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Versione .pdf - Consiglio regionale del Piemonte

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provinciali e 50 comandi di distaccamento. La formazionedi questi volontari ha una lunga tradizioneche risale agli anni Settanta, quando nacquero, nellevalli piemontesi, le prime squadre antincendi boschivi,poi confluite nel 1994 nell’Associazione RegionaleVolontari Antincendi Boschivi, dando così avvio alprocesso di creazione <strong>del</strong>l’attuale mo<strong>del</strong>lo organizzativo.Nel 2000 l’associazione si è trasformata in CorpoVolontari Antincendi Boschivi <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> ed èstato approvato il nuovo statuto e dal 2001 il Corporisulta iscritto nell’elenco <strong>del</strong>le organizzazioni di volontariato<strong>del</strong> Dipartimento <strong>del</strong>la Protezione Civile,di cui porta anche l’emblema. Il 2001 è anche l’annoin cui la Regione <strong>Piemonte</strong> ha siglato la convenzione,che viene rinnovata nel tempo, per valorizzare il CorpoAib attraverso un programma di azioni concrete edi forti investimenti economici. Grazie ad essi è statopossibile incrementare la fornitura di dispositivi diprotezione individuale, di mezzi e dotazioni ed aumentarei corsi di formazione ed addestramento voltiad innalzare il livello tecnico e professionale deglioperatori. nwww.corpoaibpiemonte.itAddetti <strong>del</strong>le squadre antincendi boschivi impegnatinelle operazioni di spegnimentoUna rete capillare con 4.000 “operativi”intervistaSergio PironeIspettore generaleAib <strong>Piemonte</strong>Quali sono le caratteristiche <strong>del</strong> volontario Aib?E’ una figura che deve essere altamente qualificata edavere buone condizioni fisiche, molto simile a quelladei vigili <strong>del</strong> fuoco, perché si espone a rischi elevatidovendo fronteggiare l’incendio che è il rischio piùgrave e ha la particolarità di evolversi rapidamente.Per questo è considerato un volontario scelto, in gradodi utilizzare un’attrezzatura specifica e di intervenirein modo tempestivo quando l’evento è in corso a differenzadi un volontario di protezione civile che normalmenteinterviene dopo che la calamità è avvenuta.Perché è stata costituita un’organizzazione così capillare?Occorre ricordare che in un anno riceviamo in media400 contatti di richiesta soccorso su tutto il territorio<strong>regionale</strong>, e non solo nel periodo estivo come si è comunementeportati a pensare, ma anche in inverno.E i volontari Aib, pur essendo poco visibili in quantooperano soprattutto in montagna e di notte, hannoun ruolo fondamentale per salvaguardare l’ambienteboschivo da incendi causati dalla siccità o che hannoorigine dolosa.Siamo già intervenuti nei primi mesi di quest’annonelle valli <strong>del</strong> Cuneese e <strong>del</strong> Biellese. Ecco perché èimportante che la macchina operativa sia sempre efficientein qualsiasi periodo <strong>del</strong>l’anno. Le convenzionicon la Regione <strong>Piemonte</strong> ci permettono di avere mezzie attrezzature sempre pronti.27

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