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Versione .pdf - Consiglio regionale del Piemonte

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N UMERO 12013G R U P P I D E L C O N S I G L I O96sultazione, con un calo <strong>del</strong>la borsa el’innalzamento <strong>del</strong>lo spread. Ancora lospread, che, nonostante qualcuno tentidi ignorarlo, è invece un fattore importantissimonel determinare la spesaper interessi. Pertanto, in un’ottica diriduzione <strong>del</strong> debito pubblico, deveessere tenuto costantemente sottocontrollo ed a bassi livelli. Questa situazionedi indeterminatezza pesa anchesull’economia reale per la quale divienepiù sensibile l’assenza di sicurezza, allontanandosinel tempo l’adozione deiprovvedimenti considerati indispensabiliper avviare la ripresa economica eridurre le incertezze per il futuro e perla qualità <strong>del</strong>la vita. Per superare l’impasseriteniamo che occorra un fortesegnale di coerenza <strong>del</strong>le forze politicheemerse come maggioritarie dallaconsultazione elettorale, con la disponibilitàa creare un governo di brevedurata che porti a compimento unprogramma di indispensabili e condiviseriforme sull’economia, sul rilancio<strong>del</strong> lavoro, sulla riduzione<strong>del</strong>la tassazione e su unanuova legge elettorale.➜Movimento 5 StelleDavide BonoIl TAR accoglie il mioricorso contro il <strong>Consiglio</strong>L’8 febbraio il TAR <strong>Piemonte</strong> ha depositatola sentenza sul ricorso che avevoadito contro il <strong>Consiglio</strong> Regionale<strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong>, visto il diniego alla miarichiesta di accesso all’elenco <strong>del</strong>le autodichiarazionidi attività istituzionali (erelativi rimborsi spese) dei consiglieriregionali dal 2008 al 2012.Per mesi avevo contestato tra i “costidei politici” l’assurda possibilità per iconsiglieri di autodichiarare un’attivitàistituzionale in qualunque parte <strong>del</strong>laRegione <strong>Piemonte</strong>, con cui si aveva di-ritto ad un rimborso di 122 € netti più0,50 € per ogni chilometro percorso.Dal settembre 2012 la Procura indagasu alcuni consiglieri dai “rimborsi facili”,anche in virtù di un mio esposto. Ovviamentesulle indagini e sui documentielaborati in un cd-rom acquisito dall’autoritàinquirente in esito al sopralluogo<strong>del</strong> 28 settembre 2012 c’è il segretoistruttorio, ma detto segreto non c’è suidocumenti cartacei in possesso dall’amministrazione<strong>regionale</strong>, da me richiestie negati dal Presidente Cattaneo e dalSegretario Generale Crescimanno. IlTAR ha chiarito: “le autodichiarazioni informato cartaceo rese dai membri <strong>del</strong><strong>Consiglio</strong> Regionale <strong>del</strong> <strong>Piemonte</strong> al finedi conseguire i rimborsi e le indennità dicui all’art. 2 <strong>del</strong>la L.R. n. 10/1972 nonpossono ritenersi soggette al vincolo<strong>del</strong> segreto istruttorio perché preesistentiall’indagine penale ed estraneealle attività direttamente compiute dalp.m. o dalla Polizia Giudiziaria”. Il TARha quindi disposto che gli stessi mi sianoresi accessibili entro 30 giorni dallasentenza. Aspetto quindi i documentie rilancio, richiedendo anchequelli degli anni precedenti,per esercitare il miodiritto/dovere di controllo.➜Sinistra Ecologia LibertàMonica CeruttiCota taglia e toglieil diritto alla curaAi piemontesi la gestione <strong>del</strong>la Sanitàpubblica <strong>del</strong>la Giunta <strong>regionale</strong> presiedutada Roberto Cota non piace ed ilmessaggio è arrivato dalla piazza. L’ultimomalumore si è manifestato in PiazzaCastello a febbraio quando centinaia dicittadini e lavoratori si sono riuniti permanifestare contro le disastrose politiche<strong>del</strong>l’Assessore Monferino. Continuanoa giungere forti i segnali <strong>del</strong>losmantellamento <strong>del</strong> sistema sanitario<strong>regionale</strong> ad opera <strong>del</strong> tecnico leghista.Una prova? Nei giorni scorsi una <strong>del</strong>egazionedi sindaci <strong>del</strong> pinerolese ha consegnato12.000 firme al Presidente Cotacontro la riorganizzazione <strong>del</strong>la reteospedaliera <strong>del</strong> loro territorio. Si tratta diuna folla di cittadini che è preoccupataper il proprio futuro perché non hannocertezza <strong>del</strong>la continuità <strong>del</strong> servizio.Non solo, perché contemporaneamenteè arrivata dai sindacati dei pensionatiuna preoccupante denuncia: a marzopotrebbero non esserci più i contributiper gli assegni di cura domiciliare. Leorganizzazioni sindacali mettono in allarmesul fatto che ci sarebbe l’intenzioneda parte dei Direttori generali <strong>del</strong>le 5ASL di Torino e dei Presidenti e Direttoridei Consorzi di Comuni <strong>del</strong>la Provinciache operano sul socio assistenziale di sospenderegli assegni di cura, si parla diaiuti fino a 1.640 euro mensili, per progettidomiciliari a persone malate cronichenon autosufficienti. Ci chiediamocome sia possibile andare avanti con unGoverno <strong>regionale</strong> <strong>del</strong> genere. La Giuntatoglie diritti e taglia servizi ai cittadini.L’inefficacia <strong>del</strong>l’operato <strong>del</strong> Presidente<strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong>, Roberto Cota,è la prova tangibile di come un pessimoGoverno <strong>regionale</strong> <strong>del</strong> centro-destrapossa peggiorare le condizioni di vita deicittadini. Il <strong>Piemonte</strong>, più di altre regioniitaliane, ha bisogno di ricostruire queipercorsi di qualità che sono esempionazionale, nella Sanità, nelLavoro e nella Difesa deidiritti sociali e civili.➜Verdi VerdiMaurizio LupiAria da morire: i Verdi Verdicontro l’inquinamentoÈ di nuovo un anno nero per la qualità<strong>del</strong>l’aria. E nonostante gli studi epidemiologicipresentati dall’OMS ci rivelinola stretta correlazione esistente traelevati valori degli inquinanti e gravipatologie legate all’apparato respiratorioe cardiocircolatorio, nessunoha il coraggio di prendere decisioni eprovvedimenti sia di tipo emergenzialesia di tipo strutturale ( entrambi necessari).In Italia affezioni respiratoriepolmonari, crisi asmatiche e broncopneumopatiecroniche costrittive cresconoal micidiale ritmo di 300.000nuovi casi all’anno.È stato inoltre scientificamente dimostratoche un incremento <strong>del</strong>le polverisottili di 10 mcg per metro cubo provocaun incremento di infarti ed ictus<strong>del</strong> 18%. Colpa <strong>del</strong> cosiddetto blackcarbon, proveniente in particolare daimotori diesel, e costituito di particelletossiche sub micrometriche ( 0,1-0,2micron ) che,come spugne, assorbonoi metalli pesanti Nel nostro corpo essicausano aritmie e morti improvvise.Decisiva la loro potenzialità di penetraredirettamente nel sangue generandopericolosi trombi. Arginare l’inquinamentoè diventata dunque unaesigenza indifferibile.Anche perché siamo tra i paesi europeicon la situazione peggiore tantoche sul nostro paese grava pure unaprocedura d’infrazione avviata dallaCorte di Giustizia Europea per aversuperato ogni anno i livelli di smoge non aver presentato contromisureidonee. Oggi sono necessari atti concretie misurabili volti non solo a ridurrelo smog, ma anche a modificarela mentalità e le abitudini dei cittadiniper avviarci consapevolmente versouna mobilità realmente sostenibile.I valori limite non sono lì per un bizzarrocapriccio di qualche burocrate UE,ma sono dei valori finalizzati alla protezione<strong>del</strong>la salute umana! Sarebbeora di capire che il diritto alla saluteviene ben prima di quello, pur rispettabile,di potersi muovere,sempre ecomunque, sulle quattro ruote sentitecome un irrinunciabile prolungamento<strong>del</strong> proprio schema corporeo.D’altronde così va il mondo, o almenocosì andava nel secolo ventesimoprimo…

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