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Versione .pdf - Consiglio regionale del Piemonte

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N UMERO 1 2013Centro antidoping, eredità olimpica38Il Centro <strong>regionale</strong> antidoping Alessandro Bertinaria(Cad), è il laboratorio <strong>regionale</strong> di tossicologia nato nel2004 in vista <strong>del</strong>le Olimpiadi invernali di Torino 2006. IlCad è un consorzio formato da: Regione <strong>Piemonte</strong>, Universitàdi Torino, Istituto di Medicina <strong>del</strong>lo Sport e OspedaleUniversitario San Luigi. La sua sede infatti è ad Orbassano(Torino), in un edificio accanto all’ospedale.Il Centro antidoping, nato per la salvaguardia <strong>del</strong>la correttezza<strong>del</strong>le competizioni sportive e la tutela <strong>del</strong>la salutedegli atleti, finite le Olimpiadi è diventato un punto di riferimentoa livello <strong>regionale</strong>, nazionale e anche internazionaleper l’analisi chimico-clinica, tossicologica e forense.Negli ultimi anni si sta affermando come centro dieccellenza per la ricerca e la formazione nella lotta all’usodi sostanze dopanti, sia di uso umano che animale. Al centrosi rivolgono sia le istituzioni pubbliche che i privati perfar eseguire analisi. Il Cad esegue circa 300mila analisiall’anno su sostanze tossicologiche (alcol, droghe, farmaci)e su varie matrici biologiche (sangue, urina, capelli...).La ‘memoria’ dei capelliOgni sostanza che assumiamo si ripartisce nel nostrocorpo e finisce in minuscola percentuale nel sudore enelle ghiandole sebacee, riaffiorando alla superficie <strong>del</strong>lanostra pelle, dove, in percentuale ancor più minuscola,viene “catturata” dalla struttura dei capelli e dei peli.Le piccole molecole <strong>del</strong>le sostanze che riescono ad entrarein questa fitta rete filamentosa molto difficilmente neescono, anche se vengono lavate con acqua e detergenti.Quindi ciò che assumiamo finisce nei nostri capelli e lì sifissa, conservandosi nel tempo. Se per esempio smettiamodi assumere una certa sostanza, questa scompariràdalle parti <strong>del</strong> capello più vicini alla radice, ma rimarràpresente nella frazione di capello “più vecchio” lasciandoneuna chiara memoria.Negli ultimi anni lo sviluppo scientifico e tecnologico<strong>del</strong>l’analisi chimica ha consentito di estrarre le sostanzecatturate dalla struttura cheratinica <strong>del</strong> capello e di determinarnesia la natura che la quantità, anche soltantosu 10-50 milligrammi di capelli (un ciuffetto di diametroinferiore a quello di una matita). Proprio in questocampo negli ultimi anni il Cad Alessandro Bertinaria haraggiunto un ruolo di riferimento nazionale ed internazionale,sia per il grande numero di campioni esaminati,sia per la qualità dei lavori di ricerca pubblicati. Nel 2011-2012, il Cad ha eseguito (principalmente per i controlli<strong>del</strong>le patenti) circa 15.000 analisi su capelli e peli perl’abuso di alcool, circa 8.000 determinazioni per le sostanzestupefacenti; 200 investigazioni per l’Autorità Giudiziariae circa 500 determinazioni di “nuove droghe”.Ad Orbassano è stato eseguito il primo studio al mondosull’analisi di cannabinoidi sintetici nel capello. Un’altrasignificativa applicazione <strong>del</strong>le analisi nei capelli è quella<strong>del</strong>la determinazione <strong>del</strong>le cosiddette “droghe da stupro”,nel caso in cui la vittima sia stata indotta ad assumere sostanzecapaci di inibire la volontà, come ad esempio unforte sonnifero sciolto di nascosto in una bibita.Il doping animaleIl Centro <strong>regionale</strong> antidoping collabora dal 2008 conl’Istituto Zooprofilattico affiancandolo nello sviluppo dinuovi metodi analitici. Per esempio i due enti hanno collaboratoper elaborare il metodo per la ricerca contemporaneadi 30 sostanze illecite nelle urine bovine (comegli steroidi anabolizzanti), metodo oggi ampiamenteimpiegato per individuare eventuali trattamenti dopantidegli animali. Come nel doping sportivo, anche in quellodegli animali il ricorso a trattamenti farmacologiciilleciti, soprattutto anabolizzanti, ha raggiunto livelli disofisticazione e di competenza tecnica fino a poco tempofa inimmaginabili. Per fortuna si è molto sviluppato ancheil livello di preparazione professionale dei veterinarie dei chimici che effettuato i controlli, e si sono enormementeampliate il livello tecnologico e le prestazionianalitiche <strong>del</strong>la strumentazione usata.Quando l’animale è vivo (nelle condizioni normali di allevamento)il suo pelo costituisce una fonte importantedi informazione poiché alcune sostanze illecite tendonoad accumularsi proprio nella struttura cheratinica <strong>del</strong>pelo e quindi a segnalare una positività a farmaci vietati.Ancor più utile è la ricerca di queste sostanze in organidi accumulo, come il fegato o la retina <strong>del</strong>l’animale.Le analisi più efficaci vengono attualmente eseguite medianteuna tecnica strumentale, la “cromatografia liquidaad alta pressione abbinata a spettrometria di massatandem” (Uhplc-Ms/Ms) attraverso con cui è possibilecercare centinaia di sostanze illecite con un’unica analisi<strong>del</strong>la durata di 7-8 minuti: si possono quindi analizzarepiù di cento campioni al giorno. (fc)www.antidoping.piemonte.it

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