N UMERO 12013G I A C I M E N T I C U L T U R A L ILes Montagnesdes AlpesI TERRITORI DELLE ALPI OCCIDENTALIDOPO IL TRATTATO DI UTRECHTdi Guido Gentile*La carta (alle pagine 60 e 61) ne riproduceun’altra che, con titolo simile ecol nome <strong>del</strong>lo stesso autore, era statapubblicata nel 1696 presso lo stesso editore[è riprodotta da L. e G. Aliprandi, Le grandi Alpinella cartografia 1482-1885, Pavone Canavese 2005, I, p.182]. All’illustre cartografo Nicolas Sanson d’Abbeville(1600-1667) erano succeduti i figli Adrien († 1708)e Guillaume († 1703), entrambi ‘géographes du Roi’:a uno di costoro va quindi riferito il disegno di base<strong>del</strong>le carte in questione, cui l’editore, Hubert Jaillot,avrebbe aggiunto qualche aggiornamento.La riproduzione <strong>del</strong>la carta <strong>del</strong> 1696 editadopo il trattato <strong>del</strong> 1713 appare talmenteaccurata da presentare un uguale ornamentonella cartella <strong>del</strong> titolo e cosìanche in quella <strong>del</strong>le scale geografiche,nella quale due improbabili montanariin vesti antiche cercano di catturare deglistambecchi che balzano dalle rocce.L’emblema <strong>del</strong> sole raggiante col motto“Nec pluribus impar” di Luigi XIV, inentrambe le carte, vale come segno diomaggio al sovrano, ma assume un particolaresignificato in rapporto all’arearappresentata, che comprende oltre iterritori sabaudi, il Monferrato, il ducatodi Milano e Mantova, cioè il teatro <strong>del</strong>lecampagne di guerra affrontate dallaFrancia nell’Italia settentrionale tra il Seie il Settecento. Dall’edizione <strong>del</strong> 1696 lanuova copia anche i due stemmi, rispettivamentedi Savoia e d’Asburgo di Spagna,per il ducato di Milano, sebbene questofosse ormai assegnato all’Impero. La carta <strong>del</strong> 1696situava, entro i domini francesi, oltre ai tradizionalipossedimenti <strong>del</strong>l’alta Valle di Susa e <strong>del</strong>l’alta ValleVaraita, anche la città di Pinerolo e la bassa valle <strong>del</strong>Chisone, che peraltro furono restituite al duca di Savoiain quell’anno.La nuova edizione aggiorna i confini secondo il trattatodi Utrecht. Per il trattato stipulato tra il re di Franciae il duca di Savoia l’11 aprile 1713, il primo cedeva«la valle di Pragelato, i forti di Exilles e di Fenestrelle,le valli di Oulx, di Cesana, di Bardonecchia e di Castel<strong>del</strong>fino,e tutto ciò che è sul versante <strong>del</strong>leAlpi (à l’eau pendante des Alpes) dal lato <strong>del</strong><strong>Piemonte</strong>», mentre il duca cedeva alla Franciala valle di Barcellonette.A evidenziare l’andamento <strong>del</strong>le montagne,rese nell’incisione come file di “buche di talpa”,nell’esemplare qui riprodotto è aggiuntoun chiaroscuro ad acquerello.I nuovi confini tra la Francia e gli Stati sabaudisono tracciati con una linea tratteggiata,poi ripassata in verde, mentre i confini <strong>del</strong>leprovince sono resi con linee puntinate, ripassatein rosso. Un ricordo <strong>del</strong>la situazione precedenteappare ancora nella linea tratteggiata<strong>del</strong> vecchio confine che correva tra la valle<strong>del</strong> Chisone e quella <strong>del</strong>la Dora, dove passavasotto Chiomonte.Alla luce <strong>del</strong> nuovo equilibrio politico stabilitonell’area alpina possiamo intendere comela carta aggiornata nel 1713 si offrisse comeuno strumento di conoscenza diffusa perrapporti pacifici tra i due versanti. In effettiil sistema dei passi alpini, qui minutamente58
disegnato coi rispettiviitinerari, si era formatoed era frequentatoper antichi scambi,movimenti tra imercati <strong>del</strong>la zona,migrazioni stagionali,e nei percorsidi maggior portata,per il transito di mercie viaggiatori. Il nuovoassetto <strong>del</strong>le frontieresegnava in quel tessuto nuovilimiti politici, giurisdizionalie doganali. E ciò bastava a conferireun attuale interesse, non solo locale, alla rappresentazionecartografica. Alcuni passi infatti eranoattraversati dai nuovi confini, come il Monginevro e ilcol de l’Argentière, dal quale si accedeva alla valle diBarcellonette ormai francese. Invece il confine di statoera venuto meno sul colle <strong>del</strong>la Roue (o <strong>del</strong>la Rho)che collegava la valle di Bardonecchia colla Maurienne,entrambe sabaude. Tra il Monginevro e l’Argentière,lungo la frontiera,compaiono i colli minoridi “Sauze” (presumibilmenteil colledi Abriès o di SanMartino), <strong>del</strong> Palavas,<strong>del</strong>la Croce,<strong>del</strong>l’Agnello, il “colLonguet” (Longet),l’Autaret, il Maurine il colle di Sautron. nnella due pagine seguenti:Les Montagnes des Alpes/ ou sont remarqués/ les passages de France enItalie,/ le Duché de Milan/ et les Estats du Duc de Savoye etc./ Dressé surles mémoires les plus nouveaux/ par le Sr Sanson, géographe ordinairedu Roy, suivant le traité de 1713,/ à Paris/ chez H. Jaillot joignant lesgrands Augustins aux deux Globes/ avec privilège du Roy pour 20 ans.Archivio di Stato di Torino, Corte, Carte topografiche segrete, <strong>Piemonte</strong>B 14 nero.* già sovrintendente archivisticoA maggio le “Frontiere <strong>del</strong>la pace”Nel dicembre scorso Renzo Augusto Pinard, sindaco diChiomonte, e Gérard Fromm, sindaco di Briançon, hannostretto un accordo per celebrare la pace di Utrecht e organizzaregiornate di studio intorno al concetto di «Frontiere<strong>del</strong>la pace». Iniziativa che ha ricevuto il patrocinio <strong>del</strong> SenatoreMario Monti e <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>la Repubblica franceseFrançois Hollande. Primo frutto di questo accordo - ma neseguiranno altre nel corso <strong>del</strong>l’anno grazie anche alla collaborazione<strong>del</strong>la Consulta Europea <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong>- è il convegno di quattro giornate (9-12 maggio 2013) che siterrà a Chiomonte (9 maggio), Briançon (10 maggio) e, grazieall’adesione dei sindaci di Fenestrelle (Ilario Manfredini)e Bardonecchia (Roberto Borgis), a Fenestrelle-Pracatinat(11 maggio) e a Bardonecchia (il 12 maggio). Le giornateaffronteranno di volta in volta tematiche politiche, religiosee militari connesse ai trattati di Utrecht.Frédéric Ieva,redattore <strong>del</strong>la “Rivista storica italiana”Firme ufficiali sul trattato di Utrecht59