il moto delle onde. Se si stu<strong>di</strong>a la propagazione <strong>di</strong> un impulso <strong>di</strong> tensione <strong>in</strong> una barrasottile, che abbia cioè una lunghezza pari o maggiore <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci volte il suo <strong>di</strong>ametro, èpossibile trascurare gli effetti dell’<strong>in</strong>erzia trasversale. Si può dunque assumere lo stato<strong>di</strong> tensione monoassiale.Nel caso <strong>in</strong> cui lo sforzo sia <strong>in</strong>feriore alla tensione <strong>di</strong> snervamento del materiale, lostesso si comporterà elasticamente e, per quanto ricavato precedentemente, nel corpo sipropagherà una perturbazione longitu<strong>di</strong>nale il cui moto è descritto dall’equazione:2 2∂ u 1 ∂ u= (2.23)2 2 2∂ x c ∂ te la cui velocità è pari a:Ec = (2.24)ρdove si è <strong>in</strong><strong>di</strong>cato con E il modulo <strong>di</strong> Young.Si consideri ora il caso <strong>di</strong> un materiale, il cui modello costitutivo sia descritto, secondole ipotesi della “Rate Independent Theory”, da una legge tensione-deformazionebil<strong>in</strong>eare, come <strong>in</strong> Figura 2.7 a, sottoposto ad un impulso <strong>di</strong> valore superiore alla suatensione <strong>di</strong> snervamento. Nella barra considerata si propagheranno due <strong>di</strong>st<strong>in</strong>ti frontid’onda, come illustrato nella Figura 2.7 b. Ogni fronte d’onda avrà una propria velocità<strong>di</strong> propagazione che <strong>di</strong>penderà dai rispettivi moduli <strong>di</strong> elasticità E ed E1.σσ yE(a)E 1εσσ yE1tρ ⋅(b)E tρ ⋅xσσ ycpc e(c)c pcexFigura 2.7 – Curva tensione deformazione e profili d’onda per un materiale bil<strong>in</strong>eare.Se l’impulso è <strong>di</strong> breve durata, nel solido si genereranno le onde <strong>di</strong> rilascio elastica eplastica che, viaggiando alle velocità che le competono, porteranno alla formazione delprofilo d’onda illustrato <strong>in</strong> Figura 2.7 c.25
Poiché la velocità <strong>di</strong> propagazione delle onde elastiche può essere anche <strong>di</strong>eci voltemaggiore della velocità delle onde plastiche, l’onda <strong>di</strong> rilascio elastica potrebberaggiungere l’onda plastica e scaricarla. A questo punto un’altra onda, generata dallariflessione sulla <strong>di</strong>scont<strong>in</strong>uità rappresentata dall’onda plastica, si <strong>di</strong>rigerebbe verso lasuperficie libera della barra. Si <strong>in</strong>nescherebbe così un meccanismo <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>ueriflessioni delle onde, tra la superficie libera e la posizione del fronte dell’onda plastica,che porterebbe, se fossero <strong>di</strong>sponibili tempi sufficientemente lunghi, al progressivoscarico dell’onda <strong>in</strong>cidente <strong>in</strong>iziale.σεσ yε 1ε 1εε ec1c0ξ(a)(b)Figura 2.8 – Curva tensione deformazione e profilo d’onda per un materiale elasto-plastico,secondo la “rate <strong>in</strong>dependent theory”.Nel caso <strong>in</strong> cui la curva sforzo-deformazioni possa essere rappresentata, ancora sotto leipotesi <strong>di</strong> “Rate Independent Theory”, dalla curva, riportata <strong>in</strong> Figura 2.8 a, convariazione cont<strong>in</strong>ua della pendenza della parte plastica, ne risulterà il profilo <strong>di</strong> velocità<strong>di</strong> Figura 2.8 b, <strong>in</strong> cui si è def<strong>in</strong>itoξ = x t. Questo è il tipico profilo d’onda che sisviluppa <strong>in</strong> un materiale elasto-plastico, quale ad esempio un metallo, <strong>in</strong> con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>sforzo uniassiale. Dall’equazione (2.4), <strong>in</strong>fatti, si deduce che ogni livello <strong>di</strong> tensione odeformazione propaga con una propria velocità caratteristica, che è funzione dellatangente locale alla curva sforzo-deformazione. Poiché la curva <strong>in</strong> Figura 2.8 a, assuntacome rappresentativa del comportamento del materiale <strong>in</strong> con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> sollecitazioneuniassiale, presenta la concavità verso l’asse delle ascisse, <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> tensione odeformazione più elevati sono caratterizzati da una più bassa velocità <strong>di</strong> propagazione.L’onda, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, è costituita da un precursore elastico seguito da un più lento fronted’onda plastico <strong>di</strong>sperso, a sua volta seguito da una regione a deformazione plastica( ε1)costante.26
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Bibliografia[1] Rajendran, A.M., (1