12.07.2015 Views

marzo-aprile - Carte Bollate

marzo-aprile - Carte Bollate

marzo-aprile - Carte Bollate

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

L’ISOLA DEI FAMOSIAscoli: : anziché stare con i parentipreferisce il carcere"Piuttosto che stare chiuso in casa con voi ritorno in galera!".Magari non glielo avrà detto espressamente ai suoi genitori, ma dicerto l'ha pensato e, soprattutto, l'ha fatto.Federico, 28 anni, sanbenedettese, una vita difficile alle presecon problemi di droga, ieri mattina ha abbandonato la casa deglizii ad Osimo dove si trovava agli arresti per ordine del Tribunaledi Ascoli e si è presentato al commissariato di San Benedetto. Agliincreduli poliziotti ha detto: "Sono evaso dai domiciliari, per cuidovete riportarmi in carcere".E pensare che dal penitenziario ascolano era uscito non più diuna settimana fa e vi era stato rinchiuso per una ventina di giorni.E così, accompagnato dai poliziotti che lo hanno arrestato perl'evasione, Federico ieri pomeriggio ha varcato il pesante cancellodel carcere di Marino del Tronto.Una storia che sorprende visto che solitamente chi sta in galeraha un unico desiderio, uscirne al più presto. Federico invece ierinon desiderava altro che tornare in una cella del supercarcereascolano, poco importa se piccola, sovraffollata e dalla quale il sole,quando c'è, si può vedere, come si suol dire, solo "a quadrucci".Perché? All'origine della decisione ci sarebbero i rapporti difficilicon i familiari. Nella casa degli zii ad Osimo c'erano infatti anchei suoi genitori e con questi evidentemente qualcosa non ha funzionato.Il giovane sanbenedettese era stato arrestato circa un mese faperché trovato in possesso di eroina. Dopo una ventina di giorniil giudice Annalisa Gianfelice aveva accolto l'istanza di scarcerazionepresentata dall'avvocato Umberto Gramenzi. Il magistratoascolano aveva disposto per lui la detenzione domiciliare a casa deiparenti ad Osimo con la possibilità di uscire tutti i giorni dalle 9alle 12 per andare al Sert.Il Messaggero, 21 febbraio 2006Verona: detenuto albanese trasferitoal posto di un altroLo hanno fatto uscire dalla cella del carcere di Montorio perchéa Venezia lo stavano attendendo i giudici del tribunale del riesame.Ma il detenuto albanese ha tentato subito di spiegare agli agentidi polizia penitenziaria che c'era un errore: "Non sono io quelloche deve andare a Venezia". Ma gli agenti non potevano fare nulla:avevano l'ordine di far uscire Arben, un nome di battesimo ugualeall'altro detenuto, quello giusto, che aveva presentato il ricorso aVenezia.Così, l'Arben "sbagliato" è salito sul pullmino insieme conquattro indagati arrestati per spaccio di droga con il "vero" Arbene anche loro, quando hanno visto che sul mezzo c'era uno sconosciuto,hanno tentato di dire agli agenti che si stavano sbagliando,che quell'uomo non era il loro coindagato.Niente da fare. Dopo un viaggio di centoventi chilometri eil trasferimento nel palazzo di giustizia, Arben è rimasto per treore nella gabbia del bunker, in attesa che arrivasse il suo turno. omeglio, quello dell'altro detenuto, e di poter dire ai giudici, nellasperanza di essere preso sul serio, che lui con quell'udienza nonc'entrava nulla. Il suo momento è giunto a mezzogiorno e mezza.Quando l'ha visto, l'avvocato Luca Tirapelle che difende l'altroArben, ha chiesto spiegazioni. In aula ci sono stati minuti d'imbarazzo.Anche i magistrati hanno iniziato a fare domande: "E alloralei chi è?". Lui ha risposto che da ore ce la stava mettendo tuttaper evitare quel pasticcio e che nessuno aveva voluto credergli. Perquesto equivoco, l'udienza stava per andare all'aria perché mancavail detenuto Arben che aveva fatto richiesta di essere presentea Venezia. È un suo diritto assistere al procedimento e, di conse-guenza, anche gli altri quattro indagati erano sul punto di doverrinunciare alla discussione sulla richiesta di scarcerazione. Invece,il "vero" Arben, attraverso l'avvocato Tirapelle, ha fatto arrivare difretta e furia un fax dal carcere di Montorio con il quale rinunciavaa presenziare all'udienza.Il tribunale ha così potuto esaminare i ricorsi, mentre l'altroArben ha atteso pazientemente fino alla fine. Poi, è nuovamentesalito sul pullmino che l'ha riportato a Verona.L'Arena di Verona, 9 <strong>marzo</strong> 2006Roma: : va all'ospedale,lo arrestano per evasione dai domiciliariAgli arresti domiciliari per una forte crisi ansioso-depressiva,è stato arrestato per evasione e condotto di nuovo in carcere peressersi recato al Centro di Igiene Mentale per le cure del caso,nonostante avesse le autorizzazioni necessarie.Protagonista della vicenda – segnalata dal Garante Regionaledei diritti dei Detenuti Angiolo Marroni al magistrato diSorveglianza di Roma – un uomo di 32 anni residente a Segni,Pietro M., ora rinchiuso nel carcere di Velletri.Dal 3 agosto del 2005 a Pietro M. sono stati concessi gli arrestidomiciliari. Al verificarsi di crisi depressive l'uomo, per disposizionedel magistrato, ha la facoltà di recarsi al Centro di IgieneMentale (Cim) di Segni, previa segnalazione ai carabinieri delpaese. Lo scorso 24 gennaio, dopo una forte crisi, Pietro M. haavuto la necessità di andare al Centro, ha telefonato alla stazionedei carabinieri di Segni. Non rispondendo nessuno, la chiamataè stata trasferita alla compagnia dei carabinieri di Colleferro che,secondo quanto raccontato dallo stesso detenuto, lo avrebberotranquillizzato dicendogli che si sarebbero occupati di avvertirei colleghi di Segni."Ma così non è stato – ha detto il Garante Angiolo Marroni–. Pietro è stato raggiunto dai carabinieri al Cim, dove gli è stataverbalizzata l'evasione e la revoca dei domiciliari. A segnalarci ilcaso sono stati gli agenti di polizia penitenziaria di Velletri, preoccupatidello stato psicofisico del detenuto.“Spero che chi di dovere possa, al più presto, valutare quantoaccaduto e ripristinare gli arresti domiciliari. Qui è in gioco lavita di un uomo, che non può essere segnata da una mancatacomunicazione o da un disguido burocratico”.Garante Regionale detenuti, 14 <strong>marzo</strong> 2006carte<strong>Bollate</strong> 26

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!