N UMERO 12013CREATIVI CHE FANNO SISTEMA I <strong>Piemonte</strong> da incorniciareL’attualità fatta ad arteUn’Arca di meraviglie a VercelliDare vita a uno spazio per l’arte contemporanea che sia unluogo di incontro e di confronto fra artisti, pubblico, curatorie critici provenienti da ogni parte <strong>del</strong> mondo. Nasce con questafinalità la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, con laquale la sua presidente Patrizia Sandretto Re Rebaudengo nel1995 trasforma in attività organizzata la sua passione per l’arteSono i mitici anni Sessanta i protagonisti <strong>del</strong>la mostra ospitatafino al 12 maggio nei suggestivi spazi <strong>del</strong>l’Arca, ex chiesa di SanMarco a Vercelli. Un evento che segna il sesto appuntamentocon l’arte internazionale, esito <strong>del</strong>la proficua collaborazionefra la Regione <strong>Piemonte</strong> e la collezione Peggy Guggenheim.Curata dal critico d’arte Luca Massimo Barbero, la mostra “Glianni Sessanta nelle Collezioni Guggenheim. Oltre l’Informale,verso la Pop art” consente di compiere un viaggio per immaginifra Europa e Stati Uniti attraverso le personalità, i luoghie le suggestioni che in quel decennio portarono a un’importantetrasformazione dei linguaggi artistici. Il percorso partedalla fine degli anni ‘50 con l’Informale e il suo superamentoattraverso le sperimentazioni di segno e materia di Dubuffet,de Kooning, Tapiès, Twombly e Rothko. Le geometrie coloratedi Frank Stella con Miscuglio di grigio aprono invece la secondastrada, quella di un’arte ponderata, fredda, che si fa oggettoe riflessione, anticipando le monocromie e il minimalismofino alla manipolazione dimensionale <strong>del</strong> quadro con opere diFontana, Castellani, Scheggi, Noland. L’ultimo momento è rappresentatodalla rivoluzione <strong>del</strong>la pubblicità, dei mass media e<strong>del</strong> boom economico, tutte nuove ispirazioni <strong>del</strong>l’arte pop, chemette il quotidiano in cornice e lo trasforma in icona. La serialità<strong>del</strong> prodotto industriale si replica così anche nell’arte con18e il sostegno ai giovani artisti. Accanto alla sede di Guarened’Alba, storico palazzo <strong>del</strong> Settecento, la fondazione operadal 2002 nel centro per l’arte contemporanea di Torino di viaModane, in un’area ex industriale di Borgo San Paolo. Qui lariflessione sulle arti visive (pittura, scultura, foto, video, installazionie performance) è proposta non solo attraverso mostrema anche con attività didattiche e laboratori per bambini eragazzi, incontri e convegni di approfondimento. Dal 2007con il sostegno <strong>del</strong>la Compagnia di San Paolo è organizzatauna residenza di 4 mesi per curatori emergenti con un dupliceobiettivo: da una parte, sviluppare la professionalità di giovanicuratori, dall’altra metterli in contatto con i giovani artistiitaliani, diffondendo la conoscenza <strong>del</strong> loro lavoro in ambitointernazionale. Fra le proposte espositive l’allestimento piùrecente è quello sui multipli di uno dei più quotati artisti tedeschi<strong>del</strong> tempo attuale, Gerhard Richter, ovvero stampe,edizioni fotografiche, edizioni di dipinti, libri, poster d’artistadal 1965 al 2012, provenienti dalla raccolta <strong>del</strong> collezionistaThomas Olbricht.www.fsrr.orgGerhard Richter, Betty, 1991, in mostra alla FondazioneSandretto Re Rebaudengo fino al 21 aprilele serigrafie Flowers di Warhol, mentre Roy Lichtenstein rendeomaggio a Léger e alla retorica celebrativa <strong>del</strong> lavoro in chiavefumettistica, con la monumentale opera Preparativi.Tredici degli oltre cinquanta capolavori in mostra provengonodalla collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof, di recenteacquisita dalla collezione Guggenheim e per la prima voltapresentata al di fuori <strong>del</strong> museo veneziano.www.guggenheimvercelli.itAndy Warhol, Flowers, serigrafia su carta in mostra all’Arca di Vercellifino al 12 maggio© Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, by Siae 2013
A casa Merz, per conoscere l’Arte PoveraL’estro si coltiva in campagna“La casa è una relazione tra lo spazio e il tempo. Il tempo ècreatore e distruttore di spazio. Lo spazio non è autonomoe statico. Lo spazio è controllato dal tempo”. Assecondandola poetica di Mario Merz, esponente di spicco <strong>del</strong>l’ArtePovera, la sua fondazione ha scelto come luogo espositivo aTorino una ex centrale termica Officine Lancia degli anniTrenta, dove le opere esposte si inseriscono in tutti gli spazi,interni ed esterni, dialogando con la struttura come in unvero “paesaggio”. In questo ambiente evocativo <strong>del</strong> passato,oggetto di una ristrutturazione sostenuta da alcuni fondiprivati e da quelli pubblici di Regione <strong>Piemonte</strong> e Città diTorino, la fondazione ospita dal 2005 il fondo di opere diMario Merz per tutelarlo e renderlo accessibile al pubblico,anche attraverso l’ampia documentazione <strong>del</strong>l’archivio e<strong>del</strong>la biblioteca. Accanto alle mostre monografiche su specifichetematiche <strong>del</strong>l’artista sono allestite esposizioni diUn imponente complesso rurale a corte chiusa, la cui partepiù antica risale al Duecento, una proprietà nobiliare eun cenacolo di creativi in erba.Non si tratta di una corte <strong>del</strong> Rinascimento bensì <strong>del</strong>latenuta Banna nell’omonima frazione di Poirino (TO), chealtri autori contemporanei, i cui lavori sono messi in relazionecon quelli di Merz. Da segnalare infine, fra le attivitàdidattiche, i laboratori creativi che comprendono pittura,scultura, l’esplorazione di diversi materiali, ma anche il teatro<strong>del</strong>le ombre, la costruzione di libri-oggetto, le performanceteatrali e i travestimenti.www.fondazionemerz.orgVeduta <strong>del</strong>la mostra Matthew Barney. Mitologie contemporaneeCourtesy Fondazione Merz, Photo Paolo Pellion, prima ampia monograficain Europa <strong>del</strong>l’artista americano, allestita alla Fondazione Merz tra fine2008 e inizio 2009il marchese Gianluca Spinola ha di recente riconvertitoper adibirla a luogo di didattica <strong>del</strong>le arti contemporanee,al fine di valorizzare le energie creative <strong>del</strong> territorio conseminari, dibattiti, conferenze. La fondazione SpinolaBanna organizza in questa sede due workshop intensiviogni anno, rivolti ad artisti minori di 35 anni attivi a livellonazionale, che risiedono in loco per alcune settimane esvolgono un percorso di studio, discussione e lavoro progettuale,guidati da artisti-docenti.Quest’anno il laboratorio primaverile si svolgerà dal 20maggio al 3 giugno e avrà come docente Doug Ashford,appartenente al Group Material, operante dagli anni ‘70.Il workshop di ottobre conterà invece sulla partecipazione<strong>del</strong>l’artista tedesco Tobias Rehberger, poliedrico sperimentatore,insignito <strong>del</strong> Leone d’Oro alla Biennale diVenezia <strong>del</strong> 2009.www.fondazionespinola-bannaperlarte.orgPanoramica di un vernissage alla Fondazione Spinola Bannaper l’arte di Poirino19