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ANNO XL - Editoriale di Foto Shoe Srl

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InterviewGermano Ercoli, presidente Confindustria <strong>di</strong> Macerata - Germano Ercoli, Chairman of the Macerata Manufacturing AssociationCHI FARÀ ANCORA LE SCARPE IN ITALIA?Who will continue to manufacture footwear in Italy?Marche: un mondoimpren<strong>di</strong>toriale composito,ricco, <strong>di</strong>namico,che si è dovuto confrontarecon le nuovesituazioni del mercatoaccettandone le sfide.Un tessuto produttivo,quello marchigiano, nelquale spiccano impren<strong>di</strong>tori<strong>di</strong> spessore, abituati aguardare in faccia larealtà con la quale si confrontanoquoti<strong>di</strong>anamentee, dalla quale, traggonopreziosi insegnamenti.Uno <strong>di</strong> questi è indubbiamenteGermano Ercoli,titolare <strong>di</strong> Eurosuole ePresidente <strong>di</strong> ConfindustriaMacerata.“Macerata – è il parere <strong>di</strong>Ercoli – anche se non è alprimo posto <strong>di</strong> un’ipoteticaclassifica fra le provinciepiù produttive, è untipico esempio <strong>di</strong> quelloche rappresenta la realtàmarchigiana non solo inItalia ma in tutto ilmondo. Questo perchè,in una fase <strong>di</strong> globalizzazionepesante e <strong>di</strong>fficile,in un momento in cui imercati subiscono tumultuosiavvenimenti quali,per esempio, il valoredell’Euro rispetto al dollaroe l’impennata del prezzodel petrolio, con ripercussionidevastanti sull’economia,non abbiamoregistrato <strong>di</strong>sastri e contraccolpipesanti.Anzi, a livello regionale,c’è stato un incrementogeneralizzato dell’export,superiore ad altre regionipiù industrializzate”.Perché tutto ciò?Secondo Ercoli la ragione“ va ricercata nel tessutoindustriale della nostraarea fatta <strong>di</strong> piccole eme<strong>di</strong>e aziende che hannosaputo reagire con forzaed intelligenza adeguandosialle nuove situazioni<strong>di</strong> mercato con la flessibilitàche le ha sempre contrad<strong>di</strong>stinte.Abbiamoassistito ad una risposta<strong>di</strong>namica e forte che hafatto da barriera ad un’ondatamolto pesante. Cisono state anche realtàche hanno subito questocontraccolpo ma ciò èdovuto a situazioni aziendaliinterne decisamenteprecarie”.La struttura marchigianaha retto. Dove ha trovatotutte queste risorse?“Sino ad oggi siamo riuscitia resistere ma non èstato e non è attualmentefacile. Tanti sono i problemiche ci troviamo <strong>di</strong>fronte: uno, fra tutti, lacompagine governativache fa tutto tranne chegovernare. Purtroppo, il‘sistema Italia’ ci ha insegnato,in tutti questi anni,l’assoluto immobilismo ein<strong>di</strong>fferenza rispetto alleproblematiche impren<strong>di</strong>toriali.Una grossa spintaè venuta invece dalbasso, da quella realtà<strong>di</strong>strettuale che caratterizzanon solo le Marche maanche gran parte delnostro Paese dove è piùfacile aggiornarsi all’interno<strong>di</strong> una filiera operativa.Certamente la nostrazona è uno degli esempipiù eloquenti: non mirisulta infatti esistano altrearee così importanti perquanto riguarda il mondodelle suole dove, la specializzazioneha raggiuntolivelli invi<strong>di</strong>abili”.Ma ci deve essere qualcheelemento in più cheha aiutato il settore a resistereai nuovi ostacoliposti dal mercato“Certamente - è il pareredel Presidente <strong>di</strong> Confindustria<strong>di</strong> Macerata – esistonofattori che hannoaiutato le nostre aziende.Prima <strong>di</strong> tutto la grandede<strong>di</strong>zione al lavoro e lagrande genialità checaratterizza i nostriimpren<strong>di</strong>tori. E poi lacapacità innata <strong>di</strong> coinvolgerele maestranze neiprogetti industriali. Il rapportoche c’è da noi fratitolari e maestranze èunico: siamo cresciutiinsieme, abbiamo percorsoil cammino aziendaleinsieme e da parte dell’impren<strong>di</strong>toremarchigianoc’è gratitu<strong>di</strong>ne neiconfronti <strong>di</strong> chi, dall’operaioal <strong>di</strong>rigente, ha datoil meglio <strong>di</strong> sé per l’azienda”.Il settore italiano e quellomarchigiano non è sfuggitoalla regola della delocalizzazione.Cosa nepensa <strong>di</strong> questo fenomeno?“Si tratta <strong>di</strong> un fenomeno– continua Ercoli – vissutoper necessità e perriba<strong>di</strong>re la propria sopravvivenzain un mercatosempre più <strong>di</strong>fficile. Sitratta <strong>di</strong> un fenomeno cheha avuto, in molti casi,anche aspetti positivi conil potenziamento dellapropria realtà in Italia”.Alla luce <strong>di</strong> queste nuovesituazioni come vede ilfuturo del settore calzaturiero?“La situazione non è dellepiù ottimistiche - affermail titolare <strong>di</strong> Eurosuole –Io sono molto preoccupatoper il futuro e mi sorgonospontanee alcunedomande. Chi farà ancorale scarpe in Italia? Dopoquesta generazione cosasuccederà? La realtà parla,purtroppo, <strong>di</strong> una cronicacarenza <strong>di</strong> personale aqualsiasi livello e se nonsi ha a <strong>di</strong>sposizione unamanodopera giusta e qualificataè <strong>di</strong>fficile prevedereun futuro positivo. E’un problema enorme chevede le istituzioni assolutamenteassenti in fatto <strong>di</strong>interventi concreti. Civogliono le scuole adatteper introdurre i giovaninelle nostre aziende epermettere loro <strong>di</strong> calarsinelle varie realtà produttive.Noi siamo pronti adaccogliere i giovani perfar capire loro che il lavoroin fabbrica è nobile eimportante, ma la sensazioneè che il nostro allarmenon sia raccolto danessuno”.Rimanendo nel tema delmercato globale, comegiu<strong>di</strong>ca il fenomeno Cina?“Il <strong>di</strong>scorso Cina non puòprescindere dalla suasituazione politica caratterizzatada mille incogniteper il suo futuro <strong>di</strong> cui è<strong>di</strong>fficile prevederne glisviluppi.La mia sensazione, perquanto riguarda il nostrosettore, è che questoaccanimento industrialesu un prodotto ‘povero’quale è la scarpa siadestinato ad esaurirsi. Icinesi non sono calzaturieriper vocazione come inostri, sono dei finanzieriche hanno ritenuto <strong>di</strong> farebusinnes con le calzature.Appunto, finchè riterranno<strong>di</strong> fare businnes. Iocredo si in<strong>di</strong>rizzerannoverso settori più strategicie più sofisticati.FOTOSHOE15 6

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