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Storia di co<strong>per</strong>tina16Il quarto stadio,denominato Attitudeand Vernier Up<strong>per</strong>Module (AVUM), ospitail motore responsabiledell’inserimento finalein orbita del carico. Aldi sopra del motore sitrova un modu<strong>lo</strong> cheospita i componentiprincipali dell’avionicadel lanciatore.Lo stadio è alto 1,72metri, ha un diametrodi 1,9 metri e un pesodi 1044 chi<strong>lo</strong>grammi,di cui fino a 400 dipropellenteTerzo stadioZefiro 9, dove ilnumero rappresentail peso in tonnellateprevisto all’inizio dellaprogettazione è il terzostadio di VEGA. Sonostati sviluppati, costruitie testati da Avio, conla collaborazione dellaSABCA <strong>per</strong> il sistema dicontrol<strong>lo</strong>Secondo stadioLo Zefiro 23 è statosottoposto a due provedi accensione pressoil poligono del Saltodi Quirra, la prima il26 giugno 2006[7], laseconda il 27 marzo2008[8]. Entrambesi sono svolte consuccesso e <strong>lo</strong> Zefiro23 è stato dichiaratoabilitato al vo<strong>lo</strong>Il primo stadio diVEGA in ordine diaccensione, detto P80,è stato sviluppato in unprogramma separatorispetto al lanciatore nelsuo complessoagenzie spaziali russa Roscosmos e giapponese JAXA. Altrepossibili configurazioni <strong>per</strong> un terzo stadio sono oggetto del<strong>lo</strong>studio Venus, da parte della franco-tedesca Astrium conil supporto del DLR. Sono state analizzate le opportunità ele problematiche connesse con la possibilità di e<strong>qui</strong>paggiareVEGA con uno stadio o<strong>per</strong>ante con il motore tedesco AestusII a propellenti stoccabili, che oggi esegue l’immissionein orbita dei satelliti su Ariane 5 nella versione ‘base’ ES;anche in questo caso la prestazione del lanciatore in terminidi pay<strong>lo</strong>ad salirebbe oltre le 2 tonnellate nell’orbita di riferimento.Sempre nel<strong>lo</strong> stesso studio, viene inoltre proposta lapossibile sostituzione di AVUM con un motore a propellentistoccabili di potenza su<strong>per</strong>iore da sviluppare presso Astrium,con un incremento minimo della <strong>per</strong>formance del lanciatoredi circa 200 kg.VEGA ha rappresentato <strong>per</strong> l’Italia una determinante opportunitàdi crescita, soprattutto grazie alla costituzione dellasocietà italiana ELV, cui è stata affidata la responsabilità disistemista del lanciatore. Lo sviluppo delle competenze di sistema,fino a oggi appannaggio di pochissime altre nazioni alivel<strong>lo</strong> mondiale, ha costituito il vero salto di ruo<strong>lo</strong> dell’Italiagrazie all’impegno maggioritario dell’ASI nel programma, e<strong>per</strong>tanto è anche in questo settore che si concentrano le iniziativedi evoluzione <strong>per</strong> il futuro. Già il secondo vo<strong>lo</strong> di VE-GA rappresenterà un passo in tal senso, poiché il lanciatoreverrà ‘guidato’ da un software di vo<strong>lo</strong> il cui sviluppo è statofortemente voluto da ASI e realizzato da aziende prevalentementeitaliane. Il vo<strong>lo</strong> di qualifica, avvenuto con pieno successo<strong>lo</strong> scorso febbraio, è stato ‘guidato’ da un software sviluppatodall’azienda francese Astrium, che da oltre trent’annidetiene l’esclusiva su questa attività <strong>per</strong> i lanciatori europei.Ma già con il secondo vo<strong>lo</strong> di VEGA, l’Italia si è prefissata diac<strong>qui</strong>sire il pieno control<strong>lo</strong> delle competenze di Guida, Navigazionee Control<strong>lo</strong>, il vero ‘cuore’ del lanciatore, ed ha decisodi sostenere fortemente <strong>lo</strong> sviluppo di un sistema di guidadel quale l’architetto industriale italiano possa essere pienamenteresponsabile. E si guarda ancora oltre: poiché anchequesto software a guida nazionale è stato sviluppato secondoapprocci classici e <strong>lo</strong>giche di control<strong>lo</strong> consolidate <strong>per</strong> ridurrenell’immediato rischi e costi, in paralle<strong>lo</strong> si stanno ancheverificando ulteriori evoluzioni, analizzando quelle aree dipotenziale innovazione che potrebbero migliorare le prestazionidel lanciatore in termini di: missioni accessibili, capacitàdi multi-missione, guida assistita da navigazione satellitare,realizzazione di componentistica avionica di bordo (computerdi bordo, piattaforme inerziali, ecc) al<strong>lo</strong> stato dell’arte.Nell’ottimizzazione generale del lanciatore non possono infinemancare le strutture, il cui alleggerimento si traduce inmiglioramento delle prestazioni: è in fase di studio l’applicazionedi strutture di inter-stadio e/o interne del lanciatore,ad esempio il cono di posizionamento del satellite, realizzatein materiale composito ‘grigliato’, ove la tecno<strong>lo</strong>gia del materialecomposito viene sfruttata <strong>per</strong> ‘tessere’ strutture leggerissime(addirittura ‘forate’ lì dove non è necessario sostenerecarichi aerodinamici) e <strong>per</strong>fettamente resistenti ai carichiportanti. Ulteriori sviluppi tecno<strong>lo</strong>gici nel settore dei materialicompositi verranno indagati <strong>per</strong> prospettare la realizzazionedi altri prodotti quali propulsori costruiti a ‘segmenti’in qualche modo intercambiabili, oppure la possibilità di aggiungeredei booster laterali in opportune configurazioni, sulmodel<strong>lo</strong> di Ariane 4, rendendo VEGA adattabile pressochéad ogni tipo di missione.Su un orizzonte di più lungo <strong>per</strong>iodo si pongono ulterioriiniziative. Per ampliare la capacità di lancio di VEGA, sa-SPACEMAGNumero 1 2012

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