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Storia di co<strong>per</strong>tina40Onofri e Francesco Nasuti al<strong>lo</strong> sviluppo di strumenti di analisie simulazione numerica <strong>per</strong> la valutazione delle condizionidi flusso e di ablazione all’interno degli ugelli propulsivi.Anche in questo caso il fenomeno dell’ablazione del carbon/carbon della su<strong>per</strong>ficie interna degli ugelli si è rivelato di cosirilevante entità da condizionare fortemente la tenuta e leprestazioni complessive dei motori di VEGA. In questo casole metodo<strong>lo</strong>gie sviluppate sono state basate su una simulazionecosì raffinata dei dettagli dei processi termochimici daricevere riconoscimenti internazionali di alto livel<strong>lo</strong>.Altri ricercatori della Sapienza si sono invece dedicati alleanalisi e verifiche strutturali del lanciatore VEGA. Il gruppodel prof. Pao<strong>lo</strong> Gaudenzi ha seguito le verifiche strutturalidegli involucri in composito dei motori a propellente solido(case) e degli elementi strutturali di raccordo tra i diversistadi (skirt e interstage), contribuendo all’ideazione di alcunemodifiche strutturali e al<strong>lo</strong> sviluppo di specifiche indaginis<strong>per</strong>imentali. In particolare il team ha anche contribuito allaridefinizione del progetto del giunto flessibile del sistema dicontrol<strong>lo</strong> del vettore, dispositivo necessario alla guida e control<strong>lo</strong>del lanciatore.Tra i contributi offerti dai gruppi di Ingegneria strutturale,il prof. Franco Mastroddi si è dedicato all’analisi degli aspettidi aeroelasticità del lanciatore insieme con il prof. FulvioStella. Quest’ultimo è stato anche incaricato di studiare leproblematiche legate ai meccanismi di separazione tra i diversistadi del lanciatore e del delicato compito di simularela fase del <strong>lo</strong>ro distacco.Il contributo di docenti della Sapienza è stato anche quel<strong>lo</strong>di seguire <strong>per</strong> ESA le fasi di verifica degli sviluppi del progetto.il prof. Di Giacinto, <strong>per</strong> gli aspetti propulsivi, ed ilprof. Gaudenzi, <strong>per</strong> gli aspetti termo-strutturali, hanno anchefatto parte di numerose commissioni nominate dall’ESAnell’ambito delle procedure di verifica del programma VE-GA (critical design review, board, etc.) ed anche su specificheproblematiche degli ugelli propulsivi, sorte durante la fase disviluppo (in<strong>qui</strong>ry board).Infine, La Sapienza ha fornito all’avventura VEGA un elevatosupporto in termini di qualità di risorse umane conla formazione di molti giovani ingegneri, che sono statii co-protagonisti di questo progetto ed hanno spessorico<strong>per</strong>to ruoli di importante responsabilità mostrandocapacità da veterani, a dispetto della giovane età. Essisono stati formati nei corsi e nella partecipazione alle attivitàdi ricerca dell’Università di Roma La Sapienza, e ingran numero vengono dall’es<strong>per</strong>ienza del Master in Sistemidi Trasporto Spaziale, riconosciuta da ESA, CNES, ASIe dalle industrie spaziali come una delle più efficaci scuoleEuropee di alta formazione nel settore aerospaziale.L'es<strong>per</strong>ienza professionale unica ac<strong>qui</strong>sita nell’occasione nefarà i protagonisti delle future attività aerospaziali Europee,come avvenne agli ingegneri francesi che parteciparono alprogetto Ariane 5 due decadi fa.Nel chiudere questo contributo, desideriamo ancora unavolta, anche noi, ricordare - ed esprimere <strong>lo</strong>ro la nostra gratitudine- il prof. Car<strong>lo</strong> Buongiorno <strong>per</strong> avere ideato questoprogetto e collaborato alla sua realizzazione. La sua figuraè stata celebrata con una larga e commossa partecipazionedel mondo spaziale all’International Memorial Day <strong>lo</strong> scorso27 Febbraio □* CRAS - Centro Ricerca Aerospaziale SapienzaFoto di gruppo con CubeSats(dei team e-st@r del Pollitecnicodi Torino, di Goliat e di XaTcobeo)SPACEMAGNumero 1 2012

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