N UMERO 12013SALONE DEL LIBRO I Spazio alla creatività e ai piccoli editori6Savej, la libreria onlineIl portale Savej è la principale attività <strong>del</strong>la Fondazione culturalepiemontese Savej, nata a Torino nel 2009 da un’idea di EnricoEandi, suo attuale presidente. Lo scopo <strong>del</strong>la Fondazione è valorizzazionee diffondere la cultura piemontese, in particolareattraverso la sua produzione editoriale. Alla fine <strong>del</strong> 2010 è natoil portale www.savej.it: una libreria online dedicata alle operesul <strong>Piemonte</strong>. il sito di e-commerce raccoglie più di cinquemilatitoli sul <strong>Piemonte</strong> pubblicati da oltre 500 editori italiani, dicui 230 piemontesi. I libri che si possono acquistare sul portaleparlano <strong>del</strong>la nostra regione da tutti i punti di vista: dalla storiaall’enogastronomia, dalla letteratura al turismo locale, dalla naturaall’arte, dal design alla lingua, dal folklore allo sport.dei libri di testo per la scuola, fino ad allora riservataalla Stamperia reale, venne allargata alla tipografia diGiacinto Marietti che aveva anche l’esclusiva autorizzazionepapale a pubblicare libri per il culto: prendeavvio così a Torino la vasta filiera <strong>del</strong>la “buona stampa”.Solo per citare gli esempi più noti: le opere salesianenel 1908 porteranno alla nascita <strong>del</strong>la Sei-Societàeditrice internazionale, l’editrice Marietti nel 1982 aCasale Monferrato si trasformerà nella Piemme (dalleiniziali <strong>del</strong>l’erede Pietro Marietti), le Edizioni Paolinedi Alba diventeranno una <strong>del</strong>le maggiori imprese editorialiitaliane. Nel 1942 nasce l’editrice Ldc (Libreria<strong>del</strong>la Dottrina Cristiana). Nel 1954 don Gabriele Piazzofonda la Saie anch’essa specializzata in pedagogia.Negli anni ’60, in concomitanza con il Concilio VaticanoII, nasce l’editrice valdese Claudiana, mentrela Borla di Trino Vercellese si trasferisce a Bologna elascia la sua eredità torinese a Pietro Gribaudi.Sin da metà Ottocento parecchi sono i librai che pianopiano diventano essi stessi editori: nel 1867 nasconole edizioni Loescher che pubblicano testi universitari,mentre Ugo Rosenberg si specializza nei dizionari dal1885 in poi. Giovan Battista Petrini dal 1872 si occupaanch’egli di testi scolastici. Luigi Roux nel 1873 acquistala stamperia Favale e pubblica i primi testi teatralidi Giuseppe Giacosa. Nel 1893 Simone Lattes inizia lasua attività legata all’editoria scolastica e universitaria.Per citare solo alcuni esempi.Nel primo decennio <strong>del</strong> ‘900 migliorano le condizionieconomiche, l’analfabetismo in <strong>Piemonte</strong> si riduce<strong>del</strong> 15% e il libro diventa anche oggetto da esibire neisalotti <strong>del</strong>la borghesia. Nel 1908 si trasferisce a Novaral’Istituto Geografico de Agostini, fondato a Roma setteanni prima dal geografo Giovanni de Agostini.Dal 1923, con la riforma Gentile, la scuola diventa obbligatoriafino ai 14 anni: la pubblicazione dei testi scolasticisi trasforma in vero business per quelle case editriciche hanno una struttura solida e ben organizzata.Ma come non citare tutta la vasta attività editoriale torineseche contraddistingue il periodo <strong>del</strong>l’opposizioneal fascismo? Piero e Ada Gobetti pubblicano moltidegli autori che fecero la storia <strong>del</strong> Novecento (pensiamosolo a “Ossi di Seppia” di Montale, pubblicatonel 1925). Nel 1933 Giulio Einaudi apre la sua casaeditrice, nel 1957 Paolo Boringhieri (ex <strong>del</strong>l’Einaudi)ne rileva la parte scientifica e nel 1987 Giulio Bollati(anche lui uscito dall’Einaudi) la trasforma nella BollatiBoringhieri. Più avanti la Torino vivace degli anni’70 vede la nascita di nuove realtà editoriali spesso legatea librerie specializzate: <strong>Piemonte</strong> in bancarella,le edizioni Viglongo, le Bouquiniste, la Bottega d’Erasmo,fino al Centro Studi <strong>Piemonte</strong>si, nato nel 1969,che raduna ancora oggi intorno a sé il meglio <strong>del</strong>laproduzione editoriale piemontese.Molti gli editori nati e cresciuti dagli anni ’70 in poi in<strong>Piemonte</strong>: oggi ne sono censiti più di 800 (il Piemon-Un miliardo di PilIl <strong>Piemonte</strong>, con le sue 838 imprese editoriali (erano 864 nel2011), è la quinta regione in Italia per presenza di editori.L’editoria piemontese ha una dimensione economica che arrivaa circa un miliardo di euro. La piccola editoria (con uncatalogo compreso tra i 5 e i 500 titoli), occupa in <strong>Piemonte</strong>circa quattromila addetti. Il 60% <strong>del</strong>le case editrici piemontesiha sede a Torino ma altre significative realtà editoriali sisono sviluppate nelle zone di Novara e Biella.Fonte: Unioncamere <strong>Piemonte</strong>, dati 2012
te è la quinta realtà editorialein Italia) e anche se la maggiorparte di loro vengono definiti“piccoli” per fatturato, titoli acatalogo e numero di addetti,sono spesso aziende a conduzionefamigliare che, nonostante lenotevoli difficoltà di un mercatocertamente non facile, riesconoa vivere grazie a pubblicazioni dinicchia che continuano ad avereuna affezionata cerchia di lettori:appassionati di montagna,storia locale, sport, antiquariato,pubblicazioni d’arte, musica,esoterismo. nLe fotografie <strong>del</strong> servizio si riferiscono aedizioni precedenti <strong>del</strong> Salone <strong>del</strong> Libro chemediamente porta a Torino 300mila visitatoriin 5 giorniI numeri <strong>del</strong>l’editoria in ItaliaFonte: elaborazioni Unioncamere <strong>Piemonte</strong> su dati InfoCamere, anno 20127