Storia di co<strong>per</strong>tinaLa enorme estensione del KennedySpace Center, con la ICBM Road (1963)e le rampe di lancio dei missili balisticiintercontinentali a testata atomica, ildeterrente della Guerra Fredda, primache la base diventasse il centro dellacon<strong>qui</strong>sta pacifica del<strong>lo</strong> spazio32SPACEMAGNumero 1 2012
Storia di co<strong>per</strong>tinaAccessoautonomo al<strong>lo</strong>spazio, sceltastrategicaPer la Difesa, minori costi,risposte immediate,questa la sfidadi Lucio Bianchi*La Difesa italiana, fin dalle prime missioni spaziali, harivolto piena attenzione al settore dei sistemi di lancio,svolgendo, tramite l’Aeronautica Militare italiana incoo<strong>per</strong>azione con l’USAF, e poi il CNR, un ruo<strong>lo</strong> trainantesegnato dall’impegno e dalla visione del gen. Luigi Broglio,Ufficiale del Genio Aeronautico e professore dell’Universitàdi Roma, animatore del progetto San Marco. Con la sua iniziativain grado di far convergere gli interessi dell’organizzazionemilitare aeronautica e del mondo universitario scientificoe, successivamente, della NASA, è stata avviata la primacoo<strong>per</strong>azione tra Italia e USA che ha segnato l’inizio dell’avventuraspaziale italiana portando il nostro paese ad essere,nel 1964, la terza nazione dopo gli Stati Uniti e l’URSS alanciare un satellite in orbita e ad avere un poligono di lancioequatoriale.Da al<strong>lo</strong>ra sono passati circa quasi cinquant’anni ed il <strong>per</strong>fettolancio del vettore VEGA il giorno 13 Febbraio da Kourou(data che deve rimanere storica <strong>per</strong> l’Italia) sembra riportarciindietro nel tempo e porre in qualche modo rimedio ad undeclino, di cui si conoscono certamente le motivazioni, chedal ‘93 in poi portò ad interrom<strong>per</strong>e l’incredibile avventuradel progetto San Marco. Da al<strong>lo</strong>ra la Difesa si è parzialmentedistaccata dal settore dei lanciatori ed ha inteso concentrarela propria attenzione e le proprie capacità finanziarienelle applicazioni spaziali, confidando nella vo<strong>lo</strong>ntà politicadi lasciare alla Agenzia Spaziale il compito di seguire esviluppare tecno<strong>lo</strong>gie chiave <strong>per</strong> l’accesso al<strong>lo</strong> spazio. Sceltaquesta condivisa in Europa da tutte le difese, anche di paesinucleari, preso atto che le risorse economiche europee potevanoal massimo mettere un o<strong>per</strong>atore commerciale in gradodi garantire, <strong>per</strong> il vecchio continente, un accesso indipendenteal<strong>lo</strong> spazio su cui anche le difese avrebbero potutoappoggiarsi.La linea politica nazionale, delineata nel documento del Governopro-tempore denominato Indirizzi del governo di politicaspaziale, novembre 2010, ha confermato e ha rafforzatola vo<strong>lo</strong>ntà di mantenere un accesso indipendente al<strong>lo</strong> spa-332012Numero 1SPACEMAG