo Utrechtnon è però affidata solo alle fortezze, che costituisconounicamente il fulcro di un ben più ampio sistemadifensivo finora sconosciuto nella sua ampiezza, analizzatoda una recente ricerca <strong>del</strong> CeSRAMP*, cui quimi limito a far cenno. Si tratta di fortificazioni in altaL’antica fortezza di Exilles “capovolta” dopo lo spostamentodei confini (1713), nel progetto di Ignazio Bertola e nel plasticorealizzato dal CeSrampNella pagina a fianco la citta<strong>del</strong>la di Alessandria, in una carta firmataQuaglia [1755] e nell’assetto attuale.


quota sulle montagne, che non hanno lo scopo di resisterealle invasioni, bensì di ritardare l’approcciodei nemici alle fortezze di valle, permettendo a questedi organizzarsi e ricevere soccorsi. Sviluppate sututto l’arco alpino occidentale, queste difese sono dinumero e vastità impensabili sino agli studi e ai sopralluoghiultimati nel 2011 (nel solo settore di Exillessono 42!), che hanno riservato un’ulteriore sorpresa.Molte strutture, come terrapieni un tempo protettida palizzate, ridotte in tronchi o in pietrame, sbarramentidi muro sulle creste o nei passaggi obbligati,sono tuttora esistenti e costituiscono un patrimonioculturale pressoché ignoto, ma degno di restauro evalorizzazione. Fin qui si è trattato <strong>del</strong>le fortificazionimesse in atto per la difesa <strong>del</strong>le frontiere nelle vallialpine, mentre lo stato sabaudo deve provvedere anchea tutelare i territori tra Tanaro e Po acquisiti sindal 1707. La corte di Torino, attuando una politica giàsperimentata nel Seicento a seguito <strong>del</strong>l’ampliamentodei confini orientali, decide di smantellare varie piazzefortia guardia <strong>del</strong> ducato di Milano,ormai obsolete, concentrando ladifesa su grandi fortezze.Nasce così dal 1728, su progetto diIgnazio Bertola, la citta<strong>del</strong>la di Alessandria,sul versante sinistro <strong>del</strong> fiumeove esisteva l’antico quartieredi Borgoglio, dal quale viene estromessad’imperio la popolazione. Lavasta struttura esagonale (di circa20 ha) è molto bassa per sfuggire aitiri <strong>del</strong>le artiglierie. Ha sei bastionia orecchione rafforzati all’esternoda altre opere in muratura che amplianoil fronte bastionato. Casermee strutture di servizio vengonorealizzate solo a partire dal 1762, adopera <strong>del</strong>l’ingegner Pinto coadiuvatodall’architetto Borra. I quartieri mili-65


N UMERO 12013GIACIMENTI CULTURALI I Nuovi confini, nuove difesetari verranno ulteriormente incrementati in età napoleonica,configurando la situazione odierna, visto chela citta<strong>del</strong>la di Alessandria, quella di Torino e il fortedi Fenestrelle sono le uniche strutture difensive <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>sabaudo sopravvissute alla demolizione pretesadal Bonaparte. La distruzione pianificata <strong>del</strong> 1796 nonrisparmierà anche un’altra ciclopica fortezza sabaudaeretta a Tortona, sulla via di accesso dal mare alla pianurapadana (sempre su progetto di Bernardino Pintodi Barri), dopo un ulteriore ampliamento dei confini alevante, ottenuto con la pace di Aquisgrana <strong>del</strong> 1748. Percontrollare la strada tra <strong>Piemonte</strong> e Liguria anche la re-pubblica di Genova provvedeva però alla salvaguardiadei propri confini, con il forte di Gavi. La preesistentefortezza, non a caso dopo la pace <strong>del</strong> 1713 che avevarafforzato le pretese espansionistiche dei Savoia, vienemodernizzata con imponenti lavori (dal 1727, ad opera<strong>del</strong>l’ingegnere Pietro Morettini): sul mastio, ovveroil forte alto che racchiude l’antichissimo corpo castellano,sul basso forte, e ancora sul vicino monte Moro.Anche in questo caso, pur se in via indiretta, gli accordidi Utrecht si configurano dunque come gli occulti burattinai<strong>del</strong>la rivoluzione che trasforma tutto l’apparatofortificatorio <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> nel XVIII secolo. nANDARE PER FORTEZZEForte di Exilles10050 Exilles – TO - tel / fax 0122.58270posta@museomontagna.orgwww.fortediexilles.itCitta<strong>del</strong>la di Alessandriatel. 0131.515111, Comune di Alessandriainfo@citta<strong>del</strong>ladialessandria.itwww.citta<strong>del</strong>ladialessandria.itForte di GaviVia al Forte 15066 Gavi (Al) - tel. 0143.642679sbap_no.comunicazione@beniculturali.itinfo@fortedigavi.itwww.fortedigavi.itFortezza di FenestrelleVia <strong>del</strong> Forte - 10060 Fenestrelle (TOtel. 0121.8360fax 0121.884642info@fortedifenestrelle.comwww.fortedifenestrelle.comFortezza di Verrua SavoiaFondazione “Eugenio PiazzaVerrua Celeberrima - onlus”tel: 011.19838708fax: 011.19858708fondazione.piazza@alice.itwww.roccaverrua.itIl forte di Gavi, nel disegno acclusoa una relazione di visita <strong>del</strong> 1648 afirma Massarotti e nelle condizioniodierne, dopo la ristrutturazionepost pace di Utrecht.nella pagina a fianco, una suggestivaimmagine notturna <strong>del</strong>la Fortezza diFenestrelle66


N UMERO 12013W E BGli enti pubblici in 140 caratteriIL CONVEGNO OSPITATO A PALAZZO LASCARIS HA FATTODIALOGARE I DISTRETTI CINGUETTANTI E L E M I G L I O R IESPERIENZE NAZIONALI SULL’UTILIZZO DEI SOCIAL MEDIAdi Roberta Berteroe Fabio MalagninoLe PA sono scatole nere? È giunto il momentodi aprirle! “Le istituzioni - spiega JuanCarlos De Martin, direttore <strong>del</strong> Nexa Center<strong>del</strong> Politecnico di Torino - sono spessosembrate monoliti complessi, difficili da capire, il cuifunzionamento veniva accuratamente tenuto opaco.Grazie a internet, e ai social media, enti e singoli dipendentipossono comunicare con l’esterno, ricevereinformazioni in modo facile e poco costoso. Vi è, dunque,per le PA la possibilità di diventare almeno parzialmentetrasparenti. Un sistema meno opaco è piùefficace, più adattabile nel tempo e più personale. In68un momento di grande sfiducia verso il pubblico, dovelo Stato appare sempre più come qualcosa di astratto,è importante che emerga come al suo interno ci sianopersone che si impegnano e danno il loro meglio peril bene comune”. Gli spazi di social networking rappresentano,dunque, una grande opportunità per gli enti,non solo per informare e comunicare, ma anche percostruire una relazione di fiducia, per ascoltare e monitorareil livello di soddisfazione dei cittadini. Per CarloMochi Sismondi, presidente di Forum PA, “una buonapubblica amministrazione riesce a coinvolgere i cittadinie può imparare molto dal loro ascolto”.Conscio di questa “rivoluzione digitale” il <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong><strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> ha rinnovato la propria comunicazioneistituzionale dando particolare rilievo all’utilizzodi Twitter. Anche grazie a @crpiemonte, la regione e, in


particolare, l’area metropolitana di Torino, come rivelatodalla ricerca #TwitterPA di Giovanni Arata, costituisceuna best practice di utilizzo dei social network nellacomunicazione pubblica in Italia. Il <strong>Consiglio</strong> si è confrontatosu questi temi il 7 marzo organizzando a PalazzoLascaris il convegno “La PA in 140 caratteri. Distretticinguettanti e social media”. Al mattino sono intervenutioltre a De Martin e Sismondi, Franca Roncarolo, direttore<strong>del</strong>la Scuola di scienze giuridiche, politiche ed economico-sociali<strong>del</strong>l’Università di Torino, Alberto Truffi,responsabile Servizi al cittadino di Formez PA, e i duericercatori Giovanni Arata e Vincenzo Cosenza.“L’account è stato creato il 18 novembre 2008 - ha spiegatoMirko Corli di @twitorino a #PA140 – per presidiareil nuovo ambiente con informazioni ufficiali,avevamo in mente cinque parole chiave: diffondere,facilitare, contattare, intercettare e rispondere”.“Nei tre mesi considerati - ha specificato Cosenza - èanche il comune che è cresciuto di più con oltre 10 milafollower acquisiti, seguito da Milano e Roma. Quello diTorino è l’account che mostra la migliore capacità diI Comuni su Twitter“La PA in 140 caratteri” è stata l’occasione per presentarein anteprima la ricerca “Social PA”. Gli autori, Aratae Cosenza, hanno analizzato le performance dei comunicapoluogo sui principali social media. In tutto sonostate prese in considerazione 57 pagine Facebook e 41profili Twitter per la durata di tre mesi, dal 1°novembre2012 al 31 gennaio 2013. È emerso che Twitter èmeno diffuso rispetto a Facebook: possiede un accountufficiale solo il 37,2% dei comuni. Non è stato riscontratoun digital divide geografico: sono rappresentate,infatti, 15 regioni su 20. Il <strong>Piemonte</strong> rientra nei casi dieccellenza grazie all’account <strong>del</strong> comune di Torino (@twitorino) che presenta il maggior numero di follower(59.736 contro i 14.788 <strong>del</strong> secondo classificato, il Comunedi Napoli, @ComuneNapoli). Torino si trova intesta perchè attivo da più tempo e grazie ad alcunetrovate editoriali, come i menu <strong>del</strong>le scuole, imitatipoi da diversi account.Il tavolo dei relatori con il presidente Valerio Cattaneonella pagina successiva il numeroso pubblicoha riempito Sala Viglione69


N UMERO 12013WEB I Distretti cinguettanti e social mediaNel pomeriggio sono inoltre intervenuti, per illustrare alcune<strong>del</strong>le realtà più attive in Italia:70generare interazioni, mentre Roma si distingue per ilnumero di tweet giornalieri e per il numero di menzioniricevute, dovute principalmente all’attenzione e allasolerzia nelle risposte, all’impiego ricorrente di retweetda parte di terzi, e alla rilevanza dei contenuti”.Best practice in <strong>Piemonte</strong> e in ItaliaEmanuele Scataglini, <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> <strong>del</strong>la Lombardia;Gianfranca Trifirò, Carola Rosso, Roberto Moriondo,Regione <strong>Piemonte</strong>; Mirko Corli, Comune di Torino;Giuseppe Grisorio, Regione Puglia; Angelo Tedone,<strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> <strong>del</strong>la Puglia; Emiliano Germani, Autoritàgarante per la Privacy; Angelo Saccà, Università Torino;Roberto Cambursano, Gruppo Torinese Trasporti (Gtt);Elisa Casetta, Turismo Langhe Roero; Carlotta Margarone,Palazzo Madama Torino; Stefano Moro, Csi <strong>Piemonte</strong>; MicheleOsella, Istituto Mario Boella; Pier Carlo Sommo, AslTo2; Annalisa D’Errico, Unioncamere <strong>Piemonte</strong>; FrancescaMazzocchi, Progetto Rena; Fosca Nomis, Consiglieracomunale Torino; Vittorio Pasteris, GiornalistaNel pomeriggio si sono confrontate alcune <strong>del</strong>le realtàche in Italia fanno un uso continuo dei social media.Di “internet <strong>del</strong>le cose” ha parlato Sergio Duretti, direttoregenerale di Csp <strong>Piemonte</strong>. Il centro di ricercasta elaborando una piattaforma a servizio <strong>del</strong>la PA dove“far confluire dati e rilevazioni raccolti con diversetecnologie e aggregati secondo il mo<strong>del</strong>lo degli OpenData. Così potremo mettere a disposizione di tutti i cittadinianalisi idrogeologiche, ambientali, metereologiche”.In questo momento sul portale Iotnet.it è attivoun canale twitter dove confluiscono automaticamentealcune rilevazioni che già oggi vengono effettuate.Il Comune di Bologna ha da tempo iniziato un percorsopartecipato che coinvolge cittadini, associazioni, reticiviche, nella definizione <strong>del</strong>l’Agenda digitale locale.“Una rete di relazioni e tecnologie che si è rivelata formidabiledurante il terremoto emiliano”, ha spiegatoMichele D’Alena, responsabile <strong>del</strong> progetto.“Durante il sisma tutte le reti telefoniche erano inutilizzabili.Il Comune ha ‘aperto’ le reti wi-fi e ha invitatoi cittadini a fare altrettanto. Così attraverso Twittere i social media, le notizie sono circolate velocementee i soccorsi sono stati facilitati nei loro interventi”.L’information design è al centro <strong>del</strong> progetto di visualizzazionedi dati portato avanti dal consorzio TopIx.“Avere a disposizione i dati non è sufficiente - secondoLaura Pippinato - è necessario capire come renderlileggibili per tutti i cittadini. Per questo stiamo elaborandoespedienti grafici per visualizzare le informazioni.Le cosiddette “infografiche” aiutano a capire i datipiù velocemente e interpretarli meglio, col vantaggioche le immagini possono circolare più velocemente suTwitter e sui social media”.Un sistema che potrebbe rendere più comprensibilileggi e normative complesse come bilancio, urbanistica,tutela ambientale. Esperienze positive dunque, maanche criticità. Il <strong>Piemonte</strong> è all’avanguardia nell’utilizzodei social. Il lavoro quotidiano in <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong>ha permesso il confronto con alcuni problemiche le amministrazioni dovranno affrontare in futuro.L’Open Gov è un’esperienza collettiva, che non puòessere chiusa nel recinto <strong>del</strong> solo ufficio stampa. Unnuovo rapporto con i cittadini si fonda sulla conoscenzadegli aspetti <strong>del</strong>l’amministrazione, uno sforzoche coinvolge tutti i settori e il personale. Altro temaaperto è la formazione, perché non tutti i dipendentiper questioni anagrafiche o di percorsi professionalisono pronti all’impatto con i social, aspetto che richiedespecifici programmi di aggiornamento. Cambiano,inoltre, tempi e ritmi di lavoro che obbliganoda subito a un confronto con una diversa tempestività<strong>del</strong>le risposte e alla costruzione di forme contrattualiche prevedano una ‘reperibilità digitale’ peralcune professionalità.È bene non dimenticare, come sottolineato da Arata,che i social media servono come mattone dentro unastrategia integrata fatta di strumenti diversi, di attivitàonline e offline, sono utili se creano e/o rinforzanorelazioni di fiducia tra enti diversi e tra enti e cittadini”.Con #PA140 il <strong>Consiglio</strong> spera di aver iniziato acostruire un ponte tra i vari enti per fare in modo cheil distretto si allarghi e continui a cinguettare semprepiù forte. Arrivederci alla seconda edizione! n


Banda larga, contro il digital divideNovanta milioni di euro per potenziare la banda largain <strong>Piemonte</strong>: è quanto prevede un protocollo d’intesastipulato fra il Ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo economico e laRegione <strong>Piemonte</strong>, illustrato nel corso di una conferenzastampa nella sede <strong>del</strong>l’Ente <strong>regionale</strong> in piazza Castello aTorino. L’accordo, fra il Dipartimento ministeriale per leComunicazioni e la Direzione <strong>regionale</strong> Innovazione, ricerca,università e sviluppo energetico sostenibile, è statosottoscritto con l’obiettivo di mettere a disposizione nuoverisorse per azzerare il digital divide e per realizzare leinfrastrutture di banda larga nelle zone attualmente scopertedal servizio di connettività a internet veloce, ossiacon almeno 2 mbps. L’intervento porterà subito sul territorio45 milioni di euro stanziati dal Ministero <strong>del</strong>lo Sviluppoeconomico e altri 45 saranno reperiti dalla Regionenell’ambito <strong>del</strong>la nuova programmazione 2014-2020dei fondi europei. Con questi finanziamenti si potrannorealizzare le infrastrutture <strong>del</strong>le telecomunicazioni necessariea cittadini ed imprese piemontesi che si trovanotuttora in luoghi esclusi dal servizio di banda larga.L’intervento fa parte di un disegno complessivo a livellonazionale, il “Piano nazionale banda larga”, avviato nel2008 dal Dipartimento per le comunicazioni <strong>del</strong> Ministero<strong>del</strong>lo sviluppo economico, con l’obiettivo di raggiungeregli 8 milioni di cittadini esclusi dal servizio bandalarga, poiché residenti in aree disagiate. Tra le regioniitaliane il <strong>Piemonte</strong> è quella che è riuscita a ottenere lafetta più consistente di finanziamenti rispetto agli oltre353 milioni recentemente stanziati. “È un nostro precisodovere – ha commentato il presidente <strong>del</strong>la Regione<strong>Piemonte</strong>, Roberto Cota - dare identici servizi e ugualiopportunità a tutti i nostri cittadini, in qualunque parte<strong>del</strong> territorio si trovino. La nostra Regione è già all’avanguardianel campo <strong>del</strong>l’innovazione, ma non deve maismettere di progredire su questo aspetto, perché le sfide<strong>del</strong>la competitività sono ogni giorno più difficili. Questonuovo accordo con il Ministero <strong>del</strong>lo Sviluppo economicopermette di sbloccare risorse importanti, che in unperiodo <strong>del</strong>icato acquisiscono un valore ulteriore”. (pdv)Sul web i sentieri alpiniOffre sempre nuovi servizi il sito web <strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong> dedicatoal patrimonio escursionistico piemontese, un portale che fornisceagli utenti una vasta gamma di informazioni utili che consentonodi conoscere il territorio <strong>regionale</strong> e l’intera rete sentieristicaattraverso lo scambio dei dati tra Enti pubblici, Regione e operatoriprofessionali presenti a livello locale. Gli aggiornamenti sono intempo reale ed entrano nello specifico <strong>del</strong>le diverse zone geografiche.Ultima novità è il servizio on-line “Meteo Vetta”, realizzato daRegione <strong>Piemonte</strong> e Arpa <strong>Piemonte</strong>, in cui si trovano previsioni meteorologhedettagliate per 13 settori alpini e 3 collinari, aggiornatequotidianamente e valide per le seguenti 48 ore. Segnalati in dettaglioanche precipitazioni, livello pericolo valanghe, temperatureminime e massime, quota zero termico, velocità e direzione vento.Il venerdì viene pubblicato l’aggiornamento meteo per il fine settimana.Sul sito si possono trovare inoltre la cartografia dei sentierisuddivisa per provincia, l’elenco dei 70 rifugi Cai in <strong>Piemonte</strong> e leimmagini trasmesse direttamente dalle webcam dei rifugi, i progettiattivati dalla Regione per la valorizzazione <strong>del</strong>la montagna, glieventi segnalati dalle associazioni ed enti <strong>del</strong> settore, suggerimentisu itinerari da scoprire. Per rimanere aggiornati sulle ultime notizieè anche possibile iscriversi alla newsletter “Tele di ragno”, che raggiungeattualmente i 1.000 iscritti.www.regione.piemonte.it/retescursionistica71


N UMERO 12013E U R O P AA vent’anni da Maastrichtl’Europa ascolta i cittadiniIL 2013 È CRUCIALE PER IL PERCORSO VERSO UNNUOVO TRATTATO DA FAR COINCIDERE CON ILRINNOVO DEL PARLAMENTO UE DEL PROSSIMO ANNOdi Daniela Roselli72Cosa aspettarsi concretamentedall’Unione Europeaperché valga la pena farneparte? È una domanda ricorrentein questo 2013, ufficialmenteproclamato “anno europeo dei cittadini”.Il ventesimo anniversario <strong>del</strong> trattatodi Maastricht è lo spunto per numeroseiniziative a livello locale e nazionale. LaCommissione europea ha recentementeorganizzato un incontro a Torino - in collaborazionecon la Presidenza <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong>dei Ministri e il Parlamento europeo- al quale ha preso parte la Commissariaagli Affari Interni, Cecilia Malmstrom. Èstato un significativo momento di dialogo e di ascoltodedicato ai cittadini. Il leitmotiv <strong>del</strong> dibattito “Quale Europavogliamo nei prossimi anni per far fronte alle sfide<strong>del</strong> mondo?” ha fatto da sfondo ai tanti temi affrontati:dalla protezione dei valori <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo sociale europeoalla sicurezza, dai flussi migratori alle politiche di asiloIl programma annuale <strong>del</strong>la ConsultaIl concorso “Diventiamo cittadini europei” e numerose proposte pervenute, in particolarela celebrazione <strong>del</strong> tricentenario <strong>del</strong>la pace di Utrecht, la Festa <strong>del</strong>l’Europa prevista per l’8maggio e alcune iniziative di informazione sul tema <strong>del</strong>la cittadinanza sono state presentatedalla Consulta <strong>regionale</strong> europea che ha definito il programma di attività per il 2013.Le celebrazioni saranno inoltre l’occasione per ricordare il 70° anniversario <strong>del</strong>la nascita<strong>del</strong> federalismo europeo in <strong>Piemonte</strong> e <strong>del</strong>la Carta di Chivasso, un importante documento<strong>del</strong>la nostra storia, firmato da esponenti <strong>del</strong>la Resistenza piemontese che attesta comele idee di identità dei popoli, l’autonomia e lo stesso federalismo fossero ben presenti almomento di ricostruire una società moderna.“La Consulta europea - ha affermato il vicepresidente <strong>del</strong>egato Fabrizio Comba - ha predispostoun proprio programma di iniziative a sostegno <strong>del</strong>la creazione di un’Europa federalistae democratica, intendendo sottolineare e diffondere nella popolazione la consapevolezzadei diritti e <strong>del</strong>le opportunità che derivano a tutti i cittadini dalla condivisione aun’appartenenza comune ai Paesi <strong>del</strong>l’Unione”. (dr)e di controllo <strong>del</strong>le frontiere esterne <strong>del</strong>l’Unione, finoal problema <strong>del</strong> crimine organizzato e <strong>del</strong> terrorismo.Nell’arco <strong>del</strong>l’ultimo anno le istituzioni europee hannovissuto momenti drammatici legati al prevalere, di frontealle forti difficoltà di alcuni Stati, <strong>del</strong>la tentazionedi reagire chiudendosi a difesa degli interessi nazionali,rendendo necessario implementarele politiche europee rispetto al secoloscorso. Oggi sono in molti a pensareche occorra impegnarsi perché l’Unioneacquisisca una propria dimensionepolitica più forte, al pari di quella economica.Il 2013 può rappresentare l’anno in cuiimpostare un percorso che conduca leistituzioni verso un nuovo trattato. Sipotrebbe così far coincidere il rinnovo<strong>del</strong> Parlamento europeo, calendarizzatonel 2014, con un’azione di sensibilizzazione<strong>del</strong>l’opinione pubblica sullanecessità di giungere a una vera e propriaCostituzione d’Europa, in cui lacessione <strong>del</strong>la sovranità dei singoli Statialle istituzioni comunitarie sia più ampiae soprattutto definitiva.


Come conciliare migrazioni e sicurezzaintervistaCecilia Malmström, commissaria europea agli Affari interniSecondo lei, l’immigrazione è un problema perl’Europa?Siamo molto vicini ad avere una nuova serie diregole comuni a livello europeo sull’immigrazione.Gli esseri umani non sono mai illegalise si muovono dai loro Paesi per cercare unavita migliore, ed è importante creare un’Europache non sia solo moneta, finanza e mercato,ma che sia fatta soprattutto di uomini intesicome esseri umani.La cittadinanza è un tema su cui si può andare oltre Maastricht?È il tema su cui andremo a confrontarci. Ci stiamo impegnandoad avviare un ampio dialogo europeo con tuttii cittadini di tutti i Paesi. Dobbiamo uscire dalla crisicerto, ma dobbiamo anche riflettere su un altro compitoimportante, fare sì che l’Europa diventi più efficiente, piùdemocratica, più trasparente, più attenta proprio alle richieste<strong>del</strong>la cittadinanza.La cittadinanza europea dovrebbe però essere complementaree non rimpiazzare quella nazionale.È vero, anche il Trattato di Lisbona ha confermatoche ogni europeo ha una doppia naturagiuridica.Come intende coniugare i flussi migratori con lasicurezza dei vari Paesi?C’è la necessità di procedere a un’analisicompleta e coordinata <strong>del</strong>la governance diSchengen. Questa primavera potremo mettercid’accordo perché ci siano uguali regolenei diversi Paesi. Un sistema di monitoraggio ben funzionantedeve garantire che le norme vengano rispettate datutti e fornire le risposte richieste nelle situazioni in cuiuno Stato membro si trovi ad affrontare problemi nellagestione <strong>del</strong>la propria sezione di frontiera esterna all’Ue.La miglior risposta a tale necessità è l’adozione di un approcciopiù spiccatamente comunitario.Intervista raccolta da Mario Bocchio al Teatro Regio di Torino in occasione<strong>del</strong> “Dialogo con i cittadini”, organizzato con la Commissione europeaPillole d’EuropaA cura <strong>del</strong>l’Istituto universitario di studi europei - Torino (Iuse)TRACCIABILITÀ DEI PRODOTTILa Commissione europea ha presentatodue proposte legislativevolte ad aumentare la sicurezza ela tracciabilità dei prodotti di consumoche circolano nel mercatounico e a potenziare la vigilanza <strong>del</strong>mercato per tutti i prodotti non alimentari,compresi quelli importatida paesi terzi. Le proposte sarannoora discusse in sede di Parlamentoeuropeo e di <strong>Consiglio</strong>. L’entrata invigore <strong>del</strong>la nuova normativa è previstaper il 2015.http://ec.europa.eu/consumers/safety/psmsp/docs/psmsp-communication_en.<strong>pdf</strong>CONCORSO REGIOSTARS 2014RegioStars, il concorso che riconoscee premia l’innovazione <strong>del</strong>la politica<strong>regionale</strong> <strong>del</strong>l’Unione europea, è statolanciato anche per l’anno 2013. LaCommissione è alla ricerca di progettiche contribuiscano in modo originalee peculiare al raggiungimento degliobiettivi <strong>del</strong>la strategia Europa 2020:una crescita intelligente, sostenibile einclusiva. Le candidature devono pervenireentro il 19 aprile 2013.http://ec.europa.eu/regional_policy/cooperate/regions_for_economic_change/regiostars_14_en.cfm#1RIPRESA ECONOMICASe da un lato l’andamento <strong>del</strong>l’attivitàeconomica è stato scarso e <strong>del</strong>udentenel secondo semestre 2012,dagli indicatori di tendenza emergetuttavia che il Pil <strong>del</strong>l’Ue sta lentamenterisalendo e si prevede un’accelerazionegraduale <strong>del</strong>l’attività eco-nomica. Inizialmente la ripresa <strong>del</strong>lacrescita sarà trainata dalla domandaesterna. In base alle proiezioni, l’aumentodegli investimenti e consumiinterni si presenterà nei prossimi mesi<strong>del</strong> 2013, mentre si prevede che ladomanda interna subentri nel 2014come principale volano per il rafforzamento<strong>del</strong>la crescita <strong>del</strong> Pil.http://ec.europa.eu/economy_finance/eu/forecasts/2013_winter_forecast_en.htmUN’ECONOMIA SOSTENIBILELa Commissione intende istituirea breve un osservatorio permonitorare i progressi e valutarel’impatto <strong>del</strong>lo sviluppo <strong>del</strong>la bioeconomia<strong>del</strong>l’Ue. L’osservatorio,di durata triennale, sarà avviatonel marzo 2013 con l’obiettivo direndere pubblici i dati raccolti attraversoun portale web dedicatoa partire dal 2014.http://ec.europa.eu/dgs/jrc/index.cfm?id=1410&obj_id=16200&dt_code=NWS&lang=en&ori=HPGPROMOZIONE D’IMPRESA 2013I premi, istituiti dalla Commissioneeuropea, vogliono dare un riconoscimentoalle migliori iniziative pubblichee ai migliori partenariati pubblico-privatifinalizzati alla promozione<strong>del</strong>lo sviluppo <strong>del</strong>le imprese e <strong>del</strong>l’imprenditorialità.Per il 2013 è stataaggiunta una nuova categoria chepremia i progetti che contribuisconoefficacemente all’economia verde.http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/best-practices/europeanenterprise-awards/index_it.htm73


N UMERO 12013COMUNICAZIONELa tv che vorreiPRESENTATA ALLA CONFERENZA STAMPA DEL CORECOMLA RICERCA DELL’IRES SULLA DIFFUSIONE DELLE EMITTENTILOCALI PIEMONTESI E SU QUELLO CHE CHIEDONO GLI UTENTIdi Alessandro Bruno74Un’informazione di qualità, un’offerta ampiadi sport e cinema e nuovi mo<strong>del</strong>li di businessrappresentano in sintesi il ventaglio di proposteche gli utenti si aspettano dalle emittenti locali.È quanto emerso da “La tv che vorrei”, lo studio realizzato dall’Ires<strong>Piemonte</strong> per individuare che cosa chiedono i telespettatori e qualeforza di penetrazione sul territorio abbiano le tv locali.Queste emittenti sono seguite dal 30% dei piemontesi, i quali desideranoconoscere nel dettaglio gli avvenimenti e le attività che sisvolgono sul territorio. L’informazione rimane quindi il contenutopiù apprezzato, ma le famiglie cercano anche sport e cinema, peri quali si rivolgono ai canali a pagamento: un invito rivolto alle tvpiemontesi a giocare la carta degli sport locali e <strong>del</strong>la filmografiadi qualità, proveniente dai festival minori, dato che esse non possonosostenere costi elevati di acquisizione. La tv al femminile èsinonimo soprattutto di programmi di cucina che a livello localepossono esprimersi con la divulgazione di tradizioni enograstronomiche<strong>del</strong> territorio, rispondendo così all’esigenza di pubblicitàdei produttori. Dalla ricerca risulta inoltre che solo una percentualecontenuta di persone, rappresentate dai giovani, è interessata


all’interazione con i programmi televisivi. Una modalità che rappresenteràsempre più una chiave per attrarre il pubblico di questafascia d’età. Appare inoltre importante la presenza di conduttoriche possano diventare simboli di un canale.Gli esiti <strong>del</strong>lo studio sono il risultato di 1.209 interviste che hannopermesso di studiare un campione nel quale sono rappresentatetutte le fasce d’età <strong>del</strong>la popolazione piemontese. L’analisi hacomportato la costruzione di quattro gruppi omogenei: lavoratori,madri e figli (soprattutto casalinghe, studenti e disoccupati), impiegate,pensionate.La maggior parte degli intervistati è attivo nel mondo <strong>del</strong> lavoro eha un livello medio di istruzione. Il tempo dedicato al consumo televisivoè quindi limitato anche da attività concorrenti come la cura<strong>del</strong>la famiglia, la socializzazione, la pratica sportiva e degli hobby.Esistono attività concorrenti che rispondono allo stesso bisogno informativoe di svago, come la navigazione su Internet e la lettura. Lametodologia adottata confronta quindi queste situazioni in mododa contestualizzare l’analisi dei bisogni con gli stili di vita di personediverse. La ricerca “La tv che vorrei” è stata presentata a PalazzoLascaris a marzo, nel corso di una conferenza stampa <strong>del</strong> Corecomdurante la quale il Comitato <strong>regionale</strong> per le comunicazioni ha illustratol’attività svolta e tracciato le linee di quella futura.“Concluso il monitoraggio <strong>del</strong>la par condicio <strong>del</strong>la recente tornataelettorale, condotto dal Corecom con grande equilibrio, si ripartecon il lavoro di tutela che il Comitato ha svolto e proseguirà a svolgereper le tv locali, che rimangono un elemento fondamentale<strong>del</strong>la comunicazione in regione, soprattutto nei momenti critici incui prevale l’informazione di servizio, come durante eventi alluvionalied emergenziali in genere”, ha dichiarato il presidente <strong>del</strong><strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> Valerio Cattaneo. “Anche i ben 845 operatoriiscritti al Roc dimostrano come nell’epoca ‘social’ l’informazioneclassica rimanga tuttavia centrale. A tal proposito è stato conclusoil bando 2011 con la distribuzione di 7 milioni di euro alle tv locali,mentre quello 2012 è stato già pubblicato”.Il presidente <strong>del</strong> Comitato, Bruno Geraci - dopo aver espressoappoggio “ai giornalisti e a tutti i lavoratori <strong>del</strong>le tv private cherischiano il posto di lavoro anche poco dopo che i loro editori hannoincassato contributi pubblici” - ha ricordato quello che forse èil servizio di maggior successo <strong>del</strong> Corecom: “grazie alle conciliazionie alle decisioni di II grado stiamo per superare il rateo <strong>del</strong>90% di successo nella composizione <strong>del</strong>le controversie tra utenti egestori <strong>del</strong>le comunicazioni, ovvero oltre 5mila casi nel 2012, conun risparmio per i piemontesi di 2milioni e 40mila euro”.Geraci ha poi citato altre eccellenze <strong>del</strong> Corecom subalpino:“Come comunicazione istituzionale, è stato realizzato uno spot perconto di tutti i Corecom d’Italia che andrà in onda a breve e che illustrai servizi dei Comitati con particolare enfasi sulle conciliazioni.Il presidente <strong>del</strong>la Corte d’Appello di Torino ha inserito nellaprolusione di apertura <strong>del</strong>l’anno giudiziario uno spaccato <strong>del</strong>l’attività<strong>del</strong> Corecom <strong>Piemonte</strong> che utilmente sottrae non poco lavoroall’Autorità giudiziaria”.All’incontro sono anche intervenuti gli altri commissari <strong>del</strong> Comitato,la vicepresidente Tiziana Maglione ed Ezio Ercole. nIl numeroso pubblico in Sala Viglione a Palazzo Lascarisnella pagina di sinistra, il tavolo dei relatori durante l’intervento<strong>del</strong> presidente <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> Valerio Cattaneosotto, il presidente <strong>del</strong> Corecom Bruno Geraci75


N UMERO 12013SPAZIO RAGAZZIConcorsi per le scuole,partecipano 3mila studentiSi è conclusa - con la scadenza dei termini per laconsegna degli elaborati - la prima fase dei concorsibanditi dalla Consulta europea e dal ComitatoResistenza e Costituzione per gli studenti <strong>del</strong>lescuole superiori. Nelle prossime settimane una Commissionedi esperti giudicherà i lavori più meritevoli.Diventiamo cittadini europeiGli elaborati che concorrono alla XXIX edizione di “Diventiamo cittadinieuropei” sono 951, realizzati complessivamente da 2.525 studentidi 70 istituti superiori piemontesi, coadiuvati da 115 insegnanti.I temi di questa edizione - promossa dalla Consulta europea in collaborazionecon l’Ufficio scolastico <strong>regionale</strong>, il Parlamento europeo ela Commissione europea - sono due: la solidarietà tra gli stati membri<strong>del</strong>l’Ue, in particolare fra quelli più sviluppati e finanziariamente stabilie quelli che devono far fronte a situazioni di difficoltà, e il dilemmache pone l’Europa al bivio tra unione federale e disgregazione.I vincitori parteciperanno a viaggi studio a istituzioni europee e internazionalie al XXIX seminario di Bardonecchia di Formazionefederalista europea. Il concorso - dalla prima edizione <strong>del</strong> 1983 -ha consentito a migliaia di studenti di fare un’esperienza concreta<strong>del</strong>l’Europa attraverso la visita alle istituzioni di Strasburgo e diBruxelles e la partecipazione al programma Euroscola promossodal Parlamento europeo. Per preparare insegnanti e studenti allosvolgimento dei temi, sono state organizzate diciassette conferenzesull’Europa nelle otto province piemontesi e la XVI edizione <strong>del</strong>corso di aggiornamento per insegnanti dedicata al tema “L’Europaal bivio tra unione federale e disgregazione”.Storia contemporanea e memoriaPer quanto riguarda la XXXII edizione <strong>del</strong> Progetto di storia contemporanea,indetta dal Comitato Resistenza e Costituzione in collaborazionecon le otto Province piemontesi e la Direzione generale <strong>del</strong>l’Ufficioscolastico <strong>regionale</strong>, gli studenti partecipanti sono 668, di cui 21a titolo individuale e 647 suddivisi in 111 gruppi. E sono 47 le scuolecoinvolte. I tre temi proposti sono: “Il confine, l’esilio e il ricordo”, riflessionesul confine orientale e i territori giuliani, istriani e dalmati;“Dopo il terremoto, quale futuro per il campo di Fossoli?”, per immaginareun progetto di salvaguardia di uno dei luoghi-simbolo <strong>del</strong>ladeportazione italiana dopo il sisma che ha sconvolto l’Emilia; “Cittadinanza:l’orizzonte <strong>del</strong>le seconde generazioni”, sul dibattito inmerito alle modifiche alle norme sulla cittadinanza. I vincitorisaranno premiati pubblicamente nell’Aula <strong>del</strong>l’Assemblea <strong>regionale</strong>e parteciperanno a uno dei tre viaggi studio nei luoghi <strong>del</strong>lamemoria in Italia e in Europa: il confine orientale italiano con lavisita alla risiera di San Sabba e alla foiba di Basovizza; l’Austria,con visita al campo di sterminio di Mauthausen e al memorialedi Gusen; il campo di Fossoli, nel Modenese, i musei di Carpi e diGattatico, dedicato alla memoria dei fratelli Cervi. (ct)A sinistra il palazzo <strong>del</strong> Parlamento Europeo di Bruxelles76sopra, l’ingresso <strong>del</strong> campo di Fossoli


CONSULTA FEMMINILEAda Gobetti,dalla Resistenza alla pedagogiaLa storia di una donna chenon deve essere ricordatasoltanto per essere stata lamoglie di Piero Gobetti, maanche per il suo impegnodurante la Resistenza e peri suoi molteplici interessinel campo <strong>del</strong>la pedagogia.In occasione <strong>del</strong>la Festa<strong>del</strong>la Donna, l’8 marzo aPalazzo Lascaris, la Consulta<strong>regionale</strong> femminile haorganizzato un convegnodal titolo: “Ada e le altre:legami femminili tra educazione e valore <strong>del</strong>la differenza”. Dopoi saluti introduttivi <strong>del</strong>la presidente <strong>del</strong>la Consulta Maria AgneseVercellotti Moffa e le relatrici: Angela Arceri “Vorrei vivere ancora:il Giornale dei Genitori di Ada”; Ferdinanda Vigliani “Anticipazionedi temi neo femministi nel pensiero di Ada”; RominaCapello “Barabara Allason e Ada Gobetti. Donne di Coraggio eLibertà”; Pietro Polito “Ada e Camilla: la passione <strong>del</strong>la lotta”;Emiliana Losma “Ada e Angiola. L’amicizia come pratica politica”;Santina Mobiglia “Bianca Guidetti Serra e le domeniche a Reaglie”.Il convegno fa parte di un più vasto programma di iniziative,intitolato “Giornate per Ada Prospero Gobetti Marchesini”,che si sono svolte a Torinodall’8 al 23 marzo. Promotricinumerose associazioniculturali: Centro Studi PieroGobetti, AssociazioneSenso <strong>del</strong> Segno, CentroStudi e DocumentazionePensiero Femminile, Comitato<strong>regionale</strong> Resistenzae Costituzione, Consultafemminile <strong>regionale</strong> e Museodiffuso <strong>del</strong>la Resistenzadi Torino. Due mostre diincisioni e disegni che illustranola vita di Ada Prospero sono state allestite nella sede <strong>del</strong>Centro Gobetti in via Fabro e <strong>del</strong>l’Associazione Senso <strong>del</strong> Segnoin via Duchessa Jolanda a Torino. Il 23 marzo le due esposizioni sisono concluse con le letture recitate tratte dall’opera di Ada Prospero:“Storia <strong>del</strong> Gallo Sebastiano”: il tredicesimo pulcino <strong>del</strong>lacovata diventa un anticonformista vincente. Infine il 12 marzo, neilocali <strong>del</strong> Museo diffuso <strong>del</strong>la Resistenza si è svolto il seminario distudi intitolato “Per un’archeologia <strong>del</strong> progetto educativo di AdaProspero a partire da Diario partigiano”, condotto dalla studiosafrancese Brigitte Maurin. Al termine è stata proiettato un documentariorealizzato da Andrea Gobetti, nipote di Ada.Donne, le lotte per i diritti“Con forza e intelligenza, il movimento femminile in Italiadal 1900 al 1946” e “Dall’uguaglianza alla differenza: Lanuova identità femminile in Italia dal 1946 al 1999” sono ititoli <strong>del</strong>le due mostre inaugurate a marzo e diventate parte<strong>del</strong>l’esposizione permanente nel braccio femminile <strong>del</strong> Museo<strong>del</strong>l’ex Carcere Le Nuove di Torino.Le mostre, che illustrano l’evoluzione <strong>del</strong>la storia dei movimentifemminili nel ‘900, sono stata promosse dalla Consultafemminile <strong>regionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>, ideate e realizzate daAida Ribero.“Trovando la propria stabile collocazione nell’ex Carcere LeNuove, le mostre contribuiscono alla formazione di una piùcompleta coscienza storica <strong>del</strong>le nuove generazioni di donneche troppo spesso oggi non sanno come i diritti di oggisono il frutto <strong>del</strong>l’impegno e <strong>del</strong>la lotta <strong>del</strong>le generazioniprecedenti”, ha sottolineato Maria Agnese Vercellotti Moffa,presidente <strong>del</strong>la Consulta femminile. (fc)77


N UMERO 12013A V V E N I M E N T IBeppe Fenoglioe i racconti di LangaA CINQUANT’ANNI DALLA MORTE È ANCORA UNODEGLI SCRITTORI ITALIANI PIÙ LETTI E TRADOTTIIN TUTTO IL MONDOdi Giulio Parusso*Beppe Fenoglio nasce ad Alba nel 1922 da AmilcareFenoglio, macellaio, e Margherita Faccenda cheaiuta il marito nella macelleria.È il primo di tre figli: Walter che si laureerà in Leggee Marisa, laureata in biologia e che oggi vive inGermania. Anche Beppe Fenoglio, dopo le elementari, su insistenza<strong>del</strong> maestro, era stato avviato al Ginnasio Liceo Govone di Alba e,dopo la maturità, si era iscritto alla facoltà di Lettere, ma la guerrane aveva interrotti gli studi che non finì mai. Scrivere era la suavera vocazione, scrivere racconti sulla guerra partigiana che avevavissuto, sulla vita di Langa che avevaconosciuto nelle vacanze estive daiparenti a Feisoglio e a San BenedettoBelbo. Fenoglio è ormai conosciutocome uno scrittore autentico,solitario, difficilmenteinquadrabile in uno stile o in unfilone narrativo. Si è affacciato almondo allora ristretto ed elitario<strong>del</strong>la letteratura con un bagagliodi letture notevolidi scrittori inglesie francesi,in particolareMaupassant.Si è plasmato nel silenzio <strong>del</strong>la piccola città di Alba e <strong>del</strong>la grandiLanghe, davanti a tanti fogli bianchi scritti e riscritti, riempiti e quasiraschiati e scarniti sino a lasciare non più <strong>del</strong> necessario, in sintoniacon il carattere langhetto. Usava, noblitandolo, il gergo e il dialetto<strong>del</strong>la sua gente perché questa si ritrovasse, leggendo, nell’immanefatica di un aspro lavoro, nella vita grama <strong>del</strong>le precedenti generazioni,nell’estenuante lotta sulle colline per la libertà da conquistare,tribolata come la crudezza <strong>del</strong>lo zappare nei campi pietrosi e nellevigne degradanti dai bricchi impervi. Vita di langa e Resistenza sonoi filoni di scrittura in cui Fenoglio ci ha lasciato le sue pagine migliori,le più sentite ed universali dove ancora oggi i giovani possonoritrovarsi. I racconti dei ventitré giorni <strong>del</strong>la città di Alba e “La questioneprivata”, questo romanzo breve <strong>del</strong>la storia di Milton e Fulvia,introducono ai grandi romanzi partigiani: il “Partigiano Jhonny” e“Primavera di bellezza”.Il Fenoglio <strong>del</strong>le Langhe lo si ritrova completamentenel testo de “La malora” neiracconti <strong>del</strong> Parentado: “Un giorno difuoco”, “Ma il mio amore è Paco”. È laLanga dei suoi antenati per parte dipadre e scrive Fenoglio «Quanto ame, debbo dire che quella miscela disangue di Langa e pianura mi facevagià da allora battaglia nelle vene, e serispettavo altamente i miei parenti78


Fenoglio insieme a Francesco Menzio e Felice Casoratinella pagina a fianco con la moglie Lucianale foto sono di Aldo Agnelli - Archivio Centro Studi “Beppe Fenoglio” Albamaterni, i paterni li amavo con passione, e, quando a scuola ci accostavamo a parolecome “atavismo” e “ancestrale” il cuore e la mente mi volavano subito e invariabilmenteai cimiteri sulle Langhe». A cinquant’anni dalla morte (18 febbraio1963) Beppe Fenoglio è ancora uno degli scrittori italiani <strong>del</strong> Novecento più letto etradotto in tutto il mondo, perché universale è la sua narrazione ed il lettore in essapuò immedesimarsi e trovare la soluzione a tanti interrogativi. nL’omaggio di AlbaIl Comune di Alba, in collaborazione con il CentroStudi, promuove una serie di iniziative legatea Beppe Fenoglio, nell’anno in cui ricorre il cinquantenario<strong>del</strong>la sua morte, dedicando alla suamemoria gli eventi raccolti sotto il nome “Primaveradi Bellezza”, riprendendo il titolo <strong>del</strong> suocelebre romanzo. Inaugurato lo Spazio Fenogliosito al primo piano <strong>del</strong> Centro Studi di piazzaRossetti ad Alba, il 18 febbraio, giorno <strong>del</strong>l’anniversario<strong>del</strong>la sua morte, si è tenuto l’omaggiopubblico al cimitero cittadino.Al Teatro Sociale “G. Busca” di Alba, per la rassegna“Teatro <strong>del</strong> Territorio” in scena Cosa volevisapere di più? presentato dalla Compagnia Ilnostro Teatro di Sinio. Poi tre spettacoli, raccoltinella piccola rassegna “Progetto Fenoglio”: il 22marzo Come vivo acciaio, di e con Andrea Boscaed Elisa Galvagno, il 5 aprile le letture e la musicadi Ma il mio amore è Paco nell’interpretazione diLuca Occelli e Franco Olivero e il 12 aprile Solitudinedi e con Beppe Rosso.Il programma completo è sul sito <strong>del</strong> Comunedi Alba (www.comune.alba.cn.it nella sezione“La Cultura”), per informazioni tel. 0173 35189.Le celebrazioni fenogliane <strong>del</strong>la città di Alba proseguonofino alla “Maratona Fenogliana” di finesettembre e la Primavera di Bellezza 2013 presentaanche alcuni incontri dedicati alla figura diuomo e di scrittore di Beppe Fenoglio. In autunnosi annuncia un convegno di studi, organizzatodalla Fondazione Ferrero e una pubblicazionedi foto inedite.* Direttore <strong>del</strong> Centro Studi “Beppe Fenoglio“ di AlbaIl Centro studi che ricorda l’autore de “La malora”Il Centro Studi “Beppe Fenoglio” venne costituito,su iniziativa <strong>del</strong> Comune di Alba, con atto notarile<strong>del</strong> 6 febbraio 2003 con la partecipazionedei soci fondatori: Comune di Alba, Regione <strong>Piemonte</strong>,Provincia di Cuneo, Comunità MontaneAlta Langa e Langa <strong>del</strong>le Valli, Fondazione Cassadi Risparmio di Cuneo, Fondazione Piera Pietroe Giovanni Ferrero, ente Turismo Alba Bra Langhee Roero, Rotary Club Alba, Stroppiana Calcestruzzi,Ivana Brignolo Miroglio, Aldo Barberis eWalter Fenoglio.Il Centro Studi si propone di• raccogliere, conservare e rendere fruibile daglistudiosi il materiale documentario, su qualsivoglia supporto, riguardantela vita e l’attività di Beppe Fenoglio;• favorire, offrendo borse di studio e promuovendo pubblicazioni, lostudio <strong>del</strong>l’attività letteraria di Beppe Fenoglio;• promuovere mostre, convegni, incontri di studio, pubblicazioni manifestazionie iniziative di ogni genere volte a far meglio conoscere lafigura e l’opera di Beppe Fenoglio;• incentivare l’attenzione <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>la scuolae <strong>del</strong>l’università sull’opera fenogliana;• promuovere la conoscenza e la valorizzazione <strong>del</strong>leopere letterarie ed artistiche prodotte, in ognitempo, sul territorio albese, da autori <strong>del</strong> territorioalbese o comunque riconducibili, per la loro attivitàe per i loro interessi, alle finalità <strong>del</strong>l’associazione.• promuovere la conoscenza e la valorizzazione <strong>del</strong>lastoria locale, dei personaggi <strong>del</strong>l’albese che, inogni campo, abbiano operato nell’interesse socioeconomico<strong>del</strong> territorio. Nei dieci anni di attivitàil Centro Studi ha seguito centinaia di studenti chehanno svolto tesi e ricerche su Beppe Fenoglio, PinotGallizio, la storia e l’arte <strong>del</strong> territorio ed altri autori albesi. IlCentro Studi ha sede ad Alba in Piazza Rossetti2 con la sistemazione <strong>del</strong>la propriasede ad indirizzo museale in particolarecon lo spazio Pinot Gallizio, la CasaFenoglio e sale dedicate alla Resistenza,alla storia ed all’arte <strong>del</strong> territorio.79


N UMERO 12013A V V E N I M E N T IViaggio immaginarionella Torino baroccaUn percorso immaginario ma suggestivo fra i palazzi <strong>del</strong>la Torino<strong>del</strong> XVIII secolo. La mostra Il re e l’architetto. Viaggio in unacittà perduta e ritrovata, è sostenuta dal <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> - cheha ospitato la presentazione <strong>del</strong> catalogo - ed è allestita all’Archiviodi Stato di Torino fino al 30 aprile. Il visitatore, immedesimandosi nei panni<strong>del</strong> viaggiatore dei grand tour <strong>del</strong>l’epoca, viene condotto alla scoperta <strong>del</strong>learchitetture pubbliche e private che connotarono lo sviluppo urbanistico <strong>del</strong>lacittà barocca. Grazie a documenti progettuali antichi accanto a disegni attuali diricostruzione, mo<strong>del</strong>lini tridimensionali in grande scala e mo<strong>del</strong>li virtuali a videoè possibile cogliere le scelte progettuali <strong>del</strong> tempo e le loro motivazioni, constatandola complessità <strong>del</strong>le trasformazioni urbane così come la capacità di integrazionedegli edifici di epoca diversa. Fra le principali architetture evocate c’è lacasa-studio di Filippo Juvarra, demolita in periodo fascista, ma anche i palazzi <strong>del</strong>potere comunale, statale e religioso, il caratteristico ponte sul Po, effigiato nellatela di Bellotto, e infine le residenze extraurbane di Stupinigi, Venaria e Rivoli. Adaccompagnare il visitatore, all’interno <strong>del</strong> catalogo, è Onorato De Rossi, autore<strong>del</strong>la guida di Torino <strong>del</strong> 1781, a cui si aggiungono altri scrittori settecenteschi.Particolarmente interessanti le tecniche grafiche di ricostruzione degli edifici nonpiù esistenti e l’uso di tecnologie digitali per la progettazione di mo<strong>del</strong>li tridimensionali.Fra questi ultimi spicca la struttura lignea <strong>del</strong>la cupola <strong>del</strong>la palazzina diStupinigi, stupefacente sintesi <strong>del</strong>le conoscenze tecniche e <strong>del</strong>l’innovazione degliarchitetti e dei maestri carpentieri di allora. La mostra è visitabile, all’Archivio diStato, con ingresso libero, con i seguenti orari: da martedì a venerdì dalle 10 alle18, sabato e domenica dalle 15 alle 19.80Copertina <strong>del</strong> catalogoGianfranco Gritella, Mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong>la casa d’abitazione e <strong>del</strong>lo studio <strong>del</strong>l’architettoJuvarra a TorinoGiuseppe Viana, Proposta per la scultura da collocarsi al vertice <strong>del</strong>la guglia <strong>del</strong>laTorre Civica, variante <strong>del</strong> progetto presentato al concorso <strong>del</strong> 1786


Ospiti internazionalia Palazzo LascarisPer il Tibete i diritti umaniNella ricorrenza dei 53 anni dall’invasionecinese, l’Associazione per il Tibet e idiritti umani ha presentato il programmaper il 2013, con l’intervento <strong>del</strong> presidenteGiampiero Leo, <strong>del</strong>la vicepresidenteGianna Pentenero e dei consiglieri GiovanniNegro e Roberto Tentoni.Tra gli eventi è previsto, ad aprile, il meetingsulla situazione in Iran. Il 5 luglio,giorno <strong>del</strong> compleanno <strong>del</strong> Dalai Lama e<strong>del</strong> centenario <strong>del</strong>la Dichiarazione d’indipendenza<strong>del</strong> Tibet, verrà organizzatoun convegno al quale, oltre agli esponenti<strong>del</strong> Governo tibetano in esilio, sarannoinvitati anche, per la prima volta, i rappresentanti<strong>del</strong>la Cina.In occasione <strong>del</strong>l’apertura <strong>del</strong>l’anno accademico è stata firmata tra il presidenteValerio Cattaneo e la direttrice Patricia O’Donovan una lettera d’intentitra l’Assemblea <strong>regionale</strong> e il Centro internazionale di formazione. Ildocumento prevede, tra l’altro, che il <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> ospiti presso lapropria sede i corsisti Cif-Oil per fornire loro informazioni relative all’attivitàistituzionale <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> e <strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong> e che accolga<strong>del</strong>egazioni straniere ospitate da Cif-Oil. Previsto anche che il <strong>Consiglio</strong><strong>regionale</strong> si avvalga <strong>del</strong>la collaborazione <strong>del</strong> Centro estero per l’internazionalizzazione(Cei<strong>Piemonte</strong>), incaricato <strong>del</strong>la progettazione e <strong>del</strong>l’aggiornamento<strong>del</strong> sito Internet in lingua inglesewww.piemonteforyou.itLe opere dal carceredi Pietro GiannoneNell’incontro su “Le opere dal carcere di Pietro Giannone: un progettoeuropeo”, organizzato dall’Associazione degli ex consiglieriregionali, sono stati anche presentati i volumi <strong>del</strong>lo storico e filosofosettecentesco: “Istoria <strong>del</strong> Pontificato di Gregorio Magno” e “Apologiade’ teologi scolastici”, curati <strong>del</strong>la Fondazione Luigi Einaudi, edizioniAragno. All’incontro erano presenti Franzo Grande Stevens presidente<strong>del</strong>la Fondazione San Paolo, Giuseppe Ricuperati professoreemerito <strong>del</strong>la Facoltà di Lettere e Filosofia <strong>del</strong>l’Università di Torino,Frédéric Ieva, redattore <strong>del</strong>la Rivista storica italiana, e le curatrici <strong>del</strong>leopere Chiara Peyrani e Lilliana Cecchetto.81


N UMERO 12013A V V E N I M E N T IRinascimento e grande modasul palco di VenariaSarà un 2013 pieno di eventi, novità e sorprese quelloche si prepara alla Reggia di Venaria, che il 1° marzoha riaperto le sue porte al pubblico, dopo la consuetachiusura invernale.Primo dei grandi appuntamenti che attende i visitatori è la mostradedicata all’attività nelle Marche di Lorenzo Lotto, uno dei piùmaggiori interpreti <strong>del</strong> Rinascimento. La rassegna approda a Venariadopo la tappa al Museo Puškin di Mosca, arricchita da unadecina di nuove opere provenienti da chiese e musei italiani e daun affresco trasportato su tela, raffigurante San Vincenzo Ferrerin gloria (proveniente dalla chiesa di San Domenico di Recanati),restaurato per l’occasione. Allestita fino al 7 luglio presso il primopiano <strong>del</strong>le Sale <strong>del</strong>le Arti, si tratta di un’esposizione di grande raffinatezzae rigore, con una ventina di opere di seducente bellezzaper un omaggio all’artista più vicino alla sensibilità e alle inquietudinicontemporanee, e al tempo, stesso un affascinante viaggionella produzione marchigiana <strong>del</strong> pittore. Si possono ammirarela pittura di devozione, di destinazione sia pubblica sia privata, insiemea ritratti e allegorie di carattere profano per ripercorrere lostraordinario ed eccentrico percorso biografico e stilistico <strong>del</strong> grandeartista. Alla Reggia torna anche la grande moda, con la mostraRoberto Capucci. La ricerca <strong>del</strong>la regalità, in programma dal 23marzo all’8 settembre presso il secondo piano <strong>del</strong>le Sale <strong>del</strong>le Arti.Un’occasione unica per ammirare oltre 50 abiti creati appositamentedal grande stilista per regine, star e dame <strong>del</strong> “gran mondo” daglianni Cinquanta a oggi. Del resto, nessuno come Capucci ha ricercatola rappresentazione <strong>del</strong>la “regalità”, mo<strong>del</strong>lando capi che risultanoautentiche “sculture in stoffa”, presentati in questa occasioneinsieme a bozzetti, foto, filmati e racconti sui loro momenti storicie le celebrità che li hanno indossati. Per apparire al massimo <strong>del</strong>losplendore e <strong>del</strong>la loro ieraticità, a lui sirivolsero, tra le altre, le principesse Borghese,Odescalchi e Colonna, le attriciValentina Cortese e Silvana Mangano,la cantante lirica Raina Kabajvanska, lestar internazionali come Marilyn Monroe,Esther Williams e il premio Nobelper la medicina Rita Levi Montalcini:i loro abiti rappresentano un percorsodi grande fascino che attraversa laseconda metà <strong>del</strong> Novecento sul tema<strong>del</strong>la moda e <strong>del</strong> lusso, ricostruendol’itinerario creativo di uno dei maestri<strong>del</strong>la moda mondiale. Tra le tante altreattrattive offerte dalla Reggia, vengonopoi riproposti anche quest’anno iPiaceri Regali: il trenino “La Frecciadi Diana”, che percorre il Parco Bassodei Giardini; le due gondole “Diana” ed“Ercole” per navigare sulla Pescheria;la carrozza a cavallo, per un giro allascoperta dei luoghi più belli <strong>del</strong> ParcoAlto; la Fontana <strong>del</strong> Cervo, con il suoTeatro d’Acqua.Infine, dal 1° aprile ricominceranno leDomeniche da Re, giorno in cui i Giardini saranno animati da giochie intrattenimenti, affiancate da Musica a corte, con l’esecuzionedal vivo di brani musicali che accompagneranno nei giorni festivi lavisita alle sale più rappresentative <strong>del</strong>la dimora sabauda.82Opere di Lorenzo Lotto, Vergine annunciatae Ritratto di Lucina Brembati


La ex Bertonerivive con MaseratiIl presidente <strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong>, Roberto Cota, e l’assessoreal Lavoro, Claudia Porchietto. sono intervenuti il 30 gennaioall’inaugurazione <strong>del</strong>le Officine Maserati di Grugliasco.Nel suo intervento, Cota ha parlato di un bel segnale che confermala vocazione industriale <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>, che deve essere assolutamentemantenuta. Il presidente ha poi ringraziato la Fiatper avere mantenuto un impegno che aveva preso nei confrontidi tutta la collettività e che permetterà a molte persone di riavereun’occupazione a sei anni di chiusura <strong>del</strong>la precedente gestione<strong>del</strong>lo stabilimento. Cota, infine, ha auspicato una prospettiva diquesto tipo anche per Mirafiori ed ha espresso la speranza cheil sistema piemontese, anche con la diminuzione <strong>del</strong>la pressionefiscale, torni ad essere competitivo per dare un futuro ai tanti giovaniche faticano a trovare un lavoro.Consulta a difesa<strong>del</strong> lavoro in ediliziaLa Regione <strong>Piemonte</strong> attiverà una consulta permanente per l’ediliziaper verificare costantemente i problemi <strong>del</strong> comparto e trovare<strong>del</strong>le soluzioni in presa diretta. L’iniziativa è stata annunciata nelcorso di un incontro che il presidente Roberto Cota e il vicepresidenteUgo Cavallera hanno avuto il 13 febbraio a Torino con ilpresidente <strong>del</strong>l’Ance <strong>Piemonte</strong>, Giuseppe Provvisiero, e i sindacatidi riferimento di un settore che negli ultimi quattro anni ha perso18.000 lavoratori. Il presidente ha ricordato che l’esecutivo ha sinqui messo in campo un’azione importante per lo snellimento <strong>del</strong>laburocrazia, ad iniziare dalla legge urbanistica che è in avanzatafase di discussione in <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong>, e che si sta lavorando perabbreviare i tempi di pagamento <strong>del</strong>la pubblica amministrazioneper il comparto edilizio. “Condivido - ha aggiunto - la necessità, evidenziatada Ance, di arrivare al più presto a una sensibile riduzione<strong>del</strong>la pressione fiscale, che è oggettivamente troppo alta e uccideil sistema. In questo senso, da tempo chiedo al governo centrale diattuare una politica di alleggerimento fiscale su lavoro e imprese “.Una scatola rosa per guidare sicureGrande successo per il concorso “Click day - La sicurezza in unascatola rosa”, organizzato da Regione <strong>Piemonte</strong> e Fondazione Aniaper la sicurezza stradale. Durante la giornata <strong>del</strong>l’8 marzo sono stateinfatti ben 1100 le donne piemontesiche hanno cliccato nell’apposita sezione<strong>del</strong> sito web <strong>regionale</strong> e si sonoregistrate per ottenere le 250 scatolerosa (dispositivi che consentono alleForze <strong>del</strong>l’ordine di individuare l’autoin caso di allarme) messe in palio nel2013. Un risultato di grande rilievo,che supera nettamente quelli ottenutidalle altre campagne promozionalisulla scatola rosa organizzate sin quinel resto <strong>del</strong> territorio nazionale. Edè proprio in considerazione di questogrande successo che l’assessore <strong>regionale</strong> ai Trasporti, Barbara Bonino,e il segretario generale di Fondazione Ania, Umberto Guidoni,hanno deciso di portare a 350 i dispositivi previsti. “È statoun esito clamoroso, al di là <strong>del</strong>le piùrosee aspettative, che mostra il grandeinteresse che c’è per le iniziativededicate alla sicurezza stradale - commental’assessore Bonino - Vogliamoquindi ringraziare Fondazione Aniaper aver aggiunto altre 100 scatolerosa a quelle inizialmente messe inpalio, premiando così l’attenzionee la partecipazione <strong>del</strong>le donne piemontesi.Visto il successo intendiamonaturalmente replicare l’iniziativa anchel’anno prossimo”.83


N UMERO 12013A V V E N I M E N T IPaesaggi vitivinicoli,nuova proposta all’UnescoLa Regione <strong>Piemonte</strong>, tramite la rappresentanza italiana a Parigi,ha presentato all’Unesco il nuovo dossier di candidatura perl’inserimento dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferratonella lista <strong>del</strong> patrimonio mondiale.Il dossier è stato elaborato da SiTI (associazione no profit fondatada Politecnico di Torino e Compagnia di San Paolo) e dalla Regione,che ha anche coordinato i lavori con i ministeri per i Beniculturali e le Politiche agricole con la collaborazione <strong>del</strong>le Provincedi Alessandria, Asti e Cuneo. La valutazione <strong>del</strong>la proposta dicandidatura sarà avviata nei prossimi mesi dagli organi tecnici<strong>del</strong>l’Unesco, per arrivare alla decisione finale prevista nel giugno<strong>del</strong> 2014.Si tratta di un progetto ambizioso, avviato nel 2009, che comprendesei aree di eccellenza, con un’estensione di 10.789 ettari e29 Comuni all’interno di una più vasta area di protezione che interessa101 Comuni. L’obiettivo è ottenere il riconoscimento chei paesaggi vitivinicoli <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>, caratterizzati da una storiamillenaria, costituiscono una testimonianza di eccezionale valore<strong>del</strong>la “cultura <strong>del</strong> vino”, che in questi luoghi si manifesta conpeculiarietà di estrema ricchezza, unicità e autenticità.Riaperto il museo di San Francesco a Cassine84Conclusi i lavori di sistemazione <strong>del</strong> complesso, attuati su iniziativa <strong>del</strong>Comune, proprietario <strong>del</strong>l’immobile, con il sostegno d’altri enti pubblici,ha riaperto al pubblico il Museo di San Francesco – Paola Benzo Dapino,inserito nell’ex complesso conventuale <strong>del</strong>la chiesa di San Francescodi Cassine, appartenuto all’ordine dei Frati Conventuali Minori.Tra gli spazi espositivi la Sala capitolare che conserva il ciclo pittoricoalle pareti, eseguito ad affresco attorno al terzo decennio <strong>del</strong> XIV secoloe le vetrine entro cui sono esposti alcuni reliquiari lignei, dipinti e dorati,due Crocifissi lignei policromi di ambito alessandrino, databili traXV e XVI secolo, e la statua in legno policromo di Sant’Antonio Abate,capolavoro <strong>del</strong>lo stesso periodo, di scultore piemontese - lombardo. Nellasacrestia sono visibili due grandi armadi di inizio Settecento e un altarein muratura sovrastato dall’affresco <strong>del</strong>la Vergine col Bambino e i SantiMatteo e Bonaventura, attribuibile a Giovanni Monevi.La terza sala ospita la quadreria con tele <strong>del</strong> Sei-Settecento e la pala <strong>del</strong>laVergine col Bambino tra San Francesco e San Biagio, opera <strong>del</strong>la fine <strong>del</strong>Cinquecento attribuibile al pittore alessandrino Giorgio Soleri.Comune di Cassine (Al)Piazza Vittorio Veneto, 1Tel. (+39)0144.715151 - Fax (+39)0144.714258comune.cassine@tin.itwww.comune.cassine.al.it


➜T A C C U I N IDELLE SEDUTE CONSILIARI4 dicembreIl <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> discute evota 8 ordini <strong>del</strong> giorno di cui 7approvati. Due documenti, primifirmatari rispettivamente ValerioCattaneo e Giampiero Leo (Pdl),esprimono solidarietà alle Forze<strong>del</strong>l’ordine dopo le violenze avvenutedurante lo sciopero <strong>del</strong>laCgil. Il terzo ordine <strong>del</strong> giorno,primo firmatario Andrea Buquicchio(Idv),è inerente all’assistenzaalle persone in stato vegetativo; ilquarto, prima firmataria GiannaPentenero (Pd), riguarda il valore<strong>del</strong> diploma magistrale ai fini<strong>del</strong> concorso indetto dal Miur. Ilquinto documento, primo firmatarioPaolo Tiramani (Lega Nord),condanna gli atti di antisemitismoavvenuti nel Vercellese e gli ultimidue odg, presentati come primifirmatari da Rocchino Muliere(Pd) ed Eleonora Artesio (Fds),sono incentrati sul problema <strong>del</strong>lachiusura <strong>del</strong>l’Ilva di Novi Ligure eRacconigi. Respinto invece l’ordine<strong>del</strong> giorno, primo firmatarioFabrizio Biolè (Misto), contrarioalle dismissioni complete e irreversibili<strong>del</strong>l’allestimento <strong>del</strong>letratte ferroviarie. Dopo le nominee gli ultimi interventi generali sulla<strong>del</strong>ibera per la razionalizzazione<strong>del</strong>la spesa <strong>regionale</strong>, l’Assembleasvolge un ampio dibattito sullecomunicazioni <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>laGiunta, Roberto Cota, in meritoalla situazione politica.11 dicembreDopo l’approvazione <strong>del</strong>la <strong>del</strong>iberazioneche revoca l’adesione<strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> all’IstitutoAlcide Cervi, l’Aula è impegnatatutto il giorno sul ddl di assestamentoal bilancio di previsione peril 2012, di cui sono svolte le relazionidi maggioranza e minoranzae la discussione generale.gett’Azione al Misto. L’Assembleasi riunisce poi in sessione straordinaria,richiesta da FrancescoToselli (Pdl) e da vari consiglieridi maggioranza, per affrontare iltema dei finanziamenti per le personeaffette da malattie neuromuscolari.Nel pomeriggio si approvala <strong>del</strong>ibera che proroga, per tremesi, la durata <strong>del</strong>la Commissionespeciale d’indagine conoscitivasui fatti concernenti la Sanità, gliappalti pubblici e la gestione <strong>del</strong>legare di appalto bandite dal Scr.Inizia poi l’esame <strong>del</strong>l’articolato edegli emendamenti al ddl di assestamentoal bilancio di previsioneper il 2012.18 dicembreDopo il question time, il <strong>Consiglio</strong><strong>regionale</strong> approva, in seconda lettura,la legge di modifica statutariaper la riduzione <strong>del</strong> numero diconsiglieri e assessori. Prende poiavvio l’esame <strong>del</strong>la proposta dilegge sulla riorganizzazione <strong>del</strong>laRegione <strong>Piemonte</strong> ai fini <strong>del</strong>latrasparenza e <strong>del</strong>la riduzione deicosti, primo firmatario ValerioCattaneo (Pdl).19 dicembreÈ licenziata a larga maggioranza lalegge per la riorganizzazione <strong>del</strong>laRegione <strong>Piemonte</strong> ai fini <strong>del</strong>latrasparenza e <strong>del</strong>la riduzione deicosti, che porterà risparmi per 4milioni di euro al bilancio <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong>.Approvato con modificheanche un ordine <strong>del</strong> giorno collegato“Grave situazione <strong>del</strong>l’immagine<strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong>e richiesta di attivazione affinchévenga difesa e tutelata”, primofirmatario Luca Pedrale (Pdl).stabilito la sospensione di MicheleGiovine (Pensionati) da consigliere<strong>regionale</strong>, sostituito temporaneamenteda Sara Franchino, primadei non eletti. Viene poi approvatoil bilancio di previsione <strong>del</strong><strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> ed è votatafavorevolmente all’unanimità lapresa d’atto <strong>del</strong>la relazione suilavori appena conclusi <strong>del</strong>la Commissioned’inchiesta urbanistica.In seguito l’Assemblea comincial’esame <strong>del</strong> provvedimentosull’Anagrafe degli eletti, con lerelazioni dei consiglieri MonicaCerutti (Sel), Gian Luca Vignale(Progett’Azione), Davide Bono(M5S) e Luca Pedrale (Pdl), la discussionegenerale e l’approvazionedei primi due articoli.21 dicembreL’Aula approva all’unanimità l’istituzione<strong>del</strong>l’Anagrafe degli eletti.Con questa legge, per incrementarei livelli di trasparenza <strong>del</strong>la propriaattività, la Regione <strong>Piemonte</strong>rende disponibili per i cittadini, tramitei siti istituzionali <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong>e <strong>del</strong>la Giunta, i dati e le informazionisul presidente <strong>del</strong>la Regione, iconsiglieri regionali e i componenti<strong>del</strong>la Giunta nonché i dati relativial finanziamento dei gruppi consiliari.Prosegue poi l’esame <strong>del</strong> disegnodi legge sull’assestamento <strong>del</strong>bilancio di previsione 2012.27 dicembreL’Assemblea legislativa con 27 votifavorevoli, 2 astenuti, 14 contrarie 4 non votanti approva l’esercizioprovvisorio <strong>del</strong> bilancio sinoal 31 gennaio 2013 e, nell’ambito<strong>del</strong>la legge di assestamento albilancio 2012, decide la soppressione<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>regionale</strong> per iservizi sanitari istituita nel 1998,mantenendola però in vita sinoal 30 giugno 2013. Viene ancheprorogato il “Piano casa” sino al31 dicembre 2013. Nel pomeriggiosi vota la nomina <strong>del</strong>l’assessore<strong>regionale</strong> ai Trasporti, BarbaraBonino, all’interno <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong>d’amministrazione <strong>del</strong>l’Agenziaper la mobilità metropolitana.8 gennaioIn apertura l’Assemblea commemorala scienziata torinese RitaLevi Montalcini, senatrice a vita epremio Nobel per la medicina nel1986, scomparsa il 30 dicembre.Il presidente Valerio Cattaneo comunicapoi che il consigliere LuigiCursio, in precedenza componente<strong>del</strong> gruppo Idv, ha deciso diaderire al gruppo Misto, che orarisulta composto da quattro consiglieri.Cattaneo rende inoltre notoche il gruppo Uniti per Bresso hacessato di esistere e che la presidenteMercedes Bresso aderisceal gruppo Pd, la cui composizionepassa da 12 a 13 consiglieri.È poi approvata in via definitiva,in seconda lettura, la propostaCommemorazioniLa senatrice a vitaRita Levi Montalcinicommemorata in Aulanella seduta <strong>del</strong>l’8 gennaio12 dicembreIn apertura di seduta il presidenteValerio Cattaneo comunica ilpassaggio <strong>del</strong> consigliere RobertoBoniperti dal gruppo di Pro-20 dicembreIn mattinata il presidente ValerioCattaneo comunica che il presidente<strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> dei Ministri,con proprio provvedimento, ha85


N UMERO 12013di legge che modifica lo statuto<strong>del</strong>la Regione, istituendo ilcollegio dei revisori dei conti.Continua quindi l’esame degliarticoli e degli emendamenti altesto di modifica <strong>del</strong>la normativaurbanistica. Nel pomeriggio,dopo il question time, si svolgeuna seduta straordinaria, richiestada Aldo Reschigna (Pd) e daaltri consiglieri di opposizione, inmerito agli sviluppi <strong>del</strong>la vicendaGec, per la riscossione <strong>del</strong> bolloauto. Intervengono l’assessoreal Commercio William Casoni, ilpresidente <strong>del</strong>la Regione RobertoCota e, dopo il dibattito generale,sono approvati due attidi indirizzo collegati. Il primo èuna mozione, presentata comeprimo firmatario da Aldo Reschigna(Pd), affinché “la Regionegestisca direttamente il serviziodi riscossione <strong>del</strong> bollo auto”. Ilsecondo documento approvato,un ordine <strong>del</strong> giorno, è presentatodal consigliere Andrea Buquicchio(Idv) e riguarda “Beni,servizi e forniture: affidamentidiretti, confronto e standardizzazione<strong>del</strong>le richieste”. In chiusuraè approvata a maggioranzauna <strong>del</strong>iberazione che apportaalcune modifiche al Programmapluriennale per le attività spor-L’ex consigliere<strong>regionale</strong>Giuseppe Fassinocommemorato in Aulanella seduta<strong>del</strong> 15 gennaioT A C C U I N IDELLE SEDUTE CONSILIARI didati alle elezioni politiche 2013si autosospendano dalle propriefunzioni. Si prosegue poi l’esamedegli articoli e degli emendamential ddl sull’urbanistica.In apertura si svolge la commemorazionedi Vittorio Beltrami,scomparso nel novembre scorso,consigliere <strong>regionale</strong> sin dal 1970e, dal 1985 al 1990, nella IV legislatura,presidente <strong>del</strong>la Regione<strong>Piemonte</strong>. Successivamente l’Assembleaapprova a maggioranzala proroga <strong>del</strong>l’esercizio provvisorio<strong>del</strong> bilancio fino al 31 marzo.Fino a tale data la Regione potràamministrare in dodicesimi, ognimese, quanto stanziato nella propostadi bilancio, in attesa <strong>del</strong>l’approvazione<strong>del</strong> documento contabiledi previsione 2013. Dopo lafase <strong>del</strong>le interrogazioni a rispostaimmediata, è approvata una <strong>del</strong>iberazioneche apporta modificheallo Statuto <strong>del</strong>la Fondazione Isi,Istituto per l’interscambio scientifico.L’Aula respinge poi unamozione, presentata da vari consiglieridi oppozione, affinché ipresidenti di Giunta e <strong>Consiglio</strong>,nonché gli assessori regionali cantivee fisico-motorie e per l’impiantisticasportiva relativo al2011-2013.15 gennaioLa seduta comincia con la commemorazionedi Giuseppe Fassino,consigliere nella I legislaturae già senatore, deceduto nel novembrescorso. Il <strong>Consiglio</strong> effettuapoi alcune nomine e dopo ilquestion time prosegue l’esame<strong>del</strong>l’articolato <strong>del</strong> ddl sull’urbanistica.22 gennaioDopo il question time, i lavorisono quasi interamente dedicatialla discussione sul testo diriforma <strong>del</strong>la legge urbanistica,con l’approvazione di quattroarticoli. In conclusione di sedutaviene approvata, ad ampia maggioranza,la proposta di leggeper l’istituzione <strong>del</strong> Comune diMappano.CommemorazioniL’ex consiglieree presidente <strong>del</strong>laGiunta <strong>regionale</strong>Vittorio Beltramicommemorato in Aulanella seduta<strong>del</strong> 20 gennaio29 gennaioL’ex consigliere<strong>regionale</strong>Adriano Bianchicommemorato in Aulanella seduta<strong>del</strong> 6 febbraio6 febbraioDopo la fase di sindacato ispettivo,l’Assemblea commemora AdrianoBianchi, consigliere <strong>regionale</strong> dal1970, nella prima legislatura, finoal 1976, scomparso nel dicembrescorso. I lavori proseguono poitutto il giorno sull’esame <strong>del</strong>l’articolatoe degli emendamenti aldisegno di legge sull’urbanistica.26 febbraioL’Aula vota in seconda lettura, equindi definitivamente, l’approvazionedi alcune modifiche alloStatuto <strong>del</strong>la Regione relative aigruppi consiliari. Segue poi l’esame<strong>del</strong> ddl sulla riforma urbanisticae viene approvato all’unanimitàun ordine <strong>del</strong> giorno bipartisana sostegno <strong>del</strong>l’azienda SeatPagineGialle Italia. Nel pomeriggiosi svolge una seduta straordinaria,richiesta dal gruppo <strong>del</strong>Pd, durante la quale interviene ilpresidente <strong>del</strong>la Regione, RobertoCota, in merito alle dimissioni<strong>del</strong>l’assessore all’InnovazioneMassimo Giordano, a cui segue ildibattito generale.5 marzoIl <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> prosegue ladiscussione sulla modifica <strong>del</strong>lalegge sulla tutela e uso <strong>del</strong> suolo,approvando, con alcuni emendamenti,gli articoli fino al n. 52.In apertura il presidente ValerioCattaneo comunica l’adesione<strong>del</strong> consigliere Michele Formagnanaal gruppo Pdl e la propriaal gruppo Misto e, nel pomeriggio,riferisce all’Assemblea <strong>del</strong>lacostituzione <strong>del</strong> nuovo gruppo“Fratelli d’Italia”, cui aderisconosei consiglieri: Franco Maria Botta(presidente), Marco Botta, WilliamCasoni, Fabrizio Comba, AugustaMontaruli e Massimiliano Motta.86➜


➜5 dicembreLa Giunta <strong>regionale</strong> fissa al 31dicembre 2012 il termine entro ilquale le Aziende sanitarie devonoconferire alle Federazioni sovrazionalile funzioni riguardanti i piani diacquisto annuali e pluriennali e gliapprovvigionamenti di beni e servizi.Viene approvata la <strong>del</strong>ibera incui sono stati rivisti i criteri relativiagli obblighi che devono seguire gliassegnatari dei contributi di cui aibandi 2011 e 2012-’14 per l’ediliziascolastica, con l’inserimento di alcunemodifiche: mantenimento ingraduatoria dei Comuni che nonpotranno effettuare gli interventifinanziati per rispettare il patto distabilità o i limiti all’indebitamento,possibilità di consentire scelte progettualipiù economiche a paritàdi obiettivi raggiunti, ammissionedegli interventi che prevedono latrasformazione di scuole esistentida paritarie in statali. Vengono poiassunti i criteri per la selezione degliinterventi da presentare al Ministero<strong>del</strong>le Infrastrutture per l’utilizzo<strong>del</strong>le risorse aggiuntive <strong>del</strong> Piano diedilizia abitativa (10 milioni di euro,ai quali se ne aggiungono 6 di finanziamento<strong>regionale</strong>).11 dicembrePer evitare nuovi costi alle impreseinteressate dai canoni idrici, si disponeil rinvio al 1° gennaio 2014<strong>del</strong>la triplicazione <strong>del</strong> canone perle utenze che utilizzano per finidiversi dal consumo umano acqueriservate a tale uso o erogate a terzimediante impianti di acquedottoche hanno carattere di pubblicointeresse.Nell’ottica di un ulteriore contenimentodei costi <strong>del</strong>l’ente <strong>regionale</strong>,il budget degli uffici di comunicazione<strong>del</strong> presidente e degli assessoriviene ridotto per il 2013 <strong>del</strong>15% rispetto alla cifra stanziataper il 2012.18 dicembreLa Giunta approva una serie di <strong>del</strong>iberein ambito sanitario: disposizioniper le strutture socio-sanitarieT A C C U I N IDELLA GIUNTA REGIONALEper anziani che intendono realizzareinterventi per ottenere la solaautorizzazione al funzionamentosenza successiva richiesta di accreditamento;programmazione <strong>del</strong>larete ospedaliera in applicazione<strong>del</strong>la spending review; attribuzioneall’Aso Città <strong>del</strong>la Salute di Torino<strong>del</strong> coordinamento, dal 1° gennaio2013, <strong>del</strong>la gestione e <strong>del</strong>losviluppo <strong>del</strong> sistema informatico<strong>del</strong>l’emergenza a livello piemontese;nuovi requisiti <strong>del</strong>le struttureresidenziali e semiresidenziali cheaccolgono i minori temporaneamenteallontanati dalla propriafamiglia ed i nuclei genitori/bambino;continuazione <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong>laBiblioteca virtuale per la salute e ilriaffidamento all’Asl TO3 di proseguireil coordinamento a livellopiemontese.Inoltre viene approvato il protocolloper la gestione di esposti e segnalazionisulla presenza negli edificidi coperture in cemento-amianto,che intende stabilire precisi criteriper la valutazione <strong>del</strong> rischio daesposizione e assegnare gradi dipriorità il più possibile oggettivi,in modo da assegnare le risorsepubbliche e private necessarie perla rimozione.Si individua in Ceipiemonte l’organismoche darà esecuzione aiprogetti intergrati di filiera e dimercato inseriti nel Piano strategicoper l’internazionalizzazione,che dovranno essere attuati conil sostegno <strong>del</strong>la Regione, <strong>del</strong> sistema<strong>del</strong>le Camere di commercioe <strong>del</strong>le imprese interessate.Si approva il piano annuale degliinterventi di impiantistica sportivache stanzia due milioni di euro perattivare e sostenere attraverso ilbando per contributi lo sviluppo, ilpotenziamento e la qualificazionedegli impianti sportivi presenti in<strong>Piemonte</strong>. Vengono definiti: il programmatriennale 2012-2014 chesi propone di favorire la sicurezza<strong>del</strong>le aree sciabili e <strong>del</strong>la praticadegli sport sulla neve mediante laconcessione di contributi a enti,imprese ed associazioni proprietaridegli impianti; e il programmaannuale per le stazioni sciistiche.Per il 2012 le risorse a disposizioneammontano complessivamente ad1.170.000 euro.Infine è approvato il regolamento<strong>regionale</strong> che fissa le norme perla vendita degli alloggi di ediliziasociale.28 dicembreSi approvano una serie di <strong>del</strong>iberein ambito sanitario: l’erogazione<strong>del</strong> bonus bebè 2012 tramite liquidazioneper assegno agli aventidiritto e non più con il ricorso alvoucher; la riorganizzazione <strong>del</strong>larete dei laboratori di emodinamicaper federazioni sovrazonali; il pianodi investimenti per l’adeguamentoalla normativa antincendio degliospedali Maria Vittoria San GiovanniBattista e Sant’Anna di Torino,Rivoli, Moncalieri, Santa Crocedi Cuneo, sede distaccata SanGiuliano <strong>del</strong> Maggiore di Novara;il programma di investimenti perl’attuazione degli interventi che riguardanol’acquisto di acceleratorilineari a favore <strong>del</strong>le aziende ospedaliereMaggiore di Novara, SantaCroce e Carle di Cuneo, Santi Antonioe Biagio di Alessandria; un’assegnazioneall’Asl di Biella di 5 milionidi euro per i maggiori oneri relativial completamento <strong>del</strong> nuovo ospedale;l’affidamento alle aziende sanitarie<strong>del</strong>l’attivazione di azioni organizzativee formative per un usopiù efficiente ed appropriato <strong>del</strong>leTac e <strong>del</strong>le risonanze magnetiche;il conferimento dalle Aziende sanitariealle Federazioni sovrazonali<strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong>le reti informative,<strong>del</strong>l’organizzazione dei centridi prenotazione, <strong>del</strong>le competenzeper le procedure di gara per beni eservizi; la nuova convenzione tra leaziende ospedaliere Città <strong>del</strong>la Salutedi Torino, Maggiore di Novarae Santi Antonio e Biagio di Alessandrial’Asl Cn1 per il funzionamento<strong>del</strong> Dipartimento interaziendaleper l’emergenza sanitaria territoriale118; i principi ed i criteri perl’individuazione di strutture semplicie complesse nell’organizzazione<strong>del</strong>le Aziende sanitarie regionali; ilprogramma attuativo <strong>del</strong> piano dimonitoraggio sulla contaminazioneda diossine, policlorobifenili ealtri microinquinanti negli alimentidi origine animale; l’autorizzazionealla trasformazione da sperimentalead ordinaria <strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong>Centro ortopedico di quadranteubicato nel presidio ospedalieroMadonna <strong>del</strong> Popolo di Omegna;la proroga al 30 giugno 2013<strong>del</strong>l’incarico di Paolo Giunta qualecommissario <strong>del</strong>l’Opera Pia Lotteridi Torino.La Giunta approva alcune misurestraordinarie: si consente ai nucleiassegnatari di alloggi di edilizia socialedi pagare in dodici rate pertutto il 2013, senza interessi, laquota minima di affitto non ancorapagata nel 2012; sono assegnatiall’Atc di Torino 140.700 euro asostegno dei nuclei assegnataridi alloggi di edilizia sociale che sitrovano in situazione di morositàincolpevole.Viene istituita, nell’ambito <strong>del</strong>Fondo per le piccole imprese, unasezione dedicata alla valorizzazionedei luoghi <strong>del</strong> commercio, cheintende sostenere gli interventi promossidagli enti locali per la riqualificazionedi spazi pubblici destinatio da destinare ad aree mercatali,la realizzazione di strutture leggereaperte per manifestazioni fieristichee mercati, l’adeguamentodi locali di proprietà comunale dadestinare a manifestazioni fieristiche,l’acquisto di tensostruttureper ospitare fiere ed esposizioni.Per quanto riguarda la bonificada amianto negli edifici scolasticipubblici, si definiscono i criteriper l’attribuzione dei contributi.La spesa prevista è di 2,2 milionidi euro. Approvato il programmatriennale 2013-2015 <strong>del</strong>l’infomobilità,che comprende una serie diazioni volte a completare i progettiin corso, con particolare riguardo alcentro servizi <strong>del</strong> Biglietto Integrato<strong>Piemonte</strong> ed alla gestione di talesistema, nonché alla progettazionee realizzazione <strong>del</strong> Traffic OperationCentre per il monitoraggio <strong>del</strong>87


N UMERO 12013traffico sulla rete stradale <strong>regionale</strong>e la sicurezza <strong>del</strong>le gallerie. La direttivaper la formazione dei lavoratorioccupati viene rifinanziata con 16milioni di euro. Sarà così possibileproseguire l’attività estendendonela validità temporale fino al 2014.Infine sono state definite le seguentiproroghe al divieto di circolazione,in scadenza il 31 dicembre 2012, dialcune categorie di mezzi di trasportopubblico: 31 dicembre 2013 peri mezzi diesel Pre Euro ed Euro 0;31 dicembre 2014 per i mezzi dieselEuro I e II non dotati di sistemidi contenimento <strong>del</strong> particolato, 30giugno 2015 per i mezzi diesel EuroIII e IV non dotati di sistemi per ilcontenimento di particolato.21 gennaioPer favorire le pari opportunità, laGiunta approva il programma attuativoper l’utilizzo dei fondi perla conciliazione dei tempi di vita e dilavoro stanziati da un’intesa tra Governoe Regioni, che per il <strong>Piemonte</strong>ammontano a 1.100.000 euro,e prevede: il sostegno alla rete deiservizi per la prima infanzia, l’aperturadi nidi e micro-nidi nei luoghidi lavoro, il rafforzamento <strong>del</strong> telelavoro,la realizzazione degli interventi“Insieme a papà... cresce” e“Condividiamo con i papà... continua”per la diffusione tra i padri <strong>del</strong>congedo parentale.T A C C U I N IDELLA GIUNTA REGIONALESi autorizza l’Atc di Torino ad utilizzare1.333.000 euro per un interventodi manutenzione straordinariadiffusa su immobili di proprietà<strong>del</strong>la Città di Torino situati in via<strong>del</strong>le Maddalene 2-8-10-14 e inLungo Dora Napoli 6/6. Vengonoapprovate le rimodulazioni <strong>del</strong>Piano di sviluppo rurale, dopo esserestate concordate con l’Unioneeuropea, che prevedono lo spostamentodi 7.800.000 euro sullamisura per la formazione professionalee l’informazione nel settoreagricolo e 9 milioni sulla misuraper la promozione dei prodotti chepartecipano ai sistemi di qualitàalimentare. Inoltre, 6.380.000 eurovengono destinati alla ricostruzione<strong>del</strong>le zone <strong>del</strong>l’Emilia Romagnadanneggiate dal terremoto.23 gennaioA sostegno <strong>del</strong>la formazione professionale,vengono stanziati 4milioni di euro per il triennio 2013-2015 per lo sviluppo <strong>del</strong>la qualità<strong>del</strong>l’offerta <strong>del</strong> sistema <strong>regionale</strong> diistruzione, formazione e dei servizial lavoro. Si stabilisce di costituireun fondo per l’acquisizione deicrediti previsto dall’assestamentoal bilancio 2012 che consentirà aFinpiemonte di ottenere dagli istitutibancari la titolarità dei prestitierogati nel 2010 ai lavoratori incondizioni di disagio economico,dei quali hanno usufruito soprattuttogli allora dipendenti di RafPhonemedia e Agile.La Giunta stabilisce inoltre che laRegione si impegni a sostenere intutte le sedi istituzionali la propostadi candidatura dei paesaggi vitivinicolidi Langhe-Roero e Monferratoalla Lista <strong>del</strong> Patrimonio mondiale<strong>del</strong>l’Umanità <strong>del</strong>l’Unesco, secondoil testo rielaborato dalla Commissionenazionale di tale organismo.La <strong>del</strong>ibera prevede anche l’attivazione<strong>del</strong>le azioni di comunicazionee sensibilizzazione sui territori, inmodo da coinvolgere le popolazionisul nuovo progetto in vista <strong>del</strong>lavisita degli esperti Icomos (organotecnico <strong>del</strong>l’Unesco) prevista perl’estate/autunno 2013.29 e 30 gennaioVengono approvate: l’autorizzazioneall’Atc di Torino per l’utilizzodi 940.000 euro per interventi dimanutenzione straordinaria suglistabili di via Dina e via <strong>del</strong> Pretea Torino; l’autorizzazione all’Atcdi Novara e Vco per l’utilizzo di2.700.000 euro per interventi dimanutenzione straordinaria suglialloggi siti a Novara, Cameri,Galliate, Oleggio, Domodossola,Omegna e Villadossola e suglistabili di via Rossa 25 e 27 a Verbania.La Giunta condivide l’esigenzanon più procrastinabile diprocedere allo scioglimento anticipato<strong>del</strong>la Fondazione TeatroRegionale Alessandrino, stante lagrave situazione economica, patrimonialee di governo <strong>del</strong>l’ente.Altri provvedimenti riguardano: lanomina di Luca Leonardo Argiròed Emanuele Terlizzi quali rappresentantirispettivamente deglistudenti <strong>del</strong>l’Università <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>orientale e <strong>del</strong> Politecnicodi Torino nel cda <strong>del</strong>l’Ente per ildiritto allo studio universitario;la proroga al 31 dicembre 2013<strong>del</strong>la sperimentazione <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>logestionale di vita comunitaria<strong>del</strong>la Casa famiglia Pier GiorgioFrassati di Moncalieri; l’autorizzazionealla Provincia e al Comunedi Novara per la messa a gara deiservizi di trasporto pubblico localeurbani ed extraurbani nell’areaomogenea costituita dal territorioprovinciale di Novara; la variantegenerale al piano regolatore diOdalengo Grande (Al).88


5 febbraioLa Giunta dà attuazione all’accordo<strong>del</strong> 18 settembre scorsostipulato tra Regione, Ministero<strong>del</strong>l’Istruzione e Ufficio scolastico<strong>regionale</strong> per lo sviluppo <strong>del</strong> pianoScuola digitale. Lo stanziamentocomplessivo di 4.295.000 euroviene così suddiviso: 2.095.000euro <strong>del</strong> Ministero sono destinatialle azioni rivolte alle scuole statali,2.200.000 <strong>del</strong>la Regione sono destinatial progetto <strong>del</strong> teleinsegnamentonelle scuole di montagna(1,5 milioni), alle scuole paritarie(300.000 euro) ed alle agenzieformative (400.000 euro).La Giunta approva il progetto disperimentazione in Cascina Costedi Prunetto (Cn) <strong>del</strong>la durata triennale,di una comunità terapeuticae riabilitativa ad alta intensità psichiatrica-nutrizionaleper personeaffette da anoressia e bulimia nervosacon tariffa giornaliera a carico<strong>del</strong> Servizio sanitario <strong>regionale</strong>.Per quanto riguarda le aree protette,la Regione proporrà appelloal <strong>Consiglio</strong> di Stato per la riforma<strong>del</strong>la sentenza con la quale il Tar <strong>del</strong><strong>Piemonte</strong> ha annullato la <strong>del</strong>iberasui criteri, le procedure e le modalitàdi conferimento degli incarichidi direttore degli enti regionali digestione <strong>del</strong>le aree protette <strong>del</strong>28 marzo 2012 e l’avviso pubblicoper la formazione <strong>del</strong>l’elenco degliidonei.8 febbraioLa Giunta stabilisce che la sommadi 1.327.000 euro assegnatadall’assestamento al bilancio diprevisione 2012 sarà destinata alfinanziamento <strong>del</strong>le domande sulprogramma annuale <strong>del</strong>le grandistazioni sciistiche, per interventiper la messa in sicurezza, la riqualificazionee il potenziamento<strong>del</strong>le aree sciabili, <strong>del</strong> patrimonioimpiantistico e <strong>del</strong>l’offerta turistica.Viene concesso al Comune diTorino un ulteriore finanziamentodi 364.000 euro ad integrazionedei 2.762.000 già assegnati neglianni scorsi per il recupero di PalazzoSiccardi, in via Barbaroux 27,e la realizzazione di 14 alloggi dadestinare all’edilizia residenzialepubblica. La Giunta stabilisce diinoltrare agli organismi istituzionalicomunitari e ai relatori <strong>del</strong>la propostadi regolamento <strong>del</strong> Parlamentoeuropeo sul sostegno allo svilupporurale, la richiesta di inserire unaspecifica previsione che tuteli laviticoltura condotta su terreni conpendenze <strong>del</strong> 30% o superiori, econtribuire alla qualità <strong>del</strong>le produzionie prevenire fenomeni erosivi.Viene nominato Angelo Robottoquale direttore generale <strong>del</strong>l’Agenzia<strong>regionale</strong> per la protezione ambientale(Arpa).13 febbraioLa Giunta approva la <strong>del</strong>ibera incui la Regione si fa carico dei 164esonerati <strong>del</strong>la Regione, garantendoloro stipendio e trattamentocontributivo fino a quando nonavranno raggiunto i nuovi requisitiper la pensione. Gli interessatisono 32 nella Regione, 122 nelleAsl, 6 nell’Arpa, 3 nelle Atc, unonell’Edisu.Si stabilisce la creazione di duetavoli tecnici interdirezionali, unoa supporto degli atti di valorizzazionedei beni immobiliari <strong>del</strong>laRegione rispetto all’attuazione deifondi immobiliari, l’altro per l’analisi<strong>del</strong>l’attività per il contenimento<strong>del</strong>la spesa in materia di personalee di funzionamento degli enti <strong>del</strong>sistema <strong>regionale</strong> piemontese.21 febbraioPer la gestione <strong>del</strong>le strutture residenzialidi proprietà <strong>del</strong>le Asl,la Giunta approva la <strong>del</strong>ibera chepromuove l’esternalizzazione deiservizi socio-sanitari secondo lostrumento <strong>del</strong> contracting-out,ovvero l’affidamento mediantegara pubblica a soggetti privatio <strong>del</strong> terzo settore <strong>del</strong>la forniturae gestione <strong>del</strong> servizio, mentrela funzione istituzionale di erogazione<strong>del</strong>l’assistenza rimaneall’azienda sanitaria. La decisionerappresenta un’applicazione <strong>del</strong>Piano socio-sanitario <strong>regionale</strong>,che individua le imprese <strong>del</strong> terzosettore come soggetti erogatori diprestazioni per lo sviluppo <strong>del</strong>leattività nell’area <strong>del</strong>la cronicità.Viene istituito il biglietto ferroviario<strong>del</strong>l’area urbana di Torino al costodi 1,50 euro e validità un’ora, chepermetterà di effettuare un viaggioin seconda classe sui treni di Trenitalia(Servizio ferroviario metropolitano,regionali e regionali veloci)e GTT che collegano le stazioni diLingotto, Porta Nuova, Porta Susa,Rebaudengo Fossata e Stura. LaGiunta stabilisce che la Regionesosterrà avanti il Tar <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> ilricorso presentato da 45 cosiddettiesonerati, ovvero ex dipendenti<strong>del</strong>l’ente e <strong>del</strong>le aziende sanitarieche intendono avvalersi contro ilMinistero <strong>del</strong> Lavoro per ottenerel’accesso e la decorrenza <strong>del</strong> trattamentopensionistico secondo lanormativa precedente al “decretosalva-Italia”. Viene approvatoil regolamento che definisce leprocedure, le modalità ed i tempiper l’esame e l’attuazione deiprogrammi di edilizia sociale realizzatidalle Agenzia territoriali perla casa e dai Comuni. Per quantoriguarda i regolamenti forestali,vengono fissate disposizioni per ilrilascio <strong>del</strong>le concessioni per l’utilizzodi beni appartenenti al demanioforestale per finalità agricole,produttive, sportive e ricreative;una seconda <strong>del</strong>ibera modifica ilregolamento forestale n. 8/2011per quanto concerne gli interventiselvicolturali nei siti <strong>del</strong>la rete Natura2000, nelle aree protette e neiboschi da seme iscritti nel registro<strong>regionale</strong> dei materiali di base. LaGiunta approva il testo in cui si riconfermanole zone vulnerabili ainitrati di origine agricola ed esprimela necessità di proseguire l’azionedi approfondimento conoscitivosull’origine dei carichi inquinanti.28 febbraioLa Giunta <strong>regionale</strong> stabilisce unfondo di 3.300.000 euro per stimolaree sostenere la creazione dinuove imprese innovative e spinoff <strong>del</strong>la ricerca pubblica istituitopresso Finpiemonte. Per le cooperativesociali vengono definite indettaglio le attività che possonoessere svolte dalle cooperative ditipo A che si occupano di servizisocio-sanitari ed educativi. In particolaresono state <strong>del</strong>imitate leattività sanitarie: trasporto farmaci,medicale e sanitario con ambulanza;assistenza domiciliare conpersonale sanitario, medico ed infermieristico;integrazione socialenell’ambito <strong>del</strong>l’assistenza primaria;gestione sanitaria in struttureassistenziali ad elevata intensità assistenzialee sanitaria; gestione diambulatori infermieristici e medici.Vengono approvate le controdeduzionialle 533 osservazioni presentateal Piano paesaggistico <strong>regionale</strong>,che sarà ora sottoposto aduna revisione complessiva e quindiad una nuova adozione. Per quantoriguarda la caccia sono stati <strong>del</strong>iberatiil riparto dei 620.000 euroassegnati agli Ambiti territoriali dicaccia e ai Comprensori alpini per ilperseguimento dei fini istituzionalied alcune modifiche alla regolamentazione<strong>del</strong> prelievo venatorio<strong>del</strong> cinghiale.4 marzoSi approvano gli schemi di capitolatod’appalto che le aziende ospedalieree sanitarie e gli enti localipotranno applicare per realizzareinterventi di risparmio ed efficienzaenergetica mediante proceduread evidenza pubblica correlate allagestione dei servizi energetici.Ai Comuni <strong>del</strong> Roero, Casalese eNord Astigiano, coinvolti nel progettopilota sulla lotta alla flavescenzadorata, vengono fornitele linee guida da essi richieste perassumere nei propri regolamenti dipolizia rurale le misure necessarieper un efficace controllo <strong>del</strong>le prescrizioniriguardanti soprattutto lagestione dei vigneti abbandonati e<strong>del</strong>le viti inselvatichite.Per quanto riguarda il metanodottoTorino-Alessandria, la Giuntaesprime l’intesa per il rilascio daparte <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>lo Sviluppoeconomico <strong>del</strong>l’autorizzazioneunica sul progetto <strong>del</strong>la Snam peril rifacimento <strong>del</strong>la tratta <strong>del</strong> metanodottoche attraversa in subalveoil fiume Tanaro. L’intesa è vincolataal rispetto di una serie di prescrizionisugli impatti acustici, ambientalidei lavori.➜89


N UMERO 12013T A C C U I N I90➜I CommissioneProgrammazione/BilancioPresidente: Angelo Burzi(Progett’Azione)Poco prima <strong>del</strong>la pausa natalizia, il 7dicembre, la Commissione Bilancio halicenziato due proposte di <strong>del</strong>iberazione:a maggioranza, la n. 228 “Piano<strong>regionale</strong> di razionalizzazione <strong>del</strong>lepartecipazioni regionali” e, all’unanimità,la n. 229 “Revoca <strong>del</strong>l’adesione<strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>all’Istituto Alcide Cervi”. Il 14 dicembre,all’unanimità, è stata licenziata laproposta di legge n. 312 “Istituzione<strong>del</strong>l’anagrafe <strong>del</strong>le cariche pubblicheelettive e di governo <strong>del</strong>la Regione e<strong>del</strong> sistema informativo sul finanziamentoe sulla trasparenza <strong>del</strong>l’attivitàdei Gruppi consiliari” per integrare itagli ai costi <strong>del</strong>la politica. Nella stessadata e sempre all’unanimità, è passatoanche il disegno di legge n. 314“Modifiche ed integrazioni alla legge<strong>regionale</strong> 28 settembre 2012 n. 11‘Disposizioni organiche in materia dienti locali’”. Il 17 dicembre, sempreper ridurre i costi <strong>del</strong>la politica, è statalicenziata a maggioranza la propostadi legge n. 315 “Norme di riorganizzazione<strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong> ai fini<strong>del</strong>la trasparenza e <strong>del</strong>la riduzionedei costi”. Nella seduta <strong>del</strong> giorno18 sono stati licenziati a maggioranzadue provvedimenti in ragione<strong>del</strong>l’avvicinarsi <strong>del</strong>l’ultimo <strong>del</strong>l’anno:una proposta di <strong>del</strong>iberazione (251)“Bilancio di previsione per l’anno finanziario2013 e bilancio pluriennale2013-2015 <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong>”e il disegno di legge n. 316 “Autorizzazioneall’esercizio provvisorio <strong>del</strong>bilancio di previsione per l’anno finanziario2013 <strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong>”.Il giorno 27 è stata licenziata la pdln. 317 di modifica agli artt. 21, 24 e45 <strong>del</strong>lo Statuto sui gruppi consiliarie le procedure d’esame dei provvedimenti.Nel mese di gennaio è iniziatol’esame <strong>del</strong> ddl n. 299 “Legge finanziariaper l’anno 2013” e <strong>del</strong> ddl n.300 “Bilancio di previsione per l’annofinanziario 2013 e bilancio pluriennaleper gli anni finanziario 2013-2015”e nella seduta <strong>del</strong> 14 gennaio è statalicenziata a maggioranza la pdl n. 187“Istituzione <strong>del</strong> Comune di Mappano”.Il giorno 25 è stato licenziato aDELLE COMMISSIONI PERMANENTImaggioranza il ddl n. 318 “Proroga<strong>del</strong>l’autorizzazione all’esercizio provvisorio<strong>del</strong> bilancio <strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong>per l’anno finanziario 2013”.Sempre il 25 si è tenuta l’audizioneaudizione con Confindustria <strong>Piemonte</strong>in merito al ritardo dei pagamentida parte di CSI <strong>Piemonte</strong> nei confrontidei fornitori e si è provveduto con<strong>del</strong>ibera a modificare lo Statuto <strong>del</strong>laFondazione I.S.I. (Istituto per l’interscambioScientifico).II CommissionePianificazione territoriale/TrasportiPresidente: Antonello Angeleri(Lega Nord)La II Commissione, nella seduta<strong>del</strong> 30 gennaio, ha espresso parerefavorevole all’unanimità sulla propostadi <strong>del</strong>iberazione <strong>del</strong>la Giunta<strong>regionale</strong> di attuazione <strong>del</strong>l’articolo49 <strong>del</strong>la legge <strong>regionale</strong> n. 5/2012“Determinazione ed approvazione<strong>del</strong>l’importo dei diritti di istruttoriaper l’esercizio <strong>del</strong>le funzioni in materiasismica <strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong>”.Nella stessa giornata si è svolta audizionecon il presidente di Federcasa econ i presidenti <strong>del</strong>le ATC regionali inmerito alle problematiche attinenti alsettore <strong>del</strong>l’edilizia sociale.III CommissioneAgricoltura/TurismoPresidente: Gian Luca Vignale(Progett’Azione)La Commissione Agricoltura nellaseduta <strong>del</strong> 24 gennaio ha licenziatoa maggioranza il disegno di legge n.265 “Disposizioni regionali in materiaagricola” e, sempre a maggioranza,ha espresso parere favorevole preventivosulla proposta di atto <strong>del</strong>iberativo<strong>del</strong>la Giunta <strong>regionale</strong> “Regolamento<strong>regionale</strong> recante ‘Disposizioni peril rilascio <strong>del</strong>le concessioni per l’utilizzodi beni appartenenti al demanioforestale e determinazione dei relativicanoni’”. Nella seduta <strong>del</strong> 7 febbraioè stato espresso parere preventivofavorevole a maggioranza sulla propostadi regolamento <strong>del</strong>la Giunta<strong>regionale</strong>: “Modifiche al regolamento<strong>regionale</strong> 20 settembre 2011, n. 8(Regolamento forestale di attuazione<strong>del</strong>l’articolo 13 <strong>del</strong>la legge <strong>regionale</strong>10 febbraio 2009, n. 4 ‘Gestione epromozione economica <strong>del</strong>le foreste’.Abrogazione dei regolamentiregionali 15 febbraio 2010, n. 4/R,4 novembre 2010, n. 17/R, 3 agosto2011, n. 5/R)”. Nella stessa seduta,ma all’unanimità, è stato dato parerepreventivo favorevole sulla propostadi atto <strong>del</strong>iberativo <strong>del</strong>la Giunta<strong>regionale</strong>: “Legge <strong>regionale</strong> 25 giugno2008, n. 16 (Norme in materiadi raccolta e coltivazione dei tartufie di valorizzazione <strong>del</strong> patrimoniotartufigeno <strong>regionale</strong>): definizione<strong>del</strong>la composizione e <strong>del</strong>le modalitàdi funzionamento <strong>del</strong>la Consultaper la valorizzazione <strong>del</strong> patrimoniotartufigeno <strong>regionale</strong>, ai sensi <strong>del</strong>l’articolo4 bis, commi 3 e 5”. Infine, ilgiorno 28, è stato espresso parere dimassima favorevole a maggioranzasul testo unificato (pdl nn. 97 e 237):“Norme in materia di panificazione”.IV CommissioneSanità/AssistenzaPresidente: Carla Spagnuolo(Il Popolo <strong>del</strong>la Libertà)In Commissione Sanità, nella seduta<strong>del</strong> 10 gennaio, si è tenuta lacomunicazione <strong>del</strong>l’Assessore <strong>regionale</strong>alla Tutela <strong>del</strong>la salute, PaoloMonferino, sulle risultanze <strong>del</strong>l’auditaffidato a alla società “Deloitte” suiconti economici <strong>del</strong> servizio sanitario<strong>regionale</strong> mentre, il 24 gennaio, si èsvolta la comunicazione sempre diMonferino, sui risparmi conseguentiall’istituzione <strong>del</strong>le Federazioni sanitarie.Il 7 febbraio sono stati espressipareri preventivi favorevole all’unanimitàsu due proposta di atto <strong>del</strong>iberativo<strong>del</strong>la Giunta <strong>regionale</strong> inmateria di cooperative sociali (l.r.n.18/1994 e l. n. 381/1991).V CommissioneAmbiente/Protezione civilePresidente: Massimiliano Motta(Fratelli d’Italia)La Commissione Ambiente, il 15 dicembre,ha espresso parere preventivofavorevole a maggioranza su dueproposte di atto <strong>del</strong>iberativo <strong>del</strong>laGiunta <strong>regionale</strong>: il primo, relativo a“Legge <strong>regionale</strong> 24 maggio 2012,n. 7 (Disposizioni in materia di servizioidrico integrato e di gestioneintegrata dei rifiuti). Criteri e indirizziper la predisposizione <strong>del</strong> Piano di ricognizione<strong>del</strong>la situazione patrimonialeed economica di cui all’articolo14, comma 5”; il secondo relativo a“Legge <strong>regionale</strong> 24 maggio 2012,n. 7 (Disposizioni in materia di servizioidrico integrato e di gestioneintegrata dei rifiuti). Approvazione<strong>del</strong>la convenzione-tipo per l’istituzione<strong>del</strong>le conferenze d’ambito”. Il4 febbraio si è svolta la comunicazione<strong>del</strong>l’assessore <strong>regionale</strong> alle Areeprotette, William Casoni, sulle conseguenze<strong>del</strong>la sentenza <strong>del</strong> Tar cheha annullato l’avviso pubblico perla formazione <strong>del</strong>l’elenco <strong>regionale</strong>degli idonei a ricoprire l’incarico didirettore dagli enti di gestione <strong>del</strong>learee protette.VI CommissioneCultura/SportPresidente: Michele Marinello(Lega Nord)In Commissione Cultura si sonosvolte, nella seduta <strong>del</strong> 5 dicembre,due informative: la prima, <strong>del</strong>l’assessore<strong>regionale</strong> alla Cultura, MicheleCoppola, sulle risultanze <strong>del</strong> tavoloistituito per il riordino <strong>del</strong>la L.r. n.49/84 “Norme per l’erogazione dicontributi regionali ad Enti, Istituti,Fondazioni e Associazioni di rilievo<strong>regionale</strong>”; la seconda, <strong>del</strong>l’assessore<strong>regionale</strong> all’Istruzione, AlbertoCirio, in merito agli interventirelativi all’edilizia scolastica ed allerelative risorse. Il giorno 20, è statoespresso parere preventivo favorevoleall’unanimità sulla proposta di<strong>del</strong>iberazione <strong>del</strong>la Giunta <strong>regionale</strong>:“Approvazione <strong>del</strong> piano di revisione<strong>del</strong> dimensionamento <strong>del</strong>le istituzioniscolastiche statali <strong>del</strong>la Regione<strong>Piemonte</strong> per l’anno scolastico2013-2014”. Altro parere preventivofavorevole su un atto <strong>del</strong>l’Esecutivo,ma a maggioranza, su “l.r. n. 29/99‘Interventi per l’Università e il dirittoallo studio universitario’. Aggiornamento<strong>del</strong> programma generaledegli interventi <strong>del</strong>l’Università degliStudi di Torino, di cui alla d.g.r. n. 38-7967 <strong>del</strong> 28/12/2007 e alla d.g.r. n.31-12222 <strong>del</strong> 28/09/2009”.


Consiglieri<strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>Partito DemocraticoIl Popolo <strong>del</strong>la LibertàLega NordFratelli d’ItaliaProgett’AzioneItalia dei ValoriUnione di CentroFederazione Sinistra EuropeaInsieme per BressoModeratiMovimento 5 StellePensionatiSinistra Ecologia LibertàVerdi - VerdiGruppo misto131111642211111114ConsiglieriConsiglieriConsiglieriConsiglieriConsiglieriConsiglieriConsiglieriConsigliereConsigliereConsigliereConsigliereConsigliereConsigliereConsigliereConsiglieri91


N UMERO 12013G R U P P I D E L C O N S I G L I O92➜Partito DemocraticoAldo ReschignaContinua la crisi politica<strong>del</strong>la giunta CotaSe le ultime elezioni politiche non hannosciolto il nodo di chi deve governare ilpaese, non hanno neanche rafforzato lamaggioranza di centrodestra che governail <strong>Piemonte</strong>. Tutt’altro. Dalla chiamataalle urne il centrodestra è uscito indebolito.Era stato lo stesso Cota, in campagnaelettorale, a considerare il voto politicoun test anche per il governo <strong>regionale</strong>.La risposta è stata netta, oggi, secondole cifre scaturite dalle urne, il centrodestranon è più maggioranza in Regione, raccoglieil consenso di meno di un elettoresu tre. Ancora più pesante il responso peril partito di Cota, che vede in neanchetre anni i suoi voti in <strong>Piemonte</strong> ridotti aun terzo. Una vera e propria sberla peril presidente <strong>del</strong>la Regione, che si trovaora ad affrontare tre grossi ostacoli nelcammino <strong>del</strong>la sua Giunta.Il primo è di carattere politico: rimettereinsieme una maggioranza che ha vistoil suo principale partito, il Pdl, dividersiin pochi mesi in tre tronconi: Pdl, Progett’azionee Fratelli di Italia. Far quadrarei conti in una Giunta che necessita di unrimpasto, che il presidente afferma divoler ridurre nel numero dei membri, eche dovrebbe tener conto insieme deirisultati elettorali e <strong>del</strong>la rappresentanzareale in <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> <strong>del</strong>le tre forzeappare un esercizio al limite <strong>del</strong> possibile,anche il mago Houdini ne sarebbespaventato. C’è poi l’altro fronte, quellogiudiziario: sono cronaca recentissima ledimissioni <strong>del</strong>l’assessore Massimo Giordano,raggiunto da un avviso di garanziaper una indagine <strong>del</strong>la magistraturanovarese sui finanziamenti a imprese<strong>del</strong> suo assessorato. Un atto che si aggiungealle dimissioni <strong>del</strong>l’assessore allasanità Caterina Ferrero, finita agli arresti,al coinvolgimento <strong>del</strong>l’indagine sulla Gec<strong>del</strong>l’assessore William Casoni, alla vicenda<strong>del</strong>le firme false alle elezioni regionali,che ha portato alla doppia condanna <strong>del</strong>consigliere dei pensionati Michele Giovine,i cui voti furono provvidenziali perl’elezioni di Roberto Cota a presidente <strong>regionale</strong>.Di fronte a questo lungo elencodi problemi giudiziari che ha coinvolto lasua Giunta Cota fa finta di niente, galleggiacome ha fatto finora senza mai affrontarei problemi. Infine il terzo fronte.Resta intatta in tutta la sua drammaticitàla situazione finanziaria in cui versa la nostraRegione, anch’essa affrontata dallamaggioranza con un rinvio: la prorogaal 31 marzo <strong>del</strong>l’esercizio provvisorio<strong>del</strong> bilancio 2013. L’impegno assuntodalla maggioranza a fine 2012 era di approvareil bilancio 2013 entro gennaio,in modo da poter dare ai cittadini, alleimprese, ai territori, certezza <strong>del</strong>le risorsea disposizione. Ma anche questoimpegno, come tanti altri, è passato incavalleria. Il rinvio è anche causato dallaconfusione contabile in cui versa questamaggioranza. E’ ormai evidente che laGiunta non è in grado di affermare concertezza che il 2012, depurato <strong>del</strong>la perdita<strong>del</strong> 2011, chiuderà il suo esercizio inpareggio. Né é in grado di non considerarenel 2013 i 562 milioni di euro iscritticome residui attivi dal 2011-2012, fruttodi mutui che non è possibile contrarre,ma che non possono essere cancellatipena l’esplosione <strong>del</strong> bubbone.L’unica cosa che la Giunta è stata in gradodi fare è rinnovare la consulenza aldottor Luppi (106 mila euro). Una sceltaassurda perché il suo contributo nel2012 non ha prodotto alcun risultatoconcreto, basta vedere la sua propostadi fondo immobiliare sanitario, contro cuici siamo sempre battuti e che ora vieneconsiderata anche dalla maggioranza didifficile realizzazione. Una proposta che,se attuata, sarebbe un evidente passoverso un disegno politico di privatizzazione<strong>del</strong>la sanità che non condividiamo.Toccherebbe infatti ai privati la determinazionedegli affitti che dovrebberopagare le aziende sanitarie, renderebbemolto più complicato ricorrere ai fondistatali per gli interventi sugli ospedali,vorrebbe dire far godere ai privati parte<strong>del</strong>la valorizzazione degli ospedali stessirealizzata con fondi regionali.In tempi lontani avevamo annunciatoche il 2013 avrebbe potuto essere l’anno<strong>del</strong> collasso dei conti. Le ultime scelte<strong>del</strong>la maggioranza portano questo esitosempre più vicino. Non ci stancheremodi ripeterlo, per scongiurarlo non restanoche nuove elezioni.L’incapacità <strong>del</strong>la Giunta <strong>regionale</strong> di affrontarei problemi è infatti evidente nelcaso <strong>del</strong>le politiche socioassistenziali enell’enorme ritardo dei pagamenti a enti,aziende, cooperative che forniscono unservizio fondamentale alla Regione. Innanzituttoi tempi di pagamento, che sisono drammaticamente allungati, finoa raggiungere in certe Asl i 300 giornidi ritardo nei confronti di chi opera nelsocioassistenziale.È una condizione inaccettabile, che stacreando problemi enormi e che rischiadi mettere in forte difficoltà decine edecine di aziende, in particolare cooperativesociali, che continuano a lavorareaspettando che i crediti vengano saldatie con grossissimi problemi ad accedereai finanziamenti bancari necessari pernon chiudere.Siamo di fronte a una situazione esplosiva,tanto che l’Anaste, l’associazione cherappresenta i gestori <strong>del</strong>le residenze pernon autosufficienti, ha chiesto ai suoi associatidi far pagare da marzo la retta agliassistiti visto che la Regione non paga.Ma l’assessore Monferino non sembra ingrado di rispettare gli impegni. Se magarisi occupasse di più <strong>del</strong>la assistenza, invecedi <strong>del</strong>egare tutto al direttore generale,non sarebbe male.Si prospetta inoltre un nuovo pesantetaglio dal bilancio 2013 di Asl e Aso.Sarebbe un atto miope e inefficace. Ancorauna volta si ricorre ai tagli lineari,operando come con una pialla che tuttoappiattisce piuttosto che con uno strumentoraffinato in grado di distinguerelo spreco dal servizio necessario. Non sipuò tagliare nello stesso modo il serviziovirtuoso e quello inefficiente, l’Asl che habene operato e quella che ha sprecato,l’eccellenza e il reparto residuale.Agendo in questo modo non si risolvonoi conti in rosso e si rischia di colpire alcuore il servizio sanitario pubblico.Questo è anche il frutto <strong>del</strong>la convinzioneche la sanità piemontese si possacambiare nel chiuso di una stanza, senzaalcun rapporto con il mondo esterno.Non ci risulta che per questi nuovi tagliannunciati siano stati consultati gli operatori<strong>del</strong>la sanità e le loro organizzazioni,sindaci e realtà locali o gli stessi direttorigenerali <strong>del</strong>le aziende sanitarie.Non a caso nelle scorse settimane si èsvolta davanti al Palazzo <strong>del</strong>la Giunta <strong>regionale</strong>una manifestazione che ha messoinsieme sindacati confederali e siglerappresentative degli operatori sanitari.Chiedevano tutti insieme all’assessore disforzarsi di ascoltare. Tutti siamo consapevoli<strong>del</strong>le gravi difficoltà <strong>del</strong> bilancio sanitario,ma solo atti discussi e partecipatipermettono un cammino che insiemefaccia rientrare dal debito e salvaguardiil servizio pubblico. Invece l’assessoreMonferino e il presidente Cota intendonocontinuare in assoluta solitudine. Èevidente che i cittadini sene stanno rendendo contoe votano di conseguenza.➜Il Popolo <strong>del</strong>la LibertàLuca PedraleGiampiero LeoSalvaguardare il sistemaculturaleVerso l’inizio degli anni Novanta (la finedegli anni Ottanta), con i primi determinantiprovvedimenti assunti dal centrodestraall’epoca <strong>del</strong> governo Ghigo, lacultura ha conquistato un ruolo centralenell’azione politica <strong>regionale</strong> e, sottoquesto nuovo impulso, l’immagine e larealtà <strong>del</strong>la nostra Regione sono profondamentecambiati. Il “sistema culturale”piemontese è infatti riuscito, grazie alleiniziative avviate in quegli anni, a conquistareuna posizione di primo pianonel panorama italiano e ad avere addiritturaun’importante rilevanza internazionale.Ricordiamo che per tutto il decenniodi Ghigo, alla Regione <strong>Piemonte</strong>fu attribuita, con consenso politico unanime,la presidenza <strong>del</strong> coordinamentodegli assessorati alla cultura di tutta Italia,nonché il ruolo di “interfaccia “ pergli istituti di cultura italiana nel mondo.Il centrodestra aveva infatti avviato diversiprogetti, che andavano dallo sviluppoe la valorizzazione <strong>del</strong> patrimonioculturale fino al coordinamento e allaprogrammazione di attività culturali edeventi di carattere internazionale. Risalgonoa quegli anni il sapiente recupero<strong>del</strong>le residenze sabaude, l’apertura dinuovi musei, la ristrutturazione <strong>del</strong>l’Egizio,la promozione di Torino come “Città<strong>del</strong> cinema”, con la realizzazione <strong>del</strong> Museo<strong>del</strong> Cinema e l’istituzione <strong>del</strong>la “FilmCommission <strong>regionale</strong>”. Così come è inquel periodo che vengono promosse


attività culturali destinate a valorizzarei soggetti e le associazioni che operanosul territorio. Sono gli anni in cui unprogetto di educazione permanente siattua in una serie articolata di iniziative,come mostre, festival e saloni, il recuperoe la valorizzazione di un enormepatrimonio architettonico e artistico, ilrestyling <strong>del</strong>la Città. Il proliferare di tanteiniziative ha innescato un processovirtuoso, un processo che ha dimostratoche la cultura, oltre a essere un valorein sé, indispensabile alla formazione deicittadini più consapevoli, produce postidi lavoro, è un forte volano di sviluppoe ha un’attiva funzione promozionaleanche a livello internazionale.La devastante crisi economica e finanziariamondiale ha – negli ultimi anni- imposto in tutti i settori la drasticadiminuzione <strong>del</strong>la spesa e purtroppo ilprimo comparto a finire nel mirino deitagli è stato quello <strong>del</strong>la cultura. A intervenirecon la scure sull’erogazione dirisorse è stato dapprima il governo, cheha ridimensionato notevolmente i finanziamentistatali dando un durissimo colpoa tante realtà nazionali e locali. Poi,a catena, Comuni, Province e Regionihanno fatto il resto, riducendo al lumicinoi contributi destinati al settore. Sceltedettate da una politica miope, che nonha tenuto in alcuna considerazione ilfatto che quella <strong>del</strong>la cultura è un’aziendache apre tutte le mattine, 365 giornil’anno, e produce una sterminata quantitàdi eventi e servizi che danno lavoroa centinaia di persone tra professionisti,tecnici, impiegati, manovali e inservienti,oltre che a tutto l’indotto. In questo<strong>del</strong>icato momento in cui si ridisegnanogli scenari competitivi mondiali, è indispensabileche le risorse pubbliche eprivate siano indirizzate verso il comuneobiettivo <strong>del</strong>la crescita, assecondando lecompetenze professionali, il patrimoniodi conoscenze e la volontà di fare chela comunità piemontese esprime a ognilivello. E quello <strong>del</strong>la cultura rappresentaindubbiamente uno dei poli trainanti<strong>del</strong>l’economia piemontese, un compartovivace e vitale. È quindi fondamentaleridare al settore i mezzi necessari a mantenereun’offerta adeguata, almenoal livello di quando ancora la crisi nonsi sentiva e i teatri ospitavano rappresentazioni,non proteste. Altrimenti, ilrischio è quello di veder scomparire importantirealtà che hanno saputo darelustro e fama alla nostra regione.Tanto più che la vocazione <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>,dopo le Olimpiadi invernali <strong>del</strong>2006, è profondamente mutata: nonè più, oggi, una regione che vive solodi industria, ma un territorio in cui culturae turismo hanno assunto un ruolopreponderante Per questo motivo, afronte <strong>del</strong> drastico ridimensionamentodei fondi regionali che ha caratterizzatoquesti settori negli ultimi anni, come Pdlabbiamo ritenuto fondamentale lottareper l’aumento <strong>del</strong>le risorse, nella convinzioneche la cultura e il turismo rappresentinosettori d’importanza strategicasu più fronti: quello <strong>del</strong>l’unità e <strong>del</strong>lacoesione sociale innanzitutto, ma anchequello <strong>del</strong> rilancio economico, in quantodanno occupazione a moltissimi operatorie lavoro a tutto l’indotto, rappresentandoun grande volano per la crescitaeconomica e sociale <strong>del</strong> territorio, ilmotore trainante per quella ripresa dicui il <strong>Piemonte</strong> ha urgente bisogno. E’ inquest’ottica che ci siamo battuti innanzitutto come esponenti <strong>del</strong> Pdl, ma insintonia con colleghi lungimiranti di varigruppi – sia di maggioranza sia di minoranza– in sede di assestamento <strong>del</strong>bilancio, affinché il 30 per cento <strong>del</strong>l’addizionale<strong>regionale</strong> all’Irpef fosse assegnatoproprio alla cultura e al turismo,affiancando così l’efficientissimo lavorodei nostri assessori competenti perquesti settori. Assessori che – a partiredall’assessore alla cultura Michele Coppola– hanno dispiegato ogni ingegnoe creatività per mantenere alto il livello<strong>del</strong>l’offerta. Il primo report sull’impattoeconomico <strong>del</strong>la cultura in <strong>Piemonte</strong>realizzato da Unioncamere <strong>Piemonte</strong>,Camera di commercio di Torino, Finpiemontee Compagnia di San Paolo,sotto il titolo “La cultura che stimiamo.Stimiamo la cultura”, conferma ulteriormentel’importanza che il sistemaculturale riveste per la nostra regione.Nel 2011 il valore aggiunto generato dalsistema produttivo culturale piemonteseammonta a 6,4 miliardi di euro, pari al5,8 per cento <strong>del</strong> totale <strong>del</strong>l’economia.Si tratta di un contributo rilevante,quattro volte superiore a quello fornitodall’agricoltura, il doppio di quello determinatosia dalle industrie alimentarie <strong>del</strong>le bevande, che da quelle <strong>del</strong>lafabbricazione di mezzi di trasporto. Laricchezza prodotta dall’insieme <strong>del</strong>leindustrie culturali <strong>del</strong>la regione rappresenta,inoltre, l’8,4 per cento di quellagenerata dallo stesso aggregato a livellocomplessivo nazionale. In <strong>Piemonte</strong> il sistemaoccupa circa 119 mila unità, parial 5,9 per cento <strong>del</strong>l’occupazione localee all’8,6 per cento di quella assorbitadal complesso <strong>del</strong>le industrie culturalia livello nazionale. Il sistema culturaleriveste in <strong>Piemonte</strong> un’importanza maggiorerispetto a quanto si osserva per ilPaese complessivamente considerato,dove questo crea il 5,4 per cento <strong>del</strong>larappresentanti <strong>del</strong>le realtà produttive<strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>. Si tratta di rimettere inmoto un settore, quello <strong>del</strong>l’urbanisticae <strong>del</strong>l’edilizia, che anche per effetto diuna normativa vecchia e superata, cheimpone vincoli burocratici spesso insormontabili,blocca il minimo accenno diripresa. Ecco l’importanza fondamentaledi questo nuovo disposto normativonel quale crediamo fortemente e per ilquale abbiamo fatto richiesta, alla presidenza<strong>del</strong>la Regione e <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong>,di decretare lo stato d’urgenza in mododa ottenere un concreto taglio dei tempidi approvazione. L’input a velocizzare ilpercorso d’aula <strong>del</strong>la legge, che ormai haabbondantemente superato le 35 ore didibattito, ci è stato sottoposto più voltedal mondo produttivo. Un’indicazioneche siamo convinti abbia tutte le ragionid’essere. Per questo abbiamo decisodi domandare che la Legge urbanisticavenga dichiarata urgente e possa essereapprovata con la necessaria rapidità,per poter dotare il nostro <strong>Piemonte</strong> diuno strumento atteso, moderno e improntatoai principi di semplificazione erazionalizzazione che le stesse impreseci chiedono di attuare senza indugio.Queste riforme sono la spina dorsale<strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> su cui stiamo lavorando.Perché le imprese e il territorio <strong>del</strong> nostro<strong>Piemonte</strong> non devono sentirsi soli,devono capire, come il grido d’allarmelanciato a fine gennaio dalle associazionidatoriali ha ben argomentato, che nellapolitica si può ancora trovare un interlocutoreattento e responsabile. In gradodi tradurre in pratica le necessità chevengono prospettate, verso un rilancionecessario e costruito attraverso un percorsofatto di volontà e responsabilità.I paletti indicati da “Imprese Italia” perun rilancio <strong>del</strong> sistema produttivo, adesempio, sono certamente condivisibili.Principi che concordano con gli obbiettiviche la Lega Nord ha sempre dichiarato eche ha cercato di mettere in atto anchenella nostra regione. Si tratta di spendingreview, riduzione drastica <strong>del</strong>la pressionefiscale, aumento di credito alle imprese,semplificazione e sburocratizzazione,tutti obbiettivi che noi proponiamo eche, trattenendo il 75% <strong>del</strong>le tasse prelevateda noi sul nostro territorio, potremoraggiungere più facilmente. L’accoratoappello lanciato dalle imprese è l’urlo diun Paese schiacciato dalla politica scelleratadei tecnocrati, personaggi santificatidalla sinistra che hanno fatto solo l’interesse<strong>del</strong>le banche svuotando le nostretasche. Noi preferiamo stare con le impresepiccole, medie e diffuse che sonola spina dorsale <strong>del</strong> nostro <strong>Piemonte</strong>. Dapersone serie, dunque, capiamo benisricchezzaprodotta, pari a quasi 76 miliardidi euro, e impiega il 5,6 per centodegli occupati, equivalenti a 1,4 milionidi unità. I dati presentati da Unioncamere<strong>Piemonte</strong> confermano il principioche da sempre ispira il nostro operato:la cultura come settore economicoproduttivocapace di generare ricaduteeconomiche tangibili sul nostro territorio.Confortati da questi dati, e nell’otticadi voler continuare a lavorare perun <strong>Piemonte</strong> dinamico, produttivo e“bello”, abbiamo ufficialmente avanzato(insieme al Presidente Marinello eall’Assessore Coppola) la proposta diindire gli “Stati Generali <strong>del</strong>la Cultura <strong>del</strong><strong>Piemonte</strong>”. Questa decisione deriva dallaconsapevolezza che per poter mantenerestandard qualitativi alti e innovativi,in una realtà così mutata rispetto ai decenniscorsi, è necessaria una opera diripensamento e riforma, tanto profondaquanto intelligente.Non è un caso, infatti, che una iniziativasimile ci sia stata sollecitata dallerealtà più significative e dai compartipiù innovativi <strong>del</strong> mondo culturalepiemontese, a partire dal “ComitatoEmergenza Cultura”, “C.A.P.A”,e dall’“A.G.I.S.”, fino a giornalisti edesperti <strong>del</strong> settore, competenti e appassionati.Con tutti loro desideriamolavorare per un obiettivo che, a parerenostro, è fondamentaleper il rilancio <strong>del</strong>la leadership<strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> in unsettore così importante.➜Lega NordMario CarossaAntonello AngeleriNuova legge UrbanisticaUna priorità <strong>del</strong> territorioLa nuova legge urbanistica al vaglio <strong>del</strong><strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> è uno strumentonecessario, innovativo e soprattutto richiestoa gran voce dal territorio e dai93


N UMERO 12013G R U P P I D E L C O N S I G L I O94simo quali siano le priorità che ci sonostate prospettate e garantiamo il nostromassimo impegno nel raggiungere taliobbiettivi. Uno di essi, ad esempio, èrelativo al problema <strong>del</strong> taglio dei tempidei pagamenti, punto focale annunciatoanche dalla riforma sanitaria che abbiamomesso in atto. Il primo di questi passiè però l’approvazione rapida e necessaria<strong>del</strong> nuovo strumento urbanistico.Michele MarinelloIl nostro <strong>Piemonte</strong>55 milioni per la scuolaL’importanza <strong>del</strong>la scuola è fondamentalesia per la sua funzione formativa,sia per la tranquillità <strong>del</strong>lenostre famiglie, sia per la costruzione<strong>del</strong> nostro futuro. Per questo laRegione <strong>Piemonte</strong> a trazione leghistaha responsabilmente messo incampo uno sforzo senza precedentiper il sostegno alla scuola in ognisua forma, per dare tranquillità allefamiglie e permettere ai nostri figlidi formasi in ambienti sicuri e stimolanti.In poco più di 15 giorni, tra lametà e la fine di novembre 2012, laRegione ha destinato quasi 55 milionidi euro per il sistema <strong>del</strong>le scuole<strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>. Sono stati indirizzati2,6 milioni di euro alla messa in sicurezzadegli asili nido, 50 milioniper i lavori di messa in sicurezza<strong>del</strong>le scuole (in due tranche, una giàerogata a giugno 2012 e una in fasedi ultimazione con il bando chiuso asettembre 2012, che in totale interesseràpiù di 250 progetti in altrettantiistituti scolastici) e infine sono statidestinati 900 mila euro per la tutelae il mantenimento dei plessi scolasticinelle zone di montagna. In più,sono stati triplicati, rispetto all’annoscorso, i fondi <strong>del</strong> bando per i nidie le scuole materne, che passa cosìda 500mila a 1,5 milioni di euro (ilbando, finalizzato all’attivazione disezioni primavera per i bambini dai24 ai 36 mesi, scadrà il 15 dicembreed è aperto a tutti i nidi comunalio convenzionati e alle scuole <strong>del</strong>l’infanziastatali o paritarie).Ma non solo, grazie allo sforzo congiunto<strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> e <strong>del</strong>laGiunta è stato possibile produrre unsostegno pari a 3,5 milioni di europer le scuole pubbliche paritarie inmodo da garantire un’adeguata sceltadi pluralità nella selezione <strong>del</strong>l’istitutodove inviare i propri figli.Un atto che è ancora più significativovisto il quadro di enorme crisi incui stiamo vivendo e lavorando conla conseguente difficoltà nel reperirele risorse. Infine, a fine gennaio, sonostati attivati i fondi per il progetto“scuola digitale” finanziato con 4milioni e 295 mila euro di cui 2,2milioni sono fondi che provengonointeramente dalla Regione.Grazie al progetto si sono trovate lerisorse pari a 1,5 milioni per aumentarel’offerta formativa <strong>del</strong>le scuoledi montagna favorendo chi abita lenostre terre con servizi fondamentaliper i giovani.Si tratta di uno sforzo senza precedenti,fatto tutto con risorse regionali(visto che lo Stato romano suquesto capitolo ha chiuso <strong>del</strong> tutto itrasferimenti) che dimostra al di là diogni parola il nostro modo di governareil <strong>Piemonte</strong>. Siamo da sempreun territorio virtuoso e continuiamoin questa direzione, investendo sullasicurezza di uno dei patrimoni piùpreziosi: le scuole. Il governo centraleha fatto l’esatto opposto.Le nostre Province, per fare un esempio,attendono ancora i circa 40 milionidi euro promessi ormai da troppotempo dallo Stato.La verità è che solo la nostra amministrazione,in tempi di difficoltà enormi,ha avuto il coraggio e la capacitàdi destinare le risorse che ci sono allevere priorità. E queste non possonoche essere i nostri cittadini, le nostrefamiglie ma soprattutto i nostri figli,che rappresentano l’unica speranzache abbiamo per il futuro.Da sempre noi diciamo che i territori,anche quelli più difficili e lontani,sono la nostra risorsa, le nostre radicie ciò per cui dobbiamo lottare.Trovare i fondi perché tali territoricontinuino a vivere evitando lo spopolamento,e garantire la scuola a chivive in montagna è un modo per fareciò, rappresenta il tipo dipolitica che siamo convintisia necessario metterein atto.➜Progett’AzioneAngelo BurziNon solo tagli, ma ancheriduzione <strong>del</strong> debitoLa drammaticità <strong>del</strong> bilancio <strong>regionale</strong>impone un impegno responsabilee possibilmente corale per il risanamentodei conti che consenta, oltrealla normale amministrazione, lo svolgimento<strong>del</strong>la funzione di motore disviluppo e sostegno al welfare in unmomento estremamente negativo perimprese e famiglie. In questo contestooccorre mettere in campo misurestrutturali di risanamento economicoe finanziario, pena l’alternativa di aumentarein aumentare in modo consistentela tassazione di competenza<strong>regionale</strong>, vale a dire Irap e addizionaleIrpef. Il problema è complessoe per questo è necessario interveniresu più fronti. Progett’Azione proponedi migliorare l’efficienza nel pubblicoimpiego, individuando il personalein esubero e utilizzando il pensionamentoper i dipendenti che ne hannotitolo, riducendo l’orario di lavoro dichi non necessariamente deve essereimpiegato a tempo pieno e attuandola mobilità presso altri enti, incentivataattraverso il pagamento <strong>del</strong>la Regione<strong>del</strong> 50% per tre anni <strong>del</strong> costocomplessivo <strong>del</strong> dipendente che verràassunto in un’altra amministrazione.La Regione <strong>Piemonte</strong> possiede, tramiteFin<strong>Piemonte</strong> Partecipazioni eFin<strong>Piemonte</strong> spa, decine di partecipazioniin società miste pubblico-privateche si occupano di logistica, trasporto,gestione di aree aeroportuali, realizzazionedi aree industriali, attivitàtermali e anche agricole. Oggi ciò nonè più sostenibile. Il compito <strong>del</strong>la Regioneè investire capitale iniziale perfar decollare iniziative imprenditorialiconnesse con politiche di interessepubblico e poi, non appena l’impresaè in grado di stare in piedi dasola, uscirne. Progett’Azione chiededi “vendere tutto e subito”, ovveroconsentire alla Regione di romperequell’intreccio fra politica e impresaed incassare alcune decine di milionidi euro, oggi indispensabili per ridurreil debito e rilanciare lo sviluppo.È inoltre indispensabile procedere,individuando i migliori strumenti, allacostituzione di un Fondo immobiliaresanitario e di un Fondo immobiliare<strong>regionale</strong> (tra l’altro già previsti perlegge) per conferirvi tutto quanto nonè prioritario per l’Ente.L’intero capitale che deriverà dallealienazioni dovrà essere utilizzatoper coprire parte <strong>del</strong>l’indebitamento<strong>regionale</strong>. La riforma sanitaria, approvatanella scorsa primavera dopo mesidi discussione, necessita di un’accelerazioneestremamente significativanella sua attuazione. I sacrifici sononecessari, ma è indispensabile allostesso tempo <strong>del</strong>ineare un percorsodi sviluppo che ci porti fuori dalla crisi.Per questo il sostegno all’impresadeve essere una <strong>del</strong>le priorità <strong>del</strong>lepolitiche <strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong>, favorendoinvestimenti nella green economy,nell’innovazione digitale, nelleopere pubbliche immediatamentecantierabili. Si dovrà intervenire anchecon la concessione agevolata diaree industriali pubbliche per attrarrenuove imprese. Il sistema <strong>del</strong>la formazioneprofessionale dovrà essereprofondamente riformato, ammettendoa finanziamenti esclusivamentele agenzie che garantiscono la maggiorpercentuale di occupazione dopoaver concluso un corso di formazione.Soprattutto nei momenti di maggiordifficoltà è necessario assicurare unadeguato sostegno alla famiglia e allegiovani generazioni, garantendo unaiuto domiciliare per le famiglie conminori a rischio allontanamento.Per favorire l’accesso a un diritto irrinunciabile,qual è quello <strong>del</strong>la primacasa, proponiamo l’istituzione di uncontributo una tantum dal valore di 10mila euro finalizzato a coprire le spesecorrelate all’acquisto di un’abitazione,quali quelle notarili, di agenzia, perassicurazioni o perizie bancarie. Proponiamoinoltre di attivare agevolazionifinanziarie per i mutui per la prima abitazionee anche un sostegno concretoai genitori separati. La crisi economicaè sotto gli occhi di tutti e i numeri parlanochiaro. Il risanamentoè necessario, per invertirela rotta e per garantire ilfuturo ai piemontesi.


➜Italia dei ValoriAndrea BuquicchioImu, Atc e Comunirischiano il collassoLe Atc <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> e numerosi Comuni<strong>del</strong> territorio rischiano il collassoa causa <strong>del</strong>l’ aliquota Imu. Nei giorniscorsi infatti il presidente <strong>del</strong>l’Agenziache si occupa <strong>del</strong>le case popolari neltorinese ha lanciato un preoccupantegrido d’allarme. Inviando oltre 90 letteread altrettante amministrazioni hachiesto che venga restituito quantoappena versato per l’imposta sugli immobili.Un’istanza legittimata dall’adozionedi un recente decreto legge cheescluderebbe gli enti no - profit dalpagamento <strong>del</strong>la tassa. Ma il problemapiù grave per Atc sarà anche quello dichiudere in pareggio il prossimo contoeconomico. Se il pagamento <strong>del</strong>l’Imusarà confermato l’Atc potrebbe fallire.Centinaia di dipendenti rischiano diperdere il posto di lavoro e migliaia diinquilini di rimanere senza un punto diriferimento per la gestione <strong>del</strong>le propriecase. Un altro aspetto decisamentegrave riguarda le amministrazioni locali<strong>del</strong> torinese, che ad oggi non sono ancorainformate se dovranno restituireo meno quanto già versato dall’Atc.Stiamo parlando di circa 8 milioni dieuro, di questi solo 5,5 per il Comunedi Torino. Un grosso punto interrogativoche grava sui bilanci di decine diComuni, a tal punto che molti sindacihanno preferito avvalersi <strong>del</strong>l’esercizioprovvisorio per i primi mesi <strong>del</strong>l’annoin modo da limitare i danni prodottida un’eventuale restituzione <strong>del</strong> gettitoImu proveniente dalle case di proprietàAtc. Una tegola pesantissima peri Comuni, i cui conti sono già gravementedanneggiati dagli stretti vincoliimposti dal patto di stabilità. Per questimotivi ho provveduto a presentareun’interrogazione alla Giunta <strong>regionale</strong>con l’obiettivo di ottenere chiarezza suquesta vicenda. Non si possono lasciarenell’incertezza decine di amministrazionicomunali, ed allo stesso tempo nonè accettabile assistere inermi al rischiodi fallimento <strong>del</strong>le Atc piemontesi. LaRegione non può essere spettatrice difronte a questi disagi, alcontrario dovrebbe interveniretempestivamentein aiuto di Comuni ed Atc.➜Unione di CentroGiovanni NegroLudopatia:le malattie di Stato.Quando ho depositato, primo firmatario,il progetto di legge denominato eufemisticamente“..uso responsabile e consapevole<strong>del</strong> gioco...” riferentesi a pochedisposizioni più che altro logistiche ededucative, avevo ben presente i drammiche si nascondevano dietro il gioco d’azzardolegalizzato. Drammi economici,anzitutto, ma come nei casi di tossicodipendenza,drammi familiari. Personesul lastrico ...per il gioco di Stato. Leggorecentemente che molti esercizi pubblicizzanoi loro locali mettendo in evidenzala mancanza <strong>del</strong>le cosiddette ..macchinette.Anzi, se ne sta componendoun vero e proprio elenco. Come a dire:genitori, mogli, mariti, figli, se vedete uncongiunto o un amico in quel locale...state tranquilli! Ho verificato di personain alcune ASL la situazione di quella cheviene definita “ludopatia”. Conoscevoi dati che in Italia stimano i malatidi gioco d’azzardo in circa 700.000, dicui 300.000 patologici. Ma non senzasorpresa ho potuto constatare situazioniche pensavo concentrate soprattuttonelle grandi aree urbane. Ed invece no.Apprendo poi che la terapia è moltolunga, personalizzata e multidisciplinarecon costi che sono stimati in qualchemilione di euro a carico <strong>del</strong> Serviziosanitario nazionale, oltre ai costi socialidi quanti rovinano se stessi e la propriafamiglia o l’azienda! La diffusione <strong>del</strong>cellulare ha consentito un ampliamento<strong>del</strong>l’offerta con milioni (sì, milioni) disiti di gioco on line. Lo Stato aumentale accise sulla benzina, l’IVA, la pressionefiscale ma diminuisce il prelievo dalgioco virtuale. E’ veramente scandalosoche un Paese civile si serva <strong>del</strong> giocod’azzardo, incontrollato ed alla mercédi chiunque compresi i minori, perfare cassa sapendo che poi parte degliincassi andranno al SSN per le cure diuna patologia in costante aumento.Ora, mi rendo perfettamente conto cheuna regolamentazione dei luoghi in cuiinsediare i locali da gioco, evitarne lapubblicità, proteggere con prevenzionenelle scuole e diffusione <strong>del</strong>le informazionisia poco più che un pagliativo. Masolamente questo, oggi, è possibile.Chiedo invece al futuro Parlamento diaffrontare la questione alla radice, rendendosiconto che non sipuò ..”far cassa..” sullapelle dei cittadini.➜Fed. Sinistra EuropeaEleonora ArtesioSfiducia a CotaIl Presidente Cota sembra essere diventatogovernatore a sua insaputa.Nella competizione elettorale gli hannoportato consenso, a sua insaputa, listepresentate senza esserne titolate (almenosecondo le sentenze dei primi duegradi di giudizio). Il risultato ottenutoin conseguenza <strong>del</strong> voto popolare l’haconvinto di essere amato dalla gente,così amato che non passa settimanasenza una manifestazione che vorrebbestringerlo d’affetto, sicuramente a suainsaputa. Per due anni, durante il governoBerlusconi-Lega, Cota ha continuatoa sostenere che i tagli per i non auto-All’attesa per l’esito <strong>del</strong>le elezioni politichesi sostituisce ora l’attesa per lalettura che daranno i mercati finanziarinei prossimi mesi di una situazione istituzionalesenza precedenti. Era necessariastabilità e certezza di riforme, siè prodotta invece una grande confusionee un’inesplicabile situazione distallo. L’iniziale reazione positiva agliexit-poll, è svanita alle prime proiezioniautentiche sull’esito <strong>del</strong>la consufficienti,sul trasporto pubblico locale,sulla sanità potevano essere sopportati.In seguito i tagli <strong>del</strong> Governo Monti sonodiventati insopportabili e insostenibili (edeffettivamente lo erano). Questo atteggiamentodi autonomia ad intermittenzafa riflettere sulla credibilità <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>a livello nazionale, a partire dalla attendibilità<strong>del</strong> piano di rientro in sanità chein <strong>Piemonte</strong> comprime pesantemente iservizi e a livello nazionale non ottieneancora l’approvazione <strong>del</strong> ministero.Inoltre la maggioranza di Cota si è progressivamentesfaldata, con la nascita diProgett’Azione e la fuoriuscita dei Pensionatie vive dei rapporti tesi tra PdL,Fratelli d’Italia e Lega. La stabilità politica<strong>del</strong>l’esecutivo <strong>regionale</strong> risulta quindifortemente compromessa, in modo dainfluire con la continuità <strong>del</strong>l’azione amministrativae la certezza <strong>del</strong>le decisioniassunte. Il voto alle elezioni politiche hasancito, seppur di poco, la sconfitta <strong>del</strong>centro-destra in <strong>Piemonte</strong> sia alla Camerasia al Senato e ridotto la Lega ad unaforza marginale, sotto il 5%. E’ giuntodunque il momento di andare a fondocon la mozione di sfiduciaal Governatore e far ritornarei piemontesi alle urne.➜ModeratiMichele Dell’UtriLe elezioni fanno volaresolo lo spread95


N UMERO 12013G R U P P I D E L C O N S I G L I O96sultazione, con un calo <strong>del</strong>la borsa el’innalzamento <strong>del</strong>lo spread. Ancora lospread, che, nonostante qualcuno tentidi ignorarlo, è invece un fattore importantissimonel determinare la spesaper interessi. Pertanto, in un’ottica diriduzione <strong>del</strong> debito pubblico, deveessere tenuto costantemente sottocontrollo ed a bassi livelli. Questa situazionedi indeterminatezza pesa anchesull’economia reale per la quale divienepiù sensibile l’assenza di sicurezza, allontanandosinel tempo l’adozione deiprovvedimenti considerati indispensabiliper avviare la ripresa economica eridurre le incertezze per il futuro e perla qualità <strong>del</strong>la vita. Per superare l’impasseriteniamo che occorra un fortesegnale di coerenza <strong>del</strong>le forze politicheemerse come maggioritarie dallaconsultazione elettorale, con la disponibilitàa creare un governo di brevedurata che porti a compimento unprogramma di indispensabili e condiviseriforme sull’economia, sul rilancio<strong>del</strong> lavoro, sulla riduzione<strong>del</strong>la tassazione e su unanuova legge elettorale.➜Movimento 5 StelleDavide BonoIl TAR accoglie il mioricorso contro il <strong>Consiglio</strong>L’8 febbraio il TAR <strong>Piemonte</strong> ha depositatola sentenza sul ricorso che avevoadito contro il <strong>Consiglio</strong> Regionale<strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>, visto il diniego alla miarichiesta di accesso all’elenco <strong>del</strong>le autodichiarazionidi attività istituzionali (erelativi rimborsi spese) dei consiglieriregionali dal 2008 al 2012.Per mesi avevo contestato tra i “costidei politici” l’assurda possibilità per iconsiglieri di autodichiarare un’attivitàistituzionale in qualunque parte <strong>del</strong>laRegione <strong>Piemonte</strong>, con cui si aveva di-ritto ad un rimborso di 122 € netti più0,50 € per ogni chilometro percorso.Dal settembre 2012 la Procura indagasu alcuni consiglieri dai “rimborsi facili”,anche in virtù di un mio esposto. Ovviamentesulle indagini e sui documentielaborati in un cd-rom acquisito dall’autoritàinquirente in esito al sopralluogo<strong>del</strong> 28 settembre 2012 c’è il segretoistruttorio, ma detto segreto non c’è suidocumenti cartacei in possesso dall’amministrazione<strong>regionale</strong>, da me richiestie negati dal Presidente Cattaneo e dalSegretario Generale Crescimanno. IlTAR ha chiarito: “le autodichiarazioni informato cartaceo rese dai membri <strong>del</strong><strong>Consiglio</strong> Regionale <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> al finedi conseguire i rimborsi e le indennità dicui all’art. 2 <strong>del</strong>la L.R. n. 10/1972 nonpossono ritenersi soggette al vincolo<strong>del</strong> segreto istruttorio perché preesistentiall’indagine penale ed estraneealle attività direttamente compiute dalp.m. o dalla Polizia Giudiziaria”. Il TARha quindi disposto che gli stessi mi sianoresi accessibili entro 30 giorni dallasentenza. Aspetto quindi i documentie rilancio, richiedendo anchequelli degli anni precedenti,per esercitare il miodiritto/dovere di controllo.➜Sinistra Ecologia LibertàMonica CeruttiCota taglia e toglieil diritto alla curaAi piemontesi la gestione <strong>del</strong>la Sanitàpubblica <strong>del</strong>la Giunta <strong>regionale</strong> presiedutada Roberto Cota non piace ed ilmessaggio è arrivato dalla piazza. L’ultimomalumore si è manifestato in PiazzaCastello a febbraio quando centinaia dicittadini e lavoratori si sono riuniti permanifestare contro le disastrose politiche<strong>del</strong>l’Assessore Monferino. Continuanoa giungere forti i segnali <strong>del</strong>losmantellamento <strong>del</strong> sistema sanitario<strong>regionale</strong> ad opera <strong>del</strong> tecnico leghista.Una prova? Nei giorni scorsi una <strong>del</strong>egazionedi sindaci <strong>del</strong> pinerolese ha consegnato12.000 firme al Presidente Cotacontro la riorganizzazione <strong>del</strong>la reteospedaliera <strong>del</strong> loro territorio. Si tratta diuna folla di cittadini che è preoccupataper il proprio futuro perché non hannocertezza <strong>del</strong>la continuità <strong>del</strong> servizio.Non solo, perché contemporaneamenteè arrivata dai sindacati dei pensionatiuna preoccupante denuncia: a marzopotrebbero non esserci più i contributiper gli assegni di cura domiciliare. Leorganizzazioni sindacali mettono in allarmesul fatto che ci sarebbe l’intenzioneda parte dei Direttori generali <strong>del</strong>le 5ASL di Torino e dei Presidenti e Direttoridei Consorzi di Comuni <strong>del</strong>la Provinciache operano sul socio assistenziale di sospenderegli assegni di cura, si parla diaiuti fino a 1.640 euro mensili, per progettidomiciliari a persone malate cronichenon autosufficienti. Ci chiediamocome sia possibile andare avanti con unGoverno <strong>regionale</strong> <strong>del</strong> genere. La Giuntatoglie diritti e taglia servizi ai cittadini.L’inefficacia <strong>del</strong>l’operato <strong>del</strong> Presidente<strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong>, Roberto Cota,è la prova tangibile di come un pessimoGoverno <strong>regionale</strong> <strong>del</strong> centro-destrapossa peggiorare le condizioni di vita deicittadini. Il <strong>Piemonte</strong>, più di altre regioniitaliane, ha bisogno di ricostruire queipercorsi di qualità che sono esempionazionale, nella Sanità, nelLavoro e nella Difesa deidiritti sociali e civili.➜Verdi VerdiMaurizio LupiAria da morire: i Verdi Verdicontro l’inquinamentoÈ di nuovo un anno nero per la qualità<strong>del</strong>l’aria. E nonostante gli studi epidemiologicipresentati dall’OMS ci rivelinola stretta correlazione esistente traelevati valori degli inquinanti e gravipatologie legate all’apparato respiratorioe cardiocircolatorio, nessunoha il coraggio di prendere decisioni eprovvedimenti sia di tipo emergenzialesia di tipo strutturale ( entrambi necessari).In Italia affezioni respiratoriepolmonari, crisi asmatiche e broncopneumopatiecroniche costrittive cresconoal micidiale ritmo di 300.000nuovi casi all’anno.È stato inoltre scientificamente dimostratoche un incremento <strong>del</strong>le polverisottili di 10 mcg per metro cubo provocaun incremento di infarti ed ictus<strong>del</strong> 18%. Colpa <strong>del</strong> cosiddetto blackcarbon, proveniente in particolare daimotori diesel, e costituito di particelletossiche sub micrometriche ( 0,1-0,2micron ) che,come spugne, assorbonoi metalli pesanti Nel nostro corpo essicausano aritmie e morti improvvise.Decisiva la loro potenzialità di penetraredirettamente nel sangue generandopericolosi trombi. Arginare l’inquinamentoè diventata dunque unaesigenza indifferibile.Anche perché siamo tra i paesi europeicon la situazione peggiore tantoche sul nostro paese grava pure unaprocedura d’infrazione avviata dallaCorte di Giustizia Europea per aversuperato ogni anno i livelli di smoge non aver presentato contromisureidonee. Oggi sono necessari atti concretie misurabili volti non solo a ridurrelo smog, ma anche a modificarela mentalità e le abitudini dei cittadiniper avviarci consapevolmente versouna mobilità realmente sostenibile.I valori limite non sono lì per un bizzarrocapriccio di qualche burocrate UE,ma sono dei valori finalizzati alla protezione<strong>del</strong>la salute umana! Sarebbeora di capire che il diritto alla saluteviene ben prima di quello, pur rispettabile,di potersi muovere,sempre ecomunque, sulle quattro ruote sentitecome un irrinunciabile prolungamento<strong>del</strong> proprio schema corporeo.D’altronde così va il mondo, o almenocosì andava nel secolo ventesimoprimo…


VICEPRESIDENTEUgo CavalleraUrbanistica e programmazioneterritoriale, beni ambientali,edilizia residenziale,opere pubbliche,legale e contenziosoASSESSORIBarbara BoninoTrasporti, infrastrutture,mobilità e logisticaWilliam CasoniCommercio e fiere,parchi e aree protetteAlberto CirioIstruzione, sport, turismoe opere post-olimpicheMichele CoppolaCultura, patrimonio linguistico,Museo <strong>regionale</strong> di Scienze naturali,ecomusei,politiche giovaniliGiunta <strong>regionale</strong>SEDEPiazza Castello 165 - 10122 TorinoTel. + 39 011 43211PRESIDENTERoberto CotaCoordinamento e indirizzo <strong>del</strong>lepolitiche <strong>del</strong> Governo <strong>regionale</strong>,Conferenza Stato-Regioni, rapporti conl’Unione europea, federalismo,grandi eventi, coordinamentointerassessorile <strong>del</strong>le politiche<strong>del</strong> volontariato.Sviluppo economico: industria,piccola e media impresa, artigianato.Ricerca, innovazione, energia,tecnologia <strong>del</strong>le comunicazioni,internazionalizzazione <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>Elena MaccantiAffari istituzionali, rapporti con il<strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong>, controllo digestione e trasparenza amministrativa,promozione <strong>del</strong>la sicurezza e polizialocale, Enti locali; rapporti con societàa partecipazione <strong>regionale</strong>, rapporticon l’Università, semplificazionePaolo MonferinoTutela <strong>del</strong>la salute e sanità, ediliziasanitaria e Aress, politiche sociali,politiche per la famigliaClaudia PorchiettoLavoro, formazione professionaleGiovanna QuagliaBilancio e finanze, programmazioneeconomicofinanziaria, statistica, risorseumane e patrimonio, pari opportunitàRoberto RavelloAmbiente, risorse idriche, acqueminerali e termali, difesa <strong>del</strong> suolo,attività estrattive, economia montana,protezione civileClaudio SacchettoAgricoltura e foreste, caccia e pescaIProgrammazione; bilancio, patrimonio,organizzazione e personale,e-government, politiche comunitarie, entistrumentali e partecipazioni regionali,affari istituzionali, federalismo, enti locali,pari opportunità, polizia locale, controlliai sensi <strong>del</strong>l’articolo 34 <strong>del</strong>lo Statuto.PRESIDENTEAngelo Burzi (Progett’Azione)VICEPRESIDENTIRoberto Tentoni (Progett’Azione)Luigi Cursio (Misto)IIPianificazione territoriale; urbanistica;edilizia residenziale; trasporti e viabilità;espropri; opere pubbliche; navigazione;comunicazioni.PRESIDENTEAntonello Angeleri (Lega Nord)VICEPRESIDENTIFranco Maria Botta (Fratelli d’Italia)Gianna Pentenero (Partito Democratico)CommissioniSEDEVia Alfieri 15 - 10121 TorinoTel. + 39 011 5757 111IIIEconomia, industria, commercio, agricoltura,artigianato, montagna, foreste, fiere e mercati,turismo, acque minerali e termali, cacciae pesca, formazione professionale, energia,cave e torbiere, movimenti migratori.PRESIDENTEGian Luca Vignale (Progett’Azione)VICEPRESIDENTIAngiolino Mastrullo (Il Popolo <strong>del</strong>la Libertà)Alberto Goffi (Unione di Centro)IVSanità, assistenza, servizi sociali, politichedegli anziani.PRESIDENTECarla Spagnuolo (Il Popolo <strong>del</strong>la Libertà)VICEPRESIDENTIMarco Botta (Fratelli d’Italia)Nino Boeti (Partito Democratico)VTutela <strong>del</strong>l’ambiente e impatto ambientale,risorse idriche, inquinamento, scarichiindustriali e smaltimento rifiuti, sistemazioneidrogeologica, protezione civile,parchi ed aree protette.PRESIDENTEMassimiliano Motta (Fratelli d’Italia)VICEPRESIDENTICristiano Bussola (Il Popolo <strong>del</strong>la Libertà)Wilmer Ronzani (Partito Democratico)VICultura e spettacolo, beni culturali,musei e biblioteche, istruzione ed ediliziascolastica, università, ricerca, politichedei giovani, sport e tempo libero,cooperazione e solidarietà, minoranzelinguistiche.PRESIDENTEMichele Marinello (Lega Nord)VICEPRESIDENTIGiampiero Leo (Il Popolo <strong>del</strong>la Libertà)Mauro Laus (Partito Democratico)

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