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Versione .pdf - Consiglio regionale del Piemonte

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La scuola che laurea le “stellette”intervistaAlessandro MontuoriGenerale di corpo d’armata dei bersaglieriIl generale di corpo d’armata dei bersaglieri,Alessandro Montuori, è responsabile <strong>del</strong> Comandoper la Formazione.Quali sono i compiti <strong>del</strong>l’ente che comanda e <strong>del</strong>laScuola di Applicazione?Il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione<strong>del</strong>l’Esercito ha il compito di sovraintenderealla formazione di base e alla preparazione linguisticadi tutta la Forza armata e di formare il personale militare ecivile destinato ad operare nell’ambito <strong>del</strong>le operazioni postconflittuali.Dal 1° gennaio 2013 tale comando è stato a suavolta posto alle dipendenze <strong>del</strong> Comando per la Formazione,Specializzazione e Dottrina <strong>del</strong>l’Esercito, unico vertice performazione, specializzazione e dottrina.Quali sono i rapporti con le Università piemontesi e le altre istituzioni<strong>del</strong> territorio?Intratteniamo da lungo tempo solidi rapporti di collaborazionesia con l’Università che con il Politecnico di Torino che permettonoai nostri ufficiali di conseguire la laurea magistrale(scienze strategiche e ingegneria). Di rilievo le collaborazionicon il Politecnico per la realizzazione di Master di II livello,per ufficiali ingegneri e studenti civili, che hanno portatoalla creazione di un Master in “Veicoli Speciali per la Difesae la Protezione Civile”. Docenti <strong>del</strong>l’Università intervengononei corsi di “Stabilization and Reconstruction OrientationCourse” e di “Stabilization and Reconstruction ManagementSenior Course” svolti in lingua inglese ed a favore di militari ecivili, italiani e stranieri. Ufficiali sono, invece, relatori nei corsidi “Laboratorio sui Processi di Democratizzazione” <strong>del</strong>l’Università.Il Comando, congiuntamente allo United Nations InterregionalCrime and Justice Institute e al Dipartimento diGiurisprudenza, organizza il Master of Laws.Connotazione <strong>del</strong> rapporto <strong>del</strong>l’Ente di formazione con l’evoluzione<strong>del</strong>lo strumento militare e <strong>del</strong>la società?Il processo di formazione deve garantire flessibilità per adeguarecon continuità i propri programmi alle diverse realtàin cui i nostri contingenti si trovano ad operare. L’osmosi traarea operativa e area scolastica è fondamentale per l’applicazione<strong>del</strong>le lezioni apprese nei teatri operativi. Le lezionivengono pure integrate con i “giovedì culturali”, conferenzetenute da personale accademico e personalità <strong>del</strong>l’area cittadinache contribuiscono ad accrescere il bagaglio culturaledei frequentatori su tematiche attuali. Con circa 1000Ufficiali frequentatori ogni anno, un centinaio di studenticivili, 118 professori universitari e 30 docenti militari che insegnanooltre 100 materie universitarie e 28 materie militaridi carattere tecnico professionale, la Scuola di Applicazione<strong>del</strong>l’Esercito si caratterizza come polo didattico italiano dieccellenza e centro culturale di prestigio per la città di Torino.Il Centro Studi per le Post-Conflict Operations specializzamilitari e civili, italiani e stranieri, ad affrontareprocessi di stabilizzazione e ricostruzionepost-conflittuali.Quali sono i personaggi di prestigio che hanno frequentatoo hanno insegnato nella Scuola?Tra i Comandanti di maggiore prestigio sicuramentefigura il primo direttore <strong>del</strong>le RegieScuole teoriche e pratiche di Artiglieria e Fortificazione,Ignazio Bertola (figlio adottivo <strong>del</strong>l’ingegneremilitare Antonio), che si affermò qualegeniale ideatore, nella prima metà <strong>del</strong> XVIIIsecolo, di varie fortificazioni (Citta<strong>del</strong>la di Alessandria,Forte di Fenestrelle, Forte di Exilles), oltre che comevaloroso soldato. Il suo successore, Alessandro Vittorio Papacinod’Antony, ebbe già in vita fama europea per i suoiOLTRE A BEN 29 MINISTRI, SONO STATI ALLIEVI DELLASCUOLA IL PIONIERE DELL’AERONAUTICA ENRICOLUCIANO FORLANINI, IL MASSIMO TEORICO DELLAGUERRA AEREA GIULIO DOUEHT, L’ESPLORATOREVITTORIO BOTTEGO E ALCUNE TESTE CORONATE, COMEI PRINCIPI REALI DI FRANCIA (FIGLI DI RE CARLO X),LUIGI ANTONIO E CARLO FERDINANDO DI BORBONE E ILFUTURO RE FUAD I D’EGITTO.trattati scientifici. Tra gli insegnanti di maggiore prestigio<strong>del</strong>la Scuola spicca la figura di Luigi Lagrange, nominatoprofessore all’età di 19 anni (quando era già uno dei massimimatematici d’Europa), incarico che svolse dal 1755 al1766. Lagrange fu affiancato nell’insegnamento da altri illustristudiosi come Angelo Saluzzo, fondatore, con Lagrangestesso, <strong>del</strong>l’Accademia <strong>del</strong>le Scienze di Torino, e l’architettoidraulico Andrea Plana. Tra gli ufficiali di maggior prestigioe fama internazionale, hanno insegnato: Giovanni Cavalli(1839-51) e, nello stesso periodo, Luigi Federico Menabrea.Tra il 1869 e il 1892 si impose Angelo Francesco Siacci cheebbe anche la cattedra di Meccanica superiore all’Universitàdi Torino e di Meccanica razionale a quella di Napoli. Dopola I a Guerra Mondiale proseguì la tradizione di affidarsi agrandi maestri, tra essi spicca Filippo Burzio, scienziato eumanista, docente al Politecnico di Torino, che insegnò siapresso la Regia Accademia e sia presso la Scuola di Applicazionedal 1926 al 1943. Tra gli Allievi più celebri si contanoVittorio Alfieri, il principe Federico Guglielmo di Brandeburgo-Shewedt,il principe ereditario Federico (poi FedericoIII) di Sassonia e suo fratello Guglielmo. Soprattutto si devericordare il Luogotenente Camillo Benso Conte di Cavour, ilquale, nell’anno accademico 1826-27, frequentò la Scuola diApplicazione classificandosi primo <strong>del</strong> suo corso. Tra i generali<strong>del</strong> Risorgimento si ricordano Alfonso Ferrero <strong>del</strong>la Marmorae Raffaele Cadorna, tra i comandanti più celebri <strong>del</strong>Primo Conflitto Mondiale Pietro Badoglio, Armando Diaz,Emanuele Filiberto Duca d’Aosta, nonché il Maggiore PietroToselli (l’eroe <strong>del</strong>l’Amba Alagi) e Antonio Cascino (l’eroe diMonte Santo). (ab)47

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